[Topolino] Annata 2008

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • io sto scoprendo di avere un debole per le storie di Paperone e Rockerduck...

    L'episodio della Ziche invece va benone. Finora l'unico che non mi sconfinferava è stato il secondo.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Si tratta di un semplice errore o stanno inverosimilmente dilatando i festeggiamenti per gi 80 del Topo?
    La seconda, considerando l'inclusione del calendario nel prossimo numero.

    [cosa che tra l'altro mi ha reso felicissimo, avevo visto qualcosa di simile da Ricordi Media qui a Roma ed ero intenzionato a prenderlo]
    Lorenzo Breda
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  • Elikrotupos ha scritto:io sto scoprendo di avere un debole per le storie di Paperone e Rockerduck...
    E' perchè ne hai lette troppo poche di questo filone, fidati. :P
  • T 2765
    Si inizia con un gradevolissimo Che aria tira... che sembrava perfetto per i mancati festeggiamenti sugli 80 anni del topo. Si prosegue poi con Topolino e gli onesti furfanti, una storia buona ma non eccezionale, anche perché la trama di base è già vista e stravista. Arriviamo così alla quarta puntata della saga zichiana, dove avviene qualcosa di più della precedente, ma sono presenti alcuni passaggi assurdi concettualmente (salvataggio by Trudy) o graficamente (prima vignetta di pagina 51). No comment all'ennesima storia sportiva di Gervasio. Dalla quale si passa di male in peggio: il quarto episodio, e per fortuna ultimo, della mini saga di Ambrosio. Imbarazzante, stupida e assurda. Concludono il numero due buone storie: Paperino, Anacleto e il bellissimo Cecé, in cui Cimino non delude, e Zio Paperone e l'introvabile provenienza, gradevole ed infarcita di gag carine.

    T 2766
    Il numero inizia con una discreta storia di Indiana Pipps. Nulla di eccezionale, però, per le motivazioni già elencate. C'è poi un capitolo della saga zichiana che altro non è se non una ricapitolazione di quanto avvenuto fino ad ora. Succede qualcosina in più, ma decisamente poco: l'impressione, anche per me, è di qualcosa fatto in fretta. C'è poi l'ennesima storia della serie "Pillole di Pico": ormai sono troppe, cominciano a stancare. Ci sono comunque un paio di gag discrete. "Paperino e il trasloco del vicino" è invece una storia breve ma buona (comunque, ci volevano due autori per scriverla?). C'è poi la storia su Zio Paperone e Rockerduck... e si è visto decisamente di meglio. Troppo buonista, con i due eterni rivali che da un momento all'altro mettono improvvisamente fine alle rivalità effettuando un intero viaggio senza un minimo litigio. Chiude il numero la storia straniera dallo spunto buono, ma con una sceneggiatura migliorabile.
  • 2767

    Wow, che numero.

    Si comincia con la nuova (e io ho perso [quasi] tutte le vecchie) storia di DD, Prima della Prima (Vitaliano/Cavazzano/Monteduro). Bè, Vitaliano supera qualsiasi sua storia topolinesca a me nota, accidenti. Lunga, con un ottimo ritmo, divertente, e con quel tocco di poesia [spoiler]dato dalla necessità della singola, apparentemente insignificante, nota del triangolo[/spoiler]. Wow. Che poi come tutta 'sta poesia possa uscire dall'uomo che ci prende [eufemisticamente] in giro ad ogni Lucca e all'ultima in particolare, sinceramente tende a sfuggirmi :P . Cavazzano fa il resto, e "il resto" non è esattamente poco. Anche questa nuova tendenza a colorare un po' meglio mi sta piacendo molto, e qui Monteduro si vede, i colori e le ombre sono ottimi.

    Si pazza alla Ziche, con il sesto episodio di Topolino e la Rapina del Millennio, sempre divertentissimo e fantastico nelle espressioni e nei disegni in genere. Leggo da queste parti e altrove diversi commenti seminegativi riguardo il fatto che non si capisce dove voglia andare a parare e che sembri nonsense per il gusto del nonsense. Ma è proprio il suo essere un sussguirsi di follie che mi piace decisamente molto. Ha qualcosa di stripesco.

    Paperino e la multa contestata (Salvagnini/Milano) è forse la meno interessante del libretto, ma è comunque notissimevolmente sopra la meda (vabbè, la media ultimamente era bassina, ma...). Un po' fastidioso il finale piantato così.

    Infine, c'è Zio Paperone e l'età della pietra gialla (Cimino/Cabella). Una classica ciminiana con viaggio paperonesco, gradevolissima. Fantastico il modo con il quale Paperone cambia obiettivo, senza alcuno stacco improvviso. Divertentissimo il linguaggio degli extraterresti, nonché il Paput. Belli i disegni.

    Ah, dimenticavo il Che aria tira... Bè, ROTFL. Dovrò capire se la Ziche è stata spostata lì causa vignetta o se la vignetta è stata fatta causa spostamento.
    Lorenzo Breda
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  • Utente ha scritto: T 2766
    Il numero inizia con una discreta storia di Indiana Pipps. Nulla di eccezionale, però, per le motivazioni già elencate.
    Di eccezionale, imho, c'è il fatto che Salati recuperi lo spirito originario di Indiana Pipps, quello fatto di avventura e azione senza rinunciare ad una dose di comicità. Purtroppo negli scorsi anni vennero proposte delle storie in cui il personaggio divenne la macchietta di sé stesso, e solo di recente si è incominciata a vedere un'inversione di tendenza.
    L'unico neo della storia è il fatto che sia troppo breve (e andando a vedere QUI la risposta di Salati alla domanda di New-AMZ, si scopre che originariamente la storia era prevista più lunga), e la conseguenza di questo è il finale un po' compresso. Ad ogni modo il risultato finale è soddisfacente, una buona storia quella di Salati che viene arricchita dai sempre graditi disegni di De Vita.

    LBreda ha scritto:2767
    Wow, che numero.

    Si comincia con la nuova (e io ho perso [quasi] tutte le vecchie) storia di DD, Prima della Prima (Vitaliano/Cavazzano/Monteduro). Bè, Vitaliano supera qualsiasi sua storia topolinesca a me nota, accidenti. Lunga, con un ottimo ritmo, divertente, e con quel tocco di poesia [spoiler]dato dalla necessità della singola, apparentemente insignificante, nota del triangolo[/spoiler].
    Davvero un ottimo lavoro quello di Vitaliano, che conferma di trovarsi molto a suo agio con le atmosfere, i personaggi e la dinamicità delle storie di Double Duck. Proprio per questo mi spiace che non sia coinvolto nelle storie che vedremo l'anno prossimo (fonte: lo stesso Vitaliano sul Papersera, ma non fatemi andare a ripescare dove l'ha scritto che già ho mille mila thread da leggere in tutti i forum...), però confido su quanto dice Fausto a proposito degli autori coinvolti, i cui nomi al momento sono Top Secret (in puro stile DD :P ).
    Ho apprezzato moltissimo come la storia non sia una semplice storia-evento (nel senso di legata all'evento della prima della Scala), ma che abbia una trama che si ricollega a quanto già visto nella prima mini-serie: infatti, tutto parte dal fatto che Paperino viene richiamato dall'Agenzia per decidere sul suo futuro da agente, menzionando il fatto che conosca la vera identità del Gran Capo e con questo ricollegandosi al cliffhanger della precedente avventura (a proposito del Gran Capo, nelle vignette finali vediamo presumibilmente la porta del suo ufficio con un logo che pare composto da una "G" e una "E" o una "F").
    Come per la prima mini-serie, non si può che apprezzare lo stile delle tavole, dinamico e libero come ai tempi di Pkna, MM e soci, segno che anche un'impostazione di questo tipo può essere proposta per storie da pubblicare nel Topo con ottimi risultati. Ottimi risultati in questo caso raggiunti dalla sempre alta maestria di Cavazzano, che ad ogni storia raccoglie, giustamente, elogi ed applausi; però a differenza di altre storie, questa ha quel qualcosa in più che l'artista, volontariamente o involontariamente, mette sempre quando si trova dinnanzi ad una buona storia, segno che si è divertito con la sceneggiatura di Fausto. Ciliegina sulla torta, la fantastica colorazione di Monteduro, giustamente, e finalmente, indicato nei credits della storia. Colori che non solo vanno a braccetto con quell'impostazione dinamica delle tavole già citata, ma che sta diventando una costante delle storie di punta del settimanale.
    Qualche tempo fa Fausto scrisse sul Papersera (non chiedetemi di cercare il post perché etc, etc) di non essere soddisfatto del risultato ottenuto: beh, se le storie che ti vengono male son tutte così, per me puoi continuare! Seriamente e ad essere sinceri, ho trovato un po' troppo affrettato il modo in cui DD arriva alla risoluzione dell'enigma: però proprio in questo passaggio è contenuto quel tocco di poesia citato da LBreda, riguardante quella "parte" necessaria per il "tutto", che tutto il resto passa in secondo piano.
    LBreda ha scritto: Che poi come tutta 'sta poesia possa uscire dall'uomo che ci prende [eufemisticamente] in giro ad ogni Lucca e all'ultima in particolare, sinceramente tende a sfuggirmi
    Come Pippo, è un genio nell'ombra (ovviamente è un genio quando ci piglia bellamente per i fondelli).
    LBreda ha scritto:Leggo da queste parti e altrove diversi commenti seminegativi riguardo il fatto che non si capisce dove voglia andare a parare e che sembri nonsense per il gusto del nonsense. Ma è proprio il suo essere un sussguirsi di follie che mi piace decisamente molto. Ha qualcosa di stripesco.
    Non sono tra quelli che criticano negativamente il non vedere dove si andrà a parare, però se c'è una cosa che gradisco poco è la brevità delle singole puntate: anziché avere 10 micro-episodi, avrei preferito averne 5-7 ma ben più corposi.
    Venendo all'episodio dell'albo, molto divertente lo svolgimento all'interno del penitenziario, per il momento una delle puntate più lollose della serie.


    Non mi pronuncio su altre storie perché gli ultimi tre numeri gli ho letti a spizzichi e morsi, per cui se dovessi avere qualcosa da dire su queste, integrerò più avanti.
  • T 2767

    Numero molto buono. Si comincia con Doubleduck - prima della prima, che ci viene offerta da un gruppo di autori dai quali è difficile rimanere insoddisfatti. Ed infatti la storia non delude: certo, non è perfetta. La storia poteva svilupparsi meglio in più puntate, ma anche in un episodio singolo il risultato è più che buono. Prosegue poi la saga della Ziche Topolino e la rapina del milennio, per la quale sesta puntata vale quanto detto per le precedenti: la storia va avanti molto poco. In questo, comunque, qualcosina in più avviene. Ma aspetterò la fine della saga per un commento globale più adeguato. C'è poi Paperino e la multa contestata, una breve riempitiva, che si lascia leggere gradevolmente e senza problemi. Comunque, mi aspettavo che Paperino [spoiler]si arrabbiasse con Paperoga, dopo la scoperta che la multa falsa era stata messa da lui[/spoiler]. Infine c'è la ciminiana Zio Paperone e l'età della pietra gialla, che a me è piaciuta, e non poco. Ok, si potrebbe dire che nelle storie di Cimino gli elementi sono sempre gli stessi, ma se questo è il suo stile, non ci lamentiamo. E poi se non sbaglio era da tempo che si attendeva una storia avventurosa di Zio Paperone, invece delle solite sfide e/o alleanze con Rockerduck, o altre storielline di quel genere. Per quanto riguarda il TopoNatale, ho intravisto un'ispirazione ai Che aria tira... (e, a proposito, quello di questo numero è sensazionale e rivoluzionario!). Tuttavia, la maggior parte sono scontati o prevedibili, il migliore IMHO è il penultimo.
    Per quanto riguarda le ciak (sì, commento anche quelle): Paperi idraulici: simpatica, anche se qualcosa di simile era stato visto in storie più lunghe (le classiche collaborazioni fra Paperino e Paperoga che si concludono in disastri). Domoti... che?! - Casa ideale massì, si è visto di peggio, non è male. Anche le due Avventure di West Paper non sono male.
    In conclusione, è il miglior numero da molto tempo.
  • Del numero 2767 lette anche le restanti storie (ancora mi rimangono da recuperare le storie mancanti dei due numeri precedenti); la storia di Cimino mi è piaciuta molta, e riflettendoci è la storia ciminiana che mi ha appagato di più da un po' di tempo a questa parte.
    Scordai di dirlo prima, ma ovviamente ode alla Ziche per la gag del "Che Aria Tira..." a pagina 13 e alla Direttora per aver consentito lo spostamento.
    Nello speciale natalizio "Topo Natale" ho avuto la piacevolissima sorpresa di trovare i disegni di Intnini; un lavoro superbo (che arricchisce, e non poco, un numero già di per suo buono), disegnati e colorati ottimamente, oltretutto utilizzando sia i personaggi di Topolinia che quelli di Paperopoli (che si tratti di prove generali per alternarsi alla Ziche al "Che Aria Tira..."?)
  • T 2768
    Dopo un altro Che aria tira... niente male, ci troviamo di fronte a una storia lunga ad opera di Faccini. E le premesse sembrerebbero allettanti: è sempre stato uno dei migliori autori italiani degli ultimi anni, autore di memorabili ciak e di qualche storia lunga fantastica, pertanto ci si aspetta grandi cose da Paperino e l'incarico fortunato. Ed è forse per questi grandi aspettative che sono rimasto quasi deluso dalla storia. Innanzitutto, è molto lunga, e questo non sarebbe un male, se capitasse qualche evento in più. Invece per tutta la storia Paperino non fa che burlarsi di Gastone, senza badare per niente al suo negozio. E ciò, oltre ad apparire forzato, lo fa anche sembrare decisamente stupido. I disegni di Perina, poi, sono poco adatti alla storia, alla quale avrebbero giovato di più i disegni dello stesso Faccini. Fortunatamente, subito dopo, ci ritroviamo di fronte ad una storia di Cimino, Zio Paperone, Amelia e l'organetto di Romeo il Pellegrino. Dopo l'eccellente prova dello scorso numero, l'autore ci regala un'altra fantastica storia, dove Amelia e Paperone risultano perfettamente adatti ai loro ruoli, e vengono utilizzati egregiamente. Segue poi la settima puntata della saga zichiana Topolino e la rapina del millennio , dove, finalmente, inizia a muoversi qualcosa. Ed infatti in questo episodio troviamo numerosi personaggi, ed altrettanti numerosi eventi, fra i quali si inseriscono anche fantastiche gag. Speriamo che la saga continui su questi binari. Poi abbiamo Ciccio avventuriero goloso - le uova dei Mayon, che mi ha lasciato alquanto perplesso. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un abuso del personaggio di Ciccio, che si era ridotto a compiere quasi esclusivamente due azioni nel corso delle sue storie: mangiare e dormire. Farebbe quindi piacere vederlo distaccato da questi tormentoni, ma in questa storia appare fin troppo fuori personaggio. Un Ciccio così temerario e avventuroso si era già visto? Tuttavia, la storia si lascia leggere senza troppe pretese. Per quanto riguarda invece l'ultima storia del numero, Paperino e Paperoga alla ricerca del bigfoot... boh. Non saprei, molte cose sanno di già visto, ed in alcuni punti la storia diventa ripetitiva. Buone le ciak.
  • Arrivati al N°2769...

    Incominciamo subito con "Tre paperi dentro un cinema", con i testi di Vitaliano e i disegni di Perina. Storia davvero carina, fatta per celebrare il grandioso trio "Aldo, Giovanni & Giacomo". E ci riesce bene con una storia che ripropone gli stereotipi del trio e alcune scenette, come Pdor o le ombre che si proiettano sul telone, ma non si limita a questo, e ci presenta buone battute (davvero memorabile la battuta sul tristissimo film "vacanze a Cuneo"...) e ci mette anche un pò di poesia con la storia dei tre personaggi che hanno lo scopo di far ridere la gente che ne ha bisogno...
    Passiamo all'ottavo episodio di "Topolino e la rapina del millennio", della Ziche. Episodio discreto, con buone battute surreali ("...Macchia Nera, quest'ultimo difficilmente identificabile per via della finionomia anonima" e il giornalista a caccia di scoop trattato peggio dei criminali), ma che non risolve molto ai fini della trama...
    Eccoci al ritorno di Bum Bum Ghigno, con "Bum Bum e il Natale spa", disegnata e scritta da Mastantuono, dove troviamo il classico Bum Bum cocciuto, superficiale (tanto da non accorgersi di stare davanti a Babbo Natale e di trovarsi al suo villaggio, e non a Paperopoli) e apparentemente egoista, ma dal cuore d'oro. Ormai Babbo Natale che cambia personalità, per varie cause, è un clichè delle storie natalizie, ma almeno questa ha il pregio di non risolvere tutto con la cura dall'amnesia/sortilegio/unsaccodialtrecose, ma BN ritrova lo spirito natalizio da solo...
    Passiamo sopra alla storia di Ciccio esploratore (disegni di D'Ippolito e testi di Panaro), con che ormai ci ripresenta sempre le stesse cose: viaggio, difficoltà e risoluzione grazie alla voracità di Ciccio... Ormai cambiano solo le ambientazioni...
    Infine, "Zio Paperone e il din don difensivo", scritta da Pesce e disegnata da Held, che ci propone un buona storia alternativa sulla nascita della finestrella del deposito, con situazioni divertenti e, almeno, un pò diversa dalle altre storie.
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • Va bene se gli AUGURI ve li faccio qui?


    Ciao
    Tito Faraci
  • Va benissimo, auguri Tito...
  • Tito Faraci ha scritto:Va bene se gli AUGURI ve li faccio qui?


    Ciao
    Tito Faraci
    Benissimo, direi...Auguroni di buon Natale Tito anche da parte mia!!!
    E auguri a tutta quanta la gang del Sollazzo!!!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • T 2769
    Cominciamo con la prima storia del numero, Tre paperi dentro ad un cinema. Purtroppo non sono un grande fan di Aldo, Giovanni e Giacomo, fatto che mi avrebbe fatto apprezzare di più la storia. Non che sia una storia brutta, anzi, mi è piaciuta: ma i molti riferimenti a vari sketch e simili del trio sono pressoché oscuri. Comunque una buonissima storia. La saga della Ziche prosegue, ed in questa puntata, come in quelle più recenti, inizia a muoversi qualcosa, dopo gli statici capitoli della prima parte. Attendo comunque la fine della saga per dare un giudizio complessivo, quando la potrò leggere tutta di seguito. Passiamo alla storia di Mastantuono, Bum Bum e il Natale spa, ottima storia con un Bum Bum e un Babbo Natale ottimamente caratterizzati. Poi c'è un'altra storia appartenente al filone di Ciccio Avventuriero Goloso. L'ho apprezzata più della precedente, anche se gli espedienti per superare le varie trappole dopo un pò diventavano ripetitivi... Insomma, tutti legati al cibo. L'ultima storia del numero, così come la prima, è strutturata come un flashback. Ma la storia della campanella del deposito non è molto avvincente, e il modo in cui Paperone la conquista risulta un pò sbrigativo. Si è comunque visto di peggio. Per quanto riguarda il Che Aria Tira, è nella norma. E le due ciak sono decisamente buone, negli ultimi numeri si è visto un innalzamento del loro livello, dopo le ciak ripetitive, prevedibili, scontate degli anni scorsi (si salvava quasi solo Faccini...). Insomma, nel complesso, un buon numero con alti e bassi.
  • L'agenzia di stampa AfNews ci informa su una curiosità riguardante la storia Tre paperi dentro a un cinema, e cioè di come i cuneesi se la siano presa per il tormentone del film triste... :omg:
  • Ma stra-loooooooool! :rotfl:
    Insomma, a tutto 'sto po-po' di campagna stampa l'unica, sempreverde, ineluttabile risposta per me non può che essere un sonoro...

    PRDQP
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Pacuvio ha scritto:L'agenzia di stampa AfNews ci informa su una curiosità riguardante la storia Tre paperi dentro a un cinema, e cioè di come i cuneesi se la siano presa per il tormentone del film triste... :omg:
    http://www.targatocn.it/it/zone_cv.php?news_code=59312

    Non ci credo... davvero si doveva arrivare a questo? All'autore che deve spiegare che non voleva fare dell'ironia su Cuneo e i cuneesi ma OVVIAMENTE su i vari "Natale in/a/sul..." e cloni?
    Che tristezza...
  • Personalmente, ciò che mi ha lasciato perplesso (appena un po', mica tanto…) non è stato l'articolo del giornale né i commenti dei lettori, dato che era evidente (e sottolineo evidente) che nessuno a Cuneo si fosse offeso di un bel niente. Si riportava semplicemente il fatto che in una storia di Topolino fosse stato fatto riferimento alla città di Cuneo e ne prendevano atto con simpatia, dato che da quelle parti l'ìronia non fa difetto. Non a caso, Cuneo è la città degli "Uomini di Mondo" fin dai tempi di Totò. Ed è proprio per questa sua caratteristica cosmopolita che avevo deciso di citarla nella storia, ben sapendo che nessuno si sarebbe sentito offeso.
    Quello che è successo è che qualcun altro ha voluto vedere la "polemica", la "gaffe", l'"offesa" e tutto l'armamentario che fa purtroppo parte in modo ormai patologico dell'informazione italiana, a tutti i livelli. Basta scorrere le prime pagine di un qualsiasi giornale per vedere che l'interesse dei giornalisti (categoria della quale, purtroppo, ho fatto parte anch'io) è quasi solo quello di "sfrucugliare" e di mettere qualcuno contro qualcun altro. È la logica delle trasmissioni della De Filippi, per intederci. Un bel litigio e vai così. Tanto alla fine si fa pace.
    Pur essendo lontano da casa ho voluto vedere di che cosa si trattava e, guarda un po'!, ho scoperto che i cuneesi, sindaco in testa, si erano sentiti orgogliosi che il più importante giornale a fumetti d'Italia citasse la loro bella città. Per questa ragione, io e Perina avremo la possibilità di essere insigniti della tessera di "Uomini di mondo". Quindi, a pensarci bene, alla fine devo ringraziare chi ha riportato e fatto rimbalzare la notizia (non so con quali reali intenzioni), giacché altrimenti non avrei potuto mai sperare di poter diventare Uomo di Mondo.
    Un saluto a tutti i Sollazzisti di moda.
    Fausto
  • # 2765

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    Il famoso numero con la Rapina del Milenio. Periodaccio per le cover del Topo, anche perchè questa sarebbe dovuta stare un paio di numeri più avanti. Ma vabbè. Ottima la vignetta zichiana, che ironizza e nel contempo celebra Topolino. Tra le storie "minori" del numero va notata una strana storia che esce dagli stilemi di Cimino in cui viene ripescato, con un'atipica nota di continuity, Anacleto Mitraglia.

    Topolino e gli Onesti Furfanti (Bosco/Perina): Come al solito questi gialletti urbani di Bosco partono da premesse più che buone, con una costruzione della trama molto scolastica ma interessante, che però poi finisce allegramente nel cliché e nel già visto. Pure stavolta sembrerebbe andare così, ma un piccolo colpo di scena nel finale risolleva di molto la baracca.

    Topolino e la Rapina del Millennio - Quarta Puntata (Ziche): Una bella idea quella di Topolino con la sindrome di Stoccolma, per il resto la storia stenta ancora a decollare.

    Il Grande Viaggio di Paperino e Papernova - Capitolo 4: Il Segreto di Papervlad (Ambrosio/Mazzarello): Ambrosio continua a irritare il lettore perbene proponendogli personaggi e situazioni puerili ma nel contempo pretenziose. E' chiaro come tra saghe scoppiazzate, sviluppi puerili, commercialate fuori luogo, frittolaggini e presenze vip imposte, alla base del suo operato ci sia un disegno ben preciso, approvato dalla nuova gestione. E l'appassionato Disney doc ovviamente si strappa i capelli. Tra vampiri buoni e forza dell'amicizia anche questa scemata di saga volge al termine.


    # 2766

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    Porca vacca, l'hanno rifatto. E anche il Classico Disney dell'annata 2008, com'era accaduto l'anno scorso, è stato bellamente lisciato. Niente cover dedicata, ma un piccolo occhiello in cima, e un banale Indiana Pipps storto che tiene inspiegabilmente in mano un phon a prendersi l'immagine. Perchè? Senza contare che la stessa presenza del phon suggerisce l'origine "di fortuna" della cover in questione, perchè per Wall-E sì, per Pirati dei Caraibi sì, per HSM sì e per Bolt no? Precisa strategia editoriale tafazziana volta a privilegiare i Pixar a scapito dei Disney? Credo sia piuttosto una scelta figlia dell'ignoranza e della faciloneria: "il film Disney di quest'anno è stato Wall-E e questo basta" senza distinzioni, senza voler capire da dove escano questi film, chi li fa, perchè escono a coppie di due. Ma in fondo, benchè la cosa ormai possa sembrare strana, si tratta del Classico Disney di Natale. In un mondo dove una tale tradizione non viene neanche più percepita non mi sembrava proprio il caso che pure Topolino, un canale pubblicitario praticamente gratuito alzasse le spalle alla propria produzione centrale. Pure l'articoletto al centro è alquanto orrido, dagli strilli sembra far capire che Bolt è un supereroe davvero e a un certo punto parte uno spoilerone alquanto fasullo, in cui si dice che Mittens finirà rapita dal dottor Calico. Fatto che non avendo riscontro nel film mi ha pure un po' guastato la visione, visto che mi sono aspettato fino all'ultimo una qualche rivelazione da parte dell'attore che interpreta il cattivo della serie di Bolt. Bé se l'anno prossimo non viene dedicata una cover a La Principessa e la Rana, che è un test per vedere se il 2d può avere un futuro, non so cosa faccio. Capacissimo che smetto Topolino.

    Indiana Pipps e il Segreto dei Pyu (Salati/De Vita): Si apprezza il riutilizzo di questo personaggio. Basterebbe produrre storie un po' meno rapide e scontate, così non serve a nessuno che ci sia un Indiana Pipps di cui raccontare le avventure.

    Topolino e la Rapina del Millennio - Quinta Puntata (Ziche): Capitolo di passaggio in cui si svelano gli altarini. Piacevole ma mi sa che la macchinosità della trama non fa altro che nasconderne l'inconsistenza. Insomma, una Ziche sempre piacevole ma meno ispirata sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello del disegno. Un po' un peccato visto che io ero tra quelli che non aveva considerato affatto sottotono Paperina di Rivondosa.

    In conclusione una danese di Fecchi carina, ma come al solito un po' prolissa e noiosa.


    # 2767

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    Eh già una copertina invogliante che segna il ritorno di una delle migliori saghe della nuova gestione. Da notare sul retro lo speciale TopoNatale con i disegni di Intini, e le sue vignettone assai divertenti.

    Doubleduck - Prima della Prima (Vitaliano/Cavazzano): Un buon Vitaliano e un buon Cavazzano, con i colori di un buon Monteduro ci regalano questa chicca, che altro non è che una sorta di prosecuzione a storia singola di quel ciclo di quattro episodi che si era fatto apprezzare in primavera. La trama è banalotta, ma si fanno apprezzare la sceneggiatura, le situazioni, la recitazione dei personaggi, l'umorismo. Un buon esempio di fumetto Disney, insomma.
    La questione storia singola fa inarcare però un sopracciglio: si è già vista accadere la stessa cosa con Wizards of Mickey che dalla terza serie è stato ridimensionato, e con Ultraheroes che è tornato sottoforma di numero speciale, certo in quei due casi il ridimensionamento è stato un bene visto che si trattava di saghe sconclusionate, però Doubleduck dimostra di poter avere ancora le carte in tavola per offrire parecchio e il sibillino dialogo finale su chi possa essere il capo dell'Agenzia mette una pulce nell'orecchio bella grossa (che sia lo stesso Paperino?).

    Topolino e la Rapina del Millennio - Sesta Puntata (Ziche): Anche qui qualche buono spunto (e la vignetta da cui si originava la cover di qualche numero fa), ma nel complesso poco mordente.


    2768

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    Una cover dedicata alla Rapina del Millennio, però opera di Mazzarello, per un numero un po' sottotono. Oltre alle storie sottoelencate completano il quadro una ciminiana atipica, con protagonista Amelia e la ripresa di una saga by Panaro con protagonista Ciccio e un professore...saga di cui non si sentiva per niente bisogno, in tutta sincerità.

    Paperino e l'Incarico Fortunato (Faccini/Perina): Simpatica e delirosa. Però il tono facciniano viene smorzato dai disegni di Perina, meno adatti a quel registro. Il punto è che la storia è carina ma in apertura di volume non ci sta molto, sarebbe una perfetta breve, di quelle che migliorerebbero il giornale, che così verrebbe impreziosito anche dai riempitivi.

    Topolino e la Rapina del Millennio - Settima Puntata (Ziche): Si ridacchia, ma continua a sembrare che i personaggi vadano qua e là senza ordine e controllo. Non si intravede un disegno complessivo preciso, ed è un peccato. Forse con i miniepisodietti in stile soap la Ziche se la cavava meglio, piuttosto che con una trama che pur delirosa pretenderebbe di essere organica.



    2769

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    Oh il numero di Aldo, Giovanni e Giacomo. E porca miseria, Giovanni è UGUALE.

    Paperino e Paperoga in...Tre Paperi Dentro a un Cinema (Vitaliano/Perina): Uhm, carina. Bello il sottotesto sul fatto che non necessariamente un bel film dev'essere triste. E i tre sono una garanzia anche con becco e piume (Giovanni, ripeto, è impressionante), solo che...solo che mi aspettavo di meglio. Non ho trovato benissimo adattate le loro battute, forse a causa del fatto che sono nate per un media diverso, e con tempi e modi diversi che su carta danno solo l'impressione di voler essere strizzatine d'occhio ai loro fan. Insomma, più che puntare sul loro lato comico/teatrale ci si sarebbe potuto ispirare di più ai film, dove i loro caratteri vengono fuori grazie alla trama. O meglio ancora, si sarebbe potuto fare una cosa più simpatica: un fumetto con solo loro tre, che gli altri personaggi tanto ci stanno stretti e sanno di pretestuoso. Magari una bella storia Disney scritta a otto mani con il trio, un po' allegra e un po' melanconica, com'è nel loro stile. Rotfl i bagni Ambrosio comunque.

    Topolino e la Rapina del Millennio - Ottava Puntata (Ziche): La Ziche è brava coi paradossi, e quindi quando se ne inventa uno le riesce bene. In questo caso viene migliorato il ritmo della storia dall'espediente di tutti i criminali in carcere.

    Bum Bum e il Natale Spa (Mastantuono): Una storia d'autore, molto carina. E sicuramente meglio questo ritorno di Bum Bum rispetto al precedente. Divertente il modo in cui viene trattato Babbo Natale, sia pur con discrezione, ed è bello che una volta tanto Bum Bum sia lasciato un po' da solo o lo si integri meglio col resto della banda, che questo insistere sul trio stava rendendo un po' artificiali le cose.


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    Il numero di Natale, con la copertina profumata. E' da un po' che ci penso, ma solo ora realizzo: non sarebbe il caso di ufficializzare Babbo Natale nel mondo Disney? Ormai è un personaggio di spicco, usato per la prima volta in due Silly Simphonies e poi passato in mano a pezzi grossi del calibro di Carl Barks e Tito Faraci che ci hanno prodotto capolavori. Quindi è assurdo che anno dopo anno i personaggi continuino a incontrarlo in migliaia di modi differenti, dimenticando di averlo conosciuto, a volte mostrando di crederci, altre volte no. In altre storie invece non esiste neppure. Insomma, va bene che la continuity nel mondo Disney è oggetto di accese discussioni, ma esistono dei casi limite e mi sa che Babbo Natale rientra in pieno nella categoria.

    Zio Paperone e il Black-Out Natalizio (Faraci/Camboni): Esattamente come dicevo poco sopra. Poi ci può stare che un autore non segua la regola, però Babbo Natale è uno dei personaggi usati più e meglio da Tito. Ricordo lo Zio Natale del sequel del Monte Orso, il Babbo sbarbato coi folletti cool visto nel ciclo di Rock Sassi, e persino quella bella storia Un Papero in Rosso in cui si ufficializzava la sua presenza mostrando che era Paperone a fornire le sue fabbriche di materiale. Insomma, dall'autore che negli ultimi tempi ha saputo ridare un senso alla parola continuity restituendoci lo Stemboat Willie, il Monte Orso, l'agenzia di Topolino e Pippo, mi è parso un po' strano questo presentare Babbo Natale da zero (e pure il flashback con Paperone e Archimede insieme nel Klondike, a dire il vero). Però non importa, la storia mi è piaciuta tantissimo perchè segna la ripresa delle storie di viaggio dei Paperi, se si esclude la routine ciminiana. Per la prima volta dopo secoli ho visto i Paperi immersi in un contesto diverso, e utilizzati al meglio. Paperoga, Gastone, Archimede, Paperone ne escono benissimo e vengono pienamente valorizzati dallo humor faraciano "Eh no, Natale era ieri!"

    Pippo Aiutante di Babbo Natale (Salati/Vian): Bellina questa storia in cui Salati riprende in mano la zia Tessie e il resto della banda Pippide. E carina anche l'idea che nella stirpe dei pippi ci sia pure un elfo di Babbo Natale.

    Topolino e la Rapina del Millennio - Nona Puntata (Ziche): Fiappa. Si sapeva che prima o poi si sarebbe andati a parare su Daphne, e siccome siamo a un episodio dal finale si sperava in un climax migliore.

    Da segnalare pure una ripresa stanchissima della Pia, dal punto di vista dei nipotini e una breve di Marconi che inaugura il ciclo Le Mie Prigioni.
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