[Disney] Tesori Disney

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Grrodon ha scritto:si può quasi capire come il Disney-amatore moderato si sia un po' spaventato dall'idea di riprendere in mano una collana investendo ben 20 euro a cuor leggero. Ed è un peccato perché ho visto intorno a me fior fior di appassionati Disneyani perdere interesse e snobbare malamente questa uscita che avrebbe dovuto essere la manna dal cielo.
    Lol? Ma perchè? Voglio dire, queste storie di Scarpa sono note come qualitativamente elevatissime anche tra gli "amatori moderati", non vedo perchè anche avendo lasciato perdere alcuni vecchi numeri si sarebbero dovuti spaventare dal comprare questi due "atomici".
    Grrodon ha scritto:Dimensione Delta, Sorgenti Mongole, Collana Chirikawa, Bip Bip 15, Imperatore della Calidornia e Shan Grillà sono un sestetto di meraviglie che meritavano un volumetto unico e più elegante. Vedere questa opera straordinaria suddivisa in due parti, e vedere la seconda parte ricolma di apparizioni di Atomino superflue messe tanto per completare una lista che mai avrebbe dovuto essere completa, non mi ha fatto piacere. Non penso che cose come Buon Compleanno Gancio siano negli obiettivi degli appassionati adulti che sono effettivamente quelli che sborsano il deca per un volume prestigioso. Se a questo aggiungiamo qualche altra magagna come alcuni articoli un po' ridondanti (Atomino Bip Bip e il Bip Bip di Wile Coyote??) e una pessima presentazione (il fatto che le storie erano in parte colorate, in parte scannate male, in parte un po' a colori, un po' in b/n), non posso non pensare sia stato un peccato l'aver visto l'uscita più attesa diventar tanto negletta. Quindi sì, questo post vuole essere una tirata d'orecchi per entrambe le parti in causa, gli appassionati impigriti e il team che di solito si occupa egregiamente di questo tipo di iniziative. Avreste potuto farvi del bene a vicenda e invece avete failato entrambi. Sigh.
    Sono molto d'accordo sulle magagne dei colori, della scansioni brutte e dei dialoghi ritoccati (quel "2004" nell'Imperatore della Calidornia grida ancora vendetta!), che non sono comprensibili in une'dizione da collezionisti e pure costosa.
    Sono anche d'accordo sul fatto che alcuni articoli sono effettivamente inutili o poco interessanti, ma questo purtroppo è una cosa che è capitata anche altre volte in passato su pubblicazioni simili...
    Sul resto, mbah. La testata si proponeva di pubblicare tutte le storie di un dato personaggio, non mi lamenterei se una volta tanto in 12 numeri riescono a seguire in modo impeccabile il proposito. Che le storie post-Scarpa siano dimenticabili poi sono d'accordo (a parte la Missione in Losconia), ma la loro presenza è sensata. Casomai sarebbe stato più corretto mettere nel primo volume anche le ultime due scarpiane lunghe lasciando al secondo quelle con Gancio e quelle non di Scarpa. Avremmo avuto il primo volume imperdibile e il secondo facoltativo. Ma forse proprio perchè hanno pensato a questo i curatori hanno ben pensato di mettere un paio di capolavori nel secondo volume.
    Non mi pare comunque un male così grande, l'importante è avere tutte le storie scarpiane del ciclo di Atomino, in fondo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Sì, come si vede che non sei tu l'ultrà che deve mettersi a consigliarlo in giro ad un branco di gentaglia che ha perso la fede.
  • Nonna Papera e i Racconti Intorno al Fuoco (Volume 1 di 2, si spera)

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    Dopo Rebo, Reginella e Atomino, Tesori torna a darci ciò che gli chiedevamo. Ma in modo sbagliato. O almeno così si dice. Cinque le storie presenti, di cui una spuria (scritta da Russo e non di Cimino), ne mancano altre quattro, che dovrebbero finire in un secondo volume, che a questo punto si spera arrivi al più presto. Venti di tempesta dicono che non sarà il prossimo ma forse quello dopo ancora e dato che la testata versa in cattive acque si teme che possa non arrivare mai, il che sarebbe davvero orribile. Poi le altre polemiche riguardano le due pagine invertite, l'errore di colorazione dei capelli della sirena che effettivamente rovina il momento più poetico dell'intero volume, la mancanza di una didascalia (vabbé, chissene). E l'aumento di prezzo, che viene eccezionalmente spiegato nel colophon.
    Tutto questo basta per biasimare in modo cattivo la redazione? Oh sì. Tesori è stata una testata gestita con enormi manchevolezze e miopie, che l'hanno portata ad alienarsi parecchio pubblico, anche fedele. Il malumore ci sta tutto. Tutto questo basta per decidere di lasciare l'albo in edicola e di sconsigliarlo in giro? A mio avviso no. Per quanto si potesse fare decisamente di meglio, un volume che contiene questo materiale, per giunta riunito insieme è la manna. Anche se l'avessero mandato in edicola coi pezzi di cacca tra le pagine. Sono storie potenti che potrebbero veramente lanciare un messaggio di qualità Disney al comune compratore, se appunto prezzo e formato fossero stati un po' più clementi. E la suddivisione in due volumi non aiuta. Ma le prime tre storie sono da Olimpo del fumetto Disney. Molto più debole la quinta, a assolutamente fuori registro Nino Russo nella quarta (Franco e Ciccio? Ma scherziamo?). E quel che è meglio è che la qualità media del prossimo non sarà per niente inferiore, cosa invece successa per il secondo volume su Atomino. Per cui no, non mi sento di sconsigliarlo. Non ci penso lontanamente. Però il naufragio di Tesori, e la presenza in edicola del mediocre Anni D'Oro, ha davvero messo in luce che qualcosa non va nella gestione del filone "collezionistico" della Disney.
  • Grrodon ha scritto:Per quanto si potesse fare decisamente di meglio, un volume che contiene questo materiale, per giunta riunito insieme è la manna. Anche se l'avessero mandato in edicola coi pezzi di cacca tra le pagine. Sono storie potenti che potrebbero veramente lanciare un messaggio di qualità Disney al comune compratore, se appunto prezzo e formato fossero stati un po' più clementi. E la suddivisione in due volumi non aiuta. Ma le prime tre storie sono da Olimpo del fumetto Disney. Molto più debole la quinta, a assolutamente fuori registro Nino Russo nella quarta (Franco e Ciccio? Ma scherziamo?). E quel che è meglio è che la qualità media del prossimo non sarà per niente inferiore, cosa invece successa per il secondo volume su Atomino. Per cui no, non mi sento di sconsigliarlo. Non ci penso lontanamente.
    Sì, quoto. Il "Tesori" attualmente in edicola merita sicuramente l'acquisto, per quanto le varie mancanze elencate sono sicuramente delle trollate che non fanno piacere per niente. Ma nemmeno queste mancanze riescono a intaccare la qualità di ciò che è contenuto all'interno, vale a dire alcune delle migliori storie dell'intera carriera di Rodolfo Cimino! Il Bel Cavaliere e la Regina del Lago Perduto, Ombretta e l'Angolo dei Salici, Martin in Marinaio e le Perle Nere del Pacifico (tutte Cimino/Cavazzano) sono tre storie strepitose, in cui lo sceneggiatore riesce a raccontare storie che per quanto "incredibili" (nel senso di avventure appassionanti ma degne di un romanzo fantastico) sanno far breccia nel cuore del lettore anche meno ispirato, perchè comunque sono fumetti che riescono a raccontare la vita delle persone, mossa nella fantasia come nella realtà da desideri, speranze, guai da risolvere e amore, ovviamente.
    Queste tre storie colpiscono per la trasparenza dei sentimenti raccontati, sono pagine preziose queste, in cui Cimino usa l'inedita abilità narrativa di Nonna Papera per avere i Paperi solo come cornice e per avere la possibilità di raccontare vite intere, avventure commoventi, desideri realizzati dopo innumerevoli vicissitudini.
    La Leggenda del Lago d'Argento (Russo/Perina) è sicuramente la meno gradevole del lotto, un poco ispirato tentativo di un autore esterno di introdursi nella serie, e i disegni di Perina sono niente in confronto a questo farà solo pochi anni dopo... il che è più che legittimo, eh, erano i suoi primi passi.
    La Regina delle Rocce e il Fiore Proibito vede il ritorno di Cimino ai testi, coi disegni di Alessio Coppola, la storia è carina e ben scritta ma risulta meno coinvolgente delle prime tre, o di almeno un paio delle successive.
    Svarioni a parte, comunque, il volume si presenta abbastanza bene come redazionali, a dispetto del fatto che forse non è che ci fosse da dire più di tanto: ma gli articoli di Boschi e Becattini sul contesto storico topolinesco in cui è nato questo filone, sulle ispirazioni da cui Cimino può aver attinto e sulla presentazione degli autori "altri" sono sicuramente un'utile guida per le storie e rendono prezioso un volume che già lo era per il contenuto, e che consiglio vivamente a tutti.
    Grrodon ha scritto:Però il naufragio di Tesori, e la presenza in edicola del mediocre Anni D'Oro, ha davvero messo in luce che qualcosa non va nella gestione del filone "collezionistico" della Disney.
    Decisamente. Forse quello che non va è proprio la formula del periodico. Che sia mensile, bi o trimestrale forse non è più tempo di proporre testate per collezionisti che escano con tale cadenza. Non sono più gli anni '90, dove tra ZP e Maestri c'erano tante cose da dire riguardo a storie a autori.
    Forse il filone collezionistico dovrebbe andare avanti più che altro cono iniziative ordinate e determinate nel tempo come le collane allegate ai quotidiani, che hanno un senso ben preciso e anche una programmazione editoriale e di contenuti che garantisce un certo ordine mentale. Che giocoforza manca invece in testate come queste, in cui la bussola si è già smarrita al terzo numero, in cui si va avanti alla speraindio, in cui si alza il prezzo a fronte però di diversi numeri usciti in passato che non valgono assolutamente 2 euro e 60 cent. in più.
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  • Bramo ha scritto:
    Grrodon ha scritto:Immagine
    E' poi uscita questa saga Egmont, sceneggiata da Erickson e disegnata da Cavazzano
    E su consiglio di Grrodon ed Eddy a Lucca, mi sono accattato anch'io questo volume allo stand Disney, che avevo una mezza intenzione di comprare ai tempi dell'uscita in edicola ma che poi per vari motivi persi.
    Devo dire che sono soddisfattissimo dell'acquisto, e non capisco tutte le voci che bollavano questa storia come qualcosa di illeggibile. E' vero, la tram orchestrata da Erickson non è nulla di che, non è altro che uno sfruttare gli stilemi della narrativa fantasy mettendoci dentro i Paperi. Però, a parte la mancanza di originalità nei Morg, negli umani schiavizzati, nella cittadella occupata dai cattivi, nel villaggio dei ribelli, la sceneggiatura mi pare scritta molto bene. L'idea per esempio del Paperino ossessionato dall'idea di famiglia è molto buona e viene sviluppata in maniera intelligente durante la serie, in modo che l'atteggiamento di Paperino maturi durante i pericoli corsi da lui e dai suoi cari facendogli capire il significato di famiglia, oltre al vuoto concetto che predicava all'inizio. Ed è bello che questo tema del legame di affetto tra i Paperi venga sviscerato anche indipendetemente da Paperino, in molte situazioni, dagli umani ai draghi.
    Zio Paperone viene descritto benissimo, lo adoro in questa versione da furbacchione manipolatore, e in questo molto aiutano le espressioni che Cavazzano gli dipinge sul becco.
    Ecco, a proposito di Cavazzano, io mi sono rifatto gli occhi su queste tavole. Mamma mia, cioè, ogni pagina è un capolavorone sia per sfondi che per personaggi, tanto i Paperi quanto gli umani. Mi inchino di fronte a tanta arte.

    Oltre alla storia che quindi ho gradito molto, il volume spicca notevolmente anche per gli articoli di Boschi e Becattini, che sono molto interessanti, ma soprattutto per l'intervista a Cavazzano e per i numerosissimi schizzi e bozzetti dell'artista che sono veramente da :sbav:
    Ho letto questa saga: vi quoto e aggiungo che l'episodio muto è veramente di classe. Però l'ho trovato anche controproducente, nel senso che mi ha portato ad accelerare la lettura e a farmi trovare affrettati il risolversi del climax e il conseguente finale. Troppo cinematografico, forse. O forse no, boh.
    Ah, ma poi il bimbo cosa nascondeva?
    Bella saga, cmq, con molte buone intenzioni.
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    Ottimo lavoro.
  • Da quanto tempo non si parlava dei Tesori Disney...

    Tesori Disney #14: Paperolimpiadi

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    Quando uscì questo volume venne fuori il finimondo. Tutti aspettavano giustamente la seconda parte dei Racconti, e di certo l'ennesima ristampa della saga di Scarpa, proprio quando nell'aria si desiderava uno Scarpa completo non fu proprio gradita. Una mezza illusione di avere la storia completa spuntò quando si seppe che avevano incluso pure la famosa tavola inedita, tagliata a suo tempo. Il volume era tornato appetibile. Poi il disastro, all'uscita ci si accorge che per un errore, un fatale errore erano state tagliate ben quattro tavole, rendendo di fatto monca l'edizione. A dispetto di quanto scritto negli articoli a proposito dell'unica edizione veramente completa della storia. La Disney ci fece una figuraccia, la testata pure, specie dopo il cambio di prezzo, specie dopo il cambio di periodicità, da bimestrale a semestrale. Pare che si sia cercato di correre ai ripari, cercando di includere la parte tagliata in una seconda ristampa, o in calce al volume seguente, poi tutto cadde nell'oblio, e si preferì dimenticare quella che per la testata Disney collezionistica per eccellenza era stata l'onta delle onte.

    Tesori Disney #15: Il Teatro Alambrah

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    Nel momento di massima disgrazia della testata, ecco arrivare un'uscita davvero inaspettata. Niente seconda parte dei Racconti, ancora, e considerata la semestralità, ad ogni occasione persa i tempi si allungano, rischiando davvero una chiusura incompleta. Però questa volta ci consoliamo con uno dei cicli più belli mai realizzati, e cioé quella genialata verace e giocosa che è la serie di Artibani e Arena, che ai tempi mi aveva a dir poco deliziato per la bellezza delle sceneggiature, per l'umorismo mordace e per l'impiego nel migliore dei modi di un cast davvero grande. Tre capolavori sono, questi qui, poche storie. Specialmente la prima, quel Miseria e Nobiltà, che fa veramente crepare dal ridere.
    Poi però ecco i dubbi. Il ciclo è composto da tre sole storie. Che per un Tesori è davvero pochino. Specie considerato il prezzo. In appendice allora ci mettono i due episodi della miniserie Mickey's Movie Parade, realizzata dagli stessi due autori. Serie che non mi è mai piaciuta, e che sparisce al confronto con gli altri tre giganti dell'Alambrah. Ma a questo punto non si potevano inserire direttamente le due storie sulla famiglia di Amelia, quelle, sì, spettacolari, in modo da avere una sorta di tutto Artibani/Arena? In questo modo il volume si ingrossava e soprattutto acquisiva una sua compiutezza che adesso purtroppo non ha, considerando anche l'imminente ritorno dell'Alambrah sul Topo. Quest'ultima cosa non è davvero un problema, è chiaro che questi volumi servono proprio a far conoscere il pregresso in vista di nuove sperimentazioni sul Topo, per cui il loro destino non sarà mai la completezza. E' un male necessario per un bene superiore. Però le due storie di Amelia me le sarei rilette volentieri, anche se non ci azzeccano nulla con le rappresentazioni in costume. Si potevano mettere, non succedeva niente di male, anzi.
  • Valerio ha scritto:Da quanto tempo non si parlava dei Tesori Disney...
    Dobbiamo davvero stupirci o chiederci il perché?
    Valerio ha scritto:Poi però ecco i dubbi. Il ciclo è composto da tre sole storie. Che per un Tesori è davvero pochino. Specie considerato il prezzo. In appendice allora ci mettono i due episodi della miniserie Mickey's Movie Parade, realizzata dagli stessi due autori. Serie che non mi è mai piaciuta, e che sparisce al confronto con gli altri tre giganti dell'Alambrah. Ma a questo punto non si potevano inserire direttamente le due storie sulla famiglia di Amelia, quelle, sì, spettacolari, in modo da avere una sorta di tutto Artibani/Arena? In questo modo il volume si ingrossava e soprattutto acquisiva una sua compiutezza che adesso purtroppo non ha, considerando anche l'imminente ritorno dell'Alambrah sul Topo. Quest'ultima cosa non è davvero un problema, è chiaro che questi volumi servono proprio a far conoscere il pregresso in vista di nuove sperimentazioni sul Topo, per cui il loro destino non sarà mai la completezza. E' un male necessario per un bene superiore. Però le due storie di Amelia me le sarei rilette volentieri, anche se non ci azzeccano nulla con le rappresentazioni in costume. Si potevano mettere, non succedeva niente di male, anzi.
    Anche qui, ti sei risposto da solo. Per quanto... ormai la testata si fa beffe di quell'obiettivo di unitarietà che vantava agli esordi, quindi dato che i pochi che ancora comprano la testata sono gli appassionati duri e puri avrebbero potuto pensare ad una mossa del genere.
    Sulla qualità del Teatro Alambrah e in generale delle storie scritte a 4 mani da Artibani e Arena, mi trovi perfettamente d'accordo. Anche se io mi sono accontentato di avere le storie sui "Topolino" originali, in questo caso.
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  • Questa è sempre stata la testata delle serie/saghe, non mi bevo la fanfaluca secondo cui avrebbero dovuto pubblicare "tutte le storie di un personaggio" ad ogni volume, altrimenti il tutto sarebbe durato tre numeri. Ritengo che l'obiettivo non sia mai stato veramente "tradito", se escludiamo forse il terzo numero, perché era visibilmente questo. I problemi della testata sono altri, e cioé che esce in un periodaccio di scarsa cura editoriale e frequenti cambi di rotta per cui ci ritroviamo un prodotto spesso pieno di falle. Non concettuali, però.
  • Valerio ha scritto:Questa è sempre stata la testata delle serie/saghe, non mi bevo la fanfaluca secondo cui avrebbero dovuto pubblicare "tutte le storie di un personaggio" ad ogni volume, altrimenti il tutto sarebbe durato tre numeri. Ritengo che l'obiettivo non sia mai stato veramente "tradito", se escludiamo forse il terzo numero, perché era visibilmente questo.
    I problemi della testata sono altri, e cioé che esce in un periodaccio di scarsa cura editoriale e frequenti cambi di rotta per cui ci ritroviamo un prodotto spesso pieno di falle. Non concettuali, però.
    Anch'io è dal primo anno di vita della testata che ho smesso di credere a quella linea editoriale (che però tale era, visto che era sbandierata così sul primo volume). Accettando però di allargare il concetto alle saghe in senso generale, però, alla fine si è andati a parare su saghe o farloccone (e vabbè, questo può essere opinabile e soggettivo) o su saghe già ristampate in altre edizioni, sempre degne, e più economiche.
    Il punto è, però, è che da qualunque parte guardi la faccenda le storie di Amelia non avrebbero potuto trovare spazio in questo volume. Al limite, in un altro tutto per loro, dove però si ripresenterebbe il problema delle poche pagine. Così rischiamo che ci buttano dentro le storie americane con l'altra nonna di Amelia. ::S:
    Ma se come dici tu le falle concettuali non ci sono mai state, terzo volume a parte, le creeresti con questa tua idea. Che, ripeto, qualitativamente è vincente, ma l'autore non è la discriminante della testata. Non di questa testata.
    E sì, i problemi dei "Tesori" sono essenzialmente quelli che hai indicato tu, ma non posso ignorare che anche le storie/serie/saghe scelte influiscano non poco sull'appetibilità dei volumi.
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  • Mah, la scelta non la criticherei troppo. Anche perchè i must li abbiamo avuti tutti, magari non nell'ordine che volevamo ma attualmente a parte i racconti 2 e forse uno sul Rock Sassi di Faraci non vedo cosa ci sia che aspetti urgente pubblicazione. Per quanto riguarda quella frase infelice della Cannatella, penso che venga già sbugiardata dal titolo della testata che è Tesori. Quindi in pratica i corpus Disneyani degni di nota.
    Quanto ad Amelia l'avrei messa lo stesso. Non è collegata all'Alambrah più di quanto lo siano le due storielline intruse. E, no, l'essere in costume non le rende in nessun modo collegate al teatro. E' quasi più collegabile Amelia visto che si parla della stessa Napoli di Miseria e Nobiltà. Inoltre l'esserci non significa il dover essere "denunciate" dal titolo. Tanti Auguri Gancio di Boschi non c'entra nulla con il duo TOPOLINO E ATOMINO, per dirne una.
  • I must ci sono stati, ma mischiati a cose inutili o giusto legate all'importanza storica/filologicità dell'opera.
    Per questo ho sempre reputato Tesori Disney una testata pasticciata, indecisa, confusa, un pallido spettro rispetto all'impostazione che testate del genere avevano negli anni '90, per dire. Tesori è una testata a cui è difficile affezionarsi, e da cui personalmente ho scelto di prendere solo quel che mi interessava di volta in volta mandando in vacca qualunque proposito di completismo che pure c'era all'annuncio della testata.
    Per questo, alla fin fine, non mi sento di criticare più di tanto la tua idea di mettere l'Amelia artibanica: perché non stiamo parlando di una serie di volumi che hanno un'impostazione ben fatta e ragionata, e quindi nel marasma che sono ci poteva anche stare un inserimento del genere. Però boh, in realtà mi sembrano entrambe le questioni (Amelia e Movie Parade) tirate per i capelli, e forse quindi la questione non è tanto il singolo numero di Tesori, quanto piuttosto trovare una formula che renda sensato e utile, nel 2013, avere una testata periodica da edicola per collezionisti, che renda possibili e giustificati accorpamenti di storie di qualità ben raccolte e pubblicate con tutti i crismi, senza che ogni volta si debba ricorrere a trucchetti.
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  • Sciosciammocca è il mio cognome preferito di sempre (assieme a quelli di Rat-Max) :adore: .

    Detto ciò, secondo me avete un po' frainteso la parola "Tesori". Cioè, una testata che pubblichi tutto il meglio e solo il meglio della produzione disneyana è una sfera luminosa del pezziniano Mondo delle Idee, ma che su questo pianeta dove chi non vende muore è destinata a diventare una palletta sbiadita. "Tesori Disney" è un'etichetta commerciale, è semplice, intuitiva, è fatta in modo da spiccare nel settore fumetti dell'edicola e serve ad attirare il bambinetto accompagnato dal papà, che magari, anzichè il Classico o il Paperino, decidono per una volta di investire un po' di denaro per farsi una saga senza dirlo alla mamma. "Tesori Disney" non è una testata per collezionisti, o meglio, poteva esserlo al primo numero, ma già al secondo si è ibridata in un qualcosa di più commercialmente appetibile. Ma lo sapete perchè "Tesori Disney" è confusa e pasticciata? Perchè è controproducente per la Disney Italia stessa, che ha un disperato bisogno di sfornare ristampe a getto continuo, e ristampare tutto quel che vale in una sola collana toglie linfa alle altre. Quel gioiello che era "I Maestri Disney" ha floppato per lo stesso motivo: a furia di ristampare lì tutti i classici veri, non si sapeva cosa mettere nelle ristampe mainstram e quando vi si mettevano i classici ci si ritrovava coi doppioni, e si sa che la Disney cerca di applicare una sorta di rotazione nelle ristampe (che tuttavia si esaurisce presto dato che i classici veri, quelli davvero degni di essere tramandati e diffusi, sono dannatamente pochi e infatti ogni due-tre anni ricicciano fuori).
    Da qui passo ad un altro punto su cui non sono del tutto d'accordo con voi. Ho visto che pagine addietro si è schernito Zombi, eppure io sono dell'idea che un volume dedicato a Zombi sia doveroso, non essendoci altri volumi dedicati a Zombi. "Tesori Disney" sarebbe un'ideale testata se facesse l'inedita (finora) operazione di ristampare tutto quel che può essere racchiuso in cicli, indipendentemente dalla qualità (che è eterogenea, ondivaga e dipende dai gusti e dalla formazione del lettore). Per me "Tesori" dovrebbe ospitare non solo Zombi, ma anche Caraldina, Minima e Rosolio (comprese le storie estere), il Gancio di Scarpa, seguito dal 'tutto Bruto', da Pacuvio, dalle Fantaleggende, la Spada di Ghiaccio, Harlech e Rocciafiamma, Zia Topolinda, le storie spot e commerciali, Le Storie della Baia, la macchina del tempo, le saghe di Pezzin, ecc.ecc. E se non ci fosse stata l'insperata possibilità avuta con le integrali di Barks e Gottfredson, io avrei messo in "Tesori" anche le integrali di Barks e Gottfredson, divise in volumi intervallati agli altri contenenti le altre saghe.
    Ma tutto questo sarebbe stata ed è utopia. Un'unica collana che ristampa tutto è un'utopia. Infatti ci ritroviamo con Pacuvio sui Big, le saghe fantasy su Disney Fantasy, Paperinik Appgrade che ristamperà l'integrale del Paperinik classico... se tutto questo esce su altre testate mentre "Tesori" è ancora attiva su "Tesori" cosa ci si mette? Non rimane granchè. E la Disney lo sa, lo sapeva fin dall'inizio, sapeva che sarebbe stata una testata dalla durata limitata e commercialmente morta in partenza. Credo che lo scarso impegno profuso, concretizzatosi in pasticci e confusionerie (che comunque non sono giustificate), derivi da questa amara consapevolezza. C'ha provato, ma la batosta commerciale subita con "I Maestri Disney" ha lasciato un segno.
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    Ottimo lavoro.
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