[PIXAR #17] Finding Dory

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • Finalmente si vede qualcosa! E non sembra male.
  • No affatto. Solito discorso, la Pixar crea mondi da riesplorare e quindi pare carino farlo...
  • Altro trailer:
  • Nuovo poster in cui si vedono sia personaggi del primo film che di questo:

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  • *__*
  • Trailer giapponese con tantissime scene inedite:

    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Mi attira ma potrebbe essere il tipico film che poi si prende le botte dalla critica. E con ragione.
  • Annunciata la canzone che farà parte della colonna sonora di questo seguito, "Unforgettable" cantata da Sia ( :P ); così come "Beyond the sea" nel primo film, anche questo è un brano non originale, risalente al 1951 e scritta da Nat King Cole: http://www.comingsoon.net/movies/news/6 ... soundtrack
    Inoltre è riconfermato Thomas Newman come compositore della colonna sonora...
  • Nuovo trailer:
  • Quei leoni marini hanno una grafica stupenda.
  • Trailer italiano:

    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Il film è senza dubbio uno dei sequel Pixar più "immediati" diciamo così. Nel senso che prosegue la storia e approfondisce personaggi, presentandone altri, ricalcando la struttura e qualche tema del primo. Il twist sta nel rendere protagonista la spalla (amatissima ma pure sempre una spalla) dell' episodio 1.

    E fanno centro.

    Che novità.

    Vi parlo da un non fan di Nemo, per carità bellissimo, ma non il capolavoro che molti millantano. Qui si arriva a alti livelli di finezza. Innanzitutto ci liberiamo quasi totalmente di Marlin, noioso, ansioso, irritante (come deve essere). la protagonista è Dory e la sua infanzia. Con tutti i flashback strappalacrime che volete, con lei baby che praticamente sono solo due enormi occhi.

    Torna il tema dell'handicap e di come affrontarlo sia personalmente che in famiglia/società.
    Dory ha un difetto che la rende divertente (molte battute e risate del primo film sono dovute proprio al suo essere "smemorata") e tragica allo stesso tempo.

    Nell'episodio 2, in seguito a un trauma, comincia a ricordarsi qualcosa e parte alla ricerca della sua famiglia.

    Ci sono delle scene struggenti, meravigliose, prive di dialoghi che mostrano come la Pixar, anche più della Disney, certe corde le sa muovere e in certi modi (vedi the good dinosaur) anche se la storia e il concept non sono questo madonnamiachenovità.

    Ma la cosa che sconvolge è come anche nella formula più totale e rodata, loro sanno sorprenderti, complicando il tutto all'inverosimile che arrivi a dire " e ora come ne escono?". Avete presente il finale di Inside Out e come lo risolvono? se pensate che quello era da pazzi aspettate di vedere Dory. Siamo quasi al limite dell'assurdo, ma un assurdo perfettamente credibile e inventivo.

    Insomma promosso, torna al tuo banco la volta prossima manco ti interrogo, tanto lo so che sei preparato.
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    Ho visto Finding Dory e la prima cosa che mi sento di dire è che non bisogna prendersi troppo in giro. La Pixar E' in ribasso. Poi c'è ribasso e ribasso, e ovviamente la classe la dimostri da come giochi quando non sei al top. E in questo non mi sento di muovere critiche severe alla Lampada. Infatti, se escludiamo l'exploit quasi anomalo di Inside Out, il periodo che stanno attraversando dall'ormai lontano 2011 non è ottimo.

    Da un lato c'è una leggera crisi d'identità. Il suo nucleo creativo non è più formato da quel gruppo di ragazzoni entusiasti e scavezzacollo che facevano faville 20 anni fa. Le loro cartucce le hanno sparate e il loro "decennio creativo" (cit.) è trascorso. La lezione è stata inoltre assai ben appresa o (RI-appresa) dai WDAS, fenomeno che ha fatto sì che la povera Pixar si ritrovasse quasi esautorata, privata del suo ruolo trainante per l'industria.

    Dall'altro lato abbiamo la Disney Company che non ci ha messo molto a trovarle un altro ruolo, e la pioggia di sequel spinti dall'alto sta là a dimostrarlo. All'improvviso la Pixar è diventata la casa dei franchise, in cui ogni mondo parallelo si rivela esplorabile in lungo e in largo. Cosa vera, eh! Ma è inevitabile che produrre sequel in modo sistematico rubi spazio, risorse e spessore a quello che era il quid iniziale della Pixar, ovvero le idee originali.

    E quindi veniamo a Dory, che a prima vista si presenta come un film col pilota automatico, fatto perché bisogna. L'effetto generale è di star vedendo la versione ipertrofica dei mediometraggi di Toy Story, usciti recentemente, divertenti ma formulaici. Non sono uno dei più grandi fan del Nemo originale, che ritengo sopravvalutato, ma innegabile che in quella fase ogni film Pixar avesse qualcosa da dire, e quello non faceva certo eccezione. Qui invece l'impressione è che si abbia qualcosa da ripetere, condito con quei due o tre elementi utili a salvare le apparenze. In questo caso abbiamo il tema della disabilità di Dory, non troppo approfondito ma sufficientemente interessante. Tempo pochi secondi però e ci si ritrova nuovamente catapultati nel tran tran pixariano fatto di azione e personaggi che si aggirano per un'ora e mezza all'interno di una stessa area, con tutte le barriere architettoniche del caso da aggirare.

    Ma una volta accettato che siamo nella fase derivativa, nella fase della Pixar di maniera, il film le sue belle trovate le offre. Ci sono personaggi accattivanti come il polipo, tormentoni interessanti come quello delle foche che si fanno mobbing tra loro. E poi c'è un concitato inseguimento in tangenziale, il genere di cose che normalmente al cinema sgradisco, ma che infilato astutamente in un film DI PESCI dimostra che la creatività, l'amore per il paradosso e la raffinatezza a Emeryville ancora oggi riaffiorano.

    E per il momento me li faccio bastare. Attendo tempi migliori, e li attendo con pazienza e una certa dose di curiosità e partecipazione.
  • Visto anch'io l'altra sera.
    Trovo che l'aggettivo giusto sia "carino".
    Concordo con quanto dice Valerio, da alcuni anni la Pixar non è più quella del colpo sicuro ogni anno: le politiche sono cambiate, i tempi pure, e non sono più gli anni d'oro di Monster Inc., Ratatouille e Wall-E.
    Ma se c'è un merito da dare ancora oggi alla Pixar è quella di non essersi mai venduta del tutto: anche con i sequel più forzati (chi ha detto Cars 2?) lo studio della Lampada ha sempre cercato di mantenere alcune finezze e un approccio qualitativo generale che non svaccasse mai troppo, fosse improntato sull'ironia intelligente, sui sentimenti universali come l'amicizia o sull'avventura ben raccontata.
    Anche Alla Ricerca di Dory rientra in questo schema, dimostrando che anche nel 2016 si può realizzare un film con il canovaccio - gira e rigira - del film di cui è sequel senza per forza annoiare o fare un more of the same.
    Con questo film ci si commuove e ci si diverte, e non cala mai l'attenzione: la commozione è data dalla ricerca di Dory per ritrovare i propri genitori e soprattutto il focus sulla sua amnesia costante, su cui ritengo abbiano giocato le proprie carte benissimo. Discordo con Valerio quando dice che non si ci è concentrati molto: anche grazie alla bella idea dei flashback alternati (molto lostiana, anche per il modo in cui ciascuno è collegato con una frase o avvenimento nel presente che scatena il ricordo nella pesciolina), ho trovato sviscerato in modo esaustivo e non banale questo tema.
    Il divertimento sta in alcune interazioni tra Marlin e Dory, tra Dory e il polipo Hank e soprattutto nella strepitosa scena d'azione finale, che si rivela adrenalinica ma soprattutto genuinamente divertente: mi sono sorpreso a ridere quasi per tutta la durata della corsa in autostrada, davvero scritto e girata benissimo e con un tocco di genio per il paradosso di quanto si vede. Perfetta, come scena, quasi un istant classic.
    C'è anche la commozione telefonata e l'umorismo poco efficace: nel primo gruppo metto la versione baby di Dory, che con gli occhioni a palla e il doppiaggio da bimba la rendono una macchina per intenerimento così palese, sfrontata e devastante da essere sullo stesso piano dei video di gattini su Facebook. Carinissima nell'apertura del film, al terzo flashback già mi sembrava troppo ostentata.
    Nel secondo gruppo metto le foche - non tanto in generale, quanto quella dallo sguardo fisso che non mi ha detto nulla e non fa nulla - e l'accoppiata di balene amiche di Dory, abbastanza inutili. Trovo che le uniche aggiunte sensate a livello di personaggi siano state il polpo Hank e l'uccello dall'occhio pazzo.
    Due parole sull'animazione: sembra ottima. Nei primi piani dei tre pesci protagonisti si nota l'evoluzione del design, più complesso, mentre per quanto riguarda i fondali marini direi che siamo sullo stesso (ottimo) piano di 13 anni fa.
    Il doppiaggio è stato un po' deludente: nonostante la riconferma di Luca Zingaretti e Carla Signoris, che avevano fatto un lavoro più che buono con Alla Ricerca di Nemo, i due attori hanno dato secondo me una prova piuttosto appannata e inferiore a quanto avrebbero potuto.
    Very lol Licia Colò nei panni di... sé stessa come voce registrata del parco oceanografico, che serve anche per un paio di gag verbali di Dory azzeccate.

    Dunque: film simpatico, divertente e che riesce a ritagliare anche una parte consistente nel riflettere su un paio di tematiche delicate e interessanti. Ma non esente da vari difetti, che lo confermano parte di questa "fascia bassa" della Pixar. Insomma, vorrei altro da loro, qualcosa di simile a quello che mi davano 10-15 anni fa, e l'anno scorso ci erano andati pure vicini...
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Scissorhands ha scritto:uno dei sequel Pixar più "immediati" diciamo così.
    Valerio ha scritto:La Pixar E' in ribasso.
    Bramo ha scritto:Trovo che l'aggettivo giusto sia "carino".
    Una catastrofe.
    Non stiamo dando del carino a L'era glaciale 5. Stiamo dando del carino, per l'ennesima volta, a un film Pixar. È una tragedia intollerabile.
    Ogni passione per la Pixar in me si è smorzata, ormai da anni. Ho avuto il brivido di esaltamento come ai vecchi tempi solo per Il viaggio di Arlo, che però è stato un flop di pubblico. Insomma, lo sbando.
    Sí, il film ha buone cose, che hanno evidenziato i magnifici tre sopra di me, e [spoiler]la ri-unione fra Dory e i genitori[/spoiler] è un'idea persino piú forte e vera dell'inceneritore di Toy Story 3. La cosa non mi consola affatto però, anzi mi fa incazzare come un'idea cosí forte sia stata sprecata per un'operazione commerciale, e che non si sia riusciti (come in TS3) a fare di un'operazione commerciale un film piú onesto. Se poi penso che Alla ricerca di Nemo è tipo il mio film d'animazione preferito nella storia del cinema, o spacco tutto o scelgo saggiamente di fregarmene.
    Non è rimasto niente che meriti approfondimento, secondo me. Non c'è niente da imparare da chi arranca, segue. Tanta mestizia, quando altrove arriva tanta, tantissima soddisfazione.

    Il corto Piper invece ha ancora lo spirito Pixar genuino per storia e tecnica, anche se anche qui, come in Arlo, ci si è abbandonati alla facile tenerezza del pulcino bagnato. Non mi lamenterei, se non avessi visto quella bomba di Inner Workings arrivata dai WDAS e che fa impallidire mezza filmografia Pixar corta e lunga (specialmente il simile Inside Out). Ma approfondiremo al momento e nel thread opportuno.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Io sono fiducioso che si faranno valere con i prossimi progetti e che Inside Out e Arlo non sono stati un caso. Perché comunque due film di fila, uno è quasi un capolavoro e il secondo è comunque un film rispettabilissimo che riesce a sfruttare più che bene e sue potenzialità ed è pieno di sotto testi interessanti. Certo, purtroppo Cars 3 e Toy STory 4 saranno difficili da digerire... si spera che non diventi una nuova Dreamworks, alternandosi fra film ottimi e commercialate, anche se in effetti Cars 2 a parte, i sequel Pixar per ora si sono mantenuti su buoni livelli.
  • Mi è piaciuto molto.

    È la prima volta che vedo un Pixar al cinema, quindi magari a chi ci è *abituato* cose come ridere all'impazzata o fissare lo schermo per minuti senza battere ciglio non succedono.

    Vabé, comunque, a me Alla ricerca di Nemo, visto su Rai 2 a gennaio, non era piaciuto nemmeno tanto. Troppe canzoncine brutte, Dory era irritante, ogni cosa che succedeva doveva essere buffa. Il film però era buono, se si toglieva questa ricerca del buffo a tutti i costi.

    Stavolta, tutte le cose "buffe" del film precedente vengono giustificate in qualche maniera, anche abbastanza approssimativa, e a parte la zona delle foche (che mi ha fatto lollare tantissimo comunque, anche se la foca sfogata e l'uccello brutto non ho capito perché fossero così) non viene aggiunto nessun personaggio solo per essere divertente.
    E se prima Dory mi era risultata irritante, stavolta l'ho capita, mi ha anche fatto ridere.
    Mi sono preoccupato un sacco di volte per i destini dei personaggi, in certi punti ero quasi sicuro che Hank sarebbe morto.

    Ah, comunque il corto che lo precede ha un'animazione davvero troppo realistica, ho paura che fra un po' i film Pixar sembreranno live-action :P
  • Franz ha scritto:Non c'è niente da imparare da chi arranca, segue.
    Ti quoto praticamente tutto, e direi che questo è il punto focale. Ora in testa ci stanno i WDAS, e hanno il personale migliore, lo stile migliore, l'approccio migliore etc, quindi la Pixar dopotutto a cosa può servire se non a giocare con Dory?

    Come dicevo oggi in chat, Dory è un buon lavoro, ma il feeling non è quello di un nuovo film Pixar, ma di un'ESPANSIONE stile Disney Infinity

    "Gioca l'ultima espansione del set nemo, il parco oceanografico! con Dory personaggio giocabile! una mappa nuova di zecca!"

    Ecco, insomma, ora la Pixar la vedo cannibalizzata, una sorta di fanalino di coda dell'animazione Disney (specie ora che i DIsneyToon sono spariti dal radar).

    Però ecco anche tu Elik, cosa cavolo ti sei andato ad affezionare così tanto alla Pixar, solo perché aveva la lista più snella. Era chiaro che nel grande schema delle cose si trattava di una tresca estiva vissuta in un momento di stanca del tuo lungo, eterno e da me imposto matrimonio con i WDAS. ^^



    (Ah e Giordano deve venirmi a spiegare quali siano le canzoni di Nemo, che io non me le ricordo proprio)
  • Valerio ha scritto: (Ah e Giordano deve venirmi a spiegare quali siano le canzoni di Nemo, che io non me le ricordo proprio)
    Cose fastidiose tipo quelle cantate dal maestro o "zitto e nuota".

    In questo caso c'erano pure, ma molto di meno di prima. Penso che stavolta ci fossero solo per non togliere la continuità con Nemo.
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