[Disney] Disney Manga

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Una rarità etnica in technicolor

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  • Innanzitutto, il nome giusto è Kilala Princess, o almeno è con questo nome che sta uscendo negli USA
    In realtà, essendo la lingua giapponese fatta di sillabe e non di singole lettere, non esiste la lettera "L", che viene quindi sostituita dalle cinque sillabe inizianti per "R": "ra", "ri", "ru", "re" e "ro".
    Ne consegue che, per i nomi stranieri o di fantasia contenenti sillabe in "ra" o "la", dipende dalla discrezione dell'adattatore, ma scegliere il "la" o il "ra" è esattamente la stessa cosa.
    Dire "Kirara" e dire "Kilala" va ugualmente bene, quindi. Non c'è un modo giusto o uno sbagliato di adattarlo! :)
    Domanda per i più esperti: esiste anche la trasposizione di KH2, o come manga ci si ferma a Chain of Memories?
    C'è anche il manga del 2. Non poteva essere altrimenti, dato che, almeno nel gioco, la storia di Chain of Memories non conclude un bel niente, ma anzi si riallaccia proprio al secondo capitolo.
    E' ancora in corso, però, da quel che so. Probabilmente, quindi, per questo l'hanno fatto precedere da tutti gli adattamenti dei film, per attendere che in Giappone si completi. Non è una cosa nuova, per chi pubblica manga.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Stavo guardando distrattamente il reparto fumetti dell'edicola, in attesa del pranzo, quando mi cade l'occhio su una cosa enorme, rosa shocking e sbrilluccicosa delle Witch.
    Dopo venti secondi buoni realizzo che è il manga, che giustamente è uscito dato che oggi è l'11. Con tutte le cose che ho per la testa di 'sti tempi, avevo completamente rimosso l'uscita di questo manga, e sì che era quello che attendevo di più, della collana!
    L'ho immediatamente comprato e letto mentre pranzavo, ed eccovi quindi, prontamente, il commento!

    Haruko Iida - Witch # 1

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    Sono sette anni ormai che mia sorella minore compra Witch e io glielo scrocco per leggerlo e soddisfare la mia sete di maho-shojo che la reiterata mancanza della ristampa di Sailor Moon non contribuisce a spegnere. Adesso sono un pò indietro con le letture, perchè leggo dai quattro ai sei numeri per volta quando torno a casa, ma non mi ha ancora stancato dopo sette anni, forse proprio perchè adesso le letture sono più diluite.
    Dopo sette anni di avventure, mentre continua a svolgersi sulle pagine del mensile principale, la storia di Will e compagne riparte "in bianco e nero", ed è una bella e piacevole esperienza per me rivedere le origini delle vicende, mentre piacevoli ricordi delle mie giornate da "quartino" al liceo mi si riaffacciano alla mente mentre leggo.
    L'autrice è una quasi-esordiente, e dubito che rimarrà famosa per questo, ma a livello grafico è molto dotata. Certo, non è uno stile molto personale (è un efficace miscuglio di quello di Moyoko Anno e di quello delle Clamp), ma è funzionale alla storia e molto gradevole.
    Le scene di battaglia, abbastanza esigue in questo volume (così come nel volume italiano, del resto!), e un pochetto confuse, ma l'autrice dà il meglio di sè nelle dettagliatissime e spettacolari trasformazioni, nelle scene di massa (i costumi della festa di Halloween sono stupendi, e c'è pure Jack Skeletron! :D) e nelle scene "mistiche" come l'acquisizione e la scoperta dei poteri delle ragazze, i nudi di Will e il confronto Will/Will trasformata.
    Senza dimenticare poi i simpaticissimi siparietti deformed, assolutamente essenziali per uno shojo manga che si rispetti!
    La storia fila via liscia liscia e si fa seguire senza annoiare i lettori del Witch italiano, anzi aggiunge un paio di siparietti e di modifiche alla trama originale che non guastano affatto (ad esempio, per dire, Luba qui è un maschio!).
    E' veramente un piacere rivedere i personaggi che abbiamo imparato ad amare in questi anni ridisegnati da un'artista giapponese, quindi ci si esalta e ci si diverte anche solo a guardare quelli che fanno soltanto una comparsata, come il prof. Collins, Matt, Uriah & Co., Susan, la preside, i genitori di Irma e Cornelia, Vathek (esilarante nel suo travestimento da uomo dei traslochi!).
    Dispiace davvero che i lettori nipponici, e di conseguenza anche noi che leggiamo in italiano quest'opera, non possano godersi il proseguimento della storia con tutte le aggiunte e le svolte che noi ben conosciamo, il passaggio di Elyon da traditrice tormentata a vittima e a regina, la conversione di Vathek, l'introduzione di Caleb, i vari tira e molla amorosi tra le ragazze e i loro fidanzati, i nuovi nemici, i nuovi poteri and so on.
    Ma, tutto sommato, se riuscirà a concludere degnamente la saga corrente (ne dubito, ma sperar non costa nulla!), questo esperimento non sarà fallito.
    Un piccolo appunto: abbastanza scadente perchè troppo scura la riproduzione delle pagine iniziali, che da colorate sono diventate in scala di grigi come prevedibile.

    Alla fine del fumetto, un piccolo redazionale che parla dei maho-shojo. Un redazionale che, certo, era dovuto, ma che non convince appieno.
    Per certi versi è ben fatto (vedi quando ti cita persino il nome di Moyoko Anno o di Akemi Takada, famosissima e bravissima character designer di storiche serie degli anni 80 come Creamy, Orange Road/E' quasi magia, Johnny, Lamù o Maison Ikkoku/Cara dolce Kyoko), ma per altri assolutamente impreciso e superficiale: cita Creamy, ok, ma avrebbe dovuto parlare anche di Magica Emi, Evelyn, Sandy dai mille colori, Fancy Lala e del resto delle maghette realizzate dallo studio Pierrot. Inoltre, dedica due righe striminzite e imprecise (non si dice "le Sailor Moon") all'importantissimo Sailor Moon, senza neppure indicarne il nome dell'autrice. Poi, da Sailor Moon, ignorando completamente i suoi emuli come Wedding Peach o Tokyo Mew Mew e altre serie che a lui molto devono come Cardcaptor Sakura e Magic Knight Rayearth, passa direttamente al recentissimo Sugar Sugar Rune, di cui parla ben più di Sailor Moon ma che, a mio parere, non ha molta importanza nella storia dei maho-shojo.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Bah, mi è piaciuto decisamente poco, in particolare nei disegni. Per quanto riguarda la trama, dovrei rileggerlo con calma, ma mi ha dato un'idea di spezzettamento (no, non tra i capitoli, che anzi sono ben legati, ma sulla storia in generale).
    Lorenzo Breda
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  • Questa lettura non fa altro che confermarmi su quali "basi" si poggia witch, e capisco perchè non abbia avuto successo in nipponia. La vera "magia" di "strega" erano i disegni innovativi, la fusione tra manga e fumetto disney italiano; senza i disegni barbucciani o pseudotali rimane solo un pessimo manga, con pessimi disegni e con una storia che più Stereotipo non c'è. In poche parole, leggere questo manga mi ha cancellato gli ultimi bei ricordi che potevo conservare di witch.
  • Witch è una serie che non seguo e della quale ho letto pochi albi; detto questo, a me questa prima parte dell'edizione manga è piaciuta. I disegni sono belli e lo stile non si discosta troppo da quello originale (non che sia così strano, visto che lo stile della serie tende al manga), e la sceneggiatura l'ho trovata migliore a quella di Kingdom Hearts, visto che non ho avuto difficoltà nella lettura.
    Il tutto sarà forse lo Sterotipo all'ennesima potenza, ma terminata la lettura di questo volume di Disney Manga la sensazione che ho avuto è di una serie dalle grandi possibilità. Peccato che ad un certo punto siano state bruciate e tutto si andato a scatafascio. Ma questa è un altra storia.
  • W.i.t.c.h #1 (Haruko Ida)

    Uhm. Ogni numero della serie originale è qui diviso in due capitoletti, sicchè il tankobon in questione, comprendendone tre (ma non sono neanche sicuro che il terzo sia intero, mi sembra abbia meno pagine) giunge più o meno a metà di Witch #2. Analizzare il fenomeno in questione è complesso, visto che già sul Witch normale se ne sono dette di cotte e di crude, sia in positivo che in negativo. Figuarci adesso che l'originale è in decadenza e l'esperimento manga è invece miseramente fallito da anni e anni. Pubblicarlo adesso su suolo italico è poco sensato, ma doveva prima o poi essere fatto anche solo per una questione di principio. Un principio che trascende il fatto che molto probabilmente il prossimo numero rimarrà monco, a meno che non si siano a tempo record laggiù in giappone inventati un finale tappo che possa in qualche modo giustificare il recupero di tale materiale. E sempre se di principio dobbiamo parlare mi sta emeritamente sulle balle che si sia dovuto ridisegnare Witch per adattarlo ai canoni (o forse dovrei dire stereotipi) nipponici. Cos'è, i disegni di Barbucci non andavano bene? Ai giapponesi scoppia il cervello se si trovano davanti agli occhi un formato diverso dalle vagonate di ugualume presente laggiù? Poco scambio culturale da quelle parti? Se capita che una cultura da cui noi attingiamo a piene mani si proclami dal canto suo totalmente impermeabile alla nostra, noi la assecondiamo pure? Questo si chiama lecchinaggio. Già a quei tempi mi era sembrata una grave mancanza di rispetto verso gli autori e verso lo stesso progetto Witch, la cui forza stava quasi esclusivamente nel compromesso stilistico. E non è un mistero il motivo per cui il fumetto abbia floppato in Giappone: tolto il particolarissimo stile sincretistico di Barbucci e rimaneggiate le impeccabili sceneggiature di Artibani, cosa rimane se non un manga streghettoso come tantissimi altri?
    Anzi, forse qui siamo pure sotto la media, visto che la sceneggiatura tende a capirsi poco proprio in corrispondenza delle parti nuove (tipo la fuga di Will da Vathek) e che sul versante grafico le protagoniste presentano fastidiose guanciotte assolutamente sproporzionate al resto dei loro visi, tralaltro tutti identici. Dopo il confusionario Kingdom Hearts ecco nuovamente un manga mediocre, interessante da possedere come reperto filologico ma che a livello artistico ad edonistico non aggiunge assolutamente nulla.
  • E' arrivato Witch numero 2!

    Pessimo, come immaginavo hanno chiuso il tutto lasciando vedere palesemente che è stato segato, non si sono manco degnati di virare la storia verso un finalino posticcio per mascherare la chiusura della serie, nonostante il cospicuo numero di pagine a disposizione.

    E hanno anche inserito la sottotrama di Nigel completamente inutile!

    Alla fine della fiera, tutti i miei buoni propositi sono andati a donnacce, così come con Kingdom Hearts. Sto veramente rimanendo delusissimo da questi Disney Manga.

    Il prossimo numero, Monsters, Inc. + Lilo & Stitch. Essendo due storie complete in un volume solo, mi devo aspettare superficialità a mille pure qua, o sarà un volume di formato doppio? No, perchè Monsters, Inc. in America è uscito a volume singolo, non capisco perchè qui l'hanno accorpato a un'altra storia!
    Mah, ci conto molto, essendo Monsters, Inc. uno dei miei film preferiti, ma credo che le mie speranze saranno malriposte come al solito... :stronk:
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Mike Haggar ha scritto:Il prossimo numero, Monsters, Inc. + Lilo & Stitch. Essendo due storie complete in un volume solo, mi devo aspettare superficialità a mille pure qua, o sarà un volume di formato doppio?
    Molto, ma molto*, di più del fatto che siano due in un unico volume mi preoccupa il disegno d'anteprima di M&C presente sul WItch#2 (che devo ancora leggere, ma al momento preferisco di gran lunga il manuale di meccanica classica). L&S, invece, sembra un po' meglio.




    *Ma proprio molto, eh.
    Lorenzo Breda
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  • W.i.t.c.h. #2 (Haruko Ida)

    Niente finale, neanche posticcio. E quel che è peggio è che la cosa non viene minimamente spiegata o motivata nei redazionali, che di per sè sono pure buoni, nel loro raccontare questo e quello a proposito del manga di Trilli o del genere shojo. Molto probabilmente avranno considerato dire la verità (e cioè che il manga ha floppato) un autogol a livello di immagine, cosa che comunque è stata per qualsiasi bimbetta che si sia comprata i due tankobon senza sapere che era un'opera monca. Quasi quasi sarebbe stato meglio ammettere la cosa, con una spiegazione dal taglio storicistico, come quelle dei vari Boschi/Cannatella/Becattini nei redazionali di Zio Paperone. Trattandosi di una riproposizione di materiale d'archivio dal taglio più filologico che d'intrattenimento - lo dicono loro stessi che vogliono pubblicare solo opere concluse - un minimo di onestà e serietà non ci sarebbero state affatto male.
    Venendo al fumetto vero e proprio, o quantomeno quel che ne resta, noto che l'adattamento nipponico dei numeri di Witch è cambiato: mentre prima un numero della versione italiana corrispondeva a due capitoletti piuttosto massicci del manga, adesso i capitoli hanno molte meno pagine e ce ne vogliono tre per raccontare un episodio. Il volume questo mese è più pienotto, e raccoglie la seconda e terza parte de I Dodici Portali, e le tre parti de L'Altra Dimensione. e premetto che il giudizio stavolta è un tantinello più positivo. Non so se sono io ad averci fatto l'abitudine o cosa, ma ho trovato la narrazione decisamente più scorrevole e la sceneggiatura un tantinello più intelligente. Permane ovviamente una discreta dose di humor giappo sterotipato, cosa assai pessima, ma perlomeno le sottotrame create per l'occazione sono sensate e gradevoli alla lettura. Non mi è dispiaciuta per niente la presenza di Nigel e ho gradito persino le scene che approfondiscono il rapporto Phobos/Elyon/Cedric. Bruttino il modo in cui la nonna esce di scena, con fuochi d'artificio e altri cliché quando nella versione italiana Artibani ci aveva saputo dare un quadretto tanto poetico e minimalista. Un leggero risollevamento qualitativo, quindi, che però è del tutto inutile ad una visione complessiva, e che non salva di certo un'opera nata in modo sbagliato e conclusa in modo ancor più sbagliato.
    Il prossimo numero dovrebbe vedere due adattamenti di film riuniti in un tankobon, e la cosa mi sa già di pastrocchio, ma perlomeno si avrà un minimo di varietà tematica che nel manga di Nemo, ahimé, non troveremo.
  • Grrodon ha scritto:Non so se sono io ad averci fatto l'abitudine o cosa, ma ho trovato la narrazione decisamente più scorrevole e la sceneggiatura un tantinello più intelligente.
    Boh, io invece ho trovato la lettura meno scorrevole rispetto alla prima parte. Ma forse è un mio problema con le sceneggiature nipponiche.
    Ad ogni modo la lettura è stata gradevole, tranne che per il finale. Ok, sapevo che sarebbe stato un finale monco, ma non mi aspettavo lo fosse in QUESTO modo.
  • Io non ho gradito nessuno dei due volumi, forse il secondo è più leggibile. La trama dà l'impressione di essere tagliata, quasi censurata e in alcune parti quasi banalotta (vedi la morte di Yan Lin).
    Per non parlare dei fascinosi Luba e Nigel.
    Un pò la storia cede, non mi stupisco se ha floppato subito.
    Ultima modifica di Hybiscus il domenica 10 agosto 2008, 12:37, modificato 1 volta in totale.
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  • Io ci ho provato.
    Ho preso in mano l'albo.
    L'ho sfogliato.
    Prima la parte su Monsters, Inc..
    Poi la parte su Lilo & Stitch.
    Ma non ce l'ho fatta, l'ho dovuto riappoggiare subito, è stato più forte di me.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Io abbandono questa collana, l'unica immagine di monsters & co. mi ha fatto passare la voglia di comprarlo.
    Rovinare dei capolavori in questo modo. :ops:
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  • No, vabbè, rovinare.
    E' una re-interpretazione, così come è successo nell'albo Rat-Man & Friends.
    I giapponesi cercano di vedere cosa esce utilizzando il loro stile: è successo con i fumetti di Star Wars, è successo con Nightmare Before Christmas, è successo con Witch, è successo con i film Disney.
    Ogni esperimento ha una qualità diversa dagli altri, alcuni sono azzeccati, alcuni no.

    Semplicemente, questo look è a mio parere troppo differente da qualcosa la cui immagine e il cui look mi è fin troppo caro.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Io sono decisissimamente indeciso.

    Boh, domani vado in edicola e vediamo che succede.

    Avere un buco nella serie mi infastidirebbe non poco. Però l'anteprima fa davvero schifo.
    Lorenzo Breda
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  • Non sto seguendo la serie, ma avendo letto di questa uscita in cui compare un'accoppiata di film a cui tengo molto, ho provato a fare alcune ricerche in rete per rinvenire anteprime...

    Be', ho trovato un manga di Lilo & Stitch. Non so se però sia quello pubblicato nel volume, perché questo con il film non c'entra nulla. Ma se quello in edicola ci assomiglia anche solo poco, me ne terrò a debita distanza. Melassa glassata a fiumi.

    Per decenza mi limito a linkare solo un paio di pagine. Nella seconda compare l'unica cosa che mi sembra degna di essere ricordata: la definizione di Pleakley come "Earth Otaku Alien".

    http://users.california.com/~keeper/pic ... manga1.jpg
    http://users.california.com/~keeper/pic ... manga2.jpg
  • Ho letto il volume la settimana scorsa, ma essendo andato al mare posso commentarlo solo ora.

    Ora, io sono di partissima perchè adoro alla follia Monsters, Inc., però il manga non mi è dispiaciuto.
    I disegni sono molto personali e simpatici, anche se magari non proprio bellissimi, ma si fanno apprezzare, riuscendo a rendere simpatici Sulley e Mike.
    La storia è un pò stringata e taglia qualche pezzo (es. lo yeti) ma si lascia seguire e regala anche qualche simpatico siparietto in più.
    Si poteva insomma fare di meglio, ma anche così sono soddisfatto del risultato.

    Quello che non capisco davvero è Lilo & Stitch. Ma che diavolo voleva comunicare, in così poche pagine?
    L'ho letto in 5 minuti e non mi ha detto niente, assolutamente niente.
    Forse sono condizionato dall'eccessivo sfruttamento in merchandising vario di questo film, o davvero è una porcata?

    Ah, tra l'altro, trovare uno straccio di illustrazione a colori originale per la copertina pareva brutto? Quel collage con le immagini dei film è un pugno in un occhio!

    Nemo lo salto, non amando affatto il film originale, figurarsi il manga. In generale però sto rimanendo molto deluso da questa collana.
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  • Disney Manga #7: Monsters & Co. / Lilo & Stitch (Hiromi Yamafuji/Sanami Suzuki)

    Inizia la fase adattamenti. Ed è una fase indecente, già il campo dell'adattamento cinematografico è spinoso di per sé, se lo facciamo fare ai dilettanti e agli incapaci, e se gli diamo da adattare film che di per sé sono parecchio riusciti non possiamo che avere sterco di vacca acida con l'ulcera alla coscia. Sì, mi riferisco al manga di Monsters & Co, un insulto al comune compratore. Mi chiedo se a Cordara non rimorda un pelettino la coscienza ad avermi fatto profumatamente pagare una cosa del genere, e probabilmente un po' sì, visto che l'ha prontamente accoppiato con l'adattamento di Lilo & Stitch, stavolta riuscito meglio e disegnato fedelmente. Humor nero a parte, mi chiedo chi sia questa Hiromi Yamafuji (visto che manca persino la consueta biografia), e se per caso sono davvero andati a pescarla tra i banchi di scuola e perdipiù in occidente, dove ci sono le bambinette incapaci che disegnano in stile forzatamente manga per mascherare il fatto di non averne uno proprio. Sulley e Mike sono trasfigurati in pupazzetti che non hanno niente a che vedere con gli originali, senza alcuna cura e con una gamma di espressioni da torcibudella. Ovviamente ogni traccia di caratterizzazione humor, in cui alla Pixar sono maestri, viene qui bellamente persa per sfoderare invece espressioni assolutamente out of character. E la cosa peggiore è che, pur nell'infedeltà, non c'è traccia di un briciolo di qualità: pose sballate, tratto incerto, ambienti scarni fatti col righello. Bella porcheria. Un po' meglio la sceneggiatura, ma anche quella ha le sue belle magagne visto che taglia l'inizio e persino tutta la parte con lo Yeti. Che ragione di essere potrà mai avere un prodotto simile? Mi sto addirittura ricredendo sul fatto che sia opportuno che questo materiale faccia capolino dalle nostre parti.
    Quanto a Lilo & Stitch, come dicevo sopra, è meglio, decisamente meglio. Pur avendo una sceneggiatura compressa al massimo che impedisce di capire bene alcuni passaggi della trama, presenta quantomeno dei disegni buoni. Solo Lilo e Nani vengono ridisegnate con un altro stile, peraltro non terribile a vedersi (anche se probabilmente il giudizio è alterato dalla precedente lettura) e piuttosto carino, mentre Stitch, Jumba e gli altri alieni sono i personaggi che conosciamo. Stitch in particolare è disegnato benissimo, tanto da ricordarmi la fedeltà al modello che Shiro Amano aveva sfoderato in Kingdom Heart. Un plauso consolatorio quindi per Sanami Suzuki.

    Disney Manga #8: Alla Ricerca di Nemo (Ryuichi Hoshino)

    Continuano gli adattamenti con un volume a mio parere persino meno attirevole del precedente. Ma oggettivamente migliore, va riconosciuto. Certo, il fatto che sia TUTTO dedicato ad un unico adattamento e per giunta del Pixar che amo meno (ma comunque apprezzo), ha il suo bel peso, ma almeno stavolta la compressione narrativa non fa danni e la storia ha il tempo e lo spazio di dipanarsi in maniera fedele. Vengono quindi replicati maggiormente i tempi cinematografici, ed è un bene. Peccato che i disegni non siano il massimo, poco fedeli al modello e dall'espressività molto blanda. E non è un problema da poco: Disney e Pixar, e con loro tutta l'animazione occidentale, hanno sempre basato la loro arte, sulla caratterizzazione grafica e comportamentale del personaggio. Gli animatori Disney e Pixar sono più esteti che narratori, a mio avviso. E se gli si toglie l'espressività, l'appeal visivo dei personaggi cosa rimane? Dare un giudizio negativo su un'opera basandomi solo sui disegni è triste, ma del resto cosa rimane in questi casi, in cui la storia è straconosciuta? A dire il vero non è solo l'aspetto a rendere meno brillante il tutto ma anche il modo in cui sono trasposti gli scambi di battute, le scenette umoristiche: tutto va perduto, e laddove non venga reinventato in chiave stereotipicamente manga, si glissa bellamente. Insomma, questi Disney Manga continuano a sembrare degli esperimenti molto poco riusciti, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. L'opera sembra un'insalata di prodotti minori, monchi, con scarsa ragione di essere, e quando la ragione di essere ce l'hanno, come Kingdom Hearts, vengono malraccontati.
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