Classici a Fumetti # 30: Pirati dei Caraibi - La Maledizione del Forziere Fantasma (Ambrosio/Rigano)
Ma lasciamo perdere lo striminzito magazine e pensiamo piuttosto all'albo one shot in uscita in questi giorni in tutte le edicole, ovvero la trasposizione fumettata dell'omonimo lungometraggio. E' la prima volta che si fa tanto chiasso intorno a un live-action Disney, e vederne il corrispettivo fumettistico fa un certo effetto. Pirati dei Caraibi - La Maledizione del Forziere Fantasma (Ambrosio/Rigano) si inscrive perfettamente nella linea delle trasposizioni che leggevamo un tempo su Topolino e che recentemente hanno preso ad apparire su albi a parte, più o meno contemporaneamente alla scelta della Disney di affidarle alla scuola italiana. Di queste si ricordano con piacere Atlantis - L'Impero Perduto e Il Pianeta del Tesoro disegnate da un mirabolante Sciarrone.
Qui tocca a Rigano invece, e la mascella si schianta per terra. In senso positivo ovviamente, perchè quei gioiellini che avevamo visto al Cartoomics provenivano appunto da qui e non da magazine fuffa che sta uscendo al momento. E poi c'è Ambrosio, che messo in condizione di non nuocere non è affatto male e ci regala una buona prova come traspositore.
Ci sono molti modi per adattare un film a un fumetto. C'è la strada "artistica" che indaga sulla potenza espressiva dei due media e adatta perfettamente, e con un gran dispendio di pagine, il ritmo cinematografico sulla carta. Ma è una casistica assai rara, che vale per pochissimi prodotti. E poi ci sono altri due metodi, più umili: quello che si avvale di didascalie qua e là e quello che le ignora bellamente finendo molto spesso per risultare incomprensibile e arruffato. Direi che qui si tratta del metodo didascalico, visto che le dida abbondano, ma non danno poi così fastidio visto che sono messe bene e che comuqnue i disegni di Rigano assai espressivi contribuiscono non poco a far capire ciò che accade. Insomma, un prodotto valido questa graphic novel che consiglio parecchio anche solo per vedere le reinterpretazioni di Rigano di alcuni personaggi tra le quali spicca la splendida Tia Dalma. Peccato che in questo fior fior di virtuosismi grafici sia stato violentato il finale finendo per perdersi la poitenza del cliffhanger, ma pazienza, non si può avere tutto. Personalmente quindi la consiglio, perchè anche nel caso non vi dovesse piacere o doveste trovare la narrazione poco piacevole potete sempre ritagliarne le vignette e tappezzarci la camera. Quindi in un modo o nell'altro direi che i suoi 3.30 li vale.
Classici a Fumetti # 31: Pirati dei Caraibi - Ai Confini del Mondo (Ambrosio/Rigano)
Altolà, fermi tutti! E' uscito Pirati dei Caraibi – Ai Confini del Mondo (Ambrosio/Rigano). Ormai lo si dava per disperso, e sembrava che la serie di trasposizioni fumettate della serie cinematografica dovesse fermarsi all'unico albo tratto dal secondo film, e invece no, ecco qua il terzo. Ora sarebbe cosa carina aspettarsi anche il primo capitolo, ma ovviamente si parla della Disney, quindi meglio abbandonare le speranze di logica collezionistica e godersi ciò che invece abbiamo tra le mani, e cioè un maxialbo di 48 tavole che a 3.30 € offre alcune fra le cose più spettacolose mai uscite dalla mano di Rigano. Per quanto riguarda Ambrosio è invece la didascalia a farla da padrone, che pedissequamente spiega la maggior parte dei passaggi narrativi, necessari alla comprensione di una storia altrimenti irraccontabile. Perchè stavolta no, non me la sento di dare addosso ad Ambrosio: se l'abuso didascalico nel precedente adattamento era riprovevole e biasimabile qui non vedo altri modi per riuscire a spiegare cose che anche nel film si faticava a capire. Le imponenti e spettacolari vignettone vanno il loro lavoro per non dare dubbi e spiegare alla perfezione quanto accade, ma stavolta il lavoro più gramo è toccato proprio ad Ambrosio e una simile mole di didascalie si sarebbe potuta evitare solo ed esclusivamente se al progetto avessero dedicato qualcosa come tre albi a film. E invece no, la Disney anziché bissare il progetto Atlantis, ha preferito varare la testaa di Pirati dedicata ai poppanti. Ma pazienza, il mio consiglio è quello di comprare ad occhi chiusi l'albo in questione, che sebbene presenti un Rigano più sporco e ruvido del precedente è un gran bel lavorone che mostra – oh cosa sublime! – cosa sarebbe stato il ciclo Pirati dei Caribi se fosse stato progettato in animazione.
Classici a Fumetti #32: Ratatouille (Macchetto/Urbano)
Altro mio acquisto lucchese è quest'albo, che segue gli ultimi due a cura di Ambrogio e Rigano, che trasponevano invece il secondo e terzo capitolo della trilogia dei Pirati dei Caraibi. E una cosa va detta subito: mentre una trasposizione a fumetti dei due live action sopracitati poteva essere un'operazione estremamente accattivante visto che trasformava in disegni un mondo in carne ad ossa, restituendo loro (stilisticamente parlando) una propria disneyanità, nel caso di Ratatouille (Macchetto/Urbano), che già parte con lo status di prodotto d'animazione, si ha invece una penalizzazione. La solita vecchia penalizzazione di qualsiasi adattamento fumettato, oserei dire. Che però ora non è più pesante come un tempo, quando su Topolino apparivano le trasposizioni dei classici Disney anni 90, costretti in quelle vignette strettissime e ritmicamente sballati dall'incapacità degli adattatori americani. Da quando questo tipo di operazioni sono state ormai affidate alla scuola italiana abbiamo prodotti di ben altro livello e di diversa caratura, più vicini ad una graphic novel che a un semplice prodotto di merchandising senza arte nè parte. Il problema è che ancora non basta per ottenere un prodotto che convinca al 100%, specie in questo caso. Ratatouille è un film in cui la regia è sempre e comunque sopra le righe e fa un uso a dir poco strepitoso del mezzo cinematografico, proponendo gag, dialoghi e trovate senza precedenti nel campo dell'animazione. Una simile sceneggiatura sarebbe stata penalizzata in qualsiasi caso, a meno che non si fosse scelto di dedicargli il doppio delle tavole, di resettargli la sceneggiatura e ricostruirgliene un'altra, più vicina possibile al medium fumetto. Ne sarebbe valsa la pena? Per la Disney probabilmente no, e così ci troviamo davanti un albo, pur molto curato, che sa un po' troppo di vorrei ma non posso. Un Macchetto leggermente sottotono riesce a trasporre alla perfezione alcune sequenze (come la discussione tra Remy e suo padre successiva al loro ricongiungimento), trascurandone molte altre, e arrendendosi proprio nella seconda metà. Comportamento quasi analogo a quello di Urbano, che ritrae alla perfezione alcune cose come gli ambienti, rispettosissimi del lungometraggio, e alcuni personaggi secondari come i cuochi, e ne devasta letteralmente altri come Remy e soprattutto Colette, veramente orrida in quasi tutte le vignette in cui appare.
Insomma, senza dubbio un Ratatouille banalizzato, da non condannare in toto, questo sì, e che comunque mostra che si sono fatti notevoli progressi in questo campo. Ma che tuttavia non riesce a far concludere la lettura soddisfatti, come invece riuscivano i pirati ambrosiani, strapieni di inutili didascalie, ma che perlomeno avevano dalla loro una realizzazione grafica impeccabile e il vantaggio di spiegare certi punti rimasti oscuri durante la visione dei lungometraggi.
[Disney] Classici a Fumetti
Classici a Fumetti #33: Wall-E (Ferrari/Sciarrone)
Vedendo le ultime uscite di questa collana, è interessante notare come abbiano del tutto lisciato Enchanted e soprattutto I Robinson. Non mi sembrava che si fosse mai saltato l'adattamento di un nuovo film d'animazione disney, anche se significava farlo montando i fotogrammi su vignetta, come nel caso dei due Toy Story, A Bug's Life e Dinosauri. Sta di fatto che molto probabilmente questo è dovuto a traversie di lavorazione che mineranno persino l'uscita del fumetto di Bolt.
Ad ogni modo ho finalmente trovato l'adattamento di Wall-E (Ferrari/Sciarrone). Certo, si poteva fare di più e di meglio, ad esempio togliendo quelle orribili e infantili didascalie, e lasciandolo essere il corrispettivo su carta del film, e cioè uno straordinario fumetto muto. Bastava pochissimo, un banalissimo accorgimento che avrebbe potuto fare la differenza tra un buon prodotto commerciale e un'opera d'arte a sé stante (un po' come lo è l'apprezzatissimo fumetto di Artemis Fowl). E invece no, non si decolla, ma si rimane sul "buono rispetto a molti altri". Pazienza.
Interessante notare il lavoro che è stato fatto da Sciarrone, e il fatto che gli esseri umani obesi della Axiom siano assolutamente affini allo stile gommoso che il buon Claudio aveva agli inizi della sua carriera. E pure il modo in cui ha reinterpretato il mecha-design del film richiama per certi versi i suoi trascorsi pknaici.
Per concludere una nota positiva sulla seconda parte della storia ambientata sulla Axiom, che nel film è a detta di molti deboluccia, mentre qui non fa pesare praticamente per nulla alcune sbavature di sceneggiatura (e l'incontro tra John e Mary mi sembra pure reso meglio).
In conclusione un buon lavoro su cui pesa uno scarso sostegno "dall'alto", ma che rende giustizia al nuovo film Pixar molto più della banalizzantissima trasposizione di Ratatouille.
Vedendo le ultime uscite di questa collana, è interessante notare come abbiano del tutto lisciato Enchanted e soprattutto I Robinson. Non mi sembrava che si fosse mai saltato l'adattamento di un nuovo film d'animazione disney, anche se significava farlo montando i fotogrammi su vignetta, come nel caso dei due Toy Story, A Bug's Life e Dinosauri. Sta di fatto che molto probabilmente questo è dovuto a traversie di lavorazione che mineranno persino l'uscita del fumetto di Bolt.
Ad ogni modo ho finalmente trovato l'adattamento di Wall-E (Ferrari/Sciarrone). Certo, si poteva fare di più e di meglio, ad esempio togliendo quelle orribili e infantili didascalie, e lasciandolo essere il corrispettivo su carta del film, e cioè uno straordinario fumetto muto. Bastava pochissimo, un banalissimo accorgimento che avrebbe potuto fare la differenza tra un buon prodotto commerciale e un'opera d'arte a sé stante (un po' come lo è l'apprezzatissimo fumetto di Artemis Fowl). E invece no, non si decolla, ma si rimane sul "buono rispetto a molti altri". Pazienza.
Interessante notare il lavoro che è stato fatto da Sciarrone, e il fatto che gli esseri umani obesi della Axiom siano assolutamente affini allo stile gommoso che il buon Claudio aveva agli inizi della sua carriera. E pure il modo in cui ha reinterpretato il mecha-design del film richiama per certi versi i suoi trascorsi pknaici.
Per concludere una nota positiva sulla seconda parte della storia ambientata sulla Axiom, che nel film è a detta di molti deboluccia, mentre qui non fa pesare praticamente per nulla alcune sbavature di sceneggiatura (e l'incontro tra John e Mary mi sembra pure reso meglio).
In conclusione un buon lavoro su cui pesa uno scarso sostegno "dall'alto", ma che rende giustizia al nuovo film Pixar molto più della banalizzantissima trasposizione di Ratatouille.
I primi due albi li avevo commentati anch'io, ma nel topic di Pirati dei Caraibi Magazine, come mi avevi detto tu all'epoca...
Come mai ora la testata si è addirittura meritata il suo topic dove hai crosspostato le recensioni e non vanno nei volumi Disney One Shot? Ci sono novità succulenti a riguardo del futuro della collana?
Come mai ora la testata si è addirittura meritata il suo topic dove hai crosspostato le recensioni e non vanno nei volumi Disney One Shot? Ci sono novità succulenti a riguardo del futuro della collana?
No, semplicemente visto che non sapevo dove recensire Wall-E mi sono fatto un giro nell'inducks e ho cercato di capire bene come funzionasse la serie. Ed ecco qua. Da lì al thread tutto suo il passo è stato breve. Puoi copincollare pure le tue se vuoi...o se ritieni abbia senso, perlomeno.
Ah, no, vabbè, non sarebbero chissà così utili... Volevo solo sapere, credevo che ci fossero notizie riguardo al futuro della testata, che magari avrebbe ospitato altre cose oltre ai film...
EDIT: ho detto una cavolata.Grrodon ha scritto:No, semplicemente visto che non sapevo dove recensire Wall-E mi sono fatto un giro nell'inducks e ho cercato di capire bene come funzionasse la serie. Ed ecco qua. Da lì al thread tutto suo il passo è stato breve. Puoi copincollare pure le tue se vuoi...o se ritieni abbia senso, perlomeno.
Comunque nel tuo thread, Grrodon, nel link ad I.N.D.U.C.K.s. sono presenti due testate, la testata di Wall-E è questa: http://coa.inducks.org/publication.php?c=it/CAF
La seconda testata che compare in quell'elenco è quella dell'allegato di Repubblica
E tra parentesi ci sono anche altri 4 albi (Il Ritorno di Jafar, Pocahontas, Il Gobbo di Notre Dame e Aladdin e il re dei ladri) che fanno discorso a se'
Classici a Fumetti #35: La Principessa e il Ranocchio (Macchetto/Melaranci)
Ogni tanto capita di trovare un edicola uno di questi adattamenti. E di perderne invece altri. Infatti controllando la numerazione si nota che ho lisciato completamente quello di Bolt, che non è stato pubblicizzato da nessuna parte (e in Disney avevano garantito che non esisteva!). E' stato lisciato pure Up ma dalla collana, visto che esiste ed è stato destinato alle pagine di Topolino. Tiana invece no, visto che come mi diceva la De Poli a Lucca è stato considerato un film troppo da femminucce perché Topolino lo pubblicizzasse. Peccato perché l'adattamento è fatto gran bene e la Melaranci è un'artista che riesce a rendere perfettamente come nel film ogni personaggio. Macchetto usa poco le didascalie esplicative e l'unico problema rimangono le parti cantate che qui ovviamente non sono granché efficaci e vengono rapidamente tagliate. Se lo trovate fatecelo un pensierino...in regalo c'è pure l'album di figurine.
Ogni tanto capita di trovare un edicola uno di questi adattamenti. E di perderne invece altri. Infatti controllando la numerazione si nota che ho lisciato completamente quello di Bolt, che non è stato pubblicizzato da nessuna parte (e in Disney avevano garantito che non esisteva!). E' stato lisciato pure Up ma dalla collana, visto che esiste ed è stato destinato alle pagine di Topolino. Tiana invece no, visto che come mi diceva la De Poli a Lucca è stato considerato un film troppo da femminucce perché Topolino lo pubblicizzasse. Peccato perché l'adattamento è fatto gran bene e la Melaranci è un'artista che riesce a rendere perfettamente come nel film ogni personaggio. Macchetto usa poco le didascalie esplicative e l'unico problema rimangono le parti cantate che qui ovviamente non sono granché efficaci e vengono rapidamente tagliate. Se lo trovate fatecelo un pensierino...in regalo c'è pure l'album di figurine.
Bolt da me è uscito e quando passo in edicola il volume è ancora là...
Ah, anche se non è un Classico, ho visto che in edicola è uscito l'adattamento a fumetto Disney (su cui hanno lavorato un paio di nomi "minori" da PKNA) dell'Alice di Tim Burton; sembra in tutto e per tutto un volume Buena Vista Lab, anche per il tipo di sperimentale stile grafico "schizzato", ma non è Buena Vista Lab... Forse quella collana non la prendono nemmeno più in considerazione.
Ah, anche se non è un Classico, ho visto che in edicola è uscito l'adattamento a fumetto Disney (su cui hanno lavorato un paio di nomi "minori" da PKNA) dell'Alice di Tim Burton; sembra in tutto e per tutto un volume Buena Vista Lab, anche per il tipo di sperimentale stile grafico "schizzato", ma non è Buena Vista Lab... Forse quella collana non la prendono nemmeno più in considerazione.
Boh, l'ho sfogliato e a me visivamente non attira granchè.
Come "storia" è decente o è il solito adattamento filmico raffazzonato? Al massimo me lo leggo dopo aver visto il film...
Come "storia" è decente o è il solito adattamento filmico raffazzonato? Al massimo me lo leggo dopo aver visto il film...
Eh, ma temo potrebbe essere un adattamento tipo quelli dei Pirati dei Caraibi, che erano da comprare esclusivamente per i disegni, che però in questo caso non mi hanno mandato in visibilio...
graficamente è bello, ma come storia temo di no. Ho letto l'inizio, per non spoilerarmi tutto il film, e si conferma il solito adattamento frettoloso (inevitabile, in 64 tavole). La nota di merito, oltre ai disegni, sono le 30 pagine di making-of alla fine (con schizzi anche di Anna Merli e Giovanni Rigano).DeborohWalker ha scritto:Boh, l'ho sfogliato e a me visivamente non attira granchè.
Come "storia" è decente o è il solito adattamento filmico raffazzonato? Al massimo me lo leggo dopo aver visto il film...
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Alice in Wonderland (Ferrari/Narciso)
E' un po' che ho sulla scrivania questo gioiellino che devo assolutamente segnalare come uno degli adattamenti più belli mai visti. Il volume costa 12 euro ed appartiene alla collana Disney Libri, quindi non ha niente a che fare con i Classici a Fumetti, ma sia la veste che la qualità lasciano veramente impressionati. La storia occupa una sessantina di spettacolose tavole, e a seguire c'è un making of approfonditissimo che rivela che al progetto hanno partecipato anche Anna Merli e Rigano. Oltre a tutto questo va detto che si tratta forse di una delle sperimentazioni grafiche più belle di sempre: lo stile tutto irregolare e flessuoso si fonde con la narrazione, le atmosfere pazze e soprattutto con lo stile del film di Burton creando un cocktail artistico da far calare la mascella. C'è del genio in questo albo, porca miseria. Promuovo anche la sceneggiatura del Ferrari che ormai si è specializzato in adattamenti e sta imparando a farli utilizzando sempre meno didascalie, il che è bene. Insomma un fumetto la cui qualità lo rende un gioiello indipendentemente dalla sua natura di opera derivativa.
Prince of Persia - Le Sabbie del Tempo: Le Origini (Mechner/Fowler-Lopez-Chang-Edwards-Stewart-Henrichon-Pantazis-Stewart)
Anche se il film non è stato certo eccezionale, ho avuto modo di leggere l'albo a fumetti che ne ha accompagnato l'uscita e l'ho trovato eccellente. Molto meglio del film, si tratta di un fumetto con la F maiuscola con fior fior di artisti dietro e persino una copertina di Todd McFarlane. Non si tratta di un adattamento ma una sorta di sequel/prequel del film, strutturata come un raccoglitore di storie o di testimonianze: successivamente agli eventi del film, che per forza di cose qui vengono glissati, cinque personaggi vengono infatti processati ingiustamente, accusati di essersi impadroniti delle ricchezze del principe, che invece le ha donate spontaneamente per ringraziare due di loro dell'aiuto ricevuto. Questi due però non ricordano niente visto che il film parla di viaggi e paradossi temporali e quindi provano, insieme agli altri tre coinvolti per caso a ricostruire goffamente i motivi per cui il principe possa averli voluti ringraziare. Si dipanano così cinque storie autoconclusive disegnate da artisti diversi, un po' testimonianze, un po' ipotesi, alcune anche slegate dai fatti. Un paio di queste, i racconti delle due ancelle, sono graficamente e strutturalmente dei capolavoroni, con stili sempre diversi che passano dal realistico al dipinto con trovate artistiche sempre nuove e originali. Le altre costituiscono simpaticissime integrazioni con antefatti della storia del film, e nel caso del primo personaggio probabilmente una citazione a qualche episodio videoludico della serie precedente a questo revival (altrimenti non mi spiego perché si parli di un PoP parallelo con dei poteri strani e un alter ego dalla pelle blu, se qualcuno conosce meglio la serie esplichi). Consigliatissimo persino senza vedere il film, che sembra essere lui il prodotto derivativo.
Classici a Fumetti #36: Toy Story 3 - La Grande Fuga (Ferrari/Gula)
Ed ecco tornare allo standard qualitativo degli adattamenti con la serie principale di cui fanno parte anche tutti gli altri Classici e Pixar. Si ritrova Ferrari che fa un onestissimo lavoro (tagliando dalla scena Ken e Barbie, però)...e Gula che invece ne fa uno abbastanza tirato via. Dopo le bellezze della Razzi all'opera con Tiana o Sciarrone con Wall-E è triste che si sia scesi così in basso per quanto riguarda i disegni. Certo, si tratta di giocattoli dalla grafica poverella visto l'epoca in cui sono stati concepiti, e umani di analoga fattura ma vedere certe espressioni semplicione e Bullseye andare e venire dal gruppetto a seconda della voglia di rappresentarlo (lol, appare a metà storia da quando vengono imprigionati ma si dà per scontato che sia sempre stato là) fanno pensare che forse non c'è stata una gran cura. Ferrari invece ci consegna un finale dolceamaro che riproduce per bene quello struggente del film. Molto strano che in tutto questo si sia tornati a dedicare un albo a parte per l'adattamento Pixariano rendendo quindi Up, pubblicato sul Topo, un caso a parte.
E' un po' che ho sulla scrivania questo gioiellino che devo assolutamente segnalare come uno degli adattamenti più belli mai visti. Il volume costa 12 euro ed appartiene alla collana Disney Libri, quindi non ha niente a che fare con i Classici a Fumetti, ma sia la veste che la qualità lasciano veramente impressionati. La storia occupa una sessantina di spettacolose tavole, e a seguire c'è un making of approfonditissimo che rivela che al progetto hanno partecipato anche Anna Merli e Rigano. Oltre a tutto questo va detto che si tratta forse di una delle sperimentazioni grafiche più belle di sempre: lo stile tutto irregolare e flessuoso si fonde con la narrazione, le atmosfere pazze e soprattutto con lo stile del film di Burton creando un cocktail artistico da far calare la mascella. C'è del genio in questo albo, porca miseria. Promuovo anche la sceneggiatura del Ferrari che ormai si è specializzato in adattamenti e sta imparando a farli utilizzando sempre meno didascalie, il che è bene. Insomma un fumetto la cui qualità lo rende un gioiello indipendentemente dalla sua natura di opera derivativa.
Prince of Persia - Le Sabbie del Tempo: Le Origini (Mechner/Fowler-Lopez-Chang-Edwards-Stewart-Henrichon-Pantazis-Stewart)
Anche se il film non è stato certo eccezionale, ho avuto modo di leggere l'albo a fumetti che ne ha accompagnato l'uscita e l'ho trovato eccellente. Molto meglio del film, si tratta di un fumetto con la F maiuscola con fior fior di artisti dietro e persino una copertina di Todd McFarlane. Non si tratta di un adattamento ma una sorta di sequel/prequel del film, strutturata come un raccoglitore di storie o di testimonianze: successivamente agli eventi del film, che per forza di cose qui vengono glissati, cinque personaggi vengono infatti processati ingiustamente, accusati di essersi impadroniti delle ricchezze del principe, che invece le ha donate spontaneamente per ringraziare due di loro dell'aiuto ricevuto. Questi due però non ricordano niente visto che il film parla di viaggi e paradossi temporali e quindi provano, insieme agli altri tre coinvolti per caso a ricostruire goffamente i motivi per cui il principe possa averli voluti ringraziare. Si dipanano così cinque storie autoconclusive disegnate da artisti diversi, un po' testimonianze, un po' ipotesi, alcune anche slegate dai fatti. Un paio di queste, i racconti delle due ancelle, sono graficamente e strutturalmente dei capolavoroni, con stili sempre diversi che passano dal realistico al dipinto con trovate artistiche sempre nuove e originali. Le altre costituiscono simpaticissime integrazioni con antefatti della storia del film, e nel caso del primo personaggio probabilmente una citazione a qualche episodio videoludico della serie precedente a questo revival (altrimenti non mi spiego perché si parli di un PoP parallelo con dei poteri strani e un alter ego dalla pelle blu, se qualcuno conosce meglio la serie esplichi). Consigliatissimo persino senza vedere il film, che sembra essere lui il prodotto derivativo.
Classici a Fumetti #36: Toy Story 3 - La Grande Fuga (Ferrari/Gula)
Ed ecco tornare allo standard qualitativo degli adattamenti con la serie principale di cui fanno parte anche tutti gli altri Classici e Pixar. Si ritrova Ferrari che fa un onestissimo lavoro (tagliando dalla scena Ken e Barbie, però)...e Gula che invece ne fa uno abbastanza tirato via. Dopo le bellezze della Razzi all'opera con Tiana o Sciarrone con Wall-E è triste che si sia scesi così in basso per quanto riguarda i disegni. Certo, si tratta di giocattoli dalla grafica poverella visto l'epoca in cui sono stati concepiti, e umani di analoga fattura ma vedere certe espressioni semplicione e Bullseye andare e venire dal gruppetto a seconda della voglia di rappresentarlo (lol, appare a metà storia da quando vengono imprigionati ma si dà per scontato che sia sempre stato là) fanno pensare che forse non c'è stata una gran cura. Ferrari invece ci consegna un finale dolceamaro che riproduce per bene quello struggente del film. Molto strano che in tutto questo si sia tornati a dedicare un albo a parte per l'adattamento Pixariano rendendo quindi Up, pubblicato sul Topo, un caso a parte.
Oggi in un ipermercato mi sono imbattuto in questo.
Adattamento a fumetti del prode Stefano Ambrosio, disegni sbavosi di Paolo Mottura, euro 12.90, Disney Libri (è proprio sullo stesso stampo di Alice in Wonderland, Novecento, Prince of Persia). Non l'ho comprato, solo sfogliato... per ora Ma è figoso.
Invece sfogliando il "Disney Comix" (nuovo mensile Disney) viene pubblicizzato in edicola dal 29 dicembre, con copertina diversa, a euri 3.90.
Adattamento a fumetti del prode Stefano Ambrosio, disegni sbavosi di Paolo Mottura, euro 12.90, Disney Libri (è proprio sullo stesso stampo di Alice in Wonderland, Novecento, Prince of Persia). Non l'ho comprato, solo sfogliato... per ora Ma è figoso.
Invece sfogliando il "Disney Comix" (nuovo mensile Disney) viene pubblicizzato in edicola dal 29 dicembre, con copertina diversa, a euri 3.90.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Classici a fumetti numero 37: Rapunzel - L'intreccio della torre
Così per curiosità, ho acquistato questo adattamento a fumetti. Il testo è di Alessandro Ferrari e i disegni di Elisabetta Melaranci.
La sceneggiatura segue pedissequamente la trama del film, senza alcuna sequenza eliminata, al quale però manca un po' di guizzo. In generale si ha una sensazione di un po' troppa sintesi, soprattutto nelle scene più emotive, le quali sono svuotate di pathos anche a causa della decisione di preferire le didascalie (presenti in generale in numero forse un po' eccessivo) a pagine di dialoghi o tavole mute.
Le canzoni nel lungometraggio sono molto descrittive, e questa è una fortuna per la pratica dell'adattamento, in quanto prende i punti salienti del testo e li rappresenta come successione di avvenimenti senza problemi.
I dialoghi in varie parti sono aderenti a quelli del film, e le sequenze che adattano le canzoni traducono i testi originali di Menken e non riprendono la versione italiana tradotta per il cinema.
Da notare, infine, che gli Stabbington sono stati ribattezzati Slobbangloe, boh.
Dal lato grafico, la Melaranci purtroppo non ci propone i personaggi con la stessa fedeltà dell'adattamento de "La principessa e il ranocchio", ma è anche vero che qui si parla di computer grafica e lì di disegno a mano.
Rapunzel è un po' un misto tra Cornelia Hale, Ariel e Sarah Hawkins, in definitiva ci assomiglia poco, ma trasporre a mano un simile personaggio non è certo facile. Molto meglio Madre Gothel e Flynn Rider.
Insomma, si tratta di un prodotto onesto ma niente di ché, anche se in fondo è normale che sia così e forse farci le pulci sopra è un po' esagerato. Acquistatelo solo se siete amanti delle figurine, che c'é l'album in allegato
Così per curiosità, ho acquistato questo adattamento a fumetti. Il testo è di Alessandro Ferrari e i disegni di Elisabetta Melaranci.
La sceneggiatura segue pedissequamente la trama del film, senza alcuna sequenza eliminata, al quale però manca un po' di guizzo. In generale si ha una sensazione di un po' troppa sintesi, soprattutto nelle scene più emotive, le quali sono svuotate di pathos anche a causa della decisione di preferire le didascalie (presenti in generale in numero forse un po' eccessivo) a pagine di dialoghi o tavole mute.
Le canzoni nel lungometraggio sono molto descrittive, e questa è una fortuna per la pratica dell'adattamento, in quanto prende i punti salienti del testo e li rappresenta come successione di avvenimenti senza problemi.
I dialoghi in varie parti sono aderenti a quelli del film, e le sequenze che adattano le canzoni traducono i testi originali di Menken e non riprendono la versione italiana tradotta per il cinema.
Da notare, infine, che gli Stabbington sono stati ribattezzati Slobbangloe, boh.
Dal lato grafico, la Melaranci purtroppo non ci propone i personaggi con la stessa fedeltà dell'adattamento de "La principessa e il ranocchio", ma è anche vero che qui si parla di computer grafica e lì di disegno a mano.
Rapunzel è un po' un misto tra Cornelia Hale, Ariel e Sarah Hawkins, in definitiva ci assomiglia poco, ma trasporre a mano un simile personaggio non è certo facile. Molto meglio Madre Gothel e Flynn Rider.
Insomma, si tratta di un prodotto onesto ma niente di ché, anche se in fondo è normale che sia così e forse farci le pulci sopra è un po' esagerato. Acquistatelo solo se siete amanti delle figurine, che c'é l'album in allegato
Timido postatore e finto nerd.
Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
Rapunzel (Ferrari/Melaranci)
Ed ecco che ho letto pure l'adattamento di Rapunzel. Bisogna premettere che la cura "narrativa" degli ultimi adattamenti pixariani e la decompressione tipica della destinazione ad un albo a parte, non possono aver fatto che bene a questo filone di storie, che in precedenza soffriva veramente di claustrofobia. L'adattamento è di Ferrari, che ormai si sta specializzando in questo, e i disegni della Melaranci. Melaranci che non mi è dispiaciuta anche se ha dato un interpretazione 2d di Rapunzel e Flynn più witchiana (sembrano Will e Matt!) che corrispondente ai bozzetti di Glen Keane che circolano sul web. Con così tanto bendiddio mi sarei ispirato decisamente di più a modelli tanto autorevoli. E invece l'adattamento di Ferrari stavolta mi sembra più delle altre volte un compitino poco ispirato. Ovviamente dalla valutazione meglio lasciar fuori il discorso canzoni, che per quanto possano venir riassunte con vignette "in prosa" fanno sempre un effetto schifoso.
Tron Legacy (Ambrosio/Mottura)
Maronna, che schifezza. Ambrosio toppa, tanto per cambiare, nell'adattare con ben 70 e passa tavole a disposizione la trama del nuovo Tron. Come al solito l'unità di misura per capire se un adattamento è riuscito o meno è la quantità di didascalie, e già Ambrosio negli adattamenti dei Pirati ne aveva pesantamente abusato. Almeno lì serviva a qualcosa, visto che la trama dei due film era contorta e non si capivano bene tutti i doppiogiochi, ma essendo quest'altro film un florilegio di sequenze dinamiche, vedersele spiegare in maniera infantile con didascalie da asilo nido è irritantissimo. L'unica parte ben resa è il monologo di Flynn che è già di per sé un racconto didascalico, e quindi è bastato riprenderlo pari pari, ma il resto è di un piattume davvero orrendo. A prima vista perlomeno i disegni di Mottura regalano qualcosa all'experience ma a ben vedere pure lui non si è impegnato troppo, e le espressioni dei personaggi sono fatte malissimo. La graphic novel è uscita in due versioni, quella costosa Disney Libri e quella economica da edicola. Per fortuna che ho preso la seconda, risparmiando un po' di quattrini.
Ed ecco che ho letto pure l'adattamento di Rapunzel. Bisogna premettere che la cura "narrativa" degli ultimi adattamenti pixariani e la decompressione tipica della destinazione ad un albo a parte, non possono aver fatto che bene a questo filone di storie, che in precedenza soffriva veramente di claustrofobia. L'adattamento è di Ferrari, che ormai si sta specializzando in questo, e i disegni della Melaranci. Melaranci che non mi è dispiaciuta anche se ha dato un interpretazione 2d di Rapunzel e Flynn più witchiana (sembrano Will e Matt!) che corrispondente ai bozzetti di Glen Keane che circolano sul web. Con così tanto bendiddio mi sarei ispirato decisamente di più a modelli tanto autorevoli. E invece l'adattamento di Ferrari stavolta mi sembra più delle altre volte un compitino poco ispirato. Ovviamente dalla valutazione meglio lasciar fuori il discorso canzoni, che per quanto possano venir riassunte con vignette "in prosa" fanno sempre un effetto schifoso.
Tron Legacy (Ambrosio/Mottura)
Maronna, che schifezza. Ambrosio toppa, tanto per cambiare, nell'adattare con ben 70 e passa tavole a disposizione la trama del nuovo Tron. Come al solito l'unità di misura per capire se un adattamento è riuscito o meno è la quantità di didascalie, e già Ambrosio negli adattamenti dei Pirati ne aveva pesantamente abusato. Almeno lì serviva a qualcosa, visto che la trama dei due film era contorta e non si capivano bene tutti i doppiogiochi, ma essendo quest'altro film un florilegio di sequenze dinamiche, vedersele spiegare in maniera infantile con didascalie da asilo nido è irritantissimo. L'unica parte ben resa è il monologo di Flynn che è già di per sé un racconto didascalico, e quindi è bastato riprenderlo pari pari, ma il resto è di un piattume davvero orrendo. A prima vista perlomeno i disegni di Mottura regalano qualcosa all'experience ma a ben vedere pure lui non si è impegnato troppo, e le espressioni dei personaggi sono fatte malissimo. La graphic novel è uscita in due versioni, quella costosa Disney Libri e quella economica da edicola. Per fortuna che ho preso la seconda, risparmiando un po' di quattrini.
Trovato un mesetto fa in fumetteria a 5 euro, ho finalmente approfittato per comprarmi questo gioiellino che dai tempi della pubblicazione mi attraeva e che era così ben pubblicizzato da Grrodon e altri.Grrodon ha scritto:Alice in Wonderland (Ferrari/Narciso)
E' un po' che ho sulla scrivania questo gioiellino che devo assolutamente segnalare come uno degli adattamenti più belli mai visti. Il volume costa 12 euro ed appartiene alla collana Disney Libri, quindi non ha niente a che fare con i Classici a Fumetti, ma sia la veste che la qualità lasciano veramente impressionati. La storia occupa una sessantina di spettacolose tavole, e a seguire c'è un making of approfonditissimo che rivela che al progetto hanno partecipato anche Anna Merli e Rigano. Oltre a tutto questo va detto che si tratta forse di una delle sperimentazioni grafiche più belle di sempre: lo stile tutto irregolare e flessuoso si fonde con la narrazione, le atmosfere pazze e soprattutto con lo stile del film di Burton creando un cocktail artistico da far calare la mascella. C'è del genio in questo albo, porca miseria. Promuovo anche la sceneggiatura del Ferrari che ormai si è specializzato in adattamenti e sta imparando a farli utilizzando sempre meno didascalie, il che è bene. Insomma un fumetto la cui qualità lo rende un gioiello indipendentemente dalla sua natura di opera derivativa.
E devo dire che tutte le mie aspettative sono state confermate: è davvero un lavoro coi fiocchi. Spiace quasi che una tale cura e amorevolezza verso il medium e le sue potenzialità sia stato riversato partendo da un'opera che non posso di certo definire riuscita come il film di Burton.
Se c'è un difetto nel fumetto, infatti, sta proprio nella trama che ovviamente non poteva cambiare rispetto alla pellicola: devo dire però che effettivamente Ferrari fa davvero un buon lavoro, rendendo più naturali alcuni passaggi e più veloci altri. In quest'ottica quel sapore di fantasy dall'impianto piùcchecclassico si sente meno.
Ma non mi nascondo dietro un dito: il punto forse del volume sta nell'estetica, poche palle. Lodi sperticate a Max Narciso (che in Disney non è mai spiccato più di tanto, e anch'io non lo apprezzavo particolarmente) per i disegni e alla sua compagna di merende Marieke Ferrari per la colorazione, che contribuiscono in egual misura alla riuscita grafica di questo progetto dal momento che il disegno vive per quel colore e il colore vive per quel disegno. Una fusione di intenti e di riuscita finale da far impallidire. Riprendere l'aspetto visivo di Burton e metterlo nel fumetto filtrato dalla sensibilità dei due autori dà un risultato eccellente, che gioca con la struttura delle tavole, la posizione delle vignette, le dimensioni dei personaggi...
Splendido lavoro davvero. E quoto Grrò anche per il making of fatto davvero bene, approfondito e ricco di informazioni interessanti, che mettono il lettore a conoscenza dell'impegno profuso per realizzare tale opera con dovizia di particolari, bozzetti, schizzi e studi.
n prodotto al servizio della qualità, finalmente.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Ho comprato l'adattamento a fumetti di Ribelle - The Brave realizzato da Ferrari e Razzi. Dunque, va detto che ultimamente mi pare che questi adattamenti li faccia sempre Ferrari, quindi ci sarà abituato. A livello grafico nulla da dire, La Razzi fa un lavorone per rendere a meraviglia i personaggi che nel film sono in CGI, mentre a livello di scenari il merito è di Urbano, che ha curato il layout. E a livello sceneggiatorio? Premettiamo che non è facile fare un adattamento e lo sappiamo tutti, di solito i rischi sono due: rappresentare scene in cui non si capisce un accidente (vedi molti classici anni 90 che ricordo sulle pagine del Topo) o spiegare quello che succede passo passo con le didascalie. Ferrari lo sta facendo da molti anni, a giudicare da quel che vedo, e ormai ci ha fatto il callo e devo dire che ha svolto un buon compitino. Le didascalie non sono troppe ma, quando ci sono, sono narrate in prima persona da Merida, in modo da dissimulare la loro artificiosità e ricollegarsi ai monologhi con cui si apre e chiude il film. Ciò detto però si vede che è un lavoro non molto sentito, ma abbastanza freddo in cui non si è cercato di riproporre suggestioni ed emozioni del film, limitandosi a renderlo comprensibile. La sufficienza direi che se la merita ampiamente, però.