Lettera di Bruno Concina alla Disney

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Tyrrel ha scritto:E sinceramente l'appello a non acquistare le testate Disney non mi sembra molto sensato. Se anche venisse raccolto da tutti coloro che hanno letto la lettera, ci sarebbe sempre una grossa parte di lettori, piccoli e grandi, che di questa storia non sa assolutamente nulla.
    ROTFL, è quello che ho sempre detto io. Ci hanno tagliato fuori dal target? Non compriamolo più: a loro non recherà grosso danno e noi non saremo costretti a leggere per inerzia storie non adatte a noi, e a farcele piacere solo perchè qualcuno dice le paroline magiche "walsh" e "gottfredson"...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • PEPPE4OKI ha scritto:si perde di vista un punto a mio parere fondamentale: l' etica e il cuore della gente qualunque lavoro essa svolga...
    Si, ma rimane comunque un'azienda.
    E in quanto tale, bisogna fare delle scelte.

    Se un'azienda formata da 100 persone è in crisi economica, dev'essere pronta a sacrificare 20,30,40 persone, anche se questo può sembrare immorale; altrimenti se si rimane tutti amici, l'azienda fallisce e tutte le 100 persone finiscono sedute su un marciapiede a vendere CD piratati di Gigi D'Alessio.
    Teniamolo a mente, chi predilige la "politica aziendale", sta comunque aiutando molte persone che lavorano per quell'azienda.

    Ciò detto, la Disney continua ad avere alcuni comportamenti sbagliati, Concina sta diventando a mio parere sempre più esagerati (ora vuole mettere su anche una sorta di Esercito di Silente), e tutta questa storia che inizialmente mi era parso potesse dare uno scossone alla situazione italiana del fumetto, ora sta assumendo i toni di una farsa.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Elikrotupos ha scritto:
    Tyrrel ha scritto:E sinceramente l'appello a non acquistare le testate Disney non mi sembra molto sensato. Se anche venisse raccolto da tutti coloro che hanno letto la lettera, ci sarebbe sempre una grossa parte di lettori, piccoli e grandi, che di questa storia non sa assolutamente nulla.
    ROTFL, è quello che ho sempre detto io. Ci hanno tagliato fuori dal target? Non compriamolo più: a loro non recherà grosso danno e noi non saremo costretti a leggere per inerzia storie non adatte a noi, e a farcele piacere solo perchè qualcuno dice le paroline magiche "walsh" e "gottfredson"...
    Trovo irritantemente superficiale questo tuo sfogo, indirizzato verso tu-sai-chi, solo perchè come tuo solito ti sei fissato idealizzando le prime due parti di una storia che alla terza puntata ti ha deluso. Almeno abbi la bontà di leggere il quarto episodio prima di lasciare di questi giudizi. Trovo molto stupido inoltre mettersi a recriminare contro l'unico autore (accumunandolo tralaltro ad una corrente redazionale alla quale a me sembra non solo estraneo ma refrattario) che dimostra di star prendendo davvero sul serio il suo operato, rilanciando il VERO Topolino, con il VERO stile Disneyano. Il che significa che questo signore, pur tra le mille difficoltà che sappiamo esser sopraggiunte, si è messo a realizzare delle VERE storie Disney, utilizzando di certo quelle che tu chiami paroline magiche, ma che in questo caso la dicono parecchio lunga sulla direzione intrapresa. Certo, sono paroline magiche per te completamente prive di significato visto che non conosci Barks (anche se speriamo che adesso che...), non conosci Gottfredson e non conosci Walsh (anzi sì, Mary Poppins l'avrai visto), ma se così fosse ti troveresti sulla stessa lunghezza d'onda dell'unanimità che ha decretato che Il Mondo Che Verrà è una signora storia, e sicuramente l'unica storia in più puntate degna di tal nome in mezzo alle mille boiate che Topolino sembra volerci spacciare come saghe. Casty non è Badino che con un paio di pretenziose citazioni donrosiane ti sforna una storia assolutamente sconclusionata, pacchiana e mediocre, finendo per appagare i nerdacci filologi che non vedono al di là del proprio naso, Casty utilizza questo linguaggio retrò come perfetta mimesi per creare storie che oramai hanno davvero poco da invidiare alle storie a strisce. Metodo mimetico utilizzato guarda caso dallo stesso Scarpa. Sono approcci profondamente differenti, anche se è una diversità che tu sembri non capire. E mi chiedo come mai, francamente, visto che questa saga ha raccolto consensi non solo nei soliti ambiti "specializzati" ma presso persone che Gottfredson non lo conoscono affatto, simbolo che se una cosa è fatta bene, con amore e passione, lo si percepisce istintivamente. Ma tu solo non sembri farlo ormai, e inizio a chiedermi dove stia l'inghippo. Sei forse l'unico degno di mostrarci la strada, l'unico sveglio in una massa intorpidita, abituata alla spazzatura odierna che saluta come salvatore qualsiasi boiata che ricordi vagamente i tempi andati, o forse sei tu quello che è un po' troppo affezionato ai suoi tempi andati, e che spera continuamente di trovare in Topolino barlumi dell'adorato Pk?
  • Grrodon Il Bianco ha scritto:Trovo irritantemente superficiale questo tuo sfogo, indirizzato verso tu-sai-chi, solo perchè come tuo solito ti sei fissato idealizzando le prime due parti di una storia che alla terza puntata ti ha deluso.
    Su, non fare il polemista contro di me, che lo sai come la penso a riguardo e sai che, nei miei limiti, non è un giudizio superficiale. Al solito questo era solo un giudizio rapido e sintetico su quella che credo sia la situazione della Disney.
    Per il resto non credo che risponderò, dato che l'ho già fatto mille volte altrove, e qui saremmo anche off-topic.

    Tornando in topic, io non ho capito cosa Concina voglia ottenere, se crede che la Disney sia in crisi perché mancano autori come lui. Io nel mio piccolo potrei dire che sono disposto ad accettare il suo appello a non comprare le riviste Disney, ma sarebbe una falsa solidarietà dato che lo faccio già da un pezzo... ma chi dovrebbe rispondere all'appello non siamo noi che abbiamo letto la sua lettera su internet. Dovrebbe chiederlo ai bimbi 0-12, o ai romani che pagano 10 euro su ebay per il Topolino con la storia di "SuperTotti" (sic)... chi lo compra per inerz... ehm, collezionismo non smetterà certo perché glielo chiede Bruno Concina, io mi chiedo però cosa aspettino a rifiutarsi di comprare quel giornale, e mi chiedo anche la Disney cosa aspetta a cambiarlo (o a chiuderlo) se davvero c'è crisi...
    SECONDO ME, che non sono nessuno e non ho titoli, Topolino dovrebbe ridimensionarsi, ridurre le storie o la periodicità, o entrambe, e non tirare a campare sfruttando i vip, le saghe fantasy, gli spinoff dei film e delle serie tv. Ma quando s'è mai vista una multinazionale che ammette i propri errori e che sperimenta cose nuove? Al massimo lo cominceranno a fare quando la "crisi" sarà diventata "bancarotta", ovvero quando non avranno più niente da perdere... adesso hanno da perdere i brand americani di successo, quindi possono ancora continuare a strizzarne il succo senza perdere tempo in progetti a lungo termine...

    e la mia acrimonia non è da situazionista, ma da appassionato (o quanto meno simpatizzante, visto che senza curriculum pare che non sia concesso esprimere opinioni né tanto meno avere passioni...)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • LBreda ha scritto:Riguardo la tua opinione, ci sarebbe molto da discutere. Non so che idea tu abbia della schiavitù, ma la Disney, afaik, propone contratti che nessuno è obbligato ad accettare.

    Innanzitutto chiedo scusa per aver scritto maiuscolo, nn ricapiterà, tornando al discorso della "schiavitù" della Disney, ormai sempre più spesso sento parlare di contratti che nessuno è obbligato ad accettare e la cosa mi fa un po ridere dato il fatto che in Italia se non stai alle condizioni spesso assurde delle case editrici, non lavori più. qui si continua a fare finta di niente.. questo mestiere non è ancora tutelato dallo stato e questo va a discapito degli autori e lascia carta bianca alle case editrici.
    non è che sotto sotto cè la passiamo meglio degli autori francesi e non cene siamo neanche accorti?.. che ingrati!!
  • Intervista a Bruno Concina, in cui si scoprono cose incredibili...


    ...chi lo sapeva che Concina ha vinto la Copertina d'Argento? :asd: :angel:
  • PEPPE4OKI ha scritto:tornando al discorso della "schiavitù" della Disney, ormai sempre più spesso sento parlare di contratti che nessuno è obbligato ad accettare e la cosa mi fa un po ridere dato il fatto che in Italia se non stai alle condizioni spesso assurde delle case editrici, non lavori più. qui si continua a fare finta di niente.. questo mestiere non è ancora tutelato dallo stato e questo va a discapito degli autori e lascia carta bianca alle case editrici.
    non è che sotto sotto cè la passiamo meglio degli autori francesi e non cene siamo neanche accorti?.. che ingrati!!
    Non metto in dubbio che lo status legale degli autori di fumetti, al momento, in Italia, non è ottimale. E non metto in dubbio che per lavorare nel mondo dei fumetti si debba sottostare a contratti di collaborazione con i grandi editori, che in parte approfittano dello status legale degli autori.

    Tutto questo però non implica assolutamente che chi accetta le condizioni di contratto sia uno schiavo dell'azienda. Si tratta semplicemente di una persona a cui quelle condizioni non stanno male. E si badi bene: questo non significa che necessariamente non desideri o auspichi condizioni migliori, significa solo che accetta, per il momento, un lavoro a date condizioni.

    Dirai: e come si fa ad accettare un lavoro, se lo stipendio è da fame e se mi danno poco da fare perché al momento non hanno bisogno?

    Semplice: si lavora anche per altre aziende, di fumetto, di cose compatibili o anche di cose incompatibili. Ti potrei fare più di un esempio a riguardo, ma vorrei evitare di far nomi. Ci sono autori, comunque, anche praticamente indipendenti (gente che occasionalmente ha pubblicato per Free Books su Brand New!, ad esempio) che fa anche l'illustratore, o addirittura (!) il designer di gadget stile "Diddle" (i suoi fumetti sono di tutt'altro genere).

    Lo stesso Concina è autore di romanzi.

    In breve:
    1. Attenzione ai termini che si usano, schiavo è una parola grossa.
    2. Spero in uno status migliore per gli autori, ma se si accetta un contratto, inutile pretendere di più su quel lavoro.
    3. Condivido quindi l'idea di Concina (e di molti altri) sul fatto che gli autori di fumetti siano maltrattati, ma non condivido né le sue pretese nei confronti di Disney, né (in parte) la forma usata per ottenerle.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • PEPPE4OKI ha scritto:Salve a tutti mi chiamo Giuseppe Quattrocchi, sono un giovane disegnatore.
    ho seguito con attenzione le ultime vicende che hanno portato a questa polemica, eppur essendo un giovane spesso maleducato e irrispettoso, rimango incredulo e sconcertato davanti ad una reazione così aggressiva e diffamante come quella del signor Vitaliano, che per altro non conosco e che non posso giudicare come persona(me ne guarderei bene).
    Vorrei citare lo stesso ricordando che essendo padre di 2 figli nonchè un grande professionista, come tale dovrebbe avere più rispetto per un "collega" che a torto o a ragione si trova alle spalle una carriera di successi e riconoscimenti lunga trenta anni e che ha portato il topolino, insieme ad altri grandi autori, ad essere quello che è, e quello per cui guadagnate così tanto.
    Premetto di non conoscere assolutamente il signor Concina e di non avere alcun interesse nel criticare le idee di un altra persona, soprattutto un professionista come Vitaliano, ma credo che mentre ci si impegna per montare su questo teatrino di scarica barile si perde di vista un punto a mio parere fondamentale: l' etica e il cuore della gente qualunque lavoro essa svolga...il signor Concina è stato scaricato come un cane a prescindere dai possibili errori o esagerazioni portati dalla sua reazione, l' atteggiamento della Disney è effettivamente conosciuto da tanto tempo e si sa che chi entra li dentro è loro schiavo, e finalmente qualcuno colpito in prima persona ha deciso di non rimanere inerme.
    Un ultimo appunto: come fa il signor Vitaliano a dire che dobbiamo accettare questo lavoro per quello che è? Se solo dal 2005 è stato a malapena riconosciuto come tale?? Se tutto è ancora da costruire e se ormai è voce di popolo che in Italia i diritti dei fumettusti neanche esistono?? Forse per sviare l'attenzione al vero problema al cui tutto si riduce..tagli/soldi!
    Spero di non aver offeso nessuno,ma il fumetto italiano è in ginocchio e qui ancora si litiga tra colleghi per far arricchire una multinazionale.
    sign.Concina ha tutta la mia solidarieta.

    Caro giovane disegnatore Giuseppe Quattrocchi,
    mi permetto di rispondere a quelle parti della tua lettera nelle quali mi tiri in ballo. Avrei volentieri evitato, ma a quanto pare me lo merito. Del resto, potevo starmene anch'io zitto e buono e far esporre a ciascuno il proprio punto di vista senza stare lì a polemizzare. Be', ormai quel ch'è fatto è fatto. Adesso, tuttavia, mi pare che le posizioni siano un po' più chiare. Adesso si capisce molto meglio di che cosa si stava parlando, no? Salta finalmente fuori la reale natura della Grande Battaglia! Alè. Meglio tardi che mai.
    Caro Quattrocchi, dicevo. Te li sei letti bene i post che ho scritto (qui e altrove)? Sei sicuro che ci fosse qualcosa di "diffamante" in quello che ho scritto? Conosci il significato della parola "diffamante"? Secondo te dare del servitore a qualcuno che espone il proprio punto di vista (sbagliato o giusto, condivisibile oppure no) è un'azione diffamante, rispettosa o (faccio per dire) "simpatica"? Se la risposta non ti viene subito, facciamo così: fatti dare del servitore da qualcuno e vediamo che effetto ti fa.
    Secondo te, il punto di tutta questa vicenda è (ti cito) "l'etica e il cuore della gente qualunque lavoro essa svolga". Figurati se "cuore" e "etica" non sono concetti importanti anche per me. Il punto è che qui non si parlava di questo, o, almeno, non principalmente di questo. Si parlava sostanzialmente di tre problemi:
    1. Quantità di lavoro commissionato da un editore a un autore.
    2. Riconoscimento dei diritti d'autore.
    3. Riconoscimento dei diritti di ristampa.

    Quello che penso sui tre punti l'ho già scritto. Se ti va di andare a rileggere, rileggi. Detto ciò, però, permettimi un consiglio, visto che sei un giovane disegnatore. Quando firmi un contratto di lavoro, lascia perdere per un momento il cuore e concentrati su quello che su quel contratto c'è scritto. Se c'è scritto qualcosa che non ti convince, dillo chiaramente. Se un qualche dirigente ti ha promesso diritti sulle ristampe del tuo lavoro, prendilo alla lettera e fagli mettere nero su bianco, immediatamente. E' un tuo diritto. Se, viceversa, ritieni che tirare in ballo una promessa verbale possa nuocere al tuo lavoro (per esempio: potrebbero farti lavorare di meno…) allora cerca di essere sincero con te stesso e ammetti che non ti conviene. Dopodiché, se vuoi, firma lo stesso. Altrimenti, prendi la porta e vai. Se, al contrario, vuoi far rispettare un impegno verbale (e questo, secondo me, sarebbe l'atteggiamento più chiaro, più corretto, più condivisibile) allora fa' la tua battaglia. Molti tuoi colleghi, negli anni a venire, te ne sarebbero grati. Se, però, quella battaglia non hai avuto le palle per farla, dammi retta, dimenticatene. Farai più bella figura.
    Questo, caro giovane disegnatore Quattrocchi, è quello che succede nel mondo degli adulti. Altrove ho scritto della vita dei free-lance. Se hai voglia e tempo, rileggi. Se non ti fidi di quello che ho scritto io, prova a chiedere a qualche altro collega. Se trovi qualcuno che ti dice cose diverse da quelle che affermo io, fammelo conoscere. Ho due figli, entrambi alle superiori, e non mi dispiacerebbe affatto se scoprissi che il mio lavoro può rendere di più di quanto finora mi ha reso. Potrei mandarli all'università con qualche preoccupazione in meno e pensare a uno straccio di pensione anche per me. Pensione che, finora, mi pare assai improbabile che io possa ottenere. Ovviamente, ti auguro di cuore di arrivare alla mia età avendo fatto rispettare tutti i tuoi diritti e avendo al tempo stesso guadagnato una carrettata di soldi. Anche se questo vorrà dire che una qualche multinazionale ha guadagnato a sua volta una betoniera di soldi con il tuo lavoro. Contraddizioni del capitalismo e del libero mercato…
    Saluti.
    Fausto
  • Grazie per la paziente risposta, che peraltro non mi aspettavo, vorrei dire tante cose in merito a quanto da lei scritto, ma mi dilungherei troppo rischiando di confondere persino me stesso. indubbiamente la mia inesperienza mi ha portato a trascurare alcuni punti da lei descritti che sono delle verità innegabili, ma questo mi discosta poco dal mio pensiero originario. C'è da dire che il mio è il punto di vista di un giovane autore che vorrebbe inserirsi e non quello di un navigato professionista che da tempo ha trovato la propria dimensione lavorativa grazie all' esperienza accumulata nel tempo.
    In merito allo sfogo di Concina, volevo aggiungere un ultima cosa, per me fondamentale e forse il motivo scatenante del mio disaccordo in merito alla sua reazione: ci sono alcuni tra i pochi grandi autori che hanno il merito di aver fatto la storia e reso grande l'azienda o la testata per cui hanno lavorato, vedi appunto Concina, Scarpa, Carpi, Cavazzano, Barbucci ecc. senza di loro, senza il loro talento il topolino non sarebbe quello che rappresenta, sia storicamente che economicamente, e credo fermamente che meritino un rispetto e una considerazione differente all'interno dell' azienda a prescindere dai contratti, non si puo liquidare ( so che non è stato licenziato, ma offeso come professionista) un personaggio di questo calibro come un semplice sceneggiatore uguale a tanti! trovo offensivo più il "modo" che la motivazione.
    In fin dei conti credo di aver capito che questa esplosione di Pro-Contro Concina sia dovuta al semplice fatto che la verità sta in mezzo e quindi potremmo stare qui a discuterne chissa per quanto.
    Detto questo la ringrazio di nuovo per la sua disponibiltà e per i suoi consigli, che non mancherò di seguire.
    Gia che cè, per dare un lieto fine almeno ad una piccola parte di questa diatriba nata sul web, mi dia pure lavoro!!!!
    logicamente la mia era una battuta per alleggerire i toni (non è vero mi dia lavoro!!!!!!!!!!!!)
    cordiali saluti
    Peppe4oki
  • Afnews ritaglia un breve spazio ancora sul caso Concina, con tanto di link a un articolo da "L'Espresso" in cui c'è una breve risposta di Mauro Lepore, vice presidente Disney Publishing Worldwide. Ecco il link dell'articolo:

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... pi/1989968
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • ...conosco di striscio le problematiche interne alla Disney e quindi non entro nel merito per non dire cazzate.

    Ci tengo a esprimere anche qui la mia solidarietà a Concina sopratutto per il modo...escludiamo il problema dei diritti, che c'è eccome...io, come il Concina e penso /spero molti altri non intendiamo rassegnarci all'imbarbarimento generale.

    Non mi interessa se sia una multinazionale o una mini casa editrice del sottoscala, ma chi ti da per i suoi motivi il ben servito, non vedo perchè debba esentarsi da qualunque minima forma di educazione, solamente perchè le leggi dello stato del diritto aziendale non lo prevedono.
    Ma per piacere.
    Diceva totò...siamo uomini o caporali?
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