[Allegati RCS] La Grande Dinastia dei Paperi (Barks)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • sembra molto molto minteressante... peccato per il prezzo...
    il primo numero dovrebbe uscire domani, no? così vado a cercarlo *_*
  • Bene, bene... chi ha potuto sfogliare il primo volume ha scoperto che, tramite cartolina, ci si può abbonare, usufruendo del 20% di sconto! :)

    (espediente usato da tempo anche dalla Dea per le sue collane, del resto...)

    In pratica, si fa il versamento con bollettino o carta, per avere 5 volumi in una volta... :elio:

    Con questa bella notizia, ogni dubbio è fugato. Mi butto...
  • Mi sa che farò lo stesso... Peccato, non potrò commentare in diretta web, ricevendone 5 alla volta.
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  • Qualcuno mi illumina sui costi del tutto?
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • Il primo volume è gratis.

    7,90 x 40 = 316 euro.

    Con l'abbonamento dovrebbero essere, con lo sconto del 20%, spedizioni da 5 volumi al costo di 31,60 euro l'uno.

    31,60 x 8 spedizioni = 252,80 euro

    Bè, pochi non sono, ma è anche l'omni-Barks, mica quisquiglie.
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  • DeborohWalker ha scritto:Il primo volume è gratis.

    7,90 x 40 = 316 euro.
    323,90. I volumi sono 41. ;)
  • Preso. Non ho avuto modo di leggerlo, spero di avere il tempo questa sera.
    Ma sembra veramente un'opera davvero pregievole, con redazionali e una scheda per ogni storia.
    DeborohWalker ha scritto: Con l'abbonamento dovrebbero essere, con lo sconto del 20%, spedizioni da 5 volumi al costo di 31,60 euro l'uno.
    Confermo, c'è la possibilità di abbonarsi (non ero a conoscenza che il Corriere offrisse quest'utile servizio). Lo sconto è superiore al 20%, il costo di ogni invio da 5 volumi è di 2,90 euro, se non erro.
  • Pacuvio ha scritto:323,90. I volumi sono 41. ;)
    Ma il primo è gratis.
    Gnègnè.
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  • DeborohWalker ha scritto:
    Pacuvio ha scritto:323,90. I volumi sono 41. ;)
    Ma il primo è gratis.
    Gnègnè.
    Cosa? ma allora... ecco perchè l'edicolante ha iniziato a sghignazzare (così: :asd: ) dopo che gli ho dato i miei € 7,90... figlio di sultana! :$!@:
  • Lo ripetevano in continuazione che era gratis. Bè, hai praticamente offerto la cena all'edicolante :asd:

    Comunque trovo che il formato sia un pò grande e le cover delle storie un pò grossolane però
    non mi lamento.
    Ci sono ottime possibilità che mi abboni.
    Una rarità etnica in technicolor

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  • Pacuvio ha scritto:
    DeborohWalker ha scritto:
    Pacuvio ha scritto:323,90. I volumi sono 41. ;)
    Ma il primo è gratis.
    Gnègnè.
    Cosa? ma allora... ecco perchè l'edicolante ha iniziato a sghignazzare (così: :asd: ) dopo che gli ho dato i miei € 7,90... figlio di sultana! :$!@:
    Gli hai dato i soldi e se li è tenuti senza dirti che era gratis??? Edicolanti furbi da quelle parti... :omg:
    Comunque preso anch'io stamattina, l'ho solo sfolgiato, inizierò a leggerlo domani... forse è vero che le copver sono un po' grossolane, ma il formato è quello standard di Zio Paperone!
    Ci sono buonissime probabilità che faccia tutta la raccolta completa (ragazzi, stiamo parlando della Carl Barks Library), dato che già dal primo volume vedo che è fatto bene, la copertina è ben relaizzata, scehde per ogni storia, articoli introduttivi ben fatti... e se faccio tutta la collana penso che mi abbonerò perchè conviene...
    all'inizio avevo un po' di remore per via del costo non indifferente, ma dato che sia ieri che oggi mia madre si è interessata a questo progetto e mi ha quasi spronato a continaurlo dicendomi che un po' me lo pago con le mie mance ma un po' mi aiuta anche lei con la spesa (precisando: se per me era una cosa fatta bene), penso proprio che non eisterò oltre...
    ps. ho una mamma nerd?
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Lol, ragazzi... scherzavo... :P
  • Basta, ti metto tra gli utenti ignorati. :gnegne:
    Vado a finire la lettura va
    Una rarità etnica in technicolor

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  • Preso! Che dire, molti si sono lamentati dell'ordine acronologico, della numerazione "scomoda" (di cui mi sono lamentato anch'io), ma secondo me questi difetti sono trascurabili, a cominciare dal 1951 molto probabilmente la raccolta sarà cronologica, per iniziare alla grande e attirare il grande pubblico, hanno deciso di spostare due brevi per dare maggior spazio a dei capolavori, per chi si lamenta degli scarsi editoriali dico : " Questa è la raccolta delle storie di Barks" non la sua critica, ovviamente un degno apparato critico deve esserci e come è stato gestito non è "invasivo".
    Ma andiamo al volume:

    Cover : Potrà sembrare scarna, ma per me simboleggia la dinamicità e la semplicità delle tenpages barksiane, e il colore è gradevole

    Articoli: Non invasivi, sintetici al punto giusto: la storia deve parlare da sola!

    Olii e Copertine: ottime riproduzioni speriamo di averle tutte

    Paperino e il sentiero dell'Unicorno: E' stata la prima storia di Barks che ho letto ed è stato colpo di fulmine (ma per me non è la migliore del volume), una trama che parte da un capriccio di Paperone ( pretesto che metterà in moto le trame più fantasiose della collana "Uncle Scrooge"), location stupende,
    i nipotini che cominciano a crescere diventando "più maturi" (e furbi!) dello zio,un Gastone "truffaldino" ormai col suo aspetto definitivo, irritante al punto giusto in una delle sue apparizioni più memorabili (non come nell'Uomo d'Oro e nell'Amuleto del cugino Gastone però :P), umorismo frizzante , una storia "sempreverde" (come tutte quelle di Barks del resto :P).

    Paperino e la Cimice Tuff-Tuff: Avevo sempre desiderato leggerla (avendo letto solo la versione bottariana) e sono stato accontentato: uno dei scherzi più riusciti dei nipotini, gag a ripetizione e un finale "psichedelico", il meglio del umorismo barksiano.

    Paperino e la sposa persiana : il "must" del numero, un villain one-shot tra i più riusciti dalla mente del Maestro dell'Oregon, un "fumetto" che parla di storia, di chimica, di morte, anticipando per certi versi i temi della barksiana "Re Paperone I", un sosia assurdo e un finale inquietante, un Capolavoro da trasmettere ai posteri.

    Paperino sciatore: le tenpages di Barks sono dei capolavori di ritmo, storia e gag, con un Paperino che si caccia nei guai per la sua "fanfaronaggine", delle spie straniere che anticipano la Brutopia, e dei nipotini sempre più vicini all'attuale status quo di Giovani Marmotte.

    Paperino nel paese dei totem: questa storia mi inquietava da piccolo, soprattutto per la reazione dei nativi americani ai prodotti di Paperino, ma c'è un grande umorismo che traspare da queste tavole, come le vendite poco fruttifere di Paperino e gli indiani alle prese con i prodotti comuni della nostra società, se non ci fosse la Sposa Persiana sarebbe il top del numero.

    Paperino e il pappagallo contante: questa è una pietra miliare! Uno Zio Paperone dall'aspetto quasi definitivo, la prima apparizione di una cassaforte che contiene quantità abnormi di denaro (di lì a poco arriverà il Deposito con il quale si alternerà nelle storie finchè Don Rosa in "Archimede Pitagorico In Il Pifferaio Magico di Paperopoli" risolverà la questione mostrando il palazzo con la cassaforte come un mini deposito alternativo), due criminali che anticipano di poco la Banda Bassotti, l'esordio della mitica "Bertha", il cannone di Paperone riportato in auge recentemente da Don Rosa, ma utilizzato a suo tempo da Guido Martina, e il Pappagallo svitato che da il titolo alla storia che ci permette di vedere uno Scrooge che continua a comportarsi eccentricamente (tra poco lo vedremo tuffarsi nel denaro).
    Si sta cominciando a delineare l'epopea paperoniana...

    I tre Paperini e Nonna Papera: la più "moscia" del numero, con un paio di gag già viste nelle strips di Taliaferro, "date a Cesare, quel che è di Cesare" e Barks si riprende il "suo" Ciccio, il primo personaggio Disney che ha inventato, ponendolo nella sua location definitiva e mostrandocelo per la prima volta come un pigrone, visto che nel suo corto d'esordio e nelle strisce taliafferriane era sì mangione, ma non l'avevamo mai visto pigro.
    Una Nonna Papera più grintosa che mai che si "addolcirà" col tempo e un finale tenero e commovente che ci mostra come la "discolaggine" dei nipotini delle prime tenpages, abbia lasciato il posto a una personalità più matura, e a dei buoni sentimenti (anche se i nipotini faranno ancora qualche "bravata",
    tra cui la mitica Congiura dei sozzi).

    Paperino in vacanza: questa desideravo da tempo leggerla (anchè perchè è una storia "da primato" essendo la più lunga di Barks), e ho avuto un ottima sorpresa, soprattutto dal punto di vista grafico; viene detto nell'introduzione si respira "aria di Bambi" e non è un caso visto che Barks collaborò al lungometraggio del cerbiatto, riproducendo gli scenari naturali in maniera ottimale, e rendendo irresistibili gli animali della foresta, infatti credo di essermi innamorato del cervo maschio (:P), che imperversa per tutta la storia. Un Capolavoro grafico e una trama spassosa, cosa volere di più? :P

    Scheda su Paperone: carina, parla dei suoi esordi (nei fumetti americani e italiani, in televisione e al cinema) e c'è una scheda che cita pure "Paperino e la scavatrice" e Don Rosa.
    P.S. Nelle prossime settimane ci saranno sviluppi interessanti per il Sagittario, che acquisiranno una dimora definitiva, affronteranno una sfida, anzi "una disfida" e ritroveranno un vecchio amore ! :P

    Next: Paperino e le Spie Atomiche (una delle spy-story più memorabile dei Paperi) e altre storie + L'Albero Genealogico dei Paperi secondo Don Rosa (dalla serie "come inventare cinquanta personaggi per poi non usarli mai!" :P)
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    Eccolo. Il primo volume di una collana che ci terrà compagnia per 10 mesi, alla fine della quale potremo esclamare: "Ho l'opera omnia di Barks!" Saremo più poveri monetariamente parlando, ma avremo accumulato un po' di ricchezza sotto forma di storie. E in un'edizione di tutto rispetto, corredata da editoriali dignitosi, e che si limitano ad introdure sommariamente la storia e l'autore, senza sbrodolare nella prolissità incontrata nella collana sulle Grandi Parodie.
    La parte del leone però la fanno le storie, ben 8 alla volta, in un formato che permette di goderne appieno.
    L'unico neo è la cronologia: se vogliamo fare una collana in ordine cronologico, perchè poi all'interno dei singoli volumi le storie sono sparse alla rinfusa? Uff.
    E poi, ad essere pignoli, perchè mettere la scheda di Paperone in un numero con la copertina dedicata a Paperino? Era difficile creare un abbinamento anche in certe piccole cose?Bella la grafica del volume, la qualità della stampa e della carta (che addirittura profuma!)
    Non mi piacciono un granchè le pagine con il titolo della storia, accompagnato da un dettaglio di un disegno ingrandito all'inverosimile. Anche la copertina poteva essere migliore: d'accordo che è comunque un disegno di Barks, ma si poteva sicuramente trovare qualcosa di meglio... Perchè non mettere gli olii in copertina? Oppure un disegno più gradevole, come il ritratto di famiglia che è stampato anche all'interno e sul retro? Mah.

    Ma veniamo alle storie.

    Paperino e il sentiero dell'Unicorno Piacevole storia d'avventura, con Paperone che manda in spedizione Paperino. Divertente,e bella anche la trama. L'unica cosa che mi ha stupito è la "malvagità" di Gastone: è così solo all'inizio, o Barks lo ritrarrà sempre così meschino?
    Fantastica la gag iniziale con le botole allo zoo che non si aprono.

    Paperino e la Cimice Tuff-Tuff: Una storiellina simpatica.
    Sì, ma di Barks. Non c'è il minimo paragone con quelle da 10 pagine che compaiono solitamente sul Topo, dimostrazione che se uno è bravo, la brevità non è per forza un limite.

    Paperino e la sposa persiana: Bella, molto avvincente la prima parte, durante il viaggio e la scoperta; ingegnoso il modo in cui viene portata avanti la fase col doppio Paperino, giocando con bluff intelligenti. Ho trovato un po' fuori luogo i personaggi umani, come lo studioso e i "resuscitati" di Itsa Faka, forse non caratterizzati a dovere.

    Paperino sciatore: Forse la storia che ho apprezzato meno del volume. Trama leggerina basata su una fanfaronata di Paperino e avvallata da Qui, Quo, Qua.
    Tra l'altro la sceneggiatura un po' taballa, dato che i banditi sostituiscono il siero con i negativi per farli portare a lui, quando poi lo eguono per la maggior parte del tragitto... un po' inutile, neh?

    Paperino nel paese dei totem: Bella. A volerle trovare un difetto, forse un po' disomogenea, con una prima parte incentrata sull'indigeno peloso (e quando i nipotini, a mò di Signor Bonaventura riescono a vendere l'organo, la storia parrebbe conclusa); ma all'improvviso la storia si sviluppa verso quello che è il suo vero centro narrativo, con l'arrivo nel villaggio degli indiani. Ma la cosa che ho appezzato di più dell'episodio sono i siparietti che avvengono in controcampo: il picchio che guarda le scarpe bucate, l'uccellino che riesce a catturare un pescione, e il fantastico pesce che scappa dalla mosca correndo sull'acqua. Davvero affascinanti, non avevo mai notato certi elementi presenti in quantità così massiccia in una storia di Barks, spero vivamente che siano presenti anche in altre.
    Ah, in una vignetta Paperino ha i denti, l'effetto è veramente grottesco.

    Paperino e il pappagallo contante: Questa me la ricordavo dall'infanzia! E se una storia rimane in testa a 15 anni di distanza, evidentemente è una Signora Storia. Lo status futuro di paperone con deposito, comportamenti eccentrici, e Bassotti alle calcagne, qui è abbozzato, pronto ad essere sviluppato in futuro. Ma la parte del leone (groar!) la fa il pappagallo (cra!) bizzarro per le sue ripetizioni numeriche, e affascinante anche per via del suo costante sguardo assente.

    I tre Paperini e Nonna Papera: L'esordio di Ciccio, da subito nel suo aspetto pressochè definitivo. Interessante la figura di Nonna Papera, severa quando occorre (più di quanto dimostra nelle storie più moderne), ma anche pronta a coccolare i suoi nipoti. Pure questa storia (in particolare il finale sentimentale) la ricordavo da una lettura infantile...

    Paperino in vacanza: Bè, una vera e propria propaganda ecologista. Un inno alla natura, una denuncia ai comportamenti scorretti, personalizzati in un individuo che ricorda non poco il vicino Jones. Inquadrature particolari (basti guardare la sequenza iniziale, durante il viaggio), e il grande incendio che è certamente una scena epica e con momenti veramente forti: quando mai abbiamo visto Paperino e i nipotini seppellirsi vivi per sopravvivere ad un incendio? Uao.

    Belle storie. Mi hanno fatto scoprire anche un gusto di Barks per i giochi di parole (come nel caso di Itsa Faka e Noble X Ample), in molti casi purtroppo persi nella traduzione italiana.

    Ah, Luca Boschi ha risposto alle domande più frequenti su questa collana, potete leggere le risposte qui
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  • La Grande Dinastia dei Paperi - Volume 1: 1950

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    Ok, finalmente dopo anni di attesa, anche l'Italia potrà avere la sua Carl Barks Library ben fatta, dopo che l'unico contenitore di storie barksiane curato filologicamente era stato ZIo Paperone.
    E Boschi promette che potrà a tratti anche avere vatnaggi rispetto alle altre cronologie del mondo. La prima, tangibile, il prezzo abbastanza popolare, grazie all'idea di allegarla ad un quotidiano. In più, il primo quotidiano in Italia.
    La pecca vistosa che io vedo è il titolo della collana. Io continuerò a chiamarla in cuor mio "Carl Barks Library" e me frego di grandi dinastie... mica è la Saga di Don Rosa! Tanto che per frornire parziale giustificazione nel prossimo volume mettono in omaggio il poster dell' Albero genealogico di Don.
    Ma a parte questo dettaglio (assai trascurabile, di scarsa importanza) tutto il resto fila. Sì, si potrebbe cavillare che l'ordine cronologico non è stretto per quanto riguarda le storie all'interno di un anno, ma Boschi sul bolg ha spiegato il motivo e non lo vedo come problema insormontabile. L'importante è che siano raggruppate per anni, e questo va benissimo. Poi che ci siano tutte le storie, anche quelle di una tavola, anche quelle di mezza tavola. E questo Boschi l'ha assicurato, così come ha assicurato che ci staranno pure quelle solo sceneggiate da Barks, e alcuni pezzi inediti sia come dipinti e contributi da articoli sia come storie (le inedite di Jippes mi fanno sbavare fin d'ora). Gli articoli, poi, saranno più particolareggiati rispetto al primo volume, e questo è molto buono dato che pure io avevo storto il naso a leggere le tavole (si chiamano così le pagine di un fumetto, che sembrava una pagina del manuela del fumetto per stupidi...
    Difetti da rodaggio, dunque, e tutti perdonabili. A me piace pure la copertina, comunque, dal colore (anche se camcia ogni volta) allo sfondo tutto arabescato che mi intriga e dà quell'aria di ufficialità e serietà, IMHO, che molti invece non trovano... ma questo è soggettivo... ma andiamo al succo del volume: le storie.
    Paperino e il sentiero dell'unicorno. Bella. Uno Zione con gli occhiali ancora con le stanghette fa da motore alla storia, commissionando a Paperino la ricerca dal fantastico animale, in una spedizione nel più purio stile barksiano. Belle le prime tavole con Donald che continua a dire "Sì, Zio Papeorne" per poi esplodere nle "NO; ZIo Papeorne" a sentir parlare dell'unicorno! Bello anche il finale con Paperino che , nonostante Gastone, se la cava alla grande facendo sì che chi ci guadagna di più sia chi ha faticato per arrivare all'animale del titolo.
    Paperino e la cmice Tuff-Tuff. Finalmetne leggo la breve che ha dato ispirazione a Bottaro (io ho letto il seguito di Bottaro su "Carl Barks L'uomo dei Paperi, e sono sempre stato curioso di leggere querlla di Barks). Splendida. Da un'idea in fondo banale Barks riesce a dare alla vicenda spunti divertenti e le ultime due tavole sono da antologia.
    Paperino e la sposa persiana. Ecco, me l'avete caricata di aspettative e non mi ha pienamente soddisfatto. Vero però che è la mia seconda preferita del volume, efficace nella trama e con il professore che fa paura davvero. Quando la storia vira sul fantastico e sui due Donald si fa anche più intrigante del già ottimo inizio.
    Paperino sciatore. A me è piaciuta alquanto. Breve ma simpatica, con la classcia fanfaronata di Paperino che lo caccia nei guai. Eppure, nonostante ciò e nonostante le spie, il papero riesce nel suo intento. LO sogan ripetuto ossessivamente "Abbasso Paperopoli" mi ha messo addosso ansia.
    Paperino nel paese dei totem.Questa è l'uica che già avevo, nel vo,ume della BUR. Bella comunque, simpatica e piena di ritmo, con la contrapposizione zio-nipotini che poi si uniscono per uscire dal pasticcio degli indiani. Bella narrazione, bei disegni della foresta. Bella l'idea dell'improbabilme organo a vapore.
    Paperino e il pappagallo contante. Mooolto bella. Inizia a comparire il cannone, un pallido deposito, l'attaccamento di PdP per animaletti domestici (kaibì di Scarpa...), due banditit semi-bassottim, e i disastri che può provocare un animale all'apparenza innocuo (a me ricorda tqanto la trama del "lemming con il ciondolo" di Barks). Convinetissima.
    I tre paperini e Nonna Papera. E' ovvio che nella produzione di ujn uomo non ci sono solo storie memorabili. Questa è una di quelle che non spicca, un'onesta storia che mostra le prime caratterizzazioni di Nonna Papera e Ciccio insieme alla fattoria. Bella la lettera del notaio Sbarbalo che alla fine scrive "Eh eh eh", ridendo del guaio economico della Nonna!
    Paperino in vacanza. Titolo banale per una storia molto bella e delicata. Le storie a sfondo ecolofgista le ho sempre evitate come la peste dai Topolino che negli anni 80-90 erano pieni di questi argomenti. Questa ha qualcosa di più, all'apparenza si regge solo sulle gag ma il filo rosso del cervo maestoso e del tipo che non segue le ragole rende òla storie unita e coesa. I diesengi qui risaltano, nelle montagne nella foresta e in tutta la natura attorno ai Paperi. appalusi per la tavola di apertura, una delle più belle che ricordo nei fumetti Disney!

    Next, 1950-51, con le Spei Atomiche che io già ho letto su Tesori 2. Peccato che fino a fine febbraio-inizio marzo non potrò commentarlo, così come i successivi 4, dato che mi abbono. Seguirò i commenti delgi altri rodendomi in fegato e imprecando per non avere una cronovela e precipitarmi nel futuro. Anche perchè tutto fa presagire, specie del bolg di Boschi, che c'è da leccarsi i baffi, e per accontentare palati fini...
    Ultima modifica di Bramo il giovedì 03 settembre 2009, 20:51, modificato 1 volta in totale.
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  • La stavo aspettando da dieci anni una collana del genere, da quand'ero al culmine della mia carlbarksmania.
    Con la mia collezione incompleta di Zio Paperone copro già il 70% (se non di più) della produzione barksiana, e tutte le grandi storie già le conosco, ma pazienza: non so resistere al fascino di un'integrale di uno dei miei autori preferiti... E pazienza anche per la cronologia non rigorosissima.

    Mi sono abbonato. Fossimo nel 1998 sarei dieci volte più felice, ma va bene lo stesso :D
  • Ecco alcune aggiunte importanti alle news sulla Grande Dinastia dei Paperi, sempre dal blog di Luca Boschi: i titoli dei primi 22 volumi (cioè la storia che li apre...)

    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.c ... ei-pr.html
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  • E cronologica fu.
    Da tempo ci si chiedeva come mai nessuno avesse ancora pensato di pubblicare una cronologica prestigiosa allegata ad un quotidiano, ammortizzando così i costi, riducendo i rischi e facendo felici un po’ tutti quanti.
    Ad onoro del vero il ragionamento era stato proposto nella speranza di veder arrivare, dopo le ripetutissime richieste, una cronologica di Floyd Gottfredson di cui certo si sarebbe sentito maggior bisogno vista anche la travagliata vita editoriale dell’opera del Maestro dello Utah. In molti di fatto si aspettavano che sfruttando l’ottantenario del personaggio di Topolino qualche anima pia decidesse di attingere da fonti illustri (come gli inserti del Messaggero o le Traverso) per abbinare l’epopea a strisce a un quotidiano. Invece, probabilmente a causa dei numerosi flop di iniziative con il nome del topo in brachette rosse, si è puntato su un altro Maestro disneyano, Carl Barks, sfruttando l’enorme visibilità data al sessantenario del suo personaggio più celebre, Paperon de’ Paperone, grazie ad iniziative come Tutti i Milioni, La Grande Caccia alla Numero Uno (vabbè…), Un Altro Natale sul Monte Orso e la rivisitazione del mitico Vita & Dollari di Paperon de’ Paperoni.
    Gottfredson sarebbe stato preferibile, è vero, anche perché Barks bene o male non è di difficile reperibilità, ma in un periodo grigio come quello attuale si deve solo ringraziare che nessuno abbia ostacolato chiunque abbia avuto la sanissima idea di proporre al grande pubblico l’opera omnia dell’Uomo dei Paperi, sperano che questa possa riscuotere un discreto successo facendo da apripista ad un’analoga operazione in chiave gottfredsoniana.
    Non tutti però sono stati entusiasti di come sia stato pianificato il tutto. Il titolo è blutto, l’ordine cronologico c’è ma è spezzettato, e le storie non sono in ordine cronologico nell’ambito dello stesso volume, e le copertine sono blutte e tradiscono lo spirito barksiano… e chissefrega. Questi che alcuni considerano difetti, anche se piccoli, non sono altro che cose che sarebbero potute essere migliori ma che comunque in sé non fanno male a nessuno. Provino i criticoni a cercare di svendere un prodotto così elitario al grande pubblico, cercando di farlo risultare il più possibile appetibile senza tuttavia scontentare i filologi più accaniti: per me questo è un grande lavoro e non a caso dietro ci sono le menti di Boschi, Becattini e Cannatella, curatori del fu Zio Paperone e che si sono fatti un quattro per fare contenti tutti e che sono riusciti a garantirci tutto Barks. Non tutto-ma-non-proprio, manca-un-po’-al-tutto, tutto-così-così, ma TUTTO Barks, con lunghe, brevi, autoconclusive, text only, copertine, olii, liste della spesa. Scusate se è poco.


    La Grande Dinastia dei Paperi 1
    1950

    Il 1950 è un’annata ricca di capolavori per l’Uomo dei Paperi, che cresceranno con ritmo impressionante a partire dalla fine dell’annata seguente. Da segnalare specialmente per pietre miliari come The Magic Hourglass, “Big-top Bedlam” e “Dangerous Disguise” l’anno si apre con La Cimice Tuff-Tuff per concludersi col botto con le succitate Spie Atomiche.
    Paperino e il Sentiero dell’Unicorno (Donald Duck in “Trail of the Unicorn”): il lungo connubio tra Barks e la mitologia ha inizio con questa avventura di 24 tavole, che con maestria (Sì, Zio Paperone…) catapulta Paperino e nipotame dalla loro placida esistenza quotidiana nell’avventura più sfrenata grazie a un Paperone che, a tre anni dalla sua creazione, è ancora in bilico tra mero pretesto per trame avventurose e personaggio effettivo.
    Siamo ancora lontani dalla razionalizzazione del mito, che in futuro raggiungerà il culmine in storie come Il Vello d’Oro o Il Valhalla Cosmico, ma già ci sono delle premesse che portano la trama su binari assai realistici e pratici. Per ora tuttavia, la ricerca non è altro che una cornice alla classica ma pur sempre gustosa storiella di Barks basta sul contrappasso Chi la fa, l’aspetti.
    Paperino e la Cimice Tuff-Tuff (Donald Duck): breve commediola di famiglia, ma estremamente gustosa, in cui Barks sbizzarrisce la propria vena creativa, sia narrativamente che graficamente con visionarie deformazioni che probabilmente influenzeranno lo spirito giocosamente pazzerellone di Bottaro, che hanno dopo realizzerà un simpaticissimo midquel della storia, La Vera Storia della Cimice Tuff-Tuff.
    Paperino e la Sposa Persiana (Donald Duck in “Ancient Persia”): stupendume condensato in 24 tavole. Con un incipit concettualmente simile a quella Spie Atomiche che da qui a poco uscirà dalla matita del Maestro, s’innesca una storia davvero inquietante, con atmosfere assai indianajonsiane che senza rinunciare all’immancabile umorismo (il sosia di Paperino al posto sbagliato nel momento sbagliato) creano un mix impeccabile grazie anche alla pazzia del villain che scatena una serie di eventi davvero da brivido. Ottima, e siamo ancora lontani dalla vera Avventura barksiana.
    Paperino Sciatore (Donald Duck): simpatica ten pages (gravemente esilarante il Abbasso Paperopoli! della spia), dimostra come si possano sempre costruire storie efficaci anche su clichè ricalcatissimi, quando si ha qualcosa da dire e la voglia di fare.
    Paperino nel Paese dei Totem (Donald Duck in “Land of the Totem Poles”): pressoché identica a La Città dai Tetti d’Oro (in cui lo scontro generazionale si acuisce, coinvolgendo anche Scrooge), presenta un Herman imparentato non solo con la simile creatura di Salesman Donald, ma soprattutto con il memorabile Signor Bunz che Scarpa ideerà per L’Uomo di Ula-Ula. Il tema portante è tuttavia quello del self-made-man, alquanto caro a Barks che lo userà sempre con dissacrante ironia senza mai sbilanciarsi nel didascalismo donrosiano, ed anzi puntando alle differenze tra i savi nipotini e l’autodistruttivo Donald.
    Paperino e il Pappagallo Contante (Donald Duck and “The Pixilated Parrot”): grazie ad un bizzarro pennuto (parente dell’altrettanto disastroso di quel Tipetto da sballo di nome Joe! di Paperino e il Pappagallo), il ruolo di Paperone come personaggio effettivo si fa sempre più vistoso. E se il personaggio cresce, urge trovargli degli antagonisti: ecco quindi la seconda versione ante litteram (dopo quella di Maschera Nera) della Banda Bassotti, che verrà ufficializzata nel 1951.
    I Tre Paperini e Nonna Papera (Donald’s Grandma Duck): ritorna nella produzione barksiana Nonna Papera, modellata da Al Taliaferro sulla suocera Donnie M. Wheaton, dopo l’insolita versione, parecchio distante dal modello originario, in Donald’s Best Christmas e dopo quella già più ben definita di Paperino Musicista. La storia non è stata scritta da Barks ed è la seconda, dopo The Ridde of the Red Hat (1945), in cui non appare Paperino, sebbene sia nominato diverse volte.
    b]Paperino in Vacanza [/b] (Donald Duck in “Vacantion Time”): la storia più lunga del Maestro dell’Oregon ha del fantastico. La parte del leone la fa lo straordinario impatto grafico, con ambienti bellissimi, realistici, molto particolareggiati e ricchi di ottimi neri pieni: con disinvoltura Barks passa da terreni pericolanti, brulli ed aridi a boschetti lussureggianti a cascatelle argentee di cui sembra sentire il tintinnio sulle rocce, riempite da una fauna adeguata che varia da temibili fiere quasi dantesche a idilliaci animaletti bambeschi. E poi c’è la scena dell’incendio, poderoso e devastante, che spazza via tutto lasciando nient’altro che desolanti reliquie che fanno davvero piangere il cuore. E l’emozione nel vedere un Paperino che, con il sangue freddo che solo un amorevole genitore prova quando i propri pargoli sono in pericolo mortale, ordina ai nipotini di inumarsi vivi, creando un fortissimo contrasto con le precedenti scene ricche di gag? Da brivido.
    E se l’intento è chiaramente ecologista (e lo in maniera incredibilmente efficace), Barks riesce anche ad evitare scadenti cadute nel retorico con un Paperino caratterizzato a puntino: il Maestro infatti non lo trasforma in un zuccheroso protettore dell’ambiente e anzi lo ritrae come un qualsiasi borghese in vacanza, con i propri puntigli da testa calda che deve riuscire a soddisfare e con un pomposo ma sano rispetto per le regole.
    E vogliamo parlare del villain? Mai tanto anonimo, ma nemmeno mai tanto carogna. Un carognone che fa salire il sangue alla testa e la cui sorte finale non può che appagare. Ma non fatevi ingannare da questo, né dalla tavola finale di irresistibile quanto geniale comicità; non osate parlare di happy end e nemmeno lontanamente di buonismo. Perché quella foresta bruciata è ancora lì e passerà molto, moltissimo tempo prima che possa nuovamente riprendere fuoco.
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