[PIXAR # 4] Monsters & Co.

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • E venne il 2001 e con esso il desiderio di Pixar di riconfermarsi con uno scenario diverso da quello di Toy Story, pur mettendo in scena una realtà ugualmente convincente. Ad essere indagato questa volta non è un minimondo, come poteva esserlo quello degli insetti o dei giocattoli, ma un'autentica realtà parallela, della stessa taglia della nostra. E' l'idea di base a rendere Monsters & Co. il capolavoro che è, e cioè quella di prendere uno dei tanti luoghi comuni che van per la maggiore in America - la paura dei bambini che un mostro esca dall'armadio - e razionalizzarlo, spiegandone le concretissime cause. Rendere credibile l'incredibile, banalizzandolo se necessario, sembra quindi essere la specialità della Pixar, che proprio di questo concetto ha fatto la chiave del suo umorismo. E mai come in questo film la cosa viene portata all'estremo, fino al punto di raffigurare dei mostri regolarmente impiegati in un'azienda, costretti a spaventare i bambini per fronteggiare una crisi energetica. E fa infatti un certo effetto vedere queste creature muoversi per degli uffici, come se fosse la cosa più normale del mondo. Sulley e Mike sono la coppia comica di protagonisti su cui il film è incentrato; ricordano non poco Timon & Pumbaa (il doppiatore italiano di Mike, Tonino Accolla, aveva doppiato Timon a suo tempo) e pur seguendo lo schema del grosso/bonaccione, piccoletto/pepato riescono a non cadere nella trappola sbilanciatrice che prevede che sia il piccoletto a portare avanti la situazione, prevaricando il partner. Non sono solo i dialoghi e lo humor a mantenersi costantemente alti, ma anche la sceneggiatura, mai così fortemente ricca di gustosissime trovate, come l'esilio con lo Yeti e la battaglia finale ambientata tra le porte. Una regia sopraffina che fa perdonare quel vago senso di claustrofobia dato dall'ambientazione aziendale su cui verte l'intera parte centrale, sorta di commedia degli equivoci ambientata tra gli uffici, e che soprattutto fa dimenticare quella piccola incongruenza secondo cui rimane immotivato il timore che i mostri nutrono per i bambini, ritenuti tossici. Il citazionismo pixariano si spinge qui verso l'infinito e oltre con citazioni a Luxo Jr, Toy Story 1 e 2, e con una piccola preview di Finding Nemo. E' presente pure un rarissimo caso di citazione nella citazione, dal momento che viene riciclato uno scenario già visto in A Bug's Life, in cui a sua volta si intravedeva il furgoncino del Pizza Planet. Oltre a vantare uno dei finali più completi e soddisfacenti, della storia della Pixar, Monsters & co. si conclude con la consueta carrellata di finti fuori-scena, già visti in Toy Story 2 e A Bug's Life, ma sarà l'ultimo ad annoverare tra i suoi titoli di coda questo tratto distintivo degli studi Pixar. Da Nemo in poi infatti la tradizione sarà annullata. I fuori scena non sono però l'unica cosa che accompagna i titoli di coda: successivamente è presente infatti la scenetta della recita aziendale, il musical Put That Thing Back Where It Came From, Or So Help Me. Se escludiamo questo intermezzo, l'unica canzone presente nel film è If I Did'nt Have You, un duetto dei due protagonisti, ascoltabile però solo durante i credits. La canzone è di Randy Newman, come il resto delle musiche del film e ha vinto l'Oscar 2001 come miglior canzone originale. Primo film della storia della Disney a gareggiare nella nuova categoria di Oscar per l'animazione, il film perse il confronto col rivale Shrek, i cui sberleffi al mondo dell'aniamzione furono assai più graditi alla giuria degli Oscar. Il film fu un grande successo però, che fece da preludio al film record Alla Ricerca di Nemo, e i personaggi infatti tornarono nel cortometraggio La Nuova Macchina di Mike, uscito insieme al dvd di Monsers & Co, uno degli ultimi film Disney ad essere editati in una prestigiosa confezione cartonata.
  • Dietro le porte degli armadi delle camere da letto di ogni bambino, c'è un mondo di mostri. La principale fonte di energia di questo universo sono le grida dei bambini, che i mostri ottengono entrando nottetempo nelle loro camere, spaventandoli. E la Monsters Inc. è un'azienda che si occupa di raccogliere questa energia; Mike e Sulley sono la squadra di impiegati migliori dell'azienda, e stanno per raggiungere il record di energia ottenuta, alla faccia di Randall, uno spietato mostro che punta ai vertici della classifica. Ma allo stesso modo, anche i mostri hanno un incredibile paura dei bambini, così che Sulley e Mike saranno costretti a fare il diavolo a quattro quando per sbaglio faranno entrare a Mostropoli Boo, una tenera ragazzina.

    Dopo quel gioiello che è Toy Story 2, la PIXAR mette a segno un altro film senza ombra di difetto, riuscendo a puntare su una storia che punta più sui sentimenti e sulle relazioni tra i personaggi, piuttosto che offrire scene frenetiche e d'azione, com'era avvenuto in passato.
    Qui l'unica vera e propria sequenza d'azione è l'avvincentre scontro finale tra i nostri eroi e Randall, una sequenza molto più appassionante anche della scena tra i carrelli porta-valigie di Toy Story 2
    Il progresso tecnico c'è stato e si vede, soprattutto nella profondità di certe panoramiche e ambientazioni di Mostropolis e nella varietà di mostri che abitano Mostropolis, in primis per Sullivan e per la sua folta pelliccia
    I tre protagonisti sono come al solito estremamente ben orchestrati in funzione della trama: Boo è la bomba ad orologeria che fa partire la vicenda, una tenerissima bimba che riesce a leggere oltre l'aspetto mostruoso di Sulley, ed è incantato dal suo "gatto" con il quale. Sulley invece è il mostro dal cuore tenero che si affeziona a Boo, la loro relazione è il filo conduttore del film, e non si può non commuoversi sul finale, quando i due si dovranno separare, simboleggiare la fine dell'infanzia e la perduta dell'innocenza, tema già trattato in Toy Story 2. Mike è relegato al ruolo di spalla comico, peraltro riuscendoci alla perfezione e prendendosi la propria rivincita alla fine del film.
    Interessanti i titoli di testa realizzati in animazione 2d, in maniera simile a quanto avveniva con le commedie americane negli anni settanta. Un simpatico e apprezzato omaggio all'animazione tradizionale.

    - Nelle prima scena del film, c'è un'inquadratura di uno scaffale della stanza del bambino meccanico, sul quale c'è l'aereoplanino usato da Buzz in Toy Story per provare a Woody di saper volare
    - La sequenza d'apertura del simulatore per spaventare i bambini potrebbe essere ispirata al simulatore di Star Trek 2
    - la radiosveglia all'inizio del film recita le stesse parole di quella di Ricomincio da capo
    - l'allenamento che Mike impone a Sulley ricorda molto quello di Rocky Balboa in Rocky
    - La Hall della Monsters Inc. ricorda vagamente la base di Men in Black
    - Il ristorante Harryhausen nel quale Mike ha prenotato la cena per il compleanno di Celia è un omaggio a Ray Harryhausen, celebre mago degli effetti digitali in stop-motion, grazie alla quale sono stati realizzati numerosi mostri per film d'avventura.
    - Il logo del ristorante Harryhausen è una storpiatura del logo di una catena di ristoranti Fish and Chips, Harry Ramsdens.
    - Nel ristorante Harryhausen, dietro il cuoco-polipo compare uno sfondo di Alla ricerca di Nemo
    - quando i mostri-operai entrano nella fabbrica, la scena al rallentatore ricorda molto la scena in cui gli astronauti di Armageddon entrano in scena
    - l'irruzione dei mostri-soldati nella fabbrica probabilmente è una citazione della scena corrispondente in Brazil
    - Nalla versione originale, quando Boo siede nella toilette, canta un paio di versi dalla canzone principale de La Bella e la Bestia
    - Tutti i nomi dei mostri comparsi nella classifica delle urla ottenute (ad eccezione di Sulley, Randall, e Ricky Plesuski) sono nomi di ipmiegati PIXAR
    - Tutte i display elettronici di Mostropolis vicino alle porte, sono date di compleanno di lavoratori alla PIXAR o di loro parenti
    - Quando George esce dalla sua prima porta, si vede un poster di "Paul Bunyan" uguale a quello visto nella stanza di Sid in Toy Story
    - Quando Fungus cambia i fondali sui quali Randall si mimetizza, tra questi c'è la carta da parati di casa di Andy, da Toy Story
    - Il compattatore d'immondizia ha il codice XP-13. Probabilmente è un riferimento al film horror di serie B "Horror of the Blood Monsters" il cui sottotitolo era "You'll scream yourself into a state of shock!", con un ovvia citazione agli urli che nel film PIXAR sono la fonte d'energia dei mostri.
    - L'abominevole Uomo delle nevi, ha l'aspetto di Bumble, un personaggio dello special televisivo "Rudolph dal naso rosso" realizzato in stop-motion
    - Quando Mike entra nella stanza del bambino sul finale del film, si possono vedere diversi poster di attrazioni di Disneyland
    - Quando Randall viene cacciato da Mostropolis, si può vedere sul muro Nemo, appeso al muro, come trofeo di pesca
    - Randall viene esiliato nel camper già visto in A Bug's Life
    - Alla fine del film,Boo mostra eccitata a Sulley i suoi giocattoli, tra i quali Jessie da Toy Story 2, Nemo da Alla ricerca di nemo, e la palla di Luxo Jr.
    - In uno degli outtakes Mike e Sulley prima di attraversare la strada incontrano Rex, da Toy Story
    - Nella scena in cui Boo è seduta sul letto di Sulley rifiutando di dormire, mostra a Sulley un disegno di Randall. Quando muove il disegno per mostrarlo a Sulley, in uno degli altri disegni che ha fatto si vede la scritta "Mary". Questo implica che il vero nome di Boo è Mary, anche se in realtà quella scritta compare perchè i disegni sono stati fatti da Mary Gibbs, la bambina che da' la voce a Boo.
  • Monsters & Co. è probabilmente il film Disney/Pixar che più mi piace a tutt'oggi, nonostante Ratatouille...o a perimerito con quest'ultimo.
    Il sarcasmo è massicciamente presente nel film, grazie soprattutto a Mike e alla sua incontenibile verve, e anche se già in passato la Disney/Pixar si era distinta per questo particolare, qui viene accentuato alla grsnde, predenndo un luogo xomune (i mostri negli armadi) e immaginando cosa sta dietro... e per la Pixar sta dietro una vera e propria azienza per la quale lavorano mostri che percepiscono uno stipendio per spaventare i bambini attraverso pèorte che si collegano agli armadi di tutto il mondo...
    Sulley è il migliore nei suo lavoro, è in contrasto con chi è invidioso di lui - Randall - e ha come migliore amico proprio Mike... i problemi arrivano quando i due protagonisti si ritrovano con una bambina, che loro credono altamente tossica per il loro mondo, entra proprio nell'azienda! Da qui inziano sequenze spassose già entrate nell'olimpo del cinema d'animazione, eppure sotto lo strato ben curato del divertiemto sarcastico e ironico, si snoda una storia che ha la sue basi sull'affetto, sull'amicizia, sulla crescita e sull'interazione delle persone...cosa che esclode in un tripudio di commozione nel fantastico finale, che volutamente non ci fa vedere quello che Sulley vede dietro alla vecchia porta...
    Stupendo, 10 e lode.
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    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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    Devo segnalare una cosa. Avete presente questo BD doppiodisco uscito un po' di tempo fa? Bé l'ho visionato ieri e ho riscontrato un problema: i contenuti speciali lo rendono una bella edizione, c'è di nuovo la classica tavola rotonda coi produttori e una clip sull'attrazione di Tokyo Disneyland mentre il resto riprende in toto tutto quello che era stato stipato nella ricca (anche se un po' troppo dispersiva) digipack doppiodisco uscita nel 2002 senza perdite....ma una volta visto il film ho notato che i titoli di coda non sono quelli che abbiamo conosciuto! Sono credits normalissimi, privi di tutto il corredo che era stato infilato, quindi senza gli ultimi outtakes della storia Pixar, senza la scena finale col musical aziendale e senza la canzone vincitrice dell'Oscar cantata in italiano! Per fortuna poi andando sul secondo disco in cerca è possibile trovare una clip con la versione fullscreen di quelle sequenze ma la clip finisce prima che si possa ascoltare l'ultima strofa della canzone e comunque è brutto dover mettere su il disco 2 per vederseli scorporati dal film. Allora ho fatto una breve indagine e ho scoperto che gli americani non conoscono quegli outtakes se non come extra da dvd e che il video del BD è quello originale americano: ho quindi tratto la conclusione che quei bei titoli di coda fossero un'esclusiva europea. Il BD è fallato comunque perché costituisce un downgrade rispetto a quanto avevamo prima ma si può provare a pensare che quei credits lì montati nel film non fossero stati negli USA preparati per l'hd e quindi questa sia stata una scelta obbligata...inoltre per quanto riguarda la canzone se si mette l'audio in inglese è posibile sentirla mentre in italiano c'è solo la base musicale, e probabilmente questo perché in italiano era letteralmente fusa con gli outtakes e quindi tolti quelli è dovuto esser sacrificato il cantato. Pacco ad ogni modo, perché questo rende la collezione in BD un po' meno definitiva di quel che si sperasse.
  • E' una gran bella porcata. Non tanto per Monsters & Co., del quale di fatto abbiamo perso solo la canzone italiana e quindi è solo un problema nostro che non va a inficiare sulla definitività dell'edizione (anche se è cmq uno sfizio in meno che non trova giustificazione, perché le possibilità di ovviare a questi piccoli difetti ci sono e sono molte, quando la mano sinistra sa quello che fa la mano destra e viceversa, coordinamento che evidentemente in Disney non viene ritenuto importante). Alla fine se l'edizione originale era quella americana, allora è "definitivo" avere i credits come gli americani, e gli extra come semplici extra.
    La porcata che ancora non mi spiego è l'aver tolto il "castello Pixar" dai BD di Toy Story 1&2 (con conseguente perdita del "jingle Pixar" legato alla colonna sonora del primo film) quando invece in A Bug's Life e Monsters & Co. sono stati tenuti.

    Comunque a sperare che l'edizione fosse definitiva c'eri solo tu. Come si può sperare, blu-ray o non blu-ray, che la Disney possa mai fare un'edizione definitiva di tutto? Abbiamo visto che proprio non è interessata.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Se permetti è una gran bella perdita perché i titoli di coda europei mantenevano le tripletta outtakes, musical, canzone e fornivano al film una conclusione apprezzabilissima. E poi non so come sia andata, ma non vorrei che in realtà l'edizione definitiva fosse quella europea, uscita dopo quella americana e in cui hanno avuto il tempo di inserire le chicche. In fin dei conti nel dvd 2002 il film era come l'avevamo visto al cinema.

    Per quanto riguarda le edizioni definitive è lecito aspettarsele per via di alcuni motivi: il restauro, che adesso non è più una questione di opinioni ma che va a operare direttamente sulla pellicola con i colori originali consegnandoci il film VERO e in alta definizione e questo per sempre. E in secondo luogo per via dell'intelligente metodo di importare tutti i contenuti precedentemente inclusi nelle versioni dvd precedenti (anche Alice sarà così) aggiungendo alcune esclusive BD, che danno proprio il senso di "non si butta via niente". Forse più che edizioni definitive (è chiaro che si potrà sempre aggiungere qualcosina nelle future riedizioni in quanto a extra) direi che era lecito aspettarsi il film PERFETTO, cosa che non è accaduta con questo film (ma che invece accadrà pare con Bambi e Alice).
  • Grrodon ha scritto:Per fortuna poi andando sul secondo disco in cerca è possibile trovare una clip con la versione fullscreen di quelle sequenze ma la clip finisce prima che si possa ascoltare l'ultima strofa della canzone e comunque è brutto dover mettere su il disco 2 per vederseli scorporati dal film.
    ho appena visionato il BD in questione e non ho trovato questo extra che dici tu, o per lo meno la canzone c'è ma mancano i ciak sbagliati... ho capito male o non sono stati inseriti?
  • Evidentemente sei ubriaco. Cerca meglio nel disco 2.
  • Grrodon ha scritto:Evidentemente sei ubriaco. Cerca meglio nel disco 2.
    trovato! oddio lo potevano nascondere di più però, in mezzo agli spot tv non lo notavo proprio...
  • Ah, ma Boo non si chiama davvero così. Peccato, sarebbe stato proprio bello farla coincidere con la Bonnie di Toy Story 3. C'aveva pure Jessie. Meh, bambina dolcissima cmq, se fossi Elmyra e fossi un cartone me la strapazzerei e la riempirei di smack. Eh, magari i bambini fossero tutti così :P. E magari ci fosse ancora Accolla. Dov'è finito Accolla? Pure Homer ha abbandonato. Ora, Monsters & Co. è un signor film e non è questo il caso, ma pure se fosse stato brutto non lo sarebbe stato del tutto perchè Accolla l'avrebbe tenuto in piedi da solo. Invece qui abbiamo un film ottimo, che in più ha Accolla e quindi è ottimo due volte. Ma anche il protagonista pelosone e l'antagonista con la voce del doppiatore di Buscemi fanno un lavoro egregio. Bene anche la Medusa-Massironi. Mi soffermo tanto sulle voci perchè sul piano grafico non c'è niente da dire, è eccellente (e sono passati 11 anni...). Però rispetto ad A bug's life le voci mi hanno fornito un motivo d'interesse in più. Sarà che sono sensibile ai rumori, ma le voci sono per me importantissime, e in A bug's life, Pedicini a parte, non ci sono voci carismatiche o caratteristiche da seguire, anche se professionalmente il lavoro è anche lì di buon livello. Mentre qui è chiaro che la storia gioca molto su Crystal-Accolla e così facendo riesce a fornire una sorta di spettacolo nello spettacolo, con il primo, dissacrante e inusuale, nascosto in bella vista nel secondo, dolce e disneyano come di consueto. Insomma, una recita nel film.

    Carino il corto La nuova macchina di Mike, mi è sembrato quasi una scena tagliata, buona per chiudere la battuta sulla macchina messa a inizio film e poi lasciata lì. Anche in questo caso ho trovato degli altri extra non catalogati con animazione inedita: due teaser, un trailer e due spot tv (di cui uno è quello citato da Franz a inizio topic), ma magari ne esistono altri che ignoro. Certo è che ogni "sottobrand"/film pare averne diversi, di questi shorts collaterali. Messi tutti insieme non sono mica pochi. <--messaggio subliminale per il Maestro della Lista


    EDIT:
    più sopra, erroneamente me ha scritto:Pure Homer ha abbandonato.
    Lol, non è vero. Confusione di ruoli.
    Ultima modifica di max brody il giovedì 01 novembre 2012, 18:43, modificato 1 volta in totale.
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    Ottimo lavoro.
  • No, l'animazione promozionale e collaterale, specie CGI, specie Pixariana, è veramente troppa, eccessiva per poterne stilare una lista che sia completa e utile. Questo perché nella CGI una volta che hai il modello ci puoi fare quello che vuoi. Preferisco enumerare quelli che si possono considerare cortometraggi a tutti gli effetti.
  • Peccato, alcuni shorts sembrano quasi cortometraggi...
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    Ottimo lavoro.
  • Hai una vaga idea di quanto materiale tra teaser, promo, easter eggs, animazione scartata dei trailer esista? Prenditi un BD Pixar e quando all'ennesimo montaggio o spot infilato nella sottosezione di un qualsiasi menu, non ne potrai più capirai quello che dico. Tra le tonnellate di materiali promozionali, e animazioni realizzate per i contenuti speciali, c'è da impazzirci dietro, viene proprio prodotta in massa.

    E lo stesso vale per la roba WDAS, che è ancora più un peccato escludere: esistono i corti e gli spot didattici/sponsorizzati, che vengono prodotti sin dagli anni 30. Qualcuno sembra più un corto regolare (guardati Mickey's Surprise Party e The Spirit of 43, per credere), qualcun'altro invece assomiglia decisamente a uno spot o un documentario (The Story of Menstruations), dipende dai casi. E poi ci sono gli interstitials animati che nelle trasmissioni antologiche venivano prodotti per legare insieme corti differenti, c'è del materiale veramente pregevole e all'altezza delle migliori animazioni Disneyane, dal momento che erano gli stessi WDAS a realizzarle. Pico de Paperis e Moby Duck vengono esattamente da lì, eppure le loro apparizioni animate non trovano spazio nella mia filmografia, pur con rammarico.

    Purtroppo la linea di demarcazione tra un corto e ciò che corto non è è sottile e difficile a stabilirsi, per cui si può andare a buon senso. Purtroppo però non si può pensare di essere esaurienti in un campo simile, è come affondare nelle sabbie mobili. Tocca quindi stabilire criteri sensati, e pazienza se a farne le spese è la filmografia di Pico.
  • No, ma io capisco :P . Mi son bastati dieci spot legati a Toy Story visti su Youtube per dire bof, per cui posso solo immaginare quanta roba ci sia che ignoro. Immaginavo anche che tu l'avessi esclusa per una precisa scelta. Solo boh, mi sembra un peccato e m'è venuta voglia di punzecchiarti. In fondo non la dovresti fare per domani, pure se dovessi completarla fra cinquant'anni sarebbe comunque un lavoro inedito e una base per ulteriori aggiornamenti. O esiste già qualche abbozzo unofficial online (tuo o di qualcun altro)?
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    Ottimo lavoro.
  • Il problema è che in casistiche simili, oltre che decidere i criteri su cui lavorare, bisogna anche essere in possesso del materiale. E il materiale è possedibile se vendibile, ed è vendibile solo se documentato o conservato. Io riordino liste, ma non le creo da zero.
    Liste ufficiali di spot tv in cui l'animazione Disney è presente non esistono, e se anche sembra che i corti sponsorizzati siano pochi, in realtà non è così, sono noti solo fino ad un certo punto. Con la Pixar è già diverso, ma le varie vignettes promozionali sono disordinate e non hanno titolo. E cmq spesso i BD non comprendono tutto (i teaser con animazione extra inspiegabilmente non si trovano).
    Gli episodi antologici di Wonderful World of Colour sono listati da qualche parte, ma per capire quali contengono animazione e in che percentuale bisognerebbe vederli, ed essi non circolano se non a pezzi su youtube, e nell'ambito della serie Treasures certo materiale non è stato proposto perché significava riproporre doppioni solo per avere due o tre secondi di animazione di intermezzo. Non ha senso.

    Però ogni tanto mi capita di imbattermi in qualche caso particolarissimo di sequenza di animazione realizzata in alcuni ambiti non pubblicitari che però possa avere l'aspetto e l'estrapolabilità di un corto. Nella mia filmografia troverai listate con nota ad esempio tre sequenze realizzate per film non Disney, un corto di Topolino in forma di storyboard, la sigla del Mickey Mouse Club e la Camminata Disney di Scarpa. E prevedo di inserire anche The Great Cat Family, sorta di corto estrapolabile inserito all'interno di un episodio di Disneyland, che ha una sua autonomia, e infatti viene proposto tra gli extra del BD degli Aristogatti. Si valuta di caso in caso.
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