[Disney] Buena Vista Lab

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Grrodon ha scritto:Per poter valutare un prodotto come questo bisogna tener conto di vari fattori.
    Non si può fiondarlo in archivio senza nemmeno degnarlo di analisi o commento? :P
    Grrodon ha scritto:Il fumetto contenuto in questo volume, ben più lungo dei suoi due predecessori, ne è la fedelissima trasposizione e questo è il secondo aspetto da prendere in considerazione.
    Lungo, eppure troppo veloce. Incomprensibile, secondo me, per chi nn ha visto il film.
    Grrodon ha scritto:Parzialmente però, perchè c'è una netta divisione tra prima e seconda metà che gioca a vantaggio della seconda: le scene umoristiche coi personaggi di contorno, concentrate soprattutto nella parte iniziale, risultano non poco sacrificate a favore dei personaggi primari e delle loro emozioni, a cui vengono - gustamente - dedicate molte più vignette.
    Ok, tutto questo per dire che è una smielosa storia d'amore alla giapponese :P
    Grrodon ha scritto:Sarebbe stata tuttavia preferita un'interpretazione più libera nelle scene musicali. é irritante infatti vedere come certi balloon riportino pari pari il testo delle canzoni di Elfman: tutto questo non fa che rendere meno naturale, e paradossalmente meno cinematografica, la lettura.
    Quoto
    Grrodon ha scritto:Infine l'ultimo aspetto da tenere in considerazione è che l'autrice è una ragazza molto legata al genere shojo e questo si riflette nella caratterizzazone di Sally.
    come dicevo prima :P
    Grrodon ha scritto:L'unica "infedeltà"che segnalo è la posticipazione di una scena, che, trasformata in un flashback, è stata spostata nel finale.
    La scena più bella ;_; quella con jack accasciato sotto la statua...
    Grrodon ha scritto:La copertina non mi è affatto dispiaciuta
    a me i due in primo piano, specialmente la Sally stile picasso -_-, non piacciono...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Personalmente non mi è piaciuto affatto...
    Sto pensando anche di liberarmene, nel caso riesca a guadagnarci un paio di euro!

    La trama è TROPPO fedele.
    Quando fai un adattamento di un film d'animazione devi tenere conto che il media che stai utilizzando non è più il cartone animato, ma il fumetto.
    Se si segue pedissequamente la storia, senza cambiare minimamente i dialoghi o dare interpretazioni tue, allora il lavoro è inutile... E' praticamente quello che succede con i Classici d'animazione Disney che compaiono su Topolino; ok, ad un bambino può piacere leggere il fumetto del film che ha appena visto al cinema, ma "artisticamente" parlando, non è che quest'opera dia molto...
    Perchè dovrei "sprecare" un'ora a leggere il manga, quando in poco più tempo posso vedermi il film che è un capolavoro? Visto che non sono sordomuto posso vedere l'opera nella sua forma migliore...
    Sincermaente rabbrividivo nel vedere come le scene "cantate" del film sono state adattate nel manga: completamente incomprensibili per chiunque non avesse già visto il film. Piatte.
    E anche artisticamente parlando, il tratto non è che sia meraviglioso. E' troppo simile al film. Visto che è un adattamento in stile manga non mi sarebbe dispiaciuto vedere un character design più caratteristico, con qualcosa in più di qualche gocciolina qua e là...
    Per dare un termine di paragone consiglierei l'adattamento manga di "Star Wars - Una nuova speranza": nonostante soffra di quella che io considero una eccessiva fedeltà alla trama, il fumetto ha idee di adattamento carine, impostazioni di pagina originali e che ricostruiscono l'azione di cui si può godere nel film in movimento. E questo non avviene affatto nell'adattamento di Nightmare Before Christmas.
  • DeborohWalker ha scritto:E' praticamente quello che succede con i Classici d'animazione Disney che compaiono su Topolino
    Comparivano, più che altro :/
    Ho capito il tuo discorso, tuttavia trovo che un modo intelligente per adattare un film a fumetti, oltre al (come dici tu) discostarsene assai, sia quello del seguirlo perfettamente.
    Non certo come è stato fatto qui, intendo proprio "ridirigerlo" in modo da non far minimamente pensare che l'opera abbia avuto un origine diversa da quella fumettistica, adattando di volta in volta ogni scena al suo corrispettivo fumettistico ipotetico.
    Sarebbe un interessante sebbene difficile esercizio di stile...
  • Grrodon ha scritto: trovo che un modo intelligente per adattare un film a fumetti, oltre al (come dici tu) discostarsene assai, sia quello del seguirlo perfettamente.
    Non certo come è stato fatto qui, intendo proprio "ridirigerlo" in modo da non far minimamente pensare che l'opera abbia avuto un origine diversa da quella fumettistica, adattando di volta in volta ogni scena al suo corrispettivo fumettistico ipotetico.
    Sarebbe un interessante sebbene difficile esercizio di stile...
    Infatti!
    Se non si vuole creare col fumetto qualcosa di completamente nuovo (mi viene in mente l'adattamento manga di Evangelion, che in realtà adattamento non è) si può benissimo fare quello che hai detto tu.
    E io lo apprezzo ugualmente dal punto di vista artistico, anche se narrativamente non mi da' nulla di nuovo.
    Ed è per questo che ogni tanto mi rileggo il sopracitato adattamento di Star Wars nonostante conosca i film a memoria.
  • Innanzitutto contestualizziamo: NBX è diventato un film cult in tutto il mondo, ma in Giappone è ed è tuttora un successo incredibile. Tutti i gadgets relativi al film che sono usciti e che continuano ad uscire (in fumetteria l'altro ieri ho visto ulteriori nuovi arrivi) sono giapponesi. Dunque perchè un'artista giapponese avrebbe dovuto correre il rischio di modificare in qualche maniera la storia, rischiando di fare un flop? L'autrice ha scelto di andare sul sicuro (anche puntando molto sul lato romantico della vicenda, altra fissazione giapponese), e badate bene che anche restare fedelissimi allo svolgimento della storia del film può essere un difficile esercizio di stile. Noi siamo qui a commentarlo con la nostra esperienza relativa al film, che è diversa da quella che sarebbe se fossimo giapponesi. In parole povere: questo fumetto sarebbe potuto rimanere solo in Giappone (dove peraltro non so come sia stato accolto e che riscontri abbia avuto), e magari l'autrice pensava che non sarebbe stato diffuso all'estero, e si è regolata di conseguenza. Evidentemente si è pensato di dare a quest'opera una maggiore vetrina, ed ecco le versioni in altre lingue; prima quella USA, ora questa italiana. Ho rimediato a suo tempo la prima, e da un paio di giorni ho preso anche la seconda; e tutto sommato nel confronto quest'ultima ai punti vince tranquillamente: formato più grande (quella USA è in formato manga), dietro le quinte, ma soprattutto una traduzione che rende giustizia al film. Dove nella versione italiana vengono riportate, all'inizio della storia, le parole della canzone iniziale ( o almeno qualcosa che la richiama), in quella americana vi sono solo dei versi tipo "Boo!", o "Aarrgh!", e cose del genere. Unico appunto: la versione americana, oltre ad avere il formato del manga, ha anche il layout giapponese, ossia la lettura da destra verso sinistra; soprattutto essendo stata inserita in questa particolare collana che sta pubblicando cose "diverse", avrei visto bene la pubblicazione "alla giapponese".
    "Something not in the Guidebook? IMPOSSIBLE!"
    "I never thought it would be happen in OUR lifetime!"
    "... I feel faint ..."
    HDL in D 2003-081

    "Sei un mito, altro che misero kylioniano!" (Elikrotupos)
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    In un periodo di chiusure di serie, di scelte dettate (sembra) più dall'ufficio marketing che dalla redazione, la Walt Disney Italia lancia una nuova iniziativa.
    Dopo il marchio Buena Vista Comics, con il quale fino ad ora ha pubblicato Monster Allergy e Kylion, ne lancio uno nuovo: Buena Vista Lab. E già il nome la dice tutta sugli obiettivi di questa nuova pubblicazione. Si tratta di storie di ampio respiro, scritte da grandi autori del fumetto mondiale.

    Primo numero per la coppia Tito Faraci e Daniel Brereton che ci regalano (beh, in realtà si compra e costa 6,90 euro) una graphic novel ambientata nel 52 avanti Cristo.
    Il protagonista è Caio Rodio, generale romano di grande esperienza ormai a riposo, richiamato da Giulio Cesare, impegnato nell'assedio ad Alesia, che gli affida una missione: uccidere un capo gallico, Cammio, un tempo figlio adottivo e allievo di Rodio.
    Inizia così questa storia che porterà il protagonista e i suoi compagni/amici alla ricerca di Cammio, considerato da Cesare la "serpe in seno" allevata da Caio Rodio. Ma le cose non sono come sembrano, e si scoprirà che non solo il vero scopo della missione dnon è quello che Rodio crede, ma anche che la "serpe in seno" allevata è un'altra...
    La storia, che inizia con l'incipit del "De Bello Gallico" di Cesare, è strutturata in capitoli, o se vogliamo in atti, per un totale di 16 più l'epilogo. La sceneggiatura è in puro "Faraci Style": didascalie usate solo per i dialoghi interiori dei personaggi, sapiente uso delle inquadrature e degli stacchi, uso dei flashback per raccontare avvenimenti passati che si ricollegano al presente. Anche la divisione della storia in atti è qualcosa già vista con Faraci in Pkna #10 "Trauma".
    La storia si apre con il protagonista subito dopo un sanguinoso scontro con dei guerrieri galli: e proprio il sangue e i momenti forti non mancheranno durante la storia, segno questo della libertà goduta dagli autori e di quanto questa iniziativa sia rivolta ad un pubblico "più adulto".
    Belli i disegni di Brereton, sopratutto l'uso sapiente dei colori. E già, perché la particolarità della storia è che è dipinta con gli acquerelli, e in questo Brereton è un maestro. A prescindere la colorazione, i disegni riescono a dare forza alla storia di Faraci.
    A mio avviso l'unico neo della storia è che finisce troppo presto. Stiamo parlando di 61 tavole, tante e sufficenti per tane storie; ma in questo caso ce ne sarebbe voluta qualcuna in più, nel finale le cose sono un pò accelerate e la storia finisce troppo in fretta.
    Il giudizio è molto buono, si tratta di una bella storia dipinta in maniera egregia. Peccato che si tratti di un solo numero, perchè a mio avviso il duo Faraci-Brereton funziona bene e sarebbe stato bello se avessero sviluppato una miniserie invece che una sola storia.
    Coronano la storia degli interessanti articoli sul mondo nel quale si svolge la storia, i (pochi) fumetti italiani ambientati in quest'epoca, una breve biografia sugli autori (e tra le "imperdibili 3" di Tito c'é MM #0 Andeville) e i disegni di backstage contornati dai commenti degli autori.
    Chiudono il volume i ringraziamenti degli autori; bella la dedica di Tito Faraci, per Romano Scarpa e Will Eisner.

    Con questo primo numero, pubblicizzato poco in verità, prende dunque il via la collana Buena Vista Lab che promette molto bene. Nei ringraziamenti finali Faraci ringrazia la Disney definendola "coraggiosa". E forse è così, ma se vogliamo si tratta anche di avere senno. Insomma, la Disney per una volta sembra non ragionare con la testa del marketing ma puntando sulla qualità. E io sono dell'avviso che la qualità, se non immediatamente, con il tempo paga. Certo la qualità si paga, e si potrebbe in effetti discutere sul prezzo del volume. Ma sicuramente si preferisce spendere di più per una serie trimestrale che spendere un pò meno per una serie mensile che scontenta i lettori e non soddisfa gli autori.
    Il riferimento non è nessuna serie in particolare, è sotto i nostri occhi il risultato della politica Disney degli ultimi tempi. Il mio auspicio è che questa bella iniziativa non sia una cosa a sé stante, ma faccia parte di una sorta di "rinnovamento" che coinvolga anche i personaggi classici della Disney, a partire dall'albo Dinsey per ecellenza: Topolino.
  • Oh, allora già che ci sono allego la rece che scrissi a suo tempo:

    Comincio con l'unirmi al coro dei vivissimi complimenti alla Disney per questa sua scelta coraggiosa.
    Progetto ammirevole, veste grafica azzeccata, grandi nomi: una svolta insomma.
    Venendo poi alla storia non posso che concordare nel dire che alcune tematiche avrebbero meritato maggiore spazio.
    E non solo i personaggi del barbaro mascherato e della guerriera ma anche gli stessi compagni di Rodio, le cui personalità ci vengono appena accennate attraverso i suoi pensieri durante una lotta.
    E se è vero che questa è una mancanza perdonabile per alcuni personaggi, è anche vero che altri come Massimo, il cui tradimento viene anticipato solo durante un dialogo sulle sorti di Roma, avrebbero meritato di più.
    Un piccolo appunto da fare anche sul rapporto tra Cammio e Rodio: ci viene mostrata la fase idilliaca del loro rapporto attraverso il flashback dell'orso e poi subito il presente in cui sono nemici acerrimi. Io ci avrei visto bene un flashback intermedio che mostrasse un momento di crisi tra i due nel periodo del loro allontanamento.
    é vero che preferisco il Faraci comico/ironico, quello che non si prende troppo sul serio, a differenza di qui dove in un paio di occasioni appare addirittura ridondante, ma senza andare a cercare troppo il pelo dell'uovo non posso che ritenermi soddisfatto assai da qusto primo numero del Labs.
    E un *clap* anche a Dan Brereton i cui acquerelli caldi donano all'opera un'atmosfera molto suggestiva.

    Rubriche attinenti e dietro le quinte succosi. Promosso.
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    Visto che a quanto pare, le opzioni non mi permettono di cucire i thread, da questo momento alcuni fumetti fra i maggiormente seguiti dall'utenza avranno un thread a numero. Cmq all'appello mancava il secondo volume e allora eccovi la rece che scrissi a suo tempo.

    Questo secondo albo ha il vantaggio-svantaggio di non presentare un mondo nuovo come l'ultima battaglia. é una scelta coraggiosa e io la approvo.
    Non avendo mai visto una sola puntata di Alias mi sono sottoposto a una sorta di terapia preparativa by Dapiz (che sapeva giusto quelle quattro cose alla base di tutto) e ho affrontato la lettura con interesse. Bè quelle cose le spiegano tutte nell'identikit di Sidney nella prima pagina. La storia è fruibile anche dai profani della serie tv, ma non per questo le rubriche rinunciano a fornire qualche dettaglio in più per godersi meglio l'albo. La storia, spionaggio fantascientifico misto a complottoni mistici, si colloca nella quarta stagione del telefilm.

    Veniamo alla trama. Posso capire quanti ne siano rimasti delusi. Niente più che una puntata di un telefilm. Ma alcuni elementi hanno destato non poco il mio interesse: l'ambiguità della figura di Sloane, e soprattutto l'idea del quasi-cadavere usato come vasca da bagno per il siero di Rambaldi. Anche la figura di Rambaldi, una specie di Leonardo da Vinci onnipotente trovo che sia una bella idea. é difficile esprimere un giudizio esauriente trattandosi di qualcosa di più che un fumetto. Non si sa bene quali idee attribuire all'albo in sè e cosa ricondurre ai meriti della serie.

    Ho adorato la sceneggiatura, assai cinematografica. Più che logico aspettarsi questo da uno sceneggiatore che è anche uno dei collaboratori della serie. Non mi è sembrato affatto che verso la fine la storia subisse una brusca accellerata. L'avrò letto io alla velocità giusta, o sarà che erano le ciqnue di notte e mi è sembrato anche troppo lungo visto che avevo sonno.
    Venendo ai disegni, assai discussi: non mi sono dispiaciuti. é uno stile ostico, duro & bastardo e come tale può non piacere. Ma si addice parecchio alle tematiche che tratta.
    E la colorazione, che alcuni (me compreso) definivano "fatta con gli evidenziatori" vedendo le preview, a una seconda occhiata ci sta tutta.

    La veste editoriale è a dir poco spettacolosa. Ottime le rubriche, le biografie degli autori e parecchio sbavv la copertina. Peccato che le edicole - almeno da me - non lo mettano in bella mostra.

    Meglio o Peggio del primo numero? Fortunatamente imparagonabili. Altro pregio della serie è infatti la varietà dei target e delle tematiche. Se devo affidare tutto al mio gusto personale potrei anche preferire questo visto che rimanda alle beneamate atmosfere pikappiche (chi ricorda il foschiniano "A 9 secondi dalla fine", ispirato proprio ad Alias?).
    Ultima modifica di Valerio il domenica 17 settembre 2006, 21:07, modificato 1 volta in totale.
  • Ecco, con il tuo commento hai colto in pieno per quanto riguarda la questione della brevità della storia. Purtroppo è stato a discapito dell'approfondimento dei personaggi, appena accennato. Forse è dovuto anche al numero di comprimari che Faraci ha creato per la storia. Fatto stà che quando incominciava a sentirsi puzza di tradimento io mi aspettavo fosse Publio. Non è però da escludere che questo fosse voluto dall'autore, considerando che nell'ultima vignetta di pagina 29 c'é Publio che in silenzio ascolta i discorsi di Rodio e Massimo.
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    Next: Century West di Howard Chaykin.
    E mi sbagliavo quando lo annunciai come quarta uscita. Sembra invece che questa quarta graphic novel in uscita il 2 marzo, sia il tanto atteso ritorno della coppia Faraci-Cavazzano.
    http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=1682
    Qui su comicus potrete trovare sufficienti informazioni. Quello che invece pochi sanno è che Jungle Town è tutt'altro che un prodotto recente, ma un progetto risalente a qualche anno fa, rinchiuso però nel cassetto della Disney a lungo perchè giudicato "poco disneyano". Quel che è certo è che, trattandosi di un prodotto del periodo d'oro della Disney, molto difficilmente deluderà e nel leggerlo sembrerà di essere tornati in quei turbolenti e trasgressivi anni 90.
  • Io sono in fregola... spero sarò a Napoli quando lo presenteranno!
    A presto,
    Michele
  • Io non so ancora se esserci o no per Napoli, anche se al momento, per casini di varia natura, tendo al no.

    In ogni caso, appena esce d aqueste parti lo prendo.

    Indomma, Faraci/Cavazzano mi pare decisamente interessante.

    E Cavazzano promette benissimo dalla copertina...
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • se il 2 marzo non lo trovo in aedicula, mi inca**o... con l'edicolante...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • LK su SBoNK segnala un'ottima anteprima su ComicUS:
    http://www.comicus.it/view.php?section=anteprime&id=356

    Bè, Cavazzano è ottimo anche dentro ^_^

    E, dalle tavole con testo, non è male neanche Faraci...
    Lorenzo Breda
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  • Sì, very insiprazzevole. E' il Disney di un po' di tempo fa, e si nota. In un preview ho visto pure una specie di Little Cesar...
  • Già. Nell'anteprima di ComicUS c'è praticamente anche Vera...
    Lorenzo Breda
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  • Una storia stile MM ma molto più noir; è questo quello che sembra da queste anteprime "Jungle Town". Un omaggio a MM fatto dai 2 autori di MM # 0 "Anderville". E se consideriamo che la storia è stata realizzata a quei tempi, cioé in qule periodo degli anni '90 dove la Disney ha innovato nella tradizione, c'é da stare fiduciosi.
    A tal proposito riporto una parte del discorso del nostro Dottore:
    Dr Grrodon ha scritto:Quello che invece pochi sanno è che Jungle Town è tutt'altro che un prodotto recente, ma un progetto risalente a qualche anno fa, rinchiuso però nel cassetto della Disney a lungo perchè giudicato "poco disneyano". Quel che è certo è che, trattandosi di un prodotto del periodo d'oro della Disney, molto difficilmente deluderà e nel leggerlo sembrerà di essere tornati in quei turbolenti e trasgressivi anni 90.
    A proposito sai qualcosa di più? E' stato bocciato in epoca Cavaglione o in epoca Muci? Doveva essere un albo unico, o era il numero zero di una serie?
    Comunque trovo molto buono che recuperino storie riposte nel cassetto chissà con quale giudizio. A questo punto... che possano recuperare il famoso PK(Frittole) Manga?
  • Dunque dunque...non ho idea del periodo preciso in cui è stato bocciato, ma so che inizialmente doveva essere una vera e propria serie.
    rensel/oannes ha invece un'altra teoria secondo cui certi personaggi sono simili a MM proprio perchè MM è stato realizzato come ripiego, dopo la bocciatura di Jungle Town. Una teoria forse veritiera ma che non mi convince del tutto, visto lo stile dei disegni di Cavazzano, più simili alle sue opere recenti, e visto anche che nel periodo pre-MM realizzare un giornale Disney senza paperi e topi era tutto fuorchè una cosa normale.
    Witch era ancora di là da venire...

    Riguardo al Pk-Manga by Sciarrone, bè, non penso proprio che vedrà i natali sul Buena Vista Lab. In fondo anche se la collana prende le distanze dai paletti Disneyani che limitano normalmente gli autori, ricordiamoci che qui il protagonista rimane pur sempre Paperino. Certo è che con un po' di intelligenza il modo di riproporlo ci sarebbe, non ultimo mettendolo sulle ristampe attuali, giusto per valorizzarle un po'.
  • Ah, mi smebrava da quel che ho letto e visto che appunto fosse stata studiata come serie!

    Uhm, in effetti quest'ipotesi di MM come serie di ripiego di Jungle Town non convince tanto neanche a me... sia per i motivi che hai citato tu, ma anche per il fatto che non credo Faraci abbia pensato a MM come una serie di ripiego. E poi MM era in certo senso legato a Pkna, sarebbe arrivata prima o poi una serie su Topolino dopo averne fatta una su Paperinik.

    Sul Pk Manga sciarroniano, la mia in effetti è una speranza. Certo sarebbe più adatto che venissi pubblicato insieme alle ristampe di Pkna piuttosto che all'interno della collana Bvlab (e come giustamente hai detto tu, aiuterebbe a valorizzare le ristampe).
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