[PIXAR # 1] Toy Story - Il Mondo dei Giocattoli

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • Credo che, tra tutti i film Pixar, Toy Story sia ancora oggi il mio preferito :D

    La sceneggiatura è perfetta, scorre che è una meraviglia e il "tormentone" del "Tu sei un giocattolo!" dà al film uno spirito ed una personalità inarrivabili.

    E poi, dal punto di vista grafico, mi hanno sempre entusiasmato (pur essendo elementi puramente "di contorno") i "pattern" grafici che decorano ambienti e personaggi, così ricchi di cura e personalità da diventare quasi "metonimie visive" per i singoli personaggi e per l'intero film. Mi riferisco ad esempio alle nuvole sulla tappezzeria della camera di Andy, al "Gamma Sector 4" e agli altri vari loghi che decorano la tuta spaziale di Buzz, ai colori di Woody e degli "accessori" a lui abbinati, al "merchandising" del Pizza Planet... Chiaro che simili dettagli avevano anche una funzione promozionale/pubblicitaria, divenendo poi riconoscibili su pupazzi & chincaglieria varia nei Disney Store, ma nel film contribuiscono non poco a dare l'impressione che il "mondo alternativo" di Woody, Andy & Co. si estenda ben oltre i confini dello schermo cinematografico.
  • saranno sicuramente funzionali, ma a me quelle nuvolette mi sembrano veramente troppo semplici :P dà come l'idea che non sapessero fare delle scenografie decenti, allora con la scusa che è la camera di un bambino se la sono cavata con delle nuvolette :D
    è ovvio che nn è così, ma è l'impressione che mi danno, per questo preferisco a bug's life ai due toy story, a pelle.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:saranno sicuramente funzionali, ma a me quelle nuvolette mi sembrano veramente troppo semplici :P
    Eh infatti, mica volevo dire che sono belle o artistiche :P Dico solo che hanno un impatto visivo mica da poco, e catturano subito l'attenzione, e ci vuole un certo ingegno per inventarsi dettagliucoli così minuti e sempliciotti eppure così comunicativi.

    Cioè, intendo dire, io adesso se vedo una decorazione a nuvolette tipo quelle, in qualsiasi contesto, penso subito automaticamente: "Toy Story" :D
  • E' il 1995 quando Disney fa la scelta che avrebbe impresso una svolta al mondo dell'animazione, consegnando il futuro nelle mani del digitale. La Disney, ancora guardinga, non si arrischia a considerare questo nuovo filone parte del proprio patrimonio tradizionale, e quindi non include i film coprodotti con la Pixar nella celebre lista dei classici. Al contrario, considera Toy Story l'inizio di un nuovo filone parallelo che sarà contrassegnato da un nuovissimo logo: all'inizio di ogni film, comparirà il solito fiabesco castello, solo in versione tridimensionale.
    L'era digitale non potrebbe iniziare con una storia più intelligente. Pixar ci cala nel mondo dei giocattoli, presentando un mondo di fantasia ma dettandone le regole in modo tale da renderlo credibile: la legge dell'immobilità, il rapporto paterno che ha un gioco col suo bambino (espediente fondamentale per eliminare il rischio di infantilismo, che poteva essere causato da un rapporto di sudditanza del giocattolo dal bambino), il terrore del rimpiazzo, la perdita della parola causata dalla rottura. Una dimensione, se vogliamo, a tratti frustrante, tuttavia resa gradevole dall'irresistibile umorismo by pixar che sarà in seguito preso a modello dalle case d'animazione concorrenti come Dreamworks e, fa strano dirlo, dalla stessa Disney. La storia dell'accesa rivalità tra due generazioni di giocattoli, viene infatti sdrammatizzata dall'espediente del paradosso: l'umorismo del film è generato dal continuo adattamento di luoghi comuni "umani" al contesto specialissimo in cui il film è ambientato, causando effetti di contrasto irresistibili che sarebbero poi diventate le basi su cui si sarebbero sviluppati film come Shrek e L'Era Glaciale.
    Uno dei motivi per cui Toy Story ha una storia così curata, dei personaggi tanto memorabili e una sceneggiatura a dir poco perfetta sta nel terrore che aveva ai tempi il regista John Lasseter che il suo film potesse sembrare un semplice esercizio di stile, per sperimentare l'animazione tridimensionale in un lungometraggio. Una forma d'animazione così "fredda" come può essere il 3d, con un film ambientato per giunta in un setting dalle superfici quasi sempre perfette e levigate, poteva inoltre annoiare in fretta l'occhio dello spettatore. Lasseter sapeva di star realizzando il corrispettivo di Biancaneve nel suo campo e capì che il segreto del successo sarebbe stato il far dimenticare al pubblico di star vedendo "solo" un film d'animazione, distraendolo di continuo con trovate interessanti.
    In un simile florilegio di gag lo spazio dato alla musica è minimo, e infatti le canzoni sono solo tre, per quanto bene inserite. Tutte e tre, come anche l'intera colonna sonora, sono composte da Randy Newman. Si parte con l'introduzione del film, You've Got a Friend in Me, la canzone che esprime la filosofia del giocattolo. La successiva Strange Things segue lo schema, sfruttato assai nei classici, della "canzone della crescita", che descrive il passaggio del tempo. L'ultima, cantata anch'essa fuori campo è la triste disillusione di Buzz, I Will Go Sailing No More.
    Con Toy Story inizia anche la mania citazionista da sempre tratto distintivo Pixariano: si passa da raffinatissimi riferimenti ai propri cortometraggi presenti come titoli dei libri di Andy a citazioni ben più celebri come l'Hakuna Matata Disneyano. I giocattoli nella camera di Andy sono poi autentici prodotti immessi sul mercato da case esistenti come Playschool e Mattel.
    Il successo di Toy Story fu grandissimo, e i personaggi ebbero modo di tornare cinque anni dopo in un sequel, più in uno spin-off direct-to-video e in una lunga serie di gag e spot pubblicitari inseriti tra gli extra dei dvd o trasmessi su Disney Channel come Toy Story Shorts.
    Il grande passo era stato fatto, e l'animazione tradizionale avrebbe avuto davanti a sè un ultimo decennio dorato prima di perire ingloriosamente.
  • Mi ricordo ancora quando, andando al cinema per vedere Pocahontas, vidi per la prima volta il trailer di Toy Story. Ne rimasi sconvolto dalla bellezza, al punto che obbligai i miei genitori a rimanere in sala fino all'inizio della proiezione successiva, unicamente per vedere nuovamente quel trailer. (Ah, che bei tempi, quando anche un trailer era un evento; ora con Internet si ha tutto con un clic)
    E il bis ci fu anche quando Toy Stoy uscì al cinema; fu il primo (e ultimo, voglio che rimanga un caso unico) film che vidi in sala per due volte consecutive nello stesso pomeriggio. Avevo 12 anni, ero in seconda media, e mentre molti miei coetanei dopo il Re leone uscivano dall'amore per l'animazione percorrendo le strade della "maturità snob", io stavo seduto in una sala cinematografica con i lucciconi agli occhi, guardando l'avventura di due giocattoli.

    John Lasseter era riuscito nel 1988, dopo qualche altro cortometraggio, a vincere l?oscar per il miglior corto d'animazione. Questo sembrava essere il segno che il tempo per il cinema d'animazione di tentare un grande passo era giunto: il primo lungometraggio animato interamente in Computer Grafica. Fino a quel momento gli effetti speciali erano serviti a creare sequenza come quelle di Tron, piccoli ogetti come la piuma di Forrest Gump, o al massimo i dinosauri di jurassic Park. Ma mai si era ancora osato di realizzare un film interamente generato, fotogramma per fotogramma, al computer. Ma Lasseter, in casa Disney, decise di sfruttare per creare questo film lo stesso spunto di Tin Toy, ossia la vita dei giocattoli. E inizialmente il protagonista doveva essere proprio Tin, il protagonista del corto.
    Ma dopo un sacco di studi di persnaggi, storyboard e sceneggiature, la storia si è trasformata nell'odissea di Woody e Buzz che tutti conosciamo. E nel fare questa pietra miliare del cinema d'animazione gli autori non si adagiarono sugli allori pensando "Vabbè, siamo i primi a fare un film del geere, ci scuseranno alcune imperfezioni". La dedizione e la passione infusa nella creazione dei personaggi permea da ogni fotogramma: per esempio, quei mattacchioni della PIXAR giravano per gli studi con un asse di legno attaccata alle scarpe per studiare il movimento dei soldatini verdi con la base fissa ai piedi.
    La realizzazione tecnica, pur non avendo altri metri di paragone è estremamente affascinante; l'unica imprecisione sono i modelli umani costruiti in modo impreciso e che spesso effettuano movimenti "inumani" ma per il resto tutto è perfetto. E comunque anche questo effetto "straniante" degli umani può essere comunque giustificato, data la complessità della loro riproduzione, e comunque i protagonisti dell film sono i giocattoli.
    La caratterizzazione dei giocattoli è perfetto, ogni personaggio ha un'anima che eguaglia i cartoni 2D realizzati fino a quel momento, smentendo la credenza che il computer possa realizzare solo personaggi "freddi". L'espressività dei giocattoli è sbalorditiva, basti guardare il volto di Woody mentre Buzz boccheggia perchè gli si apre il casco della tuta, o la sua disperazione quando, nella casa di Sid, implora Slinky di non abbandonarlo.
    Gli ambienti sono ben rappresentati, e ricchi di elementi e piccoli dettagli che contribuiscono a renderli vivi.
    La sceneggiatura e la trama sono sicuramete l'aspetto meglio riuscito del film, mantenendo per tutta la durata un ritmo incredibile, con battute, scene d'azioni e sentimenti bilanciate in modo perfetto.
    Il doppiaggio in lingua originale vede Tom Hanks nei panni di Woody e Tim Allen in quelli di Buzz; l'adattamento italiano è perfetto, con i due protagonisti interpretati rispettivamente da un sorprendente Fabrizio Frizzi e da Massimo Dapporto, ma anche tutto il resto del cast ricalca le voci originali con una precisione raramente così fedele.
    Le musiche sono quanto di più appropriato ci si potrebbe aspettare, con ritmi incalzanti quando occorre, e temi più forti dal punto emotivo per sottolineare i sentimenti dei protagonisti. Comunque tutte le musiche sono estremamente orecchiabili, ed è difficile togliersele di mente anche dopo una sola visione del film. Pur non essendo un classico musical Disney, il film ha tre bellissime canzoni scritte e interpretate da Randy Newman, che conservano il medesimo fascino anche nell'adattamento italiano ad opera di Riccardo Cocciante.

    In definitiva un vero e proprio classico, che a 10 anni dalla sua uscita originale, non perde un minimo di freschezza nè per la storia, nè per la realizzazione tecnica, nonostante l'uscita di film successivi ovviamente superiori. Il senso dell'umorismo utilizzato, che va da semplici slapstick fino ad un utilizzo complesso del sarcasmo, , può essere apprezzato a tutte le età e anche il fascino della storia non scompare neanche dopo molteplici visioni. Il fascino e le potenzialità comiche della "meccanizazione dell'umano" (ossia il processo per il quale si fanno comportare degli oggetti o degli aniamli come una normale società umana) sono innegabili, e lo stesso meccanismo verrà utilizzato in tutti i futuri lungometraggi PIXAR

    Curiosità:
    - Tra gli sceneggiatori del film c'è Joss Whedon, autore di Buffy l'ammazzavampiri
    - Il sergente dei soldatini in lingua originale è doppaito da R.Lee ermey, il celebre Sergente Istruttore di Full Metal Jacket
    - tra i titoli dei libri nella camera di Andy si possono scorgere i titoli dei cortometraggi PIXAR
    - Nella camera di Andy, appeso alla parete c'è il classico orologio di Topolino con le braccia che fungono da lancette.
    - Prima che Buzz finisca fuori dala finestra, la scene in cui il mappamondo gli sta pr cadere addosso è una citazione del masso rotolnte de I predatori dell'arca perduta
    - Durante l'inseguimento finale, ia tensione viene interotto da una breve scena all'interno della macchina della mama di Andy, durante la quale si sente la celebre Hakuna Matata da Il Re Leone
    - La targa della macchina della mamma di Andy è A113, la sigla della classe di animatori in cui è stato Brad Bird, e che lui inserisce in tutti i film ai quali collabora
  • Toy Story è stato la pietra miliare di tutti i film Disney/Pixar e di tutti quelli che in generale si avvalgono dell'animazione digitale. Con tutte le sue imperfezioni tecnioche del caso, giustificabilissime, è comunque l'avanguardia di una nuova era in cui fare animazione. Oltre a ciò, mi è piaciuto leggere la sottolineatura di Grrodon sul fatto che Lasseter non ha voluto dare l'idea di un "esercizio di sitle" ma realizzare una trama convincente... è quello che ho pensato io fin dalla prima volta che l'ho visto,.... e a questo proposito riporto le parole che avevo trovato sulla mia guida TV che spiegano perfettamente quello che per me è questo film:
    Straordinario film d'animazione a tre dimensioni, i cui contenuti non si limitano alla facile risata come in tante pellicole di genere. Inquietudini e riflessioni profonde sulla natura dell'essere e sulla sua collocazione nella società.
    Doppiaggio molto canzante quello di Fabrizio Frizzi, e anche quello di Massimo D'Apporto.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Direttamente dal canale YouTube del Sollazzo ecco la playlist di tutti e 51 i Toy Story Treats, ovvero i brevi filmatini originali trasmessi prima in TV e poi pubblicati sui DVD (non quelli italiani, purtroppo) di Toy Story.

    Sono raggruppati in 13 "tematiche", più un bonus:
    • 1. HOBBIES
      Aspettando Andy - Pubblicità dei giocattoli - Ombre cinesi - Una storia triste e allegra - Danza del cappello - Il nuovo Buzz Lightyear! - "Blocco" stradale
    • 2. DREAMS
      Buzz la mosca - Scambio di teste
    • 3. SPACE RANGERS
      Lezioni da Space Ranger - Balzo iperspaziale deludente - Space Ranger Rex - Carburante insufficiente - Space Ranger Rex 2
    • 4. GAMES
      Gara di sguardi - L'ombra di Buzz - Woody e gli scacchi - Rex e il binocolo al contrario - Woody e gli scacchi 2
    • 5. REX AT PLAY
      Gioco di Mano - Robot allo specchio - Rex si gratta la schiena - Il gioco delle tre matriosche - Dov'è Mano?
    • 6. HAMM SALESMAN
      Vendesi pianeta - Vendesi auto da corsa - La Terra è la Terra
    • 7. NIGHT TIME
      Batterie morte - Mi tremano i baffi - Terrore al supermercato - Contare le pecore
    • 8. THRILL RIDE
      Sono troppo alto? - Chi mi teneva il posto? - E' la fila per la biglietteria? - Che aspettiamo?
    • 9. TV TIME
      Generi preferiti - Antenne viventi - La TV ci parla - Rex va "in onda" - Un campo magnetico
    • 10. PROFESSOR REX
      Sangue caldo o sangue freddo? - La storia dei dinosauri
    • 11. FAST FOOD
      Mini-Buzz - Mini-Toys
    • 12. ALIEN ENCOUNTERS
      Integrazione - Rapporti difficili - Arte aliena - Alieni nella macchina - Sceriffo alieno
    • 13. GO FISH!
      Pesca!
    • BONUS
      Un tè con Buzz
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Belli questi mini-corti.
    Mi sembra di aver capito che sono stati realizzati nel periodo di Toy Story al cinema o comunque subito successivo, considerando l'atteggiamento di certi personaggi, la grafica, la presenza dei giocattoli di Sid (personaggi dimenticati nel sequel) e l'assenza dei personaggi inseriti in Toy Story 2.
    Ma che funzione avevano, e come sono stati programmati?
    Erano una sorta di spot volti a promuovere il film o l'uscita in home video? Oppure erano brevi sketch proiettati in un qualche programma stile Disney Club per puro intrattenimento?
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Erano trasmessi fra un cartone e l'altro durante un famoso contenitore pomeridiano per ragazzi Disney's One Saturday Morning. Erano degli interstitials, non servivano a promuovere il film. Grrodon dice che ne ha beccato qualcuno anche dal Disney Channel italiano, doppiati per giunta.
    Non ho ancora capito in che anno/i sono stati realizzati. Il programma tv di cui dicevo prima è iniziato nel '97 (secondo Wikipedia), e vista l'assenza di personaggi di TS2 direi che sono stati fatti fra il '97 e il '99.

    E a proposito di doppiaggio, molte delle voci di questi TST non sono le voci originali del film (uno su tutti: Tom Hanks), e questa è una cosa che in america si notava parecchio. Comunque a parte alcuni pessimi ammiccamenti in camera ad opera di Buzz, alcuni di questi video sono veramente simpatici, delle buone gag che probabilmente non sono riusciti a inserire nel film.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • [HD 480 | 720 | 1080] In uscita negli Stati Uniti il 2 ottobre 2009, in italia il 15 agosto 2010...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Bello il trailer, assurdo il ritardo dell'uscita italiana rispetto a quella statunitense. (che vogliano attendere che in terra italica ci sia qualche sala 3-D in più?)
  • Più che altro penso che nessuna sala italiana voglia prendersi a ottobre due film (che occupano la sala per oltre 4 ore) al prezzo di un solo film, tra l'altro film che quasi chiunque avrà in DVD o comunque visto più volte.
    Nel corso dell'anno ci sono un sacco di titoli, ad agosto c'è molta meno concorrenza, quindi a chi veramente interessa magari ci da' un'occhio (anche per mancanza di alternative). Tanto non penso che sarebbe un successone, la riproposta di Nightmare Before Christmas secondo me ha avuto un minimo di riscontro perchè era il primo film in 3D in Italia (eccezion fatta per 1 sala patavina coi Robinson), ora ormai la gente è abituata e non so se quanti si sottoporrebbo alla visione 3D di film già visti.

    E poi, quante persone in Italia son disposte a chiudersi per così tanto tempo dentro un cinema? Io ho sentito commenti all'uscita de Il Ritorno del Re come se si fosse affrontata una via crucis...
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  • ma infatti la double feature non è l'unica soluzione. Inizialmente era previsto che uscisse a ottobre (anche in Italia) Toy Story, e a febbraio Toy Story 2, per concludere a giugno con Toy Story 3. Anche in America la double feature durerà solo due settimane, poi rimarrà solo Toy Story.
    Capisco il solito ritardo italiano dell'inedito Toy Story 3, che ovviamente non mettono a giugno ma a settembre, però questo ha portato a rimandare anche Toy Story e Toy Story 2 a una data che supera i dieci mesi di distanza dall'America, robe da terzo mondo.
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    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:questo ha portato a rimandare anche Toy Story e Toy Story 2 a una data che supera i dieci mesi di distanza dall'America, robe da terzo mondo.
    In Congo e in Namibia quando escono al cinema?
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  • mai. almeno non soffrono :P
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    :solly:
  • Lol il trailer... :D

    Per quanto riguarda la messa in onda italiana... be', di positivo c'è che gli spettatori italiani avranno la possibilità di vedersi a distanza di un mesetto circa l'intera saga al cinema, e i primi due capitoli potrebbero essere un ottimo traino per indecisi o ignari (semmai ce ne fossero). :)
  • Ho comprato il Blu-ray Disc di Toy Story.

    Faccio partire il film... e mi arrabbio non poco. Temevo che avrebbero potuto farlo, a dir la verità.

    Il problema è il pacchianissimo nuovo logo della Disney, che ho personalmente odiato da quando è andato a sostituire l'enormemente più elegante e sobria silhouette del castello su fondo azzurro. Come ricorderete, Toy Story si apriva in originale con una versione 3D di quel logo, accompagnata non da When You Wish Upon a Star, ma da una fanfara di Randy Newman. In Toy Story, le ultime due note della fanfara si collegavano direttamente alla musica del film vera e propria, mentre il logo scompariva.

    Nel Blu-ray Disc, hanno sentito il bisogno impellente di propinarci il logo nuovo. Con la versione prolissa di When You Wish Upon a Star. Ci hanno aggiunto poi anche il logo Pixar con Luxo jr., che nell'originale non c'era. Dopodiché, tutt'un tratto, inizia il film, dall'ultima nota della fanfara. Anche chi vede oggi il film per la prima volta non può non accorgersi di un qualcosa di strano, in questo inizio.

    La fanfara e il logo erano parte del film, che ora è, senza mezzi termini, deturpato. Tenetevi stretta la VHS o il dvd precedente.
    Ultima modifica di Rebo il lunedì 03 maggio 2010, 13:46, modificato 1 volta in totale.
  • :oO:
    L'ho appena comprato anch'io, ma non l'avevo ancora visto. A me il nuovo castello Disney piace, ma questa sostituzione in Toy Story è una puttanata madornale O_O Cioè, quello è poi diventato il "jingle" Pixar, come hanno osato tagliarlo così!? CIoè, rotfl, c'era una soluzione molto più semplice: mettere il nuovo castello all'inizio. Poi far partire Randy Newman con il logo Pixar invece del vecchio castello. Se c'erano problemi coi tempi si poteva aggiungere un normale testo "WALT DISNEY PICTURES" su nero.
    Ma comunque, il vecchio castello è parte integrante del film, non è qualcosa che si può sostituire... è come se andassero a mettere il nuovo castello Disney sul logo Touchstone di Roger Rabbit e NBXMAS... è normale che i vecchi film riportino i vecchi loghi, non è che vadano aggiornati. Dio santo... :cazz:
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Bé anche i vecchi classici hanno il logo retcon, solo che non deturpavano nulla...oddio se hanno fatto questa puttanata è veramente un peccato.
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