[Topolino] Annata 2008

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • T 2718
    Che Aria Tira…
    (Ziche): da notare il felice ritorno all’inizio dell’albo, con una gustosa gag casalinga.
    Zio Paperone e il Compromesso Musicale (Cabello/Sisti/Ziche): e vabbè, la storia a tavolino. Di certo non brilla ma nemmeno si fa notare in negativo, è una classica storia preconfezionata di cui Topolino vive, totalmente anonima ma non così disturbante. Il mago Papernova, quello sì che è disturbante.
    Da notare piuttosto il ritorno in sordina di Paperetta Yè Yè, che si fa apprezzare proprio perché non stucchevolmente eclatante; piuttosto è del tutto mancata la caratterizzazione del personaggio, che si vede privato dello spumeggiante entusiasmo che la caratterizzava nelle storie di papà Scarpa. Bisogna tenere in conto che Paperetta è anche un tantino anacronistica e per questo difficilmente gestibile, ma se non si riesce a reiventarla tanto vale tenerla nell’oblio.
    Stentata la prestazione della Ziche, che ingrassa Paperetta e risulta poco accurata nei primi piani. Rotflissimo il suo Battista, però.
    Universi Pa(pe)ralleli - Secondo Episodio (Vitaliano/Camboni): non si aggiunge molta carne al fuoco, carine le gag, simpatico il Pochi specchi da quelle parti, eh?. Bravo Camboni.
    Topolinski, Pipcic e il Circo degli Orrori (Vitaliano/Mazzarello): simpatica, nella sua semplicità. Mazzarello fa un onesto lavoro.
    Conclude l’albo la gradevole e delirante Premiata Ditta Filo & Bigitta: Inventapremi e Cotillons (Muzzolini/Lucci), i cui disegni non corrispondono tuttavia la qualità dei testi.
    Bilanciato questo secondo numero del Nuovo Topolino, anche se è presto per giudicare. Ne dovranno passare di periodi di assestamento prima che si stabilisca il trend che potrebbe aprire le porte di una nuova era.

    T 2719
    Che Aria Tira…
    (Ziche): simpatica.
    Topolino e l’Anticipo Natalizio (Bosco/Palazzi): discretamente sceneggiata (anche se non si capisce bene il nesso logico che porta al flashback), con qualche momento felice ma dal soggetto davvero scialbo. Ma scialbissimo. Peccato, perché altrimenti la storia sarebbe stata più che gradevole. Bravo Palazzi.
    Universi Pa(pe)ralleli – Terzo Episodio (Vitaliano/Camboni): inizia un po’ a infastidirmi questa eccessiva dilatazione degli eventi, anche perché non vorrei che il tutto si concludesse in un Papere alla Deriva. Finora gli episodi sono comunque gradevoli e divertenti e nemmeno in questo le battute non mancano e anzi c’è anche una citazione da Speed Loop (Questo è toccare!). Camboni nella norma, in alcune vignetta tratteggia dei becchi troppo grandi, ma tutto gli si perdona nell’ultima tavola.
    Zio Paperone e il Tele-Trasporta-Turisti (Hansegard/Fecchi): ben fatta, però di storie così se ne sono viste a centinaia di migliaia. Ottima occasione per ammirare l’operato di un bravo Fecchi, se non altro.
    Da segnalare il ritorno delle autoconclusive facciniane.
    E, nel prossimo numero, l’inedita accoppiata Panaro/Casty con il primo che promette scintille e il secondo per la prima volta solamente come disegnatore.
    Ultima modifica di PORTAMANTELLO il mercoledì 02 gennaio 2008, 22:22, modificato 1 volta in totale.
    Immagine
  • ma sogno o son desto? Due storie + vignetta zichiche in un solo numero? Mi sa che sogno, ridate a Vitaliano quel che è di Vitaliano e date a Ziche quel che è di Ziche.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Argh, beh, la stanchezza...
    Cmq nel 2719 c'è il Che Aria Tira più una storiellina Panaro/Ziche... avrò un po' (ok, molto...) mischiato le cose...:P
  • # 2718

    Ma le storie non dovevano diminuire, puntando su 2 storie lunghe e possibilmente di qualità? Vabbè, siamo appena al secondo numero del nuovo corso, e non si può pretendere tutto e subito. Oltretutto ci saranno le storie commissionate mesi (se non anni, vedi Artibani) fa ancora da smaltire per cui...

    Il numero inizia subito con una buona notizia: il Che aria tira a... della Ziche è nuovamente nella sua collocazione più adatta, la pagina iniziale. Sfogliando pagina, si ha un'altra buona notizia: la conferma che l'editoriale della Direttora non è un'eccezione.

    Zio Paperone e il Compromesso Musicale (Cabello/Sisti/Ziche): la storia è carina, anche se niente di esaltante. Sicuramente importante per il ritorno di Paperetta Ye-Ye; un ritorno non in pompa magna, ma discreto. Quasi come se comparisse sul Topo saltuariamente e non fossero trascorsi tutti questi anni dall'ultima avventura. Forse è meglio così, anche se il personaggio che troviamo si mostra molto diverso da quello scarpiano. Ok, c'era di mezzo la storia dedicata alla Cabello e MTV e ci può stare. Spero solo che se il recupero del personaggio sarà effettivo non si assista ad una riproposizione "frittoliana" (come il recente passato c'insegna).
    Non so sinceramente quanto di questa storia sia farina del sacco della Cabello, e sarei proprio curioso di leggere il soggetto. Fortuna che c'è lo zio Sisti che non solo apre la storia riproponendo quel Lateral Park di pknaica memoria, ma confeziona alcune gag carine (su tutte Pimp my Limo e lo Stage Diving :P ). Peccato per la svista nell'utima vignetta di pagina 29 dove Paperetta parla di Papermusic anziché Videoduck (e sempre nella stessa tavola, da quando in qua i nipotini danno del "voi" a Rockerduck?).
    I disegni della Ziche sono sempre molto belli, anche se... boh, leggendo la storia mi sembra che abbia leggermente modificato il suo solito stile. Sarà anche che doveva riproporre Paperetta e non voleva fare un personaggio troppo diverso da quello di Scarpa. Le "paperizzazioni" dei Vj di MTV sono tutte fantastiche, e a mio parere quelle più riusciti sono la Cabello, la Raznovich le Kris & Kris e il Nongiovane, alias Neanchevecchio :P .

    Universi Pa(pe)ralleli - Secondo Episodio (Vitaliano/Camboni): la storia avanza pochissimo, sarà che le pagine sono poche e che Vitaliano decide di utilizzarle per le gag, citando anche Pkna e l'ormai storico motto dei Pikers. Per i disegni, un Camboni sicuramente migliore che nel primo episodio.

    Topolinski, Pipcic e il Circo degli Orrori (Vitaliano/Mazzarello): il bis di Vitaliano è una simpatica breve che fa ottimamente il suo compito. Certo c'è da notare che fino ad ora con Topolino Vitaliano ha volato basso; e questo forse per il profondo rispetto che ha per il personaggio. Spero ad ogni modo che si possa leggere presto una gran storia con Topolino ai livelli del Somaro Conteso.

    Premiata Ditta Filo & Bigitta: Inventapremi e Cotillons (Muzzolini/Lucci): conlcude il numero questa storia scritta dalla Muzzolini, a suon di gag e deliri niente male! Peccato per la nata stonata dei disegni di Lucci, che rappresenta dei personaggi troppo smagriti (in particolare Filo).

    In conclusione: nel secondo numero del nuovo corso, nessuna storia con il botto ma tante storie gradevoli, visto che anche Paperino collezionista a tempo (Ecuba/Lauria/Gottardo) non è affatto male, mentre Zio Paperone e gli imprevisti da collezione si fa notare più che altro per i disegni del Pasto Junior.
    E nel prossimo numero, oltre alla storia "epifanica" di Rock Sassi & Manetta ritornano pure gli STRANIERI.
  • T 2720
    Che Aria Tira… (Ziche): tipicamente zichiana. Che è sinonimo di qualità.
    Topolino e il Tocco di Fuoco (Panaro/Casty): la “via della redenzione” è lunga. La strada per Carlo Panaro è tutta in salita e riconquistare la verve creativa di un tempo, verve che ne faceva un artista eccellente, sembra restia a riapparire con facilità nelle sceneggiature di un autore che da tempo promette di riscattarsi dalle immonde brevi che avevano infangato il suo buon nome. Ma se Il Vortice del Tempo aveva deluso con la sua traballante consistenza, Il Tocco di Fuoco convince assai di più lasciando intravedere guizzi interessanti e facendo fiutare nell’aria un sempre maggiore riassestamento che si spera possa riportare in carreggiata il buon Carlo. Ad onor del vero la storia non è perfetta e anzi si svilisce parecchio nel finale: ma nei tre quarti di narrazione precedenti si fa seguire piacevolmente con una sceneggiatura fluida e rilassata, sobria e scorrevole e a tratti si fiuta una discreta atmosfera scarpiana in sottofondo che fa perdonare il finale scialbotto e deludente che fa scendere di parecchio il bilancio generale della storia pur non rendendola brutta. Non la si può dire bella, ma sicuramente valida e si apprezza il ritorno di Panaro nella dimensione che maggiormente gli si addice.
    Ma c’è anche altro di cui parlare: Casty. Alla sua prima prova con testi altrui Casty risulta a dir poco superbo, con quel tratto definito ma con ancora buone possibilità di miglioramento che aveva illustrato la splendida Neve Spazzastoria. Compatto e deciso Castellan accresce il substrato scarpiano, dimostrando un’ottima sintonia con Panaro con cui d’altronde condivide non poche ispirazioni: non ci è dato sapere se i due abbiano lavorato influenzandosi a vicenda o meno, ma di certo questa coppi potrebbe fare scintille in futuro, se non sapessimo che Casty ha un’inclinazione principale come autore completo. Esperienze di questo tipo, comunque, gli sono estremamente congegnale per confrontarsi con altri artisti al fine di ampliare i propri limiti e migliorarsi anche non solo graficamente, ma prendendo spunto dagli stili narrativi altrui.
    Universi Pa(pe)ralleli – Quarto Episodio (Vitaliano/Camboni): *gelo*. Lo spettro di Papere alla Deriva aleggiava sulle saghe brevi e questo ha depistato facendo pensare che non si ricommettesse più lo stesso errore. Sbagliato, invece. Non è che Vitaliano deluda, ma la saga è un pochino inconcludente e non la si può nemmeno considerare un divertissement perché una saga non lo può essere, al massimo una breve.
    Apprezzabile la conclusione beffarda, ma l’interrogativo rimane: perché raccontare in quattro storie quello che può essere raccontato in una storia sola? Avrebbe certamente ovviato al senso di inconcludenza e il tutto sarebbe risultato maggiormente godibile.
    Paperino e la Filastrocca Malaugurate (Faccini/Piras): Faccini è un genio. E’ un genio. Un genio beffardo, ironico su molteplici fronti, esplosivo nel suo travolgente surrealismo. Una breve comica e pazzarellona con tanto di citazioni più o meno fini (dalla filastrocca Tre Civette sul Comò al Mai più! del Corvo, palese riferimento a The Raven (1845) di Poe, già modello di Barks per Paperino e il Corvo Parlante). Insomma, un gioiello di sublime demenzialità surreale sminuito dai disegni di un Piras troppo voglioso di sperimentare.
    Q-Blog – Duck School Musical (Ambrosio/D’Ippolito): il titolo truffaldino è davvero basso. La trama non sarebbe male se non fosse troppo ampollosa. Grande D’Ippolito.
    Paperino, Paperoga e il Principe del Gossip (Ferraris): ancora Ferraris come autore completo. E ancora il suo stesso problema come autore completo: il soggetto, questa volta abusatissimo. La sua voglia di ampliare le sue competenze, comunque, mi garba tantissimo e fa un gran bene al clima del Nuovo Topo.
    Zio Paperone e i Polli da Tartufoli (Cimino/Panaro) conclude il numero con una valida avventura rappresentata sbrigativamente da Ottavio Panaro.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Topolino e il Tocco di Fuoco (Panaro/Casty): la “via della redenzione” è lunga.
    Sarà. Se non avessi letto i credits e mi fossi basato sulla grafica, non avrei avuto problemi a pensare che questa storia fosse tutta farina di Casty. Non mi sembra un caso che gliel'abbiano affidata.
    Paperino e la Filastrocca Malaugurate (Faccini/Piras): Faccini è un genio.
    Spero gli verrà riconosciuto anche fra cinquant'anni.
    Q-Blog – Duck School Musical (Ambrogio/D’Ippolito): il titolo truffaldino è davvero basso.
    Vero, ci si aspettava tutt'altro.
    Però la storia mi piace. Mi piace tutta questa serie. Ha colmato un grande vuoto.
    Zio Paperone e i Polli da Tartufoli (Cimino/Panaro) conclude il numero con una valida avventura rappresentata sbrigativamente da Ottavio Panaro.
    Sbrigativamente? Mah. A me è piaciuto tanto, soprattutto per l'originale regia delle vignette.
    A presto,
    Michele
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Universi Pa(pe)ralleli – Quarto Episodio (Vitaliano/Camboni): *gelo*. Lo spettro di Papere alla Deriva aleggiava sulle saghe brevi e questo ha depistato facendo pensare che non si ricommettesse più lo stesso errore. Sbagliato, invece. Non è che Vitaliano deluda, ma la saga è un pochino inconcludente e non la si può nemmeno considerare un divertissement perché una saga non lo può essere, al massimo una breve.
    Apprezzabile la conclusione beffarda, ma l’interrogativo rimane: perché raccontare in quattro storie quello che può essere raccontato in una storia sola? Avrebbe certamente ovviato al senso di inconcludenza e il tutto sarebbe risultato maggiormente godibile.
    Appena letta, solo questa. (Eggià, argh, gli esami sono vicini e non riesco neanche più a leggere...). Sono dello stesso tuo parere. Carina, ma potevano essere due storie. E sarebbero anche state troppe.
    Lorenzo Breda
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  • Quackmore ha scritto:
    PORTAMANTELLO ha scritto:Topolino e il Tocco di Fuoco (Panaro/Casty): la “via della redenzione” è lunga.
    Se non avessi letto i credits e mi fossi basato sulla grafica, non avrei avuto problemi a pensare che questa storia fosse tutta farina di Casty.
    Ma no, dai, lo stile di Casty è tutt'altra roba. Devo ammettere che alcune situazioni di base sono alquanto castyane, ma questo mi sembra dovuto al comune background dei due autori.
    Quackmore ha scritto:
    PORTAMANTELLO ha scritto:Paperino e la Filastrocca Malaugurate (Faccini/Piras): Faccini è un genio.
    Spero gli verrà riconosciuto anche fra cinquant'anni.
    Uh? Non ho capito bene, che intendi?
    Quackmore ha scritto:Sbrigativamente? Mah. A me è piaciuto tanto, soprattutto per l'originale regia delle vignette.
    Troppo grossolano.
  • * Se Casty avesse disegnato una storia di Faccini o Faraci o Vitaliano o chicchessia, sarebbe stato evidente. Invece la sintonia con Panaro è tale che, da superficiale e incolto quale sono, avrei potuto essere ingannato.
    * Che Faccini è un genio ce lo diciamo tra noi e noi appassionati. Io vorrei che fosse più noto *ora* e che tra decenni sia considerato un Maestro Disney.
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto:* Se Casty avesse disegnato una storia di Faccini o Faraci o Vitaliano o chicchessia, sarebbe stato evidente. Invece la sintonia con Panaro è tale che, da superficiale e incolto quale sono, avrei potuto essere ingannato.
    Quindi diciamo più o meno la stessa cosa fermo restando che imho Casty è meglio dell'attuale Panaro...
    * Che Faccini è un genio ce lo diciamo tra noi e noi appassionati. Io vorrei che fosse più noto *ora* e che tra decenni sia considerato un Maestro Disney.
    Uh, allora mi trovi concorde. Il problema è che anche tra noi appassionati c'è chi non lo apprezza (in particolare la storia in questione è stata giudicata troppo surreale da un paio di persone sul Papersera...).
  • TL - 2721
    Sempre complimenti a Rodolfo Cimino, che è un autore unico per il connubio tra ripetitività (nello schema) e originalità (negli spunti), e che ormai è ogni settimana sul Topo. Tanto lavoro, piacevole, ancora di ottimo livello.

    Alienandomi dal suo senso, la storia su Totti l'ho trovata molto ben scritta e disegnata. Molto simpatica, con una sua coerenza interna. Ovviamente, è un gigantesco what if senza alcuna base.

    Su Casty non so più che dire. Quelle sedici, pidocchiose pagine mi hanno mandato in visibilio. E' come se Floyd e Romano gli posassero una mano sulla testa, quando è all'opera. Da tanto non attendevo così il numero successivo di "Topolino".
    A presto,
    Michele
  • Perché la storia di Totti devono occupare tutto quello spazio, mentre altri Autori devono fare i salti mortali in 24 tavole? Perché l'edicolante mi guarda con compassione quando compro Topolino? Ecco, per lo stesso motivo.

    Comunque, la prima parte della storia di Casty è fenomenale. E come tutte le storie divise in parti, l'ultima parte sarà indegna. Perché? Vedi inizio post.
    Comunque è fenomenale davvero, è completamente diversa dal resto di "Topolino", e dal resto dei "Topolino" usciti degli ultimi anni. Mi sono chiesto perché. Perché? Stavolta la risposta è diversa da quella all'inizio del mio post :P Il perché, in my humble opinion, è da ricercarsi nel personaggio di Topolino, che è diverso. Troppo diverso. Sì, sarà uguale a quello di Scarpa, ma stona davvero tanto. Se non fosse l'intestatario del settimanale sarebbe un personaggio ingenuo peggio di Pippo, anche se ovviamente poi il caso lo risolve e diventa l'eroe. Veramente, per la prima volta in vita mia ho pensato di Topolino: "Mamma mia, che fesso...". Beh, per la prima volta a parte il Topokolossal, ma quello è un'altra roba...
    Insomma, il bello di questa storia di Casty è il background, i nemici, volendo anche Minnie, ma non Topolino. E questo potrebbe anche essere un bene... spero che in questo destino lo segua il venturo Eta Beta, da sempre a me inviso :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • E' il ritorno del Topolino pre-martiniano.
    A presto,
    Michele
  • e in quest'ottica ciò è bene?
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Per me s ì :angel:
    A presto,
    Michele
  • Diciamo che è un ritorno al Topolino "instabile" e "vulnerabile" del periodo di Walsh e Gottfredson (guarda caso che ha il suo apice nella saga di Eta Beta) e di Scarpa (ottimo esempio sono le atmosfere di "Topolino e la collana Chirikawa).
    Questo Topolino è la naturale evoluzione del Topolino scanzonato ed "eroico" degli anni '30 delle storie di Gottfredson, quello che ha reso al meglio. Chiamarlo pre-martiniano, come ha fatto Quackmore, è azzeccato, infatti è con Martina che inizia l'invasione del Topolino "antipatico e sapientone", che è stato eliminato recentemente da Sisti (con avventure fantascientifiche come lo Strappo Cronospaziale e il Fantasma di Topolino), dalla Ziche (che lo ha distrutto con Topokolossal), da
    Mezzavilla (che lo reso protagonista di gialli senza renderlo un detective-genio), da Faraci (che ha rievocato il suo passato nel Fiume del Tempo e messo a repentaglio la sua integrità ad Anderville) e a Casty che ha ripristinato le atmosfere Gottfredsoniane e Scarpiane con grande originalità.

    Quindi : VIVA IL TOPOLINO FESSO! :P
  • TL 2721

    Cover (concept e disegno Gervasio\colori Intini)

    Tollero questa discreta cover al posto di quella castyana (che vedremo la prossima settimana), solo nella speranza che attiri nuovi lettori.

    Che aria tira a...Paperopoli! (Ziche)

    Dopo la genialata di Amelia il 6 gennaio, noto un calo di qualità, attendo per i prossimi numeri.

    Papertotti e il segreto del cucchiaio (Secchi\Turconi)

    Storia discreta, devo dire che pensavo peggio, l'alter-ego fumettistico di Totti è IMHO, completamente diverso dalla sua controparte reale, il tormentone delle battute che non fanno ridere è gradevole, ma il top della storia è la parte grafica, soprattutto le versioni retrò dei Paperi, tra i quali, a parte il già famoso Paperino bambino, spiccano degli adorabili Bassotti, Ciccio e Archimede (riflesso di una mania di ringiovanire i personaggi più famosi dell'animazione e dei comics nata negli anni '90 con i Disney Babies, i Flintstones Kids, Tom e Jerry Kids), nonchè un Paperone con un look "giovanile" con maglione a collo alto e giacca.

    Qui Quo Qua e lo sci di fondo
    (Gervasio)

    Storia sullo sci di fondo senza trama, ma con scopo didattico, godibile, ricordo che ne ha fatta una anche Barks, sugli aquiloni.

    Topolino e il mondo che verrà
    (Casty)

    Il top del numero. Episodio pieno di suspance, humor (uno degli scienziati che vuole festeggiare con una sonata l'arrivo di persone nella base mi ha ricordato non poco il Geronimo della scarpiana "Topolino e l'uomo di Altacraz"), graficamente molto affine a Gottfredson e a Scarpa ma allo stesso tempo fresco e fluido. Con grande considerazione delle continuity topolinesca (cosa che a un nerd come me fa più che piacere), e il ritorno di un villain che viene dal passato e per una volta non è Gambadilegno e Macchia Nera, personaggi inflazionatissimi per colpa di un uso sregolato e inopportuno. Attendo fiducioso gli altri episodi (e la cover, che secondo me doveva essere quella di quest'albo, non me ne voglia Papertotti).

    Paperut e la vernice della discordia (Gentina\Gottardo)

    Discreta, sulla scia dei Flintstones, e per questo il filone paperutiano sa "di già visto", ma rispetto ad altre storie nella media questa ha una sua dignità.

    Paperino e il talismano della fortuna (Concina\Mazzon)

    A molti può essere sembrata la classica storiella "di mezzo" senza arte nè parte, ma parte da uno spunto molto attuale, le truffe televisive, che certo non è un argomento nuovo per le storie Disney, ma visti i numerosi casi di truffe di questo genere, l'argomento meriterebbe di essere trattato più approfonditamente, ovviamente in chiave Disney (che non vuol dire edulcorata).
    Questa è l'attualità, ciò che il Topo dovrebbe seguire principalmente, non la moda che è passeggera, ma l'attualità che diventerà Storia, come in passato hanno fatto i grandi: basta pensare agli argomenti bellici nelle strisce Gottfredsoniane e Taliaferriane, o la Brutopia barksiana, nata su modello dell'U.R.S.S., o ancora la scarpiana abitudine di prendere in giro l'arte astratta, invadente in quegli anni.
    Tornando alla storia, lo spunto buono si perde in un finale affrettato e con un Gastone fuori luogo, quando poi l'intreccio si poteva risolvere con l'ingegno dei protagonisti, come nella memorabile lotta di Paperinik contro i maghi fasulli, apparsa nel mensile "Paperinik" una decina di anni fa.

    Zio Paperone e le api aurifere (Cimino\Amendola)

    E dopo questi sproloqui sulle mode e sull'attualità, tuffiamoci nelle storie fiabesche senza tempo di un grande Artista che ha detto tanto e ha ancora tanto da dire, lo spunto di un Paperone apicultore sulla scia del suo mito Re Mida (questa "ciminata" di Paperone fan di Mida la adoro fin da piccolo), è originale, la storia è perfetta, realizzata graficamente in maniera ottimale dal Taliaferriano Amendola, che dà una buona dinamicità ai paperi.

    Tavola autoconclusiva (ha avuto tanti nomi che preferisco chiamarla così) (Sarda\Ubezio)

    Carina, ma quello che mi aspetto da una tavola di questo genere è una battuta fulminante, come nelle tavole di un tempo di Barks, e dell'attuale Faccini.

    Strips (Soffritti)

    Non ho capito, dovrebbero far ridere? Se penso alle strisce di Karp e Taliaferro (si, faccio paragoni con le opere del passato perchè per me sono di indubbia qualità) dico all'autore di utilizzare questo "mezzo" (la strip) in maniera più adeguata.
  • T 2721
    E vabbè, il numero di Papertotti. Che il Topo debba vivere di queste cose è assodato, certo che se si provasse a conciliare questa necessità con un certo garbo di fondo non ci sarebbe nulla di male. Tanto per cominciare, non chiamare il personaggio Papertotti. In secondo luogo, evitare di rendere il tutto poco credibile con espedienti risicati. Se già con Il Giorno Prima degli Esami Secchi aveva dimostrato un’insana tendenza a pasticciare con i personaggi disneyani, anche in Papertotti e il Segreto del Cucchiaio (Secchi/Turconi) ci mostra un cast alquanto irritante, nonostante l’ottima resa turconiana. Ovviamente non si pretende un rigore filologico o una severa continuity con Paperino Paperotto, anche perché questo sarebbe pure antidisneyano, ma almeno una coerenza interna, seppur blanda, sarebbe gradita.
    Ai personaggi non certo esaltanti, si aggiunge una trama scialbotta e deludente, certo migliore di quella dei succitati Esami, ma pur sempre scadente. Insomma, pastrocchi del genere potrebbero essere evitati a prescindere dalle richieste redazionali… o quantomeno non occupare ben 36 tavole.
    Ma c’è ben altro, in questo numero. E non parlo della simpatica Qui, Quo, Qua e lo Sci di Fondo (Gervasio), che sembra la massima sintesi delle bellissime storie propagandistiche di Marconi, né della gradevole Zio Paperone e le Api Auriferee (Cimino/Amendola.) Ovviamente sto parlando di Casty, che avevamo ritrovato solo nel numero scorso ma che da autore completo mancava sin dall’ottima Neve Spazzastoria. Se ne 2007 la sua presenza è stata davvero dilazionata, si spera in un 2008 prolifico per questo promettente artista che ci presenza nientemeno che la sua prima saga, Topolino e il Mondo che Verrà – Capitolo I: Numeri Misteriosi (Casty). In sole 16 tavole, Castellan intesse un preambolo dinamico ed avvincente, con tutti i personaggi, i colpi di scena, i misteri, le caratterizzazioni, i disegni al loro posto. E si inizia ad ammirare anche il preannunciato ritorno di quella Spia Poeta che aveva fatto la storia in The Rhyming Man dell’immortale duo Gottfredson/Walsh, condito tuttavia da una trama altrettanto interessante, in mancanza della quale si rischierebbe di sputtanare così il personaggio (come era stato fatto nel suo primo, misconosciuto, recupero, Il Ritorno della Spia Poeta), che invece sembra provenire dritto dritto dal 1948 con tanto di rime come le quali Casty si era già sbizzarrito ne Il Tenebroso Canzonatore.
    Le premesse sono ottime e conoscendo l’autore non deluderanno le aspettative, per una saga che finalmente fa trepidare per l’attesa del prossimo numero.
  • Uhm, non ho letto le recensioni dell'ultimo, e sono curioso per Casty.

    Qui dalle mie parti è sparito subito causa tifosi, spero riesca a prendermelo una mia amica di Aprilia.

    Odio i tifosi fregafumetti.
    Lorenzo Breda
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