[DisneyToon/Fairies #3] Trilli e il Grande Salvataggio
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Il consueto lungometraggio di Trilli giunge puntuale anche quest'anno per portarci nel suo mondo magico...o quasi, visto che questo terzo film non si svolge neanche per un momento nella radura incantata delle fatine, ma esclusivamente nel mondofermo, la nostra realtà. Il pretesto è semplice: seguiamo un distaccamento di fate che sono venute nel nostro mondo a portare l'estate, e scopriamo che durante questo tipo di operazioni la fate sono solite crearsi dei piccoli accampamenti e stabilircisi per un certo periodo di tempo. Certo, suona parecchio forzato che casualmente tutti i personaggi più caratterizzati dell'universo di Trilli, come Vidia, Terence, le quattro amichette di Trilli, Clunk e Bloblò e la varie mascotte animalesche facciano tutti parte di questo accampamento, e suona strano anche che i tuttofare abbiano ricevuto il permesso di andare nel Mondofermo come se niente fosse, visto che la loro limitazione era il tema del primo lungometraggio. Niente di imperdonabile ovviamente, perché il tema del film è un altro, e cioé il racconto di come Trilli e le sue amiche riuscirono a riavvicinare una bimba con suo padre, creando il primo vero contatto tra il mondo delle fate e quello degli umani. Si tratta di due personaggi abbastanza riusciti anche se leggermente sterotipati, l'uno un padre affettuoso ma sommerso di lavoro e ormai refrattario al mondo feerico, che rifiuta in quanto irrazionale, l'altra una bimba molto sola, che trova nel mondo delle fate una valvola di sfogo interessandosene in modo dettagliato e un po' morboso. In realtà, il rapimento di Trilli da parte di questa piccola otaku delle fate avviene in maniera molto innocente, e l'avventuroso salvataggio da parte degli altri personaggi, che dà il titolo al film, è abbastanza pretestuoso e serve per vivacizzare quello che è davvero il tema del film, il progressivo avvicinamento e la nascita dell'amicizia tra Trilli e la bambina. Bisogna dire che è stato fatto davvero un bel lavoro su questo aspetto, visto che con molta credibilità, le due imparano a conoscersi, e Trilli, pur essendo fortemente limitata dalla vocina che per un umano è percettibile solo come uno scampanellìo (e questo dovrebbe rassicurare quella parte di mondo che si era scandalizzata all'idea di una Trilli parlante un paio di film fa), riesce a spiegare alla piccola ogni dettaglio sul mondo delle fate, correggendola in caso di strafalcioni (le fate dell'acqua con la pelle blu!). Questo, più un climax finale ben riuscito rendono il terzo film un'opera tecnicamente più riuscita delle prime due, anche se la sua unità di luogo fa rimpiangere un po' la magia del setting del primo film, e la varietà visiva del secondo.
Alcuni aspetti notevoli sono che a questo punto il personaggio di Vidia è già da classificarsi tra le file dei buoni, e non è che all'inizio si comporti così male. E' solo un po' più brusca e seria rispetto alle amiche di Trilli, e non si capisce proprio se fosse da intendersi ancora in qualche modo come cattiva, a parte la sua invidia mostrata inizialmente nel primo film. Di contro abbiamo una sfuriatina di una rossissima Trilli nei confronti del padre della bimba, che ci ricorda non poco quella nei confronti di Capitan Uncino del film del '53, un'altra piccola pennellata che però non porta ancora Trilli ad essere la fatina dal caratteraccio che avremo modo di conoscere nel Classico. E' poi da lodare il fatto che il film riesca a coinvolgere nell'azione un po' tutti i personaggi più in vista dimostrandosi ben equilibrato pure su questo aspetto, per non parlare dell'aspetto puramente artistico. Visivamente la serie di Trilli vanta una direzione artistica rara persino nei film canonici dei WDAS: ogni elemento del suo mondo è curato nel minimo dettaglio, e rappresentato in maniera evocativa. Questo fa un po' a pugni con la CGI bambolettosa dei Prana Animation Studios, che anche questa volta hanno fornito la manodopera per l'animazione ora che i Toon Studios sono solo un marchio senza alcuno studio d'animazione dipendente. Ma per trattarsi di un direct to video non ci si può proprio lamentare, e la CGI degli umanoidi di Trilli è infatti molto più gradevole all'occhio di molti prodotti che accidentalmente passano sul grande schermo. Non è ovviamente il caso però di fare il minimo confronto con la CGI Disney di Rapunzel o Prep and Landing, che ormai ha trovato una sua dimensione cinematografica dalla quale non si potrà tornare indietro. Passando poi alla musica ritroviamo le sonorità raffinate che abbiamo già imparato a conoscere nei primi due film, più un paio di canzoni, che mischiano sonorità pop e arrangiamenti celtici in maniera riuscitissima: Summer's Just Begun che apre e chiude il film con la consueta scenetta delle fatine che portano nel mondo la stagione di turno, e How To Believe sorta di "canzone delle crescita" che commenta l'evoluzione del rapporto tra la bimba e Trilli, nella compilazione di una piccola enciclopedia delle fate. Infine è presente soltanto nei credits la lenta Come Flying with Me.
Infine i contenuti speciali che stavolta sono poverelli, niente interviste con Luca e Paolo, niente filmatini di rilievo o fuoriscena, solo uno sulle case fatate viste ad Epcot, le scene eliminate, un video musicale e qualche giochino. Peccato, perché si sarebbero potuti includere i teaserini del film, che sono come dei piccoli corti di pochi secondi l'uno.
Strano il modo in cui hanno scelto di distribuire questi film sulle stagioni, ma immagino che il voler far seguire alla primavera, l'autunno e poi l'estate significhi che è passato perlomeno un anno da quando Trilli è nata, con intere stagioni lasciate dietro le quinte. Inoltre per chiunque avesse avuto nostalgia delle atmosfere naturalistiche e magiche dei primi due film, pare che il quarto saprà soddisfarlo, visto che è ambientato nei "misteriosi boschi invernali". C'è poco da fare, John Lasseter chiudendo i cheapquel e creando questa serie di lungometraggi ha dato perfettamente senso all'esistenza dei direct to video e un ruolo ai Toon Studios che mai i loro natali sbagliati avrebbero potuto permettere.
Questo film mi è piaciuto meno dell'avventuroso precedente (anche se questo aveva il pregio di non avere Jesse McCartney fra i piedi), ma ho apprezzato questo voler dare un senso di continuity con l'originale ambientando il tutto a inizio secolo (e in era di reboot come questa e considerando il target di riferimento tutt'altro che nerd non è cosa da poco). Non granché gli umani plasticosi ma si lasciano guardare (specie la bambina).
Straordinario l'adattamento della scena di Trilli che spiega il suo nome alla bimba, reso in modo talmente perfetto e naturale da sembrare essere stato pensato apposta per la lingua italiana (ed è una fortuna che non sia stata chiamata Trilly con la ipsilon altrimenti il giochetto del plurale di "trillo" andava a farsi benedire ).
Straordinario l'adattamento della scena di Trilli che spiega il suo nome alla bimba, reso in modo talmente perfetto e naturale da sembrare essere stato pensato apposta per la lingua italiana (ed è una fortuna che non sia stata chiamata Trilly con la ipsilon altrimenti il giochetto del plurale di "trillo" andava a farsi benedire ).
Visto ieri sera
Una parola sola: adorabile.
Anch'io, come Vito, forse ho apprezzo di più il secondo film, che aveva un'atmosfera particolare che mi catturò, ma il terzo capitolo delle avventure di Trilli non delude le aspettative. Un film di qualità, che fa evolvere la storia in modo intelligente non fissandosi più sul microcosmo delle fate ma approcciandosi al mondo umano.
La bambina che "cattura" Trilli innanzitutto è dolcissima, sia nel carattere che nella rese estetica... il tratteggiare il suo rapporto col padre è poi una bella mossa. Permette infatti di mostrare il conflitto generazionale fantasia vs. disillusione e dà quindi una tematica in più su cui soffermarsi.
Quoto Vito sulla soddisfazione di vedere il setting umano collocato nel giusto spazio temporale di inizio '900 e quoto Grrodon sulla felicità di vedere che Trilli (e le fate in genere) possono comunicare con gli uomini solo con dei trilli, così come deve essere da Le Avventure di Peter Pan in poi. Sono finezze nerd che trovare in un direct to video fa immensamente piacere.
Direct to video che, come i due film precedenti, si conferma di grandissima qualità: non siamo di certo ai livelli delle recenti eccelenze in CGI degli Studios, ovvio, ma ho notato un miglioramente grafico rispetto al film dell'anno scorso e già questo è piacevole. Non mi sono sembrati troppo plasticosi gli umani, per dire.
Bello il finale, poi, lieto e poetico, che resta aperto.
Insomma, il brand di Trilli continua il so percorso qualitativamente molto soddisfacente, e la storia si fa seguire e appassiona, non solo le bambine ma anche lo spettatore maschio e adulto. Bene così
Due note sul dvd: sarà anche scarno, ma la sezione delle scene eliminate a me è piaciuta, per il mostrare regista e produttrice in prima persona a sperticarsi in lodi per il loro film ma anche per il personaggio di Trilli e tutto il suo microcosmo, a cui si vede che sono sinceramente appassionati, così come a tutta la troupe che ci ha lavorato. Ed è bello che questi sentimenti traspaiano così.
Delle scene eliminate, comunque, mi ha colpito quella dell'inizio alternativo con l'infanzia del padre della bambina: lol, ma che tragedia immane, tristissima e catastrofica era stata messa su per cominciare il film? Mi sono messo a ridere dal cataclisma che si pensava di usare come prologo.
Infine, notare che all'inizio dei titoli di coda compare ancora la camica hawaiana di Lasseter
Una parola sola: adorabile.
Anch'io, come Vito, forse ho apprezzo di più il secondo film, che aveva un'atmosfera particolare che mi catturò, ma il terzo capitolo delle avventure di Trilli non delude le aspettative. Un film di qualità, che fa evolvere la storia in modo intelligente non fissandosi più sul microcosmo delle fate ma approcciandosi al mondo umano.
La bambina che "cattura" Trilli innanzitutto è dolcissima, sia nel carattere che nella rese estetica... il tratteggiare il suo rapporto col padre è poi una bella mossa. Permette infatti di mostrare il conflitto generazionale fantasia vs. disillusione e dà quindi una tematica in più su cui soffermarsi.
Quoto Vito sulla soddisfazione di vedere il setting umano collocato nel giusto spazio temporale di inizio '900 e quoto Grrodon sulla felicità di vedere che Trilli (e le fate in genere) possono comunicare con gli uomini solo con dei trilli, così come deve essere da Le Avventure di Peter Pan in poi. Sono finezze nerd che trovare in un direct to video fa immensamente piacere.
Direct to video che, come i due film precedenti, si conferma di grandissima qualità: non siamo di certo ai livelli delle recenti eccelenze in CGI degli Studios, ovvio, ma ho notato un miglioramente grafico rispetto al film dell'anno scorso e già questo è piacevole. Non mi sono sembrati troppo plasticosi gli umani, per dire.
Bello il finale, poi, lieto e poetico, che resta aperto.
Insomma, il brand di Trilli continua il so percorso qualitativamente molto soddisfacente, e la storia si fa seguire e appassiona, non solo le bambine ma anche lo spettatore maschio e adulto. Bene così
Due note sul dvd: sarà anche scarno, ma la sezione delle scene eliminate a me è piaciuta, per il mostrare regista e produttrice in prima persona a sperticarsi in lodi per il loro film ma anche per il personaggio di Trilli e tutto il suo microcosmo, a cui si vede che sono sinceramente appassionati, così come a tutta la troupe che ci ha lavorato. Ed è bello che questi sentimenti traspaiano così.
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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