[Topolino] Annata 2009

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Uhm, il commento di Breda è interessante. Dr. House non è uno dei miei appuntamenti imperdibili ma mi è capitato (e mi capita) di vederlo; forse è per questo che ho apprezzato questo primo episodio? In effetti, per come è strutturata, la storia non ha uno svolgimento "classico" con la presentazione dei personaggi e delle situazioni, dando per scontato che si conosca House, la sua clinica, i suoi collaboratori e quel che accade normalmente in un normale episodio della serie. Alla fine è come per l'imitazione di Marcello Cesena: fa ridere se conosci il telefilm, altrimenti sembrano una serie di idiozie a catena.
  • Passiamo al 2776, stavolta in dettaglio, per quanto mi riguarda.

    Carinissimo Che aria tira, che come fatto notare nel Papersera, cita (immagino intenzionalmente) una copertina dell'Almanacco.

    Il Dottor Mouse, di Vitaliano, migliora, non è solo un mucchio di gag. Ma quasi. Boh, non mi convince proprio per niente. Mi sembra un po' tutto forzato. Qualche battuta è carina, ma nell'insieme non rende. Bello, bello, bello Gamba che saltella facendo "gne gne gne".

    Zio Paperone e la Regina dei Giaguari, di Cimino/Mazzarello è bella. Amo il modo in cui Cimino sa reinventarsi partendo da un plot di fondo fisso. Pieno di battute seminascoste, sottigliezze divertenti, sono queste le gag che mi piacciono.

    Dopo questa fantastica boccata d'aria, il crollo verticale. Paperino Paperotto [che poi non è più lui, accidenti] e il Caso della Banana Antimerenda, di Ambrosio/Tosolini. Già il titolo. Ma la storia è anche peggio. Noiosa, banale, forzatamente dotata di morale. E poi cito a riguardo il paperseriano post di Paolo. Cioè, siamo seri. Ambrogio Ambros. Ambrogio, poi. Vabbè.
    [che poi mi si dice dalla regia che il signorino fu presente anche in PP8]

    Dopo il crollo verticale, e il relativo tunk, si rimbalza un po' con L'ispettore Manetta in Operazione Dollaro Bucato, di Valentini/Pastrovicchio. Nulla di eccezionale, e leggermente prevedibile, ma in fondo non male. Bei disegni pastrovicchiani e la coppia Manetta/Sassi gestita meglio che in molte altre storie non faraciane.

    Nulla di eccezionale ma carina, secondo rimbalzo, Paperino e il Giorno fortunato, di Concina/Milano.

    Ricomincia il crollo verticale con Ciccio-Ermes messaggero degli dei. Molto meglio di PP8, chiaro. Ma comunque già i papergreci sono risparmiabili. La dinamica di fondo e i disegni si salvano.
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  • Dopo un Che aria tira con un rospo dalla magnifica espressione e una tavola con Paperino Paperotto, il numero 2777 inizia con Topolino, Minni e il pericolo dell'Ex. Già dall'editoriale e dal titolo mi aspettavo una storia mediocre, anche considerando il mega-manifesto del film Ex che sono stato costretto a sorbirmi ogni mattina al mio passaggio in stazione Termini. E invece la storia, di Brizzi e Secchi, con disegni di Mastantuono, si è rivelata piuttosto gradevole, con un buon ritmo e con dei bellissimi disegni (ma questo, con Mastantuno, lo si aspettava). La storia si è senz'altro meritata la copertina che le è stata assegnata.

    Poi si passa al terzo episodio de Dr Mouse. Oh, finalmente una storia. Con una trama comprensibile e sensata come sfondo, tutto migliora notevolissimamente. Le battute sono legate tra loro e non sparse alla rinfusa, e le gag si sollevano dalla mediocrità. Finalmente.

    Ero tentato di evitare la storia di QQQ, ci casco ogni volta e ogni volta ci resto male. E invece Qui Quo Qua e la corsa delle diecimila, di Gangor e Mazzon non è la solita storia ggggiovane con Qui, Quo e Qua che perdono completamente il loro modo di essere. Si tratta della storia piuttosto classica con litigio al Club dei Miliardari e successiva scommessa tra Paperone e Rockerduck. Nulla di originalissimo, ma molto carina.

    Il numero si conclude con Paperino e il carburante Musicale, di Carlo e Ottavio Panaro, gradevole storia con Paperino e Paperoga agenti della PIA, con un ritmo forse un po' strano.

    Segue una tavola con Paperoga.
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  • Signori, il certificato di morte del fumetto Disney! Un applauso!
  • Il bello di Grrodon è che non è mai sensazionalistico. :D

    Perchè il fumetto Disney sarebbe morto?
    Perchè un autore riesce a tenerti testa, con ben altri toni rispetto ai tuoi?
    O perchè la redazione di Topolino non la pensa come te?
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  • Non è tanto una questione di idee diverse, è una questione di assurdità sparate.

    Per quanto mi riguarda, non si può dire "Topolino è per bambini, ai bambini quello che facciamo piace anche se per voi è una schifezza". Ai bambini piacciono una marea di cose che sono oggettivamente schifezze e una marea di cose che sono molto belle. Propinare Wizards of Mickey perché tanto lo leggono, è una fesseria.

    Ci vuole molto poco a piacere ai bambini, non si è grandi sceneggiatori per questo. Si è grandi sceneggiatori quando si fanno belle opere che piacciono anche ai bambini. Questo una volta la Disney lo sapeva, e in un certo senso è stato uno dei suoi cavalli di battaglia. In questo senso, il fumetto Disney è morto.
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  • Faccio fatica anch'io a comprendere in che punto del discorso di Bosco sia decretata la fine del fumetto Disney.
    Io vedo solo l'espressione del suo punto di vista, secondo il quale noi semplici lettori non siamo proprio i più accreditati a discutere di questioni interne alla Disney: e secondo me c'ha pure ragione, così come quando spesso nella foga di discutere tralasciamo di ricordare che molti grazie al lavoro sui fumetti riescono a portare a casa la pagnotta ogni mese.
    Sulla questione delle storie per bambini, invece, non sono d'accordo, e quoto invece quanto scritto sopra da Breda.
  • Bè, che Topolino sia prevalentemente per bambini è innegabile.
    Il 90% - 95% delle copie (ma forse anche di più) sarà acquistato da bambini o da genitori che lo vogliono far leggere ai loro bambini.
    Concordo sul discorso degli archetipi, del discorso sull'offrire delle "basi"; molte storie effettivamente sanno di già visto, storie che nelle rece qui vengono bollate come "banali" o "stra-viste", ma per i bambini sono piccole trame affascinanti nel loro piccolo.
    Ai bambini piace Wizards of Mickey? Che gli venga dato Wizards of Mickey.
    Serve a fidelizzare i lettori, intanto leggono, che per i ragazzi di oggi non è cosa da poco. Un giorno cresceranno, proveranno l'Uomo Ragno, i Peanuts, Bone e Watchmen.
    Ma intanto devono maturare il gusto per la lettura, ed evidentemente certe storie hanno determinati riscontri. Poi non mi pare che Topolino offra SOLO storie per bambini, solo seguendolo "dalla vetrina" e non come lettore regolare, ho assistito alla nuova saga della Ziche, alle saghe di Vitaliano come Double Duck e Dr.Mouse, la storia di novecento, Faraci, Casty...
    Sono dei piccoli balzi qualche gradino in su nella qualità, che possono affascinare
    Se a un bambino di 8 anni offri SOLO storie come Novecento e Dr.Mouse, che hanno riferimenti a realtà apprezzate dai più grandi, le gradisce ma non del tutto, come invece fa con le storie più semplici.
    Le storie fuffa in mezzo a Topolino ci sono sempre state, poi in mezzo faceva capolino qualche autore e qualche saga, o qualche storia memorabile, che è sopravvissuta nel tempo, ma non si può pretendere di avere solo quelle, ci vuole anche qualcosa di più semplice che catturi l'attenzione del grande pubblico di Topolino (che sono i bambini).

    Faccio un esempio affine: io scrivo e metto in scena anche spettacoli per bambini. Mi piace di tanto in tanto inserire qualche battuta che possono comprendere i genitori, dato che anche loro pagano il biglietto e mettendomi nei loro panni mi piace fare qualcosa che soddisfi anche loro. Non va però dimenticato che il prodotto è rivolto ai bambini. Non posso scrivere qualcosa narrativamente complesso come un LOST, perchè non verrebbe compreso.
    Spesso mi capita che mi rendo conto di alcuni passaggi narrativi troppo complessi per il target a cui mi rivolgo, e allora taglio un colpo di scena o un doppio piano che rende più intricata la comprensione.
    Certo, Quarto Potere è bello, ma se lo avessi fatto vedere alle persone che andavano al cinematografo a vedere i Lumière, non lo capirebbero.
    Se faccio vedere a mia madre LOST, o anche solo Dr.House, non riesce a stare dietro alla narrazione con le sottotrame incrociate che ormai è una regola, e al ritmo forsennato con cui proseguono le vicende; lei ha un'altra televisione e altri film in testa, non è "educata" a questo tipo di prodotti.
    Ho sentito infatti il parere di alcuni amici che hanno definito Il Cavaliere Oscuro come troppo complesso, ci sono troppi elementi, è difficile da seguire; guarda caso sono persone che vanno al cinema molto raramente e non seguono i serial degli ultimi anni.

    Tornando a Topolino, io lo considero come un avvicinamento alla lettura, una preparazione a un eventuale futuro da lettore di fumetti adulto; le storie possono essere apprezzate, ma non sono rivolte a noi. Poi so che è un discorso complesso da accettare per chi ci è più attaccato e lo sente più vicino (rimembro il discorso che faceva Grrodon nel topic di Witch), ma non si può negare il fatto che il target di riferimento è prevalentemente (non "solo") di bambini, e ad essi ci si rivolge.
    Di tanto in tanto fanno capolino quelle storie e quelle saghe di un gradino superiore che ho citato sopra, ma non possono essere la regola.
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  • DeborohWalker ha scritto:Bè, che Topolino sia prevalentemente per bambini è innegabile.
    Il 90% - 95% delle copie (ma forse anche di più) sarà acquistato da bambini o da genitori che lo vogliono far leggere ai loro bambini.
    Mi sembra una percentuale un po' troppo alta, secondo me devi calare.
    DeborohWalker ha scritto: Tornando a Topolino, io lo considero come un avvicinamento alla lettura, una preparazione a un eventuale futuro da lettore di fumetti adulto; le storie possono essere apprezzate, ma non sono rivolte a noi. Poi so che è un discorso complesso da accettare per chi ci è più attaccato e lo sente più vicino (rimembro il discorso che faceva Grrodon nel topic di Witch), ma non si può negare il fatto che il target di riferimento è prevalentemente (non "solo") di bambini, e ad essi ci si rivolge.
    All'inizio degli anni '90 la Disney e il Sole24Ore realizzarono una serie di inserti al quotidiano chiamati "L'economia di Zio Paperone", interessante iniziativa contente storie e redazionali che spiegavano in maniera semplice diversi aspetti economico-finanziari. Ebbene, sulla quarta di copertina dei fascicoli spesso compariva una pubblicità del Topo contente i dati, risultati da una rilevazione, relativi ai lettori del settimanale (lettori, attenzione, non acquirenti): ebbene, la rilevazione diceva che i lettori bambini erano 1.500.000 e quelli adulti 3.000.000 (i numeri non sono precisi, vado a memoria).
    Ora mettiamo, che 1.500.000 di adulti fossero i genitori dei bambini, rimane sempre un altro 1.500.000 che leggeva il topo pur non avendo figli. E non è mica poco.
    Magari ora il numero dei lettori sarà calato o aumentato rispetto ad allora, però è mia convinzione che le percentuali di lettori bambini e adulti siano più o meno simili. Se fosse veramente come penso, questo significherebbe che i target dovrebbero essere 2 e non 1 solo. Poi in realtà la maggior parte degli adulti saranno lettori non-nerd, che leggono il Topo per svago magari durante una pausa lavoro o prima di dormire, che si "accontentano", quindi, anche storie senza grosse pretese.
    DeborohWalker ha scritto: Di tanto in tanto fanno capolino quelle storie e quelle saghe di un gradino superiore che ho citato sopra, ma non possono essere la regola.
    Credo che nessuno vorrebbe solo grandi saghe e storie da incorniciare (anche perché non sono sicuro che un livellamento così verso l'altro sia proprio un bene), però si gradirebbe che comparissero con più frequenza, questo si.
  • Tyrrel ha scritto:Io vedo solo l'espressione del suo punto di vista, secondo il quale noi semplici lettori non siamo proprio i più accreditati a discutere di questioni interne alla Disney
    Nel caso specifico non si parla di questioni interne alla redazione, ma di un idea che molti (me compreso) si sono fatti riguardo il fatto che alcuni autori sono favoriti rispetto ad altri altrettanto validi (leggasi "che fanno storie che ai bambini piacciono allo stesso modo"), e secondo noi più validi (leggasi "le loro storie piacciono anche a noi"). E sono dati statistici.

    In tutto questo, qualcuno (FV, in particolare) se la è particolarmente presa, chiaramente convinto, come in effetti è, di essere tra questi autori.

    Non c'entra nulla il dire "la fuffa c'è sempre stata", mi pare ovvio. Il problema è che qui ci si accontenta della fuffa, e si incoraggiano i "bravi sceneggiatori" produttori di fuffa. Si vuole fare della fuffa la norma, perché tanto vende ai bambini. E siamo in una società che in effetti non fa altro, basta accendere la TV e vedersi un po' di pubblicità, ma dalla Disney speravo ancora non arrivassero così chiaramente simili messaggi.

    A Deboroh dico, ma lo sa già visto ciò di cui si occupa, che semplicità e qualità non sono affatto due cose così incompatibili. Io adoro Cimino, non è LOST. Anzi, è molto più semplice di WoM.
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  • LBreda ha scritto:A Deboroh dico, ma lo sa già visto ciò di cui si occupa, che semplicità e qualità non sono affatto due cose così incompatibili. Io adoro Cimino, non è LOST. Anzi, è molto più semplice di WoM.
    Certo che lo so, ma secondo me bisogna anche considerare che stiamo parlando di gente che scrive per il "format" Topolino.
    Forse un buon autore, con il dovuto tempo a disposizione, sarebbe in grado di scrivere un'opera per bambini con una qualità e una ricchezza paragonabile al Piccolo Principe. E guarda caso, Casty e Faraci, i primi due autori che vengono venerati dai Disney-fan, scrivono poche storie all'anno.
    Poi ci sono degli autori che definite "onnipresenti" e che nel topic del papersera sono stati accusati di raccomandazioni, che appaiono molto più spesso, dei quali appare una storia ogni 1-2 numeri, e molto più presenti sul Topo.
    Ora, pur senza voler sminuire Casty e Faraci, molto probabilmente la qualità delle loro storie ne risentirebbe se dovessero scriverne una ogni settimana o ogni 15 giorni ai ritmi produttivi di Topolino, perchè avrebbero meno tempo per pensarci su, per perfezionarla, per correggere e rivedere alcune cose...
    Quindi, ritengo che alcuni autori siano più "produttivi", magari con una qualità media più bassa dei mostri sacri, proprio perchè devono rispondere alla richieste che un settimanale come il Topolino può avere.

    Poi, non sia mai che io difenda la "scarsa qualità", eh :D
    Però vorrei far capire che Topolino ha ritmi ed esigenze dai quali non si può pretendere di avere in ogni numero un "La vera Storia di Novecento".
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  • DeborohWalker ha scritto:Però vorrei far capire che Topolino ha ritmi ed esigenze dai quali non si può pretendere di avere in ogni numero un "La vera Storia di Novecento".
    Nessuno pretende ciò, o perlomeno io non lo pretendo affatto. Ma avere un QQQ o in alternativa un WoM a settimana o quasi è tragico. Altre cose sono solo un po' meno tragiche, ma comunque tragiche. Altre sono belle, e anche chi non le apprezza appieno (Grrodon da quello che so non apprezza la ripetitività ciminiana), ammette che sono almeno belle storie. Poi ci son i capolavori, ma i capolavori per definizione non sono la norma, e non chiedo che lo siano.

    Sottolineo poi che WoM e vippate varie sono ben preparate, e il loro problema non è certo il ritmo settimanale. E no, dubito che sia necessario conoscere i meccanismi profondi di una redazione per dire che WoM sia ben ponderato.

    Chiaramente dico WoM per dire, è l'archetipo della fuffa, ma c'è dell'altro.
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  • Ma qui si sta a replicare i soliti vecchi discorsi.
    Tre cose.
    - Il fulcro di tutto è che Bosco ha esplicitato la sua posizione secondo cui il fumetto Disney è roba da bambini. Ha detto insomma una cosa molto brutta.
    - Mio fratello ha nove anni e segue Lost avidamente, ma vabbè.
    - Nel 2006 c'era un Casty a settimana di qualità sempre crescente, se ora scrive poco non è per far crescere la qualità delle sue storie.
  • Grrodon ha scritto:- Il fulcro di tutto è che Bosco ha esplicitato la sua posizione secondo cui il fumetto Disney è roba da bambini. Ha detto insomma una cosa molto brutta.
    No. Bosco dice che il fumetto Disney è PREVALENTEMENTE roba da bambini, non puoi distinguere come al solito le cose in bianche o nere.
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  • E tu non puoi essere così ottuso da non capire cosa si intenda veramente. A parte il fatto che già quell'affermazione, unita ovviamente alla giustificazione sugli atti di Ambrosio è grave assai, perchè denota una considerazione del fumetto Disney assolutamente fuorviante. Per Bosco scrivere Disney è un fatto "scolastico", quasi psicologico, dovuto al fatto che si tratta di correre incontro ai gusti dei bambini. Nel far questo appoggia pienamente Ambrosio che nel produrre ciò che produce tiene esattamente conto di ciò che i bambini guardano normalmente in tv. Insomma, trovo sia un ragionamento assolutamente aberrante, che porta solo a leggere cattivo fumetto Disney.
  • Deb, dì quello che vuoi, ma la situazione è indifendibile. Ci sono affermazioni folli. Si dice che è impossibile scrivere qualcosa che piaccia a bambini e adulti critici.

    Pura follia, c'è poco da dire.
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  • LBreda ha scritto:Deb, dì quello che vuoi, ma la situazione è indifendibile. Ci sono affermazioni folli. Si dice che è impossibile scrivere qualcosa che piaccia a bambini e adulti critici.
    Pura follia, c'è poco da dire.
    Questa cosa l'ho scritta io. È un'opinione, non una follia. Tra l'altro, non ho scritto che è impossibile, ma che è difficile. E non ho nemmeno scritto che è difficile in assoluto, ma che forse è difficile solo per me, forse è solo un mio limite. Dove sarebbe la follia?
    Breda, non ti pare di esagerare a volte? Mi ricordavo di te, qualche anno fa, come un tipo tranquillo e riflessivo. Che ti è successo ultimamente?
    Fausto
  • Fausto ha scritto:Questa cosa l'ho scritta io. È un'opinione, non una follia.
    Nono, non è una cosa opinabile, affatto. Ho letto chilate di roba che amavo da bambino e amo ora.
    Fausto ha scritto:Tra l'altro, non ho scritto che è impossibile, ma che è difficile. E non ho nemmeno scritto che è difficile in assoluto, ma che forse è difficile solo per me, forse è solo un mio limite. Dove sarebbe la follia?
    Qui cito.
    FV sul Papersera ha scritto:Ma pensi che sia facile - anzi, meglio: pensi che sia possibile - scrivere qualcosa che possa piacere e stupire i bambini e piacere e stupire anche te? Con "te" intendo il lettore esigente, informato e filologicamente attento.
    Secondo me, non è possibile.
    E non mi sembra di tagliare nulla che modifichi il significato di ciò. Se sto sbagliando, dimmelo.
    Fausto ha scritto:Breda, non ti pare di esagerare a volte? Mi ricordavo di te, qualche anno fa, come un tipo tranquillo e riflessivo. Che ti è successo ultimamente?
    Sono tutt'ora tranquillo e riflessivo, ma quando l'impatto delle cose che leggo è forte tendo ad adirarmi lievemente.
    Lorenzo Breda
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  • Nel post successivo a quello citato da Breda, scrivevo - a completamento e per migliore chiarezza di quanto affermavo - quanto segue:
    Io sono assolutamente convinto che ci sia un modo per scrivere per molte fasce di lettori. Non tutte. Molte. Che ci sia un umorismo che soddisfi i lettori giovani (che incontro spesso, e cerco di capire come la pensano) e anche voi.
    Dico solo che quel livello di profondità che Grrodon (uno su tutti) cerca, temo che non sia possibile raggiungerlo. Si può sfiorare. Ci abbiamo provato io e Marco Bosco (e ci riproveremo) con DoubleDuck. L'ha fatto Tito con Novecento. Lo fa Casty. Ma dobbiamo ammettere che raggiungere la "maraviglia" non ci è più possibile. Non parlo della soddisfazione di una lettura, parlo proprio di quell'incanto che l'età e l'esperienza ci fanno perdere.
    Poi, in realtà io dovrei parlare solo per me e non per altri. E per conto mio non ho difficoltà ad ammettere che non ho la pretesa di stupire nessuno. Quando una mia storia è piaciuta, sono più che soddisfatto. Ho fatto bene il mio lavoro (che oltretutto mi piace). Può essere benissimo che questo è semplicemente il mio limite, e che, al contrario, è assolutamente possibile anche oggi toccare i cuori anche di lettori come voi. Basta saperlo fare.
    Vuoi fare il pignolino? Fare un po' di pulci alla sintassi o, come dice un mio amico toscano con espressione alquanto colorita, vuoi fare la punta allo stronzo? Accomodati. Quello che penso lo puoi leggere, se ti interessa farlo.
    Poi, giusto per mettere un po' di puntini sulle i, permettimi di ricordarti una cosa e di rendertene nota una un'altra. La cosa che ti voglio ricordare è che sono l'autore di un fumetto intitolato Speed Loop che, purtroppo, ha visto solo il primo episodio pubblicato ma che è stato pressoché unanimemente indicato come un tipo di narrazione che sapeva parlare al lettore più giovane e a quello più scafato.
    La cosa che invece vorrei renderti nota è che il fatto che tu ti "adiri lievemente" non ti autorizza a giudicare le opinioni altrui, per il solo fatto che tu non le condividi, follie e, di conseguenza, chi esprime quelle opinioni un folle. Un matto. Un malato di mente.
    Ecco, se scendessi sul tuo stesso terreno, ti inviterei caldamente a dare del matto a tuo fratello. Ma non lo farò. Mi limiterò a consigliarti di moderare i termini.

    E comunque, siccome sono stufo di polemiche e polemichette, dico subito peace and love, così non se ne parla più.
    Buona notte a tutti.
    Fausto
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