Grazie per le risposte rapide.
E' vero che i due episodi in sè sono abbastanza plausibili, però hanno creato delle aspettative diverse nei lettori, tanto più che sono stati messi alla fine di un fascicolo, con conclusione in un successivo. In passato, dei prologhi del genere sono sempre stati seguiti da storie significative, non da conclusioni banali. Questo trucco di Macchetto ha già creato attesa per due volte, ma poi, quando la gente si abituerà, non funzionerà più.La madre di Cornelia non ha nessun amante, ha semplicemente riincontrato una vecchia fiamma.
Quanto all'incidente, io credo che più che altro Macchetto volesse creare quelcosa di realistico,incidenti stradali che comunque non fanno arrecare danni alle partorienti sono abbastanza comuni.
In effetti lo hanno già fatto, però spesso la seconda volta sa di dejà vu, non una bella sensazione in un fumetto seriale.Perchè idee già usate non possono essere riutilizzate? A me sembra che tutto possa essere perfettamente riutilizzato.
Io non ho molto apprezzato questa infiammabilità di Tara. Non solo perchè dovrebbe danneggiare quantomeno i vestiti che indossa ed il divano su cui siede, ma soprattutto perchè non può non notarsi. Ora, è anche possibile che in settantotto numeri qualche passante abbia notato cinque ragazze vestite da majorette senza scandalizzarsi, ma una che va in fiamme...Io ho sempre dato per scontato che Tara sapesse infiammarsi a mò di Torcia Umana.
Lasciamo perdere poi il fatto che ricordi un po' troppo, e a troppo breve distanza di tempo, una scena simile del cartone animato nel finale della seconda serie.
Nel n.76, pag.45, si vede che Cornelia cerca di colpire Matt con un raggio che frantuma i mattoni del muro. E se al posto del muro ci fosse stato il suo bacino?Quando Cornelia ha cercato di amazzare Matt?
Questo è ben poco se pensi alle reazioni di frustrazione che Will ha dimostrato in passato, ed anche a quelle di una qualsiasi ragazza normale. Probabilmente anche Cornelia avrà detto, prima o poi, frasi simili su Irma, ma con tutt'altro significato.Non dimostra sofferenza? Ma se questo mese ha detto "Matt mi fa impazzire" e pareva anche piuttosto incazzata,anche nella scena del sottosuolo.
Questa mi piace come metafora, ma non si concilia con quanto presentato dal fumetto in settantotto numeri in cui nè il loro aspetto fisico, nè la loro istruzione, nè i loro atteggiamenti hanno superato di molto il livello di partenza.Poi Matt le espone a questi rischi perchè, secondo una regola non scritta,se un fumetto parla di adolescenti deve parlare anche della loro maturazione e questa deve passare attraverso pericoli e rischi.
Eppoi, resta un discorso di priorità. E' più importante vincere una battaglia mortale con un avversario che minaccia Kandrakar (e loro) o fare una scoperta su sè stesse che attendeva da anni?
E poi, supponiamo che dare la priorità all'amore sia davvero più importante del ruolo di guardiane, per cui la magia è indispensabile. Perchè le altre guardiane non sono state sottoposte alla stessa prova?
Le somiglianze sono due: in primo luogo, anche il potere di Howl deriva dall'aver raccolto lo spirito di una stella cadente, e dall'aver stretto un patto con lui; Howl ha avuto i poteri dello spirito Calsifer, che si è trasformato in un fuoco che obbedisce al suo potere (anche se risiede in un fololare, e non dentro di lui); la seconda somiglianza è che per fare accadere qualcosa di molto importante (nel caso di Calsifer, la liberazione dello spirito), la protagonista avrebbe dovutro svelare il segreto di questo avvenimento remoto, cosa che avviene attraverso una specie di ricordo/sogno non meglio definibile.Quanto alle citazioni, non posso esprimermi in quanto, di ciò che ai elencato, ho visto solo il castello errante, ma la citazione non l'ho riconosciuta.
Visto che ci sono, esplicito anche le altre due citazioni.
Ne L'esercito delle dodici scimmie, il protagonista è inviato indietro nel tempo per indagare su un gruppo terroristico che si fimava con uno stencil che rappresentava dodici scimmie in circolo. Inoltre il protagonsta aveva un lontano ricordo d'infanzia in cui ricordava di avere visto uccidere un uomo in un aereoporto. Alla fine il protagonista incrocia gli occhi di sè stesso bambino pochi secondi prima di essere realmente ucciso nell'aeroporto.
Nel film c'è sia la giustificazione della presenza del cerchio (i supposti terroristi che lo dipingevano) che l'incontro con sè stesso bambino (il viaggio nel tempo). Per contro, nel n.76 non c'è una giustificazione nè al cerchio di pietre sulla porta dello scantinato, nè all'incontro con sè stessa bambina.
Il racconto di Ende, di cui non so citare il titolo, raccontava di una città surrreale in cui gli adolescenti, per crescere, devono superare una prova: hanno una giornata di tempo per capire da soli in cosa consista la prova, e superarla. L'unica consegna è che non dovranno vedere la loro amata per tutto il giorno. Solo alla sera, il protagonista capisce di avere perso: ciò che ci si aspettava da lui era proprio che disubbidisse.
Mi sembra che la situazione sia la stessa di Irma: Matt (o chi per lui) la pone davanti alla scelta tra la magia (quella che le consentirebbe di assolvere i suoi doveri verso Kandrakar e le compagne, quelli stessi doveri che la hanno obbligata per anni a mentire alla famiglia e al mondo) e l'amore per un ragazzo. La risposta "giusta" consiste, di fatto, in una ribellione ai suoi doveri.