[Topolino] Annata 2010

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • PORTAMANTELLO ha scritto:
    Franz ha scritto:Perché non fare qualcosa di più che un omaggio?
    Un conto è dire che sarebbe stato bello qualcosa di più di un omaggio (e sono d'accordo, ovviamente), un conto è denigrare l'omaggio in questione perchè ti aspettavi un altra tipologia di storia. Io ho preso atto fin da subito che sarebbe stato un promo e la storiella l'ho gradita. Certo, niente di trascendentale, le gag mi hanno divertito poco, però così schifo non fa, considerato che è un omaggio.
    Che poi il tutto potesse uscire fuori come storia "a sè stante", con una trama più solida, e che invece sia stata un'occasione un po' sprecata dispiace anche a me, ma è un altro discorso.

    Cavazzano. :sbav:
    Io son d'accordo con Portamantello.
    A me la storia è molto piaciuta, forse perché, oltre ad amare Cavazzano, amo anche Walt Disney e Salvador Dalì e la mostra andrò sicuramente a vederla.
    Come tutti, anche io avrei voluto durasse qualche tavola in più, ciò non toglie che è un omaggio molto molto carino e poetico ed era anche ora che sul Topolino della "next Generation" si facesse un qualche accenno a "Destino".

    Quindi solo io ho riso alle gag su Pippo? In particolare sul Pippide trionfo dell'avanguardia?
    :LOL:
  • FUMETTO-CULT: Disney incontra Dalì!, recita lo strillo nella copertina del numero 2861 di Topolino, un numero particolarmente atteso per le recenti dichiarazioni sibilline di Gagnor sul Papersera a proposito di questa storia-evento e per la pagina del “next” del numero 2860, che ha creato una fortissima aspettativa in merito.
    Aspettativa per quanto mi riguarda, ampiamente ripagata. La copertina è in assoluto una delle più belle dell’anno, con il trio delle meraviglie Topolino Pippo e Paperino nella loro veste grafica degli esordi con sullo sfondo un assaggio dei deliranti temi surreali di Salvador Dalì, con una colorazione perfettamente adeguata all’occasione.
    Gagnor ha già spiegato di persona le motivazioni per cui la storia è composta da un numero abbastanza esiguo di tavole, che in verità riescono a comporre ugualmente un magnifico omaggio a fumetti verso questi due grandi uomini dell’arte e della cultura mondiale (e verso le loro opere): Walt Disney e Salvador Dalì, splendidamente disegnati da Cavazzano nell’atto della creazione nella formidabile quadrupla di pagina 17. Dal momento in cui il trio cade dentro uno dei dipinti del pittore surrealista, Cavazzano può sbizzarrirsi nel ricreare il mondo di sogno di Dalì con molti degli elementi dei suoi quadri che qui si trovano a interagire con i personaggi disney. Davvero un grande omaggio, e soprattutto uno splendore per gli occhi (azzeccatissimi per l’appunto anche i colori di Kawaiistudio). Ho trovato anche divertenti le battute di Gagnor.
    Ottima la presenza dei commenti degli autori in coda alla storia, che insieme alle precedenti interviste ai disegnatori e sceneggiatori di Topolinia 20802 e l’omaggio a Sergio Asteriti di qualche numero fa, rafforzano il filone delle interviste interessanti dal punto di vista fumettistico vero e proprio, rispetto a quelle del vippume vario ed eventuale.
  • Bellissima la storia di Gagnor!
    Anche se nel 1946 il Trio aveva già il look attuale, è stato bello vederlo in versione vintage. La sceneggiature è grandiosa, e valorizza i protagonisti come non mai: Topolino è sbarazzino al punto giusto, Pippo perfettamente stranulato e surreale come si addice alla storia, ma soprattutto un Paperino ottimo, invadente, chiacchierone e primadonna (ho apprezzato tantissimo, poi, le citazioni al contesto barksiano, come Paperopoli, l'amaca e Paperone). Peccato che l'esperimento probabilmente sarà un unicum, ma spero che si riveda il più presto il Trio nelle mani di Gagnor in versione anni'30. (ma anche nella versione attuale non mi dispiacerebbe :))
    Bellissima la vignettona con Walt e Dalì che creano, in cui ci sono personaggi celeberrimi, da Oswald a Tippete.
  • Topolino # 2861

    Immagine Immagine

    Fin dalla copertina questo numero grida il suo essere in qualche modo speciale, meritorio di essere comprato anche da chi, come me, da qualche anno non compra più regolarmente il settimanale.
    Ma Gagnor, dopo la stupenda prova di Quacklight, è autore da tenere sempre d'occhio, specie se abbinato a Cavazzano. Se poi il Cavazza disegna il Trio con lo stile anni '30, è un valore aggiunto!
    Vedere il tratto inconfondibile del Maestro tratteggiare Topolino coi calzonzini e le pupille a torta, Pippo dinoccolato e primigenio e Paperino col becco lungo mi dà sempre una grande emozione: le precedenti prove di questo tipo in Topolino presenta: La Strada, Paperino e l'insolito remake, Topolino in: L'ultimo Caso e anche in Paperino e l'Oscar del centenario erano sempre state ottime storie non solo sotto il profilo dei disegni ma anche come storia, in qualche modo importante e significativa per "scomodare" i protagonisti nel loro look degli anni d'oro.
    A mio modesto parere, nemmeno la storia di Gagnor fa eccezione.
    Topolino e il Surreale Viaggio nel Destino (Gagnor/Cavazzano) è una storia dolce, poetica e onirica (come Pippo :P ). E' corta, vero, ha solo 20 tavole. Ma questo non mina assolutamente la bellezza e l'anima di questa storia. Gagnor fa un triplo omaggio, chiaramente sentito anche leggendo la genesi che l'ha portato ad ideare la trama: a Salvador Dalì e alla sua arte, a Walt Disney e al mondo di fantasia che ha saputo creare, e a Destino - cortometraggio splendido nato dall'unione artistica di questi due geni del '900, che insieme a tante altre perle contribuisce IMHO ad assurgere l'animazione al rango di arte vera e propria, alta e importante.
    Non stanco di questo, Gagnor valorizza anche il medium fumetto in questa avventura, omaggiando Cavazzano e omaggiando il Trio, cioè la fantasia e l'avventura più genuini targata Disney e incarnata nelle personalità splendidamente assortite di Paperino, Topolino e Pippo. La storia dà una sorta di fantasiosa spiegazione al fatto che Destino sia stato completato solo nel 2003, ma la cosa più importante è che attraverso una storia omaggio come questa lo sceneggiatore abbia saputo comunicare ai lettori (o almeno a me, e fortemente) la magia che la Disney sprigiona da ogni poro da sempre, mostrando che è la stessa che salta fuori da un'opera d'arte nel senso più classico del termine. Inoltre la sceneggiatura non è priva di riferimenti colti alla cultura Disney e a battutine deliziose e divertenti.
    Cavazzano fa splendidamente la sua parte disegnando in modo magnifico il look anni '30 dei Trio e non di meno anche gli scenari surreali da dipinto di Dalì.
    Da apprezzare le pagine redazionali di approfodndimento su Dalì e sulla storia, con tanto di interviste a Gagnor e Cavazzano.

    Il resto del numero impallidisce.
    Una buona storie è Zio Paperone e le Ombre Gialle (Cimino/Amendola), una classica avventura ciminiana che per quanto ripeta più o meno il solito clichè, chissà come mai, riesce sempre a essere una spanna sopra agl altri, grazie all'inserimento di un paio di battutine azzecate e a un uso ottimo dei 5 Paperi come molti altri se lo scordano. Peccato per Amendola ai disegni, non più quello degli anni '80-'90 purtroppo, anche se qui mi pare migliore dell'ultima sua storia che vidi.
    Molto buona, attuale e divertente I Bassotti e la settimana della buona creanza (Cabella), forse non originalissima specie nel finale ma Cabella imbastisce una buona storia da un ottimo spunto.
    Nella sua brevità Pico e la cultura informatica (Ambrosio/Meloni) è abbastanza divertente, una breve senza pretese che svolge il suo compito appieno.
    Un poco deludente Paperino, Paperoga e il caso strano del pastrano (Macchetto/Della Santa) ma lol per i guanti da arrampicatori sociali! ;D
    Caso a parte per Archimede e la propulsione idroflottante (Figus/Gula) che è difficile da valutare. Da un lato è bello vedere una storia che parte da un semplice collaudo e sgorga in un'avventura più ampia. Dall'altro tirare ancora in ballo Atlantide e Mu mi sembra assurdo, e il finale ammoscia il tutto ancor di più. Però i disegni di Ettore Gula non deludono mai, anzi! :)

    Numero da avere, insomma, per la prima storia, che vi farà viaggiare con la fantasia dentro ai mille orizzonti dell'arte e della magia che sa sprigionare da chi artista lo è dentro, e anche dai personaggi che da decenni interpretano la commedia dell'arte nostrana in modo sempre duttile e differente, come dimostra anche questa gemma, dal finale malinconico e struggente.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Su Topolino 2862 Faccini raggiunge vette di comicità altissime con Zio Paperone e la lampadina ubiquitaria, una storia dal ritmo elevato e dalle trovate spassosissime che vede un Paperone iper-attivo contrattaccare colpo su colpo le offensive dei bassotti, che si sono impadroniti di una geniale invenzione di archimede servendosene per grattare sacchi di denaro al papero più ricco del mondo.

    Nello stesso bel numero c'è anche Zio Paperone e la ricerca dell' Orichalcum degli ottimi Vitaliano e Ferraris, che confezionano una avventura fatta come si deve per Paperone, che fa davvero venire voglia di rileggerla. Originale e divertente quanto basta, la storia ha anche dei momenti inquietanti legati allo sviluppo che Paperone adotta per il materiale leggendario del titolo e ha anche una bella sequenza finale atipica.

    Nel resto del numero, Un doppio Gagnor che diverte abbastanza in entrambe le occasioni, e di più nella storia di Paperogate di Creta.
    La storia di Eta Beta mi è piaciutà si e no: idea di fondo buona ma che perde di interesse nello svolgimento, con i disegni di De Lorenzi che non mi sono mai andati molto a genio.
    In definitiva un buon numero per la storia di apertura e quella di chiusura, con una bella copertina di Mastantuono.
  • Bramo ha scritto:Topolino # 2861

    Immagine Immagine

    Fin dalla copertina questo numero grida il suo essere in qualche modo speciale, meritorio di essere comprato anche da chi, come me, da qualche anno non compra più regolarmente il settimanale.
    La copertina, come i disegni e la colorazione della storia sono fantastici! Davvero un Cavazzano in ottima forma...

    Il "purtroppo" sta nella lunghezza della storia; c'è chi diceva "una storia non si valuta dalla lunghezza, o dai disegni, ma dall'intreccio" e, a mio parere, questa storia è molto prevedibile e, come già detto da altri prima di me, troppo corta!!!

    20 tavole su un incontro tra due BIG come Disney e Dalì sono un po' poche, se poi contiamo che l'incontro funge solo da stratagemma per far vivere un'avventura al trio di amici... :omg:

    Conosco poco Roberto Gagnor e non sono nessuno per criticare le sue opere, anzi, prendendo gli ultimi numeri del Topo, ho avuto modo di leggere sue storie davvero carine...

    Come già detto la trama della storia è povera e prevedibile: Topolino, Paperino e Pippo si perdono ed, alla fine riescono a ritrovare la strada grazie ad uno stratagemma di chi li ha, involontariamente, fatti perdere; in pratica, Disney li salva per non perdere la faccia e non far calare la sua reputazione, cosa si direbbe se, per colpa di Disney, Topolino, Paperino e Pippo rimanessero bloccati in un mondo parallelo senza via d'uscita...?

    ATTENZIONE! Così è come vedo io la storia, conclusa alla bell'e meglio e molto in fretta.

    L'ultimo numero del Topo, mi è piaciuto, la storia di apertura è gradevole, forse un po' prevedibile, quella con Gastone e quella con Filo e Brigitta, usano temi triti e ritriti; non conoscevo Luca Usai, mi sembra però di aver già visto il tratto, probabilmente poiché è usato da molti...

    Giudizio finale: diciamo che il Topo sta uscendo dalla crisi, ora devono solo allungare un po' le storie ed abbazzare il prezzo, poi... :asd: :asd: :LOL:


    Walt Zuti
  • Walt Zuti 2009 ha scritto:in pratica, Disney li salva per non perdere la faccia e non far calare la sua reputazione, cosa si direbbe se, per colpa di Disney, Topolino, Paperino e Pippo rimanessero bloccati in un mondo parallelo senza via d'uscita...?
    Eh?
  • *PRRRRRRRRRR!* :P






    (Seriamente: eh?)
  • Walt Zuti 2009 ha scritto:
    Il "purtroppo" sta nella lunghezza della storia; c'è chi diceva "una storia non si valuta dalla lunghezza, o dai disegni, ma dall'intreccio" e, a mio parere, questa storia è molto prevedibile e, come già detto da altri prima di me, troppo corta!!!

    20 tavole su un incontro tra due BIG come Disney e Dalì sono un po' poche, se poi contiamo che l'incontro funge solo da stratagemma per far vivere un'avventura al trio di amici... :omg:
    Quindi tu vai contro queli che affermano la frase da te citata sulla lunghezza, e reputi che una storia vada valutata anche dalla lunghezza. Ma quindi La Strada non ti piace perchè corta? O cose come Il turismo veloce, Paperino Re del Circo e altre ten pagers barksiane non ti piacciono perchè corte? L'intreccio inoltre io non lo trovo prevedibile affatto, nel senso che la storia sposa anche nella struttura il surrealismo che celebra: tu ti aspettavi tutte le cose mirabolanti che il Trio vede nell'universo di Dalì? O il modo in cui ne escono? O l'ingresso di Pietro? E soprattutto il bellissimo finale con la sorte dei disegni per il cortometraggio?
    E per me non è l'incontro tra Disney e Dalì a fungere da stratagemma per far vivere al Trio un'avventura, ma viceversa l'avventura nel mondo surreale di Topolino, Paperino e Pippo serve a far sì che l'incontro tra i due geni generi la molla creativa che porta alla realizzazione di Destino (secondo la fantasia di Gagnor e della storia, ovviamente)
    Walt Zuti 2009 ha scritto:in pratica, Disney li salva per non perdere la faccia e non far calare la sua reputazione, cosa si direbbe se, per colpa di Disney, Topolino, Paperino e Pippo rimanessero bloccati in un mondo parallelo senza via d'uscita...?
    Mi verrebbe da quotare Grrodon e Portam, ma faccio di più e tento di capire cosa intendi: tu hai forse capito leggendo la storia che Walt abbia qualche responsabilità nell'aver fatto cadere i suoi personaggi nel quadro di Dalì? Se è così, ti invto a rileggere la storia con attenzione, così vedrai che è la curiosità infantile del Trio (soprattutto quella prorompente di Paperino) a far perdere l'equilibrio ai tre che cascano *da soli* nel quadro. Disney non c'entra niente. Li salva, certo, ma non per non perdere la faccia! Bensì per aiutarli perchè a quei personaggi vuole bene come a dei figli.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto:Paperino Re del Circo e altre ten pagers barksiane
    Non è una ten pages ;)

    Cmq quoto, la storia non è certa priva di difetti, ma credo che non le si possa proprio imputare di essere prevedibile. Didascalica nel finale, sì, ma è di una storia omaggio che stiamo parlando, quindi ci sta.
    (E una storia non si giudica dalla lunghezza... ma dai disegni sì!)
  • PORTAMANTELLO ha scritto:
    Bramo ha scritto:Paperino Re del Circo e altre ten pagers barksiane
    Non è una ten pages ;)
    'azz, ricordavo male! :omg: Vabbè, diciamo allora Paperino e la pioggia d'oro o Paperino e l'eco magica. ;)
    PORTAMANTELLO ha scritto:(E una storia non si giudica dalla lunghezza... ma dai disegni sì!)
    Quoto. Volevo scriverlo anch'io ma me lo sono perso. Che si possano giudicare anche separatamente testo e disegni, per esempio apprezzando l'uno e non piacendo gli altri ci può stare, ma nel giudizio complessivo della storia i due elementi pesano entrambi nell'analisi qualitativa. La lunghezza invece no.
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  • Accetto le critiche al mio commento e, se fossi il Walt Zuti di sempre, lascerei perdere andandomene con frasi laconiche e ambigue, ma non lo faccio!

    Devo dire che, se questa storia fosse stata lunga come La Strada o Novecento, magari sarebbe anche stata più ricca e magari avrebbe avuto più possibilità di conclusione, ma cìè da dire che, se avremmo dovuto avere 40 o 50 tavole, ma con la trama uguale a quella uscita in edicola, a me, personalmente, non piacerebbe...
    Ho preso quel numero e reputo comunque la storia una delle migliori del Disney "moderno", sia per i disegni, sia per le firme, sia per l'argomento trattato, ma non mi piace come è trattato perché così, mi sembra semplicemente una storia come molte altre...

    Spero di avere chiarito la questione a riguardo del mio pensiero, grazie per avermi ascoltato e buonanotte! :ciao:
  • Walt Zuti 2009 ha scritto:
    Devo dire che, se questa storia fosse stata lunga come La Strada o Novecento, magari sarebbe anche stata più ricca e magari avrebbe avuto più possibilità di conclusione, ma cìè da dire che, se avremmo dovuto avere 40 o 50 tavole, ma con la trama uguale a quella uscita in edicola, a me, personalmente, non piacerebbe...
    Ma ovvio. La natura surreale della storia, così come l'ha inventata e impostata Gagnor, non richiede troppe tavole. Se anche avesse avuto più tempi tecnici per far disegnare la storia, avrebbe avuto al massimo 5/6 tavole in più rendendo forse la trama più fluida e meno sincopata mantenendo il surrealismo. Una storia così non è fatta per essere divisa in 2 tempi, per dire.
    Allora possiamo forse dire che avresti preferito una storia non surreale, ma una storia normale e lunga che celebrasse puramente l'incontro tra Disney e Dalì e il loro lavoro. In questo caso rispetto questa opinione, sicuramente interessante, ma non era l'idea e l'obiettivo di Gagnor. E a me è andata benissimo la sua impostazione :)
    Walt Zuti 2009 ha scritto:ma non mi piace come è trattato perché così, mi sembra semplicemente una storia come molte altre...
    Perchè? Quale sarebbe secondo te l'argomento già trattato altre volte? Il Trio che si trova nei guai? Nei fumetti pochissime volte accade che il Trio reciti assieme, e comunque se vuoi intendere che è come molte altre perchè è un'avventurina in cui i protagonisti finiscono nei guai e si salvano... be', non è quello il fulcro della storia.
    Una storia che non va misurata con il metro severo sulla trama, ma vissuta e sentita per le emozioni e i sogni che trasmette. :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Ammettendo che non piace lo stile troppo surrealista della storia, sto rispondendo in chat, domani, vi posterò l'intera discussione... ;)
  • :martel:

    Che senso ha tarpare una discussione sul forum, spostarla in chat e poi riportarla sul forum? Capisco che qualche spunto interessante nasca in chat e venga poi riportato qui, ma per il resto eviterei di traslare volutamente una discussione in chat.
    In secondo luogo: basta copiare il testo desiderato ed incollarlo in un post, non dovevi fare tutti gli screen.
    Non capisco poi l'utilità del crosspostaggio in chattiamo e, infatti, eliminifico. :solly:


    EDIT: Cmq lol, in due righe Zangief e Breda hanno argomentato più di te nell'intera chattata... :asd:
  • PORTAMANTELLO ha scritto::martel:

    Che senso ha tarpare una discussione sul forum, spostarla in chat e poi riportarla sul forum?
    Bisogna chiederlo a Bramo, è lui che ha iniziato...
  • Lol, dai, non fare lo scaricabarile... :P
    Bramo ti ha visto in chat e ha parlato con te dello stesso argomento: quello che non ha risposto al suo post spostando la discussione in chat sei stato tu.
    Comunque niente di grave, eh, il mio non era un rimprovero, ma un avviso su come ritengo sia preferibile comportarsi in futuro. :)
    /OT
  • Ok! :)
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