[Disney] Zio Paperone

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • ZP 207
    Paperino e Robert il Robot (Martina/Carpi): una storia di chiaro stampo martiniano è un’avventura tutto sommato semplice e senza molti spunti originali; tuttavia è gestita ottimamente per tempi, colpi di scena e gag tanto da risultare una storia gradita. Simpatico il finale e il poliziotto; bello vedere il linguaggio “pittoresco” di Martina, unito alle scene al limite del politicamente scorretto ma trattate sempre con ironia e humor nero, scene di violenza (le manganellate del poliziotto, Paperino e Paperone che si minacciano a vicenda con delle pistole) che non tradiscono lo spirito Disney per quanto “forti”.
    Ovviamente ingenuo e distante anni luce alla piena maturazione il tratto di Carpi, che IMHO non si avvicina agli stilemi barksiani come suggerito da Boschi nell’articolo introduttivo, ma che pare più un’evoluzione dei modelli altaliaferriani imposti dalla redazione. Irriconoscibile la Banda Bassotti, con una versione ante litteram dell’Intellettuale 176.
    Paperino e Robert, l’automa (Moores): storiella carina, forse un po’ assurda la figura del cugino Marmaduke. Belli i disegni, soprattutto alcuni primi piani di Paperino e i nipotini, che ricordano vagamente i cortometraggi degli anni ‘40/’50.
    Paperino Novello Pioniere (Fallberg/Bradbury): sì, bella storia, ma si capiva già dove si sarebbe andati a parare, vista la somiglianza con una storia barksiana di cui ora mi sfugge il titolo.
    Topolino, Paperino e le palle di neve (Osborne/Gottfredson): Gottfredson su ZP… un sogno che si avvera? Beh, no, si tratta solo di una tavola domenicale, un’autoconclusiva messa lì come riempitivo grazie alla presenza di Paperino. Mah, speriamo sia l’avvisaglia di un qualche cambiamento…
    Zio Paperone e il più Furbo tra i Duri (Jensen/Branca): toh, Chiarafonte, il cugino di Paperino ideato da Barks in Paperino conducente di tronchi.
    Beh, storia simpatica ma nulla di più. Note negative per la traduzione più astuto degli astuti e per la colorazione americana.

    Per il resto abbiamo due autoconclsuive: La Danza di Nonna Papera (McSavage) e la rara (mica tanto…) Paperino e le Tentazioni di Barks. Interessante l’articolo sugli Albi della Rosa, mentre l’approfondimento su Il Barks sconosciuto sa ben poco di inedito. Bruttina la pi-up del don, ispirata a Zio Paperone a Nord dello Yukon.
    In conclusione, numero ben fatto ma non eclatante. Insomma, dallo ZP bimestrale mi aspetterei di più.
  • ZP 208
    ZP 206 era il numerone con Don Rosa e Pedrocchi e tutti auspicavano la rinascita della testata; ZP 207 era sottotono ma dopotutto non malaccio, poteva essere una semplice e momentanea caduta di tono. E ZP 208? Ecco, la delusione. Un numero scialbo, senza storie particolari, corredato da ottimi redazionali che per quanto interessanti non possono reggere da soli la testata. Ci vuole ben altro, non storie come Lo Spirito del ’76 (???/Thompson), troppo frettolosa e con un Paperino troppo nevrotico e inadatta a un bimestrale come ZP. E anche In Viaggio con Colombo (Oost/Verhagen) e Il Povero Orfanello (???/McSavage), ispirata probabilmente per le gag al cortometraggio Daddy Duck (1948), sono storielle insipide e che fanno precipitare la qualità del numero. Persino il duo Kinney/Hubbard delude con La Grande caccia all’uovo, carina ma sottotono rispetto ad altre perle sfornate dai due. Sono tutte storie che avrei accettato nel ZP mensile, come pausa tra una storia rara e l’altra, non certo nel bimestrale dei collezionisti che ci fa attendere due mesi per un centinaio di pagine di nulla. Insomma, se questo è l’andazzo, mi duole dirlo, ma meglio una dolce eutanasia che un’agonia lenta e dolorosa. O magari una bella riconversione, un cambiamento di rotta verso i lidi Gottfredson, Al Taliaferro, Pedrocchi e Ward, tuttavia di difficile attuazione. Non si può proseguire fingendo che tutto vada bene, come nella posta del numero, una clamorosa parata di c**o. Noi i numeri li leggiamo con attenzione e non ci facciamo affatto scoraggiare dalla quantità di date e di dati contenuti e sappiamo apprezzare le immagini, le curiosità e le “chicche” che sono state pubblicate con grande lavoro di ricerca. Li apprezziamo, e anche tanto, ma quando sono corredati da qualcosa di concreto e non da storie perfettamente insulse. Non fate gli gnorri, non mentite a voi stessi. ZP non va bene e di questo passo andrà anche peggio. Bocciato.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:ZP 208
    ZP 206 era il numerone con Don Rosa e Pedrocchi e tutti auspicavano la rinascita della testata; [...]
    O magari una bella riconversione, un cambiamento di rotta verso i lidi Gottfredson, Al Taliaferro, Pedrocchi e Ward
    Ma sono io l'unico che non nota alcuna differenza qualitativa tra Pedrocchi (e, da quel poco che ho visto, Ward) e i vecchi comic books americani?
  • ZP 209
    Dopo il vero e proprio scempio di due mesi fa, ZP si risollevo di poco, con questo numero mediocre. Ancora una volta un albo pieno di soli riempitivi, alcuni carini, altri interessanti, ma che non bastano a tirare avanti la testata, figuriamoci soddisfare gli esigenti lettori. E sì, perché la storia migliore del numero è, manco a dirlo, una storia del duo Kinney/Hubbard, Paperoga e lo Sci “Terracqueo” che tuttavia non può certo salvare un albo privo di una “carismatica” storia principale, un albo che propone un debole Murry, un anonimo Hannah e una storiellina danese insipida come poche. E l’intera mentalità della redazione sembra essere cambiata. Insomma, un tempo approfittando del parallelismo tra Paperino e i Pirati (???/Hannah) e Paperino e l’Oro del pirata avrebbero ristampato quest’ultima; e invece ci consigliano di andarci a recuperare ZP 105.
    Ma sembra che ci sia aria di cambiamento. Sì, signori, signore, signorine e generi vari: arrivano i giochi per appassionati. Eh, sono queste le innovazioni che ci vogliono per risollevare le sorti della testata. Proprio.
    Sempre più sfiduciato, abbandono quest’ennesimo esempio del decadimento della testata che fu in un cantuccio e attendo ZP 210 che dovrebbe elargirci -secondo New_Amz- un gradito Scarpa.
    Speriamo.
  • "Cross-incollo" da un altro topic:
    DeborohWalker ha scritto:Ah, inoltre ho visto la pubblicità di uno Zio Paperone speciale questo mese, che dovrebbe celebrare l'anniversario, vorrei sapere cosa conterrà, ma forse per quello mi basterà attendere nel topic apposito ^^
    Riguardo l'anniversario non credo, penso che se ne riparlerà in uno dei prossimi numeri (ZP è nato a dicembre), però so che la storia "clou" dovrebbe essere un'inedita di Scarpa, precisamente questa.
  • ZP 210
    E’ un po’ come in Seconda Stesura (PKNA #12) in cui squarci della timeline originaria si soprapponevano a quella dirottata artificialmente. Così questo ZP 201 sembra a tratti restituirci non solo la qualità, ma anche lo spirito di quella che un tempo era tra le migliori testate in circolazione. E quale migliore occasione di ricordare gli antichi fasti se non con un bell’inedito del Maestro Scarpa? Mentre The Infuse of “Chika-Chika”, Grandma’s Watch Toad e altre continuano a darsi per disperse nel misterioso limbo delle storie inedite, Zio Paperone e il Segreto della Palandrana (Boschi/Scarpa) esordisce seguendo quella Marmitta Fotonica che ci era stata presentata su ZP 201. E come quella anche la storia in questione è stata riscritta dall’ottimo Luca Boschi, visto che i testi originali erano irrimediabilmente perduti. La ricostruzione è superlativa, più brillante, scarpiana, chiara e coerente (eccezion fatta per un bisticcio che però viene spiegato dallo stesso Boschi nel suo blog) di quella scritta per The Photonic Muffler e il soggetto non particolarmente esaltante viene impreziosito dai freschissimi disegni di Scarpa, dinamici ed espressivi, le cui peculiarità vengono evidenziate dalle chine del bravo Del Conte. Nel complesso The Secret of the Coat è una buona storia il cui valore è però aumentato da numerose particolarità intrinseche e non: sono queste le “chicche” che vorremmo vedere, non varie brevi misconosciute pescate dal fondo del barile; purtroppo non si può contare su un inedito scarpiano ogni due mesi e questo dovrebbe far riflettere sulla necessità di un rinnovamento.
    Fin qui il numero è ottimo, con tanto di fresco e vivace articolo di Boschi che si allontana dalle fredde liste di dati degli ultimi tempi.

    Il resto dell’albo sembra tuttavia ricollocarsi nella timeline corrotta a cui siamo tristemente avvezzi. Paperino e l’Ospitalità del Vecchio Sud (Connell/Moore), storia che non si inserisce per nulla nel contesto del numero (e non mi si venga a dire che è stata infilata per li particolare vestiario di Paperone…), risulta terribilmente prolissa e stancante oltre a essere graficamente piatta e uniformante.
    Delle storia seguenti solo Paperino cerca lavoro (???/Murry) si guadagna una nota di merito per il divertente gioco psicologico dei nipotini, mentre con La Strega Nocciola Affittacamere (Geradts/Bernadò) si tocca davvero il fondo. Chiudono l’albo Paperino dorme in piedi (???/Hannah), adattamento di Sleepy Time Donald del 1947, che sarebbe stato preferibile evitare e un delizioso scivolone che ci presenta una pin-up donrosiana già pubblicata in passato su ZP.
    Nulla di nuovo sotto i ponti.
    Sigh.
  • ZP 211
    Mediocrità. Ancora mediocrità. Sempre e solo mediocrità.
    Ancora una volta un numero non malvagio, ma senza nemmeno un guizzo di personalità. Un qualcosa che faccia presagire a un qualsivoglia cambiamento. E nemmeno una storia principale, che faccia da portata principale. Nulla di tutto questo, ma un numero dedicato ora al folklore olandese ora a degli adattamenti di cortometraggi ora a $qualsiasi_cosa_possa_riempire_le_pagine_mancanti.
    Abbiamo così un gruppetto di storielle dedicate a San Nicola, ambientate in una Paperopoli più olandese che mai, che hanno il pregio di straniare oltremodo. Storielle di un banale e di un retorico incredibile, che presentano ai disegni cloni malriusciti di Barks; e l’unica storia appena salvabile della serie, Zio Paperone e Curodipietra Famedoro in Il Più Ricco è San Nicola (Jonker/Gulien) è deturpata dall’obbrobriosa scansione. E così buttiamo nel dimenticatoio delle storie flappe anche questo gruppo di storie menomate, che fanno degna concorrenza a certe brevi italiane che popolano le pagine del Topo; passiamo quindi agli splendidi adattamenti a vari cortometraggi degli anni ’40, dall’ottima resa grafica e dagli efficaci colori pastellosi. Davvero interessanti e notevoli (queste sì che meritano un’attenzione filologica, altro che i fondi di barile delle produzioni estere), di certo sarebbero state maggiormente apprezzate se in misura minore e in un numero dotato di una storia principale. A seguire, l’ennesima caduta di tono con quello schifo di Paperino Radiocuoco Sopraffino (Jippes/Nadorp) la cui bruttezza non è eclissabile nemmeno dalla simpatica Paperoga Ristoratore (Im)perfetto dell’accoppiata Kinney/Hubbard. Ad aumentare l’incazzatura, l’autoconclusiva di Barks: bello, bravi, utilizzate l’Uomo dei Paperi, quello che dovrebbe essere la base della testata come tappabuchi. Complimenti.
    A concludere l’albo una poco significativa tavola di Don Rosa, presente talaltro nell’albo anche con la pin-up dedicata a Il Tesoro Sotto Vetro, in cui il senso della prospettiva è andato a farsi benedire.
    Mediocrità. Ancora mediocrità. Sempre e solo mediocrità.
  • Curodipietra è il cugino giapponese e scurrile di Cuordipetra? :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • ROTFL!
    (Cinese, casomai... :gnegne: )
    Non edito per adibire il post a perpetuo monito della mia abissale niubbezza :P
  • e anche per salvarmi la battuta e pararmi il Curo, grazie! :D
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • #211

    Ah già, per la cronaca anch'io avrei preso l'albo in questione. E che dire...ZP è più alla frutta che mai. A dire il vero l'ho preso per l'autoconclusiva Barksiana (lol), quella Donrosiana (blah) e le tavole di Good Housekeeping che invece ho molto apprezzato, sia per i riferimenti ai bei cortometraggi che per la colorazione e il disegno molto "carezzevole". Ma per il resto, è stato quasi offensivo leggere tutte quelle storie su San Nicola, e su Paperopoli collocata vicino ad Amsterdam. Cioè questi qui vanno avanti da una vita a eresieggiare a questo modo e nessuno ai piani alti dice niente? Paradossale.
    Ma la cosa più assurdona è che spostano Paperopoli a loro piacimento, però poi come riferimenti barksiani sono messi peggio di Don Rosa, maniacalissimi, citazionisti smodati, che tirano fuori Cornelius Coot, le prugne e addirittura ne ricalcano alcune vignette. Mi sembra una cosa folle, sinceramente. Letteralmente squilibrata.
    La cosa che però lascia sempre basiti è la composizione dell'albo. Pare di mangiare aragosta con la nutella e capperi al ribes. Non capisco che senso abbia mischiare robaccia olandese, cimeli antichi, una storia di Hubbard e una duetavole con Nonna Papera degli anni 50. Leggendo mi sembrava di essere diventato pazzo io. Chiudere assolutamente questa testata e rielaborare daccapo la distribuzione di queste produzioni nell'ambito di un piano editoriale intelligente, please.
  • ZP 212
    Prolifica annata per lo Scarpa autore completo, il 1959. Vedono infatti la luce l’avvincente Dimensione Delta e l’avventurosa Le Sorgenti Mongole, due capolavoroni intramezzati dall’altrettanto splendida Paperino e l’Uomo di Ula-Ula, che riprende quello Zio Paperone ispirato al modello barksiano della Stella del Polo già mirabilmente impiegato dal Maestro in perle del calibro de La Leggenda dello Scozzese Volante e “Fondazione de’ Paperoni”.
    Scarpa mette nuovamente a contatto con i Paperi una creatura inusitata come il kabì, questa volta non utilizzandola come semplice pretesto (pretesto tuttavia di una genialità comica inarrivabile, ricordiamolo) ma assurgendola a fulcro vero e proprio della narrazione come accadrà l’anno seguente con il raro balabù: si tratta del Signor Bunz, l’Uomo di Ula-Ula, selvaggio analfabeta che ha molto da insegnare con la sua genuina spontaneità. La vicenda di questo essere chiaramente ispirato all’Herman the Hermit di Land of the Totem Poles (Barks) ci viene presentata da Scarpa con uno splendido flashback soggettivo che ha un geniale perché fisiologico e risulta quindi assolutamente credibile. Tramite il ponderato intreccio il lettore viene cullato dolcemente da una trama pressoché perfetta in ogni suo aspetto, dagli irresistibili momenti comici (Scrooge che vuole metter fine al suo dolore e il suo tribunale immaginario, vere perle di umorismo), alle avventurose peripezia di Paperone e nipotame (il colpo dei Bassotti e l’arrivo all’isola di Bunz) ai momenti significati (la parabola sulla simpatia che vede protagonista Paperino, parabola toccante nella sua semplice e disarmante limpidezza e genuinità che riflette quella incarnata dal Signor Bunz).
    Anche graficamente la storia è notevole: lo stile tondeggiante e morbido risulta rilassante, ma nel contempo di grande effetto come conferma la splendida quadrupla della ventottesima tavola. Uniti ai sintetici e diretti testi gli efficaci disegni danno vita a un connubio eccezionale, da leggere e rileggere come perpetuo memento di cosa voglia davvero significare il Fumetto Disney.
    Insomma, questa storia confezionata dall’incommensurabile genio di Romano Scarpa, unita ad un paio di interessanti tavole di lay-out dell’autore stesso valgono l’acquisto di quest’albo.
    Albo che, Capolavoro a parte, è una delusione bella e buona. Insomma, visto che ZP è soggetta a claustrofobiche restrizioni ideologiche che le vietano di rinnovarsi e di aprirsi ai Topi perché si-chiama-Zio-Paperone-e-deve-pubblicare-storie-di-zio-Paperone, ci si aspetterebbe logicamente che almeno in ricorrenza del sessantenario del personaggio che da nome alla testata si facessero faville. E invece, nella posta, hanno anche la faccia tosta di chiedersi:
    Potevamo noi, accesi fans paperoniani, lasciar correre inosservato un altro anniversario di uno dei più amati personaggi dell’universo disneyano?
    Sì, e l’avete pure fatto. Checché se ne dica nella posta, infatti, Vita&Dollari non è e non è stato nemmeno minimamente pensato per essere uno Speciale ZP e mi pare poco intelligente spacciarlo come tale. A meno che non si voglia dirottare l’attenzione dal fatto che questo numero in particolare dedichi ben poca attenzione alla ricorrenza, visto che a parte uno striminzito articolo (che, per quanto valido e interessante, non basta) non ha nulla di commemorativo.
    E quindi?
    E quindi ci si ritrova in mano con un numero pensato unicamente per il Natale, con robetta come Paperino e la Minaccia Natalizia (Lokling/Midthun), sbobba dalla retorica e sdolcinata morale festiva e Paperino e il Natale… Incartato (Jensen/Ferioli), meno disastrosa della precedente ma comunque poco significativa. Carina Zio Paperone – Questo è il Tempo… (Foster/Peraza), dalle scelte grafiche interessanti ma un po’ troppo enfatiche e le due autoconclusive di Barks (“Cane… scaccia cane” e “Troppo semplice”) che di certo non bastano a reggere l’albo. La pin-up di Don Rosa non è tra le migliori, conferisce pochissima tridimensionalità al disegno.
    Insomma. Acqua di rose diluita con acqua di rose. Mi sembra davvero difficile ora come ora, guardare con fiducia a un radioso, paperonico futuro.
  • # 212
    Avendolo acquistato e letto anch'io, scrivo un qualche riflessione.
    - Copertina: chissà perchè ma da qulche tempo le copertine di Rota non mi sembrano belle come quelle di qualche anno fa... vabbè, effetto nostalgia, forse... fatto sta che il tributo al compleanno dello Zione non c'è nemmeno qui, ma solo quello alla storia che la reda di ZP pone come regalo di compleanno al Vecchio Cilindro, cioè la spledida Uomo di Ula-Ula. Caratteristici i contoni natalizi con ghirlanda e vischi (presenti igni dicembre) ma ribadisco quanto detto alla prima pgina del thread che il disengo che il singor Bunz tiene in mano al posto che Paperino con la sua data di nascita avrebbe dovuto essere lo schizzo di Paperone con sopra scritto 1947, un piccolo sengo che sarebbe stato signfificativo...
    - Posta: finalmente è tornata, se non erro per la prima vlta da quando ZP è bimestrale... a parte l'inutile risposta all'inutile prima lettera, due lettere lunghe che contengono anche critiche, segno di auto-critica da parte della Cannatella; peccato che le risposte siano sempre convinte che il lavoro stia andando nel verso giusto. Però i seganli buoni ci sono, come il fatto che "si può guardare con fiducia a un paperonico futuro" (che manda all'aria i pronostici di chi crede che dopo il Mega è destinato alla fine anche ZP - a meno che non sia equivoca come risposta, nel senso che la Lidia non dice che ZP andrà avanti ma che cui sarà un paperonico futuro, magari però in una nuova testata... magari la Carl Barks Library!)e come il fatto della ristampa cronologica di Barks (il paperonico futuro?...) o il ritorno degli "speciali"...
    piccola parentesi sulgi "speciali" :posto che io alla prima lettura capii che con speciali non intendessero allegati a ZP ma speciali da edicola, che in passato c'erano almeno 3-4 volte l'anno ma che da un paio d'anni sono pressochè spariti, mi auspico sia effettvamente così, dato che io aspettavo sempre che uscissero volumi Disney da edicola preziosi e che andavano sotto collane come SuperDisney, DisneyTime, TuttoDisney, Speciale Disney... che non c'entravano niente con ZP ma i curatori erano sempre la Cannatella, Boschi e Beccatini... dal volume di Messer Papero (aprile 2003) non è più uscito niente del genere fino a novembre con il nuovo Vita & Dollari, quindi questo penso sia il tipo di speciali che il lettore rivorrebbe, e si spera che ce ne sia un massiccio ritorno...Piccola curiosità, la versione da edicola di "Tesori 3 - Storie di fantasmi e altro" che possiedo è indicata come "Supplemento a Zio Paperone n. 134 (novembre 2000)" anche se di certo non era venduto assieme a ZP!
    - Primo Articolo - Interessante come sempre, Boschi svela anche un'ispirazione che non conoscevo per la creazione di Paperone, quel Uncle Bim mai sentito prima... qualcosa di nuovo insomma, e questo è bene, l'analisi della storia scarpiana puntuale e ben fatta come al solito.
    - Paperino e l'Uomo di Ula-Ula: che dire, una delle 10 storie che preferisco di Scarpa tra tutte le sue che ho letto, apprezzata per la prima vlta sul Topo speciale per i 50 anni della testata. Non l'omaggio che ci aspettavamo o degno per i 60 anni dello Zione, ma una bellissima storia che avrei apprezzato di più se già non l'avessi!
    - Schizzi:La vera chicca di tutto il numero sono gli schizzi preparatori della storia di Scarpa, sicuramente interessanti come lo sono sempre i "dietro le quinte" delle opere d'arte! NB: su afnews il buon Goria ci segnala un blooper che si evince proprio dagli storyboard, cioè che la parola "fine" nella storia pubblicata su questo ZP non è nella nuvola di fumo della nave!
    - Secondo Articolo: Interessante la storia della pubblicazione amaricana di Uncle $crooge, ma poco attinente con il numero dei 60 anni del Papero più ricco del mondo! Era da numero 200, piuttosto!
    - Cane scaccia cane: I corti di Barks sono sempre belli e godibili, ma perchè la palandrana è rossa?
    - Paperino e la minaccia natalizia: inizia la fuffa natalizia che tutti si auspicavano mancasse (visti gli omaggi a San Nicola lo scorso numero) in favore di storie ad hoc per il compleanno dello Zione. Comunque la storiella apparsa sui quotidiani norvegesi un anno fa è carina, davvero, non nuovissima la trama ma con un paio di scene memorabili e anche divertenti (il pupazzo di neve che ha freddo è una bella idea IMHO)
    - Paperino e il Natale... incartato: La storiellina danese a me è risultata simpatica. Nulla più, ovvio, si perde nella miriade di storie natalizie fatte da decenni e allora avrei preferito che ZP avesse pubblicato "Un Papero in rosso" (Faraci/Artibani-Mottura) che resterà memeorbile nelgi anni come tra le più belle storie natalizie con lo Zione. Avrebbe fatto più coompleanno... ma forse sarebbe stata troppo fuori luogo...
    - Zio Paperone - Questo è il tempo...: Questa è la seconda vera chicca del numero! Breve, disengi di questo Peraza unici, poetici e meravilgiosi, più che disengi dipinti veri e propri. Alcuni l'hanno trovata troppo melensa, e forse ci sono storie "normali" che muovono in maniera meno sfacciata il lato umano natalizio di Paperone, ma questa storiella mi pare siginficativa perchè sembra quasi che Paperone comunichi con una bambina, che cresce e diventa ragazza, del mondo reale, del nostro mondo, ed è soggetta alle fatalità della vita come la morte della madre. E lì lo Zione doventa Zio di tutti i ragazzi veri che seguono le sue avventure...Poesia.
    - Zio Paperone "Troppo semplice": chiusura numero con un altro corto di Barks: carino anche questo, palandrana che torna azzurra, ricorda ai distrattoni che il faro guida di questo giornale è Barks...

    ... e che forse avrebbe meritato la ristampa di una storia almeno che anche se stranota avrebbe ricordato che questo era il numero che avrebbe dovuto dare messaggi ben chiari a una schiera di appassionati (per buona parte sollazzieri&paperseriani) che aspettavano un segno. Il sengo aspettato non c'e stato, o forse si è tentato di darlo con la tripla pagina della posta che offre rassicurazoni e un pizzico di autocritica, ma il messaggio atteso era qualcosa di non verbale ma tangibile, e non c'è stato.
    Per questo temo che il numero che sarebbe dovuto essere ricordato come quello che celebrava i 60 anni del personaggio che dà il nome alla testata e in contemporanea il rilancio della testata sarà il numero ricordato come quello della disillusione defintiva degli appassionati.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • ZP #213
    Numero che finalmente vale la pena di prendere, tanto che nonstante avessi già deciso a non prenderlo mi sono dovuto rassegnare fin dalla prima occhiata, a partire dalla copertina e sempre di più sfogliandolo in piedi in edicola... insomma, il portafoglio voleva ribellarsi, ricordandomi la spesa che dovrò affrontare fumettisticamente con la Carl Barks Library e con altro (tra l'altro anche l'articolo pubblicitario all'interno di questo ZP sembrava ricordarmi i soldi che usciranno dalle mie tasche per l'opera omnia del Maestro), ma alla fine ho dovuto cedere. Dopo un bel po' di numeri fuffa, questo è fatto con una certa cura, e l'impegno e i buoni risulatati vanno premiati. Con l'acquisto. E con i commenti positivi!
    La copertina mi ha stupito, perchè al contrario del solito Rota non rappresenta una scena di una storia in particolare ma fa una specie di quadro (che per la composizione ricorda l'ancor più bella copertina di Barks' Friends) in cui entrano tutti i protagonisti di tutte le storie del numero (Donald, Daisy, Paperoga old style, le GM, Scrooge e spunta fuori anche un timido Mickey come a dire "ci sono anch'io"...), molto d'effetto.
    L'articolo di apertura a cura dell'ottimo Boschi, intitolato L'anno del topo ci regala innanzitutto la promessa di un anno in cui il Grande Topo sarà presenza fissa del mensile (rompendo un vecchio tabù di questo fumetto, che vorrebbe sulle sue pagine solo paperi, tabù che molti ormai giudicavano insostenibile) e dà alcune informazioni generali su Mickey, Gottfredson in uno specchietto a lui dedicato e l'introduzione al piatto forte del numero.
    Il piatto forte è l'inedito di Scarpa, Topolino e i regali mutanti, storia nè lunga nè corta che ci regala un Topolino abbastanza in forma... ok, il look dettato dalla Egmont che ci ripropone il Nostro ancora con le breghette corte in effetti è un po' insensato all'alba del suo ottantesimo compleanno, ma quell'atmosfera antica che sprigiona vederlo con quel look non mi dà fastidio e me lo rende poetico... mah, impressioni personali! Sta di fatto che la trama non è banale, nonostante Boschi dica che Scarpa voleva ritornare alle atmosfere dei suoi vecchi gialli qui non ci ho trovato molto di alcune vecchie storie del Maestro, ma l'idea di Plottigat per ricattare la città è molto originale. Bellissimo anche Gamba in versione davvero felina. Basettoni un po' troppo facilone, forse, quasi più di Manetta... ma una storia che mi ha fatto anche ridere nella serie di gag con Topolino che disturba tutti mentre segue le orme! :rotfl: E mi ha anche appassionato! Da leggere, direi. E poi... chi ha notato l'auto-citazione che si fa Scarpa nella prima vignetta, dove sulla mensola compare una statuetta della Dea Kalì (o almeno così sembra a me)?
    La storia di Rota Paperino - Cuori bollenti mi ha divertito, come spesso fanno le storie scritte da Marco Rota. L'idea di base è banale e usata miliardi di volte (io mi ricordo una storia pressochè identica disegnata da Sciarrone), ma Rota gistisce bene la breve storiella senza pretese, e i suoi disengi mi piacciono sempre. Si continua con la seconda storia a tema S. Valentino con Paperino - Appuntamento al buio, forse la più scarsa del numero, che però si fa leggere. A me piacciono e non poco i disengi di Vicar, quindi forse per questo l'ho digerita meglio.
    Storia inutile (perchè la troverò nella Carl Barks Library, giusto?) quella scritta da Barks e disengata da Jippes. Quindi, a parte il fatto che anche senza comprare questo numero, Le giovani marmotte e il colossosaurus paperopolensis l'avrei avuta comunque, consideriamola un assaggio... e che assaggio! In realtà in quanto a trama è molto simile a molte di quel periodo di Barks, con le GM che tentano di salvare qualche reperto/animale raro e Paperone interviene cercando di far prevalere il suo diritto di far soldi. Che sia lo scheletro di un animale preistorico o delle balene o degli aquilotti o altro, la trama si muove su binari fissi. Ma da lodare 1) la gag della lunghezza del nome del Gran Mogol (ma si chiama Filodemo Fendinebbia??) e 2) i disengi di Jippes, che io ho sempre adorato, e ho ho adorato anche per le storie che ho letto scritte da Barks e da lui ridisegnate sulle GM, ma il tratto che ha usato in questa storia mi ha fatto veramente brillare gli occhi. Molto convincente, e plauso al colorista che ha dato quel colore alla palandrana di Scrooge.
    Paperino e quel matto di un cugino ha una trama sgangherata ma divertente, dove Paperoga non fa poi danni ma provoca solo situazioni bizzarre. Buoni i disengi di Strobl; la seconda del Paperoga vintage è Paperino e paperoga in: tessere o non tessere che mi ha fatto ridere... non tanto quanto le altre che ho letto di Kinney/Hubbard (vedi "Paperoga pompiere d'amergenza") ma comunque gli animali che rassegnati danno il loro sostegno a Donald e noi lo evinciamo dal loro pensiero è stupendo, come tutti i mobili fuori dalla casa e l'esilarante finale dell'ultima vignetta che vale tutta la storia.
    Il numero chiude coi fuochi d'artificio, con un articolo di Becattini (Carl Barks fra schermo e fumetti ) che per essere completo paga il prezzo di ridursi a una lista della spesa dopo una buona introduzione; poi lo storyboard di Madame XX ben tradotto da Boschi e mirabile, anche per il confronto von il tratto di Hanna e di Barks; infine la quarta di copertina di Rota non è la ripresa del volto di un personaggio da una storia dell'albo ma un acquerello che simboleggia una celebre storia di Rota stesso (stavolta è il Deposito ocenaico), bella idea presentata nel sommario come omaggio ai lettori affezionati. E un omaggio è sempre gradito.
    Che dire? A parte l'assenza della posta, un numero ben fatto, con tante chicche vecchie, nuove e inedite, 2 articoli ben scritti ed esaustivi e un'idea di progettazione pensata che aleggia in tutto l'albo e che sembra dover restare per tutto il 2008 in sommo tributo a Mickey. Se le storie-tributo saranno quelle storiche di Gottfredson con Topi e paperi saranno ben gradite, si spera che si continui sull'ottima strada tracciata da questo numero!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Ma la rivista non si chiama Zio Paperone?
    Che senso ha Topolino?

    Ochei, è Scarpa...


    Ma a sto punto fanno prima a chiamare la rivista come "Disney d'autore", o qualcosa di simile, se no è incoerente.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Beh, diciamo che finalmente si mette da parte la sciochezza che siccome si chiama "Zio Paperone" deve pubblciare solo storie di Paperi (come se su "Topolino" pubblicassero solo quelle dei Topi...). Poi vabbè, la questioen vera è se "Zio Paperone" abbia ancora ragione di esistere in questo modo o se piuttosto si debba trasformare ed evolvere oppure fondere con un'altra testata; insomma, dopo aver pubblicato Barks e Rosa, non ha più ragione di esistere nel modo in cui era stato pensato alla fine deli anni '80.
  • DeborohWalker ha scritto:Ma la rivista non si chiama Zio Paperone?
    Che senso ha Topolino?
    Chiedo ai due gentili signori che hanno tirato su la baracca di calciare tale utente a pedate nel fondoschiena al più presto possibile. :P
    Deboroh, il tuo discorso è retrogrado anzichenò oltre ad essere pure un tantino senza senso visto che da sempre tal testata chiamata Topolino pubblica le storie intitolate ai palmipedi residenti a Duckburg.
    Tra l'altro, in uno dei primi numeri di ZP viene specificato che il nome della testata non è altri che una "copertura" ispirata alla più celebre creazione dell'Uomo dei Paperi per non dover chiamare la testata "TuttoBarks" o simili, che ovviamente non avrebbero attratto granchè il pubblico. Ora che Barks è stato pubblicato tutto su ZP (e ora che altre lodevolissime iniziative editoriali si premurano di farlo conoscere al grande pubblico) il motivo che sta a base dell'albo è venuta a cadere, gettandolo in uno sconfortante e mediocre sonno iperbarico una volta esuaritosi il serbatoio di storie donrosiane. L'unico e auspicabile modo di resuscitare la serie è quella di riconvertirla ed aprirla ai Topi, pubblicando Gottfredson e Scarpa a volontà: tra l'altro non vedo perchè non dovrebbe, visto che negli anni ci ha offerto anch storielline insipide che con i Paperi non c'entrano nulla avendo per protagonisti Buci, Tippete o i Sette Nani.
    ZP, insomma, è la testata per appassionati ed è giusto che pubblichi anche storie dei Topi, andando oltre il nome che non deve costringerla ad autolimitarsi portandola pure ad una lenta ed inesorabile agonia.
    Zut.
  • Ma la mia era proprio una richiesta da ignorante.

    Topolino ok, pubblica i paperi, ma lo si da' per scontato perchè il nome deriva dal personaggio più celebre e il simbolo della Disney.

    Però Zio Paperone, in effetti è nato per pubblicare i Grandi Autori, quindi in fondo la mia domanda non era neanche troppo stupida, forse ci ho messo più tono polemico di quanto volessi. Cioè, ormai sta diventando una sorta di Maestri Disney, ma non con albi monotematici.

    Se poi la Disney decide di aprire una testata che raccoglie, chessoio, tutte le storielline brevi di poche pagine, e decide di chiamarla "Paperoga", non piangerò di certo.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto:Se poi la Disney decide di aprire una testata che raccoglie, chessoio, tutte le storielline brevi di poche pagine, e decide di chiamarla "Paperoga", non piangerò di certo.
    L'idea ha del grandioso :oP
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Torna a “Fumetto Disney”