[Disney] Testate Periodiche

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • PAPERINIK CULT #16
    Allora uscito oggi posto subito il sommario del numero:
    - DUE O TRE COSE CHE VORREI SAPERE DI PAPERINIK (INEDITA), Salvagnini/Meloni
    - PAPERINIK E LA RIVOLTA DEI MARITI (TL 1177), Pezzin/De Vita
    - PAPERINIK E GLI ALIENI (AT 292), Amato/Bargadà
    - PAPERINIK E IL RITORNO DI INQUINATOR (TL 1864), Pezzin/Gottardo
    - LA RISPOSTA DI PAPERINIK (PM 138), Martina/Staff If
    - PAPERINIK CONTRO MISTER TRASF (TL 1903), Julian Jordan
    - PAPERINIK DIVO DEL CINEMA (TL 1483), Staff If/De Vita
    Per quanto mi riguarda, la storia in rosso è la storia del numero che aspettavo già da una decina di mesi circa.
    Ultima modifica di Tej il mercoledì 09 agosto 2006, 13:56, modificato 2 volte in totale.
  • SPECIALE DISNEY #41: IO PAPERINO
    Sicuramente mooolto migliore dei precedenti.
    Ecco le storie del numero:
    - Paperino e l'errore del Paperzucum (TL 997) Cimino/Cavazzano
    - Paperino e gli occhi del maestro (TL 1950) Corteggiani/Intini
    - Paperino e l'amor manifesto (TL 2270) Enna/Mazzon
    - Paperino e l'aureo riposo (TL 741) Martina/Bordini
    - Paperino e il bucato dei bigliettoni (TL 1076) Gazzari/Esposito
    - Paperino e l'isola dei capoccioni (TL 921) Cimino/Scarpa
    - Spendi,spendi Paperino (TL 2280) Michelini/Molinari
    - Ciccio,Paperino e lo scambio sfigurato (TL 2158) Salvagnini/Ferraris

    Mi ripeto, sicuramente un sommario migliore degli altri anni.
    Con una copertina simpatica, ben disegnata e colorata dal buon Freccero.
    Ultima modifica di Tej il sabato 05 agosto 2006, 13:17, modificato 2 volte in totale.
  • Sì ma se scrivessi a quale testata ti riferisci capiremmo anche di più...
  • Grrodon ha scritto:Sì ma se scrivessi a quale testata ti riferisci capiremmo anche di più...
    Hai ragione Mr. Pignolo, solo che nel copia/incolla ho dimenticato il titolo.
  • Topo Goool! #4

    Delusione. E qui si conclude la prima miniserie antologica lanciata dalla Disney, partita ottimamente con due superstorie nei primi due numeri e giunta fin qui con uno sciapo terzo numero e un ultimo numero all'insegna della mediocrità. Dov'è la Mundial Story di Rota? E gli altri episodi della Coppa Racconta? Si è invece preferito inserire una carrettata di insignificanti storielle tematiche.

    Zio Paperone e il Calcio a Buon Mercato (Secchi/Cavazzano): Carina. Una recente storiella "di costume" con un finale velocino.

    Paperino e la Partita Gratuita (Barosso/Perego): Una breve degli anni 60, che ci si poteva benissimo risparmiare. Non particolarmente detestabile, ma viene il nervoso se si pensa che calcisticamente parlando su Topolino il materiale non è mai mancato, e quindi ricorrere a questi riempitivi è alquanto irritante.

    Topolino e la Leggenda della Squadra Perdente (Cordara/Pastrovicchio): Bella questa. Non ad ampissimo respiro ma bella. Una delle prima storie ad aver portato il recente rinnovamento qualitativo. Rinnovamente qualitativo che passa anche per la cura filologica: oltre alla squadra del Real Calisota nella storia possiamo trovare un Pastrovicchio più ispirato che mai, che sembra voler guardare al passato più che al futuro. Gli spettri degli antichi calciatori del Topolinia hanno infatti le fattezze che avevano i comprimari negli anni 30, e uno di loro è chiaramente il capo della banda dei Seven Ghosts di Gottfredsoniana memoria.

    I Bassotti e il Ricco Match (Neville-Lilley/Branca): Una breve danese coi Bassotti. Servono altri commenti?

    Topolino e l'Ambita Coppa (Sarda/Gorlero): Una delle prime storie che da piccolo mi fecero familiarizzare col concetto di spie e microfilm, letta ora ha ben poca attrattiva però. Passabile.

    Paperino e le Nuove Regole del Calcio (Gentina/Pennati): Niente di che, però è fortemente demenziale e come tale ha tutto il mio appoggio.

    Gambadilegno e l'Alibi Sfortunato (Tulipano/Asteriti): Mio Dio. Forse il Riempitivo per eccellenza.

    Topolino e il Giallo alla World Cup (Iafrate-Sisti/ Di Vita): Storia particolare, dal momento che è italiana, inedita (nel 94 intendo) e tratta dal Mega 2000, che di regola conteneva solo storie brasiliane e danesi. Oltre a questo è lunga due puntate e pubblicizzata in copertina. Peccato sia anche banalissima, un gialletto da due lire, prevedibilissimo (basta con i cattivi che si fingono buoni e assumono espressioni equivoche come indizio per il lettore -.-), e che ha come tema il codino di Paggio. Strabah.

    Peccato. Un numero come questo, dopo Paperino ai Mondiali e il Mondiale Scomparso mette solo malinconia. Si poteva concludere il progetto in modo migliore, statene lontani.

    P.S. Lungi da me fare il Don Rosa, ma utto questo ha inoltre messo in luce come, calcisticamente parlando, nei fumetti Disney non ci sia un minimo di coerenza. In ogni storie i personaggi tifano per squadre diverse, Paperone continua ad acquistare squadre scalcinate partendo sempre da zero. E caso ancora più fastidioso, Pippo passa da esperto di calcio a ignorantone dal giorno alla notte. Bah, ho capito che la continuity non c'è, ma dovrebbero quantomeno cercare di evitare castronerie troppo vistose, specie in casi come questi dove le differenti versioni dei fatti vengono allegramente proposte insieme nello stesso albo.
  • I Grandi Classici Disney #238

    Come al solito un buon numero, non buonISSIMO, e cmq abbastanza evitabile per quel che riguarda me, che possiedo già i capolavori ivi contenuti, ma abbisognando durante le vacanze di roba da leggere ecco che mi ritrovo con in mano il numero in questione.

    Paperino e un Vacanza Tranquilla (Nofziger/Scarpa): Ma come, in copertina c'è questa stupidaggine e non il capolavoro di Bottaro? Bof, cmq la storia è una breve, neanche troppo bella visto che travisa non poco i comportamenti dei due cugini (Gastone che crede Paperino ladro e lo fa arrestare?). Bof.

    Topolino e la Banda del Traforo (Pezzin/Asteriti): Lol, il malcostume Topolinesco. Una storia banale che mette in cattiva luce il povero Asteriti, mostra un Basettoni ridotto a un demente (letteralmente), e una battuta squallida di Pippo a concludere. Per carità.

    Paperino e il Diamante del Kumaon (Missaglia/Chierchini): Una due-puntate d'annata, che mostra i personaggi nella loro caricaratterizzazione Martiniana. La storia però non è di Martina e per di più il finale lo si prevede già dalle primissime tavole.

    Paperino e la Spiaggia Insidiosa (Chendi/De Vita): Buona questa. Non è che una breve riempitiva ma scorre via che è un piacere e propone il delizioso tormentone del bagnante calpestato.

    Pippo Conducente di Merito (Kinney/Bradbury): Uhm, questo lato di Kinney mi ricorda non poco i ritmi delle situation commedy di Hanna e Barbera.

    Pippo Controfigura "Divo" (Kinney/Bradbury): Anche qui la stessa impressione anche più marcata: le dinamiche tra i personaggi comprimari mi sembrano molto quelle dei Flinstones. Sarà una mia impressione.

    Paperino e il Razzo Interplanetario (Chendi-Bottaro/Bottaro): Cosa dire di questo capolavoro che non sia già stato detto? Che si tratta di Rebo, uno dei capitoli più belli della visionarietà Bottariana. E a questo punto viene da chiedersi perchè pubblicare la storia nella versione priva di riassunti apparsa su Paper Fantasy, rinunciando all'ortodossia filologica che fa ripubblicare ancor'oggi i rimontaggi a tre strisce delle storie di Barks. E a questo punto perchè non accludere anche i tre seguiti della storia in uno stesso albo, visto che è già stato fatto per altre storie? Vabbè, a parte queste inezie, è un piacere rileggersi questa storia e calarsi nei mondi pazzeschi e visionari che Bottaro seppe creare.

    Paperone e la Ghiacciata dei Dollari (Barks): Ottima. Ma come mai ha quattro strisce pur essendo tratta da Topolino? Ad ogni modo è la prima apparizione del Deposito, qui inteso come appena costruito, fatto che poi Don Rosa avrebbe storicamente revisionato facendolo diventare "la fine della rimessa a punto del deposito" annunciata sul finire della Saga.

    Topolino e la Geonave Atomica (Bramante): All'inizio ero orripilato dai disegni di Bramante ma dopo aver conosciuto la sua versione sceneggiatoria ho cambiato idea. Questa è una gran bella storia, dal vago sapore Gottfredsoniano e con un feeling molto adulto.

    Paperino e il Turismo Veloce (Barks): Altra breve barksiana, un gioiellino indimenticabile. Disney è anche satira e qui Barks fa satira sociale. Complimenti.

    Super Pippo e il Raggio Congelatore (Ogle/Murry): Non certo un capolavoro, ma inspiegabilmente questa storia è dieci volte più leggibile della media superpippesca. Sarà per lo humor.

    Paperino e le "Taraveggole" (Martina/De Vita): E' questo il Martina che adoro, quello terminale, delle schermaglie stronzissime tra Paperino e i nipotini. La storia in questione, che lessi da bambino, non fa eccezione ed è praticamente una storia di Paperinik senza Paperinik. Ottima.

    In definitiva, è il numero di Rebo. Da avere, anche grazie a Barks.
  • Segnalo che dopo un anno e mezzo di squallida vita editoriale, la testata conosciuta come I Gialli di Topolino, clone malfatto della gloriosa Topomistery, chiude miseramente i battenti, recando nell'editoriale un ipocritissimo "ma tenetevi pronti, piccoli agenti, che non si sa mai e presto potreste essere di nuovo richiamati in servizio!".
  • Poche-ma-buone, dovrebbe essere il motto della Disney!
    Invece ogni tanto rispunta qualche testata destinata al fallimento... :cazz:
    A presto,
    Michele
  • Grrodon ha scritto:recando nell'editoriale un ipocritissimo "ma tenetevi pronti, piccoli agenti, che non si sa mai e presto potreste essere di nuovo richiamati in servizio!".
    Ma che ca...!!!
    Come se la ristampa dei vecchi gialli di Topolino interessi solo i piccini! Tra l'altro, messaggio che ricorda quello di commiato dell'ultimo numero di PP8.
    La cosa tragicomica è che nel # 2651 di Topolino è presente una pubblicità di 2 pagine per qesta testata. -_-
    Ma gli avevano avvisati che stava chiudendo?
  • Siamo al sesto numero e chiude gli Astromondi di Topolino. Complimentoni alla Disney. Ho sfogliato il numero in edicola e c'era Paperino in prima pagina che diceva "ragazzi! ho deciso di partire per un viaggio per il cosmo! per cui questo è l'ultimo numero degli astromondi! quando tornerò vi racconterò le mie avventure!".
    Puah.
  • Potevano benissimo risparmiarsi di aprirla questa testata.
    Che schifo.
    La cosa curiosa è che ultimamente le ultime testate (siano esse ristampe o delle serie) vengono chiuse con questi messaggi tipo: "Stiamo lavornado per voi. Come sempre." o "PP8 sarà impegnato nelle sue missioni" o "Ci rividremo presto".
    Tristezza...
  • Vabbè, ma davvero da testate simili vi aspettate che vadano ad affiancare le serie regolari come "I Grandi Classici" o "Zio Paperone"?
    Non siamo più nell'epoca di Topomistery o Paperfantasy, ora queste collane tematiche sono per lo più miniserie (sulla linea di Topogoooool!) nel quale però non si decide a priori quanto durerà, ma si vede quanti numeri riusciranno a pubblicare prima del declino...
  • Sì ma perchè una volta funzionavano e ora no? Il mondo è cambiato, il bimbi fumano a tre anni etc oppure sono loro che non hanno più uno straccio di pazienza e voglia di investire in progetti duraturi?
  • La triste verità è che ai più i fumetti sembrano una ca**ata... :stronk: :stronk: :stronk: :(
  • Il punto è che non sembrano impegnarsi più di tanto in queste testate di ristampa.
    Ora, prendete i "Gialli di Topolino". Titolo discutibile, ma indubbiamente con un certo appeal. Ora, a nessuno è mai saltato in mente di puntare con questa testata a fare qualcosa come con "Zio Paperone? Cioè, la ristampa completa delle storei di grandi autori, iniziando da Gottfredson e Scarpa, con tanto di articoli di approfondimento s'intende, per poi passare a gli altri autori.
    Invece no, si è puntato a una copia mal riuscita del glorioso "Topomistery". E non diversamente è stato fatto per gli "Astromondi" (e vista l'esistenza di tante storie fantascientifiche di Paperi e Topi, se sfruttato bene poteva funzionare) e per "Paperinik Cult" (lì si che c'erano le buone intenzioni, mandate poi bellamente a quel paese), sul quale non rimane che scommettere quando chiuderà.
  • Attualmente il Grandi Classici in edicola contiene la mitica Unghia di Kalì di Romano Scarpa. E poi anche una stupenda storia di Gottfredson. Il numero è uscito già da un po' per cui affrettatevi. Comprate, please.
  • MD # 33 – La Scuola di Rapallo
    Zio Paperone e il Trabiccolo (Bottaro): l’ultima, l’ultimissima storia del tanto rimpianto Maestro che infatti accusa la vecchiaia in alcune vignette nei quali i personaggi non sono molto accurati. Ma se non per qualche piccolo particolare, Bottaro si dimostra ancora bravissimo a tratteggiare i personaggi disneyani con il suo stile fluido e dinamico, ed è altrettanto abile a deformarli e strapazzarli come di consueto. Anche la trama è abbastanza interessante e vede un gradito ritorno sulle scene, anzi sulle tavole, di un personaggio che… ma no, non voglio rovinarvi la sorpresa nemmeno con uno spoiler. Interessante, anche se poco approfondito, i bizzarri personaggi popolanti i buchi neri, tanto desiderosi di disfarsi di ogni forma di ricchezza, cosa non esattamente inedita nell’ambito fumettistico ma vabbè. Eppoi splendidi i colori, che per quanto insoliti (basti vedere l’insolita gamma cromatica con qui è realizzato Archimede), non mancano di affascinare il lettore in un tripudio di colori, vortici misteriosi e personaggi deformati. Il grande Maestro ci ha lasciati, regalandoci però questa ultima, bellissima perla. Grazie, Luciano.
    Zio Paperone e la Festa Mascherata (Studio Disney [soggetto]/Chendi/Bottaro): non ho mai gradito particolarmente le storie dello Studio Disney e questa non fa eccezione. Una storiellina anonima, non particolarmente eclatante, impreziosita da qualche piccola trovata di Chendi (la Stanza del No) e dai disegni di Bottaro, dinamico e particolareggiato che sbizzarrisce la sua vena comica nell’accozzaglia di costumi differenti della festa.
    Le Miniere di Re… Paperone (Chendi/Bottaro): la villeggiatura, tematica tanto cara ai Disney Italiani degli anni ’50 e ’60 (Martina su tutti) è lo spunto di questa avventura, bellissima dimostrazione dell’abilità di Chendi anche nella sua prima storia in casa Disney. Certo, per un lettore “veterano” risulta un po’ prevedibile, ma non per questo meno bella; scorrevoli ed efficaci i dialoghi, simpatiche le gag, ben caratterizzati i personaggi, curate le ambientazioni. Irriconoscibili i disegni di Bottaro,con qualche vaga ispirazione barksiana. Ma dopotutto, è la sua sesta storia e l’artista ha già dimostrato la sua forte personalità, discostandosi dagli stilemi altaliaferriani imposti all’epoca.
    Topolino e la “Banda Ombra” (Studio Disney/ Milazzo/Rebuffi [chine]): stesso discorso che per Zio Paperone e la Festa Mascherata; la storia è un giallo poco ispirato, un mix tra le avventure del west di Paul Murry con una spruzzatina di Gottfrerson. Particolareggiati i disegni di Milazzo, anche se molto influenzati dagli inchiostri di Rebuffi.
    Zio Paperone e la Melodia Misteriosa (Scala): storia di stampo fiabesco, molto congeniale a Scala (basti vedere la serie di Paper-Alì), unita alle tematiche marinare classiche che prevedono misteriose sparizioni, relitti affondati, tesori sommersi e popolazioni sconosciute. Pur trovando il personaggio di Acciuga piuttosto antipatico, qui Scala lo gestisce al meglio, al contrario di Paperino, utile solo per qualche gag. Belli puoi i disegni accurati e meticolosi che si esprimono al massimo in alcune tavole spettacolari (soprattutto quella d’apertura e la sestupla mozzafiato di p. 132).
    Zio Paperone e la Stella di Burbank (Sudio Disney/Rebuffi): ancora Studio Disney?!? Ma basta! Insomma, siamo italiani, abbiamo una produzione nostrana vastissima e con perle assai più interessanti di queste storie, magari non ristampate da anni e insistono a propinarci gli Studi americani?!? Bah. Storiella carina, certo, un buon riempitivo ma niente di più. Graditi i disegni sintetici, particolareggiati e dinamici, soprattutto quelli ricreanti la simpatica Genoveffa.
    Topolino e il Ritorno dello Struzzo Oscar (Chendi/Uggetti/Colantuoni [chine]): il ritorno nella simpatica bestiola ideata da Gottfredson & soci nei lontani anni trenta. Beh, certo, in confronto all’originale questa ci fa una magra figura, ma come storia a sé stante è un ottima avventura breve (in questo caso non mi va di usare il termine di “riempitivo”), con gag carine, anche se in alcuni casi troppo simili a quelle della magnifica Topolino e lo Struzzo Oscar. Ritorna ancora una volta il meschino e fraudolento Tony Dinero (personaggio IMHO affascinante e dotato di una grande carica comica, peccato non sia riuscito a conquistare le simpatie dei lettori e a ritagliarsi uno spazio fisso nell’universo dei Topi) che ha nuovamente la peggio sull’astuto Topolino. I disegni non sono fantastici (e infatti la Uggetti non è mai stata un' eccelsa disegnatrice), ma riesce a fasi apprezzare in questa sede grazie ai molteplici influssi gottfredsoniani (come l’adorabile sorriso obliquo di Minni).

    Articoli sempre interessanti e ben realizzati, con una tavola-strip inedita, disegni inconsueti (mi sono piaciute tantissimo i disegni di Milazzo per I love Paperino!), un intero paginone in memoria di Luciano (poteva anche essere messo prima, però), un toccante editoriale della Muci (!) e ovviamente la foto di gruppo della delegazione del Papersera a Reggio (Grrodon, che sguardo truce!), della statuetta e del libro Un Gioviale Omaggio, cui molti di noi hanno contribuito.
    Insomma, questo mare di parole per dire: ottimo numero, consigliato a tutti!
    Ultima modifica di PORTAMANTELLO il martedì 09 gennaio 2007, 19:53, modificato 1 volta in totale.
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  • Oh lol, mi hanno pubblicato?? Riferirò a Gattavolpi.
  • GC 243
    Eta Beta e la Cometa al Fenantrone (Catalano/Scarpa): potenzialmente la trama è buona, ma i tempi sono del tutto sballati: la storia risulta assai frenetica e confusionaria, con frequente uso di didascalie e veloci passaggi da una scena e l’altra che avrebbero potuto essere diluiti. Alcuni dettagli sono magari carini, ma inutili nel complesso e risultano per disperdere maggiormente la trama già non troppo scorrevole, come, ad esempio, il corso per corrispondenza di Pippo. Da notare un Eta Beta alieno e non proveniente dal futuro già nel 1962; che questo errore sia ormai da considerare la regola nell’universo Disney di matrice italiana?
    Carine alcune gag, belli ed affascinanti i disegni di Scarpa, espressivi e dinamici come al solito.
    Zio Paperone e la Disfida delle antenne (Martina/De Vita): un classico martiniano, una sfida a furia di colpi bassi tra i due miliardari più ricchi del mondo, con finale happy end ma solo per gli onesti nipotini. Belle alcune gag (esilarante Paperino che fa il gobbo), mentre alcune sono fin troppo banali e prevedibili (la giraffa di Paperoga). Ottimo il De Vita dei Paperi, particolarmente riuscite le scene del diluvio.
    Paperino e l’Oroscopo cinese (Barks): e dopo un classico martiniano, un classico barksiano. Una ten pages nella quale l’Uomo dei Paperi può confermare a tutti il suo genio (come se ce ne fosse bisogno). Divertente avventura paradossale, vede ancora una volta Paperino nei guai a causa delle sue tendenze autodistruttive. Ottima.
    Paperino e la Straordinaria Corrida (Kinney/Hubbard): simpatica breve, con protagonista il geniale Paperoga di Kinney. Sottotono, rispetto ad altre storie di questo duo di autori, ma comunque godibile: bello il tratto di Hubbard, forse un po’ affrettato e con degli inchiostri troppo uniformanti.
    Topolino e il Mistero di Carnevale (???/Moores): storia assai articolata, forse tirata un po’ troppo per le lunghe. Comunque, una storia nella norma. Non riesco ad apprezzare molto il tratto di Moores, ma la tecnica non si può negare, soprattutto le posture. Ah, finale scontatissimo.
    Le Confidenze di Paperina (Brightman/Moores): Sembra essere più una raccolta di avventure ben distinte, ma facenti tutte parti della stessa serie; tipica soluzione del Topolino che fu. Comunque ammetto che ho gradito abbastanza queste storie, anche se con alti e bassi risultano simpatiche e il personaggio di Paperina ne esce bene anche quando cade in alcuni stereotipi, come la donna al volante o la donna in crisi per i pettegolezzi delle amiche. Qui ho apprezzato Moores, che mescola il suo stile a molte influenze barksiane.
    Topolino e la Grande interpretazione (???/Bradbury): storia nella norma, non si capisce bene perché Topolino debba partecipare a una recita scolastica (beneficenza? Altro? Si poteva specificare…), né perché gli venga dato un ruolo femminile (comodità nella storia a parte). Buona storia, con alcuni punti deboli: è piuttosto improbabile, infatti, l’attuazione del piano di Topolino per gabbare i due furfanti, anche se carina. Ho sempre trovato piuttosto anonimo il tratto morbido di Bradbury, che qui ricorda molto, a livello di posture ed espressività, Murry.
    Topolino e l’Incredibile bosco fiorito (Michelini/Gatto): il vero motivo che mi ha spinto all’acquisto dell’albo è questa storia delirante che introduce Pacuvio, personaggio che molti rivorrebbero sulle pagine di Topolino. Pacuvio, ispirato al Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, entra in stupendo contrasto con la logica scettica e razionale di Pippo, che è ben nota al lettore grazie alle innumerevoli avventure con la strega Nocciola. Pacuvio, personaggio che esula da ogni schema comportamentale ritenuto normale, impazza a destra e a sinistra con fare burlone, cancellando e ridipingendo le vignette, passeggiando e aggrappandosi ai bordi di queste, dando vita a gag metafumettistiche nelle quali sono coinvolti il sempre diffidente (ma comunque ingenuo) Pippo e il basito Topolino, che per ironia della sorte, tenta più volta di dileguarsi e di evitare l’avventura, in un mondo che non riesce a controllare con la sua razionalità. Insomma, un’ottima storia, un’esplosione assolutamente folle che mischia elementi fiabeschi, fantascientifici, mitologici, disneyani, metafumettistici e altro ancora. Bello lo stratagemma utilizzato da Topolino con Pacuvio, lo rende un personaggio anche piuttosto sfaccettato. Bravo Gatto, a suo agio negli ambienti più disparati, dinamico pur nel suo staticità e fantasioso. Forse è assai gradevole la barba sulla Vecchia Quercia, ma vabbè, sono particolari…
    Zio Paperone e il “Concimax 2000” (Pezzin/Del Conte): non il Pezzin bizzarro ed ironico, ma un Pezzin con un'inclinazione martiniana, visto che i suoi Paperino e Paperone sono molto politicamente scorretti, al contrario dei lungimiranti nipotini. Bello il finale. Storiella a carattere ambientalista, passabile. Del Conte piuttosto anonimo.
    Topolino e il Monopolio idraulico (Pezzin/Carpi): niente di che, passabile. Superlativo G.B.
    Paperino e il “Campione dei super-piuma” (Martina/Cavazzano): bravo Martina, storia simpatica e travolgente che non annoia nemmeno nel lungo discorso di Paperone (inframmezzato pure dai commenti dei nipoti) , grazie alla sua grande abilità nell’uso delle parole. Cavazzano ancora molto legato agli stilemi del maestro Scarpa, mostra tuttavia di sapersi discostare da lui in maniera personale.
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