[Disney] Testate Periodiche

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Donocchio ha scritto:Ormai io e grro facciamo a gara, con 'sti topic di discussione generale...
    Gara un cavolo. Se ho scritto sull'altro thread "datemi tempo" per escogitare un criterio di recensione del fumetto disney un motivo ci sarà.
    Attualmente ti cambio il titolo, ho intenzione di estenderlo a tutte le pubblicazioni antologiche, dai classici ai grandi classici a paperinik cult ai gialli di Topolino.
    Ora hai Topolino per gli inediti, questa per le storie di repertorio e ZP per gli inediti stranieri. Per adesso fattele bastare. Se sarà il caso aprirò altri thread per i volumi antologici da libreria.

    Dunque, per adesso qui si segnalano storie che appaiono su:

    I Grandi Classici
    I Classici
    Paperinik cult
    I Gialli di Topolino
    Paperino
    varie ed eventuali
  • I Maestri Disney Oro #31- Gennaio 2006 - Scarpa e la scuola veneziana -

    Indice:

    Topolino, Barili scioperi e salmoni - (Scarpa/Michieli)
    Paperon de' paperoni visir di Papatoa - (Cimino/Scarpa)
    Paperino e gli scavi... archeologici - (Missaglia/Gatto)
    Zio Paperone e il kiwi volante - (Barosso/Bordini)
    Zio Paperone e le patate autosbuccianti - (Cimino/Scarpa/Cavazzano/Capitanio)
    Topolino e il circo aereo - (Asteriti)
    Topolino e Pippo in Problemi in TV - (Nofzinger/Scarpa/Michieli)
    C&C Agenti speciali - Trame sotterranee (Weiss/Scarpa/Michieli)

    Numero decisamente interessante... :)

    Appena l'avro' letto sapro' dire di piu'...
  • Il grande passo è stato fatto, tuttavia sono più uno che propende per le grandi storie piuttosto che per le chicche inedite. Vedremo cmq...
  • Grrodon ha scritto:Il grande passo è stato fatto, tuttavia sono più uno che propende per le grandi storie piuttosto che per le chicche inedite. Vedremo cmq...
    Sbaglio, o inizialmente non eri per niente convinto di questo "numero di gruppo" ? ...cambiato idea?

    P.S. Poi mi devi spiegare chi sono i tuoi informatori...
  • Non ero io a non esserne convinto, ti ricordi male. L'unica cosa è che ho paura che diventi più una sorta di Grandi Classici deluxe (giornale che vorrei cmq vedere in edicola).
    Riguardo ai miei informatori, spiacente, ma non posso risponderti perchè devo al più presto portare in giardino il cane di Claretta.
  • I Maestri Disney ORO #31: Romano Scarpa e la Scuola Veneziana

    Un numero che rivoluziona la stessa formula de I Maestri Disney presentando non un autore ma una collettività di artisti. Se ci si pensa bene era questo il naturale sbocco della testata: da tempo infatti il target di collezionisti a cui è rivolta si lamentava di una certa ripetitività nella scelta degli autori da trattare, che per quanto grandissimi, non rendeva possibile dare il giusto spazio ai loro allievi. Di contro, la periodicità semestrale della collana rendeva ogni numero un evento che non poteva essere "sprecato" dedicandolo a una cerchia di autori meno famosi e purtroppo meno apprezzati dal pubblico. Questo numero dei Maestri Disney è quindi il giusto compromesso per accontentare le due schiere e allo stesso tempo omaggiare il maestro scomparso, legittimando e ufficializzando il fenomeno disneyano della "sua" Scuola Veneziana.
    Il volume inizia con un ricco articolo di Luca Boschi che spiega (un po' caoticamente) vita, morte e miracoli degli artisti veneziani, si passa poi alle storie:

    Topolino - Barili, Scioperi e Salmoni (Mc Greal/Scarpa): Si inizia con una storia del periodo Egmont di Romano, una delle ultime prima di morire. E' come una piccola celebrazione, un addio a Scarpa, prima di passare agli autori che ci ha lasciato in eredità.
    Il Topolino Egmont in braghette corte secondo me è ottimo, al di là di tanti discorsi sul realismo dell'abbigliamento. I pantaloncini gli donano un atteggiamento spigliato e un aspetto più dinamico perfettamente in linea con le sceneggiature danesi che ricordano molto da vicino l'animazione. La storia in questione infatti è ben distante da quanto siamo abituati a leggere in Italia, tuttavia è così delirante e surreale da sembrare un episodio di Mickey Mouse Works, serie tv che io apprezzo.

    Paperon de Paperoni Visir di Papatoa (Cimino/Scarpa): Dopo un secondo articolo scritto a più mani che analizza una per una le figure di spicco della scuola Veneziana si passa a una zoomata su Rodolfo Cimino, con una storia definita particolare perchè sceneggiata e inchiostrata da lui. L'approccio ai vari autori li pone in continuità con la tradizione di cui fanno parte, si è preferito quindi scegliere per rappresentare Cimino, non una storia con Reginella o dei Racconti Intorno al Fuoco, bensì un qualcosa che lo collegasse a Scarpa. Il Visir è una delle sue prime storie e presenta non poche incoerenze narrative. Non eccezionale quindi ma divertente.

    Paperino e gli Scavi...Archeologici (Missaglia/Gatto): Direttamente dall'Almanacco una storia che con un colpo solo abbraccia ben due autori della Scuola: Ennio Missaglia e Luciano Gatto. Poco interessante e ricca di stereotipi, fa sbadigliare un po' troppo per essere una storia da inserire in una collana così prestigiosa. Peccato, di Gatto avrei voluto legger ben altro (che fosse stata l'occasione per pubblicare un certo coniglio inedito?).

    Zio Paperone e il Kiwi Volante (Barosso/Bordini): Simpatica e ben congegnata, la storia dedicata a Bordini è la prima a rimettere in scena il personaggio di Rockerduck dopo gli esordi Barksiani. Ho molto aprezzato la caratterizzazione grafica di Rockerduck che spesso e volentieri cita le pose di lotta viste nella storia di Barks.

    Zio Paperone e le Patate Autosbuccianti (Cimino/Scarpa): Non si capisce bene il perchè dell'inserimento di una seconda storia Ciminiano/Scarpiana, per giunta senza un proprio articolo introduttivo. La storia, gradevole, segue i ben conosciuti schemi Ciminiani compresa la mega delusione paperoniana e il finale a rincorsa. Sinceramente l'avrei volentieri messa al posto del visir di Papatoa, lasciando così il posto per omaggiare un altro autore.

    Topolino e il Circo Aereo (Asteriti): Da Topolino Più ci giunge la storia che presenta l'ultimo degli autori citati: Sergio Asteriti. Preceduta da uno splendido articolo che ne descrive l'intera attività, la storia è veramente notevole perchè inserisce Topolino e soci in un contesto Gottfredsoniano. Il gruppetto Topolino-Minni-Orazio-Clarabella-Pippo impegnato in una qualsiasi attività collettiva è una cosa che mi ha fatto molto piacere rivedere, come anche geniale è la partecipazione straordinaria di Lindbergh, mito adolescenziale di Topolino.

    Topolino e Pippo in Problemi di TV (Nofziger/Scarpa): L'albo si chiude com'era iniziato e quindi con lo Scarpa "straniero". Le due storie inedite prodotto per gli USA negli anni 90 non si possono certo definire eccezionali. C'è da dire che, a dispetto di una trama insignificante, la prima storia è assai ben sceneggiata.

    Cip & Ciop Agenti Speciali - Trame Sotterranee (Weiss/Scarpa): Vedere disegnati da Scarpa i personaggi di una serie tv è una cosa abbastanza atipica. Ottimo il suo Monterey, morbido ed espressivo, peccato che la storia sia così puerile da risultare illeggibile. Il suo essere inedita non la salva certo da un giudizio essenzialmente negativo, e se al suo posto avessero pubblicato un altro pezzo della cronologia Scarpiana, da tepo arenatasi e che non vedremo per un altro paio d'anni, sarebbe stato meglio.

    In definitiva un numero celebrativo intelligente, ma con dei bassi purtroppo inevitabili. Tuttavia la formula mi ha ricordato molto la versione deluxe dei Grandi Classici in cui da tempo i fan sperano che si trasformi l'ormai obsoleto Zio Paperone.
    Per completezza adesso aspetto il numero su Carpi e la scuola ligure, nel frattempo però faccio i complimenti a Boschi per l'elaborazione grafica della copertina.
  • I Grandi Classici Disney #232

    E' ormai noto come da un paio di anni a questa parte questa testata (insieme alla sua sorellina minore I Classici) abbia avuto una svolta non da poco. Grazie all'apporto di Luca Boschi, adesso ogni numero annovera un certo numero di must che possono spaziare da Grandi Parodie a storie di Romano Scarpa autore completo, da Barks e Gottfredson a perle italiane quasi inedite. Il numero in questione contiene:

    Paperoga e il Peso della Gloria (Pezzin/Cavazzano): Tipica gag story Pezziniana anni 70 disegnata da un Cavazzano in piena evoluzione, come dimostrano i corpi affusolati dei personaggi. Ritmo e situazioni tipiche del cartone animato catastrofico con una strizzatina d'occhio pure alla tradizione Hubbardiana.

    Pippo e la Coppa Rococò (Gazzarri/De Vita): Una divertente commedia degli equivoci poliziesca, in cui Pippo però fa un po' troppo la figura dello scemo. Discutibile e nel contempo apprezzabile il modo in cui un Basettoni un po' fuori personaggio decide che i malviventi siano già stati puniti dall'aver intascato dei falsi.

    Archimede e la Strega a Reazione (Barks): Un dissacrante Barks anni 60 che ironizza sull'interventismo bacchettone e fine a sé stesso delle associazioni dei genitori. Per quanto io rientri nella schiera dei perversi che adorano leggere Barks rimontato, non posso che inorridire però di fronte alla traduzione facilona che sostituisce Halloween con Giovedì Grasso. Il continuo ricorrere in grassetto di questo termine poi sembra voler sottolineare la sua inadeguatezza.

    Paperino Re Carnevale (Martina/Bottaro): Pubblicato nell'ambito delle storie preziose, questo reperto archeologico è riproposto con le pagine a colori e in bianco e nero dell'originale. Senza dubbio un Martina acerbo, che si rifà allo schema che vuole Paperino e nipoti inviati in giro per il mondo dal ricco Zio, che non prenderà più parte alla storia se non nel finale. I disegni di Bottaro rendono omaggio a Carl Barks, specialmente nei tratti somatici degli indigeni, molto simili a quelli diTralla-là visti in Zio paperone e la Dollarallergia.

    Paperino Principe di Dunimarca (Dalmasso/Carpi): Una delle Perle dell'albo. Pubblicata come la precedente nell'ambito delle Storie Preziose è una delle Grandi Parodie della scuola Italiana. Tre episodi per un totale di settantacinque pagine di parodia dell'Amleto Shakespeariano in cui a Paperino viene messo in bocca un parlar forbito degno di Martina. La storia è piena di trovate geniali come la sfida culinaria di Gambadiferro o il pagamento di mille zucchini, avvalorati dalle stupende didascalie rimate. Un'ottima storia a cui si possono perdonare alcune cosucce come il nome del conte Gastolfo, che in certi momenti torna ad essere Gastone.

    Super Pippo e i Falsificatori di Fumetti (Evanier/Wright): Sebbene trovi che la media qualitativa delle storielle americane di Super Pippo sia a dir poco pessima, non posso non inchinarmi di fronte a tanto nonsense. L'idea di base assolutamente assurda e le conseguenze cretine a cui tutto questo porta rendono la storia addirittura interessante.

    Paperino e il Nullintimismo Astratto (Fratelli Barosso/De Vita Senior): Una delle storie migliori dell'albo. De Vita Padre è un genio nel tratteggiare i pittori avanguardisti che la storia sfotte allegramente. Le gag dissacranti si susseguono a ritmo incalzante e c'è pure spazio per l'elemento fantastico. Fantastica.

    Minni e le Mummie del Pianeta Rhubarhape (Ciceri/Scala): Oh mio Dio. Cosa avesse in testa la Ciceri quando ha partorito questo trip visivo non lo sapremo mai. Fattostà che la storia presenta alcune tra le scene più inquietanti e illogiche (tradotto: geniali) mai viste in una storia Disney. Neanche a farlo apposta, poi, il disegnatore è Scala, che con le figure da incubo se l'è sempre cavata egregiamente. Unica pecca il finale un po' fuori tono, ma nel complesso una gran bella storia. Una delle poche a mettere in scena l'intero cast topolinese, riservando la parte del leone proprio a Orazio e Clarabella.

    Tempo di Scuola (Fallberg-Connell/Strobl-Liggera-Bradbury-Hubbard): Un grappolo di ministorie americane a tema scolastico in cui ogni personaggio insegna una materia. Sebbene la prima, con Paperino, sia assolutamente noiosa e banale, le altre tre si fanno leggere assai di più, anche in virtù della maggior brevità.

    Topolino e il Campionissimo (Scarpa): Un Capolavoro del primissimo Scarpa, quello di Re Tapioco, ancora molto legato allo schema delle strisce come dimostrato dalla scansione delle gag. Disegni plastici, storia fantastica e un cattivo temibile. Un vero peccato che la storia sia penalizzata dal pessimo lavoro di censura operato nelle prime vignette che trasformano una normale battuta di caccia alla lepre in una beneficiata per mammiferi sconosciuti. E qui mi unisco al coro delle critiche. Un giornale come I Grandi Clasici deve assumersi la responsabilità di ciò che decide di pubblicare.

    In definitiva è un numero che consiglio caldissimamente.
  • I Grandi Classici Disney #233

    Ecco il mio compagno di viaggio sul treno che da Padova mi portava a Milano. Altro numero spettacolare, caldissimamente consigliato a chi volesse recuperare un bel po' di must.

    Topolino e la Nave del Microcosmo (Scarpa): Non c'è modo migliore per iniziare un numero se non con uno Scarpa dei primi anni, secondo me il suo periodo migliore. La storia in questione si colloca prima del ciclo di Atomino Bip-Bip ma ne anticipa per certi aspetti i temi, mostrandoci un Eta Beta in grado di muoversi perfettamente a suo agio nel mondo dell'infinitamente piccolo. Da notare il grande amore di Scarpa per la continuity e le citazioni, rintracciabile nell'aspetto del Dott. A Zonzo, identico al professor Ossivecchi di Gottfredsoniana memoria e sopratutto nel personaggio di Eta Beta che qui ritorna dal futuro per la prima volta dopo il ciclo a strisce di Walsh e Gottfredson, invalidando (o posticipando) la sua apparizione nel Doppio Segreto di Macchi Nera. Da notare inoltre il fatto che la sua provenienza viene lasciata nel vago, mostrandoci la grotta come se fosse la sua casa e allo stesso tempo facendogli trovare in essa una navicella del suo tempo, come se la caverna fosse una specie di zona intermedia tra le epoche. La navicella sarebbe poi riapparsa nello speciale scritto da Boschi Topolino 60 Anni Insieme. Una storia eccezionale che rinfrescherà la memoria di chi ricorda i bei vecchi tempi in cui Gambadilegno era davvero cattivo.

    Paperino e i Pesci d'Aprile (Martina/Perego): Una loro tardiva storia. Assai breve e ben calibrata.

    Pippo Inviato Speciale (Kinney/Hubbard): Un altra breve, stavolta della coppia che di consueto vediamo alle prese con Paperoga. L'andmaneto cortometraggistico tipico delle sceneggiature di Kinney si adatta a Pippo perfettamente, ricreando in alcuni passaggi lo stesso feeling degli How To. Non è un caso che il regista di quei cortometraggi fosse proprio il fratello di Dick.

    Paperoga e la Società a.r.l. (Kinney/Hubbard): Idem come sopra, solo che stavolta si torna alla consuetudine Paperoghiana. Anche qui i ritmi da cartoon sono gli stessi.

    Topolino e la Gita Pasquale (Martina/Carpi): Pubblicata nell'ambito del ciclo Superstar, questa storia segna un punto di svolta nella storia del gornale che d'ora in poi, quindi, non attingerà più solo a quanto pubblicato su Topolino, ma toccherà anche altre testate come l'Almanacco Topolino o Gli Abli della Rosa. La storia in sé non è certo granchè, presentando un Pippo irritantemente sciocco, ma si spera che da adesso in poi il panorama venga ampliato.

    Eta Beta e il Tesoro di Mook (Walsh/Gottfredson): Ed ecco la seconda grande perla dell'albo. Questo capolavoro rappresenta il punto d'arrivo dell'umorismo e della fantasia Walshiana in una storia lunghissima e ricca di humor delirante. Interessante sin dalla prima vignetta sebbene non priva di qualche incoerenza narrativa tipica di Walsh, questa lunga caccia al tesoro è la testimonianza di un'epoca in cui il fumetto Disney non si faceva alcun scrupolo a mettere in burletta gli avversari politici, fregandosene bellamente del politically correct e degli equilibri internazionali. Peccato che nella versione italiana tutto questo vada perduto e gran parte dell'umorismo anticomunista perda efficacia. Gli aiuta-sorriso servono a non far capire che siamo nemici, i carri armati di cartone non si vedono bene causa lo stagliuzzamento delle vignette, mentre la cortina di ferro si trasforma in semplici barriere. Un vero peccato che si scelga di riproporre al giorno d'oggi la storia in questa versione rovinatissima mentre l'ossessione filologica del voler riproporre le storie com'erano alla loro prima uscita su Topolino si trasformi così in anti-filologia.

    Paperino e i Cappelli Celebri (Chendi/Carpi): Senza dubbio migliore della storia di Perego di poche pagine prima, questa breve storiella è l'esempio di come debba essere una breve di produzione italiana. Penso che bisognerebbe imparare da questo tipo di storie, e emularne il respiro in moddo da poterne riproporre su Topolino di equivalenti, che contemporaneamente non annoino e non rubino spazio alle lunghe.

    Topolino e l'Enigma di Pian della Miseria (Fallberg/Murry): Pessima storia che fa dei soliti luoghi comuni "murryani" il pessimo pretesto per annoiare il lettore. Mi si mangi vivo ma una storia come questa non ha il minimo diritto di durare una trentina di tavole. Un lungo sbadiglio.

    Zio Paperone e la Deriva dei Monumenti (Pezzin Cavazzano): Il surrealismo scientifico di Pezzin qui calza a pennello con l'ambientazione veneziana tanto cara all'autore. (Nota di Colore: sarà stata una coincidenza ma ho letto questa nel viaggio di andata e Il Segreto del Vetro al mio ritorno). Questa bella storia inoltre , dopo la bilogia di Re Sorcio, è la conferma del fatto che nel nuovo corso dei Grandi Classici le storie non vengono scelte a caso, ma spesso e volentieri costituiscono nuclei tematici, poichè la storia successiva è...

    Zio Paperone Doge di Venezia (Payne/Gatto): La riprova che un minimo filo logico lo si può mantenere anche quando tra una storia e laltra intercorrono anni e gli autori sono diversi. Payne infatti omaggia Pezzin ricordando la storia precedente e costituendone un delizioso sequel. Pur partendo dalle stesse premesse, la storia è più lunga e divisa in due tempi, e sebbene verso il finale abbia una svolta buonista un po' poco credibile, si fa leggere molto bene.

    Topolino e i Predoni del Fiume (Pavese/Asteriti): Pessimo modo di chiudere un albo che se avesse contenuto magari anche una breve di Barks sarebbe stato perfetto. La storia è la dimostrazione di come l'eredità di Fallberg & co. possa essere raccolta benissimo anche da autori italiani, che tra indiani ciccioni e cattivi da sbadiglio dimostrano di non avere proprio nulla da invidiare alla tradizione Murryana.
  • L'Amore in Tasca - Pocket Love #1

    Ecco in edicola la nuova testata di una Disney sempre più orientata alle ristampe. Questo Pocket Love potrebbe sembrare l'ennesimo volumetto tematico one shot e invece un bel numero progressivo in copertina ci informa che è una serie e che ne usciranno altri. Se ne sentiva il bisogno? Non certo più di quanto si senta il bisogno di mille altre testate di questo genere, e quindi non ci si può proprio lamentare se in questo modo viene dato alla nuova generazione di lettori il modo di conoscere alcuni capolavori di un passato recente. Una storia in particolare vale tutto l'albo: l'ultima, che malgrado l'età e il mio sesso forte, mi ha appena fatto versare calde lacrime. Ma andiamo con ordine:

    Zio Paperone e le Grandi Conquiste (Cordara/Ferraris): Interessante vedere come a fine anni novanta ci fosse alla Disney Italia una certa volontà di badare alla continuity. Questa storia ripercorre con delle interviste l'intera vita sentimentale dello Zione mettendo in scena tutte le papere che hanno avuto a che fare con lui, a cominciare da Doretta. Il flashback che la vede protagonista ben si addice a quanto raccontatoci da Barks, anche se la sua versione attuale la ritrae in modo molto più giovanile di quanto Scarpa, Rosa e Ziche abbiano fatto. Gradevolissima.

    Minni Consulente Amorosa (Concina/Pennati): La storia in sé è banalotta e al posto di quei due comprimari anonimi si poteva benissimo mettere Orazio e Clarabella. Perchè non è stato fatto? Poco importa, quel che conta è che questa storia è stata tratta di Minni & co. e non dal solito Topolino, ed è cosa buona e giusta. Perchè limitarsi al settimanale, quando altre testate hanno avuto modo di pubblicare inediti? E' una scelta editoriale che approvo molto, e che ha il suo giusto corrispondente nei Grandi Classici di questo mese in cui è presente una storia proveniente dall'Almanacco.

    Dal Diario di Paperina: Archimede e la Bella del Ballo (Concina/Freccero): Altra storiella anni 90 appartenente al filone amoroso che in quegli anni spopolava anche grazie alla spinta di Minni & Co. La storia proviene però da Topolino e partendo da uno spunto banale riesce a offrire una caratterizzazione di Archimede sensata e coerente. Curiosità: nel finale oltre a Paperetta si intravede pure una specie di versione italiana dell'Orso Humphrey (Onofrio o Gelsomino).

    2 Mogol...1 Cuore (Russo/Forcelloni): Altra storia non Topoliniana. Questa per la precisione proviene da Giovani Marmotte e come tale ne usa il cast. Personaggi nuovi come Lardello e Alvin si mischiano con la versione aggiornata delle Gioiette barksiane (qui Giovani Esploratrici) e del Gran Mogol (di cui si scopre il nome, Bertie McGoose.)

    Zio Paperone e le Rose di Raso (Barosso/De Vita): La più stagionata delle storie dell'albo viene dritta dritta dagli anni 60 e altro non è che una pochade con protagonista Brigitta.

    Tip & Tap e i Problemi di Cuore (Salvadori/Limido): Niente di che, buonista e un po' banalotta, come sempre quando si parla di Tip e Tap, personaggi "carini" senza la verve dei loro tre corrispettivi beccuti. Simpatica l'idea di rendere protagonisti i cupidi.

    Nonna Papera e i Racconti Intorno al Fuoco: Il Bel Cavaliere e la Regina del Lago Perduto (Cimino/Cavazzano): Ed ecco il capolavoro dei capolavori. Se leggendo una storia Disney ci si ritrova a piangere come una fontana, i casi sono due: o è una ciofeca o è la dimostrazione di come il Disney Tradizionale, se fatto come si deve, possa offrire molto. La prima storia del ciclo che Cimino iniziò in coppia con Cavazzano nel 1990 è un capolavoro di poesia. Come lui stesso dice, il punto di forza di queste storie è che non essendo in costume, e riguardando quindi personaggi sempre nuovi, offrono allo sceneggiatore una libertà sconfinata. E infatti non mi capacito di come una ciclo simile possa esser stato chiuso proprio per questo motivo. Non posso che riservare nei confronti degli incompetenti che hanno operato questa scelta la mia più sincera Disapprovazione. E se siete stati su Pacificus vi assicuro che fa male :P

    Un buon albo, che si spera nei numeri successivi pubblichi cronologicamente tutto il ciclo dei Racconti. Nel frattempo se non aveste mai letto l'ultima storia siete invitati a sborsare i 2.50 euro del prezzo e correre in edicola.
  • Sicuramente un buon numero da segnalare, il 12 di Paperinik Cult.

    - PAPERINIK E I SEGRETI AUTOMOBILISTICI :
    [Storia Inedita] di Panaro (Testi) e A. Pastrovicchio (Disegni)
    - PAPERINIK E IL MISTERO DI TUBA MASCHERATA:
    [Top. 1632] di Marconi (Testi) e M. De Vita (Disegni)
    - PAPERINIK VICE SUPEREROE:
    [Top. 1540] di Concina (Testi) e G.B. Carpi (Disegni)
    - PAPERINIK E I MODELLINI MICIDIALI:
    [Almanacco Top. 324] di Giorgio Ferrari (Testi) e Bargadà (Disegni)
    - PAPERINIK E LA DISFIDA ANALCOLICA:
    [Top. 1643] di Pezzin (Testi) e De Vita (Disegni)
    - PAPERINIK E GUERRA DELL'AUTO:
    [1738] di Pezzin (Disegni) e Paolo Ongaro (Disegni)
    - PAPERINIK A MANI NUDE:
    [Top. 1656] di Concina (Testi) e De Vita (Disegni)
    Ultima modifica di Tej il giovedì 04 maggio 2006, 14:53, modificato 1 volta in totale.
  • Gli Astromondi di Topolino #1

    Ed ecco l'ennesima nuova testata di ristampe partorita dalla Disney, che negli ultimi tempi sembra aver preso gusto nel riproporre a dosi massicce tutto il vecchio materiale. Tutt'oggi ricordiamo che Pk, Monster Allergy e X-Mickey godono di una ristampa cronologica, mentre Witch addirittura di due. Oltre a questo Classici e Grandi Classici sembrano aver avuto nuova linfa vitale grazie all'apporto di Luca Boschi, e infine ricordiamo la nuova tendenza che consiste nel creare nuove testate che richiamino altre vecchie testate chiuse ormai negli anni 90. I Gialli di Topolino e Paperinik Cult hanno rimpizzato Topomistery e Paperinik, Pocket Love sembra riprendere alcuni aspetti di Minnie & Co. mentre quest'ultimo parto sembra essere il diretto successore di Paper Fantasy. Ma ben vengano queste ristampe se possono servire a concentrare gli sforzi degli autori su poche testate elette e nel contempo possano aiutare a tramandare una gloriosa tradizione, rendendo continuamente fruibili i capolavori del passato.

    Zio Paperone e l'Invasione dei Ki-Kongi (Cimino/Cavazzano): Direi che si parte più che bene con una grande, grandissima storia che è stata di recente protagonista di un'aspra polemica dovuta al riciclo ad opera di Stefano Ambrosio degli stessi personaggi inseriti in una nuova continuity in una storia in quattro parti su Topolino. Bè non so quanto possa considerarsi una mossa intelligente pubblicare proprio adesso i VERI Ki-Kongi, creando casino nelle menti dei pargoli, abituati ai Ki-Kongi frittole di Quacklien. Ma indipendentemente da tutto questo, la storia è un autentico Capolavoro. Molto curiosa nel suo lasciar da parte i Paperi fino a poche pagine dal finale, focalizzandosi per la maggior parte del tempo, sul popolo creatore dei Ki-Kongi e sull'esercito terrestre che corre ai ripari. Gustosissima la parodia dell'ONU, il linguaggio ciminianissimo messo in bocca ai soldati (Il Bestio! da quanto tempo non lo sentivo!) e soprattutto la GENIALE trovata del sale in zucca. E soprattutto ritmi velocissimi. Superba.

    Paperino e l'Enigma delle Bolle Astrali (Buzzacchi/Scala): Più deboluccia questa, che vede i nipoti svolgere una missioncina all'acqua di rose nello spazio per conto di Zio Paperone per venir contattati a poche pagine dal finale dagli alieni del titolo. Senza alcun dubbio assai sbilanciata, sembra quasi esser stata compressa sul finale.
    Un balloon contiene il testo al contrario, per poter fungere da giochino enigmistico per poppanti.

    Paperon de' Paperoni e la Luna a 24 Carati (Barks): Si prosegue poi con un ottimo Barks, che vede la conquista spaziale di una luna dorata ad opera di Paperone che deve contendersela coi Bassotti, un Maragià e soprattutto con l'Erbalto Lunghecorna creato dallo stesso Barks per Il Favoloso Magnate. Il meglio questa storia lo dà sul finale, poetico e che contene una sottile critica lanciata da Barks all'avidità umana, con tanto di riaffermazione degli autentici valori. Un gioiellino che giunge gradito in questa testata fantascentifica. Tuttavia non si comprendono i motivi per cui si continui a pubblicare Barks (e Gottfredson) attingendo all'edizione rimontata e spesso alterata di Topolino, quando da anni una testata come Zio Paperone si è presa la briga di proporci Barks come dovrebbe davvero essere. Speriamo che si ricredano e comincino a pubblicare quelle versioni delle storie...

    Paperino Solo Contro Tutti (Concina/Cavazzano): Un po' boh, questa storia, che seppur piacevole, pecca di una sceneggiatura un po' caotica e troppo veloce che risulta poco chiara e credibile. Infatti nel finale Paperino ha sognato, ma la cosa non convince appieno. Mah.

    Topolino e il Mistero della Luna Nera (Mognato/Dalla Santa): Capolavoro!!! Vista la coppia all'opera, questa storia non può non ricordare per certi versi le beneamate Fantaleggende. E infatti come nella Cavalcata dei cavalieri Inesistenti motivi medioevaleggianti e fantascientifici si fondono riccamente per creare una grande storia in due tempi con una gran varietà di location e un ricco cast di personaggi che spazia da Zapotec a Eta Beta, a Minnie, passando per un antenato di Pippo e una manciata di protagonisti one-shot. Una bella storia che ha ben poco da invidiare alle trame sviluppate del Disney di Nuova Generazione. Ottimo il modo in cui la narrazione parte da elementi ben distinti (e apparentemente inconciliabili) tra loro per poi congiungerli verso il finale, lasciando comunque molto spazio per un climax "d'azione" e non sacrificando nessuno dei piccoli piaceri della lettura. E' presente infatti un finale lento, completo e soddisfacente, di questi tempi merce rara. Un ulteriore motivo per amare la Mognato e sperare di rivederla in un futuro non troppo distante nuovamente alle prese col mondo Disney.

    Questo Astromondi in particolare si contraddistigue per l'ottima qualità delle storie pubblicate al suo interno (3 su 5 sono veri capolavori!), e per una bella copertina di Vitale Mangiatordi. Al suo interno inoltre un'intervista, piuttosto ricca rispetto alla media Topoliniana, a tema Star Trek, di cui Ambrosio, curatore, sappiamo essere appassionato. Bè un ottimo inizio devo dire, spero che i prossimi numeri pubblichino i Paperoidi, Reginella e tanti altri capolavori.
  • Topo Goool! #1

    Ma che sorpresa! Un nuova antologia! E tematica per giunta! Solo che questa volta la cosa si piazza a metà tra un albo one shot e un periodico. E infatti Topo Goool è una collana limitata a quattro uscite in occasione dei mondiali. E per quel che mi riguarda, assolutamente da prendere. E lo dico da non calcista che sente sulle sue spalle tutto il peso sociale di questa sua "coraggiosissima" scelta.

    Paperino ai Mondiali di Calcio (Scarpa): Wow! Bella! Finalmente ho capito da dove nescono le arpie della pagina che Scarpa dedicò a Topolino 2000. Meravigliosamente d'atmosfera tutta la fase iniziale, e assolutamente demenziale il film che propone Rockerduck. Questo gioiellino, realizzato nel 74 per i Classici di Walt Disney (e non Topolino, come fu per i parasticnhi di Olympia), conta ben 92 pagine fitte di avvenimenti in cui succede di tutto di più. Anche a costo di sembrare fatti slegati tra loro. Alcuni comportamenti dei personaggi mi hanno a dire il vero poco convinto, tipo Paperone che cede con facilità il decino ad Amelia o Qui Quo Qua che incoraggiano lo Zione a lasciare Paperino "doppato" da Amelia. Molto strano anche che la storia si concluda con Paperone che non si è ancora accorto del fatto che la Numero Uno è ancora in suo possesso. ma ad ogni modo niente da dire, un gran bel pezzo di Storia.

    José Carioca il Peggior C.T. del Mondo (Canini): una scematina brasiliana di sette pagine che ha come unico pregio quello di mostrarci degli esseri umani alquanto caricaturali.

    Paperone e l'Arbitro Infallibile (Salvagnini/Held): Una storia che trasuda saggezza da tutti i pori, con un Zio Paperone più furbo che mai e un Paperino molto "umano". Intelligente.

    Paperino & Paperoga Allenatori...Super Allenati (Salvagnini/Cavazzano): Lo spunto qui è più banale ma la descrizione dei giocatori fuori forma è sghignazzevole. Approvata pure questa.

    Pippo, Pluto e il Calcio-Quiz (Salvagnini/Dalena): Disegni originalissimi di Dalena e trovate comiche geniali. Terza conferma che Salvagnini sa far divertire non poco se ci si mette.

    Paperino e la Sportività (Nofziger/Strobl): una sciocchezzuola di 15 tavole che fa ben capire perchè le storielle americane siano dimenticate. Vabbè, tanto è altro ciò su cui punta l'albo.

    Gradevolissimo quindi, con dentro un vero e proprio must. E se tanto mi dà tanto e la mia memoria non m'inganna nel prossimo numero dovrebbe comparire un vero e proprio capolavoro recente, Topolino e la Sparizione del Mundial, disegnata da
    Sciarrone. E se si tratta di quella è assolutamente doveroso l'acquisto.
  • Grrodon ha scritto: Paperino ai Mondiali di Calcio (Scarpa): Wow!
    Zucca! Zucca!

    Una divagazione personale...

    ... E' una storia stranissima, a cui sono molto legato. La conobbi grazie al "classico speciale" Paperone Mondiale '90, in cui erano tra l'altro contenute altre due storie calcistiche che ritengo memorabili, entrambe disegnate da Rota: la lunga e "documentaristica" "Mundial Story", e "Paperino calciatore" (vado a memoria, spero di non aver sbagliato i titoli). Ancora oggi per me -assolutamente non appassionato di calcio- "Italia '90" per buona parte è quella trilogia di storie, oltre al pupazzo caricaturale di un calciatore "con testone" (lo ricordo pesantissimo, un'arma impropria!) che veniva regalato con l'albo.
  • Grrodon ha scritto: E se tanto mi dà tanto e la mia memoria non m'inganna nel prossimo numero dovrebbe comparire un vero e proprio capolavoro recente, Topolino e la Sparizione del Mundial, disegnata da
    Sciarrone. E se si tratta di quella è assolutamente doveroso l'acquisto.
    Condivido. Anche se, dopo una prima puntata splendida, la storia diventa leggermente prevedibile, resta il fatto che per un' amante del calcio come me, è una storia da 8 e mezzo...Piccola correzione (solo per evitare che qualcuno impazzisca cercando a vuoto sull'INDUCKS): il titolo esatto della storia è "Topolino e il Mondiale scomparso".
    Rebo ha scritto:.. E' una storia stranissima, a cui sono molto legato. La conobbi grazie al "classico speciale" Paperone Mondiale '90, in cui erano tra l'altro contenute altre due storie calcistiche che ritengo memorabili, entrambe disegnate da Rota: la lunga e "documentaristica" "Mundial Story", e "Paperino calciatore" (vado a memoria, spero di non aver sbagliato i titoli). Ancora oggi per me -assolutamente non appassionato di calcio- "Italia '90" per buona parte è quella trilogia di storie, oltre al pupazzo caricaturale di un calciatore "con testone" (lo ricordo pesantissimo, un'arma impropria!) che veniva regalato con l'albo.
    eheh... come non quotare in toto? ;) ... le storie sono quelle. Mundial Story in particolare, la rileggo volentieri ogni volta che se ne presenta l'occasione (di solito quando ci sono le grandi manifestazioni internazionali, appunto...)... indimenticabile la triste espressione di Topolino che commenta la strage di Superga... Quanto all'arma impropria, è verissimo, per la cronaca, io trovai Tacconi (anche se piu' che Tacconi, sembra una copia spiccicata di Alberto Castagna)... :D
  • Topo Goool! #2

    Oh che bello, a quanto pare vogliono inserire in ogni numero una grandissima storia. Il primo conteneva Paperino ai Mondiali by Scarpa, questo invece una preziosissima storia della macchina del tempo, scritta da Sarda e disegnata da uno Sciarrone magistrale molto affine allo spirito PKNAico. E a quanto pare il mese prossimo tocca alla Mundial Story di Rota. Very Sbav.

    La Coppa Racconta: Amelia e le Magie Azzurre (Sarda/Ziche): Risalente ai mondiali '94, è una divertente storia che vede Amelia dedicare i suoi sforzi magici alla nazionale italiana. Un'idea di per sé originale, che al giorno d'oggi verrebbe impiegata sicuramente per farci una storiella farsesca da mettere in mezzo al giornale, come del resto sono tutte le storie con protagonisti i "cattivi". E invece no, nel '94 le cose andavano diversamente, e il tutto viene raccontato bene e in maniera godibile. Non un capolavoro ma una storia assolutamente positiva.

    Pippo e il Football (Howard/Jaime Diaz Studio): Un esperimento anni 80 che cerca di trasporre su carta lo spirito degli How to. E ci riesce solo parzialmente visto che dopo un po' si nota come tutte le vignette siano gag a sé stanti, senza un collegamento. E così il senso di slegatezza la rovina.

    Paperino e la Vittoria a Sproposito (Catalano/Capitanio): Una storia anni 60, dalla trama assolutamente ordinaria. Ma che però ha il pregio di mostrarci un Pico de Paperis più svitato e quindi più simile alla sua caratterizzazione originaria che in quegli anni esibiva negli special televisivi.

    Gilberto e il Tifo Scientifico (Bencivenni/Asteriti): "Salve Commisario! Spiegatemi cos'è successo!" "Oh, Topolino! Si tratta di un caso di eccezionale gravità! Una formula segretissima è stata rubata dal centro-ricerche di Alambick!". Che pena. Sono queste le storie che hanno rovinato Topolino. Sono queste banalità a far sì che Asteriti al giorno d'oggi se lo filino in pochi. Puah.

    Zio Paperone e la Panchina Comoda (Michelini/Mastantuono): Divertente e surreale, è una storia che cerca di seguire l'impronta ciminiana. Simpatica, e Mastanuono è sempre un mito.

    La Coppa Racconta: Il Mondiale Scomparso (Sarda/Sciarrone): Complimenti. Ma veramente. Questo capolavoro in tre tempi risale all'estate del '98 e rappresenta uno dei punti più alti del Topo dell'ultimo decennio. Erano gli anni in cui si stava affermando il Disney di Nuova Generazione e Sciarrone non esitò a riproporre quello stile realistico e "adulto" che stava sperimentando sulle pagine di PKNA (e l'anno dopo su MM). Questa storia rappresenta per certi versi un'anticipazione di MM, per il suo modo di trattare il personaggio di Topolino, portandosi dietro l'eredità di PKNA, che già da tempo aveva iniziato il processo di evoluzione dei paradossi temporali. Qui il paradosso che fornisce il presupposto di tutto è molto semplice (è la classica modifica al passato che ha ripercussioni sul presente), ma viene esteso ottimamente nei tre tempi strutturandosi in due viaggi all'inizio e alla fine con una fase centrale in cui si esaminano gli effetti del paradosso. E il tutto è condotto in modo molto realistico, e con una regia sapiente che inverte all'occorrenza l'ordine delle scene, omettendo fatti e mostrandoli al momento giusto. Poi ci sono i comprimari, che questa volta non sono i soliti personaggi da far scomparire al termine della storia, ma presentano una buona caratterizzazione, anche grafica. Insomma, un capolavoro che da solo vale tutto il numero.

    In definitiva un numero (anche se presenta quattro tavole malimpaginate -.-) che contiene un vero e proprio must, da non farsi assolutamente scappare.
  • I Classici Disney #356

    E per chi preferisce I Grandi Classici non posso fare a meno di segnalare che anche I Classici da tempo porta avanti parallelamente un bellissimo progetto di rilancio. Storie wow, spesso collegate tra loro da continuity, storie appartenenti allo stesso ciclo o collegate per tematiche, insomma a quanto pare insieme al voluminoso fratello anche questa testata è diventata un must per chi volesse farsi una scorpacciata di sano Disney.
    QUesto numero ha come filo conduttore Umberto Eco, e infatti sono presenti due parodie, entrambe in due tempi ispirate rispettivamente a Il Nome della Rosa e Il Pendolo di Focault.

    L'Incredibile Avventura di Topolino (Palmas/Cavazzano): Questa è famosa. Risalente all'85 è la più vecchia del numero. E' una storia che celebra il trentennale di Disneyland, ma lo fa discretamente rendnedo Disneyland il teatro di un inseguimento tra Topolino e Gambadilegno. Ottima la presenza dei pupazzoni ma sopratuttto il cameo iniziale di una Topolinda irriconoscibile, tuttavia una delle primissime attestazioni della "fissità" di questo personaggio.

    Paperino e il Segreto della Felicità (Gentina/De Vita): I tentativi di Paperino di addolcire un parente misantropo sono una delle cose che mi rimasero maggiormamente impresse del topo '95. La storia del cugino Smorfio è un capolavoro di caratterizzazione e di gag, veramente ottima.

    Topolino in Il Nome della Mimosa (Sarda/Ubezio): Altro ottimo lavoro. La prima delle due parodie è una storia della macchina del Tempo, nonchè un giallo assai ben costruito e soprattutto lungo (due tempi!), che si svolge tra le mura di un college. Da Potteriano l'ho alquanto amata (benché Ubezio mi sia indigesto), anche perchè la scuola ottocentesca supplisce bene alle atmosfere ecclesiastiche dell'originale.

    Archimede e l'Imprevisto Elettromusicale (Faccini): Ah quanto adoro l'Archimede di Faccini. Che poi è lo stesso di Barks. Non un deus ex-machina, ma un essere umano che parte da bisogni alquanto umani di cui subisce poi le conseguenze in modo altrettanto umano. Solo che al centro del procedimento c'è appunto la realizzazione dei suoi desideri, mediati dalla sua geniale inventiva. La storia è tenera e lunghetta, il che è stata una sorpresa, visto che ormai siamo abituati al Faccini da brevi only-gag. Meravigliosa l'ironia con cui tratteggia gli esperti di marketing.

    Ciccio e il Documentario Agreste (Pezzin/Perina): Robaccia. L'unica storia pessima di un albo che offre solo belle storie. Ma per fortuna dura una decina di tavole.

    Paperino e il Pendolo di Ekòl (Sarda/Valussi): Seconda parodia Echiana in due tempi ed è sempre ad opera di Sarda. E un'altra bella storia, indubbiamente, che mette in scena il terzetto di cugini tra cospirazioni, cacce al tesoro e giornalismo creativo.

    Insomma, un albetto che straconsiglio.
  • Topo Goool! #3

    Terzo e penultimo appuntamento con questa miniserie calcistica che nei primi due numeri ha saputo soddisfarmi alquanto. Purtroppo non si può dire la stessa cosa di questo terzo numero che mi ha esaltato decisamente meno, anche per la mancanza di Mundial Story, che era stata prevista nella pubblicità di un mese fa e che probabilmente è slittata al quarto e ultimo numero.

    Topolino e il Mistero del Mundial (Marconi/De Vita): Molto buona questa, una storia della macchina del tempo che una volta finita...prosegue mostrando tre finali alternativi immaginati rispettivamente da Zio Paperone, Pico de Paperis e Archimede. Peccato per l'eccessiva brevità, causata anche da questa particolarità.

    Paperoga e la Sfida Calcistica (Miyaurao): Scritta e disegnata da un autore che sembra essere un incrocio tra un greco e un giapponese, questa è la classica storiella brasiliana del Papersera. Pure meno divertente della media, anzi no, diciamocelo: di una scialberia unica.

    Paperinik e il Fuoriclasse del Gol (Panaro/Palazzi): E se non fosse per i buoni disegni di Palazzi anche questa storia passerebbe al dimenticatoio, avendo quel che si dice una trama Panariana standard.

    Hanno Rubato la Coppa! (Valli-Motti/Marin): Atipica storiella Topoliniana realizzata però da autori esteri. Ma che belli i disegni di Marin! Molto espressivi, classicheggianti e con delle citazioni grafiche alla struzza Opanova di Fantasia. Peccato che non bastino a riscattare una storia dalla trama pessimamente banale. Bah.

    Paperino e la Coppa dei Campioni (Destuet): Una cosa indescrivibile, vuoi per bruttezza dei disegni che ricalcano maldestramente quelli dell'animazione, vuoi per la trama stessa che altro non è che una sterile cronaca di una partita di calcio. Da dove abbiano preso questa roba rimane un mistero.

    Zio Paperone e il Supercampionato (Pezzin/Gatto): Lunga questa, e assolutamente non male. E' una storia in due parti (che tralaltro pseudoricordavo) che ironizza sul calciomercato, mettendo in scena il solito bisticcio tra Paperone e Rockerduck.

    Insomma non imperdibile questa volta. Da prendere giusto per la prima e l'ultima storia.
  • Grrodon ha scritto:Topo Goool! #3
    Topolino e il Mistero del Mundial (Marconi/De Vita): Molto buona questa, una storia della macchina del tempo che una volta finita...prosegue mostrando tre finali alternativi immaginati rispettivamente da Zio Paperone, Pico de Paperis e Archimede.
    NO! Hanno fatto ciò?! :cazz:
    Ovviamente in origine i finali alternativi non erano immaginati da personaggi (non avrebbe avuto senso...) ma erano stati ideati da Bearzot, Pertini e da un famoso giocatore dell'epoca (non ricordo chi).
  • Wow. Bé avrei dovuto capirlo, i disegni dei personaggi hanno un feeling decisamente troppo moderno.
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