[Moore & Gibbons] Watchmen

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Watchmen, insieme a Dark Knight Returns, è il primo fumetto che risponde alla domanda:" cosa capita ai supereroi in un mondo ed una società reali, o perlomeno verosimili?"
    E le implicazioni sono notevoli.
    Un capolavoro vero, anche se non sono mai in grado di stabilire se lo preferisco o no a V for Vendetta, all'interno della produzione di Alan Moore.
    Who Watches the Watchmen?
  • Se guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarderà dentro di te

    E' sicuramente questa la frase che mi ha più colpito di un fumetto che non definirei 'bello', ma piuttosto 'intenso, emotivo, profondo'.
    E' difficile dare un giudizio su un'opera del genere. E' il più bel fumetto mai scritto? No, a mio avviso. Però, a differenza di molti altri fumetti, forse più belli sotto altri punti di vista, può tranquillamente essere inserito tra le opere di letteratura più alte.
    La cosa che più mi ha colpito è l'utilizzo del fumetto, e dei suoi irrealistici supereroi, per raccontare la più reale e cruda delle realtà, quella della guerra fredda. Un operazione difficile, dove era necessario mescolare fantastico e reale in un'alternanza continua e indistinguibile, nella quale Moore è riuscito magistralemente.
    Ne esce fuori che non esistono certezze, che siamo tutti vittime di noi stessi, che nella vita a volte è necessario scendere a compromessi, e a volte il compromesso necessario è la morte.
    Ma soprattutto, quello che mi ha lasciato questo fumetto è qualcosa che già sapevo, e che tutti sanno in realtà, e cioé la fragilità dell'uomo, ineluttabile e invincibile. C'é chi trova un riparo nei valori etici, ma alla fine ne esce sconfitto (Rorschach). Chi ci ride sopra, ed esce sconfitto anche lui, e fin da subito (il Comico). E c'è chi capisce tutto, può tutto, ma non fa niente, perché in realtà non c'é niente che può fare (Dr. Manhattan). Infine, ci sono quelli che la fragilità la accettano, la vivono consapevoli, ma si devono appoggiare sempre a qualcuno che dia loro qualche certezza (Laurie e Dreiberg). Niente di nuovo, per carità, ma è il modo in cui la fragilità viene mostrata che mi ha convinto: i supereroi, così diversi apparentemente dalle altre persone, così potenti, così sicuri, mostrano il loro lato più umano, il loro vero lato.
    La mia impressione è che vengano tutti sconfitti, e che sia proprio la loro umanità a distruggerli. Nessuno è migliore degli altri. Persino Rorschach, che inizialmente sembrava l'unico a seguire una via condivisibile (le sue azioni sono basate su valori morali, e non sul relativismo culturale come per gli altri), verrà ucciso dai suoi stessi valori, diventati ad un certo punto incompatibili con la situazione di fatto. Mentre chi invece mette da parte i valori morali (Ozymandis), nel nome di una verità per lui più giusta, non muore, ma esce sconfitto proprio dal suo relativismo, che lo porta in ultima istanza a non essere del tutto convinto di ciò che ha fatto, che ha portato avanti per anni.
    Ma attenzione: paradossalmente, sconfitti non significa falliti. I vari personaggi giocano la loro partita, la perdono, ma la giocano bene, e quindi non possono essere colpevolizzati della sconfitta. Nè perdonati, nè condannati, tutti hanno guardato l'abisso, l'abisso ha guardato dentro di loro e tanto basta. Si chiude qui, (o forse no? Non ci è dato saperlo) non c'é la morale finale di una fiaba.

    Si potrebbero dire mille altre cose, ma a prima lettura é soprattutto questo che mi è rimasto.
    Il fumetto è per certi versi più attuale che mai, e io provo a leggerlo in questa chiave. In un'epoca in cui il relativismo e la mancanza di valori fanno tanta paura (soprattutto alla Chiesa), Moore ci dice che anche la rigidità di valori morali può portare a un vicolo cieco. E, in definitiva, niente è giusto, niente è sbagliato, e tutti siamo vittime di noi stessi prima che degli altri.
  • manzpker ha scritto:Se guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarderà dentro di te

    E' sicuramente questa la frase che mi ha più colpito
    Ed e` di Nietzsche...
    Comunque prima o poi dovro` scriverne anch'io una bella recensione :D
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • Ed e` di Nietzsche...
    Poco male. Mi ha colpito lo stesso. Si adatta molto bene alla storia di questo fumetto. Ma riguardo a cosa Nietzche scrisse questa frase?
  • mi ispira tantissimo... mi date qualche info sull'edizione italiana?
  • Certo, esistono due edizioni mi sembra. Quella originale, la cui copertina svetta all'inizio di questo thread, costa sui 20 euro.
    Poi c'è l'edizione di Repubblica, che vdovresti trovare ancora in giro che ne costa solo 6.90.
  • Mi pare che esista anche un'altra edizione "Magic" con una copertina diversa. non so quale delle due sia precedente e non sono nemmeno sicuro della veridicità dell'informazione.
    Who Watches the Watchmen?
  • In occasione del ventennale della pubblicazione, Lavieri è lieta di presentare un volume che in dodici agili saggi affronta il seminale capolavoro di Alan Moore, Dave Gibbons e John Higgins.
    Analisi critiche - che spaziano dall’impatto di Watchmen nel mondo dei comics alle innovazioni grafiche e narrative, dal postmoderno alla costruzione di mondi alternativi e distopici - firmate per l'occasione da studiosi del fumetto, sceneggiatori, registi: Matteo Casali, Alberto Casiraghi, Alberto Conte, Alessandro di Nocera, Tito Faraci, Ferruccio Giromini, Fabio Graziano, Fabrizio Lo Bianco, Eugenio Marica, Marco Pellitteri, Dez Vylenz, Link Yaco.
    Ad arricchire l’opera, due esaustive interviste sulla realizzazione della serie ad Alan Moore e Dave Gibbons e un resoconto della sua esperienza del colorista John Higgins.
    Completano il libro ventiquattro illustrazioni inedite di artisti italiani ed internazionali: Mirko Benotto, Riccardo Burchielli, Giuseppe Camuncoli, Claudio Castellini, Fabio Celoni, Werther Dell’Edera, Carmine di Giandomenico, Maurizio di Vincenzo, Luca Genovese, Massimo Giacon, Dave Hitchcock, Grazia Lobaccaro, Francesco Mattioli, Andrea Mutti, Giuseppe Palumbo, Stefano Raffaele, Eduardo Risso, Luca Rossi, Marco Soldi, Gary Spencer Millidge, Jay Stephens, Stefano Tamiazzo, Claudio Villa, Chris Weston.
    Copertina dipinta da Gabriele Dell'Otto sulle matite di Dave Gibbons.
    Quarta di copertina: Franco Brambilla.
    Introduzione: Michael Moorcock. Post-fazione: Mike Carey.
    Fotografie: Josè Villarrubia.
    Ideato e curato da smoky man. Supervisione: Sergio Nazzaro.

    Il 100% dei profitti netti del volume verranno donati all’AIMA, Associazione Italiana Malattia d’Alzheimer.

    Illustrazione © Franco Brambilla
    Watchmen © DC Comics
    Editore: Lavieri editore (http://www.lavieri.it)
    Formato: 17 x 24 cm
    Data di pubblicazione: Ottobre/Novembre 2006
    Foliazione: 192 pg
  • Segnalo anche qui, che qualche giorno sono usciti fuori gli ennesimi rumors sul film ispirato a Watchmen. E questa parrebbe essere la volta buona:

    "Alan Moore colpisce ancora... Dopo la trasposizione cinematografica di "V for Vendetta", ora un altro capolavoro del maestro britannico è sul punto di entrare nel business del grande schermo: "Watchmen". I diritti sono passati dalle mani della Universal Pictures prima, e della Paramount Pictures poi, ma la pellicola sarà prodotta dalla Warner Bros che con tutta probabilità affiderà la regia a Zack Snyder, già impegnato nell'adattamento di un altro grande fumetto, 300 di Frank Miller."

    "Secondo quanto annunciato dal sito aintitcool.com, Zack Snyder (L'alba dei morti viventi e 300) potrebbe dirigere l'adattamento cinematografico della miniserie a fumetti creata, nella metà degli anni ottanta, da Alan Moore e Dave Gibbons.
    Se le trattative tra il regista e la Warner andranno a buon fine, Snyder sostituirà Paul Greengrass. Nulla di traumatico in questo avvicendamento: il cambio alla regia era già stato annunciato lo scorso dicembre (notizie/3818/) dai produttori Lloyd Levin e Larry Gordon come risultato del passaggio del film dalla Paramount alla Warner. Nuova produzione, nuovo regista e nuovo atteso sceneggiatore che scipperà a David Hayter (Hulk e X-Men) il compito di adattare il graffiante fumetto di Moore.
    "

    tratto da:
    <a href="http://www.afnews.info/public/afnews/vi ... 1,.htm">Af News</a>
    <a href="http://www.fantasymagazine.it/notizie/4229/">Fantasy Magazine</a>
    Ultima modifica di Tyrrel il mercoledì 05 aprile 2006, 21:07, modificato 1 volta in totale.
  • Ok. Questo. lo. voglio. fedele.
    Cioè ci tengo, ecco.
  • Grrodon ha scritto:Ok. Questo. lo. voglio. fedele.
    Cioè ci tengo, ecco.
    E' per questo che hai usato il Dom? :P

    Comunque ti capisco, fedele sia nella sceneggiatura che nella regia. Ne parlavamo con Rensel su Sbonk, niente registi che non usano le inquadrature fisse. Che anzi dovrebbero essere abbondanti, viste molte scene del fumetto.
  • L'inquadratura fissa nel fumetto non ha lo stesso effetto che può avere l'inquadratura fissa in un cinema.
    Nel film ci dovrà essere ben altro, non sono le inquadrature fisse il primo dei problemi.
  • Naturalmente, il mio intervento era solo contro l'opportunita` di un regista come Greengrass che la telecamera non la tiene MAI ferma. Comunque non sara` lui a dirigere, e il problema non si pone.
    Quello che vorrei per Watchmen, in ogni caso, non e` ne` una trasposizione uguale identica à la "Sin City" ne` un "tradimento" della trama. L'ideale sarebbe un film che si attiene abbastanza fedelmente ai punti fissi della trama - quindi, NO a cambi di finale che evitino la catastrofe di Veidt e NO ad aggiornamenti ai giorni nostri, come si ipotizzava; la storia di Watchmen e` collocabile SOLO in un certo periodo in cui ci sono DUE superpotenze, la Guerra Fredda non e` di certo sostituibile con la Guerra al Terrorismo, senza contare che Moore ha fatto un'opera certosina per far coincidere eventi storici con eventi fittizi, cosa che un qualunque altro sceneggiatore filmico incaricato di "aggiornare" tralascerebbe - ma che nello stesso tempo sia un'opera a se' stante, non si debba reggere sul fumetto, e che esalti magari certi aspetti rispetto ad altri.
    Mi rendo conto che per questo servirebbe un regista davvero bravo. Ero entusiasta quando, all'inizio, avrebbe dovuto dirigerlo Aronofsky, un regista giovane, molto apprezzato anche dalla critica, e in continuo miglioramento. Purtroppo non sara` lui, ma spero di potermi fidare...
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • DeborohWalker ha scritto:L'inquadratura fissa nel fumetto non ha lo stesso effetto che può avere l'inquadratura fissa in un cinema.
    Nel film ci dovrà essere ben altro, non sono le inquadrature fisse il primo dei problemi.
    Non parlavo di usare solo le inquadrature fisse, ma nemmeno di non usarle per nulla. Se la regia fosse alla "The Bourne Supremacy", citato da Rensel su Sbonk, sarebbe orrenda per una storia come Watchman. Cioè, non vorrei vedere il solito stile utilizzato per molti film sui supereroi dei fumetti, Watchmen è Watchmen! La pianificazione e la lavorazione del film, se veramente si farà, dovrannno essere serie e ottime. L'ideale sarebbe che ci lavorassero regista e sceneggiatore/i che conoscono e amano la storia; solo così, imho, nel non facile compito di un adattamento cinematografico, si potrà ottenere un risultato all'altezza del capolavoro mooriano.
    Ultima modifica di Tyrrel il mercoledì 05 aprile 2006, 21:07, modificato 1 volta in totale.
  • Tyrrel ha scritto:Watchman è Watchman!
    No, è Watchmen.
  • Grrodon ha scritto:
    Tyrrel ha scritto:Watchman è Watchman!
    No, è Watchmen.
    Ehr... già. Appunto. :arramp:
  • Immagine
  • Pac-Watchmen!!! :P :P :P
    Splendido!
  • Direi che al di là dell'adattamento, il problema grosso saranno gli attori. Chi potrà interpretare i personaggi di Watchmen, con tutte le contraddizioni che hanno?
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