Don Homer ha scritto:Zampe di Gallina ha scritto:- l'eccessivo riferirsi alla tecnologia odierna (le scene con l'iphone rischiano di risultare indigeste ai bambini tra 10 anni)
Ecco, insomma...dipende.
Si in parte sono d'accordo con te. Neanche a me fanno impazzire che nei film, fumetti, cartoni insomma ci siamo capiti, i personaggi abbiano smartphone, iPhone, facciano massiccio uso di internet ecc.....
Ma è anche vero che la tecnologia al giorno d'oggi è diventata una parte importante della nostra vita nolenti o dolenti. Cioè immagino che tutti in usiamo lo smartphone e il fatto stesso che discutiamo dei nostri gusti su un forum ne è l'indice. E quindi in opera che devono rappresentare la nostra società contemporanea queste cose ci vogliono.
Il punto è che secondo me ci danno troppo spazio. Come dire, troppa importanza.
Il gesto del trascinamento sullo schermo dell'iphone per rispondere oggi fa impazzire le folle, domani sarà preso con dubbio da chi non lo conosce mentre sarà noioso/risibile per parte del pubblico che lo sentirà come vecchio. Per altri sarà nostalgico.
I classici Disney dovrebbero esser classici perché dovrebbero essere in grado di esser riproposti dopo decenni.
Chiaro, non tutti lo saranno e molti son finiti nel dimenticatoio.
Solo che Biancaneve funziona adesso come 80'anni fa.
La bella addormentata è già 58enne ed è proponibile ai bambini di oggi.
Quanti film così vecchi lo sono senza problema alcuno?
Per esempio, in un film ambientato negli anni 80 o 90 per l'epoca vedere i personaggi usare cellulari enormi e con tastiera può essere considerato attuale, al giorno d'oggi nostalgico.....
Come dissi dipende da quanta importanza gli viene data. Se la scena da importanza al grande cellulare fa sorridere, se è solo uno strumento per chiamare le persone non fa molto effetto.
Mi ricordo che in Aladdin molti criticarono le gag del Genio perché facevano riferimento alla società anni 90, infatti non credo che oggi molti le capirebbero.....
Secondo me le gag del genio riescono a salvarsi perché sono comunque a raffica.
Io solo cresciuto ho capito molti riferimenti, ma il fatto che mentre le faceva facesse facce strane, alterasse la voce e simili bastava per piacermi da bambino.
Per dire: ho conosciuto prima Aladdin di Schwartzenegger, ma il fatto che facesse un accento tedeschizzante e si trasformasse in una versione pompata di sé stesso non mi confondeva. Allo stesso modo non capivo il successivo e quello dopo. Però andavano così rapidi che quasi il fatto che fossero citazioni non aveva importanza.