[Shorts] Pixar Theatrical Shorts
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C'era una volta un ragazzo cicciotto. Questo ragazzo cicciotto si chiamava John e aveva appreso i rudimenti di quella che era stata la sua passione al CalArts, la scuola fondata dallo stesso Walt Disney. In questa scuola lui si era trovato bene e aveva conosciuto Brad, Tim e tante altre future divinità del panorama animato. Ma un giorno questo ragazzo cicciotto andò al cinema e vide Tron, facendosi folgorare dalle potenzialità della CGI, che tanta parte aveva avuto in quel film, e si mise a discutere con il suo amico Glen per un possibile impiego di questa nuova tecnica d'animazione all'interno di quella tradizionale. I due fecero anche un test per un ipotetico adattamento di Where the Wild Things Are, dopodiché John propose la sua idea di un lungometraggio interamente in computer grafica a quelle che un tempo erano le alte sfere della Disney. Si trattava del Piccolo Tostapane che sarebbe stato poi realizzato davvero, ma altrove e con la tecnica tradizionale: questo perché le alte sfere risero in faccia a quel ragazzo cicciotto, e lo mandarono via. John aveva il cuore spezzato, ma non sapeva che un giorno alla Disney ci sarebbe tornato, e da trionfatore, salvandola proprio nel suo momento più buio, ma per adesso doveva fare esperienza, e doveva diventare John Lasseter.
1984
The Adventures of André & Wally B. (The Adventures of André & Wally B.)
Un signore con la barba di nome George si accorse che il paffuto John aveva talento e decise di assumerlo nella sua microunità informatica alla Lucasfilm. Lì John conobbe Ed Catmull e iniziò a lavorare alla sua amata computer grafica, realizzando animazioni di oggetti, prove per spot e dimostrazioni varie da presentare alle fiere informatiche, ma in tutto questo non riuscì a mettere da parte il suo sogno. Lui sapeva che con questa nuova tecniche era possibile raccontare storie, e voleva provarci. Questo non era il motivo per cui George l'aveva assunto, ma gli permise lo stesso di fare questa prova. Per prima cosa John si scelse una storia semplicissima, lunga meno di due minuti: un ragazzotto viene punto da un'ape, una gag semplicissima, che però lui si sarebbe divertito ad arricchire. Per arricchirla serviva personalità, bisognava lavorare sulla caratterizzazione, o non sarebbe stato convincente. Si trattava di modulare delle figure geometriche tridimensionali in maniera da dare loro espressività: il ragazzotto André infatti era una gocciolona, mentre l'ape Wally B un sistema di sfere. Per dare loro mobilità e delle espressioni convincenti si ricorse quindi all'estetica degli anni '30, quella che agli albori dell'animazione tradizionale aveva permesso tante belle cose. Sfere, tubi di gomma, espressioni semplici e immediate, e poi un setting convincente: un bellissimo boschetto con la musica del Barbiere di Siviglia in sottofondo. Era nato il primo corto in CGI. Corto che attirò l'attenzione di un certo Steve Jobs che in quel periodo era stato estromesso dalla sua stessa Apple, e che propose a George di portarsi via i suoi ragazzi, promettendo loro fama e fortuna. George acconsentì e John, che nel frattempo era diventato John Lasseter, lasciò così la Lucasfilm e iniziò il suo cammino che l'avrebbe consegnato alla leggenda. Qui.
1986
Luxo Junior (Luxo Jr.)
L' ex-sottounità della Lucasfilm era ormai diventata la Pixar, compagnia informatica di sviluppo di hardware e software...con il pallino dei cortometraggi, che Steve Jobs promuoveva pienamente. Due anni dopo il primo esperimento ecco che John Lasseter osservando la sua lampada da tavolo si accorge di quanto antropomorfismo a volte sia celato all'interno di oggetti tridimensionali, anche se di plastica, e si rende conto che potrebbe usare a suo vantaggio la rigidità geometrica di questo sistema di animazione. Ed ecco che il mondo conosce il primo corto canonico della Pixar: una lampada da tavolo bambina che saltella qua e là sotto lo sguardo della madre fino a far accidentalmente sgonfiare la palla con cui sta giocando. Un'altra serie di gag, ma con grande personalità! La gente che lo visiona, anche pezzi grossi del settore, rimangono impressionati dalla cosa e corrono a chiedere a John le cose più inutili tipo se la lampada è maschio o femmina e via dicendo, e John gongola soddisfatto perché capisce che l'illusione è riuscita, e il tutto senza usare occhi, naso, bocca, solo con una lampada da tavolo. Oltre a diventare il logo ufficiale Pixar, Luxo Jr. fornisce uno dei primissimi elementi iconografici pixariani di sempre, che è il disegno della stella rossa su sfondo giallo che caratterizza la palla e che verrà utilizzato spesso e volentieri in seguito. Da notare infine che il corto ha conosciuto un passaggio cinematografico in occasione dell'uscita di Toy Story 2. Qui.
1987
Il Sogno di Red (Red's Dream)
E una volta stupito il mondo bisogna andare ancora avanti, ecco quindi che John e il suo team decidono di osare e raccontano una storia statica e nel contempo molto malinconica. Stavolta il corto dura quasi quattro minuti, ed è un passo avanti considerevole: ci troviamo in un negozio di biciclette chiuso, fuori piove e nell'oscurità abbandonato in un angolo giace un monociclo invenduto, il quale fantastica sui suoi giorni gloriosi che non è chiaro siano avvenuti o debbano ancora avvenire. Parte così una fantasticheria in cui su una pedana da circo (che ha l'aspetto della palla di Luxo) il piccolo "Red" si esibisce, cavalcato da un clown. Il pagliaccio in questione è dai tempi di André il primo tentativo di realizzare una figura umanoide convincente, anche se assai caricaturale, e va detto che è sicuramente riuscito: il clown non appare grottesco come invece sarà il bambino del prossimo Tin Toy, ma va anche tenuto presente che è una figura a metà strada tra un umano e un funny animal. Purtroppo per Red la fantasticheria finisce e ci ritroviamo nuovamente nel negozio al buio mentre la telecamera si sposta all'esterno, togliendo allo spettatore qualsiasi speranza per un domani migliore. Un simpaticissimo esercizio di stile quindi. Qui.
1988
Tin Toy (Tin Toy)
Con Tin Toy abbiamo l'idea base che fornirà in seguito l'ispirazione per Toy Story. La fissa del giovane John per il tema del giocattolo, del suo rapportarsi al bambino nasce qua: abbiamo un giocattolo di latta che osserva un neonato ansioso di giocare con lui, salvo poi fuggire inquietato dalle sue fattezze mostruose. Il neonato infatti è mostruoso ma non solo del punto di vista del giocattolo, ma pure da quello dello spettatore che si ritrova davanti alla prima simulazione realistica di essere umano mai fatta in computer grafica e come tale piuttosto datata. Anzi, diciamo pure che il neonato è inguardabile, assolutamente disturbante e innaturale nei movimenti, un'esperienza che segna lo spettatore e profetizza tutti i futuri problemi che, perlomeno fino a Rapunzel, gli animatori CGI avranno con la figura umana. Questo non impedisce al corto di vincere un Oscar, proabilmente dovuto alla storia, che ha di certo un suo perché: il giocattolo rifugiatosi sotto il divano vede una moltitudine di giocattoli tremolanti e spaventati, la stessa moltitudine che apparirà anche in Toy Story 3 nell'agghiacciante scena dell'asilo, e capisce che volente o nolente è quello il suo ruolo. Solo che tornato dal bambino, lo ritroverà impegnato a divertirsi di più con la sua scatola, a dimostrare quanto sono volubili i bambini. Stavolta il corto dura cinque minuti, in cui viene descritta un'ampia gamma di situazioni, con un pizzico di riflessione filosofica ben celata. Qui.
1989
Knick Knack (Knick Knack)
Con Knick Knack si chiude questa prima fase pionieristica. Si tratta infatti dell'ultimo corto a venir prodotto per un decennio: gli sforzi della Pixar d'ora in poi saranno tutti per Toy Story, un lungometraggio, e ci sarà poco tempo per concentrarsi sui corti, che rimanevano pur sempre una vetrinetta in attesa di questa grande occasione. Knick Knack è comunque una chiusura ottima per questa fase, visto che si tratta di un concentrato di ritmo, allegria e gag ottimamente riuscite. Siamo in uno scaffale pieno di souvenir, e seguiamo i vani sforzi di un pupazzino di neve per uscire dalla sua boccia nevosa e raggiungere invece gli altri orpelli che se ne stanno a prendere il sole, e fra cui spunta pure una bella bambolina di plastica. Le gag che si susseguono sono veramente divertenti, dinamiche e preludono parecchio al delizioso stile slapstick che assumeranno questi corti in futuro, persino il finale infila un paio di svolte inaspettate. Godibilissimo quindi, anche grazie alla colonna sonora, una musichetta canticchiata davvero sfiziosa. Va segnalato che il corto è approdato nel 2003 nei cinema con Alla Ricerca di Nemo, ma per l'occasione il seno fuori misura della bambolina sarà rimosso dandole un'aria più casta (ma pure più armonica). Qui la versione con seno, qui la versione senza seno.
1998
Il Gioco di Geri (Geri's Game)
Quanta poesia, malinconia, nostalgia e nel contempo humor nero, in questa Pixar che torna ai corti dopo quasi un decennio! Era da Knick Knack che non ne producevano uno, e adesso che tornano a farlo sono cambiate moltissime cose. Il ragazzo paffuto si è fatto valere arrivando a realizzare Toy Story, primo lungometraggio in computer grafica della storia, e per di più facendoselo finanziare e distribuire dalla Disney, quella stessa Disney che a suo tempo l'aveva cacciato e adesso con la nuova dirigenza Eisneriana sembra interessata a questa nuova forma d'animazione. Sappiamo purtroppo a cosa questo porterà, ma per il momento sono soddifazioni per un giovane team di artisti che è arrivato al suo secondo lungometraggio. Scritto e diretto da Jan Pinkava, Geri's Game viene infatti abbinato ad A Bug's Life anche se in Italia per vederlo bisogna aspettare la vhs, dal momento che i cinema non sono ancora avvezzi a questa pratica Pixariana e il corto viene tagliato. Intanto però si aggiudica l'Oscar, e per giunta meritatissimo vista la storia che racconta: sulle note di un organetto il vecchietto Geri inizia al parco una partita a scacchi...contro sé stesso. La telecamera inzialmente lo mostra alzarsi e andare da un capo all'altro della scacchiera, togliendosi gli occhiali e cambiando di volta in volta personalità, ma ben presto grazie al montaggio frenetico sembrerà allo spettatore che i vecchietti siano effettivamente due, con un notevole effetto surreale alla fine. Insomma un quadretto sulla solitudine degli anziani, esaltante e esilarante al contempo, e per giunta ben animato! Il modello del vecchietto è il primo essere umano pixariano veramente convincente, e che regge a distanza di anni senza apparire troppo datato, addirittura verrà riciclato l'anno dopo all'interno di Toy Story 2 (al quale tuttavia non verrà abbinato un nuovo corto ma la riproposizione di Luxo Jr.), nei panni del restauratore di giocattoli. La Pixar ha trovato la sua strada nella rappresentazione degli umani, aggirando il problema grazie al ricorso alla caricatura, scegliendo giustamente di rifuggire il fotorealismo che sarà invece alla base dell'orrorifica motion capture. Qui.
2001
Pennuti Spennati (For the Birds)
Dopo i fasti di Geri's Game ci vogliono ben tre anni prima di vedere un nuovo corto Pixar nelle sale in abbinamento ad un lungometraggio. Toy Story 2 infatti ripresentava il classico Luxo Jr. , ma con Monsters & Co. si torna a presentare qualcosa di nuovo, e si tratta di un corto su uno stormo di uccelli appollaiati sul filo del telefono. E' un corto molto interessante sotto diversi aspetti: la grafica è eccellente e gli uccelli/caricature sono modellati benissimo, il sonoro è molto particolare visto che i versi degli uccelli sono ottenuti con dei clacson, inoltre è molto simpatico anche il tema trattato e cioè il mobbing sociale contro un "diverso". Il gruppetto di uccellini si rivela meschino e vile nell'irridere un uccellone spilungone che vuole fare amicizia con loro, ma la cosa si ritorcerà loro contro lasciandoli appunto spennati grazie ad un giochetto di azione e reazione che fa ben intuire che d'ora in poi la strada dei corti Pixar sarà all'insegna della reinvenzione del concetto stesso di slapstick. Veramente godibile. Qui.
2004
L'Agnello Rimbalzello (Boundin')
Dopo un altro periodo sabbatico (a Nemo venne abbinato il vecchio Knick Knack) torna la tradizione di allegare al nuovo film Pixar in uscita un nuovo cortometraggio, e da questo momento in poi verrà sempre ossequiosamente rispettata. Il corto in questione è abbinato a Gli Incredibili, torna a far uso del parlato, tralasciando per questa volta lo slapstick, e il risultato è uno dei più autoriali tra i corti Pixar. Il regista è l'animatore Bud Luckey che infonde nella storia, nel design dei personaggi e nella narrazione il suo personalissimo stile e quel che ne esce è un corto stralunato, una sorta di fiaba minimalista, buffa e sconclusionata con una morale di fondo semplice e sincera. Il povero agnello che ama rimbalzare sui canyon trasmettendo allegria e gioia di vivere si incupisce quando viene tosato, ma un Lepronte (in originale Jack-a-Lope) gli apre gli occhi e gli fa capire che la vita è fatta di alti e bassi e bisogna saperli affrontare saltellando. Può sembrare banale, ma il modo in cui è narrato, l'andamento filastrocchesco, lo stile generale impreziosiscono il tutto rendendolo l'ennesimo gioiello Pixar. Da notare che l'auto che si intravede altri non è che il fondatore dalla Radiator Springs di Cars, successiva uscita Pixar. Qui.
2006
One Man Band (One Man Band)
E si ritorna alla cara vecchia mimica pixariana dopo la parentesi parlato/didascalica de L'Agnello Rimbalzello. Ed è un ritorno in grande stile, che mostra un evoluzione non da poco, nei gesti, nei cenni, nell'espressività che oscilla tra il credibile e il caricaturale. E caricatura è proprio la parola giusta visto che per la terza volta dopo Geri's Game e Gli Incredibili i protagonisti sono personaggi umani, e ben si sa qual'è la (lodevole) strada intrapresa da Pixar per aggirare il solito problema dalla figura umana in CGI. Gli umani di One Man Band non fanno eccezione, il loro essere estremamente irreali li personalizza e li rende simpatici pur non salvandoli da una certa plasticosità di fondo, fortunatamente non fastidiosa. L'ambientazione medioevaleggiante è resa benissimo con una scelta di luci e colori veramente d'atmosfera, per non parlare delle bellissime musiche di Giacchino, che diventa qui il compositore d'eccellenza Pixar anche per i corti. In quanto allo sviluppo della storia, non c'è da lamentarsi, data la narrazione di altissimo livello che vede due musicisti di strada fronteggiarsi per ricevere l'offerta di una bambina. Ultimo corto Pixar ad esser diventato Disney solo retroattivamente, in quanto abbinato a Cars, ultimo lungometraggio Pixar uscito prima della fusione societaria. Qui.
2007
Stu - Anche un Alieno Può Sbagliare (Lifted)
Abbinato a Ratatouille e diretto da Gary Ridstorm, tecnico del suono Pixar, Lifted è stato definito da alcuni poco innovativo. Forse è anche vero, ma ciò non toglie che sia IL cortometraggio perfetto, almeno per quanto riguarda lo stile che la Pixar ha adottato finora nei suoi cortometraggi. Anzi direi che lo humor slapstick, visto fino a questo momento, trova qui la sua celebrazione massima, il suo punto d'arrivo in un corto che fa della causa-effetto, delle gag fisiche e della coordinazione tra musica, effetti sonori e animazione una vera e propria scienza. La scienza del tempo comico, del ritmo. Seguiamo una sorta di esame per alieni in cui il povero Stu è costretto a dimostrare come rapire un essere umano, e ovviamente questo dà luogo a un'infinità di gag basate proprio sugli effetti disastrosi del raggio traente. La musica è ancora una volta di Giacchino che confeziona un tema davvero d'atmosfera e assolutamente epico, pronto a venir interrotto bruscamente e malamente ogni volta che accade una gag inaspettata. Probabilmente il motivo di tanta finezza nel trattare le varie azioni-reazioni sta proprio nel fatto che Gary sa bene come lavorare con i suoni, come disporli in modo da ottenere gli effetti comici desiderati, ed è un vero esperto di tempistiche. Un vero capolavoro. Qui.
2008
Presto (Presto)
Abbinato a Wall-E e primo corto cinematografico Pixar a presentare il logo Disneyano (con tanto di title card fatta di tessuto, omaggio ai classici corti Disney!), Presto, con la sua comicità muta, porta avanti il discorso slapstick che ha da sempre contraddistinto i corti Pixar. E se si pensava che fosse stato già detto tutto su questo campo con Lifted, ecco che qui viene premuto ulteriormente il pedale dell'assurdo, approdando nel territorio dell'impossibile. Tutto grazie allo stratagemma dei due cappelli comunicanti che nelle mani del mago Presto Digiotatone e del suo coniglietto Alec Azam diventano il pretesto per farsi la guerra davanti al pubblico. Il tutto per una carota negata. Si approda definitivamente in campo Warner/Tex Avery, con un cortometraggio che non fa mistero del suo essere una palese dedica all'animazione delirante di quegli anni. Sale anche il ritmo, con le gag che si susseguono con una tale velocità e un tale caos da lasciar spesso e volentieri deliziosamente disorientato lo spettatore. Intelligentissimo è lo sfruttamento massimo che si ha della gag dei cappelli, e come questa assurdità venga applicata pedantemente alle leggi della fisica con uno straniamento sempre nuovo. Ennesimo capolavoro. Qui.
2009
Parzialmente Nuvoloso (Partly Cloudy)
Parzialmente Nuvoloso è l'ennesima perla cortometraggistica Pixar. Ha tutto: la continua ricerca di una comicità slapstick via via più ricercata e intelligente, tratto distintivo di queste produzioni, una resa estetica e musicale da capogiro, una morale di fondo, personaggi meravigliosi, una tonnellata di poesia e un ritmo impressionante. Tutto in cinque minuti, quelli che bastano a trasportare lo spettatore in un mondo meraviglioso dove le cicogne sono amiche di nuvoloni sforna-cuccioli e insieme lavorano per consegnare il carico alle rispettive famiglie. Non si fa a tempo ad abituarsi allo scenario fiabesco e pastelloso che ci si accorge che ci sono pure dei protagonisti, e che sono bei protagonisti, e che hanno una bella storia da raccontare, con gag divertentissime e con molto cuore. Il tutto senza una parola, ma con il bellissimo commento musicale di Giacchino (sempre lui!) e i grugniti camerateschi, piagnucoloni e tenerissimi del nuvolone Gus, che involontariamente crea solo cuccioli pericolosi, con scorno del suo collega volatile. Quello che è forse il più bel corto che abbiano mai prodotto in Pixar è anche quello che pare sia stato maggiormente tagliato dalle sale, ansiose di proiettare unicamente Up senza perdite di tempo, e la cosa non può che fare tristezza. Qui.
2010
Quando il Giorno Incontra la Notte (Day & Night)
Cosa sia passato nella testa di quei geni dei Pixariani quando hanno immaginato il meccanismo alla base di questo geniale cortometraggio non è dato saperlo, fattostà che Day & Night è un po' un punto d'arrivo per quella tendenza filo-2d che si era manifestata sin dai credits di Ratatouille. Abbinato al bellissimo Toy Story 3, e ancora una volta musicato da Giacchino, questo corto è stato davvero un'esperienza sbalorditiva: due omini stilizzati, animati in 2d, si muovono su uno sfondo nero. L'unico squarcio nel nero è all'interno dei loro corpi, che ci mostra il loro personale punto di vista sulla realtà, animata però in CGI. Solo che attraverso un omino questa realtà ha un aspetto diurno, mentre attraverso l'altro è notturno, con tutte le differenze del caso. Inizialmente i due si guardano in cagnesco, litigano, si pestano e fanno a gara a chi mostra le cose nella loro versione migliore, ma piano piano qualcosa in loro cambia e la diffidenza si trasforma in curiosità. Ad un certo punto i loro corpi inquadrano per sbaglio una stazione radio che trasmette un discorso di Wayne Dyer in cui si rimprovera la tendenza umana ad aver paura del nuovo. I due si vergognano di loro stessi e in quel momento i loro punti di vista si invertono e i due personaggi ne escono arricchiti. Morale bellissima unita ad una girandola di gag e situazioni geniali che giocano letteralmente col medium, spiazzando di continuo. In stereoscopia il corto poi è un'esperienza davvero unica, visto che il gioco prospettico/dimensionale e la fusione tra le tecniche raggiunge un livello di metacinema mai visto prima. Wow. Qui
2012
La Luna (La Luna)
Tra un corto di Cricchetto e un Toy Story Toon ormai la Pixar ci aveva disabituati alla tradizione dei suoi corti vecchia maniera, curiosi, sperimentali e collocati immancabilmente prima dei suoi nuovi lungometraggi. Ma dopo due anni ecco finalmente un nuovo gioiello, uscito abbinato a Brave e diretto - udite udite - da un italiano, tale Enrico Casarosa. I Corti Pixar avevano da sempre avuto uno scopo principalmente umoristico: a volte era humor accompagnato ad una punta di amarezza (Geri's Game, Red's Dream), altre volte c'era tenerezza (Partly Cloudy) o saggezza (Boundin', Day & Night), mentre più spesso si trattava di esercizi di stile e sperimentazioni slapstick (Lifted, Presto). Stavolta si cambia musica, perché non è più l'umorismo la finalità bensì la narrazione. Si tratta di un corto muto, che però prende lo spettatore per mano e lo porta in un'improbabile realtà, nella quale tra i mestieri che possono essere tramandati da tre generazioni di bottegai italiani, può esserci anche quello di spazzini della luna. E poi c'è Giacchino che ha capito tutto, e ci immerge musicalmente nella storia con una colonna sonora magica, epica e fascinosa, che ci restituisce tutto il sense of wonder che questo corto ha come motore.
Il protagonista è un bambino che viene per la prima volta portato per mare dal padre e dal nonno, desiderosi di insegnargli la loro professione. E' attraverso i suoi occhi pieni di meraviglia che vediamo accadere ogni prodigio: l'arrivo sulla luna tramite una scala, lo schiantarsi sulla sua superfice di una moltitudine di stelle luminose, e persino i battibecchi continui tra i suoi due maestri, ognuno intenzionato a trasmettergli il suo metodo di lavoro. La cosa geniale è che questi battibecchi avvengono assolutamente senza parlato, ma solo come buffi biascicamenti, e non potranno non stampare un ghigno di soddisfazione nel viso di qualsiasi spettatore. Per non parlare poi della bellissima gag in cui il bambino, più confuso che mai, si accorge che i baffi del padre e la barba del nonno somigliano rispettivamente allo scopettone e alla scopa, loro personali arnesi di lavoro. Insomma, stiamo parlando di un corto che come esperienza somiglia a quella di un piccolo lungometraggio con dentro tutto: un fascinoso universo narrativo, una trama divertente ma anche significativa che parla di crescita, di passaggio del testimone e di come trovare una propria identità, sia pur nel solco della tradizione, e che regala allo spettatore tanto stupore, risate e lacrime di gioia. E come se tutto questo non bastasse c'è persino il colpo di scena finale che spiega il vero motivo per cui la famigliola fa questo lavoro, che è una delle cose più poetiche che si possa immaginare. Capolavoro, insomma, di una Pixar al suo massimo storico.
2013
L'Ombrello Blu (The Blue Umbrella)
Portare la CGI Pixariana ad un livello tale da non riuscire a distinguerla dal fotorealismo. Questa fu la sfida ingaggiata dal team che ha prodotto The Blue Umbrella, la cui idea venne al regista passeggiando per New York e imbattendosi in un ombrello sgualcito. La poetica degli oggetti animati, che vivono una dimensione complementare a quella umana, subendo le avversità del fato, fa parte dello spirito Disney sin dal tempo che fu. Le Silly Symphony e i cosiddetti Special Cartoons erano infatti spesso incentrati su questa tematica, basti pensare a Little House o Susie the Little Blue Coupé, ma di certo è proprio il segmento di Musica Maestro dedicato ai due cappelli innamorati, Johnny Fedora & Alice Bluebonnet, a ricordare maggiormente il corto in questione.
La sfida fotorealistica è vinta, strada che, per quanto riguarda gli scenari, la Pixar aveva intrapreso sin dal principio, e che arriva qui ad un traguardo. Un traguardo che rimarrà una tantum, considerato che presto si tornerà ad atmosfere più cartoon. Però si intuiscono i motivi per cui si è fatta questa scelta, ed è per aumentare lo straniamento nel vedere la città prendere vita durante un giorno di pioggia. Tombini le cui viti iniziano a sbattere le palpebre, grondaie che iniziano a muoversi, l'atmosfera che si respira è a dir poco magica. Meno d'impatto è la scelta di rappresentare i volti degli ombrelli come se avessero degli adesivi in sovrimpressione, cosa che stona un po' col resto della città, ma è poca cosa perché il corto rimane visivamente godibile. Va detto però che la genialità vera e propria termina alle prime scene, perché poi la parabola amorosa dell'ombrello perduto e ritrovato, oltre ad esser stata già vista più e più volte, non viene svolta con la stessa brillantezza dei predecessori. Rimane un esperimento grazioso.
Andre e Wally è stato prodotto dalla Lucasfilm, quando la Pixar non era ancora stata fondata, ma cmq è stato realizzato da Lasseter e Reeves, che hanno fatto anche i primi corti prodotti invece dalla neonata Pixar.
Tin Toy [spoiler]Il bambino si infila in testa una busta di carta e va sbattendo a destra e a manca mentre il giocattolo cerca disperatamente di attirare la sua attenzione[/spoiler]
la scena dello zapping in ts2 me la ricordavo vagamente. che i corti fossero citati anche altrove nn sapevo
Tin Toy [spoiler]Il bambino si infila in testa una busta di carta e va sbattendo a destra e a manca mentre il giocattolo cerca disperatamente di attirare la sua attenzione[/spoiler]
la scena dello zapping in ts2 me la ricordavo vagamente. che i corti fossero citati anche altrove nn sapevo
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
La Pixar non è nuova a questo genere di citazie, basti a pensare alle "anticitazioni" di nemo in monsters & co e degli incredibili in Nemo.
Segnalo poi una deliziosa citazione-matrioska: Quando Randall in Monsters & co viene teletrasportato via appare all'interno di uno scenario ben preciso, con una roulotte. Quello scenario è lo stesso di A Bug's Life e sotto la roulotte si trova la città degli insetti in cui arriva Flick. A sua volta lo scenario presente in A Bug's Life era una citazione di Toy Story visto che conteneva il furgoncino del Pizza Planet.
Segnalo poi una deliziosa citazione-matrioska: Quando Randall in Monsters & co viene teletrasportato via appare all'interno di uno scenario ben preciso, con una roulotte. Quello scenario è lo stesso di A Bug's Life e sotto la roulotte si trova la città degli insetti in cui arriva Flick. A sua volta lo scenario presente in A Bug's Life era una citazione di Toy Story visto che conteneva il furgoncino del Pizza Planet.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Giò le vidi. Carine, non mi fanno impazzire però.
io adoro i due bandisti, la bambinetta è un po' bof...
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Copioincollo dal mio resoconto del Future Film Festival
E poi, se qualcuno volesse sapere come è la storia...[spoiler]La ragazzina viene attirata dal suonatore in stile "banda", ma proprio quando sta per mettere la monetina nel bicchiere un suonatore di violino la attira dall'altra parte della piazza. Quando Tippie (questo il nome della bambina, ispirato dal verbo "tip" inglese) sta per mettere la monetina nel bicchiere del secondo suonatore il secondo riuscirà ad attirare la sua attenzione, nuovamente. Comincerà quindi una lunga lotta per chi riesce a fare le cose più virtuose, e in tutto ciò i due musicanti faranno cadere la monetina della bambina in un tombino. Tippie metterà il broncio e rivorrà quindi la sua monetina, e ruberà un violino al secondo suonatore e si metterà a suonare a sua volta. Un passante arriverà in piazza e lascia un sacco pieno di monete. Tippie prenderà due monete e tenterà i due musicisti illudendoli che glieli avrebbe dati, ma poi li lancia nella fontana e se va con il resto del sacco[/spoiler]Uao! Presentazione in anteprima del nuovo cortometraggio PIXAR: storia di una ragazzina che arriva in piazza con una monetina da lanciare nella fontana, ma improvvisamente qualcuno attira la sua attenzione per ottenere il soldino...
Davvero divertente (poteva essere altrimenti?) e dal punto di vista tecnico è ovviamente il migliore visto finora... La qualità di ciò che si vede sullo schermo è altissima, ma soprattutto la quantità di elementi presenti nel cortometraggio è davvero massiccia.
Personaggi divertenti, che sfoggiano un paio di elementi di recitazione davvero fantastici!
Sigh, ti invidio
io non riuscirò a resistere fino a giugno, quando SPERABILMENTE lo manderanno nei cinema insieme a Cars...
non ce la farò!!!!! Basta, infrangerò la legge per la prima volta e cercherò in tutti i modi di trovarlo su internet, BWUHAHAHAHAHAHHA!!!
io non riuscirò a resistere fino a giugno, quando SPERABILMENTE lo manderanno nei cinema insieme a Cars...
non ce la farò!!!!! Basta, infrangerò la legge per la prima volta e cercherò in tutti i modi di trovarlo su internet, BWUHAHAHAHAHAHHA!!!
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Sì, la PIXAR alla conferenza ha confermato che lo prietteranno prima di Cars.Elikrotupos ha scritto: io non riuscirò a resistere fino a giugno, quando SPERABILMENTE lo manderanno nei cinema insieme a Cars...
Il problema che ho riscontrato qui a Bologna è il seguente: quando sono andato a vedermi Nemo e The Incredibles nelle Multisale il cortometraggio che li precedeva non era stato trasmesso, mentre nelle sale normali veniva proiettato... Avete riscontrato anche voi lo stesso problema?
Mai riscontrato alcun errore. I corti pixar me li sono sempre cuccati tutti.
Io ho visto Nemo in un "multisala" da tre sale che ha come unica concorrenza un Multisala da 8 sale distante qualche chilometro, e Knick Knack più innumerevoli altre beltà (come, all'epoca, il teaser de Gli Incredibili e qualche altro trailer interessante dei film disney) lo hanno mandato. Al cinema Barberini a Roma (4/5 sale, credo) sono andato a vedere Gli Incredibili, e hanno proiettato L'agnello rimbalzello e poco altro di interessante. Però ho sentito varie voci di gente che in qualche cinema non ha visto i corti
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Io ho visto Knick Knack con Nemo, ma quando ho visto Gli Incredibili nello stesso cinema (!) non c'era nessun cortometraggio allegato. Mah... :?
Le tue immagini si sono volatilizzate cmq.
ad ogni modo Elik ti pongo un importante quesito. Sto aggiornando la filmografia e come potrai vedere qui http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?t=162 ho aggiunto un bel po' di roba tra Stop Motion, Direct-to-Video e miscellanea varia. Stavo appunto per inserire i 3d Disney e non saprei bene cosa mettere. Sono sicuro solo di Mike's New Car e Jack Jack Attack che hanno scritto Disney sopra a caratteri cubitali. Ma poi? Boundin (unico uscito davvero insieme al lungometraggio che ha anticipato) ci va? e gli altri?
ad ogni modo Elik ti pongo un importante quesito. Sto aggiornando la filmografia e come potrai vedere qui http://www.elikrotupos.com/sollazzo/viewtopic.php?t=162 ho aggiunto un bel po' di roba tra Stop Motion, Direct-to-Video e miscellanea varia. Stavo appunto per inserire i 3d Disney e non saprei bene cosa mettere. Sono sicuro solo di Mike's New Car e Jack Jack Attack che hanno scritto Disney sopra a caratteri cubitali. Ma poi? Boundin (unico uscito davvero insieme al lungometraggio che ha anticipato) ci va? e gli altri?
solo mike e jackjack. il fatto che Boundin' sia uscito insieme con Gli Incredibili al cinema non credo ne faccia una produzione Disney... magari solo una distribuzione, come con Valiant Però per i cortometraggi il discorso della distribuzione è differente... io sono per "solo mike e jack-jack"
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Ed è quello che ho fatto, vatti a vedere che bel figurone che fanno nel 2002 e nel 2005 8)
Mi metto a commentare anch'io i corti PIXAR, cominciando da quella che considero la prima generazione di corti, ossia tutti quelli realizzati prima di Toy Story.
Adventures of Andrè & Wally B.
Sinceramente fatico a considerarlo un vero e proprio corto PIXAR. Un po' per la realizzazione tecnica, che a soli due anni prima di Luxo Jr., è ancora mooolto dozzinale. Un po' perchè a differenza degi altri corti, i personaggi non sono caratterizzati molto bene (anche se è uno delle prime animazioni in CG con personaggi con una personalità), l'espressività è piuttosto limitata, e nel giro dei due minuti di corto non è che succede un granchè.
Pollice verso, ma lo si apprezza se si vede nell'ottica di palestra per Lasseter e soci, per quello che subito dopo diventerà la PIXAR.
Luxo Jr.
Alla scuola d'animazione, John Lasseter creò un corto dal titolo Lady and the Lamp. Per il primo cortometraggio PIXAR, Lasseter recupera l'idea di una lampada protagonista, e crea la famiglia Luxo, ricostruendo una diffusa marca di lampade da tavolo, e fornisce le due lampade di emozioni. Nonostante non abbiano un volto, è incredile come riescano ad esprimere le proprie sensazioni attraverso il piegamento della propria struttura, e attraverso i loro cigollii che fungono da verso.
Luxo Jr. diverrà poi il logo della PIXAR e Il corto sarà proiettato nei cinema prima di Toy Story 2
Da notare come la palla di Luxo Jr, compaia in altri lavori PIXAR; la stessa palla è in Toy Story (sul tavolo di andy, dove c'è anche un modello di lampada Luxo) e anche in Red's Dream, sul pavimento
Red's Dream
Forse non il corto migliore della PIXAR, ma con l'aggiunta di diversi elementi. Il protagonista è un personaggio "senza volto" come era successo per Luxo Jr., che esprime le sue sensazioni esclusivamente con suoni e movimenti. Qui però si aggiunge per la prima volta un prsonaggio con forme antropomorfe, il clown, che risulta essere decisamente grottesco. Viene anche sperimentata l'animazione di ambientazioni notturne e l'effetto pioggia, perfezionato poi per A Bug's Life
Tin Toy
Anche questo corto non si caratterizza per una storia e delle gag memorabili, ma il protagonista è comunque divertent, al punto che Lasseter in un primo tempo lo prese in considerazione come protagonista di Toy Story .
Per la prima volta si crea un personaggio umano vero e proprio, il enonato, che risulta però essere goffo ed impacciato, con poligoni che escono da tutti i pori. Nonostante questo, Tin Toy si aggiudica però il primo Oscar mai assegnato ad un opera animata digitalmente.
Knick Knack
Siamo sempre dalle parti di Tin Toy: un pupazzo di neve all'interno di una sfera di vetro ha a che fare con altri giocattoli. Ormai Lasseter sta studiando l'ambiente per prepararsi a Toy Story e nel farlo, riesce a realizzare un corto con un protagonista simpatico, ed una buona struttura, con una costruzione narrativa semplice ma efficente, grazie alle gag che si susseguono con un buon ritmo.
Il corto verrà poi proiettato (con qualche piccola miglioria) nei cinema prima di Alla ricerca di Nemo.
Adventures of Andrè & Wally B.
Sinceramente fatico a considerarlo un vero e proprio corto PIXAR. Un po' per la realizzazione tecnica, che a soli due anni prima di Luxo Jr., è ancora mooolto dozzinale. Un po' perchè a differenza degi altri corti, i personaggi non sono caratterizzati molto bene (anche se è uno delle prime animazioni in CG con personaggi con una personalità), l'espressività è piuttosto limitata, e nel giro dei due minuti di corto non è che succede un granchè.
Pollice verso, ma lo si apprezza se si vede nell'ottica di palestra per Lasseter e soci, per quello che subito dopo diventerà la PIXAR.
Luxo Jr.
Alla scuola d'animazione, John Lasseter creò un corto dal titolo Lady and the Lamp. Per il primo cortometraggio PIXAR, Lasseter recupera l'idea di una lampada protagonista, e crea la famiglia Luxo, ricostruendo una diffusa marca di lampade da tavolo, e fornisce le due lampade di emozioni. Nonostante non abbiano un volto, è incredile come riescano ad esprimere le proprie sensazioni attraverso il piegamento della propria struttura, e attraverso i loro cigollii che fungono da verso.
Luxo Jr. diverrà poi il logo della PIXAR e Il corto sarà proiettato nei cinema prima di Toy Story 2
Da notare come la palla di Luxo Jr, compaia in altri lavori PIXAR; la stessa palla è in Toy Story (sul tavolo di andy, dove c'è anche un modello di lampada Luxo) e anche in Red's Dream, sul pavimento
Red's Dream
Forse non il corto migliore della PIXAR, ma con l'aggiunta di diversi elementi. Il protagonista è un personaggio "senza volto" come era successo per Luxo Jr., che esprime le sue sensazioni esclusivamente con suoni e movimenti. Qui però si aggiunge per la prima volta un prsonaggio con forme antropomorfe, il clown, che risulta essere decisamente grottesco. Viene anche sperimentata l'animazione di ambientazioni notturne e l'effetto pioggia, perfezionato poi per A Bug's Life
Tin Toy
Anche questo corto non si caratterizza per una storia e delle gag memorabili, ma il protagonista è comunque divertent, al punto che Lasseter in un primo tempo lo prese in considerazione come protagonista di Toy Story .
Per la prima volta si crea un personaggio umano vero e proprio, il enonato, che risulta però essere goffo ed impacciato, con poligoni che escono da tutti i pori. Nonostante questo, Tin Toy si aggiudica però il primo Oscar mai assegnato ad un opera animata digitalmente.
Knick Knack
Siamo sempre dalle parti di Tin Toy: un pupazzo di neve all'interno di una sfera di vetro ha a che fare con altri giocattoli. Ormai Lasseter sta studiando l'ambiente per prepararsi a Toy Story e nel farlo, riesce a realizzare un corto con un protagonista simpatico, ed una buona struttura, con una costruzione narrativa semplice ma efficente, grazie alle gag che si susseguono con un buon ritmo.
Il corto verrà poi proiettato (con qualche piccola miglioria) nei cinema prima di Alla ricerca di Nemo.
Geri's Game
Proiettato prima di A Bug's Life, questo corto riesce a raccontare in modo divertente, ma allo stesso drammatico, la solitudine della terza età... Geri (un simpatico vecchietto costruito sulle fattezze di David Kelly, l'attore di Svegliati Ned, per intenderci) gioca una partita contro sè stesso in solitaria, partita che grazie al montaggio sempre più incalzante viene giocato da due diversi personaggi, due diverse nature di Geri che si concretizzano in una sorta di Dr.Jekill e Mr.Hyde degli scacchi, uno più riflessivo e un altro più impulsivo, che ad un certo punto coesistono addirittura sullo schermo.
Il film è stato prodotto dalla PIXAR per sperimentare la creazione di esseri umani e di abiti in CG, e il personaggio riscuote un tale successo da essere riutilizzato in Toy Story 2. Inoltre, facendo attenzione, sulla scatola degli scacchi si può notare la scritta "Pt. Richmond Hand Made Pixar Shorts", laddove Port Richmond era la località degli studi Pixar quando fu girato il corto.
Un paio di errorucci:
- in una scena la scatola degli scacchi viene gettata a terra, ma in una scena successiva per terra non c'è...
- Il Geri con gli occhiali fa una mossa sbagliata, muovendo un pezzo degli scacchi di due caselle orizzontalmente per mangiare un pedone.
For the Birds
Proiettato prima di Monsters, Inc., è il mio cortometraggio PIXAR preferito, tra tutti quelli finora creati. Ricordo distintamente quando il regista lo presentò al Future Film Festival, mostrando tutto il lavoro che fu svolto. L'incredibile caratterizzazione degli uccellini, i cui nomi (in ordine d'arrivo Chipper, Bully, Snob and Neurotic) descrivono alla perfezione il loro carattere... Guardate e riguardate il corto, ogni volta fissando uno degli uccellini, le loro espressioni sono qualcosa di spassoso. Le reazioni di ognuno di loro ai propri simili, il loro verso tamburellante e ripetuto all'inverosimile, le loro movenze goffe... Ed infine l'arrivo dell'uccello più grande, e la strepitosa conclusione...
Un piccolo gioiellino dei cortometraggi, forse il mio preferito in assoluto. Semplice ed efficace, sia nella storia, che nella realizzazione.
E si portò a casa anche l'Oscar come miglior corto animato.
Mike's New Car
Per la prima volta la PIXAR decide di inserire nel DVD un cortometraggio che riprende le situazioni del film principale, e nel fare ciò creano anche il primo cortometraggio con dialoghi (beh, sarebbe stato bizzarro far stare zitti personaggi a tutto tondo che avevamo già sentito e conosciuto).
Il corto si basa per lo più su gag fisiche e maltrattamenti di Mike, sulla base degli stratagemmi che lui usa per far ridere i bambini alla fine del film, nulla di più elaborato.
Molto divertente, ma sicuramente potevano fare qualcosa di un po' più elaborato.
Che ne so, qualche torta in faccia, o Mike che scivola su una buccia di banana...
Simpatica invece l'idea di registrare il commento audio nel DVd ai figli dei registi.
Boundin'
Corto proiettato prima de Gli Incredibili, e dedecisamente atipico per i canoni PIXAR. Qui non si crea una storia divertente che punta ad uno spiazzante colpo di scena finale tutto risate. E' un cortometraggio più vintage, con una morale, con una vicenda che sembra pescata direttamente da un libro di favole per bambini. E questo stile differente è da ricercare nel regista Bud Luckey, fortemente voluto da Brad Bird, e al quale ha llasciato la totale libertà artistica. Nella mente di Brad, il corto sarebbe addirittura dovto iniziare con Bud Luckey che entra in una stanza, si siede, prende il suo banjo e inizia a suonare...
Non si può giudicare il corto come tutti gli altri, sicuramente il risultato è gradevole, ma più di tutto si apprezza il coraggio di mostrare qualcosa di diverso, ad un pubblico che è entrato in sala per vedere uno ei divertenti film PIXAR che fanno tanto ridere.
Ah, e il camioncino che si vede è Stanley, il fondatore che vedremo rappresentato come statua a Radiator Springs, in Cars
Jack-Jack Attack
Come per Mike's New Cars, la PIXAR riprende i personaggi del lungometraggio, per creare un cortometraggio esclusivo per il DVD. Ma se Mike's New Car poteva essere considerato un sequel, Jack-Jack Attack è un vero e proprio midquel, che mostra cosa è accaduto alla baby sitter che ha dovuto badare a Jack-Jack. Tutto il corto si basa per lo più su un elemento presente ne Gli Incredibili, ovvero le molteplici chiamate che la signora Parr trova nella segreteria telefonica, e che lascia suppore quanto in difficoltà si dev'essere trovata la baby sitter, per via dei superpoteri di cui nessuno era a conoscenza.
Anche qui, molte analogie con poteri rintracciabili nei fumetti:
-innanzitutto un bambino con diversi superpoteri è Franklin Richard, figlio di Reed Richards e di Susan Storm dei Fantastici 4
- il potere di volare deriva da Superman e da un sacco di altri personaggi
- il teletrasporto da Nightcrawler, degli X-Men
- l'intangibilità da Kitty Pryde, degli X-Men
- la trasformazione in metallo da Colosso, degli X-Men
- l'infiammabilità dalla Torcia Umana, dei Fantastici Quattro
- il laser lanciato degli occhi da Ciclope, degli X-Men
- la trasformazione in mostro da diversi personaggi, tra cui Hulk
- la superforza da diversi personaggi, tra cui La Cosa dei Fantastici 4
- la capacità di aderire alle superfici dall'Uomo Ragno
Ah, tra i giocattoli di Jack-Jack si può vedere la palla Pixar, ammirata per la prima volta in Luxo Jr.
One Man Band
Proiettato prima di Cars, One Man Band sfrutta l'abilità nella realizzazione di umani cartooneschi acquisita soprattutto ne Gli Incredibili. La recitazione è stupenda, le facce dei tre protagonisti (e in particolare della piccola Tippy) sono meravigliose, divertenti. Il ruolo della musica è centrale in questo corto e Micheal Giacchino (già al lavoro su Gli Incredibili) è riuscito a fare un ottimo lavoro, creando due tiverse tipologie di suono, e melodie sempre più frenetiche. Bello il finale, che per la prima volta rivela una scena aggiunta nei titoli di coda, proprio come nei lungometraggi Pixar.
Il prossimo corto Pixar dovrebbe essere Mater and the Ghostlight, che comparirà sul DVD di Cars e dovrebbe vedere per protagonista Carl'attrezzi. Ancora nessuna notizia sul corto che precederà Ratatouille.
Proiettato prima di A Bug's Life, questo corto riesce a raccontare in modo divertente, ma allo stesso drammatico, la solitudine della terza età... Geri (un simpatico vecchietto costruito sulle fattezze di David Kelly, l'attore di Svegliati Ned, per intenderci) gioca una partita contro sè stesso in solitaria, partita che grazie al montaggio sempre più incalzante viene giocato da due diversi personaggi, due diverse nature di Geri che si concretizzano in una sorta di Dr.Jekill e Mr.Hyde degli scacchi, uno più riflessivo e un altro più impulsivo, che ad un certo punto coesistono addirittura sullo schermo.
Il film è stato prodotto dalla PIXAR per sperimentare la creazione di esseri umani e di abiti in CG, e il personaggio riscuote un tale successo da essere riutilizzato in Toy Story 2. Inoltre, facendo attenzione, sulla scatola degli scacchi si può notare la scritta "Pt. Richmond Hand Made Pixar Shorts", laddove Port Richmond era la località degli studi Pixar quando fu girato il corto.
Un paio di errorucci:
- in una scena la scatola degli scacchi viene gettata a terra, ma in una scena successiva per terra non c'è...
- Il Geri con gli occhiali fa una mossa sbagliata, muovendo un pezzo degli scacchi di due caselle orizzontalmente per mangiare un pedone.
For the Birds
Proiettato prima di Monsters, Inc., è il mio cortometraggio PIXAR preferito, tra tutti quelli finora creati. Ricordo distintamente quando il regista lo presentò al Future Film Festival, mostrando tutto il lavoro che fu svolto. L'incredibile caratterizzazione degli uccellini, i cui nomi (in ordine d'arrivo Chipper, Bully, Snob and Neurotic) descrivono alla perfezione il loro carattere... Guardate e riguardate il corto, ogni volta fissando uno degli uccellini, le loro espressioni sono qualcosa di spassoso. Le reazioni di ognuno di loro ai propri simili, il loro verso tamburellante e ripetuto all'inverosimile, le loro movenze goffe... Ed infine l'arrivo dell'uccello più grande, e la strepitosa conclusione...
Un piccolo gioiellino dei cortometraggi, forse il mio preferito in assoluto. Semplice ed efficace, sia nella storia, che nella realizzazione.
E si portò a casa anche l'Oscar come miglior corto animato.
Mike's New Car
Per la prima volta la PIXAR decide di inserire nel DVD un cortometraggio che riprende le situazioni del film principale, e nel fare ciò creano anche il primo cortometraggio con dialoghi (beh, sarebbe stato bizzarro far stare zitti personaggi a tutto tondo che avevamo già sentito e conosciuto).
Il corto si basa per lo più su gag fisiche e maltrattamenti di Mike, sulla base degli stratagemmi che lui usa per far ridere i bambini alla fine del film, nulla di più elaborato.
Molto divertente, ma sicuramente potevano fare qualcosa di un po' più elaborato.
Che ne so, qualche torta in faccia, o Mike che scivola su una buccia di banana...
Simpatica invece l'idea di registrare il commento audio nel DVd ai figli dei registi.
Boundin'
Corto proiettato prima de Gli Incredibili, e dedecisamente atipico per i canoni PIXAR. Qui non si crea una storia divertente che punta ad uno spiazzante colpo di scena finale tutto risate. E' un cortometraggio più vintage, con una morale, con una vicenda che sembra pescata direttamente da un libro di favole per bambini. E questo stile differente è da ricercare nel regista Bud Luckey, fortemente voluto da Brad Bird, e al quale ha llasciato la totale libertà artistica. Nella mente di Brad, il corto sarebbe addirittura dovto iniziare con Bud Luckey che entra in una stanza, si siede, prende il suo banjo e inizia a suonare...
Non si può giudicare il corto come tutti gli altri, sicuramente il risultato è gradevole, ma più di tutto si apprezza il coraggio di mostrare qualcosa di diverso, ad un pubblico che è entrato in sala per vedere uno ei divertenti film PIXAR che fanno tanto ridere.
Ah, e il camioncino che si vede è Stanley, il fondatore che vedremo rappresentato come statua a Radiator Springs, in Cars
Jack-Jack Attack
Come per Mike's New Cars, la PIXAR riprende i personaggi del lungometraggio, per creare un cortometraggio esclusivo per il DVD. Ma se Mike's New Car poteva essere considerato un sequel, Jack-Jack Attack è un vero e proprio midquel, che mostra cosa è accaduto alla baby sitter che ha dovuto badare a Jack-Jack. Tutto il corto si basa per lo più su un elemento presente ne Gli Incredibili, ovvero le molteplici chiamate che la signora Parr trova nella segreteria telefonica, e che lascia suppore quanto in difficoltà si dev'essere trovata la baby sitter, per via dei superpoteri di cui nessuno era a conoscenza.
Anche qui, molte analogie con poteri rintracciabili nei fumetti:
-innanzitutto un bambino con diversi superpoteri è Franklin Richard, figlio di Reed Richards e di Susan Storm dei Fantastici 4
- il potere di volare deriva da Superman e da un sacco di altri personaggi
- il teletrasporto da Nightcrawler, degli X-Men
- l'intangibilità da Kitty Pryde, degli X-Men
- la trasformazione in metallo da Colosso, degli X-Men
- l'infiammabilità dalla Torcia Umana, dei Fantastici Quattro
- il laser lanciato degli occhi da Ciclope, degli X-Men
- la trasformazione in mostro da diversi personaggi, tra cui Hulk
- la superforza da diversi personaggi, tra cui La Cosa dei Fantastici 4
- la capacità di aderire alle superfici dall'Uomo Ragno
Ah, tra i giocattoli di Jack-Jack si può vedere la palla Pixar, ammirata per la prima volta in Luxo Jr.
One Man Band
Proiettato prima di Cars, One Man Band sfrutta l'abilità nella realizzazione di umani cartooneschi acquisita soprattutto ne Gli Incredibili. La recitazione è stupenda, le facce dei tre protagonisti (e in particolare della piccola Tippy) sono meravigliose, divertenti. Il ruolo della musica è centrale in questo corto e Micheal Giacchino (già al lavoro su Gli Incredibili) è riuscito a fare un ottimo lavoro, creando due tiverse tipologie di suono, e melodie sempre più frenetiche. Bello il finale, che per la prima volta rivela una scena aggiunta nei titoli di coda, proprio come nei lungometraggi Pixar.
Il prossimo corto Pixar dovrebbe essere Mater and the Ghostlight, che comparirà sul DVD di Cars e dovrebbe vedere per protagonista Carl'attrezzi. Ancora nessuna notizia sul corto che precederà Ratatouille.
girovagando per la Grande Madre Internet, ho scorto questa avveniristica produzione Pixar che più che un cortometraggio in sè, è in realtà un'installazione artistica, presentata ovviamente nella mostra Pixar itinerante che al momento dovrebbe trovarsi in giapponia.
Il corto in questione è "Artscape", diretto (o meglio... creato) da Andrew Jimenez (autore di One Man Band) e Gary Rydstrom (geniale ingegnere del suono, nominato nove volte all'oscar di cui 4 vinti. Onnipresente nei film Pixar, Lucasfilm, di Spielberg e altri genii). Il film in sè dura 11 minuti ed è schifosamente widescreen, qualcosa del tipo 4.75:1, mostruoso, uno schermo largo 15 metri e una risoluzione pazzesca, audio 6.1, insomma... panico!
Il corto è un dietro le quinte di tutti i film pixar (cars incluso) dal punto di vista dei personaggi stessi dei film oO (da quello che ho capito... poco...)
Sempre nella mostra Pixar c'è anche un gigantesco e fenomenale Zoetrope, una vecchia tecnica di "cinema" (in senso etimologico, i primi esperimenti sul movimento. Era animazione, ma non era registrata), riproposta qui con una scena di Toy Story 2 ricreata dal vivo con delle statuine che vengono fatte girare e illuminate tipo 18 volte al secondo, in modo che se uno guarda gli sembra che la scena si svolga davvero... insomma, una cosa del genere
Questa cacchio di mostra Pixar va vista, porca miseria
Il corto in questione è "Artscape", diretto (o meglio... creato) da Andrew Jimenez (autore di One Man Band) e Gary Rydstrom (geniale ingegnere del suono, nominato nove volte all'oscar di cui 4 vinti. Onnipresente nei film Pixar, Lucasfilm, di Spielberg e altri genii). Il film in sè dura 11 minuti ed è schifosamente widescreen, qualcosa del tipo 4.75:1, mostruoso, uno schermo largo 15 metri e una risoluzione pazzesca, audio 6.1, insomma... panico!
Il corto è un dietro le quinte di tutti i film pixar (cars incluso) dal punto di vista dei personaggi stessi dei film oO (da quello che ho capito... poco...)
Sempre nella mostra Pixar c'è anche un gigantesco e fenomenale Zoetrope, una vecchia tecnica di "cinema" (in senso etimologico, i primi esperimenti sul movimento. Era animazione, ma non era registrata), riproposta qui con una scena di Toy Story 2 ricreata dal vivo con delle statuine che vengono fatte girare e illuminate tipo 18 volte al secondo, in modo che se uno guarda gli sembra che la scena si svolga davvero... insomma, una cosa del genere
Questa cacchio di mostra Pixar va vista, porca miseria
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Stimolato dal post di Elik, sono andato in giro per il web alla ricerca di qualche filmato su Artscape.
Non ho trovato nulla, ma in compenso ho trovato questi:
http://www.youtube.com/watch?v=iA-gQcy9JKU
http://www.youtube.com/watch?v=HDuRXvtI ... ed&search=
http://www.youtube.com/watch?v=km5KrEdS ... ed&search=
Non so se sono davvero Made in Pixar (dubito molto), ma comunque carucci.
Non ho trovato nulla, ma in compenso ho trovato questi:
http://www.youtube.com/watch?v=iA-gQcy9JKU
http://www.youtube.com/watch?v=HDuRXvtI ... ed&search=
http://www.youtube.com/watch?v=km5KrEdS ... ed&search=
Non so se sono davvero Made in Pixar (dubito molto), ma comunque carucci.
One Man Band 2006
E si ritorna alla cara vecchia mimica pixariana dopo la parentesi parlato/didascalica de L'Agnello Rimbalzello. Ed è un ritorno in grande stile, che mostra un evoluzione non da poco, nei gesti, nei cenni, nell'espressività che oscilla tra il credibile e il caricaturale. E caricatura è proprio la parola giusta visto che per la terza volta dopo il corto Geri's Game e Gli Incredibili i protagonisti sono personaggi umani, e ben si sa qual'è la (lodevole) strada intrapresa da Pixar per aggirare il solito problema dell'animazione 3d. Gli umani di One Man Band non fanno eccezione, il loro essere estremi li personalizza e li rende simpatici pur non salvandoli da quella plasticosità di fondo a cui ormai siamo abituati. L'ambientazione medioevaleggiante è resa benissimo con una scelta di luci e colori veramente d'atmosfera, per non parlare delle bellissime musiche di Giacchino. In quanto allo sviluppo della storia, non c'è da lamentarsi, perchè nel suo piccolo e nel suo essere mimata c'è una narrazione di altissimo livello, che non cade troppo nello slapstick. Questo era l'ultimo cortometraggio Pixar non Disney, l'anno prossimo dovrebbe arrivare Lifted a condire per benino Ratatouille.
E si ritorna alla cara vecchia mimica pixariana dopo la parentesi parlato/didascalica de L'Agnello Rimbalzello. Ed è un ritorno in grande stile, che mostra un evoluzione non da poco, nei gesti, nei cenni, nell'espressività che oscilla tra il credibile e il caricaturale. E caricatura è proprio la parola giusta visto che per la terza volta dopo il corto Geri's Game e Gli Incredibili i protagonisti sono personaggi umani, e ben si sa qual'è la (lodevole) strada intrapresa da Pixar per aggirare il solito problema dell'animazione 3d. Gli umani di One Man Band non fanno eccezione, il loro essere estremi li personalizza e li rende simpatici pur non salvandoli da quella plasticosità di fondo a cui ormai siamo abituati. L'ambientazione medioevaleggiante è resa benissimo con una scelta di luci e colori veramente d'atmosfera, per non parlare delle bellissime musiche di Giacchino. In quanto allo sviluppo della storia, non c'è da lamentarsi, perchè nel suo piccolo e nel suo essere mimata c'è una narrazione di altissimo livello, che non cade troppo nello slapstick. Questo era l'ultimo cortometraggio Pixar non Disney, l'anno prossimo dovrebbe arrivare Lifted a condire per benino Ratatouille.