[Disney] Tesori Disney

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Prossimo numero dedicato alla "Pietra zodiacale" (qui per la copertina: http://www.disney.it/publishing/topolin ... Tesori.jsp).
    Bene, attendeva una ristampa da 15 anni ed è materiale diverso rispetto a quello visto finora.
    E chi frequenta il Papersera sa bene quanto questa storia veniva richiesta :P
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Maledetti, vi odio.
    Dopo aver penato in lungo e in largo sono riuscito solo l'anno scorso a rimettere le mani sull'ambito volume, e ora ristampano la saga facendola trovare facilmente nelle edicole?
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    Chi della mia generazione non conserva un buon ricordo di questa saga? Io a quel tempo il Topo non lo leggevo continuamente, ma ne scroccavo numeri a caso dal barbiere, a casa di amici, cugini o nelle bancarelle ed ebbi l'occasione di leggerla per intero solo con Oroscopissimo una quindicina d'anni fa. Ne conservavo un buon ricordo allora e questo ricordo buono è stato riconfermato con questa rilettura, segno che anche se infantili i miei ricordi e giudizi invecchiano bene. Bene che sia stata riproposta, anche se alla fine di tutto il giudizio è buono, non ottimo. Il motivo è il solito, che queste grosse saghe strutturate come cacce al tesoro sono sempre composte in fin dei conti da episodioni autoconclusivi: se questa cosa era palese nel Totem (ma anche nella Storia e Gloria), qui viene mascherata un po' meglio. Questo perché Sarda si dimostra abilissimo a contestualizzare tutte queste avventure nel migliore dei modi, senza darci l'impressione di leggere qualcosa a compartimenti stagni (cosa che la recente saga del mondiale su Topolino ad esempio non si degnava di fare): la storia coinvolge paperi e topi, e di entrambi i gruppi racconta un po' tutto, usando gran bene tutti i personaggi: le storie con protagonisti topi ci mostrano l'accoppiata Topolino e Pippo, quella Topolino e Minni, la macchina del tempo, le avventure in terre lontane, le indagini, i bis bis, mentre quelle sui Paperi offrono cacce al tesoro con Paperone, avventure spaziali, rivalità tra Paperino e Gastone, scontri con Amelia, fattoria di Nonna Papera e persino una storia di Paperinik che introduce un suo nemico ricorrente. Inoltre i gruppi dimostrano di sapersi coordinare, e non saranno infrequenti le contaminazioni (si pensi a Topolino e Gastone nell'episodio Hawaiano, o Topolino e Paperino in quello di Amelia), dimostrando un filo conduttore che molte altre saghe non hanno. E in tutto questo devo pure segnalare che quanto di autoconclusivo è presente non delude quasi mai: si tratta sempre di storie molto carucce e quasi mai noiose (anche se l'indagine ai Tropici è piuttosto banalotta). Certo, il finale non si capisce molto bene, e consiste in una lezioncina pure un po' contraddittoria ma niente che rovini troppo l'esperienza. Consigliato quindi. (Anche se inizio a pensare che la miglior frontiera narrativa fumettistica Disneyana non stia certo in queste saghe ma nelle storie di ampio respiro in più tempi).
  • Ragazzi, ieri tra i fumi dell'alcohol ho maturato l'idea di acquistare il nuovo Tesori sui Dragon Lordi. Qualcuno di voi l'ha acquistato? Potete insultarmi, se lo ritenete necessario.
  • Lavi-Schroeder ha scritto:Potete insultarmi, se lo ritenete necessario.
    Insultarti per il fatto che non lo hai ancora preso? In effetti...

    (prendilo, è meritevole)

    [non lo ho ancora preso neanche io]
    Lorenzo Breda
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  • A-hà, Breda, ma allora tu fai parte della schiera Pro-Dragon Lords! Si sa che il paese è spaccato in due su questo fronte.
    :omg:
  • Lavi-Schroeder ha scritto:A-hà, Breda, ma allora tu fai parte della schiera Pro-Dragon Lords! Si sa che il paese è spaccato in due su questo fronte.
    :omg:
    E pensare che una volta i grandi blocchi opposti italici erano tra i sostenitori di Coppi e quelli di Bartali, o tra i fan dei Duran Duran e quelli degli Spandau Ballet :P :asd:
    Scherzi a parte, manco io ho ancora acquistato il volume, e attualmente sono nella schiera degli indecisi-tendenti-all'acquisto. Ma penso che entro mese, se appena ho un deca da investire, farò mio il volume perchè 1) è fantasy, 2) c'è Cavazzano, 3) sfogliandolo si vede che ci sono molti editoriali interessanti. Sulla storia so poco, ho solo qualche puntata sparsa sugli ZP e non ho i mezzi per valutare la bontà o meno della trama, ma per quel poco che ho letto proprio l'orrore che se ne legge non mi pare...

    Che bello, un post di lunghezza media in cui ho detto tutto e niente. Nuovi orizzonti della retorica bramica :P
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  • Nemmeno io l'ho ancora preso, ma forse lo comprerò se lo trovo ancora. Ho letto i dragoni verdi su ZP, e l'unico motivo per cui non mi piacquero tantissimo è stato il fatto che vennero spalmati lungo un anno e dopo un po' non se ne poteva più. Per il resto, i disegni sono bellissimi, la storia non è oro ma non fa neanche schifo, quindi se finirò per non comprarlo sarà proprio solo perché le storie le conosco già... Ricordo che in confronto apprezzai molto meno quell'altra saga di Ferioli dell' isola del mito.
  • Lo consiglio.
  • Grazie per la tua benedizione, Grrodon. Credo che tra domani e dopodomani passerò in edicola a prenderlo.
  • Boh. Devo dire che non mi ha entusiasmato oltremodo, credo che una lettura di questa saga sia sufficiente, non mi sembra un volume da avere.
    Vabbè, i disegni sono di Cavazzano quindi meritano, la storia alla lunga mi ha annnoiato.
    E forse anche il design dei personaggi e dell'ambientazione fantasy potevano essere più accattivanti.

    Comunque adesso ci riprovo con Le fantaleggende.
    Ma tutto questo florilegio di volumi Fantasy in concomitanza può essere un modo per promuovere la saga pubblicata su Topolino?
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    E' poi uscita questa saga Egmont, sceneggiata da Erickson e disegnata da Cavazzano, che ai tempi dell'uscita su Zio Paperone fece discutere non poco. Tutti ne sparlano, dicendo che è illeggibile, di bassa qualità e via dicendo ma io la difendo. Già ai tempi mi era piaciuta, e pur riconoscendo alcuni difetti, ritrovavo in lei l'intenzione di far un certo tipo di fumetto Disney, più adulto e impegnato del solito, cosa assolutamente apprezzabile. Ma immagino che non siano le intenzioni a bastare, quando si fa questo tipo di valutazioni, per cui metto sul piatto tutto ciò che secondo me va e non va: cominciando dai difetti non si può non dire che la mitologia fantasy che Erickson mette su è banalissima, fatta di personaggi umani gradevoli alla vista e anche un po' simpatici ma fondalmentalmente scontati, immersi in uno scenario affascinante ma visto e rivisto. I Morg inoltre come cattivi non funzionano proprio per niente: col loro continuo parlare in terza persona e i loro nomi tutti uguali appesantiscono la lettura.
    I pro invece secondo me sono di più. Innanzitutto non si può non constatare che dopo numeri e numeri di storie a puntate più o meno collegate tra loro, qui siamo di fronte a una vera saga. Una storia continuativa che si sviluppa nell'arco di dodici capitoli e che meritava di essere raccolta in volume molto più di un Totem Decapitato, anche perché uno dei motivi del malumore dei tempi di ZP era anche la pubblicazione diluita. Tutta insieme non solo rende meglio ma appassiona di più. Poi ovviamente, e scusa se è poco, c'è il comparto grafico che sfoggia i disegni di un Cavazzano ispiratissimo, che rende ogni vignetta, ogni inquadratura preziosissima. Poi c'è la storia e la sceneggiatura, che sarà anche vero che è banalissima, ma tutto ciò mi sa di pretestuoso: come per Bone di Jeff Smith (e me ne guardo bene dal paragonare qualitativamente le due opere!) il senso dell'opera sta tutta nel contrasto tra i personaggi Disney, allegri e simpatici, e il contesto fantasy in cui precipitano, per osservare gli effetti che questo ha su di loro. Non ha importanza che Brandon sia l'eroe senza macchia e senza paura, che Jute sia quasi irritante, che i Morg non siano così interessanti: il succo sta tutto in cosa questo suscita in Paperino, Paperone e Qui Quo Qua. Che a mio parare si tridimensionalizzano non poco. Paperino magari un po' meno (ma con la sottotrama familiare dimostra di tenere a tutti quanti sicuramente più che in tante storie scioccherelle italiane), ma vedere Qui Quo Qua schiavizzati, e soprattutto vedere un Paperone così furbo e stratega, anziché la solita macchinetta acchiappasoldi, fa capire che la sua ricchezza deriva dalla sua intelligenza e dal suo sapersi adattare pure in situazioni estreme. Il che, per chi ricerca un uso di questi personaggi un po' più profondo e maturo del solito, è sicuramente piacevole. Non male neanche gli excursus a Paperopoli dove sfila e viene omaggiato un po' tutto il cast principale, rimasto in città. A questo aggiungiamo anche alcuni tocchi di regia cinematografica come le vignette mute (e c'è un intero capitolo, quello della battaglia finale, tutto senza parole, veramente bello) e altri tocchi tipici di una narrazione decompressa e si ha un fumetto che qualsiasi appassionato Disney dovrebbe quantomeno sfogliare. Chiaramente ora attendiamo i due volumi su Atomino e i due sui Racconti Intorno al Fuoco ma intanto direi che pure questo non andrebbe fatto scappare.
  • Tesori Disney # 11 - Topolino & Atomino

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    Il volume atteso, sperato, invocato e... bramato :P da tutti i fan di fumetto Disney e di fumetto in generale fin dalla nascita di "Tesori Disney" è finalmente arrivato!
    Quando infatti fu varata la testata, con l'ottimo inizio dedicato alla Reginella di Cimino, tutti pensavano che uno dei naturali protagonisti dei volumi successivi sarebbe stato Atomino Bip Bip, comprimario d'eccezione di Topolino in una serie di storie scritte e disegnate da Romano Scarpa tra gli anni '50 e '60. Invece la testata perse la trebisonda fin da subito proponendo saghe a caso e tradendo quindi nell'immediato i propositi dichiarati facendo perdere un po' di credibilità a volumi che se esteticamente e come packaging rimanevano di lusso, molto di meno lo erano nel contenuto.
    Abbiamo dovuto aspettare 11 numeri, ma alla fine Lidia Cannatella, Luca Boschi e Alberto Becattini sono riusciti a confezionare un'uscita dedicata all'atomo antropomorfo creato da Scarpa. O meglio, due uscite, ma di questo parlo a fine post...

    Perchè ora mi preme idolatrare il contenuto di questo volume, uscito poco più di una settimana fa. La qualità delle storie è altissima, siamo alle vette massime del fumetto Disney di sempre, Romano Scarpa è qui all'apice della sua creatività e IMHO anche del suo disegno.
    Nell'ambito del suo progetto di ripresa del mito di Mickey Mouse, lanciato negli anni '30 da Floyd Gottfredson sui quotidiani, Scarpa negli anni '50 aveva già creato come autore completo storie memorabili come Topolino e il Mistero di Tapioco Sesto, Topolino e il Pippotarzan, Topolino e la Nave del Microcosmo e Topolino e l'Unghia di Kalì. Non poteva allora mancare la creazione di una nuova spalla speciale, come fu Eta Beta nelle strisce giornaliere, e nel 1959 Scarpa interviene in tal senso aggiungendo al pantheon di personaggi Disney Atomino Bip Bip, un atomo ingrandito e dotato di poteri straordinari (il flusso di mesoni) che lo rendono un partner importantissimo per le avventure di Topolino.
    Topolino e la Dimensione Delta è la storia d'esordio, ed è una storia meravigliosa, arte disneyana allo stato puro, a partire dal disegno che ci offre dei personaggi disegnati ottimamente (Topolino è bellissimo) e degli sfondi magistrali. Il plot, poi, sa unire in modo armonioso il mistery da indagine poliziesca classica allo humor di tante trovate e gag geniali per finire poi nella fantascienza della Dimensione Delta e infine nell'azione pura quando sul finale Topolino si scontra contro il suo mortale nemico per salvare il mondo da una dittatura militare, dando vita a una scazzottata con inseguimenti lunga e godibilissima, incorniciata da gag surreali e divertentissime. Insomma, c'è tutto, e il Topolino che ne esce è assolutamente umano e simpatico.
    Scarpa, per porsi ancora meglio sulla scia di Gottfredson, riprende un personaggio delle strisce anni '30, quel Professor Enigm che fu creato per l'avventura Topolino e il Mistero dell'Uomo Nuvola. E' proprio Enig infatti che, ritiratosi nella Dimensione Delta per nascondersi dal mondo che male avrebbe usato le sue scoperte, ad aver ingrandito Atomino. In questo modo Topolino può disporre di un aiuto importante per sconfiggere i drammatici piani di [spoiler]Gambadilegno[/spoiler].

    Topolino e Bip Bip alle Sorgenti Mongole è un'avventura di stampo totalmente diversa, ma non per questo meno bella. Qui è il versante archeologico/storico quello che viene esplorato da Scarpa, che come già fece Carl Barks in Paperino e il Cimiero Vichingo utilizza le ipotesi sui primi scopritori del continente americano per costruire una grandissima storia. Ottime sono le prime tavole, in cui i divertenti pasticci di Orazio sono un modo intelligente di dare il "la" alla storia, con il ritrovamento di un'antica fiasca in pelle. E ottime sono le gag di cui sono portagonisti Topolino e Atomino dall'antiquario Nataniele Ragnatele, in cui l'autore sfodera grande satira nel puntare il dito contro i millantatori e i truffatori. Comunque, Nataniele diventa poi parte costitutiva del terzetto protagonista dell'avventura, che entra nel vivo nel secondo tempo con il personaggio di Mach Hab, con la soluzione del mistero dell'evanescente personaggio Hon-Ki-Ton e con l'epica conclusione dell'avventura.

    Topolino e la Collana Chirikawa è un altro capolavoro che insieme alle due storie precedenti forma un trittico di rara maestria e arte. Il tema portante è la detective story stavolta, ma di più: come noto, in questa storia Scarpa usa soluzioni grafiche e narrative mutuate dal cinema di Alfred Hitchcock per creare un vero e proprio thriller psicologico in cui emerge un trauma infantile di Topolino. Le vertigini che prova avvicinandosi ai cantieri, gli svenimenti sono sintomi che si pensano dovuti solo alla stanchezza, mentre invece nel secondo tempo scopriamo con un bellissimo flashback la ragione antica e dimenticata di tali disturbi. Flashback disegnato meravigliosamente con la bellissima idea della visione soggettiva e del disegno infantile.
    E' credibile e bello vedere un Mickey così vulnerabile, in cerca della compagnia della famiglia nella persona della zia Topolinda, altro famoso personaggio inventato da Scarpa che esordisce proprio in questa avventura.
    Oltre a lei, esordisce qui Trudy, la compagna di Gambadilegno, che sarà la chiave di volta dell'indagine di Topolino e Atomino grazie a un certo indizio... indagine che viene portata avanti in modo convincente e che offre anche la bella idea di una sorta di scuola del crimine organizzato.

    Topolino e il Bip-Bip 15 è una storia forse minore guardando le prime 3 del ciclo con Atomino. Ma è anche quella dove il giovane atomo è più protagonista e ha una parte più attiva nell'intreccio. Tutto parte infatti dalla sua invenzione, il Bip-Bip 15 del titolo, nata quasi casualmente mentre costruiva giocattoli per Tap. In una osservazione convincente della realtà, appena la notizia si diffonde orde di giornalisti, arrivisti, truffatori e quant'altro si accalca davanti alla casa di Topolino per ottenere da Atomino il brevetto e la sfruttabilità di questo aggeggio, che riesce a eliminare la gravità degli oggetti quando questi stanno cadendo.
    Purtroppo chi avrà la meglio sarà il peggiore di tutti, quel Gambadilegno che pare proprio Scarpa ami usare come villain del Topo.
    La trama, a base di razzi e con accenni a missioni spaziali, non può non richiamare a quel clima da Guerra Fredda degli anni '60, e si capiscono quindi anche i toni da spy-story che soprattutto nella seconda metà dell'avventura imperano mostrandoci un Topolino più James Bond che mai.
    Menzione speciale, poi, al personaggio di Kamura, piccolo giapponese che richiama il campione di judo Kimura e che ricordo soprattutto per la scena di scontro che ingaggia con Topolino, in cui Mickey figura come un vero duro e che mi pare sia stata ripresa e omaggiata da Faraci e Cavazzano in Anderville (la sequenza del coperchio del bidone...).
    Anche qui le gag tipicamente scarpiane non mancano, a mitigare la durezza delle minacce di Gamba e l'azione prorompente che pervade l'avventura. Il segno grafico mi pare già sia leggermente differente rispetto alle storie precedenti, ma è una cosa talmente minima che forse questa evoluzione ce la vedo solo io :P

    Insomma, quattro storie che sono davvero uno dei vertici massimi del fumetto disneyano. Uno dei più grandi autori di sempre in grande spolvero ci offre storie legate tra loro a formare un vero e proprio ciclo contraddistinto dalla presenza di Atomino e dall'elevate qualità narrativa e grafica.
    Un volume quindi sicuramente da comprare, anche per chi possiede le storie: la copertina cartonata infatti è come sempre elegante, e il disegno di Marco Gervasio è decisamente riuscito, mentre sul fronte articoli sono interessanti e non pochi, presenti prima di ogni storia (eccezion fatta per l'ultima) e anche tra un tempo e l'altro delle storie. Non sono corposi o esagerati ma danno i riferimenti utili che possono interessare il fan e che inquadrano la storia e i riferimenti vari.
    Inoltre, come accennato poco sopra, le storie presentano sempre anche la prima tavola dei secondi tempi delle storie, il che non è scontato ed è un accorgimento sicuramente buono. Unico appunto che posso muovere è forse la colorazione della Collana Chirikawa, un po' sbiadita, ma per il resto mi pare tutto ottimo.

    Ora appuntamento tra tre mesi, perchè come specifica l'editoriale il ciclo di Atomino verrà completato nel n. 12 di "Tesori Disney", che conterrà le ultime due storie lunghe scarpiane con il personaggio, le due storie in cui Bip Bip accompagnerà Gancio e le quattro storie non di Scarpa che vedono proprio Atomino come spalla di Topolino. Questo non ne farà un doppio volume solo scarpiano, è vero, ma sarà un'edizione che offrirà tutto sul personaggio (ed essendo questo l'intento originario della testata, pur rinnegato più volte, mi va bene) e in cui comunque tutto lo Scarpa di Atomino c'è e riunito assieme.
    Un gran bel leggere, insomma.
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  • Segnalo al volo che da oggi è già in edicola il nuovo numero di Tesori Disney, con ben un mese di anticipo rispetto a quello che dovrebbe essere. L'ho visto e fatto mio stamattina in edicola. Il perchè di questa uscita anticipata non è dato saperlo, a una veloce occhiata non c'è scritto niente su cambi di periodicità o simili.
    Come previsto, è la seconda parte del ciclo di Atomino, comprese le storie post-scarpiane.
    Stasera vedrò di metterlo anche nel banner, ma intanto mi premeva segnalarlo subito così che gli interessati si possano mettere alla caccia (che si sa che Tesori non è la testata più facile da trovare...)
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  • Visto anche io e preso al volo.

    Non vedo l'ora di tornare a casa stasera, per gustarmelo :fire:
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  • Il mio edicolante non lo aveva. Ma gli ho detto di chiedere al distributore.
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  • Letto e... mah

    "L'imperatore della Calidornia" è la versione del 2004, con così tanti "ritocchi" ai dialoghi, all'integrità delle didascalie ecc. ... che mi chiedo davvero se non fosse meglio scannerizzare le pagine dei due topolino libretto originali del 1961 (li ho perfino io, non credo siano introvabili).

    Le altre storie vanno dal "carino" allo squallido (quella di Gatto soprattutto, per una trama che definire "inconsistente" è un complimento)
    De Vita è sempre un piacere a vedersi e il suo Atomino è certamente il più bello e fedele, graficamente, anche se un tantinello in secondo piano (ma che goduria i suoi sfondi realistici o__o)

    Le storie con Gancio non mi hanno detto nulla assolutamente frammentarie e con poco mordente.
    Tutto sommato a un fan di Scarpa e di Atomino, basta e avanza il volume scorso, secondo me
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  • Tesori Disney # 12 - Topolino e Atomino (Parte II)

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    Come promesso nel numero precedente, in questa dodicesima uscita di "Tesori Disney" abbiamo la seconda parte del ciclo di Atomino che, in un volume più corposo dello scorso numero, presenta le ultime prove di Romano Scarpa col personaggio per poi mostrare come altri autori si siano cimentati col personaggio.
    La storia di apertura è senza dubbio la migliore del lotto: Topolino e l'Imperatore della Calidornia è un gioiellino, con influenze da Topolino e Billy il Topo di Gottfredson per il tema del doppio e da Paperino e il Cimiero Vichingo di Barks per il tema dell'oggetto che conferisce il possesso di un dato territorio. Scarpa crea il concetto di Calidornia per indicare la regione americana che racchiude Topolinia, Paperopoli e perfino la Giuncavilladi Buci, e nel passato di Topolinia costruisce un intrigo che vede protagonista un bandito, tale Topo the Kid, il quale sarebbe riuscito ad ottenere la proprietà di questa regione ma che per via di un imprevisto non ha mai potuto riscattare tale diritto. E ora che un misterioso individuo simile in tutto e per tutto a Topolino compie incursioni notturne per la città suonando trombe a tutto spiano, il caso torna alla ribalta.
    Trovo ottimo il modo in cui Scarpa confeziona la parte mistery, in cui se l'autore strizza anche troppo apertamente l'occhio sul possibile colpevole le motivazioni di una certa azione rimangono nebulose fino alla fine. Ottimoni i disegni.

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    L'inserimento di Topolino nel Favoloso Regno di Shan-Grillà p0uò apparire forzato nell'ambito dell'opera omnia su Atomino, ma data la qualità della storia chiudo tranquillamente un occhio. Qui l'atomo antropomorfo compare solo nelle prime tavole in cui lo vediamo tornare nella Dimensione Delta, per il resto il lettore si può godere una bella avventura di Topolino, Minni e Gambadilegno alla prese con quella leggenda che nella cultura ha preso forma in opere come Orizzonte Perduto di Frank Capra (film citato nella storia non a caso) e nel poema di Samuel Coleridge, e che nei fumetti abbiamo incrociato grazie a Barks e Don Rosa con Zio Paperone e la Dollarallergia e Zio Paperone - Ritorno a Xanadu. Scarpa utilizza alla grande il tema mostrandoci avverntura, suspence, un ottimo uso dei personaggi, una morale appena suggerita e un bello scontro tra Mickey e Pietro.

    Dopo le tavole di raccordo di Dalmasso per "Topolino alle Olimpiadi" in cui Scarpa ridisegna Atomino in scene che collegano Shan-Grillà e il Bip Bip-15 (apparsa nel precedente volume), ecco Gancio il Dritto dà Lezioni! e Gancio Vince Sempre!, dove grande protagonista è il merlo indiano creato da Bill Walsh e di cui Scarpa fa un uso magistrale in storie brevi, è vero, ma che ci restituiscono questa figura di eroe diversa da Topolino ma convincente e che sembra rifarsi a quei "duri indifferenti" del cinema hollywoodiano. Atomino è un'ottima spalla per le missioni che Gancio deve compiere per il Dottor Enigm.

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    Infine, ecco la nota dolente. Chi chiedeva fin dalla nascita di "Tesori Disney" di veder pubblicato Atomino si divideva tra chi voleva solo l'Atomino di Scarpa e chi tutte le storie con il personaggio. La scelta dei curatori della testata è caduta sul tutto-tutto, e se questo è lodevole perchè una volta tanto in linea con le intenzioni dichiarate all'inizio, dall'altra parte l'operazione offre cinque storie che sfigurano se confrontate con quelle dello scorso volume e con la prima di questo. Soprattutto Topolino e le Lettere Misteriose (Volpini/Gatto) e Topolino e i Funghi Radioattivi (Bencivenni/Asteriti) sono storie dimenticabilissime, dove il contributo e l'uso di Atomino sono minimi e poco significativi, come le avventure in sè. Già meglio la seconda prova di Bencivenni, Topolino e l'Acceleratore Nucleare (Bencivenni/De Vita jr.) in cui la storia ha sicuramente più ritmo e più fascino, e anche la presenza di Atomino e di Enigm è più giustificata. Inoltre per via del tema la storia risulta ancora di forte attualità!
    Ma a mio parere l'unica storia dell'Atomino post-Scarpa che si può dire riuscita è Topolino e la Missione in Losconia (Figus/Dotta): l'avevo già letta da piccolo quando non sapevo niente di Atomino, ma ne rimasi colpito molto favorevolmente. Rileggendola ora, ho ritrovato quel fascino dato dal ritorno della grande avventure, dall'atmosfera spionistica che richiama James Bond, dalla missione pericolosa in terra straniera e belligerante. Il dialogo tra Topolino e Atomino in cui ricordano le loro prime avventure e l'inserimento del gottfredsoniano Capitano Setter dimostrano gli intenti filologici di Giorgio Figus, e la storia si conferma molto buona anche grazie ai disegni di questo Massimo Dotta che col suo tratto richiama un po' quello di Scarpa.
    Chiude il cerchio Tanti Auguri, Gancio! (Boschi/Perina), avventura celebrativa dei 50 anni di vita editoriale di Gancio scritta da filologo Luca Boschi, in cui non poteva mancare anche una nuova missione di Gancio e Atomino, come ai bei vecchi tempi.

    Plauso a Gervasio per la sua bella cover e plauso agli articoli di Boschi e Becattini, che anche se non lunghissimi fanno sempre il loro lavoro e inoltre stavolta sono utili anche per indicare le varie incursioni di Atomino in illustrazioni o in cammeo di alcune storie particolari.

    Non mancano le note dolenti: quel "2004" contenuto nel documento che tiene in mano Topolino nell'Imperatore della Calidornia e mutuato dalla ristampa di qualche anno fa grida vendetta ed è indice del fatto che, a dispetto dell'articolo che sottolinea la completezza della storia, è sempre problematico in Disney attingere alle fonti più corrette delle storie da ristampare.

    Un volume altalenante, insomma, che offre ottime storie a fianco di storie mediocri, tutte però unite dalla presenza più o meno attiva del personaggio che fa da filo rosso a questi due volumi, e che offre articoli colti ed esplicativi a fianco di versioni non proprio filologiche delle avventure presentate. Gioie e dolori per un'operazione che rimane comunque lodevole e per due volumi che sono da leggere.
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  • Grrodon ha scritto:Immagine
    E' poi uscita questa saga Egmont, sceneggiata da Erickson e disegnata da Cavazzano
    E su consiglio di Grrodon ed Eddy a Lucca, mi sono accattato anch'io questo volume allo stand Disney, che avevo una mezza intenzione di comprare ai tempi dell'uscita in edicola ma che poi per vari motivi persi.
    Devo dire che sono soddisfattissimo dell'acquisto, e non capisco tutte le voci che bollavano questa storia come qualcosa di illeggibile. E' vero, la tram orchestrata da Erickson non è nulla di che, non è altro che uno sfruttare gli stilemi della narrativa fantasy mettendoci dentro i Paperi. Però, a parte la mancanza di originalità nei Morg, negli umani schiavizzati, nella cittadella occupata dai cattivi, nel villaggio dei ribelli, la sceneggiatura mi pare scritta molto bene. L'idea per esempio del Paperino ossessionato dall'idea di famiglia è molto buona e viene sviluppata in maniera intelligente durante la serie, in modo che l'atteggiamento di Paperino maturi durante i pericoli corsi da lui e dai suoi cari facendogli capire il significato di famiglia, oltre al vuoto concetto che predicava all'inizio. Ed è bello che questo tema del legame di affetto tra i Paperi venga sviscerato anche indipendetemente da Paperino, in molte situazioni, dagli umani ai draghi.
    Zio Paperone viene descritto benissimo, lo adoro in questa versione da furbacchione manipolatore, e in questo molto aiutano le espressioni che Cavazzano gli dipinge sul becco.
    Ecco, a proposito di Cavazzano, io mi sono rifatto gli occhi su queste tavole. Mamma mia, cioè, ogni pagina è un capolavorone sia per sfondi che per personaggi, tanto i Paperi quanto gli umani. Mi inchino di fronte a tanta arte.

    Oltre alla storia che quindi ho gradito molto, il volume spicca notevolmente anche per gli articoli di Boschi e Becattini, che sono molto interessanti, ma soprattutto per l'intervista a Cavazzano e per i numerosissimi schizzi e bozzetti dell'artista che sono veramente da :sbav:
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