[Topolino] Annata 2007

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Il 2708 mi è arrivato solo oggi, malgrado gli ultimi mi sono sempre arrivati sabato massimo lunedì..

    davvero carina l'idea del formaggio, mi ha risvegliato un deja-vù che mi ha messo malinconia: quando ero piccolo fecero un album di figurine Simpson e alcune avevano una patina dove se grattavi avevano odori nauseabondi come questa copertina... :D


    edit. aggiungerei: visto che sul topo nuovo ci sono alcuni schizzi a matita, oltre che immagini 3D, di Ratatouille, non è che qualcuno conosce alcuni siti dove trovarne? :)
  • Alex Andrew ha scritto:edit. aggiungerei: visto che sul topo nuovo ci sono alcuni schizzi a matita, oltre che immagini 3D, di Ratatouille, non è che qualcuno conosce alcuni siti dove trovarne? :)
    c'è il thread apposito (non ci sono gli schizzi a matita, ma varie immagini di concept art... poi volendo i video linkati lì ogni tanto mostrano qualche bozza, modello, scultura, ecc...)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • T 2709
    Mah. Numerino di transizione…
    Che Aria Tira… (Ziche): bella, richiama molto le vignette di Lucrezia.
    Premiata Ditta Filo & Brigitta – I Segreti del Backstage (Muzzolini/Intini): un po’ retorica, a tratti dispersiva. Però non è male. Non riabilita il filone della Premiata Ditta, che dovrebbe principalmente fungere da satira sociale, però a eccezione di qualche passaggio si fa leggere scorrevolmente e si fa lodare per le sue trovate decisamente riuscite, come i reciproci screditamenti tra Paperone e Rockerduck. Non è il massimo della vita la frase cantata sul finale, ma se non altro ha il pregio di richiamare, seppur alla lontana, quel I yam what I yam an’ tha’s all I yam di segariana memoria. Intini fenomenale, le sue scelte grafiche, soprattutto quelle relative al cast fisso dei personaggi disneyani, sono a dir poco esaltanti.
    Tutti i Milioni di Paperone – Il mio nono milione (Vitaliano/Palazzi): ci si mantiene su buoni livelli anche con questo capitolo. Fantastico lo Scrooge vitalianico, dalla spiccata e poliedrica personalità, che tuttavia non è affetto da ingenuità: la sua è la smania di un Paperone impulsivo e bramoso di denaro, un Paperone giovane il cui celeberrimo fiuto è per di più messo temporaneamente fuori uso. Un Paperone che nonostante tutto non si arrende e sa rimboccarsi le maniche, capace di andare sempre avanti e di improvvisarsi self-made-man, rinforzando così implicitamente quei valori tanto cari a Walt Disney in persona che Barks riuscì a insierire nelle molteplici sfaccettature del personaggio, non senza l’umorismo necessario. E tutto questo viene inserito di soppiatto, senza farlo pesare sulla trama, che si presenta come sempre scorrevole e scanzonata, che vanta i disegni di un buon Palazzi, forse un po’ troppo altalenante.
    Ratatouille – Giocolieri… in Cucina (Sisti/Razzi): e le storielline propagandistiche continuano, con disegni decisamente più esaltatati rispetto alle precedenti prove, che erano semplicemente imbarazzati. I testi però continuano a scarseggiare… non sarebbe possibile leggere un Sisti in altri ambiti, magari in una bella lunga?
  • T 2710
    Molto da dire su questo numero, a partire dalla riproduzione allegata della Numero Uno, che per la gioia di tutti è una moneta da un centesimo invece dei canonici dieci. Giusto per fare le cose come si deve. Sigh.
    Che Aria Tira… (Ziche): rotfl, rivisita una battuta vecchissima e vanta una resa grafica dagli impareggiabili effetti comici. E in più utilizza anche il Gh ortolaniano!
    Tutti i Milioni di Paperone – Il mio decimo milione (Vitaliano/Mazzarello): e finisce. La serie vitalianica scritta appositamente per celebrare il genetliaco di Paperone giunge a termine con un episodio placido ma sempre piacevole e brillante. Si scorcia un po’ sulla trama per dare più spazio alle doverose celebrazioni finali, senza tuttavia rinunciare alla solita fluidità e al consueto acume. Tanto più se Vitaliano strizza l’occhio a noialtri citando alcuni membri del Papersera e istituendo un bellissimo parallelo finale tra Tutti i Milioni e quell’Operazione Quack di martiniana memoria. I disegni di Mazzarello non esaltano ma non dispiacciono, sono prettamente funzionali alla storia e non aggiungono nulla, limitandosi al loro onesto e comunque buon lavoro.
    Come giudicare quindi questa serie in un’ottica d’insieme? Sicuramente in modo positivo: Vitaliano ha adempito al suo proposito, ovvero scrivere uno schietto e scanzonato omaggio al personaggio di Paperone, senza troppe implicazioni filologiche ma che sapesse semplicemente intrattenere piacevolmente lettori ed appassionati. E senza dubbio ha adempito con una certa bravura: fantastici i primi tre episodi, deboli il quarto e il quinto, buoni con numerosi guizzi interessanti i restanti cinque. Il più grande difetto è certamente una scarsa omogeneità complessiva, sia dal punto di vista dell’intreccio (non viene resa l’idea della maturazione di Scrooge) sia dal punto di vista grafico, con storie che non solo si contraddicono nel loro stesso ambito, ma che non concordano MAI con gli altri episodi: sicuramente Vitaliano avrebbe dovuto dare maggiori indicazioni in questo senso ai validi artisti che si sono susseguiti nel concretizzare i testi vitalianici. In sostanza: bella, seppur con qualche sbavatura. Complimenti, Fausto.
    La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e la Carrozza Fantasma (Hedman/Gattino): ultimamente sul Topo, per una saga che se ne va, ne arriva subito un'altra… ed ecco la succeditrice di Tutti i Milioni. Non alla stessa altezza, però: trama affrettata e un po’ confusionaria, che fa abbondante ricorso a stereotipi. Non che si potesse pretendere di più in 16 tavole, ma… che senso ha fare una saga con 16 tavole ad episodio? Se non altro ci si rifà gli occhi con Gattino, clone grafico di Barks che se non altro ha il pregio di richiamare la presenza dell’Maestro dell’Oregon sul settimanale (una volta) più letto dai ragazzi… ma a quando un nuovo Uomo dei Paperi?
    Topolino nella Città dei Fantasmi (Venerus/Mazzarello): ancora Mazzarello? Non che mi dispiaccia, anzi, con i Topi si esprime maggiormente che con i Paperi, anche se adatto a storie sbarazzine, più che ad avventure d’atmosfera come questa. Anche se certi segnali di stile non mancano, come lo splash panel che vede Topolinia che si spopola. Ma passiamo a Venerus, che dopo un inizio promettente, che alternava brevi simpatiche a lunghe originali sembrava essere caduto nel baratro della sterilità creativa. E rieccolo qui in una storia di 30 pagine, anche se piazzata in mezzo all’albo: segnali di ripresa? Insomma. La storia vanta una buona trama, intrigante e pure interessante, che giustifica il tema halloweenesco (al contrario di altre perle di questo stesso albo che presentano colpi di genio come “i tre moschettieri… vampiro!”) ma che si disperde troppo lungo la sua durata e che non riesce a catturare nemmeno mediante l’intreccio che presenta begli espedienti di chiusura ed apertura. Però una base buona c’è, che Venerus non si disperda ma che continui a provare, provare e riprovare… altrimenti escono ibridi come questo, che lasciano l’amaro in bocca. E non è piacevole.
  • T 2711
    Sbaglio o è cambiata la qualità della carta?
    Che Aria Tira… (Ziche): un po’ troppo simile a quello di un numero post estivo, comunque carina.
    Zio Paperone & Ciccio in: L’Imbattibile Forchettone (Secchi/Perina): non una storia esaltante, ma comunque onesta che tratta un fenomeno moderno senza tuttavia infiorettarlo troppo con forzature altisonanti e condendolo con una trama non originalissima ma comunque godibile. Bravo Perina, rende meglio con i Topi.
    Il Commissario Topet – Lo Strano Caso dell’Ombrellaio Oldrain (Macchetto/Sciarrone): Topet. Un discorso che molti credevano ormai concluso ritorna all’improvviso con questa storia che pur non raggiungendo i fasti di alcune piccole perle come Lo Strano Caso del Signor Hiver, ma ci presenta se non altro un Macchetto in forma che confezione un prodotto dalla piacevole fruizione. Se poi il tutto è illustrato dal valentissimo Sciarrone, che riesce a dare un tocco di atmosfera grazie ai suoi ambienti, ai suoi fittissimi scrosci di pioggia e all’espressività dei suoi personaggi (espressività che valorizza molto le gag) viene da augurarsi il recupero di questo filone dedicato alle investigazioni surreali.
    La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e la Miniera di Sale (Hedman/Gattino): perplessità. E’ questo che suscita in me anche il secondo episodio di questa saga danese, di certo migliore della confusionaria accozzaglia de La Carrozza Fantasma, ma certamente non degno di seguire Tutti i Milioni nel celebrare il sessantenario di Scrooge.
    Paperino e l’Energia Muscolar-Lucente (Cimino/Soldati): né Cimino né Soldati particolarmente ispirati, comunque godibile.

    Da segnalare il triste ritorno dei ciack incentrati su Ratatouille, ridicolaggini belle e buone.
  • T 2712
    Numero abbastanza insulso.
    Che Aria Tira… (Ziche): satira. E anche di involontaria attualità, in un certo senso. Che volere di più?
    Indiana Pipps in: Tutto per un molare (Sarda/De Vita): non stonerebbe nemmeno troppo se non fosse così lunga. Magari se abbreviata e posizionata altrove sarebbe stata maggiormente digeribile, ma lunga e in apertura infastidisce non poco, considerato che per l’ennesima volta il creatore di Indiana scrive per lui una storiella all’acqua di rose. Con Indiana che ha PAURA del dentista: trovata che di certo, dopo essere stata sciorinata in millemila salse diverse, ha stufato così come ha stufato questo fraintendimento del personaggio da parte del suo stesso ideatore. Paradossale, no? Peccato che ormai non faccia nemmeno più ridere.
    La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e i Diamanti dell’Antenato (Hedman/Mota): nonostante la blandissima soluzione di continuità con gli episodi precedenti si nota una maggiore organicità nella trama che risulta finalmente più chiara e rilassata. Gradevole, insomma, ma sono ancora auspicabili dei miglioramenti. Ai disegni, l’ennesimo clone barksiano senza infamia e senza lode.
    Paperino e la Signora del Mistero (Shaw/Fecchi): è la sceneggiatura il punto dolente, visto che un paio di contenuti interessanti si intravedono, come il finale ci da modo di vedere. Peccato che Paperino sembri un PAZZO furioso, mentre alcuni fatti vengono snaturati da una traduzione probabilmente tirata via. Bravo Fecchi.
  • ComicUS riferisce che sul numero 2714 di Topolino verrà ristampata la storia scritta da Enzo Biagi "Topolino e la memoria futura", pubblicata nel 1996, sceneggiata da Alessandro Sisti e disegnata da Romano Scarpa e Lucio Michieli. Un bell'omaggio a Enzo Biagi, che non raramente prestava la sua firma per iniziative con Topolino.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • T 2713
    Sembra che la nuova direzione voglia optare per una maggiore coerenza tra storie e rubriche, dedicando la prima storia dell’albo al articolo maggiore dell’albo. Tuttavia, se già Tutto per un molare esaltava pocuccio, nemmeno Tre Paperi e un Coccodrillo (Sarda/Gottardo) entusiasma come dovrebbe, facendo temere che questa nuova tendenza forzi gli autori a scrivere storie che pur di aderire all’articolo abbiano ben poco da dire. Non che la storia, il cui titolo cita la ben più riuscita Tre Paperi e un Bebé dello stesso Sarda, sia poi così male, ma di certo non presenta guizzi di grande interesse, relegando le uniche trovate rilevanti alle gag marginali. C’è da dire anche che probabilmente la carenza qualitativa potrebbe risiedere non tanto nelle nuove direttive editoriali quanto nello stesso sceneggiatore, che da tempo sembra aver perso la via e che ha scritto anche la succitata storia d’apertura del numero precedente.
    Anche La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e le Armi dei Vichinghi (Hedman/Gattino), che lo strillo di copertina ha promosso a Storiagioco, solleva non poche perplessità. La blanda continuity e le trame affollate da colpi di scena all’acqua di rose non convincono e ci si chiede che senso ha la pubblicazione di questa infelice serie, che non aggiunge nulla né a livello narrativo né a livello grafico, presentando sterili cloni barksiani (per quanto Gattino presenti un senso grafico piuttosto personale).
    Alla fine, che salvare di questo numero? Di certo il Che Aria Tira… (Ziche) con una gag semplice e schietta ma non per questo meno gradita e Topolino e il Tesoro Temugin (Artibani/Dalla Santa), avventura artibanica rimasta nei magazzini per chissà quanto tempo e che fa rimpiangere l’allontanamento di Francesco da Mamma Disney visto che si tratta di una storia semplice ma efficace, che amalgama originali elementi surreali a scene consolidate ma ben distribuite. Come ne Il Sigillo di Vladimir Z, la trama s’innesca con semplicità ed efficacia e prende il lettore senza dover ricorrere a chissà quali idee trascendentali, presentando anche un ottimo Indiana Pipps che fa impallidire lo sbiadito doppione che ormai spopola grazie a storie come Tutto per un molare o Indiana Pipps e la Laurea ad Honorem, paradossalmente scritte dal creatore del personaggio stesso. Insomma, un ritorno di Artibani sulle pagine del Topo non potrebbe che giovare: ma per ora dovremo accontentarci di rivederlo settimana prossima nella seconda parte di questa promettente avventura.
  • T 2714
    Quattro storie. Quattro. Il numero della svolta? Si spera. I presupposti ci sono, con una ristampa in memoria di Enzo Biagi, una storia in due puntate (poco importa se era stata originariamente pensata per essere una sola e se è stata la redazione a spezzarla), un episodio di una saga e infine una lunga avventurosa. Niente brevi insulse, o gioia o gaudio. Certo, non tutte le lunghe brillano proprio per la propria bellezza e ci sono ancora delle cose da sistemare, ma è indicativo come la struttura del Topo sia cambiata alquanto velocemente, optando per una struttura meno frammentata e più solida che dovrebbe favorire un incremento qualitativo. Forse è solo un esperimento, forse no, sta di fatto che l’ho molto apprezzato, indipendentemente dai contenuti. Contenuti che iniziano con un Che Aria Tira… (Ziche) nella norma (e che forse sarebbe stato più adatto nel #2706 dove si parlava di HSM) e si prosegue con Topolino e la Memoria Futura (Biagi/Sisti/Scarpa), storia ristampata nella triste occasione della dipartita di Enzo Biagi, storia scritta dal giornalista e poi sceneggiata da Sisti nel 1996. Storia gradevole, forse a tratti un po’ contrita ma ugualmente piacevole, grazie anche al forte messaggio di fondo che accomuna un po’ tutto il lavoro di Biagi (basti pensare anche ad altri sui lavori in campo fumettistico come Storia d’Italia a fumetti e La Storia dei popoli a fumetti) e che vuole ribadire come sia indispensabile la memoria degli avvenimenti passati per costruire un futuro di certo non perfetto, ma che avendo fatto tesoro degli errori precedenti, risulta di sicuro più radioso. Il tutto è impreziosito da alcune simpatiche trovate di Sisti e dai disegni di Scarpa, versatili e dinamici che si adattano ai toni di una storia forse leggermente retorica ma comunque apprezzabile come lo sforzo creativo di tre grandi menti.
    La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e la Caccia all’Oro (Hedman/Gattino): sì, vabbè. Lassù usano dei generatori casuali di colpi scena per scrivere le sceneggiature o cosa? Ormai la saga (ma quale saga, poi? Ci è stata svenduta come tale ma di saga ha ben poco…) ha perso l’occasione di riprendersi pur avendone avuto il tempo. Via, nella spazzatura.
    Topolino e il Tesoro di Temugin (Artibani/Dalla Santa): bene, bene, bene. E bene. Perché la storia non è pretenziosa, ma semplice, lineare, eppure spumeggiante e coinvolgente. Un’avventura pura e semplice che richiama ben altri momenti di straordinari impulsi creativi, che sapevano stimolare il lettore proprio perché frutto di un autore motivato. E in questo caso l’autore, pur essendosi allontanato da tempo dalla Disney, sarebbe ancora capace -ne sono certo- di stimolare sé stesso e i suoi lettori. Francesco, torna.
    Topolino e la Leggenda dei Robo-Presidenti (Badino/Cavazzano): male, male, male. E male. Perché se sulle prima questo tentativo di Badino di affermarsi con un avventura di ampio respiro non sembra poi così male, devo dire che in seguito si rivela pessimo. Se magari alcune idee potevano anche essere interessanti e alcune battute carine, Badino sprofonda nel baratro degli stereotipi attingendo a palate e palate di clichè banalissimi compromettendo irrimediabilmente le sorti della storia. Macchia Nera, la cui figura era stata riabilitata con tanta fatica da autori come Casty e Savini, viene retrocesso da genio del male a megalomane dall’abissale stupidità, che rivela a Topolino il suo piano prima di attuarlo (piano, inoltre, che ha escogitato sulla base di quanto raccontatogli dal compagno di cella, il massimo dell’originalità), che sciorina battute babbee (e quando sono accettabili le ripete fino alla nausea) e che sul finale si fa battere nel modo più insulso possibile, in modo da perdere la già minima credibilità. Nemmeno un Cavazzano in ottima forma riesce ad addolcire i gravi difetti di questa mediocre ed innaturale storia che va ad aggravare la situazione di un autore che ha sempre un po’ arrancato nella costruzione di efficaci storie lunghe.
  • Mi riferisco sempre al 2714.

    Dunque, lo ho preso fondamentalmente per la storia di Biagi/Scarpa. E quando, scorrendo le prime tavole delle storie, vedo che c'è anche Cavazzano, la cosa non può che rendermi felicissimo. Insomma, due dei miei disegnatori preferiti in un solo topolino... E anche una storia scritta da Artibani...

    Salvo poi rimanere delusissimo leggendo proprio la storia firmata Badino/Cavazzano. Niente da dire a Cavazzano, ci mancherebbe, ma per quanto riguarda la trama si poteva fare molto di più. A momenti estremamente prevedibile (l'unco simil-colpo di scena è praticamente un deus ex machina) e banale in moltissime sue idee.

    Carina invece la storia di Biagi. Non originalissima, ma comunque ben gestita nel ritmo e nella trama, e particolarmente rappresentativa delle idee dell'autore. Interessanti diverse cose al suo interno, tra cui qualche anticipazione, a me piuttosto gradita, dell'idea di fondo (si guardi a pagina 28, dopo che [spoiler]Minni fa notare a Topolino che difficilmente Zapotec gli potesse dire qualcosa sul futuro, si mette ben in evidenza la facciata dl Museo con il motto "Antiquus semper docet"[/spoiler].

    Profondamente inutile "Zio Paperone e la Caccia all’Oro". Lo so, dovrei argomentare, ma basta leggerla. Mi sembra abbastanza autoargomentante. Banale in tutto.

    Della storia di Artibani, purtroppo, mi manca la prima parte. Ma questa seconda mi ha decisamente entusiasmato. Un'ottima storia, con dei _veri_ colpi di scena ed un buono sfruttamento del personaggio di Indiana Pipps, che non leggevo da un po'.

    Non male, nel complesso.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • T 2715
    Che Aria Tira… (Ziche): efficace nella sua disarmante semplicità.
    Zio Paperone e il Vortice del Tempo (Panaro/De Lorenzi): mediocre. Per quanto ci si possa sforzare di accentuarne i pregi questa storia che Panaro dedica al sessantenario dello Zione rimane un’avventura mediocre piuttosto confusionaria. Se il preambolo è piuttosto esile anche la trama portante non si dimostra migliore, essendo di fatto una riscrittura stentata di Decini e Destini di Don Rosa, riscrittura anche affollata dalle numerose e disorganiche citazioni, calate in un contesto piuttosto snaturato dall’uso alquanto svilente e stereotipato di grandi personaggi dell’epopea paperoniana barksiana/donrosiana. Insomma, si apprezza la buona volontà e tutto, ma se si fosse messo da parte un attimino l’entusiasmo e la voglia di attingere al vastissimo alla Saga si sarebbe potuto confezionare una storia più consistente e ragionata, che non butti nel calderone ingredienti buoni, il cui miscuglio poco oculato da tuttavia vita a una zuppetta insipida allungata con acqua.
    De Lorenzi non aiuta, con un tratto poco incisivo e degli sfondi pressoché inesistenti nella prima parte della storia, per non parlare della totale travisamento grafica di un certo antagonista di Paperone.
    La Grande Caccia alla Numero Uno – Zio Paperone e l’Ora Fatidica (Hedman/Gattino): fine dell’infelice saga, con un episodio frettoloso e convulso.
    Manetta e l’Indagine senza Distintivo (Valentini/Vian): si apre con una certa gag. Una certa gag presa pari pari da Anderville e sebbene sappia poco di citazione meglio considerarla tale per evitare di predisporsi negativamente nei confronti di questa storia. Storia non malvagia, certo, ma nemmeno particolarmente appetibile. Di certo si fa leggere e costituisce un piacevole intrattenimento, che avrebbe giovato di un sostanziale snellimento in alcuni passaggi. Se non altro si ha l’opportunità di ammirare la sconfinata classe di Vian, minuzioso, particolareggiato e dinamico, i cui disegni rendono ogni singola vignetta una spettacolo mirabile.
  • “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • (Ogni tanto torno)

    Zio Paperone e il Vortice del Tempo La storia "celebrativa" risulta una storia solo citazionosa e d'un solo Paperone, donrosiano (barksiano solo di riflesso)... Una galleria di personaggi ripresi più che altro dalla Saga, che scompaiono pronunciate le loro poche battute. Se un certo "canone" riguardo alla vita di Paperone viene rispettato e consolidato sono solo contento, ma in questa storia l'apparato di riferimenti è un po' freddo e macchinoso. Attenersi troppo strettamente alla funzione di "storia-evento" forse ha limitato la creatività di Panaro, tant'è che - da lettore - lo incoraggio assolutamente a continuare per la strada di una filologia moderata e non invasiva, in storie che si reggano più da sè.
    De Lorenzi per me è un bravo disegnatore, ma questa storia, sinceramente, è riuscita un po' male. Sarà stata la fretta dell'anniversario, o forse lo stile un po' "inadeguato", ma i personaggi sono rigidi e le vignette poco bilanciate. [s. v.]

    Zio Paperone e l'ora fatidica Non me lo sarei mai aspettato, ma la saga della Caccia alla Numero Uno non m'è dispiaciuta nemmeno per un attimo. Certo, sono storie semplici, ma hanno un certo "sapore" - grazie anche ai disegni retrò - per cui là dove stanno, a metà albo, sono piacevolissime. Quest'ultimo capitolo purtroppo è un po' debole, ma se si continuano a importare storie così a me sta più che bene. [5.5 per l'episodio, 7 per la saga]

    Manetta e l'indagine senza distintivo Vedere all'inizio una gag ricalcata su una di Anderville (e pure allungata rispetto a quella, stupendamente sintetica) mi ha lasciato perplesso. Comunque ho continuato a leggere e ho fatto bene, la storia ha una trama leggera ma divertente, buoni ritmi, ecc; in generale un bell'esempio di "semi-lunga" che in un Topolino ideale non mi dispiacerebbe vedere in seconda posizione (insieme a una o due lunghe e a un paio di brevi). Le gag di Valentini a volte riescono a essere surreali: tipo la sequenza del manubrio, "strana", inutile, ma spiazzante e divertente in un suo modo particolare. Ogni tanto invece sembrano solo insensate, come la vignetta finale: Rock sente una voce che "sembra quella di Manetta" e grida il suo nome; sarà anche ottuso, ma insomma... Sia che volesse essere esageratamente assurda, sia che fosse solo malriuscita, lascia un po' raggelati.
    Leggo che quella del "rugby da carcere" è una correzione. Buffo, l'avevo interpretata in tutt'altro modo, pensavo fosse una scusa ipocrita delle guardie per lasciar correre.
    Ah, e Vian è un dio. Tratto, inquadrature, ombreggiature, tutto è meraviglioso. [7.5]
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • T 2716
    Numerello un po’ bah.
    Che Aria Tira…(Ziche): si prosegue sulla linea del precedente, che deride le fattezze caricaturali dei personaggi disneyani. Bello.
    Qui, Quo, Qua e l’Operazione Natale (Gianatti/Turconi): unire gli stereotipi P.I.A. agli ormai classici polpettoni natalizi con Babbo Natale in veste di guest star? Non sembra che una storia del genere possa decollare agilmente e infatti, nonostante i tentativi -un po’ approssimativi, in realtà- della Gianatti di uscire dai clichè, la trama incespica in continuazione. Salvabili alcune gag, come la “sottotrama” di Paperoga, e lodabile il criterio che la Gianatti utilizza, ma non si riesce a considerare il tutto come un onesto lavoro e nulla di più. Buono Turconi, efficaci pose e gestualità.
    Paperino sul Monte Orso (Barks): occhebbello, Barks! La prima storia con Scrooge McDuck, messa qui per fare da apripista al sequel di Faraci e per inculcare un po’ di sana dottrina uomodeipaperesca alle niù generescion!!!
    Già. Se non fosse che la storia che ci viene proposta è una primivitissima versione topolinesca brutalmente stuprata senza il minimo ritegno, con i nipotini che giocando fingendo che sia Natale e Paperone che si ritrova a sciorinare stupidaggini sui dissoluti che sperperano per la villeggiatura, in luogo della sana e originaria misantropia nei confronti dell’intera genia umana unita al ribrezzo per le festività natalizie. Davvero uno stupro selvaggio e brutale, che non deve essere certo un pretesto per attaccare ciecamente l’intera nuova gestione De Poli, ci mancherebbe, ma che stupro rimane e sfiducia non poco noialtri che eravamo così grati ed entusiasti di quel Vita e Dollari riedito poco tempo fa.
    Che schifo.
    Dal prossimo numero, il nuovo Topo. Speriamo.

    Vabbè, io vado a rileggermi A Christmas for Shacktown.
  • Resoconto di AfNews sul tanto atteso incontro con la stampa focalizzato sull'altrettanto atteso restyling di Topolino:

    http://www.afnews.info

    Ottimo il ritorno del Club, annusato dai più, e positiva anche l'idea della stabilizzazione delle tematiche "serie" all'interno del settimanale, sempre che non rimangano solo parole buttate al vento... e non si accenna alla riunificazione degli universi Disney (sinceramente io ci credevo poco). La metropolitana pare solo un mezzo per evidenziare i cambiamenti grafici (e non, mi sembra di capire) dei redazionali...
  • Anche ComicUS pubblica un resoconto sulla conferenza stampa:

    http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=3967

    Oltre alle già citate novità inerenti le tematiche "serie" nelle rubriche e il Club di Topolino, segnalo:

    "[...]
    Tutta la parte magazine tratterà argomenti correlati con le storie presentate in ogni numero, con presenza degli stessi personaggi Disney.
    Introduzione di strips create appositamente per commentare in modo ironico gli articoli della sezione Magazine.
    [...]
    A fine febbraio arriva poi Ultraheroes, una saga realizzata in collaborazione con l'Accademia Disney, che vedrà i supereroi Disney combattere insieme (paperi e topi) contro i famigerati Bad7, gruppo di supercriminali. Questa avventura sarà interattiva e i lettori potranno parteciparvi attraverso il sito.
    Ritornerà anche Wizards of Mickey con due puntate speciali legate al lancio del gioco di carte collezionabili.
    Ci sarà una grande saga di Topolino in 6 puntate dedicata alle olimpiadi di Pechino che ci accompagnerà fino al giorno dell'inaugurazione dell'evento sportivo.
    Per il "Back to School" sarà invece presentata una saga realizzata completamente con tecnica digitale, che offrirà "grandi opportunità di applicazione sul sito".
    [...]
    Sul fronte magazine sarà reso più forte il legame con il contenuto a fumetti. Sarà divisa in una parte iniziale, prima delle storie, dedicata al mondo del Club di Topolino, una parte centrale, subito dopo le prime due storie, dedicata a temi di attualità e alle rubriche (zona Magazine), e una parte finale, in coda, dedicata al gioco e alle attività ludiche. Inoltre ogni mercoledì, una storia a fumetti verrà pubblicata contemporaneamente sul sito e sul magazine da edicola.
    [...]
    "

    Interessante la questione delle rubriche che approfondiscono tematiche presenti nelle storie e la questione del maggior legame con il contenuto a fumetti (schede sui personaggi e gli autori? backstage? sarebbe fantastico!).
    Sul fronte saghe, quella sulle Olimpiadi mi fa ben sperare, e forse perchè inevitabilmente mi rimanda alle Paperolimpiadi scarpiane. Ritornano i Wizards of Mickey, proprio quando si credeva fossero morti e sepolti: vedremo come verranno ripresentati.
    Per quanto riguarda Ultraheroes, se da un lato non può che esaltarmi l'idea di una storia con paperi e topi insieme, dall'altro quei famigerati Bad7 mi ricordano la recente saga europea del vecchio mantello. Però, diamo fiducia alla nuova gestione, dai!
    Il "Back to School" non ho ben capito cosa riguardetà, ma sono curioso di poter vedere il risultato dell'utilizzo del digitale.
  • Da non fruitore di Topolino, mi fa comunque piacere leggere queste cose, che paiono riportare il settimanale sugli standard della prima metà degli anni '90... Il ritorno delle saghe, Ultraheroes gli articoli tematici, e addirittura le strip che commentano gli articoli ^^
    Buone cose.
    In mezzo a tutta questa manna dal cielo, si sa anche se verrà modificata la struttura delle storie, con tante cosucce brevi brevi e meno storie lunghe? Per caso hanno intenzione anche di dare un respiro più ampio alle storie?
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto:Da non fruitore di Topolino, mi fa comunque piacere leggere queste cose, che paiono riportare il settimanale sugli standard della prima metà degli anni '90...
    E a proposito:
    Tyrrel ha scritto:Ci sarà una grande saga di Topolino in 6 puntate dedicata alle olimpiadi di Pechino che ci accompagnerà fino al giorno dell'inaugurazione dell'evento sportivo.
    questa saga sarà scritta da Massimo Marconi!!!
    DeborohWalker ha scritto: In mezzo a tutta questa manna dal cielo, si sa anche se verrà modificata la struttura delle storie, con tante cosucce brevi brevi e meno storie lunghe? Per caso hanno intenzione anche di dare un respiro più ampio alle storie?
    Boh, questo non si è ben capito. Diciamo che in virtù degli altri annunci, potrebbe anche essere possibile...
    Ultima modifica di Tyrrel il mercoledì 19 dicembre 2007, 16:09, modificato 1 volta in totale.
  • T 2716

    Che aria tira... (Ziche)
    La Ziche continua a non deludermi per nulla. Riesce a fare in una tavola a vignetta singola quello che altri, in una tavola 2x3 non riescono a fare neanche lontanamente. Spero che nel nuovo Topolino lei rimanga.

    Qui, Quo, Qua & L'operazione Natale (Giannatti/Turconi)
    Bah. Tenta l'originalità utilizzando Qui, Quo e Qua in una storia PIA, per poi ricalcare pienissimamente lo stereotipo visto e rivisto delle storie PIA. Tristezza, tristezza, tristezza. Che poi, se penso a cose vagamente analoghe come la Faraciana "Manetta e l'indagine natalizia" la tristezza aumenta esponenzialmente.
    La banalità del soggetto si scontra però con dei buoni disegni di un Turconi che, pur non essendo in ottima forma, è pur sempre un buon Turconi.

    Paperino Paperotto e la spropositata nevicata (Cabella)
    A me, in generale, le storie con Paperino Paperotto "classiche" piacciono abbastanza, ma questa non è proprio il massimo. Carina, raccontata con i tempi giusti e ben disegnata, a parte alcuni orrori come il Paperino nel vignettone di pagina 64, decisamente sproporzionato. Ma non riecse a prendermi particolarmente dal punto di vista del soggetto.

    Fuffame (Autori Vari)
    Ma è normale così tanta fuffa in mezzo a Topolino? Troppa.

    Distrazioni (Lepera/Colantuoni)
    Carina ^^

    Topolino e il colpo a passo di danza (Nigro/Deiana)
    Il soggetto qui è decisamente carino. Ma viene decisissimamente rovinato da una sceneggiatura che mi snatura un bel po' Manetta e Rock Sassi. Non seguendo abitualmente Topolino, ho praticamente letto solo roba di Faraci riguardo Rock Sassi, e lo trovo profondamente diverso da quello che leggo qui. Non male i disegni.

    Zio Paperone e lo Chef laureato (Panaro/Chierchini)
    Pico è un comprimario che adoro. Ma è un comprimario, cavolo. Infilarlo a forza in storie da protagonista porta a cose di questo tipo, carine ma che non dicono assolutamente nulla. Mi sono piaciuti molto i disegni, in alcune espressioni in particolare.

    Paperino e il Natale sul Monte Orso (Barks)
    Quando seppi che su Topolino 2716 sarebbe uscita questa storia di Barks, il mio entusiasmo era al massimo. Non che questo sia il Barks che preferisco, ma vedere una sua qualunque storia sul Topo non è niente male. Inoltre, Christmas on Bear Mountain, finora, la ho letta solo in inglese, e vederla in italiano mi sarebbe piaciuto.
    E cosa mi trovo? Come presagito da alcuni paperseriani, mi ritrovo un adattamento stagliuzzato e banalizzante.
    Non mi aspettavo una tale delusione, soprattutto dopo la soddisfazione legata alla pubblicazione dell'ottimo "Vita e Dollari di Paperon de Paperoni".
    Peccato.

    Strategia mimetica (Tosolini)
    Carina anche questa.

    E il prossimo numero è quello della svolta, sperando che veramente con questo 2716 sottotono, il 2717 apra quanto di più simile ad una nuova era.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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