[WDTA] Lilli e il Vagabondo 2: Il Cucciolo Ribelle

Prequel, sequel, midquel e spin-off: simbolo di un'epoca a basso costo fortunatamente conclusa. Eppure anche in questo mare un tesoro risplende, fatto di avventure paperose e di radure incantate. A cui aggiungere l'ottima, recente animazione stilizzata pronta a traghettarci verso un futuro luminoso...
  • Un bel film Lilli e il Vagabondo 2 - Il Cucciolo Ribelle. In un periodo in cui la Disney Television si stava dedicando principalmente a lungometraggi con personaggi standard o tratti da serie televisive, Scamp's Adventure, rappresenta il ritorno alla barbarica abitudine di sequelizzare ogni singolo film prodotto dalla Disney Feature Animation. Barbarica ma da accettare, oramai perchè se i risultati sono come quelli del film in questione allora ci si può tranquillizzare e accettare con una certa benevolenza questa tendenza fino a che l'ultimo Classico Disney non sarà sottoposto al micidiale trattamento. Ma a ben vedere la particolarità di Lilli e il Vagabondo 2 è quella di essere il primo sequel di un film "intoccabile", di quelli prodotti all'epoca d'oro di Walt, dopo che per anni erano stati sequelizzati film Disney dell'ultimo decennio. Farlo male sarebbe stato oltre che poco rispettoso, un vero e proprio delitto.
    Il punto di forza di Scamp's Adventures è proprio la prassi che stava prendendo piede in quel periodo, e cioè di concentrarsi sulla generazione successiva cercando di riraccontare la storia del primo film al contrario. Al contrario di Kiara e Melody però il protagonista di questo lungometraggio era una vecchia conoscenza per chi seguiva da un po' di anni il panorama fumettistico disney americano. Scamp, in Italia Lillo, è il cagnetto turbolento che nella cucciolata vista al termine del primo film si distingueva per essere l'unico ad assomigliare al padre. Lillo era stato protagonista di un lungo ciclo di storielle brevi protrattosi dagli anni 60 a oggi (in Egmont a quanto pare viene ancora utilizzato), pubblicate su Topolino come storielle riempitive poste al centro del giornale. Queste brevi erano disegnate per la maggior parte da Al Hubbard, il cui tratto personalissimo contribuiva non poco a renderle leggere e gradevoli.
    La scelta da parte della Disney Television di tenere conto dello sviluppo del personaggio è senza dubbio lodevole e fa ancora più incazzare il fatto che nell'adattamento italiano il passato del personaggio sia stato bellamente ignorato. il nome Lillo è stato infatti sostituito dal più attuale Zampa, in nome di una politica di marketing estremamente minimalista attuata per aumentare gli introiti proprio grazie a questo piccolo - quanto inutile - accorgimento.
    Non si può certo dire che Lilli abbia un grande ruolo in questo film, che vede Lillo fuggire di casa inseguendo il sogno di una vita randagia libera e senza padroni. Semmai proprio il Vagabondo si ritaglierà degli ottimi momenti in cui potrà confrontarsi faccia a faccia col figlio, rivelando un approccio vincente al problema del confronto generazionale. Anche solo per veloci comparsate ritorna tutto il cast del primo film, da Tony & Joe a Zia Sara; molti personaggi come il bambino di Tesoro e Gianni Caro, le sorelle di Lillo e lo stesso Lillo ci appaiono invece cresciuti. E ci sono i personaggi nuovi, la gang di cani randagi a cui Lillo sogna di appartenere, composta da un discreto numero di caratteristi senza troppa importanza e dal loro leader Buster, ex-amico rancoroso del Vagabondo e Angel, la cagnolina di cui Lillo si innamora, personaggio caratterizzato ottimamente. Una storia semplice ma gradevolissima e ben sceneggiata, valorizzata dalla regia di Darrel Rooney, già autore de Il Re Leone 2.
    Graficamente parlando Lilli e il Vagabondo 2 è quanto di meglio si sia mai visto fino a quel momento alla Disney Television: disegni e animazioni curatissime e quasi del tutto prive di sbavature, personaggi credibili e fedeli ai modelli originali. I fondali e gli ambienti in cui si muovono i personaggi sono gli stessi del primo film, e viene da chiedersi se non sia stata riciclata qualche cel da Lilli e il Vagabondo, anche in virtù della colorazione che per la prima volta è degna di un Classico. Per non parlare delle comparse umane che seguono lo stile che nei primi anni 50 veniva utilizzato nei cortometraggi. Un lavoro coi fiocchi insomma che supera addirittura Il Re Leone 2, opera dello stesso team australiano.
    Nel film sono presenti cinque nuove canzoni che cercano, talvolta anche riuscendoci, di imitare lo stile anni 50 del primo film. Welcome Home apre il film ponendo un grazioso parallelismo tra la festa del Quattro Luglio, periodo in cui è ambientato il film, e le ambizioni indipendentiste di Lillo. La bella A World Without Fences è il canto indipendentista di Lillo che descrive il suo mondo ideale, dai colori assai accesi.
    Segue poi la maltradotta e fin troppo recitata Junkyard Society Rag, manifesto programmatico del cane randagio che ricorda un po' Charlie Anche i Cani Vanno in Paradiso. I Didn't Know That I Could Feel This Way, è il corrispettivo moderno di Bella Notte, con il rovesciamento della celebre scena degli spaghetti. E' una sequenza d'atmosfera e maledettamente intrigante che descrive alla perfezione l'amore preadolescenziale. Always There è il melenso elogio della famiglia che si sente fuoricampo nella sequenza in cui Lillo è portato al canile. Una cover pop di Bella Notte è infine ascoltabile durante i titoli di coda.
    Un gioiellino come Lilli e il Vagabondo 2 - Il Cucciolo Ribelle non si sarebbe ripetuto tanto presto alla Disney Television. Con l'eccezione di Peter Pan 2, che avrebbe preso la strada del grande schermo, il cinema domestico Disney avrebbe preso nel biennio 2002/2003 una gran brutta piega, addentrandosi verso il medioevo dei direct-to-video, in cui il processo di incremento qualitativo sarebbe stato bruscamente interrotto e si sarebbe dato il via alla produzione della peggior spazzatura che la storia della Disney ricordi.
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