Gentilissimo dottor Valerio,
mi ha confortato ricevere finalmente dal suo pugno la notizia della pubblicazione del famigerato Disney Compendium. Vedo che è già a buon punto. Perché non mi ha contattato subito, come promesso? Ho atteso mesi e mesi una sua risposta, e tanto spavento mi procurò la sciagurata idea che la morte potesse cogliermi prima di poter sfogliare la sua mastodontica esegesi. Ho gli occhi gonfi di lacrime: per la gioia di vedere il progetto in piedi sulle sue gambine; e anche per il malincuore di non aver assistito al suo sbocciare.
Devo darti del tu, Valerio. Collega. Ti prego di perdonarmi questa presa di confidenza unilaterale. Conosci meglio di me il celebre pensiero di Parmenide sulle confidenze fra colleghi: "A chi ho dato il lei, lei non l'ha data a me, la confidenza". (O, almeno, questa è l'interpretazione filologica più accreditata, in barba alla scuola di Stoccarda, giusto?

)
Ora, da parte mia, posso riprendere a lavorare sul mio nuovo saggio, "L'orecchio a parabola. Leggere Topolino, ascoltare Paperino", di cui ti mandai un'anticipazione, ma che necessitava di un confronto con le schede che preparavi per il Compendium. Ti confesso però che accuso un po' di stanchezza. Forse questo saggio sarà l'ultimo?
Collega stimatissimo, non dovrei chiedertelo. Te lo chiedo, in amore della nostra affinità esclusiva. Se qualcosa dovesse andare storto, tu sarai la mia Costante. Sai a cosa mi riferisco. Terminerai il mio saggio per me? Te lo chiedo, con la speranza umile dell'allievo davanti al maestro.
Porta i miei più caldi abbracci ai tuoi collaboratori e agli amici del forum.
U.
PS: ricorda che il digitale non ucciderà la carta. Il Compendium domanda di essere stampato e rilegato. Ascolta la tua creatura.