[Topolino] Annata 2006

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Topolino 2613. A parte la storia di Casty, bellina ma forse un po' troppo lunga e colma di citazioni (dai tanti pippi, che ricordano molto le storie della ricerca della gemma pippolina, alle macchine parlanti e gli alieni a forma di auto, già apparsi nei topolini dei primi anni '90 se non erro), segnalerei, nell'ultimo Topolino, la delirosa storia di Manetta e il regalo sospirato, breve ma delirosa. Niente di che, intendiamoci, ma non male comunque.
  • manzpker ha scritto:Topolino 2613. A parte la storia di Casty, bellina ma forse un po' troppo lunga e colma di citazioni
    bè ciò per cui gli appassionati venderebbero il fondoschiena sono storie lunghe e piene di citazioni :roll:
    Manetta e il regalo sospirato, breve ma delirosa. Niente di che, intendiamoci, ma non male comunque.
    Che poi è un sequel della storia di Faraci in cui Manetta arrestava Babbo Natale, ci sono pure i folletti di Faraci...

    Devo ancora leggerle entrambe cmq...
  • Beh, no aspetta. Le ho chiamate citazioni, ma avrei potuto anche dire "riprese di idee" o "semi-scopiazzature". Insomma, abbastanza tipiche di Casty. Non citazioni come quella storia recente di Topolino in cui si vedeva G.B. Carpi o c'era il cartello con scritto "Neaples"...
  • Ok, dammi il tempo di arrivarci (anche se potrei darle la precedenza e ti dico che ne penso)...
  • so che non c'entra, ma il meglio che abbia mai letto è stato topolino noir... stupendo: un topastro come non l'avevo mai visto.
    blah blah blah
  • Toh, in cui è presente proprio una storia di cui abbiamo appena nominato il "sequel"...
  • Premettendo che con la lettura del topo sono ancora molto indietro, stamattina mi son ritrovato senza niente da leggere in autobus e così mi son ritrovato ad apprezzare L'Ispettore Manetta e gli Alibi di Ferro scritta e disegnata da Gervasio. Gradevolissima e leggera, condotta con uno stile simile a quello faraciano, ha il pregio di rimettere in scena il caro vecchio Rock Sassi, e presentare una trama niente affatto scontata. Complimenti a Gervasio, quindi, ne aspetto ancora.
  • Ok sono finalmente giunto alla storia che mi ha fatto aprire questo thread.

    #2612

    Topolino e l'Enigma ad Alta Frequenza (Sisti/Vian) vede il grande ritorno sulle pagine del topo del buon Alessandro Sisti, le cui storie nell'ultimo decennio si sono progressivamente diradate a causa di impegni pikappici o disneyparadeschi. Bè la storia è molto valida, e sebbene non parta da premesse molto originali ha modo poi di riscattarsi alla grande con l'idea dell'hotel per neoevasi, messo su da Gamba. Ottimi anche i dialoghi tra Gamba e il topo che si punzecchiano continuamente in modo molto Faraciano e mi hanno ricordato molto (complice anche il setting) certe scene della Dimensione Delta. Ottimi come sempre i disegni di Vian e i camei di Rock Sassi e Baffettoni, che dimostrano ancora una volta una certa predilezione di Sisti per la filologia.
  • # 2613

    Un po' triste leggersi adesso il numero di natale cmq segnalo:

    Manetta e il Regalo Sospirato (Tulipano/Vian): Per quanto abbia apprezzato alcune gag e le citazioni al ciclo di Manetta e Rock Sassi by Faraci (i folletti di Babbo Natale sono gli stessi dell'Indagine Natalizia) ho notato un certo nonsense nello svolgimento della trama. Topolino e Basettoni si preoccupano che Manetta possa non ricevere il suo regalo, ma nella storia non viene mai messa in dubbio l'esistenza di Babbo Natale e quindi tutto quell'affanno è ingiustificato. Poi il tiro viene corretto tirando in ballo la letterina che non giungerà in tempo ma nel complesso non mi convince. E' come se fosse stata modificata in corso d'opera.

    Topolino e le Macchine Ribelli (Casty): La prima storia di Casty autore completo non mi ha certo deluso. I più l'hanno trovata troppo melensa, e parecchio infantile, ma è una caratteristica dell'autore il contrabbandare ciò che gli pare all'interno del settimanale camuffandolo con l'umorismo, in modo da dare meno nell'occhio: le stucchevolezze varie (Vogliamo giocare! Non fate le cattive!) sono giustificate quindi dal tono fiabesco della storia. Ben lungi dall'essere una mera "scorciatoia grafica" la cittadina popolata da Pippidi è una strizzatina d'occhio ai cortometraggi classici, come anche l'aspetto grafico delle macchine viventi simili Susie The Little Blue Coupè, nonchè il nome della macchina evoluta "Erbie". Gradevolissimi i tormentoni del sindaco, che dichiara questo e quello, e dello sceriffo che vuole sbattere tutti in gattabuia.
    Il Casty disegnatore pure mi ha soddisfatto non poco. Sebbene dimostri un certo margine di miglioramento non ho potuto fare a meno di apprezzare lo stile scarpiano, ma soprattutto l'ordinatissima impostazione delle tavole e delle vignette, di una sobrietà anni 60 che sembra essere confermata pure dalla strisciolina del titolo.
    In conclusione una storia poetica, divertente, volutamente infantile, forse un po' dispersiva, ma diamine, di questi tempi non possiamo certo lamentarci se Casy generosamente ci realizza una storia di 40 tavole.
  • # 2615

    Paperinik e l'Amicizia Contesa (Ecuba/Lauria/Barbaro), opera di due sceneggiatori mai sentiti prima, è una storia molto particolare. Per la prima volta vediamo interagire Paperinik con Jones. I due erano presenti anche nella terza serie di Pk (una delle poche cose che apprezzai) ma non si erano mai incontrati di persona. Che la poca fantasia in questi anni abbia prodotto storie con accostamenti improbabili è risaputo, ma qui l'accostamento ha senso eccome, visto che la storia gira intorno a una captatio benevolentiae da parte dello stesso Jones ai danni di un paperinik infastidito. Quando poi Jones cerca di dimostrare a Pk che Paperino è ANTIPATICO poi è gustosissima. Superbo Barbaro, che crea espressioni "estreme" per paperinik e il cui tratto sporco ben si adatta a disegnare Jones nel modo più barksiano possibile.
  • # 2619

    Oltre a una copertina assolutamente banale (che però sembra fare il paio con il pirata bassotto facciniano di qualche tempo fa) questo numero preseta una delle migliori storiedegli ultimi tempi. Prima di parlarne però penso sia il caso di spendere due parole per la storia-evento del numero, quella disegnata a Lucca da una valanga di disegnatori e sceneggiata dalla Radice, Vitaliano e Savini.

    Ciccio e il Compleanno Sottosopra (Disney) presenta una trama puramente pretestuosa, che sembra servire a mettere in scena il maggior numero di personaggi rovesciando i loro ruoli, o almeno i ruoli in cui il grande pubblico è abituato a vederli, con il compleanno di Ciccio a fare da sfondo agli eventi. Si può capire il perchè di questa scelta dal momento che la storia in corso di lavorazione avrebbe dovuto stare sotto gli occhi di tutti per un lungo periodo e una trama semplice e basata sulle gag sarebbe di sicuro stata più funzionale di una trama complessa. Il rovesciamento dei ruoli, pur essendo un espediente assai banale, viene sviluppato in modo abbastanza credibile, dando vita a delle buone gag, non sempre banali. Particolarmente geniali quelle relative al sindaco e ai giornalisti, con una certa ironia "sociale". La storia però si interrompe di colpo con un finale che sembra buttato lì giusto per concludere, a record appena battuto.

    Topolino e il Caso Sottilissimo (Casty/Pastrovicchio): Ed è con questa storia che Casty fa un ulteriore passo avanti, col suo progetto di rifondazione del topo, e dopo Floyd e Scarpa reintroduce definitivamente a Topolinia il concetto di continuity. L'inizio, con Topolino e Gancetto che passano in rassegna le loro ultime avventure è assolutamente scarpiano e Casty ha modo di inserire nel trafiletto di un giornale un riferimento al suo Vito Doppioscherzo. La storia, poi, oltre ad essere divertentissima e surreale, è assolutamente ben congegnata. Casty sembra quasi essersi ispirato a Paper Mario, nel suo far inserire i personaggi-cartine nelle fessure tra gli edifici e raggiunge l'apice del suo delirio visivo nella bellissima tavola di pagina 29. Pastrovicchio disegna poi un ottimo Macchia Nera, piatto ma "massiccio" come nelle sue primissime apparizioni. C'è spazio anche per una citazione Gottfredsoniana, quando Macchia mette Topolino in una trappola mortale, ma la cosa migliore più notevole è senza dubbio il finale. Eravamo già abituati ai non-lieti fine di Casty, che aveva ormai preso gusto a far evadere Macchia a fine storia, contribuendo a renderlo inafferrabile e a giustificare il suo essere a piede libero nella storia successiva. Qui Casty fa di più e addirittura anticipa l'elemento chiave del suo prossimo racconto, distruggendo il principio di intercambiabilità tra le storie: Macchia saprà trasformarsi in corrente elettrica. Personalmente mi metto in attesa del prossimo scontro Toplino/Macchia, ed era da tempo che non succedeva. Grazie Casty.
    Ultima modifica di Valerio il giovedì 23 febbraio 2006, 13:24, modificato 1 volta in totale.
  • Mitico Casty! Fate una statua o a lui o a chi gli permette di esprimirsi :D Però sulla continuity non sarei così eccessivo: cioé, c'è solo il riferimento a Doppioscherzo, nient'altro. E siamo sicuri che ci sarà una storia con il Macchia elettrico?

    Riguardo la storia da record... a me è piaciuta da matti! Un ottimo risultato grafico, visto come è stata realizzata... e anche la sceneggiatura mi è piaciuta molto, ben congegnata e l'idea di fondo è semplice quanto geniale!
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto:Però sulla continuity non sarei così eccessivo: cioé, c'è solo il riferimento a Doppioscherzo, nient'altro. E siamo sicuri che ci sarà una storia con il Macchia elettrico?
    Bè immagino proprio di sì, un po' come sono sicuro che la prossima volta che vedremo Eurasia sarà in una storia con Atlantide. Solo che qui Casty ha praticamente "bloccato" il persanaggio di Macchia fino a quando non lo riutilizzerà lui.
  • Dubito che in redazione si facciano bloccare da questo!
    E' anche vero però che nessuno sta usando Macchia... anche perché, nonostante ci faccia piacere, Andrea ne sta abusando! (Al posto suo, avrei usato anche Plottigat come genio criminale.... ma ubi maior---e mi riferisco a Gottfredson su Scarpa!)
    A presto,
    Michele
  • #2620

    Mai copertina è stata meno opportuna di questa, che parla di San Valentino sebbene l'albo abbia al suo interno una storia ben più importante. Oltre a un Cimino sempre meno ispirato, un improbable incontro tra Nocciola e Superpippo, e una storiella di poco conto con Eta Beta, il numero contiene:

    Paperino Paperotto e l'Anniversario in Scatola (Enna/Tosolini): Mi ha decisamente colpito in positivo questo ennesimo episodio della saga di PP8. Enna riesce ancora una volta a catturare lo spirito minimalista della serie con una pochade di classe basata sul gioco degli equivoci. Le linee narrative dei vari personaggi si intrecciano benissimo, il ritmo è buono e le didascalie, che in Witch spesso appaiono retoriche, qui invece contribuiscono ad elevare il tutto.

    Paperopoli alle Olimpiadi (Bosco-Figus-Gagnor-Sarda-Valentini/Palazzi): Il grande evento del numero è una storia abbastanza lunga, che occupa un certo spazio, riducendo il numero delle storie a sei. Pur non brillando per originalità si fa leggere benissimo e ha la particolarità di presentare l'intero cast paperopolese al gran completo, Paperinik incluso. La cosa non appare neanche troppo forzata, se non per un certo buonismo che vede i bassotti prendere parte ai festeggiamenti finali. Ho molto apprezzato la citazione finale, che sarà anche sbagliata, ma mostra una certa volontà di collegarsi alla realtà senza nasconderla dietro papereschi pseudonimi parodistici.
  • #2621

    E' presente una storia di manetta e Rock Sassi di Pandini/Lucci, disegnata maluccio e dall'andamento un po' discontinuo, segnalo anche un Pico de Paperis by Gatto che sembra essersi somaticamente avvicinato all'aspetto che ha nell'animazione. Ma venendo alle due più importanti:

    Un Documentario per Indiana Pipps (Savini/De Vita) segna il ritorno tra le pagine del topo dell'ottimo Alberto Savini. Una storiella niente male, che si distingue per la presenza di alcune situazioni divertentissime riguardanti l' imitazione che Pippo fa del cugino e il tormentone sulle guerriere Ninja, che il regista tira continuamente in ballo. Sebbene De Vita si stia evolvendo stilisticamente in un modo che non a tutti potrà piacere, segnalo un certo aumento nell'espressività dei personaggi, e in particolar modo di Topolino.
    Molto interessante poi lo spunto secondo cui gli indiani avrebbero scoperto l'Europa prima che noi l'America. E la cosa potrebbe benissimo essere approfondita successivamente, perchè è un peccato "sprecare" uno spunto così buono per una storia principalmente umoristica.
    Nota: ho trovato assai fuori luogo il ritorno di certe storpiature che potevano essere tranquillamente evitate come il metodo Toposlavsky e l'eremo Tubetano. In un momento così delicato, in cui Topolino sembra voler tornare agli antichi splendori e ad avere una minima pretesa di crediblità trovo che questo sia un grosso passo indietro. E non fa neanche ridere.

    Gastone e l'Amicizia...Boomerang (Pesce/Deiana) sta in chiusura ed è una storia alquanto curiosa. Parte da un presupposto relativamente originale (perchè sebbene l'amicia con Paperinik che dà lustro si sia vista anche nella recente storia con Jones, nessuno aveva mai pensato a collegarla con l'impoplarità di Gastone). Forte di un espressività sopra le righe per i personaggi e di una serie di situazioni esilaranti, la storia però ha un finale troppo briusco.
  • #2622

    Annuncio con un certo rammarico che le storie sono tornate ad essere sette. La cosa si nota subito, è grande la quantità di storielle brevi che potevano essere tranquillamente evitate, come la fin troppo sconclusionata storia di Pesce con Pico de Paperis, o la banalissima storiella con Indiana Pipps e Kranz. Più interessanti sono invece la storia di Mainardi/Migheli con Amelia e quella di Panaro con Archimede, vagamente Barksiana. La storia di Cimino, in chiusura, sebbene parta bene si conclude assai frettolosamente. Tuttavia come al solito si distingue Casty, che firma la storia che si becca l'onore della copertina.

    Topolino e il Tenebroso Canzonatore (Casty/Mangiatordi) presenta un villain assai simile a Mortimer. Non che questa sia una novità, conoscendo gli altri lavori di Casty, tuttavia è un po' strano il fatto che nella stupenda copertina, disegnata dallo stesso Casty, il personaggio sia un po' diverso, e ricordi non poco lo spettro che Chendi e Bottaro avevano messo in scena in un paio di loro storie. Forse un Casty inferiore a quello visto di recente nelle sue storie con Macchia Nera, tuttavia non meno degno di nota. Come suo solito l'autore utilizza il suo stile giocoso come un cavallo di troia per inserire tematiche su cui sente il bisogno di dire la propria. Dopo il mondo della musica, che era stato sbeffeggiato a suo tempo, ecco adesso una simpatica frecciatina al mondo dell'editoria e della televisione, con autori senza idee e scrittori di fan-fiction sin troppo zelanti. Altri particolari degni di nota sono il poster con Darth Vader ma soprattutto il riferimento al Chromakey, effetto speciale realmente utilizzato nel mondo del cinema. Non è la prima volta che Casty inserisce elementi "tecnici" o poco comuni nelle sue storie, si ripensi ad esempio alla creazione della salsa rosa, o a Macchia Nera che sbaglia a "salvare" come se stesse giocando con un videogioco emulato. Sono piccoli particolari che fanno bene al mondo Disney, ancorandolo alla realtà, e rendendolo credibile. Il comparto grafico è assai degno di nota, con un Vitale Mangiatordi che più espressivo non si può e in grado di infondere una certa personalità anche a personaggi che mai più riappariranno. E a proposito di apparizioni improvvise, mi ha mezzo sconvolto il cameo di Pipwolf. Una citazione, certo, ma conoscendo l'amore di Claretta per il personaggio non riesco a non pensare a un reinserimento graduale nelle pagine del topo. Resta da capire se l'idea sia stata di Casty o di Mangiatordi.

    Segnalo che dal prossimo numero scatta l'evento Paperi Stellari, una mega operazione in quattro parti by Freccero che dovrà portare Zio Paperone, Archimede e Paperino in giro per la galassia. Oltre a segnare il ritorno delle grandi saghe in più episodi la cosa è importante perchè nel primo episodio Zio Paperone e l'Inganno Aureo rivedremo i Ki-Kongi di Cimino e i Paperoidi di Scarpa. Che sia l'occasione per rimettere in ordine il variegato universo di alieni Disneyani? In tal caso chissà che non capiti di rivedere Rebo, Reginella o gli Evroniani *sogn*...
  • Dr Grrodon ha scritto: Segnalo che dal prossimo numero scatta l'evento Paperi Stellari, una mega operazione in quattro parti by Freccero che dovrà portare Zio Paperone, Archimede e Paperino in giro per la galassia. Oltre a segnare il ritorno delle grandi saghe in più episodi la cosa è importante perchè nel primo episodio Zio Paperone e l'Inganno Aureo rivedremo i Ki-Kongi di Cimino e i Paperoidi di Scarpa. Che sia l'occasione per rimettere in ordine il variegato universo di alieni Disneyani? In tal caso chissà che non capiti di rivedere Rebo, Reginella o gli Evroniani *sogn*...
    Rebo non credo (purtroppo)... uhm... secondo te chi ci sara' ai testi?

    Secondo me potrebbe esserci il "redivivo" Alessandro Sisti, specializzato in storie speciali e citazioni varie...
  • Sisti è probabile, ma potrebbe anche essere un lavoro di squadra, e quindi includere anche Cimino o altri...
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