News e Rumors sui corti Disney

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Bè credo che l'occasione per recensire i cortometraggi venga data dall'uscita del dvd de La Sirenetta che ospita una delle cosa più meravigliose che sia mai uscita dalle porte della Disney da anni a questa parte.

    La Piccola Fiammiferaia (The Little Matchgirl) 2006
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    Seriamente non saprei da dove cominciare per esprimere ciò che ho dentro. Quindi prima di esternare il mio gradimento per l'opera in questione, vedrò di scaldarmi un attimo, ripercorrendo la storia dietro il cortometraggio. Fantasia 2006 era stato provvisoriamente rinominato The Music Project dopo la scelta di non includere soltanto musica classica ma di analizzare un campo più vasto, spaziando dal classico all'etnico. Anche i brani in questione avevano del vario: era previsto un numero musicale con protagonista Pippo, nei panni di un novello Icaro, un altro segmento avrebbe invece riportato in scena il granchio Sebastian nei panni di direttore d'orchestra. Quando a causa del repentino e violento passaggio al 3D, imposto da Eisner, i futuri progetti Disney vennero rivisti, la metà di essi venne rielaborata per adattarla ai mutati gusti del pubblico (è il caso di Chicken Little), ad altri invece spettò una ben più onorevole soppressione. Fantasia 2006/Music Project venne abortito quindi, ma dall'apocalisse si salvarono quattro spezzoni che in mancanza di meglio, e in attesa di un cambio ai vertici, vennero confezionati come normali cortometraggi fuoriserie e diffusi in modo poco ortodosso. Il primo fu Destino, il compimento di un antico progetto di Walt Disney e Salvator Dalì, mostrato finora però soltanto all'interno di festival e manifestazioni particolari. La stessa sorte toccò al secondo di loro, Lorenzo, un tango tra un gatto e la sua coda ribelle, che circolò in circuiti speciali e venne visto in Italia solo all'interno del Future Film Festival di Bologna. Il terzo One by One venne invece stranamente incluso come contenuto extra nel dvd de Il Re Leone 2 - Il Regno di Simba, mentre per vedere il quarto, La Piccola Fiammiferaia, è bastato attendere l'edizione speciale de La Sirenetta per torvarlo tra i vari extra.

    Ma parliamo del cortometraggio in sè. Sicuramente è il più tradizionale di tutti, visto che si basa sulle note di un concerto d'archi di Alexander Borodin. Il regista è il caro vecchio Roger Allers, e sui credits compare la crema della crema della Disney Feature Animation da Roy Disney ad Andreas Deja passando per Don Hahn. La storia è di quelle che poteva esser raccontata solo con un adeguato commento musicale, visto che è lasciata in tutto e per tutto come nell'originale: un meraviglioso viaggio mentale di sei minuti in cui una bambina povera, nell'ultima notte della sua vita prima di morire assiderata, sogna di ricongiungersi con la nonna, come accadeva anni prima a Natale. Detto così è agghiacciante, e verrebbe da chiedersi che fine ha fatto la Disney del lieto fine arguto. Bè qui non c'è, e piuttosto che modificare la storia, si è preferito raccontarla con molto trasporto ed emozione, raggiungendo il culmine nel finale dove la poesia raggiunge un livello sublime. E poi c'è la delicatezza della protagonista, una bambina semplice, espressiva quanto basta per lasciarsi andare a sorrisi nei momenti più felici delle sue fantasticherie. Il tutto raccontato con un'animazione più Disneyana che mai, con una colorazione che più evocativa non ci può (i toni freddi della Russia innevata contro i colori caldi della casetta della nonna) e con una qualità che mi auguro non abbia bisogno di presentazioni. Bè, credo che si possa parlare di capolavoro.

    La Piccola Fiammiferaia è il più bel regalo che la Disney potesse farmi in questo periodo, in cui l'animazione sembrerebbe aver preso una strada che non condivido affatto. Stiamo parlando di 2D, LA tecnica d'animazione per eccellenza, che però in Disney latita ormai da più di due anni. E sto parlando di vera Disney, la Disney Feature Animation, e non di studios accessori come i Toon Studios che in questi anni ci hanno allietato, rimanendo però un surrogato, per quanto ultimamente molto valido, pur sempre nell'ombra di un'imitazione di modelli preesistenti. Insomma, con La Piccola Fiammiferaia si ritorna in serie A, si rientra nel Canone, nella categoria responsabile di una legacy che va da Stemboat Willie a Mucche alla Riscossa, passando per Fantasia, Il Mio Amico Ben e Il Re Leone. Insomma è come se la vera Disney si fosse risvegliata per una manciata di minuti, giusto il tempo di ricordarci che esiste, è vigile, e che quando sarà l'ora sarà pronta a tornare. E per il momento direi che mi basta questa promessa per essere fiducioso. Solo un rimpianto: questo corto avrebbe dovuto passare nei cinema per ricordare al pubblico ciò che probabilmente ha dimenticato, e cioè che l'animazione non è solo torte in faccia e rutti alfabetici.
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  • A metà di quello che verrà probabilmente ricordato come il decennio della frammentazione e svalutazione dello "stile Disney", e della generale deriva del gusto nell'ambito del mainstream del cinema d'animazione, una piccola fiammiferaia lancia un segnale luminoso: qualcosa non è stato, qualcosa avrebbe potuto essere, qualcosa potrebbe essere.

    The Little Matchgirl è intrinsecamente la testimonianza di una possibilità sfumata: il noto progetto chiamato Fantasia 2006, un film pensato -come ogni Fantasia, almeno a livello teorico- per costituire una vetta esemplare dell'animazione tradizionale in un dato momento storico. Semplicemente, una pietra miliare.

    Si presenta allora un'allettante possibilità: interpretare The Little Matchgirl come testimonianza del "criptostile" Disney della metà degli anni 2000. Dove per "criptostile" s'intende quello stile che si stava preparando sui tavoli dei disegnatori della Feature Animation, è che è stato costretto a sprofondare in un limbo coatto dal peso schiacciante di volumi tridimensionali generati al computer.

    Un vuoto esercizio basato su un'utopia? Forse; o forse no, se quanto accadrà a partire dal 2009 sceglierà di riallacciare un discorso artistico con quanto avveniva nel "sottosuolo" della creatività disneyana.

    Prima di tutto, una precisazione doverosa: The Little Matchgirl è in sé un campione stilistico fallace, dovendo essere parte di un Fantasia: un luogo cinematografico dove l'imperativo di ogni cortometraggio è la sperimentazione.

    Nondimeno, le evidenti caratteristiche di "classicità" di The Little Matchgirl (tipo di tratto, repertorio favolistico, risorse tecniche) permettono di supporre che ci si trovi di fronte ad un tentativo di sperimentalismo tutto sommato moderato, dunque avvicinabile ad ipotetici lungometraggi che di quest'opera sarebbero stati coevi.

    Iniziando dunque un tentativo di "campionamento stilistico", si nota per prima cosa una peculiare ed intelligente valorizzazione delle volumetrie. Il tradizionale disegno a mano viene sapientemente "mimetizzato" da un'ombreggiatura tenue generata al computer, ben omogeneizzata con le lievi tonalità cromatiche anche grazie ad una studiata luce diffusa che pervade le inquadrature. I personaggi, come risultato di tale operazione, si proiettano in uno spazio tridimensionale molto più di quanto non sia sinora successo nell'animazione classica disneyana. Segni di tale uso discreto del colore digitale sui corpi dei personaggi si erano già visti in ambito Disney, ma The Little Matchgirl sembra portare ad un livello di eccellenza le intuizioni sviluppatesi negli anni Novanta. Come risultato, si crea un feeling visivo sincretistico, che allude all'aspetto ottico dell'animazione 3D senza tuttavia compromettere la forza espressiva del disegno a mano. Un tipo di operazione storicamente ineccepibile, e che sarebbe stato sensatissimo vedere replicata negli ipotetici Classici disneyani della contemporaneità.

    Passando poi al tratto del disegno, nel volto della protagonista si intravede l'eredità dello "stile Sanders", del quale solo in parte, nella produzione Disney effettiva, sono state colte le possibilità di sviluppo. Pur in un contesto di lineamenti stilizzati, si focalizza l'attenzione su certi dettagli minuti (ad esempio il labbro superiore), posti in zone espressive strategiche e importanti nel guidare lo sguardo dello spettatore ad interpretare l'emotività del personaggio. Non si ricerca il "bello", anche a rischio di sconfinare nel "lezioso": l'importante ora è comunicare.

    Doveroso, a questo proposito, parlare degli occhi, luoghi provilegiati della trasmissione emotiva. L'occhio disneyano del nuovo millennio persiste nel mantenersi di dimensioni ridotte, cancellando in più ogni tipo di ammiccamento e vacua forma di captatio benevolentiae. Un occhio maggiormente realistico, verrebbe da dire: in realtà, un occhio che ha saputo finalmente trovare un equilibrio prezioso ed unico tra necessità espressive, stile e correttezza anatomica.

    In linea con questo tipo di attenzione, e forse anche per via della malinconica tristezza del soggetto (nonché della splendida scelta musicale: per la prima volta un quartetto d'archi commenta un'opera disneyana), tutta la maniera di disegno -dai personaggi, agli sfondi, agli effetti luministici e cromatici- vibra di una particolarissima fusione tra morbidezza e severità, creando un linguaggio visivo perfettamente inseribile tra le attuali proposte del cinema d'animazione bidimensionale, e anzi apportatore di un contributo originale di cui si sente la mancanza.

    C'è profondo bisogno di un polo di sobrietà acuta, memore del passato e pronta al futuro, nel cinema animato contemporaneo; che questo polo avesse potuto essere costituito dalle produzioni Disney appare una possibilità entusiasmante e sorprendentemente sensata.

    Forse solo fissandosi su talune incerte integrazioni tra computer graphic e disegno a mano, si potrebbe avere qualcosa da rimproverare a The Little Matchgirl. Ma un morphing malriuscito non può, non deve far dimenticare il messaggio storico ed espressivo che sta implicitamente lanciando questo capolavoro animato.
  • Los Cochinitos Dormilones 1963
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    E chi se lo immaginava che esisteva un quinto cortometraggio coi tre porcellini, perdipiù realizzato negli anni 60 e inserito in un lungometraggio non Disneyano??? Los Conchinitos Dormilones è una scoperta recente, fatta dal gestore di questo blog. Pare che questo corto, assente in tutte le filmografia Disneyane del pianeta, sia stato visto finora solo dai messicani all'interno del film musicale Cri-Cri El Grillito Cantor, presumibilmente una raccolta di brani di repertorio popolare. E infatti proprio una canzoncina in spagnolo accompagna le immagini di questo cortometraggio di pochi minuti dalla storia sinceramente un po' confusa. Il cartone è introdotto da un quadro che rappresenta i tre porcellini addormentati, guardato con interesse da due bambini in carne ed ossa. Gimmi, Timmi e Tommi, dopo una breve sequenza in cui si mostrano i loro sogni, si svegliano (anche se il risveglio sembrerebbe invece l'inizio di un nuovo sogno) e apprendono che la madre rischia di essere sfrattata da Ezechiele. Decidono di racimolare il denaro esibendosi ad una festa, e di botto dopo una breve sequenza riciclata da I Tre Caballeros, inizia uno stucchevole numero musicale. Segue poi il ritorno a casa dei tre, ostacolati dal Lupo, in una sequenza narrata esclusivamente in silhouette, fino al lieto fine, tra le braccia di quella porcona della madre. Però il tutto è sospeso tra sogno e realtà, sicchè non si capisce molto bene e il fatto che sia del tutto in spagnolo non aiuta. Rimangono però le animazioni, alquanto interessanti, perchè si tratta di uno dei pochi casi di animazione Disney anni 60 non xerox. Sinceramente, una volta privato dei toni dimessi tipici del processo xerox, lo stile anni 60 sembra assai più ricco (e forse un po' barocco) rispetto a quello più sobrio degli anni 30 e 40. E sicuramente ben diverso dall'appena tramontata stilizzazione anni 50. Vedere i porcellini (e loro madre) reinterpretati con questo nuovo stile - di cui già avevamo avuto un assaggio nella Marcia di Topolino - è una delizia, e ancor di più lo è vedere Ezechiele con una gamma di espressioni davvero impensabile. Insomma, una chicca dall'indubbio valore storico, anche se viene da chiedersi perchè la Disney abbia concesso per ben due volte (l'altra volta era stato nel 34 con The Hot Chocolate Soldiers all'interno del film The Hollywood Party) regalato via così un proprio cartone senza pretendere diritti sul lungometraggio in questione e finendo per dimenticarsene. Bè l'importante è che adesso ce l'abbiamo. E per chiunque lo volesse vedere ecco il link. Buona visione!
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    Questa è una notte da ricordare. Come un fulmine a ciel sereno mi sono arrivati due sms da monsignor Elikrotupos che ci informano di una cosa alquanto particolare: stanno per tornare i cortometraggi Disney.
    Lasseter, visto il successo dei corti Pixar ha deciso che è tempo di riprendere quello che negli anni 50 era stato interrotto e di dare inizio a una nuova serie di cortometraggi da abbinare ai prossimi film Disney in uscita. Sarà quindi avviata una produzione regolare di cortometraggi senza alcuno scopo di lucro, ma utili come palestra e fucina di nuovi talenti. La gente che spende i soldi per il biglietto si ritroverà quindi con una sorpresa in più, del tutto imprevista. Le tecniche d'animazione impegate saranno svariate e spazieranno dall'animazione tradizionale, al 3d, alla stop motion. Tutto a seconda delle storie da raccontare. Ma veniamo a queste storie, visto che già si sa il titolo dei primi quattro cortometraggi:

    How to Install Your Home Theater rilancerà alla grande i vecchi spassosissimi How To di Pippo, e molto probabilmente sarà diretto da un regista donna, cosa mai accaduta prima alla Disney.

    The Ballad of Nessie sarà invece uno stilizzato racconto sulle origini del mostro di Loch Ness.

    Golgo's Quest racconterà dell'incontro tra un extraterrestre e una guardia di frontiera russa.

    Prep and Landing, infine, sarà incentrato su due stupidi elfi che preparano una casa per l'arrivo di Babbo Natale.

    Ulteriori notizie qui.
    Cheddire, sono sinceramente felice di tutto questo. Grazie Lasseter.

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  • Carl Attrezzi e la Luce Fantasma (Mater and Ghostlight) 2006
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    Il terzo cortometraggio Disney/Pixar è esattamente in linea con gli altri due. La Nuova Macchina di Mike e Jack Jack Attack erano infatti usciti solo in dvd, come extra, e presentavano personaggi già apparsi nei lungometraggi di riferimento. Solo che stavolta la lunghezza è leggermente maggiore, si aggira intorno ai sei minuti e di conseguenza il corto presenta una sceneggiatura più varia e ricca di situazioni. Il protagonista è Carl Attrezzi che dà sfoggio di tutta la sua caratterizzazione hillbilly e, sguaiato più che mai, fa scherzi a tutta Radiator Spring. Tutta la sequenza musicale iniziale, sulle note di Behind the Clouds ce lo mostra mentre spaventa mezzo cast del lungometraggio. E' una sequenza bella, rilassante e d'atmosfera. Poi la scena si sposta da Flo, alla stazione di rifornimento dove le atmosfere ricalcano volutamente quelli di un film horror di serie zeta. Compaiono bizzeffe di personaggi sullo sfondo. E come nei film horror di serie zeta poi c'è anche l'incontro col "mostro", che si rivelerà essere una burla. Una seconda parte sicuramente più fiappa e con meno mordente che sa tanto di "chi la fa, l'aspetti", ma tutto sommato piacevole.
    Ma c'è un però. L'audio è leggermente fuori sincronia, sicchè le auto muovono spesso la bocca a vuoto. E la cosa pur non essendo gigantesca, ma difficilmente notabile, riesce a farsi notare lo stesso, con un effetto fastidiosissimo. Che sia un problema solo della mia copia?
  • Mickey's Good Deed (1932), il cortometraggio preferito dai niubbi del Papersera.
    Una storia natalizia incentrata su Topolino come figura positiva, generosa e disinteressata, e sul suo legame con Pluto (che si ritrova a vendere a una ricca famiglia di maiali antropomorfi per aiutare dei bambini poveri). Benché il sentimentalismo rischi a volte di scivolare nella zuccherosità, il tono semplice e lieve con cui è trattato il tutto lo rende suggestivamente poetico.
    La rappresentazione di povertà e disparità sociali che fa da sfondo alla storia riflette l'effettiva situazione sociale del periodo della grande depressione.
    Nota: Topolino suona un canto prettamente religioso (Adeste fideles).

    Stasera su Raidue dopo Toy Story (presumo in versione ricolorata -_- ).
  • ah, è questo?
    e c'è nella grrodon filmografia?
    e c'è nei treasures italiani?
    e ce ne può fregare qualcosa di un cortometraggio preferito dai niubbi del papersera?
    e...


    niente.


    poi volevo chiedervi... una mia amica mi parlava di un suo vago ricordo riguardo a un cartone disney, che era una specie di parodia del "sogno di una notte di mezza estate", con pippo che fa la fatina (e non è il corto moderno dei mickeymouseworks)... cos'è? se l'è inventato?
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Un cortometraggio fantastico, e molto ROTFL ( il pesce/lisca che nuota nell'acquario, la famiglia povera con tutte le esagerazioni del caso). Uno humor graffiante che non guarda in faccia nessuno, ma allo stesso tempo non offende. Una piccola opera d'arte.
  • Elikrotupos ha scritto:ah, è questo?
    sì.
    e c'è nella grrodon filmografia?
    secondo te?
    e c'è nei treasures italiani?
    leggi la data e risponditi da solo.
    e ce ne può fregare qualcosa di un cortometraggio preferito dai niubbi del papersera?
    Sì sì perchè è strafigo.
    poi volevo chiedervi... una mia amica mi parlava di un suo vago ricordo riguardo a un cartone disney, che era una specie di parodia del "sogno di una notte di mezza estate", con pippo che fa la fatina (e non è il corto moderno dei mickeymouseworks)... cos'è? se l'è inventato?
    E' il corto moderno dei Mickeymouseworks. Rintracciabile anche nell'episodio di House of Mouse House of Scrooge.
  • The Little Matchgirl è candidato all'Oscar come Miglior cortometraggio d'Animazione.

    Un'opera Disney di animazione tradizionale candidata all'Oscar... Un segno importante.
  • Spero con tutto me stesso che vinca, tiferò abbestia. Ma tanto vincerà il solito corto sconosciuto di cui vorranno premiare il coraggio.
  • Grrodon ha scritto:Spero con tutto me stesso che vinca, tiferò abbestia. Ma tanto vincerà il solito corto sconosciuto di cui vorranno premiare il coraggio.
    Cambia nick in Nostradamus...

    anyway, dal Disney DVD Forum giunge una notizia che fa un po' ben sperare e un po' no.
    Pan @DisneyForum ha scritto:Su amazon.de sono in prenotazione due nuovi volumi dei Treasures: "Paperino Vol. 2" e "Pluto Vol. 1". Usciranno il 7 giugno prossimo. Tra le lingue disponibili ci sarà anche l'italiano, quindi dovrebbero arrivare anche da noi!!!
    Paperino 2 (l'immagine è la stessa del Paperino 1, ma è il secondo volume)
    Pluto

    wow! finalmente!

    certo che non sono esattamente i due che volevo... sarebbe stato bello se avessero aggiunto anche Pippo, in modo da completare i treasures "interessanti" per il mercato europeo (ma che problema hanno con Pippo? qualcuno ce lo spieghi...)

    e comunque la cosa non fa ben sperare... forse vogliono solo dare il secondo volume di Paperino, per non lasciare incompleto il primo (che era marchiato come "volume 1"), in modo da poter chiudere la serie dei Treasures in Europa senza reclami...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • :oO: (traduzione: e chi se li aspettava più nuovi tresures italiani?)

    Contentissimo, si, ma questo vuol dire che è definitivamente tramontata la possibilità di vedere editati da noi i due Topolino in b/n (era un ipotesi molto remota, ma in fondo ci speravo)
    Elikrotupos ha scritto: forse vogliono solo dare il secondo volume di Paperino, per non lasciare incompleto il primo (che era marchiato come "volume 1"), in modo da poter chiudere la serie dei Treasures in Europa senza reclami...
    uhm... è probabile.
    EDIT: mi son ricordato che esiste un Pluto 2, quindi, la tua teoria è smontata... :)
  • Annunciata la wave 7 dei Treasures. Da UltimateDisney:


    March 30, 2007 - Feared to have ended, the highly-praised Walt Disney Treasures line will continue on December 11, 2007 with three new volumes. Disneyland: Secrets, Stories and Magic and Oswald the Lucky Rabbit, both touted as upcoming sets in the recently-launched Walt Disney's Legacy Collection,
    will actually be branded Treasures. Joining them will be The Chronological Donald, Volume 3, housing the irascible duck's cartoon shorts from 1947 to 1950. While this news is subject to change, a draft press release being circulated online claims that Leonard Maltin will once again be involved with this seventh and latest wave. There is no news regarding the Walt Disney/Salvador Dali collaboration Destino, completed in 2003, which was another title being promoted as an upcoming Legacy Collection DVD release. More Wave 7 information can be found here.


    Parrebbe quindi che abbiano sottratto titoli alla serie Legacy. Però ho qualche perplessità: dato che la serie era già a rischio non era il caso di sfruttare un po' meglio questa wave per completare le cose più urgenti (Paperino 3 e 4, Rarities 2)? E invece un solo volume di Paperino, uno su Oswald che non si sa come faranno a riempire dato che dei suoi 26 corti se ne sono salvati a malapena una decina e uno inutilissimo sullla trasmissione Disneyland. Mi auguro che ci sarà da aspettarsi una wave 8 che potrà contenere un Donald 4, un Rarities 2 più qualsiasi altra cosa vogliano, visto che a quel punto l'animazione sarebbe completa.
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    Cambio di titolo per il nuovo corto di Pippo in arrivo dalla Disney Feature Animation. E grandi nomi hanno lavorato a questo progetto! Nientemeno che Andreas Deja (animatore supervisore di Roger Rabbit, Re Tritone, Topolino, Gaston, Jafar, Scar, Hercules, Lilo e Wesley), Mark Henn (regista di John Henry e animatore supervisore di Jasmine, Simba, Mulan, Fa Zhou, Nani e Grace) e Eric Goldberg (regista di Pocahontas, Rapsodia in Blu e Il Carnevale degli Animali, nonchè animatore supervisore del Genio e Filottete). Insomma, mica gli ultimi arrivati. Pare che lo vedremo in autunno in coppia con un lungometraggio live-action Disney (spero sia Enchanted, a questo punto) e che aprirà la strada al ritorno dei personaggi standard al cinema. Per ulteriori informazioni beccatevi l'intervista su Animated Views.
  • uh, ma io questi poster non li avevo visti...
    sbaaavo in attesa di Enchanted... se tutto va bene...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Alle ha scritto:Come rovinarsi il venerdì pomeriggio... :stronk:

    Chronological Donald vol. 3

    Disneyland - Secrets, Stories & Magic

    Oswald the Lucky Rabbit

    Il 14 dicembre è il mio compleanno; Oswald non lo voglio, LO ESIGO!!
    (Tranquilli, non necessariamente da voi :asd: )

    (Ma non c'era un topic dedicato ai Treasures? Non lo trovo...)
    Io esigerei di più il Paperino3... ma prima devo esigere il Paperino2...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Grrodon ha scritto:Immagine Immagine
    Per ulteriori informazioni beccatevi l'intervista su Animated Views.
    Questa intervista venne pubblicata un po'di tempo fa su Animated News. La riporto qui di seguito, perchè analizza diversi aspetti del nuovo cortometraggio di Pippo che ho trovato interessanti.


    ANIMATED VIEWS : Perchè per rilanciare la divisione dei cortometraggi Disney, è stato scelto un nuovo cortometraggio di Pippo, in particolare un nuovo film della serie How to…?

    ANDREAS DEJA: John Lasseter annunciò che avremmo ripreso a realizzare cortometraggi perché la Pixar stava facendo cortometraggi e questa era una buona idea per coltivare nuovi talenti e per far cimentare registi e sceneggiatori con nuovi film, e ognuno di noi fu entusiasta della notrizia. Avrebbero dato al regista e agli sceneggiatori la facoltà di scegliere con quale tecnica realizzarlo. Così potete aspettarvi che qualcuno sarà in CG qualcuno sarà in 2D. John specificò anche che avrebbe voluto realizzare qualcosa con i personaggi classici così da riportarli in auge e rilanciarli. Due sceneggiatori, Kevin e Stenie [Kevin Deters e Stenie Wermers per la prima volta registi], esordirono con un idea per un nuovo How to… con Pippo. Credo che Kevin avesse vissuto l’esperienza di installare il suo home theater e così la sfruttò.

    AV: Perciò lui stesso ha dovuto fronteggiare le stesse difficoltà rappresentate nel film?

    AD: Per molti di noi è stato così. Noi amiamo i nostri grandi schermi e l’alta definizione. Io ho un Blu-ray ora e adoro questo genere di cose, tranne per il fatto che mi devo far aiutare, non faccio tutto da solo. Scartando una scatola con tutti quei cavi, apri e guardi tutte quelle cose impacchettate e pensi “Mi aspetta mezza giornata di lavoro!” Perciò ho animato una di quelle scene in cui Pippo prova a fare questo.

    AV: E hai inserito le tue frustrazioni in tale scena?

    AD: Si, e il motivo per cui risuonano, e per cui probabilmente i vecchi How to… facevano la stessa cosa, è perché hanno a che fare con situazioni ordinarie che la gente ha vissuto in prima persona. […] E’ quello che Pippo come personaggio animato fa nel tentativo di installare il suo home theater, così la gente saprà che cosa comporta e quali frustrazioni produce.

    AV: Quindi la gente al cinema può relazionarsi e pensare “Si, è successo anche a me”

    AD: Esattamente. Questo è proprio come è nata la cosa…dall’idea di Stevie e Kevin.

    AV: Sono statie considerate altre proposte di How to…con Pippo?

    Mark Henn :Ce ne sono state forse un paio, ma quella dell’home theater è state l’unica idea proposta che ha acceso l’entusiasmo, catturato l’attenzione di tutti e l’interesse di John.

    AD: Penso che probabilmente ce ne siano stati, ma a John Lasseter piacque questa, credo perché si sia sentito coinvolto. E so che John vuole che vedendolo la gente pensi “Aspetta un minuto. Sembra uno dei vecchi How to… degli anni quaranta, ma aspetta un minuto, non può essere perché ha a che fare con TV al plasma, cavi, subwoofers e suono surround”. Perciò l’idea è questa: vuole che tutto appaia esattamente come se fosse un vecchio How to.

    AV: Possiedi un grosso schermo da 60 pollici, giusto?

    AD: Si ce l’ho da anni. Lo pagai una cifra quando queste cose erano appena affacciatesi sul mercato, ma non me ne pento perché ce l’ho avuto per tanti anni e funziona ancora benissimo. Lo adoro. La mia grande aggiunta è il Blue Ray. Sono completamente assorbito dal Blu-Ray, ora!

    AV: In alcuni cortometraggi di Pippo, come How to play football e Hockey Homicide, ogni personaggio assomiglia a Pippo. Questa tradizione continuerà con How To hook Up Your Home Theatre? Ci saranno personaggi che assomigliano a Pippo?

    MH: Si. Alcuni di loro non sono niente altro che personaggi alla Geef, una specie di clone di Pippo, e altri invece sono come Pippo, così li avete entrambi.

    AV: Molti cortometraggi classici si riferiscono a Pippo con un altro nome, come “George Geef”. Quale nome avrà Pippo in questo nuovo cortometraggio?

    AD: “Pippo”

    MH: Il personaggio di Geef è una specie di cugino di Pippo, se vogliamo, e così nel nostro cortometraggio vedrai Pippo nei panni di Pippo, e il resto del mondo sarà popolato da questi “cugini”.

    AV: Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad alcune aggiunte alla famiglia di Pippo. Sua moglie, il figlio Max, il gatto Wafles, o il nipote Gilberto faranno qualche apparizione nel cortometraggio?

    MH: No, nessuno.

    AD: Nessun familiare. Ci sono personaggi di contorno, personaggi minori, quattordici in tutto, e sono raffigurati come appartenenti all’universo ‘pippico’.

    AV: Ci saranno Topolino, Minni o Pluto?

    AD: No. […]

    AV: Fin’ora quale sembra essere la lunghezza di How To Hook Up Your Home Theater? Un cortometraggio di sette-otto minuto della vecchia scuola?

    AD: Stanno tentando di realizzare cortometraggi brevi, che si mantengano attorno ai cinque minuti. Credo che questo durerà circa sei minuti.

    AV: Nell’articolo del New York Times “For Disney, Something Old (and short) is new agan”, Don Hahn fa numerose riflessioni su Home Theater e gli altri cortometraggi futuri. Quanto Don ha effettivamente ha che fare con la divisione dei cortometraggi?

    MH: Non molto, perché è in anno sabatico, per questo non è coinvolto. C’era quando l’articolo fu scritto, e aiutò a lanciare l’idea, ma per ora si è preso un momento di pausa.

    AV: Ci sono altri How to…in progetto?

    MH: Lo speriamo! So che John ha esaminato altre proposte e credo che Kevin e Stevie che hanno diretto questo abbiano diverse idee, perciò secondo me ci sono delle possibilità.

    AV: Sapete a quale film Home Theater verrà abbinato?

    AD: Non saprei. Abbiamo sentito che l’intenzione sarebbe di abbinarlo a un live-action Disney per la famiglia in Autunno.

    AV: L’ultimo cortometraggio dello Studio, Lorenzo, debuttò con un live action intitolato Raising Helen, e io ero andato al cinema a vedere un altro film, ma quando pensai che Lorenzo stava per iniziare, andai nell’altra sala e lo guardai per tornare poi nella mia sala e guardare l’altro film!

    AD: E’ quello che avrei fatto anche io. Io stesso ho fatto cose simili.

    AV: Lo feci anche con Runaway Brain.

    AD: Si, perché ricordo che era abbinato ad un film che non era un granchè.

    AV: Si, A kid In King Arthur’s Court. Nel nuovo cortometraggio chi sarà il narratore?

    AD: Un narratore che sembra identico ad uno di quelli dei vecchi cortometraggi. Non ricordo il nome, ma egli ha la stessa intonazione, la stessa dizione asciutta e prosaica. Dirai “E è la stessa voce, ma non può essere! Non possono avere usato vecchie registrazioni di dialogo perché il materiale è tutto nuovo!”. È praticamente la stessa voce.

    MH: Credo sia Corey Burton a prestare la voce. E’ sorprendentmente simile a uno dei doppiatori usati in passato, perché di fatto vennero impiegati diversi attori. Se guardi numerosi cortometraggi di Pippo potrai notare che ci sono almeno due, forse tre, differenti narratori a seconda del film. Il nostro narratore è come quello classico, quando diventa serio con quella pronuncia autorevole. E’ grandioso.

    AV: Quale modello di Pippo è stato usato? Avete fatto riferimento a quello di Art Babbit dello stile a cavallo tra anni trenta e quaranta, o quello attuale più rotondeggiante?

    AD: E’ il modello dei primi How to. Abbiamo esaminato i meravigliosi dischi dei Disney Trasures e tutti i cortometraggi in essi presenti: How to Play baseball, How to Ski… E’ praticamente lo stesso Pippo, quello di Art Babbit, espressione da compagnone, con una struttura leggermente diversa, muso più grande, e testa un po’ più in basso, è ormai superato. Abbiamo usato il modello di John Sibley; ognuno ha ripreso nuovamente a parlare di John Sibley dopo quell’articolo scritto da Pete Docter sulla rivista di Amid, Animation Blast. Sibley fece molto per l’animazione di Pippo in quei film, in How To be a Sailor, guarda i credits di questi cortometraggi e John Sibley è in tutti. Per questo progetto è stato il nostro eroe, il nostro modello di riferimento.

    AV: Così lo avete dovuto far sembrare vecchio e nuovo allo stesso tempo.

    AD: Si, abbiamo esaminato numerosi cortometraggi di Pippo e abbiamo dovuto concentrarci su ciò che rende buffi i movimenti; non si limita a camminare, disarticola le giunture con una andatura che lo fa sembrare bizzarro e strano. Abbiamo sperimentato queste cose.

    AV: Come si sono divisi il lavoro? Immagino che ci sia differenza rispetto ad un lungometraggio dove avete un ristretto gruppo di animatori e un capo animatore su ciascun personaggio. Avete lavorato tutti su Pippo?

    AD: Beh, Pippo è praticamente in ogni fotogramma. Lo abbiamo diviso in sei sette animatori. Dale Baer è l’animatore principale di Pippo. Si è occupato di Pippo ne Il principe e il Povero e in alcuni spot per la Coca Cola negli anni ottanta con Pippo e altri personaggi classici. Perciò Dale Baer è particolarmente a suo agio quando lavora con Pippo. Realizzò anche dei bellissimi disegni di pre-produzione per noi.

    AV: Visto che si è pensato ad una distribuzione per l’autunno, la produzione è terminata?

    MH: Non completamente, ma io ho appena finito la mia ultima inquadratura, praticamente stamattina. Pertanto ho finito a meno che no ci siano variazioni o cambiamenti.

    AV: La Walt Disney Feature Animation ha contribuito ad alcuni cortometraggi di Pippo per Mickey Mouse Works, poi riciclati in House of Mouse. Quale è la differenza tra quello che la WDFA ha fatto in quel caso e quello che state facendo in questo nuovo cortometraggio?

    MH: E’ completamente nuovo. E’ stato realizzato dalla Feature Animation in contrapposizione a qualsiasi altra divisione.

    AV: Il soggetto è di fatto moderno, ma quanta influenza eserciteranno i vecchi cortometraggi sulla direzione di questo e di altri cortometraggi futuri?

    MH: Abbastanza. Vogliamo prestare molta attenzione al fatto che, anche se il soggetto è moderno, si ritrovino la comicità e l’atmosfera dei cortometraggi classici di Pippo.

    AV: Per iniziare in modo appropriato, l’apertura sarà quella con il classico volto circondato dai raggi luminosi?

    MH: L’abbiamo inserito. Non so se si stia discutendo sul fatto di non usarlo. Pertanto, per quello che ne so, verrà utilizzato. Questa è l’idea, di riportarlo alla luce.

    AV: How to hook Up Your Home Thater è stato animato ovviamente da mani eccellenti e di grande esperienza che conoscono il personaggio nelle sue ultime apparizioni. Quanto vi ha entusiasmato di essere fra quelli che hanno riportato Pippo al mondo cui appartiene, il grande schermo?

    AD: E’ stato eccitante lavorare su un progetto 2D. E lavorare su Pippo è grandioso perché è uno dei pochi personaggi classici che non ho ancora animato.

    MH: Molto eccitante. Abbiamo trascorso un periodo piacevole e ci siamo divertiti.
  • autunno 2007 o 2008?

    con un live action per famiglie, puah... che brutta razza, quelli del marketing... il fatto è che hanno ragione e non gli puoi dire niente ;_;
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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