[Allegati RCS] Gli Anni d'Oro di Topolino (Gottfredson)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Oh mamma! L'hanno fatta finalmente!!!
    Sono ANNI che attendevo questa notizia!
  • O.O DIOSANTISSIMO.
    Mi dispiace caro il mio portafogli ma sei spacciato, questa non me la perdo!
  • E finalmente arriva il fratellino da affiancare all'Omnia di Gottfredson.
    Qualche informazione, dato che da bimbetto mi sono letto diverse storie ma non conosco alla perfezione il piano generale: mi consigliate di leggerlo in ordine cronologico?
    Traduzione.
    Dato che so che c'è una continuity maggiore rispetto a Barks, è il caso di aspettare quando la collana comincerà a pubblicare i fumetti degli anni '30, per poi alla fine leggermi quelli usciti in precedenza? O è indifferente, e magari mi conviene leggerli in ordine di pubblicazione, dato che gli editoriali dei primi numeri magari racconteranno cose più generali e fondamentali che mi servirebbe leggere prima per poi apprezzare tutto il resto?
    Insomma, quanto è il peso della continuity e la caratterizzazione che si vede maturare negli anni?
    Tanto non riuscirò comunque a leggermeli settimanalmente per discuterne communityariamente, dato che mi abbonerò e molto probabilmente lo accumulerò come Barks per leggermene un po' alla volta nei prossimi 80 anni.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • E' indifferente. La continuity c'è, ma non è prevaricante: leggendo cronologicamente ti godi meglio la sensazione di grande epopea, di unica grande storia (spesso i confini tra una storia e l'altra sono piuttosto labili); seguendo l'ordine di pubblicazione comunque non perdi niente, non dovresti incappare in spoiler pesanti e gli eventuali articoli dovrebbero aiutare l'orientamento ove necessario.
  • Svengo.
    Poi vado a scaldare il portafogli, sperando che permettano di abbonarsi come fu per Barks.

    Solo che, dove diavolo la piazzerò? Il deborohwalkeriano demone dell'assenza di spazio in questo periodo villeggia dalle mie parti...
  • Ad ogni modo VA FATTA. Lo dico a chiunque.
  • Rebo ha scritto:Svengo.
    Poi vado a scaldare il portafogli, sperando che permettano di abbonarsi come fu per Barks.
    Come ha detto Paolo sul Papersera - che quoto in toto - NON FATE assolutamente l'abbonamento!

    Se poi avete voglia di aspettare gli ultimi pacchi con più di quattro mesi di ritardo, nonchè di avere in collezione le copie invendute che sono passate in cartoleria, e poi tornate indietro all'editore, fate pure...
  • Ho letto anch'io il commento di Paolo e mi ha lasciato alquanto sorpreso, perché io feci l'abbonamento all'omnia di Barks e non mi arrivò mai neanche un volume rovinato o pasticciato, e infatti non avrei mai detto che si trattasse di resi di edicola.
    Purtroppo confermo le lungaggini dei tempi dell'abbonamento, quando andava bene c'era un mese di differenza, in altri casi molti di più; per uno degli ultimi invii dovetti aspettare 4 o 5 mesi, e nelle varie volte che li contattai mi spiegarono che avevano terminato i volumi e che li dovevano ristampare. Però considerato che anch'io mi trovo in una situazione analoga a quella di Deboroh, propenderei per l'abbonamento oltre che per l'eventuale sconto anche per la comodità... però questa cosa dei volumi in pessimo stato mi spaventa... e se mi capitassero questa volta?
  • Tyrrel ha scritto:... io feci l'abbonamento all'omnia di Barks e non mi arrivò mai neanche un volume rovinato o pasticciato, e infatti non avrei mai detto che si trattasse di resi di edicola.
    Eh, quoto, questa mi giunge nuova.
    Per i ritardi, li avevo notati. Ma non me ne importa granché. L'importante è che arrivino...
  • Anch'io ho sentito questa voce-spauracchio sui volumi rovinati, ma in tutta la collana di Barks non mi è capitata neanche una piccola piega, quindi procederò con l'abbonamento anche con gli Anni d'Oro di Topolino...
    Il risparmio economico e la comodità di riceverli tutti a casa per me sono un fattore non da poco; quando mi capiterà un albo in condizioni obbrobriose comincerò a preoccuparmi.
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  • Ad essere sincero neanche a me sono arrivati rovinati, ma l'attesa di sei mesi per il penultimo pacco non è stata proprio il massimo.

    A questo punto la domanda sorge spontanea anche per quest'opera: a quanto ammonterebbe lo sconto?
  • Preso il primo volume, e sfogliato al volo prima di andare a lavoro, ma per quello che ho visto qui siamo diverse spanne sopra la CBL: copertina rigida, grafica interna, qualità della colorazione... davvero fantastico (che fastidio solo per quella pagina piegata dove hanno inserito la cartolina del'abbonamento :grrr: ). Rimando, ovviamente, il giudizio sui testi ritradotti e sulle rubriche, ma per queste visti i precedenti non possiamo che aspettarcele di altro livello. Insomma, l'impressione generale è davvero ottima, quindi prendetene e collezionatene tutti.
  • Preso!
    Questo è Iddio che si è fatto iniziativa del corriere per salvarci tutti. E anche se costa VA PRESO, una volta per tutte. Anzi, bannerò chiunque non se lo prenda, ecco.
  • Quoto in toto Tyrell; in particolare, per quanto riguarda i colori, sono riusciti persino a mantenere i retini di china precedenti (rintracciabili in alcune vignette), senza coprirli con la nuova stesura RGB.

    Per rispondere alla mia domanda, comunque, con l'abbonamento si risparmia il 20%. Non credo di essere risposto a rischiare, questa volta; meglio qualche monetina in meno, ma zeru rischi.
  • Io mi sono già abbonato online direttamente dal numero 1, così da risparmiare e non riceverlo doppio col primo pacco...
    Però l'impazienza è tanta, in settimana credo che curioserò in edicola per sfogliare finalmente il numero 1.
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    Gli Anni d'Oro di Topolino Vol.1- Il mistero dell'Uomo Nuvola

    Potrei commuovermi... il volume è fantastico!
    I colori... il lettering... la nuova traduzione... Il meglio che poteva fare il team ZP per rendere fruibile alla maggior parte del pubblico questo capolavoro formato strisce!

    E si inizia con una delle mie preferite:

    Il Mistero dell'Uomo Nuvola

    E dopo La casa dei fantasmi e l'uscita di scena di Paperino dalla striscia di Mickey per cominciare la sua brillante carriera da solista prima a Hometown/Topolinia e poi a Paperopoli, riecco la coppia Topolino e Pippo in una delle loro più suggestive e profetiche avventure di sempre.

    La caratterizzazione dei personaggi è perfetta, con un Topolino forse troppo fiducioso nell'American Way, un Pippo scetticissimo, un Enigm davvero sopra le righe, ma soprattutto un Pietro Gambadilegno subdolo, doppiogiochista, vile e irascibile: il villain per eccellenza!
    IMHO questa storia è il manuale perfetto per come caratterizzare un ormai sempre più mortificato e vilipeso Pietro, che oggi è diventato un bonaccione (con le dovute eccezioni ovviamente), dove in queste storie non ci penserebbe due volte prima di UCCIDERE Topolino!

    Le gag sono davvero esilaranti e il ritmo della storia è davvero esaltante fino [spoiler]alla scena del combattimento tra Pietro e Mickey che sarabbe adattissima per un film vista la lunghezza e la tensione che suscita nel lettore.[/spoiler]
    Sarò poco obiettivo, ma questa storia è un CAPOLAVORO.

    Topolino e il gorilla Spettro

    Interessantissimi i riferimenti alla continuity che tanto oggi viene rinnegata nei fumetti Disney (fatte le dovute eccezioni ovviamente).
    Spettro è un personaggio davvero memorabile, soprattutto nel suo rapporto con Topolino.
    Minni e Pippo sono in stato di grazia ed oltre al vecchio Pietro reduce dalla precedente avventura, c'è anche Eli Squick, qui alla sua ultima apparizione nelle strisce per poi essere tolto di mezzo, anche perchè basato sullo stereotipo del vecchio usuraio ebreo che presto sarebbe divenuto improponibile. (anche se in seguito è stato recuperato in virtù del suo fascino vintage)

    Benchè si poggi sui classici stereotipi delle avventure africane, come i portatori superstiziosi e codardi, o la tribù selvaggia e cannibale (in parte ripresi dalla barksiana Voodoo Hoodoo la storia è davvero originale e coinvolgente, con la memorabile scena della battaglia tra la tribù dei gorilla e dei cannibali.

    Curioso che in queste storie Pippo si riferisca a Clarabella come la sua ragazza, visto che fin dall'inizio delle strisce si era impostata la coppia Clarabella-Orazio. Ma questa sarà una situazione transitoria visto che la mucca chiacchierona sarà presto accoppiata definitivamente all'equino spaccone (salvo alcuni reprise del flirt con Pippo in qualche storia di Murry o nel film I tre moschettieri)

    Tavole Autoconclusive

    Ma quanto sono perfidi i personaggi Disney degli anni'30?? :P
    Le gag sono divertentissime e con gli occhi di oggi fa un certo effetto vedere Topolino chiamare Pippo "Razza di idiota!", e devo dire che mi fa ridimensionare molto la cattiveria martiniana, visto che trova proprio qua il suo seme. Pippo spesso è il vero protagonista e dimostra come la definizione di sciocco, di "goofy", gli sia stretta, mettendo spesso nel sacco il suo sveglio amico.

    Topolino cercatore d'oro

    Le tavole domenicali erano destinate ai bambini??? Certo non erano i Bambini Svegli Dell'Elementari se fruivano di storie come questa. Il tormentone del Pippo casinista che fa finire lui e Mickey in galera per due volte, la pistolera zia Matilda di Minni, la nomina dello Sceriffo data a chi si suppone abbia sparato allo Sceriffo, le bretelle-fionda, fanno di questa storia più che un western, dove le trovate divertenti non mancano mai.
    Esilarante il Topolino incazzatissimo con Pippo che ha fatto fuggire Pancio Malorco.

    Tavole Autoconclusive

    Ancora scherzi e battibecchi con Pippo, personaggio che in passato era meno remissivo di quello che ci si aspetta. Una tavola con un clone di Tip e Tap, Manfredo (che è in versione racconto sulla copia anastatica del n° 1 di Topolino libretto in allegato! :D). E il ritorno di Tip e Tap dopo la loro presenza costante nella tavola Silly Symphonies featuring Donald Duck, che li aveva visti tormentare l'iracondo papero, prima che il loro posto venisse preso, proprio in quelle settimane, da Qui, Quo e Qua.
    C'è anche l'auto di Topolino, lungi dal diventare la celebre 113.

    Le gag sono sempre esilaranti e cattivelle, e il loro inchiostratore è nientepopòdimenoche Al Taliaferro, che era anche il disegnatore dello spin-off domenicale dedicato a Paperino, la già citata tavola dove esordirono i tre nipotini.
    Tavola i cui testi erano proprio di Ted Osborne, e infatti si vede dallo stesso stile quasi da Martina ante-litteram. :P

    Particolarità da segnalare è che la tavola domenicale Mickey Mouse e Silly Symphonies featuring Donald Duck avevano anche lo stesso cast, cambiando solo il protagonista, e infatti come segnalato da Becattini il team Osborne/Gottfredson/Taliaferro evitava di mettere lo stesso comprimario in entrambe tavole apparse sulla stessa pagina. (e Paperino si trasferirà nell'altra Homeville/Hometown, che diventerà la Paperopoli barksiana, solo quando sarà titolare della propria striscia scritta da Bob Karp e disegnata dal solito Taliaferro).
  • DeborohWalker ha scritto:Io mi sono già abbonato online direttamente dal numero 1, così da risparmiare e non riceverlo doppio col primo pacco...
    Però l'impazienza è tanta, in settimana credo che curioserò in edicola per sfogliare finalmente il numero 1.
    Ieri ho sottoscritto l'abbonamento anch'io. In realtà non c'era il rischio di avere il primo numero doppio (come accaduto con Batman La Leggenda), perché la cartolina allegata al volume prevedeva l'abbonamento dal numero 2; però visto che la differenza tra le due modalità è di appena 2 euri, che il volume preso in edicola ha quella pagina piegata ( :grrr: ), e che mi era più comodo sottoscrivere l'abbonamento dal sito, ho scelto anch'io quest'opzione; insomma, alla fine mi ritroverò nella situazione di molti paperserani che hanno acquistato 2 numeri dello stesso volume... :P
  • Gli Anni d'Oro di Topolino vol. 1 - “Il Mistero dell'Uomo Nuvola” e altre storie (1936-1937)

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    Sembra che il "Corriere della Sera" decida di andare ad anni alterni con gli allegati a fumetti Disney: se "Topolino Story" è una collana osannata da molti, ecco che quella sulle parodie aveva alcuni difetti che non la rendevano certo eccellente. Poi 2 anni fa è arrivata la rivoluzione vera, con "La Grande Dinastia dei Paperi", che con la sua iniziativa di riproporre l’intero corpus narrativo di un solo autore ha sdoganato molti tabù della Disney Italia. A seguire, l’anno scorso, "I Mitici Disney" ha abbassato ancora il tiro, proponendo insipidi volumi di storie fuffa ogni volta dedicate a un personaggio diverso della scuderia Disney.
    Quest’anno quindi toccava a un’opera importante. Ed è arrivata probabilmente la più importante in senso assoluto.
    "Gli Anni d’Oro di Topolino" è infatti un’operazione importantissima dal punto di vista storico, filologico e fumettistico in generale, essendo la prima vera omnia di Floyd Gottfredson, l’Uomo dei Topi, l’autore che per 45 anni ha disegnato strisce per i quotidiani statunitensi in cui Mickey Mouse viveva avventure emozionanti, bellissime, assurde che hanno determinato le caratteristiche del vero Topolino a fumetti. Ed è la prima omnia di questo importante autore non solo nel nostro Paese, ma nel mondo intero! Questo è motivo di vanto, anche perché il tutto è stato fatto magnificamente! Formato orizzontale, che elimina il rimontaggio delle vignette che queste hanno subito nel corso degli anni in Italia per la pubblicazione su "Topolino", copertina rigida e con disegno sobrio ma calzante col contenuto di ogni volume di volta in volta (conferisce importanza all’opera), ricchissimo apparato critico con articoli dotti e interessanti firmati dal mitico Trio delle Meraviglie Cannatella-Boschi-Becattini, articoli che riescono a inquadrare perfettamente storie e tematiche trattate nell’ambito del contesto e dell’epoca, indispensabili per molti lettori per approcciarsi a un Topolino così diverso da quello che conoscono. Inoltre, traduzioni nuove di pacca realizzate per l’occasione dall’attento Becattini, e la colorazione che può far storcere il naso ai puristi è fatta IMHO in modo degno e più che accettabile. Almeno, a me non ha affatto dato fastidio, anzi!
    Insomma, se qualche scricchiolio di assestamento fisiologico il primo volume del Tutto-Barks lo aveva, qui non c’è! Per i pregi che ho elencato sopra, che si riscontrano appieno già in questo n. 1, questa collana è curata ancor meglio della già ottima omnia di Barks! Wonderful!
    E per quanto riguarda il nome… di certo è banale, ma molto più azzeccato di quello che fu "La Grande Dinastia dei Paperi", questo è sicuro! Più che altro è da constatare che dopo aver sfruttato il termine “Tesori” un po’ in tutti i modi dalla Disney Italia per far percepire un certo volume come prezioso, ora sia la parola (simile) “Oro” a suggerire in un sottobosco psicologico all’acquirente che ha di fronte un volume pregiato e che vale i soldi che reca in copertina. Dopo "Disney Anni d’Oro", quindi, abbiamo "Gli Anni d’Oro di Topolino".

    I quali, dicevo, già dal primo numero aprono al massimo. Come il Tutto-Barks, anche qui c’è l’ordine cronologico che non parte però dall’inizio: si parte dal periodo qualitativamente più alto dell’operato di Gottfredson, dal 1937. Si parte con Il Mistero dell’Uomo Nuvola, storia in cui esordisce il Professor Enigm e in cui Mickey è al massimo della sua forma fisica e mentale. Il prode eroe, reduce da una grande avventura, non esita a gettarsi subito in un’altra e noleggia un aereo per sé e per Pippo, ed ecco che volando incappano in una macchina volante! Enigm, che la guida, ha infatti scoperto come usare a suo piacimento l’energia atomica, ma si è nascosto con le sue scoperte in una “isola nel cielo” per evitare che le sue scoperte cadano in mani sbagliate. E con un cattivissimo Pietro Gambadilegno in circolazione, quanto ha ragione! Grande avventura in questa storia epica, che si è rivelata anche tristemente profetica e che tutt'oggi ha una sua attualità forte!
    A seguire, Il Gorilla Spettro. Topolino, Minni e Pippo vanno in Africa alla ricerca di un tesoro sepolto, avendo come guida lo scimmione Spettro, conosciuto in una precedente avventura. Peccato che sulle loro tracce (e su quelle del tesoro, essenzialmente) ci sono Pietro ed Eli Squick. E’ bellissimo vedere come all’inizio della storia Gamba vada a casa di Topolino col revolver in mano pronto a farlo fuori letteralmente per come l’ha tratta nella precedente storia: forte continuity e sana cattiveria tra nemici mortali che rendono queste avventure estremamente più credibili delle storie delle ultime decine d’anni, non a casa erano pensate per un pubblico adulto. La caccia al tesoro prosegue non senza intoppi, causati anche da dei cannibali!
    Infine c’è Topolino Cercatore d’Oro, in cui Topolino e Pippo nel west della corsa all’oro diventano due leggende viventi per una serie di divertenti equivoci.
    Ci sono poi le tavole autoconclusive dell’anno: è bello vedere che, quanto più Mickey è cazzutissimo nelle 3 storie a largo respiro del volume, dove eroicamente sconfigge Gamba e porta giustizia, tanto è giocherellone e pronto allo scherzo anche cattivello in queste tavole, che per loro natura si basano sulla gag. Ed è qui che Pippo viene fuori in tutta la sua splendida caratterizzazione da folle dotato di un “pensiero laterale” tutto suo, cosa che viene fuori anche nelle storie lunghe.
    Inoltre, anche l’occhio vuole la sua parte, ed ecco che è accontentato! Io amo il tratto di Gottfredson, lo amavo dalle poche storie lette sui "Maestri Disney" o altrove e lo amo ancor di più in questo formato, quello corretto. Il Mickey Mouse in calzoncini corti e con il naso a oliva ha un fascino difficile da spiegare, ma che mi attira magneticamente e che Floyd riesce a restituirci con una bellezza ineguagliabile. Le vignette di queste storie sono uno spettacolo anche per gli occhi, non solo Topolino ma anche il dinoccolato Pippo, la bella e dolce Minni, il massiccio Gambadilegno, il longilineo e bieco Squick e tutti i comprimari sono qualcosa di assolutamente magnifico per gli occhi.
    Per il resto, gli articoli sono tutti buonissimi: quattro facciate per introdurre la collana (e lo fa benissimo), ottime informazioni per ciascuna delle 3 storie e perfino per i due spezzoni di tavole autoconclusive. Molto interessanti anche gli articoli in fondo, con una breve biografia di Gottfredson e la scheda-personaggio dedicata a Enigm, che ha un taglio più serio rispetto a quelle analoghe che comparivano sulla "Grande Dinastia".

    Insomma, un numero coi fiocchi, storie meravigliose dalle tematiche forti e intrise di avventura d’altro tempo, quell’avventura da romanzi per ragazzi alla Verne o alla Salgari.
    Soddisfattissimo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Gli Anni d’Oro di Topolino vol. 2 – “Il Sosia di Re Sorcio” e altre storie (1937-1938)

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    Secondo numero straordinario, all’altezza se non superiore al primo per qualità delle storie presentate! Non stento a credere che siano partiti col periodo migliore della produzione di Mickey per i quotidiani!
    Il volume si apre con un bell’articolo di presentazione al volume, che si conferma quindi una costante della collana e che apprezzo molto perché dà un’idea generale di tutte le storie contenute. A seguire, l’articolo di presentazione alla prima storia, puntuale per i riferimenti storici e ad altre avventure in qualche modo collegate, e si entra nel primo capolavoro del volume.
    Topolino Sosia di Re Sorcio è una storia stupenda, uno dei punti più alti delle avventure vissute da Topolino che ho potuto leggere negli anni. Il tema del sosia non è nuovo ai giorni nostri (Gottfredson stesso lo riproporrà in altre due storie, negli anni successivi, e una storia simile apparirà sul grande schermo nei primi anni ’90 con Il Principe e il Povero) ma qui viene sviluppato in modo sapiente e intelligente, costruendo una storia di fantapolitica intrisa del tipico humor delle strisce quotidiane ma che non manca di appassionare il lettore. Per salvare il regno di Gran Tassonia il nostro eroe deve impersonare il re Michele Sorcio, uguale a lui come una goccia d’acqua, ma al posto di cercare di assomigliargli come carattere (il sovrano era dispotico e arrogante), Mickey cerca di infondere la sua ottimistica personalità al ruolo che suo malgrado interpreta, riuscendo anche a risolvere alcuni annosi problemi di gestione economica e politica dello stato che nella loro semplicità sono geniali (e divertentissimi: vedi ad esempio il taglio agli stipendi dei diendenti del governo!) e che sono piccole quanto preziose lezioni di buon governo (e prima di tutto di buonsenso, come nella trattativa sulla metà dell’esercito e sui maiali!)
    Come se non bastasse il divertimento di questa situazione e la bellezza di vedere Topolino a suo agio in un ambito così inusuale per lui, c’è anche l’intrigo di palazzo a condire il tutto di azione, che abbonda nella parte finale quando il duca Serpieri, che vorrebbe diventare re, scopre la messinscena e tenta di usarla a suo vantaggio!
    Storia che rileggerò molte volte, credo!
    A seguire, abbiamo Topolino Cacciatore di Balene, il secondo capolavoro del volume. Già nelle scene iniziali, più “domestiche”, Topolino viene illustrato come avventuroso giramondo, il cittadino qualunque che vive per assaporare il gusto dell’avventura, che lo metta alla prova e che possa far del bene agli altri (come quando all’inizio del Sosia di Re Sorcio va in giro a regalare i soldi guadagnati nell’avventura del Gorilla Spettro a chi ne ha più bisogno, dimostrando la sua generosità disinteressata). Anche Minni è conscia di quest’animo burrascoso, e cerca di sedarlo, ma alla fine la vediamo comunque così innamorata del suo uomo che lo sopporta anche così spericolato.
    L’avventura in questione è quella del titolo: Topolino e Pippo si imbarcano su una baleniera al soldo di un novello quanto sentimentale e irresistibile capitano Achab, che vorrebbe catturare il Vecchio Candido, grosso cetaceo che rovina la pesca a molti marinai. Pian piano il capitano instaura un rapporto di fiducia con Mickey, e verrà ripagato dal fatto che Topolino sarà determinante per la felice conclusione dell’avventura, anche quando sulla sua strada si piazzerà il “solito” Gambadilegno, spietato come lo abbiamo conosciuto nel primo volume di questa cronologica.
    Ovviamente anche in questa storia non si può non notare (e IMHO apprezzare molto) la stretta continuity che nelle prime strisce di questa avventura come della prima del volume è massicciamente presente, con riferimenti diretti ad azioni compiute e subite nell’avventura immediatamente precedente. Rende davvero tutto più verosimile e godurioso!
    Per quanto riguarda le tavole settimanali, una breve avventura semplice semplice è rappresentata da Topolino e la Stazione di Servizio, che gioca soprattutto sugli errori in buon fede di Pippo. Le Tavole Autoconclusive sono divertenti e gustose, a volte anche con un sottofondo di sentimenti sinceri quando per esempio ci sono Tip & Tap. Infine abbiamo Topolino Ammazzasette, storia che già conoscevo grazie al volume “Fantastico Walt!” ma che è bello trovare nel suo giusto formato! La storia, presa di peso dal cortometraggio omonimo, è deliziosa e si apprezzano poi i disegni di tutta la parte centrale, non di Gottfredson ma di Gonzales.
    In coda al volume, una lunga carrellata iconografica ampiamente commentata e preceduta da un articolo che mette a confronto le varie strisce a fumetti di Topolino che in qualche modo nella trama erano ispirate da cortometraggi animati in quel momento in cantiere allo Studio Disney. Apprezzo moltissimo la presenza di questo “contenuto speciale” non solo per l’interessante argomento trattato, ma perché è simbolo del fatto che a chiusura del volume ci sarà ogni volta un tema diverso evidenziato, e non l schema fisso del personaggio come nella Grande Dinastia. Il personaggio c’era lo scorso numero, non c’è bisogno ora di inserire a forza la scheda di qualcun altro che non c’entrasse nulla con questo nuovo volume. Il che è molto molto apprezzabile.

    Un altro splendido volume per cura editoriale (ogni storia è preceduta dal suo bell’articolo di presentazione) e per qualità delle storie.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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