La Crisi Pixariana

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • Valerio ha scritto:Oh, non lo farebbero mai. Non in questo ventennio almeno. Se la sono comprati da poco, hanno attinto al suo staff per rieducare il proprio, le hanno concesso di continuare ad esistere separatamente, si sono fatti addirittura "comrpare" loro a suon di azioni. E la Pixar gode ancora di un certo rispetto. Sarebbe un autogol d'immagine mostruoso sopprimerla.

    Sono anch'io dell'idea che per come si stanno mettendo le cose la Pixar non abbia più un ruolo specifico, che stia convergendo verso i WDAS e che questa company ormai sia troppo piccola per tutti e due gli studi, ma se questa situazione dovesse risolversi a svantaggio della Pixar dovrebbe avvenire solo fra molto, moltissimo tempo. Il tempo di cadere, rialzarsi, ricadere, cadere meglio, cadere rovinosamente e perdere i favori di tutti. E non sta succedendo esattamente questo.
    Beh meglio così! Oh sicuramente lederebbe all'immagine di DIsney :asd: Già l'aver chiuso Lucas Arts non li ha messi sotto un a buona luce (anche se alla fine han chiuso un cadavere, c'è poco da dire... le due cose migliori che aveva uscito la Lucas negl'ultimi tempi erano i DUe Star Wars Il Potere della Forza, il che è tutto dire)!
  • DeborohWalker ha scritto:Io ho sentito anche un rumor su Indy Pixar.
    La Disney ha comprato i diritti di Indiana Jones, che però si basa su Harrison Ford.
    O si fa un reboot, o la soluzione è... animazione!
    Ford doppiatore tanto ce lo si può ancora giocare anche se non può più fare le capriole.

    Ma tanto sembrano tutte fantasie nerd, quindi queste voci lasciano il tempo che trovano fino a che non c'è qualcosa di più credibile...
    L'Indy Pixar è un'idea che mi stuzzica. Insomma, se si volesse fare una nuova avventura, magari ambientandola in un periodo meno recente che Il Teschio di Cristallo (come avvenuto con Il Tempio Maledetto), escludendo l'opzione obbrobrio del reboot i casi sono due : o si cambia attore o si va sull'animazione. E non sarebbe neppure così rivoluzionario, visto che esiste già il precedente di Fate of Atlantis, avventura grafica che per storia, atmosfere e situazione è stata sempre considerata come il quarto film di Indy.
  • In realtà c'è anche l'ipotesi Passaggio di Consegne, con lo stesso stratagemma dello Zorro con Banderas che qualcuno citava per lo spin-off su Boba Fett...
    Ok, Harrison Ford è qualcosa di straordinario, ma non mitizziamolo troppo, qualcuno che possa essere carismatico come lui lo si potrebbe trovare. Ad esempio dopo aver visto Serenity pensai che Nathan Fillion sarebbe stato un perfetto erede, ma ormai è passato un po' troppo tempo... L'importante è il casting, devono prendere uno con le palle e che si mangia tutti gli altri con la recitazione, piuttosto che un bel fighetto.
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  • Quel qualcuno ero sempre io. :P

    Il Passaggio di Consegne teoricamente era già in cantiere, e sarebbe dovuto essere quello Indy-Mutt, era stata girata pure la scena anticipatatrice nel Teschio di Cristalli; ma considerativari gli scazzi di Shia LeBeuf dubito sarà quella la soluzione. Peccato, perché quella padre-figlio è forse l'unica scelta sensata per una soluzione di questo tipo. Diversamente da Zorro e Boba Fett, infatti, Indy non viene interpretato da una maschera, e se ci aggiungiamo l'iconicità del volto di Ford, il solo cappello può non bastare; certo uno come Nathan Fillon avrebbe il volto e il carisma giusto... ma in che modo? Amico di vecchia data? Fratello minore mai conosciuto? Boh, alla fine credo che, se non si vuole più ricorrere a Ford, l'animazione sia la strada migliore (a meno che non si ricorra al reboot, chiaro, e allora lì ci puoi mettere chiunque).
  • Valerio ha scritto: Oh. Qualche considerazione basata sull'articolo:
    Io, sinceramente, non sono così contento della cosa. Mi spiego.
    La Disney oggi possiede i due studi più all'avanguardia, e più di riferimento, nell'utilizzo dei due tipi di CGI esistenti: la Pixar per quello foto-realistico, e i WDAS per quello pittorico. Ed entrambi hanno dimostrato, nel loro rispettivo ambito, di saper creare meraviglie meglio di chiunque altro. Perché, dunque, prendere uno dei due studi e farlo lavorare in maniera ridondante rispetto all'altro? Una volta, la Pixar era la Disney che lavorava in 3D, e i WDAS la Disney che lavorava in 2D. Oggi, lavorano entrambe in 3D (quasi solo), ma una in una direzione e l'altra in quella opposta. E la cosa è ottima, perché ognuno dei due studi è riuscito a crearsi un'immagine in un settore che fa "marchio". Un vero e proprio marchio di fabbrica. Cambiare improvvisamente e del tutto questo marchio di fabbrica a uno dei due studi, creando di fatto due entità sempre più simili, a chi e a cosa gioverebbe?
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  • Questo perché la produzione dei due studi non è mai stata pensata come complementare. Lo era per circostanze varie: la Pixar introdusse la CGI quando i WDAS non la conoscevano neanche, poi hanno perseguito il fotorealismo non tanto per scelta artistica ma perché la loro specializzazione era inventare software ed effetti speciali che riproducessero il reale, e anche perché dietro l'evoluzione Pixar c'era un progresso più tecnico che ideologico, mentre ai WDAS è il contrario.

    Ma di certo ora come ora c'è un po' di rivalità. La Pixar volle l'indipendenza al momento dell'acquisizione, perlomeno di nome, e gli effetti sono questi. Tra i due studi c'è una corsa agli armamenti implicita, non apertamente dichiarata. C'è stima fra colleghi e nulla più.

    Quindi, sì, la ridondanza ce la teniamo.
  • Parla Ed Catmull: "Quindi ora si può vedere questo momento come un successo per la Disney e una crisi per la Pixar. Ma non è così. Prima di tutto, dal 2007 al 2011 la Pixar ha prodotto quattro film [Ratatouille, Wall-E, Up e Toy Story 3] che hanno innalzato così tanto la qualità dei film d'animazione che i nostri film vengono continuamente paragonati con i nostri stessi film, non con la concorrenza. E poi, quel successo ci ha condotto nell'occhio del ciclone. Abbiamo riavviato Toy Story e Ratatouille, ma nessuno se n'è accorto. Tutto questo per dire che la Disney dovrà fare i conti con questo problema più in là, la Pixar lo sta affrontando adesso. [...] Uno dei messaggi del libro è che le cose vanno sempre male e noi non possiamo prevederlo. Non riusciremo mai a fare qualcosa di perfetto, il nostro lavoro è pensare di continuo a quello che facciamo."

    DAl suo libro sulla storia della Pixar: http://www.badtaste.it/articoli/fenomen ... ed-catmull
  • Bè, in realtà non è che la Disney "lo affronterà", lo ha già affrontato più e più volte.

    Comunque non ho capito cosa significa "Abbiamo riavviato Toy Story e Ratatouille, ma nessuno se n'è accorto", a che si riferisce?
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  • DeborohWalker ha scritto:Bè, in realtà non è che la Disney "lo affronterà", lo ha già affrontato più e più volte.

    Comunque non ho capito cosa significa "Abbiamo riavviato Toy Story e Ratatouille, ma nessuno se n'è accorto", a che si riferisce?
    Sono totalmente d'accordo con Catmull... corsi e ricorsi storici inutile a dire. Non si può essere sempre al top e si arriva a un punto in cui lo studio e i suoi grandi successi diventano il peggior nemico dello studio stesso perché usati (a volte anche a sproposito) come metro di paragone.

    Per quanto riguarda Toy Story e Ratatouille penso si riferisca al fatto che, al tempo, cambiarono tutta la squadra perché il film non usciva bene... e poi è stato un successo. Ma questo al tempo nessuno lo ha messo in evidenza!
  • La questione è sempre quella, la cosa del corsi e ricorsi storici vale per tutte le realtà abbastanza grandi da superare la prova del tempo.

    Ma la Pixar rappresenta un'anomalia, in quanto abita assieme con la sua più grande concorrente. E questo non porta a dinamiche davvero sane di crescita ed evoluzione artistica spontanea.

    E il motivo è perché la Pixar sostanzialmente fu la figlia di un errore della dirigenza Disney che licenziò Lasseter in tempi non sospetti. E' uno scisma filosofico che ha avuto fine con l'acquisizione, e quindi non ha più una sua ragion d'essere, ora come ora.
  • Valerio ha scritto:Ma la Pixar rappresenta un'anomalia, in quanto abita assieme con la sua più grande concorrente. E questo non porta a dinamiche davvero sane di crescita ed evoluzione artistica spontanea.
    mmm... può anche essere vero, ma in termine di concorrenza e dinamiche si possono anche evitare sgambetti irrispettosi tipo quelli a cui la Dreamworks ci ha da sempre abituati.
    Io credo che fino a quando Lasseter sarà a capo di entrambi gli studi, le due aziende possono convivere. Laddove si avrà uno vero scisma interno (due studi, due capi, stesso tetto), potranno crearsi problemi.
  • Rimane una situazione artificiale e poco spontanea. Paradossalmente penso che un futuro per la Pixar davvero pulito, netto e deciso si potrebbe avere solo se appunto il capo NON fosse lo stesso e ci si schierasse apertamente CONTRO i WDAS...
  • Io invece ho l'impressione che la naturale evoluzione di tutto ciò sarà la fusione dei due studi.
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  • Che però era contrattualmente tra le cose assolutamente escluse e vietate al momento dell'acquisizione.

    E comunque fonderli significherebbe smantellare la Pixar, visto che tra le due il marchio grosso è l'altro.
  • Oggi WDAS vuol dire poco o nulla presso il popolo bue, Pixar vuol dire moltissimo.

    Ma se non succede tanto meglio, eh, il mio è un timore, non una speranza.
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  • Infatti avevo già skippato il passaggio WDAS riferendomi direttamente al generico DISNEY. Che tanto ormai si è capito...
  • Con l'annuncio degli Incredibili 2 e di Cars 3 direi che il futuro dello Studios è di non recuperare tanto presto il suo buon nome.
  • Eh, ma infatti. La cosa del nome regge sempre meno, ormai sono quelli che fanno i seguiti.
    Lorenzo Breda
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  • Già. Potrebbero parlarne tutti male come quando sono usciti Toy Story 2 e 3, o il prequel di Monster & co.
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