IMS2012 - I Migliori del Sollazzo - FUMETTI

Quando la carta acquista profondità e il computer dona calore.

POLL Quale fra i seguenti è il miglior fumetto del 2012?

Voti totali: 63
Batman: la Corte dei Gufi, di Scott Snyder e Greg Capullo
5%
3
DoubleDuck - Codice Olimpo, di Francesco Artibani, Giorgio Cavazzano, Paolo Mottura, Francesco D'Ippolito, Marco Gervasio
3%
2
Dracula di Bram Topker, di Bruno Enna e Fabio Celoni
22%
14
John Doe [IV Stagione] #22 - Addio. E Grazie di Niente, di Roberto Recchioni e AA.VV.
3%
2
Kick-Ass 2, di Mark Millar e John Romita Jr.
Nessun voto
0
La Lega degli Straordinari Gentlemen – Century, di Alan Moore e Kein O'Neill
8%
5
Le Straordinarie Imprese di Fantomius, Ladro Gentiluomo, di Marco Gervasio
5%
3
Martin Mystere #320 - Anni '30, di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini
Nessun voto
0
Nathan Never #250-253 – "NiNo", di AA.VV.
2%
1
One Piece #62-65, di Eiichiro Oda
Nessun voto
0
RASL #1, di Jeff Smith
Nessun voto
0
Rat-Man #91-93 - Trilogia Criminale, di Leo Ortolani
11%
7
Samidare #1, di Statoshi Mizukani
Nessun voto
0
Topolino e gli Ombronauti, di Casty
16%
10
Un Polpo alla Gola, di Zerocalcare
11%
7
Zio Paperone e l'Isola senza Prezzo, di Teresa Radice e Stefano Turconi
14%
9

  • Mea culpa, ma non ho letto quasi nulla, a parte il Polpo, che non mi ha cosi soddisfatto. Resta century, ma è ancora da legegre, del resto ignoro purtroppo tutto.

    L'annata disney invece mi è nota, per cui senza troppi problemi voto Dracula e l'Isola, davvero valide, poetiche, toccanti, spiriotose, intelligenti, culturali.
    Mi spiace per l'ottima codice Olimpo.
  • Di sicuro Dracula si presenta con i migliori disegni del 2012 disneyano. Ma non l'ho votata. Per protesta.
    Perchè tutta la bellissima atmosfera creatasi nella prima puntata è stata mandata in vacca -per dirla alla Vitaliano- dalla trovata delle barbabietole, e tutto si è ridotto ad una farsa. Quindi ho votato Casty che riportato in vita Atomino prima che lo facessero i seguaci di Ambrosio.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Ho votato per la Corte dei Gufi.
    Perchè?
    Leggetevi Batman 5 e lo capirete.

    Il mio secondo voto è andato invece a L'isola senza prezzo, perchè ci restituisce quel Paperone che tanto amiamo.
    "Furfanti di più nobile stirpe di te mi hanno reso cauto, ingegnoso e litigioso! Ma tu... TU MI HAI FATTO ARRABBIARE!"

    Blog: http://kforkaos.blogspot.it/
    YouTube: http://www.youtube.com/user/KforKaos?feature=mhee
  • Dupin ha scritto:Perchè tutta la bellissima atmosfera creatasi nella prima puntata è stata mandata in vacca -per dirla alla Vitaliano- dalla trovata delle barbabietole, e tutto si è ridotto ad una farsa.
    Ma seriamente le barbabietole sono sembrate una genialata solo al sottoscritto? Non dico non vi fossero alternative, ma in un mondo come quello Disney ove il sangue è tabù, s'è scelta una cosa che richiama il plasma e lo parodizza. E poi sostituire i morsi al collo con[spoiler]ricette di cottura sussurrate agli orecchi[/spoiler] è una trovata inquitantemente spanciante.
    Ultima modifica di Eddy il mercoledì 13 febbraio 2013, 13:33, modificato 1 volta in totale.
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  • Century e Ombronauti.
  • Eddy ha scritto:Ma seriamente le barbabietole sono sembrate una genialata solo al sottoscritto?
    No, sono piaciute molto anche a me.
    Non solo è una trovata originale, ma il suo stare in bilico tra il comico (l'espediente ricorda non poco le più disimpegnate piante grasse della Ziche) e il drammatico (grazie alla reazione dei personaggi sì, ma soprattutto grazie alle superlative esasperazioni grafiche) risulta in un effetto (volutamente) grottesco che si adatta benissimo ai toni della storia senza sminuire nessuna delle due componenti.
    Altro che farsa, Enna è troppo avanti, oh :adore:
  • Ma infatti qui non si criticava l'elemento sostitutivo in sé, ma il modo in cui è stato reso il parallelismo con il vampirismo. Che non collima perfettamente, tutto qui.
  • E con ciò? Non è un requisito essenziale, ci stanno anche spazi di manovra più o meno ampi per l'inventiva e l'originalità dell'autore. Che poi mi pare che anche in questo senso Enna si sia impegnato in modo brillante, vedasi la scena che citava Eddy.
  • Ho votato La lega. Lo ho apprezzata enormemente e l'ho letta tre volte per andare alla caccia di tutte le possibili citazioni.
  • Difficile anche qui, pur avendo letto soltanto la roba Disney e Rat-Man (dai, vado migliorando :P ).

    Comunque, voto la lugubre atmosfera di Dracula e il poetico Zio Paperone de L'isola senza prezzo.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Ho votato la splendida trilogia criminale di Rat-Man, che è valsa a Leo la nostra bella intervista, e Alan Moore, che non è AFFATTO un gentiluomo, mi sta sonoramente sulle palle ma mi ha intrattenuto eccellentemente.
  • IMS2012
    IL MIGLIOR FUMETTO DEL SOLLAZZO 2012
    DRACULA DI BRAM TOPKER
    di Bruno Enna, Fabio Celoni e Mirka Andolfo


    Secondo classificato:
    Topolino e gli Ombronauti, di Casty
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • SORPRESA!
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    In occasione della vittoria del Dracula disneyano, La Tana del Sollazzo ha pensato bene di complimentarsi direttamente con i tre autori della storia, e abbiamo colto l'occasione per fare loro anche alcune domande relative al fumetto vincitore della relativa categoria in IMS2012.
    Ne sono uscite 3 mini-interviste esclusive, che vi proponiamo di seguito.
    BRUNO ENNA
    • Dracula di Bram Topker” è la storia vincitrice per la sezione FUMETTO di IMS2012. La storia, nel corso dello scorso anno, ha ricevuto un grande plauso da lettori, colleghi e critici: è un successo che ti aspettavi? 
      Diciamo che, vedendo i disegni di Fabio in fase di realizzazione, mi era già sorto il dubbio.... poi confermato alla fine del lavoro, grazie anche ai colori di Mirka.
    • Sei soddisfatto del risultato finale del tuo lavoro?
      Come potrei non esserlo? Mi sono divertito e credo di aver fatto divertire gli altri. Meglio di così!
    • Quanto è stato difficile riuscire a scrivere una versione Disney di un classico dell'orrore? 
      Non è stato facile, in effetti, più che altro perché il libro era davvero teso e truculento (oltre che bellissimo). Fortuna che i personaggi Disney mi hanno preso per mano, dall'inizio alla fine, aiutandomi a evitare tutti i "tranelli" insiti in un'operazione del genere. 
    • Qual è l'approccio che hai usato nello scrivere la sceneggiatura?
      Ho cercato di bilanciare umorismo e tensione, tenendo d'occhio il libro di Stoker, ma anche avendo bene in mente la lezione di Mel Brooks in "Frankenstein junior".
    • Nel realizzare la sceneggiatura, avvertivi di star scrivendo una storia “diversa dalle altre”? 
      In effetti ridacchiavo da solo, mentre imbastivo le gag, immaginando il modo in cui Fabio avrebbe reso il tutto. Ero certo che avrebbe fatto un grande lavoro! E infatti...
    • Sentivi il peso di decenni di parodie Disney, e la responsabilità di dover adattare con rispetto un romanzo di tale importanza, oppure no?
      Beh, sì! Ma ho cercato di impegnarmi per non sfigurare troppo...
    • Nel nostro forum sei stato recentemente protagonista anche di un altro primo posto: quello ottenuto da “Frammenti d'Autunnonel torneo sulla migliore storia di PK. A distanza di 15 anni dalla sua pubblicazione, cosa ti ricordi del tuo lavoro su quella storia? Come ti venne l'idea, perché la scelta di approfondire maggiormente il personaggio di Lyla, se e quanto il disegno di Claudio Sciarrone ha colto nel segno?
      Ecco, permettimi di ringraziare tutti; sia quelli che hanno votato la storia, sia quelli che, in ogni caso, l'hanno posta in cima ai loro pensieri, rammentando con affetto quel gran fumetto che è stato (ed è) PK. Ricordo che avevo voglia di scrivere una storia d'amore e di parlare di viaggi nel tempo. Lyla mi aveva sempre affascinato e il soggetto venne fuori spontaneamente. Al tempo, il mio editor di riferimento era Simone Stenti. Alla fine della lettura del soggetto, mi fece i complimenti per il titolo (per un attimo pensai che stesse scherzando e che volesse cambiarlo) e qualche piccolo appunto, ma per il resto la storia passò senza difficoltà. La scrissi con emozione, quasi di getto. In un certo senso, i disegni di Claudio colsero quell'urgenza e interpretarono la sceneggiatura al meglio. Quando disegnatore e sceneggiatore lavorano in sintonia, si arriva sempre a degli ottimi risultati.
     
    Un salutone a te e a tutti i sollazzatori!
    Bruno
    Ps: nel caso vi interessasse, a maggio io e Fabio dovremmo capitare "casualmente" insieme ad Albissola Comics. Così, tanto per dire... 
    FABIO CELONI
    • Dracula di Bram Topker” è la storia vincitrice per la sezione FUMETTO di IMS2012. E' stata dura riuscire a sfoggiare uno stile grafico adatto ad una parodia del genere?
      Grazie per la preferenza, innanzitutto! Posso dirti che è stato tutto molto naturale. Nello stile, come nell’organizzazione della tavola, non vedo grande discontinuità da altre mie cose disneyane, tenendo naturalmente conto di una naturale evoluzione nel corso degli anni. Ho forse premuto un po’ di più l’acceleratore sulla “goticità” che avrei voluto esprimesse il tutto, dunque anche non lesinando inquadrature suggestive, considerato che qui ho avuto più libertà d’azione che in altre storie Disney (nelle quali comunque ho sempre cercato di esplorare tutte le possibilità d’azione fino all’ultimo millimetro a disposizione!). Nel caso di Dracula poi ho potuto giocare maggiormente con ombre e luci, dunque con i tratteggi, per aumentare e sottolineare le suggestioni delle varie scene.
    • Rispetto ad altre storie Disney più “standard”, qual è stata la sfida in quest'occasione? E rispetto al lavoro che hai compiuto sulla graphic novel di “Epic Mickey”?
      La sfida con Dracula è stata quella di gestire la libertà. Quando non hai limiti imposti, oltre ai “paletti” disneyani che sono io il primo a non voler oltrepassare, rischi di perdere di vista cosa stai facendo, smarrendo l’uniformità dell’opera e, più pericolosamente, il senso. Qui le tentazioni erano così tante che il rischio più grande era quello di non fare più Disney, ma altro. Riuscire a raccontare una storia come Dracula rimanendo nell’universo Disney, seppur con forte carica “espressionista” e con tutte le contaminazioni delle mie letture, è stata di certo la sfida più grande. 
      Quello di “Epic Mickey” è un discorso ancora diverso, perché lì cambiava anche la gabbia della tavola, molto libera, americana: Peter David non dava alcuna indicazione in sceneggiatura, su questo. La disposizione delle vignette (dunque conseguentemente la regia) era totalmente libera e a discrezione mia e di Paolo [Mottura, ndr]. Da questo punto di vista è stato molto divertente, più complicato invece gestire tutte l’enorme mole di references del videogioco, giga di file da scartabellare alla ricerca dei vari personaggi, e soprattutto farci stare tutto! La quantità di elementi delle tavole era davvero notevole, tra fondali e characters, ma una delle principali qualità di un fumetto deve rimanere la leggibilità, la narrazione. Dunque in quel caso la sfida è stata mantenere un equilibrio tra ciò che andava necessariamente mostrato e la comprensibilità del tutto, con in più la necessità che le scene fossero dinamiche, fresche, potenti. Che avessero insomma un’anima ben individuabile e non fossero semplicemente un contenitore di elementi.
    • Per quanto lo stile di disegno sia particolarmente incisivo, la struttura della tavola è rimasta canonica, senza rottura della gabbia e senza soluzioni alternative alla scansione classica delle vignette sulla pagina. E' stata una scelta consapevole? E se sì, cosa comunica questa soluzione?
      Sì, in Dracula la struttura doveva mantenersi quella di “Topolino”, a 6 vignette su 3 strisce. E’ stata una scelta consapevole, anche per aumentare la dimensione della “disneyanità”, fatta proprio nell’ottica del discorso che facevo prima. Era una storia di “Topolino” e tale doveva rimanere, per quanto “speciale”.
    • Hai adottato idee particolari nella regia delle tavole, per trasmettere le sensazioni che derivavano dalla sceneggiatura di Bruno?
      Per la regia (quindi inquadrature e narrazione) cerco sempre le soluzioni che si adattino meglio al contesto narrativo che sto affrontando. L’inquadratura non può essere casuale, non basta estremizzarla (o banalizzarla), inclinarla, alzare o abbassare la “camera”: la cosa deve avere un senso, perché ogni punto di vista suggerisce un’emozione, racconta la stessa scena in un modo diverso. Se io inquadro Pippo frontalmente, con prospettiva piatta ad altezza d’uomo, in figura intera, durante una scena epica, inevitabilmente finirò per ridurne l’efficacia drammatica. Allo stesso modo, se inquadrerò un momento “leggero”, fatto di scambi di battute, in cui lo stesso corpo del personaggio diventa nella sua interezza “mezzo narrante”, sarebbe controproducente mostrarlo in un ravvicinato primo piano, o attraverso la deformazione di un fish-eye, proprio perché mi precluderei le potenzialità di altre visioni più efficaci. Quando inclino un’inquadratura non lo faccio a caso, ma per insinuare nel lettore uno straniamento, il “dondolio” di un sottile mal di mare di cui magari non si rende pienamente conto mentre legge, ma che comunque va a suggerirgli un’inquietudine, un leggero straniamento. Che può anticipare una diversa atmosfera, o un colpo di scena imminente, facendogli proseguire la narrazione con sensazioni diverse, alterate. E via dicendo. La cosa più difficile è essere efficaci. Va oltre il segno, oltre l’eleganza. E’ la ricerca di un’idea.
    • Hai collaborato anche alla colorazione di "Dracula", affidata a Mirka Andolfo: cosa ci puoi dire di questo aspetto della lavorazione della storia, come vi siete mossi tu e Mirka?
      Il mio suggerimento è stato quello di utilizzare tinte desaturate, anche bicromie (piuttosto atipiche su “Topolino”) che richiamassero un po’ la fotografia dei film di Tim Burton, ma anche – pur se può apparire antitetico – le atmosfere di alcuni vecchi film horror della Hammer Film, o dello stesso Coppola, con un uso di ombre e luci espressioniste che andasse a enfatizzare quelli che avrei fatto io a china. Abbiamo quindi deciso di collaborare in maniera alle tavole in maniera più stretta, e in modo un po’ anomalo rispetto alla canonica collaborazione disegnatore/colorista, vuoi per i tempi che per il desiderio di avvicinarci il più possibile a quello che entrambi avevamo in mente. In due parole, Mirka realizzava il colore delle tavole e poi me le spediva: a quel punto, quando necessario per enfatizzare una scena o un’atmosfera, oppure modificarla, intervenivo direttamente a mia volta sul file. Una volta che la nuova tavola era ok per entrambi, il definitivo veniva girato in Disney. Gli interventi sono stati di entità diversa, a volte più importanti come del tutto assenti. E’ stata una collaborazione piacevolissima, Mirka è davvero bravissima e si è dimostrata anche molto disponibile nell’accettare questa modalità di lavoro così particolare.
    MIRKA ANDOLFO
    • Dracula di Bram Topker” è la storia vincitrice per la sezione FUMETTO di IMS2012. Come sei entrata a far parte del progetto?
      Avevo già cominciato a lavorare in Disney alcuni mesi prima (per la serie de "Le storie dell'arte di Topolino" di Roberto Gagnor). Quando ho saputo che Fabio Celoni disegnava questa nuova storia e che l'avrei colorata io, sono stata davvero felicissima, visto che ci eravamo già trovati in passato a lavorare insieme (Il cacciatore di aquiloni)! Ero contenta di ripetere l'esperienza. Ovviamente la sintonia è stata completa.
    • Quanto è importante il colore in una storia di questo tipo, che deve riuscire a bilanciare i toni dark del soggetto senza snaturare l'atmosfera di “Topolino”?
      Penso sia importante anche se, ovviamente, non più delle splendide chine di Fabio Celoni e della storia di Bruno Enna. Questo genere di colore, per quel che ne so, non era mai stato "osato" su una storia destinata ad esser pubblicata su “Topolino”, non tanto per la tecnica di per sé, quanto per le scelte cromatiche molto "cupe". Infatti è stato davvero difficile non esagerare, sia in un senso che nell'altro: la storia non poteva apparire esageratamente dark, tuttavia volevamo fosse "diversa", e quindi ci è stato concesso di osare nei limiti del possibile. In questo Fabio mi ha molto incoraggiata e aiutata: in molte sue email la parola d'ordine era "osiamo". E' stata una gran bella esperienza, e penso che la sua natura "horror/comedy" sia il suo punto forte.
    • Che differenza c'è tra il lavoro che sta dietro alla colorazione di una storia standard di “Topolino” e quello che è stato fatto per “Dracula di Bram Topker”?
      Come dicevo poco fa, la differenza è soprattutto nelle scelte cromatiche. In una storia standard il sole dev'essere giallissimo, le piante verdissime, tutto molto acceso e saturo. Qui si è potuto giocare un po' di più con filtri, effetti speciali e atmosfera, con ombre e luci più realistiche. O, com'è successo spesso, semplicemente studiate per dare una certa drammaticità. Anche le altre storie "normali" ovviamente hanno un loro perché, questo tipo di colore è particolare proprio perché è usato solo su un certo tipo di storie. La scelta di colorare così una storia di “Topolino” (ovviamente una decisione presa insieme alla redazione, sempre presente durante la lavorazione) è dettata dalla particolarità della storia stessa: una "Storia dell'Arte", per esempio, non sarebbe venuta bene colorata in questo modo. Semplicemente perché è diversa, e il discorso vale anche al contrario...
    • Da qualche mese hai lanciato un web-comic molto interessante: “Sacro/Profano”. Vuoi parlarcene brevemente, spiegando come è nato e dove lo si può seguire?
      Grazie per avermelo chiesto: è semplicemente un fumettino umoristico/sexy che faccio da un annetto nel tempo libero (anche se l'ho divulgato solo da pochissimi mesi su Facebook. Mi dispiaceva tenerlo sul computer o nel mio portfolio, senza uno scopo… e così, voilà!). Parla di un'angioletta che fa penare il suo (letteralmente) povero diavolo, e lo stile grafico è molto "umoristico per bambini" nonostante i contenuti per adulti. Per ora, lo trovate qui(http://www.facebook.com/sacroprofano.comic)… in futuro, chissà!
    Ringraziamo anche pubblicamente i 3 autori per la disponibilità mostrata.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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