[Disney] Buena Vista Lab

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Mi sono accorto solo ora (per il solito motivo delle impostazioni di rete in ufficio) che nel post di Tito è presente un'immagine della cover, cliccando la quale ne viene caricata un'altra con grandezza e definizione maggiori:

    http://nova100.typepad.com/.a/6a00d8341 ... b8d970b-pi

    Vista a questa grandezza è ancora più stupenda! :sbav:

    L'immagine tra l'altro permette di fugare ogni dubbio: è effettivamente "BuenaVista Lab", continua la numerazione e compare la scritta "trimestrale".
    Che non si tratti veramente di un recupero occasionale e che la testata riprenda veramente?
  • Un'ottima idea, quella della ripubblicazione in grande formato (e con grande cura).
    Avevo acquistato appositamente Topolino, per via di Novecento (era il primo numero che tornavo a comprare dopo tanto tempo). Ma non mi farò certo mancare anche questo volume. La storia merita più che ampiamente di essere letta nella miglior veste possibile.
  • BVLAB #6: La Vera Storia di Novecento

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    Che storia Novecento. Prende i personaggi e ti fa capire che sono ottimi personaggi, adattabili ad ogni situazione. Materia prima splendida che può essere utilizzata per raccontare storie in un modo che più empatico non si può. Perché siamo tutti legati a Topolino, Pippo, Basettoni, sono figure che abbiamo imparato a conoscere nella nostra infanzia, e che incredibilmente sono adatte a raccontare anche storie che infantili non sono. E quindi proprio per questo loro valore aggiunto, tanto vale utilizzare loro quando si ha una buona idea in mente, in modo da affrancarli da una dimensione che anno dopo anno è sempre più stretta per loro. Sono quindi contento che sia stato scelto Novecento per riesumare, anche solo occasionalmente il Lab. Certo, è una riesumazione forzata, visto che non mi pare abbiano intenzione di conservare la testata e di farla uscire trimestralmente sul serio, e visto anche che a questo punto tanto valeva integrarci dentro pure l'Artemis Fowl di Rigano che invece è uscito sotto il logo Buena Vista ma senza Lab. Ristampando una storia da Topolino si viene un po' a perdere il senso della collana, cioè quella delle graphic novel inedite, ma visto che tra un progetto interrotto e l'altro di inedito nei numeri precedenti si era visto poco allora tanto vale utilizzare il brand in questo modo. La grafica è differente dalle altre uscite, anche se il formato è lo stesso: il numero 6 non appare sulla costina ma in piccolo nella scrittina verticale in prima di copertina. L'estetica è sublime.
    Vale la pena spendere 7 euro per una storia che già si ha? Personalmente sono contro la politica del doppione, ma per forza di cose devo dire sì. E non lo dico tanto per le interviste (interessanti) e le scene inedite con gli errori fuori dal set in versione smatitata che di per sé potrebbero anche giustificarne la spesa: lo dico perché Topolino è una testata varia, piena di roba buona mischiata a merda sciolta. E' più una rivista da conservare in soffitta o in garage, nella speranza che il suo meglio venga estratto e raccolto nei volumi eleganti che invece dovrebbero fare la loro figura in libreria. Come nel caso di Novecento, o dei Tesori. Come ho avuto modo di dire a suo tempo, testate come quella sopracitata o serie come La Grande Dinastia dei Paperi dimostrano come nel 2009 sia oramai finito il tempo delle antologie disordinate. Ma d'altra parte temo che la ripresa del Lab sia una scelta di facciata che non avrà seguito alcuno.
  • Come ho scritto sul Papersera, riporto la domanda che ho fatto a Faraci sul suo blog nel topic su Novecento, e la sua risposta:

    "Ciao Tito. Volevo sapere se hai informazioni su un eventuale futuro della collana Buena Vista Lab. Te lo chiedo perchè ho visto nei credits che il volume su Novecento è a cura dello staff di "Alta Fedeltà", collana a cura delle Edizioni BD che tu presiedi. Sarebbe bello sapere se Buena Vista Lab è stato ripescato solo per dare degna collocazione alla ristampa di Novecento o se fra 3 mesi si troverà in edicola e fumetteria un nuovo numero, sempre a cura di "Alta Fedeltà", magari con un'altra storia non troppo vecchia da "Topolino" ma sempre meritevole di un volume del genere.
    Grazie"

    "Caro Bramo,
    bella domanda...
    AF è, innanzitutto, un'agenzia di consulenza editoriale e, in questa veste, ha curato il volume per la Disney. Ciò che auspichi sarebbe bello, bellissimo. Per ora, per quanto ne so, non sono però in programma altre uscite del genere. Ma chissà. Ripeto: sarebbe bello."
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Buena Vista Lab # 6 - La Vera Storia di Novecento (Baricco - Faraci - Cavazzano)

    La collana Buena Vista Lab viene ripescata dopo due anni di oblio per ospitare la ristampa di quella che a mio parere è probabilmente la più bella storia a fumetti appara sul settimanale Topolino nel corso del 2008, "La vera storia di Novecento".
    Comprai apposta il numero che la conteneva, immaginando sarebbe stata un capolavoro vedendo i nomi coinvolti, e non mi sbagliai. La storia è un capolavoro, a tutti gli effetti. I personaggi Disney vengono presi da Faraci, ormai tra i più esperti scrittori di roba Disney, e vengono usati nel modo corretto, tutti quanti. Il bello è che questo "modo corretto" non è niente di trascendetale, ma semplicemente credere che siano personaggi in carne ed ossa. E che in quanto tali, per quanto abbiano sembianze di animale antropomorfi e siano esenti da concetti puramente umani come lo scorrere del tempo e altri "limiti", possono vivere qualunque tipo di avventura, perchè non hanno i nostri limiti appunto ma anche perchè come gli esseri umani sono sfaccettati, imprevedibili e per lo più incodificabili.
    Faraci lo sa, e anche Baricco sembra, dato che le pennellate e i suggerimenti che dà per questa storia sono preziosi e corretti. Il tutto contribuisce a creare un'ottima avventura in costume, dove Topolino è il trombettista-voce narrante, Basettoni il capitano della nave, Manetta il suo secondo, Macchia Nera un perfetto Blackspot, e soprattutto Pippo è un credibilissimo Novecento.
    Prima di leggere questa storia l'anno scorso io avevo solo visto il film di Tornatore ispirato al testo teatrale/libro di Baricco, La leggenda del pianista sull'oceano. Ne ero sempre rimasto incantato. Subito dopo aver letto la storia, comprai il libriccino. E' ancora meglio, una breve ma intensissima storia, di quelle che ti entrano dentro e non escono più. Bene, il fumetto non è secondo a nessuna delle altre versioni di Novecento. E' solo un altro medium che narra questa storia, che come dice Baricco "val la pena di essere raccontata". E i personaggi Disney, dopo decenni di parodie, dimostrano ancora una volta di essere naturalmente predisposti a interpretare meravigliosamente qualunque tipo di personaggio.
    Tutto il cast è usato alla perfezione, Macchia Nera è riscoperto nella sua natura più vera e Pippo... be', è proprio vero, ha l'animo di Novecento, sognatore, fuori dal mondo, son una sua logica laterale ma perfettamente parallela a quella comune, non un semplice folle stupido come decine di mediocri storie ce lo hanno presentato.
    I disegni di Cavazzano, poi... la sua scelta era scontata, una grande storia per Tito è quasi sempre sinonimo di Giorgio alle matite. Il che contribuisce a rendere la grande storia ancora più grande. Cavazzano è divino, il suo Macchia Nera stanco e sudato in primo piano in una vignetta è qualcosa di incredibile, la scioltezza di Pippo è invidiabile, i panorami del piroscafo Virginian unici.

    Ora... ad appena un anno di distanza, c'è un vero senso di ristampare questa storia in una volume da quasi 7 euro, oltre a quello di spennare i poveri nerd amanti del buon fumetto? Sì e no, direi.
    , perchè l'edizione non può non soddisfare il lettore. La copertina riprende la copertina di Topolino n. 2737 dove la storia ha esordito, rielaborandolo però, dandogli un retino marroncino in tandem con il contorno, marroncino appunto e ricamato, e in cui campeggia orgoglioso e stupendo il titolo, oltre che i tre nomi degli autori. Le alette della copertina e della quarta di copertina riportano le biografie in breve e le parole che la De Poli aveva scritto l'anno scorso sul Topo, e l'insieme conferisce un'aria di lusso che fa sì che il volume ben campeggi anche nelle librerie.
    I contenuti sono sotanziosi: una nuova intervista di Faraci a Baricco, preceduta da un'interessante descrizione di Tito sulla nascita dell'idea; la riproposizione delle domande a Cavazzano, fatte l'anno scorso; pagine di scenggiatura e bozzetti di Giorgio; (punta di diamante) 6 tavole inedite di "Errori sul set", che mostrano quello che succedeva nel dietro le quinte del set mentre i personaggi recitavano, altro modo di intendere reali e realistici i personaggi - tutte molto divertenti, specie quella del dialogo tra Mickey e Macchia, quella della copertina e quella di Topolino perfettino; un interessante articolo di Enrico Remmert sulle varie incarnazioni della storia di Novecento e le biografie dei 3 autori (questo come ogni precedente Buena Vista Lab).
    Ma c'è anche un no. E' chiaro, chi ha amato la storia non può non volerla valorizzata in tal modo su un volume del genere, ma sembra quasi una presa in giro per chi comprò Topolino apposta per quella storia, facendola uscire a così breve distanza di tempo. Meglio sarebbe stato allora farla uscire direttamente in un volume a sè l'anno scorso, ridando così la sua natura originaria al Lab che di per sè avrebbe dovuto presentare graphic novel inedite. Quale miglior luogo originale per questa perla? Certo, storie così impreziosicono il settimanale, ma questa storia è a mio parere differente da altre grandi storie Disney, ha un qualcosa di diverso (anche dalle Grandi Parodie, checchè ne dica Mollica in apertura di volume)... insomma, Casty ce lo vedo bene a impreziosire Topolino, anche Faraci con storie come il ciclo di Manetta o L'ultimo caso, ma questa che è una vera e propria storia-evento l'avrei ben vista direttamente qui.
    Se questo fosse stato il la per riprendere la testata con una nuova concezione, cioè la ristampa di storie apparse recentemente su Topolino ma che meritano una riproposizione su un volume a sè, sarebbe stato diverso. Ma Faraci non sa niente di un'ipotesi del genere, e ufficialmente fra 3 mesi in edicola non ci sarà nessun nuovo numero della testata. Peccato.

    In definitiva, una storia bellissima, stupenda, da avere in questa edizione anche se la si ha su Topolino, per la storia in sè e per i contenuti extra che il volume offre. Volume promosso. :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Presa e letta la graphic novel di Epic Mickey. Che dire?
    Disegni eccellenti e colori anche meglio, ne voglio ancora.
    La trama penso che adatti abbastanza bene il videogioco (non ce l'ho ancora), anche se per ottenere un po' di respiro in più nello spazio a disposizione è stato usato lo stratagemma di saltare a piè pari alcuni passaggi del gioco: nelle tre tavole in cui si descrive "Topolino attraversò Avventuralandia, Tomorrowland e il Maniero Solitario" si percepisce benissimo che si stanno bypassando tre mondi "filler" del videogioco, evadendo la pratica in modo un po' sbrigativo.
    Interessanti le citazioni (nel videogioco me ne aspetto ancor di più) e piacevole la presenza di qualche editoriale "storico" in chiusura di volume.
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  • Buena Vista Lab # 7 - Epic Mickey: La Leggendaria Sfida di Topolino (La Graphic Novel del Videogame)
    (David/Celoni-Mottura)

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    Vabbè, ormai la collana "Buena Vista Lab", nata nel 2005 con il proposito di raccogliere graphic novel inedite e sperimentali per quanto riguarda il fumetto disneyano, è alla deriva da ormai alcuni anni, da quando dopo il # 5 è scomparsa dalle edicole. Quando l'anno scorso l'etichetta è stata riesumata per ospitare la prima delle due edizioni deluxe de La Vera Storia di Novecento di Faraci e Cavazzano, i lettori hanno ormai capito che il Lab a dispetto della numerazione che prosegue e della periodicità che viene millantata trimestrale quando è semplicemente casuale è un contenitore di roba varia, da tirare fuori quando serve, quando si vuole pubblicare una qualche storia particolare in un'edizione prestigiosa facendola finire anche in edicola e non solo nelle librerie e fumetterie come succede ai titoli "Disney Libri".
    In quest'ottica il Lab deve essere sembrato il posto ideale dove pubblicare la graphic novel che narra sottoforma di fumetto la storia alla base del videogioco di Warren Spector Epic Mickey, su cui la Disney internazionale ha puntato molto. E dopo aver addirittura temuto che il lavoro in questione potesse essere in esclusiva come Digicomic, ecco fortunatamente a un mese dall'uscita del videogame l'edizione cartacea.

    La Disney in questo 2010 ha preso la bellissima abitudine di realizzare adattamenti di un certo tenore dei propri film live-action, affidati a nomi non da poco del fumetto internazionale, e la stessa cosa ha fatto con Epic Mickey. Ai testi abbiamo infatti Peter David, blasonato autore Marvel autore di varie storie di Spiderman, di Hulk e dei prequel a fumetti della Torre Nera di Stephen King. Ai disegni ecco un duo tutto italiano, Fabio Celoni e Paolo Mottura, i quali sfoggiano qui il loro stile moderno, accattivante, fuori dagli schemi e libero che a suo tempo forgiarono su PK e che ora utilizzano magnificamente in questo one-shot.

    La storia vede protagonista un Topolino in classiche braghette rosse, che combina un pasticcio con il lavoro del mago Yen Sid. Un suo gesto un po' incosciente, che tratteggia perfettamente il Mickey Mouse delle origini, crea un vero disastro a Rifiutolandia, luogo dove vivono le icone dei vecchi cartoni animati dimenticate da tutti. Quando arriverà lì, Topolino si potrà rendere conto personalmente del disastro, oltre a ritrovare vecchi "colleghi" di cui ha scordato l'esistenza e a scontrarsi con Oswald, il coniglio fortunato, suo precursore che nutre un profondo odio verso il Topo che a suo dire ha usurpato il posto che gli spettava.

    In giro per il web ho letto critiche impietose sulla sceneggiatura del fumetto. Critiche che assolutamente non condidido. Per quanto la parte grafica sia migliore di quella dei testi, David fa un ottimo lavoro nell'edattare la storia. E' vero, in un paio di passaggi risulta forse sbrigativo, ma si vede che quello che preme alla sensibilità dell'autore è far risaltare i sentimenti dei personaggi, e ci riesce a mio parere. L'insicurezza di Topolino, il rancore di Oswald, la rassegnazione dei personaggi dimenticati, il [spoiler]doppiogioco[/spoiler] dello Scienziato Pazzo, la crudeltà inumana della Macchia Nera (da non confondere con il Macchia che conosciamo nei nostri fumetti) che ha causato tutto... David ci fa sentire questi personaggi vivi, vicini a noi per le loro pulsioni, i loro sentimenti e le loro disgrazie.
    Il tutto in una storia che mi pare segua fedelmente quanto basta la trama del videogame, che è ricca di citazioni ai corti classici e che è incorniciata da quel ben di Dio dei disegni di Celoni e Mottura. La libertà dalla gabbia delle tavole è solo una delle cose apprezzabili, anzi è solo il mezzo tramite il quale i due disegnatori sfruttano la parte estetica per dipingere cose incredibili, vignette pazzesche, personaggi tratteggiati in modo meraviglioso e tavole in sostanza che guarderesti per ore incantato. Lo stile moderno e visionario dei due offre scene impagabili, una goduria per la vista.

    In fondo al volume, alcuni interessanti articoli firmati da Luca Boschi ci istruiscono sulla storia di Oswald e della sua carriera animata e a fumetti, su quello che è accaduto al progetto disneyano incentrato sui Gremlins (Gremlin Gus è la spalla di Topolino nel gioco e nel fumetto), su alcune nozioni riguardo allo Scienziato Pazzo e sui cartoon classici citati nella graphic novel; in coda a tutti questi ricchissimi e dotti contributi la presentazione di Warren Spector sui personaggi del videogame.

    Si tratta quindi di un volume prezioso, che al modesto prezzo di euro 4.90 offre un'edizione degna e una storia che tanto ai testi quanto ai disegni sfiora l'eccellenza.


    Anteprima "Epic Mickey - La Graphic Novel"

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    Come postilla, aggiungo che allo stand Disney dello scorso Lucca Comics & Games veniva dato in omaggio un opuscoletto spillato, che conteneva una delle 6 storielline scritte da Peter David e disegnate da Claudio Sciarrone, che fanno da prequel alla storia del gioco e della graphic novel.

    Il piatto forte dell'albetto è la breve storia a fumetti L'Ora delle Pulizie, su testi di Peter David e disegni di Claudio Sciarrone. Questa è uno dei 6 Digicomics prodotti a tema Epic Mickey, 6 storie ambientate nell'universo di WasteLand (o Rifiutolandia), vale a dire il luogo in cui vive Oswald e altri vecchi personaggi dimenticati dell'animazione. Oltre a quella qui pubblicata, su "Topolino" # 2870 ne sono state proposte altre 3, e così possiamo capire come il tema delle storielle è fare da sorta di prequel alla storia del gioco/graphic novel mostrando un po' la vita di tutti i giorni di Oswald, prima degli avvenimenti del videogame, con l'arrivo di Topolino.
    Nella storiella proposta in questo albetto vediamo Oswald, insieme alle versioni androidi di Paperino e Pippo (che il coniglio stesso ha costruito) occuparsi della pulizia dell'orologio della torre, in una specie di grottesca e quasi distrubante versione alternativa del corto animato Clock Cleaners. Ed è davvero strano vedere il Trio con a capo Oswald invece che Mickey, e con queste versioni distorte di Paperino e Pippo. Comunque da una battuta di Oswald emerge chiaramente il suo odio per Topolino...
    La storiellina è niente di che, intendiamoci, ma immerge nell'assurdo universo che farò da sfondo all'avventura di Topolino in Epic Mickey e inoltre è graziata dai disegni di Sciarrone, che anche se si presenta con uno stile leggermente diverso da quello degli anni '90 e primi anni 2000 (stile già visto nel Digicomics dimostrativo e in Topolino e gli scacciafantasmi) è sempre ai livelli dell'eccellenza, in particolare è apprezzabile il suo Paperino bionico e il suo Oswald, reso molto plastico nei movimenti e sicuramente accattivante nell'aspetto.
    Il resto dell'opuscolo si compone di un articoletto di Luca Boschi in cui il critico disneyano parla del personaggio di Oswald, ricordando le sue origini e di come fu scippato a Walt Disney... cose note ai fan più incalliti ma piacevoli da leggere anche qui. Si parla anche delle sue comparse nei fumetti (non disneyani).
    C'è infine un secondo articolo, di Stefano Ambrosio, che parla del gioco in sè e per sè, con alcuni riferimenti alla classicità Disney e pochi cenni alla storia, in un giusto equilibrio nell'incuriosire senza spoilerare. Ambrosio ci conferma che il Macchia Nera del gioco non è certo quello dei fumetti ideato da Gottfredson, ma una creatura fatta di inchiostro nero, e ricorda l'uscita della graphic novel (anche se non specifica la data) con la riproduzione in piccolo formato di alcune tavole di Celoni-Mottura.
    Ultima modifica di Bramo il mercoledì 29 dicembre 2010, 23:37, modificato 1 volta in totale.
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  • Segnalo che stamattina al Disney Store ho visto il peluche di Oswald.
    E mi sono emozionato tanto.

    Che bello, è ufficialmente tornato nel mondo Disney, ora voglio dei suoi nuovi corti.
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  • Ce lo sul mio comodino pronto per essere letto...anche se un dubbio mi affligge...
    finire prima il videogame o godermi pienamente la graphic novel? :D
  • DeborohWalker ha scritto:Segnalo che stamattina al Disney Store ho visto il peluche di Oswald.
    Ma wow, lo vojo!
  • MinnieMouse ha scritto:Ce lo sul mio comodino pronto per essere letto...anche se un dubbio mi affligge...
    finire prima il videogame o godermi pienamente la graphic novel? :D
    Bella domanda. Non so quanto la storia a fumetti possa effettivamente sciupare la trama del gioco... io di mio ti consiglierei di leggere subito la graphic novel, che è davvero una figata e sono contento che alla fine l'hai comparata anche tu. Anche perchè per come l'ho intesa io è davvero più sbilanciata sui sentimenti di Topolino e Oswald, che credo nel gioco saranno molto più in secondo piano... è ovvio che il fumetto qualcosa ti anticipa ma penso davvero niente di grosso...
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  • Letto pure io. Dopo aver giocato Epic Fail, è stato bello poter tornare alla radice di ciò che di buono ha questo progetto, e cioé l'idea base. Proprio una bella storia, che trova nel fumetto delle informazioni in più, tipo la backstory di Ortensia, o il fatto di come venivano impiegati i rifiuti che arrivavano a Wasteland. Bravi Celoni e Mottura, che si completano a vicenda: Celoni è un virtuoso che però è così virtuoso da perdere il senso della composizione della vignetta, mentre Mottura crea dei setting più convincenti ma difetta di espressività nei volti dei personaggi. L'albo è bello ed elegante e Luca Boschi firma quelli che secondo me sono i suoi articoli migliori da mesi a questa parte, dando informazioni storiche e nel contempo utili e capaci di immergere il lettore ancora di più nel progetto Epic Mickey. Dalla sceneggiatura però penso fosse lecito aspettarsi di più, visto il nome blasonato di Peter David, che invece qui si limita a prendere la cosa sottogamba confezionando un prodotto dal ritmo discontinuo, tanto frenetico in certi punti, quando riflessivo in altri (molto bello lo spiegone sul disastro del solvente). Però nel complesso è il miglior adattamento tra quelli recenti, e fa piacere che la collana Lab sia stata ripescata proprio per ospitarlo. Molto strano che questo fumetto differisca dal gioco in parecchi punti, sia come setting che come concetti, forse entrambi i prodotti sono a loro volta adattamenti di uno script basilare con molte più informazioni che era stato redatto da Spector? Se così fosse, probabilmente il prodotto perfetto sarebbe il romanzo di Epic Mickey.
  • Grrodon ha scritto:Dalla sceneggiatura però penso fosse lecito aspettarsi di più, visto il nome blasonato di Peter David, che invece qui si limita a prendere la cosa sottogamba confezionando un prodotto dal ritmo discontinuo, tanto frenetico in certi punti, quando riflessivo in altri (molto bello lo spiegone sul disastro del solvente).
    Condivido; il oggetto è ottimo ma la graphic novel saprebbe di occasione sprecata per via di una sceneggiatura mediocre. Saprebbe, perché a mio avviso i soli disegni di Celoni e Mottura giustificano ampiamente l'acquisto; al diavolo la sceneggiatura, prendete l'albo e gustatevi questa meraviglia di tavole. Rivedere Celoni nuovamente all'opera con il mondo Disney, poi, è qualcosa di commovente; anche perché nei suoi disegni, e in quelli di Mottura, si respira al 100% quell'atmosfera di "Disney New Generation" di :pk2: e soprattutto :pkna:, nonostante tanta acqua sia passata sotto i ponti. Se a distanza di tempo il risultato è questo è segno che allora il genere non è affatto morto, ma è solamente nascosto sotto la cenere in attesa di poter ardere nuovamente. Sarebbe chiedere troppo se, visto il risultato ottenuto, si decidesse di riprendere questo discorso immotivatamente interrotto anni fa?
  • Tyrrel ha scritto: Condivido; il soggetto è ottimo ma la graphic novel saprebbe di occasione sprecata per via di una sceneggiatura mediocre. Saprebbe, perché a mio avviso i soli disegni di Celoni e Mottura giustificano ampiamente l'acquisto; al diavolo la sceneggiatura, prendete l'albo e gustatevi questa meraviglia di tavole. Rivedere Celoni nuovamente all'opera con il mondo Disney, poi, è qualcosa di commovente; anche perché nei suoi disegni, e in quelli di Mottura, si respira al 100% quell'atmosfera di "Disney New Generation" di :pk2: e soprattutto :pkna:, nonostante tanta acqua sia passata sotto i ponti.
    Mmm... io non capisco questo grande odio per la sceneggiatura di Epic Mickey. Io sono d'accordo nel dire che non è un capolavoro, che dato il calibro dello sceneggiatore ci si poteva aspettare di più e che sono presenti nella trama alcune cadute di stile come la velocità di un paio di passaggi e poche battute malriuscite. Ma a fronte di questo io ho visto una sceneggiatura attenta a scandagliare l'animo di Oswald, il che si delinea in più di un monologo che il coniglio affronta... ho visto una storia condotta in modo chiaro e anche avvincente, e un uso tutto sommato buono dei personaggi. Forse quello che ne esce meno bene è proprio Topolino, ma direi che ne abbiamo una buona versione. Quindi boh, appena avrò tempo lo rileggerò perchè sembro l'unico che promuove, pur con solo la sufficienza, anche la storia in sè.
    Oltre ai disegni che sono eccelsi e meravigliosi, e concordo con te appieno qui :)
    Tyrrel ha scritto:Se a distanza di tempo il risultato è questo è segno che allora il genere non è affatto morto, ma è solamente nascosto sotto la cenere in attesa di poter ardere nuovamente. Sarebbe chiedere troppo se, visto il risultato ottenuto, si decidesse di riprendere questo discorso immotivatamente interrotto anni fa?
    Mmm... ma :pkna: e :pk2: non erano solo bei disegni ad opera di giovani artisti Disney vogliosi di rompere gli schemi e la griglia della tavola e pronti a invadere gli albi con uno stile ricco di contaminazioni, moderno e accattivante. Erano anche belle trame, complessità narrativa, un buon progetto alla base, voglia di costruire qualcosa di innovativo sotto il punto di vista della struttura di una storia, dei temi trattati e dei personaggi più sfaccettati e ambigui del solito. Era un salto qualitativo netto rispetto al resto della produzione a fumetti Disney graficamente, certo, ma anche come storie secondo me. Perchè anche se con esiti meno eclatanti rispetto a quelli che hanno ottenuto Celoni e Mottura qui DoubleDuck è stato un ottimo esempio di sperimentazione grafica, vuoi per l'impostazione delle pagine vuoi per i disegni in sè. Però come trama non è esente da alcune pecche e ripetitività, che secondo me in realtà si riconoscono soprattutto in uno scivolone in particolare ma che comunque fanno sì che il progetto sia un po' traballante. Specie nelle intenzioni. Ciò non toglie che sono fermamente convinto - e devo averlo già scritto da qualche parte - che 5-6 anni fa un progetto del genere sarebbe stato lanciato su una testata apposita e probabilmente col formato spillato.
    Questo mi fa fornire anche la risposta conclusiva: penso che non siano più i tempi per testate del genere, alla Disney. Le sperimentazioni le fanno direttamente all'interno del "Topo" e per il resto mi sembra tutto molto più orientato al riscoprire anche con iniziative di lusso i vecchi vanti invece che sperimentare investendo in una testata apposita.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto:Mmm... io non capisco questo grande odio per la sceneggiatura di Epic Mickey. Io sono d'accordo nel dire che non è un capolavoro, che dato il calibro dello sceneggiatore ci si poteva aspettare di più e che sono presenti nella trama alcune cadute di stile come la velocità di un paio di passaggi e poche battute malriuscite. Ma a fronte di questo io ho visto una sceneggiatura attenta a scandagliare l'animo di Oswald, il che si delinea in più di un monologo che il coniglio affronta... ho visto una storia condotta in modo chiaro e anche avvincente, e un uso tutto sommato buono dei personaggi.
    Sì, Oswald è delineato, ma è il villain.
    Punto.
    Abbiamo un buon villain.
    Una sceneggiatura è fatta di diversi ingredienti, qui è come avere una torta fatta con della cioccolata deliziosa però tutti gli altri ingredienti sono mediocri o mescolati male.
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  • Bramo ha scritto: Mmm... ma :pkna: e :pk2: non erano solo bei disegni ad opera di giovani artisti Disney vogliosi di rompere gli schemi e la griglia della tavola e pronti a invadere gli albi con uno stile ricco di contaminazioni, moderno e accattivante. Erano anche belle trame, complessità narrativa, un buon progetto alla base, voglia di costruire qualcosa di innovativo sotto il punto di vista della struttura di una storia, dei temi trattati e dei personaggi più sfaccettati e ambigui del solito.
    Infatti, sicuramente non erano solo i disegni, o il formato da albo supereroistico, la costruzione delle tavole; il problema con questa è che pure essendoci tutto questo e un buon progetto alla base manca proprio la complessità narrativa. Forse il problema è che si è stati troppo aderenti alle vicende del videogioco, e così facendo la trasposizione non è riuscita a pieno. Poi non è che la sceneggiatura faccia schifo eh, la storia si fa leggere, ma proprio perché idea di base e disegni sono ottimi spiace che proprio quest'ultima rovini il tutto.
    Bramo ha scritto:Questo mi fa fornire anche la risposta conclusiva: penso che non siano più i tempi per testate del genere, alla Disney. Le sperimentazioni le fanno direttamente all'interno del "Topo" e per il resto mi sembra tutto molto più orientato al riscoprire anche con iniziative di lusso i vecchi vanti invece che sperimentare investendo in una testata apposita.
    Non sono d'accordo. Intanto una testata ancora esiste ed è proprio il BVLab, che è proprio un peccato tenerlo in soffitta e riesumarlo solo una volta ogni tanto; sarebbe bello che la testata divenisse regolare, proponendo graphic novel eterogenee e sperimentali. Poi non capisco perché se Sergione Bonelli sta spopolando con le mini-serie non lo possa fare anche mamma Disney; non ci sarebbe nessun bisogno di riesumare Pkna, né sarebbe obbligatorio il formato spillato, e le storie potrebbe riguardare tanto i personaggi della Banda Disney che personaggi totalmente nuovi.
  • Tyrrel ha scritto: Non sono d'accordo. Intanto una testata ancora esiste ed è proprio il BVLab, che è proprio un peccato tenerlo in soffitta e riesumarlo solo una volta ogni tanto; sarebbe bello che la testata divenisse regolare, proponendo graphic novel eterogenee e sperimentali. Poi non capisco perché se Sergione Bonelli sta spopolando con le mini-serie non lo possa fare anche mamma Disney; non ci sarebbe nessun bisogno di riesumare Pkna, né sarebbe obbligatorio il formato spillato, e le storie potrebbe riguardare tanto i personaggi della Banda Disney che personaggi totalmente nuovi.
    Be', dire che il BVLab esiste è un po' un eufemismo: esiste l'etichetta, ma ormai questa sigla è assimilabile ai vari SuperDisney, TuttoDisney, PiùDisney ecc sotto cui vengono etichettati i vari Vattelapesca che escono ogni tot mesi nelle edicole. Semplicemente l'etichetta BVLab è destinata a ospitare storie più sperimentali o particolari, a volte inedite, e con un certo apparato critico. Non c'è più l'interesse che la animava alla sua nascita, purtroppo.
    Con il resto del discorso invece sono d'accordo. La formula delle miniserie italiane sta dando buonissimi frutti alla Bonelli, e anche alla Star Comics giusto per fare due nomi. E sicuramente lo vedrei bene come operazione anche per Disney. Di autori in grado di fare belle cose in tal senso ce ne sono in attività.
    Ma il punto è che la Disney non mi pare interessata: come già dissi, altrimenti idee forti e indipendenti come DoubleDuck, Topolinia 20802 e Pippo Reporter avrebbero avuto una testata a loro dedicata, anche strutturata come miniserie, e invece confluiscono nel "Topo". Per questo dico che non è più tempo per queste cose: non perchè i tempi non siano favorevoli a operazioni del genere o perchè non ci sono persone che possono portare avanti idee del genere, ma perchè la Disney Italia sembra intenzionata a realizzare progetti del genere dentro il "Topo" e creare testate nuove solo per ristampare vecchie storie del loro patrimonio.
    Questo lo dico semplicemente osservando la situazione e le strategie degli ultimi anni e traendo queste conclusioni, magari sbagliate, ma che mi paiono sensate.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ma il punto è che la Disney non mi pare interessata: come già dissi, altrimenti idee forti e indipendenti come DoubleDuck, Topolinia 20802 e Pippo Reporter avrebbero avuto una testata a loro dedicata, anche strutturata come miniserie, e invece confluiscono nel "Topo". Per questo dico che non è più tempo per queste cose: non perchè i tempi non siano favorevoli a operazioni del genere o perchè non ci sono persone che possono portare avanti idee del genere, ma perchè la Disney Italia sembra intenzionata a realizzare progetti del genere dentro il "Topo" e creare testate nuove solo per ristampare vecchie storie del loro patrimonio.
    Ah ok, non compresi il "penso che non siano più i tempi per testate del genere"; ora mi è chiaro e condivido, purtroppo allo stato attuale le cose sono queste (e infatti il mio non voleva essere un appello, consapevole che comunque rimarrebbe inascoltato).
  • Bramo ha scritto:Mmm... io non capisco questo grande odio per la sceneggiatura di Epic Mickey. Io sono d'accordo nel dire che non è un capolavoro, che dato il calibro dello sceneggiatore ci si poteva aspettare di più e che sono presenti nella trama alcune cadute di stile come la velocità di un paio di passaggi e poche battute malriuscite. Ma a fronte di questo io ho visto una sceneggiatura attenta a scandagliare l'animo di Oswald, il che si delinea in più di un monologo che il coniglio affronta...
    Sono d'accordo sul fatto che l'unico aspetto positivo di questa sceneggiatura è la caratterizzazione di Oswald, che ne esce veramente bene (me lo sono messo anche in firma!). Per il resto, come tutti gli adattamenti, la sceneggiatura si lascia andare a delle porcherie terrificanti, come l'interminabile flashback tutto a didascalie e il ridicolo glissando in 3 splash page sulla missione del razzo. Senza contare i paletti imposti dal videogame (in questo è anche peggio degli adattamenti di film) come l'impugnare il pennello con la destra o la sinistra, o appunto la missione per recuperare i pezzi del razzo. Questa aderenza al videogame è completamente inutile, secondo me, ma pare che nessun adattamento riesca a esimersene.
    @Deboroh: Oswald non è il villain, è il co-protagonista secondo me. Formalmente, non solo di fatto.

    Sulla questione del BVLab è vero che non ha più una solida ragione editoriale di esistere, visto che non solo non ha periodicità ma appare troppo raramente, non ha una coerenza né tematica né grafica, e non viene valorizzata in alcun modo (Alice l'ho trovato per settimane in edicole e librerie, di Epic Mickey invece nemmeno l'ombra, da nessuna parte. Ho dovuto partecipare a una cruenta asta su eBay per averlo, a 14,50€).
    PERO' che bello poter aggiungere ogni tanto nuovi albi alla fila dei BVLab!
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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