[Shorts] Pixar Theatrical Shorts

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • si l'ho visto. che intendi con che title card ha?
    Ha il logo della Pixar...
    ahh dici se compare scritto monsters toon o roba del genere come per i Toy story toon. mm... guarda non penso proprio. Potrei sbagliarmi, ma se ci fosse stato me lo sarei ricordato proprio perchè non me lo sarei aspettato...
  • Ho visto The Blue Umbrella martedì all'anteprima di Monsters University. Il corto è caruccio e colpisce in particolare per l'uso della musica (la colonna sonora è davvero molto bella) e per lo stile fotorealistico che ha una resa strabiliante, anche se non penso che mi piacerebbe vedere un intero film girato in questo modo, come esperimento va più che bene e sono contenta che l'abbiano fatto ma per i lunghi pretendo altro. La storia invece è piuttosto minimale e intuibile, con forti analogie con Johnny Fedora & Alice Bluebonnet e Paperman anche se con molta meno poesia.

    La cosa che però mi farà ricordare questo corto a vita è la mezza litigata che mi ha fruttato al cinema. Ho sempre pensato che i corti abbiano bisogno di più pubblicità. Non so voi, ma la maggior parte delle volte che viene proiettato un corto al cinema mi capita di sentire insistenti mormorii di gente che non capisce che cosa stia proiettando lo schermo, in un susseguirsi di ipotesi svariate che spesso pregiudicano la visione del corto. Martedì tutto ciò ha passato il limite visto che durante tutto il corto tre bambine (sedute tra l'altro a file differenti) hanno discusso animatamente su cosa poteva mai essere questo fantomatico ombrello blu e quando ho tentato di farle star zitte mi è stato anche intimato dalle mamme di lasciarle in pace :cazz:
    Penso che sarebbe utile almeno proiettare un avviso prima dell'inizio del corto, qualcosa del tipo: "Quello che state per vedere non è una strana e lunga pubblicità ma un cortometraggio, niente panico, non avete sbagliato sala, il film inizierà fra circa 5 minuti". So che suona assurdo ma si eviterebbero un sacco di noie a chi è realmente interessato al corto.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • L'Ombrello Blu (The Blue Umbrella)

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    Portare la CGI Pixariana ad un livello tale da non riuscire a distinguerla dal fotorealismo. Questa fu la sfida ingaggiata dal team che ha prodotto The Blue Umbrella, la cui idea venne al regista passeggiando per New York e imbattendosi in un ombrello sgualcito. La poetica degli oggetti animati, che vivono una dimensione complementare a quella umana, subendo le avversità del fato, fa parte dello spirito Disney sin dal tempo che fu. Le Silly Symphony e i cosiddetti Special Cartoons erano infatti spesso incentrati su questa tematica, basti pensare a Little House o Susie the Little Blue Coupé, ma di certo è proprio il segmento di Musica Maestro dedicato ai due cappelli innamorati, Johnny Fedora & Alice Bluebonnet, a ricordare maggiormente il corto in questione.
    La sfida fotorealistica è vinta, strada che, per quanto riguarda gli scenari, la Pixar aveva intrapreso sin dal principio, e che arriva qui ad un traguardo. Un traguardo che rimarrà una tantum, considerato che presto si tornerà ad atmosfere più cartoon. Però si intuiscono i motivi per cui si è fatta questa scelta, ed è per aumentare lo straniamento nel vedere la città prendere vita durante un giorno di pioggia. Tombini le cui viti iniziano a sbattere le palpebre, grondaie che iniziano a muoversi, l'atmosfera che si respira è a dir poco magica. Meno d'impatto è la scelta di rappresentare i volti degli ombrelli come se avessero degli adesivi in sovrimpressione, cosa che stona un po' col resto della città, ma è poca cosa perché il corto rimane visivamente godibile. Va detto però che la genialità vera e propria termina alle prime scene, perché poi la parabola amorosa dell'ombrello perduto e ritrovato, oltre ad esser stata già vista più e più volte, non viene svolta con la stessa brillantezza dei predecessori. Rimane un esperimento grazioso.
  • Mi trovo abbastanza d'accordo con Valerio, l'espediente degli oggetti animati e dei loro volti è la cosa che più mi ha affascinato del corto, la cui storia risulta ormai quasi banale (non che per me questo sia mai stato un vero difetto). Il fotorealismo è veramente incredibile: sebbene sia felice che resti un singolo episodio non posso fare a meno di restarne stupefatta e, infatti, penso che l'obiettivo del corto fosse trasmettere delle sensazioni proprio tramite la tecnica combinata all'animazione degli elementi di arredo urbano, più che narrare qualcosa. Fa realmente credere che gli oggetti possano avere una vita di cui non siamo al corrente e per questo si inserisce perfettamente nella tradizione disneyana e pixariana.
  • Valerio ha scritto:L'Ombrello Blu (The Blue Umbrella)
    Sabato scorso sono andato al cinema per godermi il nuovo lungometraggio Pixar, ma come ogni anno aspetto sempre con interesse anche il corto che lo precede, spesso una piccola di sperimentalismo tanto estetico quanto narrativo da tenere sempre d'occhio con attenzione.
    L'Ombrello Blu non rientra esattamente in questo ambito: se dal punto di vista tecnico, l'animazione pixariana si spinge a sperimentare un appeal che la avvicina al fotorealismo, la storia raccontata non è niente di nuovo, nemmeno nel modo in cui viene portata sullo schermo.
    Deluso?
    Assolutamente no.
    Intanto perché... basta vedere questo corto per capire che la resa estetica di questo nuovo prodotto è qualcosa di diverso da quanto mai fatto dalla Pixar, e che restituisce proprio grazie a questa novità un'atmosfera quanto mai adatta al racconto di una storia d'amore in un giorno di pioggia nella metropoli.
    Quindi, si arriva alla storia, che forse non necessitava stavolta di chissà quale slancio innovativo:
    Valerio ha scritto:Va detto però che la genialità vera e propria termina alle prime scene, perché poi la parabola amorosa dell'ombrello perduto e ritrovato, oltre ad esser stata già vista più e più volte, non viene svolta con la stessa brillantezza dei predecessori. Rimane un esperimento grazioso.
    Vero, ma la mia impressione è che si sia volontariamente sorvolato su una sceneggiatura particolarmente accurata, decidendo di raccontare "solo" delle peripezie di due ombrelli innamorati, lasciando che a colpire lo spettatore non fosse tanto quello che viene raccontato, ma il modo e l'atmosfera con cui la storia viene portata al pubblico. In quest'ottica il fotorealismo, il modo grazie al quale tombini e grondaie si animano e la pioggia cade, e soprattutto la perfetta colonna sonora la ritmo di gocce d'acqua che cadono sono il viatico che scalda il cuore di chi guarda il corto.
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  • Bramo ha scritto: Vero, ma la mia impressione è che si sia volontariamente sorvolato su una sceneggiatura particolarmente accurata, decidendo di raccontare "solo" delle peripezie di due ombrelli innamorati, lasciando che a colpire lo spettatore non fosse tanto quello che viene raccontato, ma il modo e l'atmosfera con cui la storia viene portata al pubblico. In quest'ottica il fotorealismo, il modo grazie al quale tombini e grondaie si animano e la pioggia cade, e soprattutto la perfetta colonna sonora la ritmo di gocce d'acqua che cadono sono il viatico che scalda il cuore di chi guarda il corto.
    concordo in pieno. E' come se qui la Pixar non voglia raccontare una storia, ma piuttosto presentarci l'affresco di una realtà alternativa... cosa che si, ha sempre fatto, ma qui in un'ottica diversa. Certo verrebbe da chiedersi perchè non poter avere tutte e due le cose, ma sono scelte ben precise con cui si può essere più o meno d'accordo e se ne può discutere.
    Ma date le premesse che il corto stesso si pone direi che raggiunge il suo obiettivo.
  • Pare che "The Blue Umbrella" sia stato escluso anche solo dalla lista dei papabili candidati alla nomination agli Oscar. E la cosa è stranissima.
  • Strana sì, che le critiche a Brave li abbiano fatti sentire in difetto per l'eccessiva quantità di Oscar Pixar?
  • Va' anche detto che difatto, a parte il traguardo tecnico (che non traguarda granché a mio avviso), questo corto era in effetti moscettino. Ok, niente che lo escluda da una tale lista, ovviamente.
  • Lava!! Rivelato il nome del prossimo corto Pixar?
    Lava – Pixar’s newest short revealed?
    One particular highlight of seeing a Pixar film in theaters is catching the short that precedes it. Now the newest theatrical short from the animation powerhouse may have been discovered: Lava. Scheduled for 2015, the short is listed among Pixar’s upcoming projects in the LinkedIn.com profile of animator Shaun Seong-Young Kim. Time will tell whether Lava will precede Inside Out in June 2015, or The Good Dinosaur the following November.

    In the meantime, audiences can check out the latest Pixar short, Monsters University: Party Central, when it accompanies Muppets Most Wanted on March 21.


    http://animatedviews.com/2014/lava-pixa ... -revealed/
  • Nuove news su Lava!

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    Disney and Pixar have announced the release of a new animated short film titled Lava, which will be shown in front of the upcoming feature, Inside Out when it hits theaters on June 19, 2015.

    Directed by James Ford Murphy and produced by Andrea Warren, Lava is described as a musical love story taking place over millions of years that is inspired by the isolated beauty of tropical islands and the explosive allure of ocean volcanoes, according to the announcement from Walt Disney Studios on Thursday.
    http://www.hollywoodreporter.com/news/p ... ced-713613
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    Ed ecco a voi Uku, il protagonista di Lava.

    Ecco l'articolo completo:

    http://www.latimes.com/entertainment/mo ... story.html
  • News su Uku, e sull'oggetto del suo amore, Lele (che dovrebbe essere un'altra montagna).

    e qui abbiamo delle immagini
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • tenerone questo uku, quindi sarà tutto cantato?
  • Creepy ma bello.
  • Valerio ha scritto:Creepy ma bello.
    Alla presentazione di oggi questa parola è stata usata un po' di volte! E poi vi spiegherò perché.

    Vi dirò, sarà che chiunque lavori alla pixar sembra sempre una persona estremamente felice, sarà che un corto d'animazione è un'opera d'arte contemporanea e come tale, quando te lo "spiegano" lo apprezzi di più, ma la presentazione di LAVA, alla view conference, è stata veramente molto bella. Bill Watral, supervisore alla direzione tecnica del corto (nonché di Brave, Ratatouille, Day&Night ecc...), ci ha fatto un riassunto di tutte le fasi di produzione, per poi farci vedere nuovamente Lava con la consapevolezza dei trascorsi, delle scelte, delle difficoltà tecniche e tutto il resto.
    Il corto è molto genuino e semplice, non prevedibile, ma nemmeno troppo sorprendente (i picchi in questo senso sono altri a mio modesto parere), una storia molto umana in fin dei conti. Il character design di Uku è veramente bello, mentre Lele l'ho trovata meno incisiva. Beh non posso svelarvi la trama del corto, ma con più calma proverò a parlarvi di ciò che il corto NON è diventato, delle idee abbandonate e delle ispirazioni del regista, che sono da ricercarsi nei corti degli anni '50...ovviamente! Rendere credibile e non "creepy", anche nel modo di interagire con gli esseri viventi intorno a lui, un personaggio che è allo stesso tempo protagonista e location è stata la sfida più difficile, a detta di Watral e direi che la difficoltà è stata ben superata, Uku risulta adorabile ed è facile provare empatia per lui.
    Dal punto di vista tecnico, dato che è proprio ad esplorare nuove tecniche che servono i corti, siamo al secondo utilizzo (dopo "the blue umbrella") del software Katana, mentre moltissima importanza ha avuto l'utilizzo di "deforming mesh" per far parlare e vivere i vulcani.
  • Grazie per il tuo riportare spesso i software utilizzati, e qui peraltro Katana mi sembra anche piú adatto allo scopo, quindi credo vedremo meraviglie sul serio.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Annunciato il prossimo Corto Pixar abbinato a "The Good Dinosaur" che sarà presentato in anteprima ad Annecy: "Sanjay’s Super Team".

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    Concept di Robert Kondo

    Sarà diretto dal veterano artista indiano-americano Sanjay Patel e sarà la prima volta che un corto pixar avrà per protagonista un bambino indiano.
    Sanjay, un ragazzino che stufo della meditazione religiosa del padre, immagina una nuova versione dell'induismo con divinità ispirate ai supereroi in stile Avengers.
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