[Topolino] Annata 2009

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Fausto ha scritto:Scusa, Lorenzo, ma perché dici "tristezza"?
    Mi riferisco fondamentalmente al fatto, forse non troppo chiaro nel post, che la storia di Casty, non brillantissima, è comunque una spanna sopra tutte le altre. E anche veder ritornare Pennino, e poi constatare che è parecchio fuori personaggio non è piacevolissimo. Non ce ne è nessuna bruttissima, vero, ma sono un po' deludenti.

    Comunque mi sono appena rifatto rileggendo Casablanca.


    [in ogni caso dire che una storia di sei tavole ha un soggetto da sei vignette non è esattamente un complimento, quella doveva essere una tavola, non una breve]
    Lorenzo Breda
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  • Accidenti, peccato non essere nelle condizioni in questo momento di ascoltare l'audio del video...

    Ciò non toglie che la sola idea di una nuova storia di Rock in compagnia di Topolino mi esalta non poco.
  • Topolino 2781 inizia con il seguito della saga Il Mistero del Robiolastex, di Sisti/Vian, che nonostante il ritmo forse un po' lento, si rivela una storia divertente e molto carina. I manager sono preoccupantemente realistici. In ogni caso, è bello vedere una saga con episodi di una lunghezza degna di essere chiamata lunghezza.

    Ma il gioiello del numero è la storia che segue, Topolino e il segreto dei Mousestone, di Enna/Mottura (con splendidi colori dello stesso Mottura), ambientata in una Topolinia vagamente steampunk. Nella storia vediamo un credibile Pippo inventore (che riesce a mantenersi perfettamente nel suo personaggio grazie ad un espediente non male), assistito da Minnie, che si imbarca in un'avventura con Topolino. Insomma, una trama piacevole e dei disegni fantastici e fantasticamente colorati.

    Seguono La vera fuga, di Marconi/Uggetti, e Zio Paperone e l'antifurto d'eccezione, di Gianatti/Chiercini, gradevoli riempitivi.

    Conclude il numero Paperino e il volo fatto in casa, di Hedman/Andersen, storia niente male, che pur rimanendo nella media topolinesca, è decisamente sopra la media estera.

    Un buon numero.
    Lorenzo Breda
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  • # 2775

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    Dr. Mouse - Primo Episodio (Vitaliano/Perina): Divertente, molto ma molto divertente. Perina mi piace molto, riesce a dare un'impronta molto ordinata e Disneyana al tutto, Vitaliano ovviamente è sempre la solita macchina da presa in giro. Il risultato sono tormentoni e risate. Solo che mi chiedo, può un fumetto del genere essere la "killer application" di un tale numero di Topolino? Questo come i successivi episodi del Dottor Mouse hanno avuto la (s)fortuna di uscire in numeri particolarmente scarsi e fiappi, tanto da far sorgere questo tipo di riflessioni. Possono quattro cazzate messe in fila per scimmiottare una storia salvare un settimanale povero contenutisticamente, o sarebbe forse più sensato trovare queste 17 tavole di follia all'interno dell'albo come riempitivo più gradevole della media, lasciando a ben altre trame il posto d'onore?

    Zio Paperone e la Redazione Pullulante (Savini/Tosolini): Quant'è che non vedevo il Savini sul Topo? Parecchio, quindi ha fatto piacere ritrovarlo, anche solo per una storiella di poche pretese e con uno spunto già visto. i ritmi, le gag e lo scenario ripreso (il Papersera, quanto tempo anche lui...) me l'hanno però fatta apprezzare parecchio.

    Per il resto è desolante vedere come lo stile impegnato Ambrosiano abbia fatto scuola, in un episodio del Q-Blog fatto dalla Camerini, peraltro dallo stile un po' meno irritante del maestro. Ed è un po' triste che pure Salvagnini riprenda in modo banalotto e già visto il suo filone del "Quando Ciccio", che seppe divertire parecchio solo all'inizio. Banale e inutilmente prolissa la storia straniera.


    # 2776

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    Dr. Mouse - Secondo Episodio (Vitaliano/Perina): Ho continuato a ridere come un cretino per le varie trovate vitalianesche. Ho apprezzato in particolare il riuscire a sviare il fatto di star presentando l'ooc di Topolino dapprima come finzione, facendolo introdurre dal Topolino vero, poi come esagerazione demenziale (Mouse infatti è più imbecille che burbero) e infine come estremizzazione del lato oscuro di Topolino, quello antipaticamente saccente. La storia inizia a ingranare dando l'illusione di avere una trama, grazie all'arrivo di Gambadilegno.

    Paperino Paperotto e il Caso della Banana Antimerenda (Ambrosio/Tosolini): La ripresa del PP8 modernizzato by Ambrosio, che per l'occasione confeziona una storia brutta e illogica. C'è chi disse che questo tipo di cose viene apprezzato parecchio dai bambini: non ci credo. O meglio credo che ci siano mille altri autori molto più bravi che potrebbero fare "questo tipo di cose" in mille modi migliori, senza giungere a tali bassezze. Non credo che a confezionare una storia in cui si denuncia la banana perché fa scivolare e ci si mette finti apparecchi per i denti possa riuscire solo Ambrosio. O forse sono pochi gli autori che avrebbero lo stomaco di immaginare e mettere su carta trame simili.

    Il resto del numero è da dimenticare: un Cimino sottotono, una storia di Manetta prevedibile e la storia di Panaro dei papergreci. Periodaccio per il Topo.


    # 2777

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    Topolino e il Pericolo dell'Ex (Brizzi-Secchi/Mastantuono): Gradita, storia vip o meno trovo che sia un bellissimo Topolino quello che il Masta ci propone. Sbarazzino, simpatico, curioso etc. Molto buona anche Minni, specie all'inizio quando elenca le leziosaggini di San Valentino. Non concordo però - e non ne ho mai fatto mistero - col continuare imperterriti a riscrivere le origini dei personaggi. Tra Paperi e Topi ultimamente si fa a gara a chi ha più origini diverse, a chi ha conosciuto più volte la sua ragazza e via dicendo. Che Topolino possa aver frequentato prima o dopo l'università è un'idea che ci può anche stare (anche in Anderville era così, e pure nel film direct to video An Extremely Goofy Movie si suggeriva che Pippo l'avesse frequentata negli anni 70 *nerrrrrrd*), non ci sta il fatto di infilarci Minni, ed era così anche in Anderville purtroppo, che Topolino conosce e ama sin dall'età dell'innocenza, come ben si sa guardando i loro preistorici trascorsi. Lo stesso varrebbe per Gamba e Trudy a dire il vero, visti insieme nella Collana Chirikawa, storia che dovrebbe essere familiare a parecchi, data la sua importanza nel panorama italiano del fumetto Disney. Insomma, suggerirei di far vivere ai personaggi Disney tutte le avventure che si vogliono, nel presente, lasciando stare almeno per un po' il loro fin troppo pasticciato passato. Lo suggerirei a Secchi, specialmente, visto che è sempre lui che si caccia in queste situazioni spinose.

    Dr. Mouse - Terzo Episodio (Vitaliano/Perina): Buono. Mi piace il proseguio con le indagini di Mouse, l'entrata in scena di Gambadilegno a casa di Minni, il riferimento ai Cesaroni. Si respira una buona atmosfera, molto televisiva, ma anche molto cinicamente Vitalianica. Ah, e Gamba continua a sembrarmi stupendo.


    # 2778

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    Dr. Mouse - Quarto Episodio (Vitaliano/Perina): Per quanto riguarda la chiusa lostiana l'ho ovviamente apprezzata molto, la stessa cosa non si può dire della risoluzione della storia. Mouse che schiaccia l'alluce e Woodleg confessa? Va bene che la dichiarazione programmatica della miniserie era "sono una stronzata", e devo dire che nel suo essere stronzata è riuscita egregiamente, ma una cosa simile è troppo stronzata nel suo essere stronzata e non va bene. Perchè più che trovata demenziale sembra una cosa tirata via e che non fa neanche troppo ridere, il che è un po' un peccato. Vabbé ad ogni modo, abbiamo avuto una serie godibile nel complesso anche se le perplessità rimangono le stesse di prima: è possibile che per quattro numeri la storia di richiamo sia una robetta da ridere senza troppe pretese? Siamo giunti al punto in cui il numero lo fanno i (buoni) riempitivi, mentre i riempitivi lo fanno...storie ancora peggiori? (Cmq sto ancora rotflando per i "Gambadilegni")

    Per il resto...eccole le storie ancora peggiori. Sono d'accordo nell'attualizzare il Topo e tutto quanto, ma non è possibile che in tutto questo si salvi solo la storia straniera, che perlomeno presenta un Paperino molto paperinoso, per cui provare empatia. Il resto...mamma mia ma quelli non sono i personaggi, siamo allo sputtanamento più totale: i Bassotti e i Gambadilegni che in due storie diverse si danno alla televisione? E' forse questo che sono diventati i personaggi, e specialmente i cattivi? Macchiette, figure sterotipate da sputtanare in continuazione? Non sarebbe meglio a questo punto lasciarli riposare e inventarsene di nuovi? Non concordo con questo modo di fare fumetto Disney, e mi dispiace che a farlo siano due nomi anche bravi come Sarda e Gagnor.


    # 2779

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    Topolino e il Signore dei Pupazzi (Casty/De Vita): Soggetta ormai da tre anni a un'estrema diluizione, rispetto ai fasti delle annate 2004 e 2005, la produzione di Casty diventa difficilmente giudicabile ora come ora. Il Signore dei Pupazzi, pur non essendo fra le storie migliori dell'autore, rientra però nella sua altissima media qualitativa. Sembrano finiti i tempi in cui al ritmo di una storia ogni due settimane Andrea Castellan teneva alta la qualità e l'interesse verso il settimanale, alternando capolavori a belle storie. Ed è quindi facile rimanere delusi da queste rare apparizioni, specie dopo le lunghe attese che a volte durano anche un trimestre.
    Ma a conti fatti, Casty si riconferma un grande autore anche nei peggiori frangenti, riuscendo a inserire chicche, trovatine e elementi interessanti in ogni sua storia, adottando la filosofia di lavoro dei suoi ispiratori, da sempre molto generosi quando si trattava di divertire il lettore. La storia non è solo una trama, ma tutto ciò che ci sta intorno, il modo che hanno i protagonisti di reagire agli eventi, le stramberie che sembrano messe lì tanto per ridere ma che in realtà hanno la funzione di farsi ricordare. Tutto, nell'approccio di Casty, contribuisce ad evitare quella sorta di stato catatonico che può prendere il lettore all'ennesima storia su un ennesimo cliché. I nomi stessi dei personaggi della storia, quelli che in altri casi sarebbero destinati a svanire nell'oblio dopo una letta veloce, rimangono qui impressi quel tanto che basta per risvegliare l'attenzione di chi legge: Baloq, Vitruvian, l'Andromimo, Pestalfior sono nomi simpatici, allegri e soprattutto originali, ennesimo esempio di quanto possa essere vivace lo stile narrativo dell'autore.
    La storia in questione vede Topolino e Pippo intrufolarsi quasi di prepotenza in un giallo che vede confrontarsi due ex-soci di un azienda produttrice di giocattoli, con differenti punti di vista e filosofie produttive. E pur andando a parare su elementi già visti (l'organizzazione criminale, l'esercito di robot), la storia riesce a mantenere la sua verve giocosa e puramente castyana fino all'ultima vignetta, permeata di ottimismo puramente Disneyano. Tornano dopo tantissimo tempo i disegni di De Vita, che era dai tempi delle prime storie da autore completo di Casty che non collaborava con lui. E pur conservando la sua impronta stilistica, è notevole come De Vita rispetti sacralmente lo schema compositivo mutuato dallo storyboard di Casty. Un modo di organizzare lo spazio nella vignetta molto sapiente, che in virtù della sua "compostezza" riesce sempre ad essere rilassante e a focalizzare sul giusto elemento l'interesse del lettore, evitando certi guazzabugli estremamente chiassosi e tondeggianti che ormai sembrano essere diventati il marchio di fabbrica di buona parte della produzione Disney odierna.

    Per il resto l'unica cosa da segnalare è che torna Pennino in una storiella a sfondo educativo che non ho sgradito, anche se troppo lunga per quel che ha da raccontare, un tonfone macchettiano per il "Sarà Capitato Anche a Voi..." che in passato seppe stupire e l'ennesima proposizione nel personaggio di Ottoperotto in una storiella infantile.


    # 2780

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    Fabricony P.d.P., Il Mistero del Robiolastex - Episodio 1: Lampi e Lampioni (Sisti/Faccini): Nuova saga in quattro parti. Inizio travolgente. Avrei fatto un monumento sia a Sisti, che a Faccini. Il primo perché prende il cliché abusato della sfida tra miliardari e lo rimette in sesto con un po' di arguta decompressione, un più che sapiente uso dei personaggi, un modo non banale di far dipanare gli eventi, stupendo il lettore con svolte inaspettate e soprattutto con una spruzzata di satira, il cui obiettivo sono le dinamiche aziendali e manageriali. Genio puro. Finalmente un Paperone divertente, ben utilizzato, un club dei miliardari interessante, dei comportamenti credibili, realistici eppur molto Disneyani. Finalmente Miss Paperett usata come Dio comanda, come inviata competente e saggia consulente delle sovracitate dinamiche. Ottimo il voltafaccia del sindaco, la caratterizzazione dei personaggi nuovi/minori, il non banale inserimento di Paperino. Insomma tutto ma proprio tutto ciò che ci vuole per ottenere il meglio da questi personaggi e rilanciare in modo credibile il cosmo paperopolese. Al secondo va invece il merito di aver saputo interpretare graficamente il tutto grazie a quelle "regolette" che a quanto pare conosce anche Casty. La compostezza dei personaggi, la composizione ordinata degli spazi all'interno della vignetta, il senso di relax che si avverte leggendo, e il perfetto equilibrio che fa in modo che venga notato per primo l'elemento che effettivamente va notato per primo mi ha lasciato stupefatto. Sono due grandissimi questi qui.

    Topolino e il Segreto Millenario (Panaro/Dalla Santa): Lasciando da parte le polemiche sulle presunte ispirazioni e scopiazzature, mi congratulo con Panaro per il tipo di storia. Trovo che lui, pur avendo per anni militato nelle file dei riempitivi brutti, non abbia mai disimparato a utilizzare i personaggi. Una storia simile, con uno spunto simile assomiglia proprio al tipo di storie che da piccolo mi piacevano tanto con la macchina del tempo. Un modo intelligente di utilizzare Topolino. Però lo svolgimento, al di là delle buone premesse, è affrettato e semplicistico. Specie sul finale quando la rivelazione viene fatta in fretta e furia, e si passa subito alla moraletta sul basket che mi è parsa esser stata attaccata lì col vinavil. Un po' un peccato, ma lo prendo come un segnale che Panaro sta scaldando i motori per riprendere a fare storie vecchia scuola.

    Per il resto un "Sarà Capitato Anche a Voi" del solito delirante Macchetto, che si riprende parecchio dalla deludente performance della settimana scorsa, e una storia lunga di Pesce/Guerrini che mi è parsa un po' campata per aria visto il modo "magico" in cui sembra creare la materia dal nulla.


    # 2781

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    Fabricony P.d.P., Il Mistero del Robiolastex - Episodio 2: Lavori in Corso (Sisti/Vian): Che peccato. "L'inserimento di Paperoga fa prendere una brutta piega alla storia, e porta il tutto sui binari del già visto". Persino questo mio commento viene portato su quei binari. Per carità, è pur sempre un buon utilizzo di Paperoga (visto che utilizza le cose new age, viene contestualizzato come sostituto di "suo zio" Pico), anzi il miglior utilizzo che se ne potesse fare, ma oltre a confermare che in questo modo ogni episodio è autoconclusivo e collegato al resto solo dal mistero di fondo, la storia si fa veramente ordinaria, con una serie di pasticci e il Paperone arrabbiato alla fine. Davvero un peccato, e non è neanche la prima volta che il bravo Sisti dopo un inizio di saga roboante tende ad offuscarsi un po': era accaduto con la saga Ucronica, andata a finire maluccio con l'ultimo episodio, con la saga dei Bis Bis di Pippo che negli episodi centrali aveva perso mordente e persino con alcuni PKNA sceneggiati da lui in maniera un po' dimessa, come Cronaufragio. Eppure lui rimane sempre un grandissimo, allora perché questa tendenza a far precipitare le sue saghe dopo inizi sfavillanti, verso un registro più "dimesso"?
    Un grande anche Vian, anche se è vero che il suo stile troppo particolareggiato appesantisce la storia, che è fatto per avere una fruizione più veloce e immediata. Faccini rimane il più adatto.

    Topolino e il Segreto dei Mousestone (S.Enna/Mottura): Uhm. Vedere Mottura anche ai colori di questa avventura steampunk mi ha fatto letteralmente sbavare. Tuttavia una volta letta la storia un po' di delusione c'è stata visto che il soggetto in sé non è proprio niente di che. Però uno di quei pochi casi in cui la forma può davvero dare una mano al contenuto.

    Infine abbiamo una danese delirante disegnata da Andersen, un nuovo episodio (banalotto in verità) del ciclo "Le Mie Prigioni" di Marconi e un ennesima storia Paperone/Rockerduck con ruoli scambiati e messi in burletta, però un pelo più leggibile del solito.
  • Topolino n. 2782

    La presenza sul settimanale Disney di una storia di Faraci è un ottimo motivo per farmi comprare il Topo. Se poi è disegnata da Cavazzano, ancora meglio. Se poi è una nuova puntata della saga di Manetta e Rock Sassi, l’acquisto è un must. Ma vediamo di analizzare questo numero.
    Topolino, Manetta e Rock Sassi in… Infiltrato speciale (Faraci, Cavazzano). La storia migliore del numero, ma non mi ha convinto fino in fondo. Eggià, è probabilmente l’episodio più deludente del ciclo del commissariato di Topolinia. Anche se c’è da dire che molte cose buone questa storia le fa trasparire: come ha specificato Tito stesso, viene messo in scena il difficile rapporto famiglia-figlio, quel complicato gioco di attese e di aspettative che si instaurano tra i genitori e l’ultimo rampollo di famiglia. Interessante come tema, anche perché come annunciato un paio di settimane fa nella storia avrebbe di conseguenza fatto ritorno la famiglia di Rock Sassi, introdotta nella storia L’ispettore Manetta in…2 piedipiatti in fuga. Peccato che la suddetta famiglia, che molto mi aveva accattivato e divertito anni fa, qui compaia solo in due tavole di flashback/sogno e in una foto nella vignetta finale. Ciò ha fatto sì che quella che può essere considerata la prima storia del ciclo interamente dedicata alla creazione di Faraci veda come protagonista lui e i malviventi della banda in cui si è infiltrato. E questo mi ha forse fatto apprezzare meno la lettura. Il fatto che poi Rock causa botta in testa perda la memoria e sia convinto di aver seguito la tradizione di famiglia è un cliché abbastanza abusato, in effetti, ma che l’autore usa con maestria e non fa quindi pesare troppo questa scelta narrativa. La trama avanza comunque abbastanza velocemente, con la scoperta di chi passava le informazioni alla banda e in mezzo a tante situazioni divertenti e a gag tipiche del modo di scrivere di Tito ma non per questo monotone o stancanti. Per esempio, le prime due tavole sono un capolavoro di comicità: un bar malfamato in cui gli avventori chiedono camomille e latte caldo è un modo intelligente di non nominare alcolici che spesso vengono censurati nelle storie su Topolino, ma di far divertire per il paradosso luogo/comportamenti e di far intuire comunque che cosa in realtà si dovrebbe consumare. E perfino la stupidità di Cox mi ha fatto sorridere più volte, anche quando non sentiva per via dei tappi nelle orecchie. Eppure boh, il tutto non mi ha convinto fino in fondo, e mettere come unico vero protagonista (a dispetto del titolo) Rock, forse sarebbe stato un esperimento riuscito se accompagnato dalla sua irresistibile parentela piuttosto che da dei malviventi anonimi. Avrebbe dato il meglio di sé, a mio parere, e soprattutto l’avrebbe dato se non si fosse dimenticato la sua identità ([spoiler]anche se la sua redenzione mi ha molto colpito, divertito e stupito[/spoiler]… è forse il momento più alto della storia, quello dove il messaggio di fondo passa meglio). Ah, dimenticavo: i disegni di Giorgio sono sempre sopra la media, è un asso, e nel Rock camuffato della prima tavola ho rivisto (irrobustito) un certo Jan Clayton, non so voi… omaggio voluto? In totale, se dovessi dare un voto alla storia, le darei un 7 -.
    Fabricony P.d.P., il mistero del Robiolastex – Il prototipo scomparso, terzo episodio (Sisti, Mazzarello). Be’, io non ho letto le prima due puntate della saga di Sisti, e il sito di Topolino non si decide a caricarle, ormai mi sa che non lo farà. Per quel che posso capire da questo penultimo episodio, però, la storia è accattivante, e questa puntata mi ha divertito per le reazioni di Paperone, per il ruolo di Paperino e per quello dei Bassotti. L’idea di fondo è carina.
    Paperino e il pescatore pescato (Gaboardi, Soldati). Anche questa conta come storia?!? No, perché va bene tutto, ma un’avventura di una banalità del genere non si può leggere. Infatti l’autore è il giovane vincitore del concorso indetto da Topolino. Non è la prima volta che il settimanale lancia concorsi del genere, ma la storia fa proprio un po’ pena. I disegni di Soldati non salvano la baracca, anzi, ed è incredibile quanto abbia lodato la sceneggiatura del ragazzino nell’intervista pubblicata prima della storia. Vabbè…
    Zio Paperone e la motivante motivazione (Sarda, Deiana). Ecco una storia che mi è piaciuta molto. Di poco sotto quella di Faraci. Sarda sa inventare una situazione nuova per la vita dello staff delle aziende di Paperone, stavolta facendoli partecipare a un programma di giochi che dovrebbero motivarli a lavorare meglio attraverso attività mirate. Lo spunto è originale, l’unica cosa che si può rimproverare è che appare strano che Battista e Miss Paperett siano diventati dei lavoratori menefreghisti e strafottenti, dopo anni di fedeltà. Per il resto me la sono proprio goduta, e anche i disegni mi sono piaciuti molto, Deiana con i Paperi è bravo anche se mi sembra un po’ calato da quando prendevo con assiduità il Topo.
    Paperino Paperotto e la sfida all’ultima battuta (Quattrocolo, Tosolini). Bah e doppio bah. Questa Quack Town moderna non mi piace proprio, e questa sarà al massimo la seconda storia che leggo così. Però boh, il gruppetto di ragazzini rivali non mi interessa, la decontestualizzazione del passato di Paperino non mi piace e non è giusta. La trama poi attinge a un cliché, quello della menzogna per instillare fiducia, che dai tempi di Dumbo ci trasciniamo dietro. Per il resto però è buona come narrazione, dai, c’è di molto peggio (come di molto meglio) per Paperino Paperotto. Tosolini bravo, anche se lo penalizzano i personaggi modernizzati e la maestra conciata in maniera molto stramba.

    Un numero insomma un po' sottotono, che si salva per la storia dei dipendenti di Paperone e per la storia di Rock, che è comunque buona e che se magari rileggessi mi piacerebbe ancora di più.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Grrodon ha scritto: Dr. Mouse - Primo Episodio
    [...]
    Solo che mi chiedo, può un fumetto del genere essere la "killer application" di un tale numero di Topolino? Questo come i successivi episodi del Dottor Mouse hanno avuto la (s)fortuna di uscire in numeri particolarmente scarsi e fiappi, tanto da far sorgere questo tipo di riflessioni. Possono quattro cazzate messe in fila per scimmiottare una storia salvare un settimanale povero contenutisticamente, o sarebbe forse più sensato trovare queste 17 tavole di follia all'interno dell'albo come riempitivo più gradevole della media, lasciando a ben altre trame il posto d'onore?
    Non credo proprio che a Dr. Mouse gli sia stato affidato il compito di salvare il settimanale o di "killer application"; anche imho il suo posto ideale sarebbe stato come seconda storia del numero, ma se per i primi 2 episodi ha avuto l'onore e l'onere di essere la storia di apertura e di avere la copertina dedicata era per attirare nuovi lettori che magari non leggono saltuariamente il Topo ma che vedono il serial tv (sempre imho, ovviamente).
    Comunque a me Dr. Mouse è piaciuto, certe trovate sono geniali (proprio vero che Vitaliano si trova a suo agio con queste storie) e, pur non essendomi scompisciato particolarmente, mi ha costantemente divertito su buoni livelli dall'inizio alla fine. Fausto (quando ancora scriveva nel Papersera) aveva detto che la storia sarebbe stato un unicum, a meno che non fosse piaciuta davvero tanto; beh, io mio auguro che sia stato così, o che comunque Fausto ci stia pensando seriamente.
    E mi piacerebbe non che ci fosse un Dr. Mouse 2, ma che venisse veramente realizzata Dr. Mouse is Lost! Sarebbe davvero fantastico! :P
    Già me la vedo, con i Paperi nella parte degli Altri e Dinamite Bla come inquilino della Botola...

    Topolino e il Pericolo dell'Ex
    [...]
    Non concordo però - e non ne ho mai fatto mistero - col continuare imperterriti a riscrivere le origini dei personaggi. Tra Paperi e Topi ultimamente si fa a gara a chi ha più origini diverse, a chi ha conosciuto più volte la sua ragazza e via dicendo. Che Topolino possa aver frequentato prima o dopo l'università è un'idea che ci può anche stare (anche in Anderville era così, e pure nel film direct to video An Extremely Goofy Movie si suggeriva che Pippo l'avesse frequentata negli anni 70 *nerrrrrrd*), non ci sta il fatto di infilarci Minni, ed era così anche in Anderville purtroppo
    Beh, uno degli aspetti che me l'ha fatta piacere è stato proprio quell'essere in continuity con MMMM. :D
    Approvo tutto il discorso, anch'io non vedo di buon occhio queste riscritture delle origini. E' vero che anche in Anderville avveniva questo, ma almeno era fatto con classe.
    Comunque veramente una storia gradevole, che guadagna tantissimo dai disegni di Mastantuono; non so come sia la trama del film Ex, né quindi se il fumetto si rifaccia o meno ad esso, ma la storia è stata pienamente soddisfacente. E non mi dispiacerebbe in futuro veder ricomparire l'ex di Mickey.

    Topolino e il Signore dei Pupazzi
    Beh che dire di questa storia che ormai non sia già stato detto?
    E' vero, trattasi di una storia "minore" di Casty, ma pagherei per avere settimanalmente storie di questo tenore. Belli i disegni di De Vita, che ho trovato avere qualcosa in più rispetto alla sua recente media (probabile che anche lui, come Cavazzano, renda meglio con sceneggiature che lo appagano).

    Fabricony P.d.P., Il Mistero del Robiolastex
    Al momento ho letto i primi 3 episodi, ma devo dire che questa storia a me sta piacendo. Innanzitutto perché quel geniaccio di Sisti ha trovato qualcosa di nuovo da proporre in merito all'eterna sfida tra P.d.P. e Rockerduck, e poi perché per aver avuto l'idea di usare un palese macguffin che è diventato una sorta di tormentone. Senza dimenticare il buon uso fatto di tutti i personaggi. Tra i disegnatori sin qui visti, ho apprezzato maggiormente Faccini e Vian, mentre a livello di storia il 1° e il 3° episodio.

    Bramo ha scritto:Topolino, Manetta e Rock Sassi in… Infiltrato speciale (Faraci, Cavazzano). La storia migliore del numero, ma non mi ha convinto fino in fondo. Eggià, è probabilmente l’episodio più deludente del ciclo del commissariato di Topolinia.
    Secondo me non è una storia da considerare nel ciclo del Commissariato, questa è, imho, LA storia di Rock Sassi.
    Topolino e Manetta non c'entrano nulla, sono solo dei comprimari, e mi chiedo se la storia inizialmente s'intitolasse solo Rock Sassi in… Infiltrato speciale e poi la redazione abbia deciso di modificarne il titolo.
    Comunque trattasi di una gran bella storia, ed è stato un piacere leggerla. Le sceneggiature di Faraci sono sempre ottime, così come i disegni di Cavazzano, sempre al topo quando una storia lo appaga e lo diverte. Certe vignette mute poi sono strepitose, così come il Rock simil Jay Clayton.
    Però... c'è un però (per quanto riguarda me, chiaro). Durante la lettura qualcosa non mi suonava bene, ma non riuscivo a capire cosa. Mi sembrava che il tutto si stesse verificando troppo velocemente, ma non era neanche questo. Ad una seconda lettura ho individuato cos'è questo qualcosa: in questa che è LA storia di Rock Sassi, e nella quale sia va ad esplorare il passato conflittuale con la sua famiglia (toccando un tema delicato e interessante come quello delle attese che i genitori hanno per il futuro dei figli), paradossalmente viene dato poco spazio a questo aspetto. Insomma, quello che a me è mancato sono ulteriori flashback riguardanti il passato di Rock, nei quali vederlo confrontarsi e scontrarsi con la famiglia in ulteriori fasi della sua vita e non solo in quella dell'infanzia (ad esempio, durante l'adolescenza e la frequentazione dell'accademia di polizia). Ecco, fosse stato possibile avere una storia anche solo da 35 tavole, sarebbe stato perfetto.
  • T #2785:

    Ma i fratelli McGreal sono dei fan di Lost?

    Casualità o meno (al momento non è dato saperlo), all'interno della storia estera ci sono diversi riferimenti al serial tv: l'isola, i presunti rapimenti, le trappole (vedasi anche le battute di Pippo e Paperina), gli strani rumori metallici fra le foglie, le porte della botola e del sotterraneo di difficile apertura (la terza vignetta di pagina 153 sembra tratta da uno degli ultimi fotogrammi del finale della prima stagione!), e infine Pluto/Vincent che aiuta i nostri. :P

    Ipotesi a parte, storia veramente insipidina alla fine... Topolino che si gasa per aver vissuto un'avventura fantastica... mah. Disegni di Fecchi da promuovere, soprattutto per aver caratterizzato ottimamente Pluto (quello nella seconda vignetta a pag. 144 parrebbe un omaggio a Carpi, o comunque a qualche altro autore che non mi viene in mente... :) ) e i comprimari.
  • Nah, non può essere del tutto casuale, considerando che me ne sono accorto pure io che non vedo Lost (e che quindi posso capire un quarto dei riferimenti, credo).

    Comunque a me vedere insieme paperi e topi fa sempre un po' male. Devo però concordare su Pluto.
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  • LBreda ha scritto:Comunque a me vedere insieme paperi e topi fa sempre un po' male.
    Oh.
    Come mai?
    (lo chiedo perché io invece ritengo che non guasterebbe vederli più spesso insieme)
  • Più che altro sono nati per stare insieme, la divisione è venuta solo in un secondo momento.
  • Non so, probabilmente l'abitudine nel vederli separati, che mi ha portato ad un'idea di due universi completamente distinti.

    Mi è fastidiosissimo vedere tutti insieme, anche se è chiaro che sia filologicamente corretto.
    Lorenzo Breda
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  • LBreda ha scritto:Non so, probabilmente l'abitudine nel vederli separati, che mi ha portato ad un'idea di due universi completamente distinti.

    Mi è fastidiosissimo vedere tutti insieme, anche se è chiaro che sia filologicamente corretto.
    Mi trovo in parte a quotare. Nel tempo la divisione dei due universi si è dimostrata una scelta più che vincente, che ha favorito non solo la celebre maturazione di Paperino, ma anche la crescita dell'importanza di Paperone ed il perfezionamento della coppia Pippo-Topolino. Nonostante i due universi nascaono per stare insieme, le storie di "riunione" sono tra quelle che più spesso non funzionano, soprattutto perché, ho notato, si punta molte volte sul riproporre, sbagliando, lo stile delle storie più vecchie, le quali erano antecedenti alla separazione dei personaggi presentantoli tutti assieme (oddio, quelli che esistevano), ma erano anche antecedenti a maturazioni e cambiamenti (ad esempio il Paperino "La Casa Dei Fantasmi", è praticamente improponibile oggi, visto quanto il personaggio è cambiato).
    Chiariamoci, non è che siano improponibili, solo molto difficili da fare. Se sono fatte bene benvengano, ma se ritorna il modello WoM, sinceramente preferisco evitarle piuttosto che sorbirmi dei personaggi snaturati solo per venire adattati al ricongiungimento.
  • Lorenzo Breda
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  • # 2782

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    Ecco un numero da avere, anche solo per la storia faraciana che porta avanti il ciclo del commissariato. Segue poi il continuo del Robiolastex e poi una cosa terribile. Ma andiamo con ordine.

    Topolino, Manetta e Rock Sassi in Infiltrato Speciale (Faraci/Cavazzano): Premettiamo una cosa: Rock Sassi coi baffi finti è un figo. Sembra nato per portarli e mediano a meraviglia i lineamenti da rude texano che col tempo si sono addolciti. Poi passiamo alla storia, che essendo un Faraci/Cavazzano a tema commissariato è un must a prescindere. E un must anche dopo visto che è nel suo ambito pure una delle più belle storie del filone: c'è aria di nostalgia nel ripensare durante il piano alla propria famiglia. E quei ladruncoli rurali già visti in Due Piedipiatti in Fuga ritornano qui anche se solo in flashback. O meglio la loro presenza "concettuale" si fa sentire per tutta la storia visto che Rock a causa di un'amnesia crede di aver seguito le loro orme. Manetta e Topolino pur risultando nel titolo sono solo di contorno perché stavolta il vero protagonista è lui, e la cosa mi ha fatto oltremodo piacere perché significa stare attuando un piano di svecchiamento del mondo Disney molto intelligente, creando nuovi personaggi che riempiano vuoti che sembrano esser stati creati apposta per loro. Adesso Rock ha un ruolo ben definito, un passato ufficiale, è una presenza ricorrente e da questa storia pure un carattere un po' più tridimensionale di quel che sembrasse nelle storie passate. E lo confesso, quando crede di star compiendo la sua redenzione e si costituisce l'occhietto mi si è pure inumidito.
    Poi però la storia ha un difetto, a mio avviso. Faraci negli ultimi tempi ha fatto ricorso un po' troppe volte allo sterotipo dello sgherro stupido o del ladro tontolone. E' una figura che ha ormai stancato, e pure la battuta del sordo che travisa le frasi inizia a puzzare un po' di formaggio. Vedere questi due topos fusi nel personaggio di Cox ha tolto qualche punto alla storia agli occhi miei (e non solo miei da quel che sento in giro). Niente di che, ad ogni modo e in compenso la prima tavola con Rock Sassi che lamenta il rammollimento generale dei criminali mi ha piacevolmente dilettato.

    Fabricony P.d.P., Il Mistero del Robiolastex - Episodio 3: Il Prototipo Scomparso (Sisti/Mazzarello): Sì, carina. Bello il modo che ha Sisti di far recitare Paperone, ma è già stato detto. La storia è chiaramente un filler o comunque una puntata di passaggio. Anche molto ben riuscita, per carità, ma la cui presenza in una saga in quattro episodi non è forse molto opportuna. Mah, rimango dell'idea che Sisti abbia sottovalutato un po' il progetto.

    Paperino Paperotto e la Sfida all'Ultima Battuta (Quattrocolo/Tosolini): Dubito sia una giacenza quindi voglio un momento tirare il fiato e analizzare questo scempio. Allora: poniamo il fatto che il PP8 modernista oltre ad essere una truzzata ambrosiana è fuori luogo anche solo per questioni di praticità. Che senso ha far convivere due versioni differenti dello stesso personaggio all'interno dello stesso settimanale? Non si confondono tra loro? Poi. La storia pure è alquanto scandalosa. Siamo nel 2009 e salta ancora fuori la piuma magica di Dumbo, un espediente narrativo vecchio come il cucco e abusato oltremodo. Poi si leggono i credits e spunta la Quattrocolo, che è una nuova leva, che finora non ha combinato niente, a parte seguire le orme di Ambrosio confezionando un Q-Blog e questa cosa. Sono dunque queste le speranze per il domani? Ambrosio che fa scuola? Sono queste le ambizioni dei giovani autori/autrici? Sconforto massimo.



    # 2783

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    Fabricony P.d.P., Il Mistero del Robiolastex - Episodio 4: Arriva il Robiolastex (Forse...) (Sisti/Intini): Ecco c.v.d. La saga va a parare dove si sapeva, con il Robiolastex che si rivela una truffa ai danni di Rockerduck e un gratuito dileggiamento di Paperino che perde il lavoro nonostante abbia svolto un buon ruolo per tutta la saga. Ben scritta, ben gestita ma assolutamente prevedibile. E allora sorge il dubbio che anziché una saga in quattro parti sarebbe stato molto meglio organizzarla in una saga in due puntate, pubblicate sullo stesso numero di Topolino in apertura e chiusura. In tal caso l'yhpe sarebbe stato ridimensionato e ci si sarebbe gustati quello che la storia è ovvero una signora storia di un signor autore che sa muovere i suoi personaggi in un signor modo senza svilirli.

    Paperino e la Bilancia della Fortuna (Ambrosio/Meloni): Ecco una riempitiva di Ambrosio di cui tutti hanno detto merda ribollente e che invece non mi è dispiaciuta. Oltre ad essere forse l'unico esempio da cent'anni a questa parte di storia di Ambrosio non contaminata da ambrosiate (truzzaggini, reboot, scoppiazzamenti, marketing) ha anche uno spunto vagamente originale. Poi lo svolgimento è mediocre, e in fondo è solo una filler senza pretese, ma per adesso rappresenta un piccolo passo verso la redenzione.

    Paperino e l'Hobby Senza Freni (Gray/Andersen): No, basta lo devo (ri)dire: adoro Andersen. Questa non è una storia, è un cortometraggio. Non mi ricordo neanche cosa succede ma solo a vedere i disegni non posso fare a meno di rimanerne appiccicato. Che ritmi, che tempi, che verve, che espressioni! Se sono queste le danesi ben vengano, altro che le storie fiappoidi illustrate dal povero Fecchi.



    # 2784

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    Oh il numero del sessantennale, che festeggia Disneyland. Mi sfugge il nesso tuttavia ha grattato l'argentatura della copertina, incurante dei dilemmi nerd che alcuni si sono posti sulla conservazione dell'albo. Del resto Topolino è pieno di storie schifezza che rovinano molto di più l'insieme piuttosto che un'argentatura grattata, e questo ne fa un fumetto molto poco da collezione. Ad ogni modo non ho vinto.
    Ricordo il numero del cinquantennale, gran figata, con dentro tutte le storie più belle decennio per decennio. Un vero capolavoro. Quest'anno niente di tutto ciò, ma comunque un buon numero, che per la prima volta punta tutto sulla qualità media. Infatti ci sono ben due storie che costituiscono un motivo d'acquisto, cosa rara per un settimanale che se va bene ne presenta una.

    Topolino e il Dilemma Parabolico (Enna/Cavazzano): Oh bene, Enna alle prese con Topolino dopo un sacco di tempo in cui si era dedicato a streghette e Paperini Paperotti. E se la cava molto bene! Il suo Pippo è davvero strepitoso, poetico e semplice come non mai, buono anche il suo Topolino. Un po' meno buono il suo Macchia, che perde uno zinzino del fascino accumulato negli ultimi anni, ma ottimi i suoi Basettoni e Manetta, umani come non mai. La trama in sé è abbastanza prevedibile, ma lo svolgimento è davvero molto buono, si respira un profumo di bella storia e Cavazzano fa il suo dovere. Insomma bravi Bruno e Giorgio, pienamente soddisfatto.

    Paperino, Amelia e il Mitico Numero Uno (Sarda/Dalla Santa): Sarda è poco ispirato ultimamente ma questa storiella celebrativa in fin dei conti è graziosa. Non sembra poi troppo forzato il pretesto per inserire Amelia, i giochi di parole sul numero Uno e via dicendo. Però mi è sorto il dubbio che sia cambiato qualcosa dai vecchi tempi, in cui veniva fatto riferimento al nome del giornale Topolino all'interno delle stesse storie celebrative. Ricordo ancora i tempi di Topolino 2000 in cui le storie celebrative spopolavano e mi chiedo se fra un paio di centinaia di numeri l'evento si replicherà.

    Ciccio e i Sogni da Guardia (Ambrosio/O.Panaro): Ok, Ciccio che sogna di catturare i Bassotti e lo fa veramente. E' il tipo di cosa che avremmo volentieri ignorato e criticato se fosse uscita dalle mani di un altro autore ma visto che si tratta di Ambrosio e che è già la sua seconda storia di fila priva di ambrosiate fingiamo di apprezzare e diciamo "c-c-continua così, Stefano *glom*".

    Doubleduck - Souvenir De Paris (Bosco/Mangiatordi): Che figata Doubleduck! E' proprio memore di Pk lo schema libero delle vignette, il registro narrativo più alto e l'impostazione generale. Mangiatordi fa poi un lavoro di mimesi pazzesco mettendo in scena una K-Kay che è praticamente identica a Korinna Ducklair. E questo fa nostalgia, oltre a spingersi ad interrogarsi se davvero non sia il caso, se la resa è questa, di completare la Saga di Pk sul settimanale. Veniamo poi alla storia in sé che è la seconda "autoconclusiva" dopo Prima della Prima. Anche se autoconclusiva non è affatto, visto il potente cliffangherone finale, e i nuovi dubbi sollevati dalle intenzioni della papera sovracitata. Inoltre viene lasciato intendere che il buco di tre giorni da cui prese il via la serie va chiarito il prima possibile, mentre viene fatta retcon per quanto riguarda il faccia a faccia tra Paperino e il capo al termine della mini di quattro. Viene infatti detto che quel "t-tu?" era riferito alla segretaria entrata per sbaglio, ma rimane in piedi il fatto che Paperino SA chi sia il capo. Ottimi elementi che incuriosiscono quel tanto che basta per aspettare la prossima puntata. Rimango però un po' deluso dalla sostanza. E' bello giocare a fare i Pk, con la continuity, i misteri e via dicendo ma trovo che sia ormai logoro il meccanismo dei voltafaccia. L'abbiamo già visto nella serie di quattro e torna qui adesso: per tutta la durata della storia i buoni e i cattivi si scambiano di posto ritrattando quanto appena visto, come se facessero un balletto. Prima che la cosa venga a noia e l'unico motivo d'interesse sia provare a indovinare quale sia lo status quo "definitivo" per ogni capitolo gradirei che un minimo di sostanza, di idee, di trama venisse fuori. Perché a mettersi una maschera siamo buoni tutti, ma se Pk si è iscritto nella Storia del fumetto Disney un motivo ci sarà.



    # 2785

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    Ehm.

    Q-Galaxy - Missione: Orda Nera (Ambrosio/Di Lorenzi): Ci sarebbero stati tanti tantissimi modi per iniziare questa recensione, tipo "questa roba fa schifo al cazzo", e stavo appunto per scrivere questo quando mi si linka l'intervista ad Ambrosio sul sito di Topolino. E vedo questo uomo, perchè di questo si tratta dopotutto, parlare con una malcelata contentezza di questa che a parer suo è una bella serie per il nostro giornalino, dilungandosi nei particolari quali il nome di Totonnus o la ripresa di Zipp. E allora ogni mia sicurezza s'incrina. Possibile che non sia almeno un pelettino in malafede un uomo che ha preso un'ipotetica bella carriera di sceneggiatore Disney e l'ha votata interamente a tutto ciò che costituisce la nemesi del buon fumetto Disneyano? O del buon fumetto in genere? Possibile, forse anche probabile. Forse sono io che mi sbaglio, forse sono io che non ci ho mai capito veramente nulla. Ci si è sempre lamentati di Ambrosio perché operava riscritture e reboot su personaggi e storie già esistenti, perché faceva sfoggio nelle sue storie di elementi messi unicamente per acchiappare un certo target, perché aveva carta bianca totale e si poteva permettere questo e quello nonostante avesse dato più volte prova di non saper costruire veramente una trama, perché oltre a tutto questo aveva un certo gusto per la scoppiazzatura travestita da citazione. Insomma Ambrosio era quello delle frittolate, delle grossolanità, dei modernismi fini a sé stessi, di Papernova, dell'Amuletofonino e di Pk-Frittole. Però qua e là scattava sempre la difesa, opinando che ripulito da queste fissazioni l'autore avesse comunque qualcosa da dire, e magari lo si incoraggiava quando partoriva delle semplici brutte storie che apparissero però vagamente "normali". Poi ecco che arriva il Q-galaxy dove Ambrosio prende questi difetti, li eleva al quadrato e li unisce per formare una storia, senza NIENT'ALTRO, come se non solo fossero perfettamente tollerabili, ma bastanti a formare una storia. Anzi una saga intera. Da oggi abbiamo i Power Ranger su Topolino e la reda passa una cosa del genere, anzi non solo, viene dedicata la copertina e la De Poli ci scrive l'editoriale, se ne deduce che la cosa perlomeno ufficialmente piace. Passando alle considerazioni sulla storia in sé: la premessa di fondo è una porcata. Un corpo speciale formato da bambini dovrebbe avere come minimo una giustificazione migliore, invece la cosa non viene nemmeno spiegata, ma forse è meglio così. Si passa poi alla sincope della prof con tanto di battute che sfoggiano un politically uncorrect inserito a forza, il frittolamento di Zipp (non era certo un gran personaggio da recuperare, quindi non vedo perché farlo, né perché frittolarlo, forse per accattivare qualche vecchione? Non sa Ambrosio cosa i vecchioni pensano delle sue storie? Non è che in realtà sono recuperi che fa per sé stesso?), lo sfoggio della QSP, la splash-page con gli urli di battaglia e la trasformazione, lo scienziato pazzo che dice "siiiiii" e poi il punto peggiore che dà davvero i brividi e cioè la sequenza sul pianeta Sogliolix con la gara di limbo e la caramella effervescente. Bambinata fino alla fine, quindi, che manda definitivamente a puttane un qualsiasi spiraglio di bontà, e in questo Di Lorenzi sembra buttare tutto volutamente in vacca, tratteggiando i pescioni in un modo che dire irritante è dir poco. Questo è il nuovo Topolino, insomma, figlio di una politica di compromesso che ogni tanto porta del buono (i vari Faraci, Enna, Faccini) ma che nel far questo non riesce a scrollarsi di dosso la mediocrità e la puzza di marketing che come un cancro stanno infestando il mondo Disney dai tempi della fine di Pk. Per questo non ho buone aspettative e non vedo troppo di buon'occhio questa nuova gestione, che ogni tanto sa anche darci il contentino ma che nella lunga distanza dimostra sempre di più di come l'apocalisse del nuovo millennio abbia letteralmente azzerato la cultura fumettistica che poteva esistere ai tempi dell'Accademia Disney di Carpi. I geni che fecero grande Pk ora vagano come raminghi qua e là elargendo singole perle che mai e poi mai formeranno collane regali come in quei tempi. Perchè quella Cultura non può continuare a sopravvivere attraverso casi isolati, ma andrebbe alimentata con quella stessa coesione e fermento creativo che resero possibili quei grandi capolavori visti alla fine dello scorso millennio. Mentre invece questa roba di Ambrosio fa proprio schifo al cazzo.

    Pippo Desert Ranger (De Vita): Wow! Dopo tanto marketing ecco una cosa spontanea e semplice: la storia cartone animato. De Vita è un figo, oltre a dimostrare di saper muovere ottimamente Pippo realizza un perfetto How To su carta. Ho apprezzato un po' meno la svolta Warner che ha dopo la storia, e avrei preferito che si rimanesse alle didascalie Disney ma nel complesso abbiamo un'ottima storia. Un gioiellino che ci ripaga della sofferenza ambrosiana.

    Inoltre una storia di Cimino e una danese corale con Paperi e Topi insieme. Fecchi fa del suo meglio specialmente con i Topi che gli riescono molto meglio dei paperi, ma la trama è abbastanza insensata e rende ad occhi poco abituati ancor meno integrabili i due mondi disneyani.


    # 2786

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    Numero osceno, in cui nessuno eccelle. Si salva un Cimino, mentre per il resto abbiamo un Badino che più banale non si può e un Macchetto svogliato. E ovviamente Ambrosio il vergognosio.

    Q-Galaxy - Missione: Sargassi Spaziali (Ambrosio/Pastrovicchio): Ma ormai siamo condannati a vedere le epicità di Pastrovicchio utilizzate in questo modo? Fa un bel contrasto vedere lo stile pastrovicchiano illustrare una simile sciocchezza. Ambrosio qui confeziona una trama che vorrebbe anche riuscre a raccontare qualcosa ma che si perde infinitamente nella verbosità e nello sfoggio inutile di tecnotermini che servono solo a mascherare la pochezza di fondo. Non solo siamo di fronte a una cattiva storia con una cattiva sceneggiatura ma all'ennesimo ripescaggio di un vecchio sconosciutissimo personaggio, l'alieno Etcì che manco si sapeva chi cavolo era, quindi non ha senso alcuno il vederlo spuntare qui dal nulla. E poi c'è la solita accozzaglia ambrosiana di luoghi comuni, incoerenze narrative e truzzaggini assortite: mi riferisco alla scena dove il nipotino elegge senza motivo alcuno a membri del Q-Galaxy la paperotta e Oliver del Q-Blog. Così tanto per espandere l'universo con ulteriori stereotipi tra cui quello abusatissimo negli anime del grassone pasticcione. Se lo humor dev'essere questo, le fonti quelle e lo svolgimento un tale guazzabuglio indigeribile non posso che chiedermi chi in redazione possa aver dato l'ok ad una simile cagata. C'è dunque chi in redazione, oltre ad Ambrosio, è convinto che si debba fare così del buon fumetto Disney?
  • Il Topolino di questa settimana, il 2787, è fantastico. Finalmente.

    Paperinik e l'effetto dinamite, di Enna e Freccero, ci fa vedere Paperinik alle prese con un ottimo Dinamite Bla. Storia divertente e brillante, capace di sfruttare ottimamente i personaggi che utilizza. Insomma, era tempo che non leggevo un Dinamite Bla così. E i disegni sono splendidi.

    La storia senza parole Due passi nel parco... di Faccini, ci mostra Paperoga convinto che un albero si stia comportando in maniera strana, con una gamma di espressioni piuttosto esilarante. Insomma, un riempitivo senza pretese, ma molto grazioso. Faccini ha anche realizzato le molte tavole singole presenti in giro per questo numero. Il suo stile mi sta piacendo molto, ultimamente, e in questo numero non fa eccezione.

    Zio Paperone e i Pellicani Pipistrellati, di Cimino e Cavazzano è semplicemente una meraviglia. Buffa, divertente e a tratti delirante in puro stile ciminiano, racconta di Paperone alle prese con il fisco e i Bassotti. Tra i ciminiani stratagemmi, e le meraviglie che il Maestro riesce a fare a livello linguistico, leggerla è un piacere. Per non parlare poi dei disegni di un Cavazzano in buonissima forma. Insomma, il pezzo forte del numero.

    Il terzo episodio di Q-Galaxy è troppo insignificante per poter rovinare il resto, tanto più che è seguita da due graziose tavole di Faccini. In ogni caso, questa saga è pura follia a livello di realizzazione. Le GM frittole, i Power Ranger frittole e PK frittole frittole, tutto sintetizzato in una sola storia. Siiiiì.

    Molto, molto (molto) soddisfatto dell'acquisto.
    Lorenzo Breda
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  • Topolino 2789

    Zio Paperone e il centenario delle 100 bici (Marconi/Dalla Santa)

    Marconi ha le palle. E anche quadrate. Non si può non affermare il contrario di fronte a roba simile che ha dalla sua molteplici svolte positive come quello di presentarci finalmente una buona dose di "caccia al tesoro" moderna dopo tante storie dei paperi che hanno contribuito ad ammazzare lentamente questo filone.
    E che Marconi fosse un Big era cosa ben nota, tuttavia imbattendosi in una chicca come questa non ci si può non togliere il cappello anche davanti alla direttrice che ha permesso il ritorno ormai fisso di una presenza così importante per il fumetto disneyano.
    Marconi in questa storia non solo presenta una trama validissima e avvincente che vede la classica famiglia dei paperi barksiana (la cinquina composta da zio più nipotame), ma non si fa scrupoli abbracciandosi leggermente e in maniera non ossessiva anche ad elementi tanto cari ai nerdacci come la continuity donrosiana. Fa effetto (positivo assolutamente) vedere in un fumetto italiano la stanza dei cimeli con annesso baule dei ricordi. E' bello e assolutamente non straniante vedere un giovane Paperone reduce dall'esperienza del primo giro d'Italia, e confrontarlo con quello attuale che al giorno d'oggi usa Papernet contribuisce a miticizzare il personaggio rendendolo assolutamente in character.
    Perché Zio Paperone altri non è che una figura leggendaria del tempo, lui indossa la mascherina del comune vecchio che racconta ai posteri le esperienze di gioventù, collocate in un ormai lontano e nostalgico passato. Di Paperone è bene non sapere neppure quanti anni abbia, tutto ciò che narra del suo passato deve essere al limite del credibile (alle orecchie degli increduli nipoti che di volta in volta si dimostrano quasi scettici a buona parte delle imprese dello Zione), formando così tasselli che contribuiscono alla formazione della figura mitologica dell'avaro $crooge. Paperone in futuro potrà anche dichiarare di aver costruito le piramidi, ma quella Vecchia Tuba sarà così maledettamente credibile nel raccontarlo che finiremo tutti per convincercene.
    E al diavolo i fanatici amanti di continuity serrate che spaziano tra Uomo Ragno e $aga.
    Marconi è Disney, e nonostante tutto questo suo racconto ha reso Paperone quasi più leggendario di quanto abbia fatto Don Rosa.

    La storia poi è piena di battute divertenti e gag validissime (Paperino hostess è uno schiaffo morale a tutte le censure passate su presunti "travestiti"), e presenta un linguaggio particolare e molto credibile al comune modo di esprimersi (mi riferisco a certe espressioni come "Proprio perché era scassato!", che a mio parere non riscontravo sul giornale da un pezzo). Ho inoltre quasi avuto il sospetto che il negozio di biciclette esista davvero, collocato nei pressi della sede della Gazzetta dello Sport. Chissà.
    Nota di merito per aver presentato infine uno Zione avarissimo e un po' scorretto come da tempo non si vedeva, ma non per questo antipatico.

    Aspetto caldamente una storia dove Paperone spieghi finalmente del perché fece estinguere i dinosauri.
  • Guardando la preview di Topolino 2797 scopro che vi sarà una nuova storia di WIzards of Mickey. Non capisco però se questo "Le Leggende Perdute" sarà un nuovo capitolo della saga o se con questa storia si da il via a un nuovo filone di storie autoconlcusive e brevi. Ai testi questa volta non ci sarà il deus ex machina Ambrosio, ma la Muzzolini.
    La domanda però è: se ne sentiva la necessità?
  • QUANTUM CANNONE DI NAVARONE
    Cioè, lol! E questo che compare ora scrivendo il nome di A m b r o s i o? :LOL: :rotfl:
    E immagino che il cannone su citato venga dritto dai Q-Galaxy, vero? (quelle storie sono tra i Topolino che devo leggere).
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