[Allegati RCS] Gli Anni d'Oro di Topolino (Gottfredson)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Che schifo.
  • Lavi sei più nerd di grrodon, incredible...

    Io invece son contenta di leggere adesso le strisce autoconclusive anni '60, così dopo concluderò in Bellezza.
  • Grrodon ha scritto:Che schifo.
    Su su, che c'è ben altro nella vita per il quale schifarsi che non l'accumulo di $opere da leggere.
  • Leggendo questa lunghissima serie di autoconclusive, che per la gran parte mi erano ignote, ad un certo punto mi sono arrabbiato. Perché, nonostante l'aria "disimpegnata" di questa produzione, il tratto unico di Gottfredson e la sua maniera di trattare i personaggi rimangono a livelli altissimi. E allora ho avuto un pensiero tutto sommato ovvio, che già avevo avuto in passato, ma che ora mi è tornato alla mente in maniera particolarmente drammatica, perché finalmente ho avuto modo di constatare l'effettivo volume di autoconclusive prodotte: che spreco! Posso solo immaginare cosa avrebbe potuto fare Gottfredson in quegli anni se avesse avuto la libertà di continuare con narrazioni di più grande respiro. Le autoconclusive sono buffe, argute, ricche di spunti che approfondiscono i personaggi, ma rimangono per forza di cose limitate dal punto di vista espressivo.
  • Eh bé ma questo si sapeva, anzi direi che è ovvio ed è una cosa molto triste. Più che altro questa scelta sta facendo arrabbiare i compratori per altri motivi, visto che i più hanno smesso la collana, o l'hanno messa in pausa in attesa del numero 30, o la continuano a comprare vomitandoci sopra le peggio cose. A questo punto ci si chiede: ma Boschi ha fatto bene a includerle? La possibilità di avere questo corpus assolutamente inedito vale così tanto la pena o con 15 volumi di meno l'iniziativa sarebbe stata più leggera economica e abbordabile? Quanto è valso il completismo in questi casi? Io di mio al momento non so decidermi: da un lato non avrei mai preventivato un Tuttogott che andasse oltre il 55, dall'altro penso che Gottfredson se lo meriti il completismo vista la qualità di tutto il resto, dall'altro ancora mi rendo conto che è una mole spropositata che invalida parecchio quella che altrimenti sarebbe una collana di gioielli, però da un altro ancora penso che l'attrattiva principale per un Boschi sia cimentarsi con frontiere ancora inedite e in questo senso abbia fatto bene a metterle. Quindi al momento sono sul 50 e 50, forse perché le devo ancora assaggiare, dal momento che sono solo al terzo pacco e mi sto godendo Eta Beta (di una genialità tale da far perdonare le sconclusionatezze walshane). Poi immagino che prenderò una posizione anch'io (ma sull'opportunità di metterle o meno, non su quelle di comprarle una volta pubblicate, dato che in un'iniziativa come questa non bisognerebbe battere ciglio).

    Certo, nubi inquietanti si addensano sul futuro visto che qualora la prossima library riguardasse il buon Romano, pare che il proposito del trio sarebbe quello di inserire anche la miriade di storie solo disegnate. E a me fa tremare quello piuttosto che una decina di volumi di autoconclusive.
  • Certo, infatti ho detto che è un pensiero ovvio. E' solo che non mi ero mai reso conto "fisicamente" dell'ammontare della produzione di autoconclusive; di qui il mio "sfogo".

    E su Scarpa, condivido: è solo la sua produzione da autore completo a meritare una cronologica per il grande pubblico. Non si sentirebbe la mancanza di tutto il resto, fatta eccezione per il Doppio segreto di Macchia Nera e poco altro.
  • Ma a voi stanno arrivando? Ad Hyb e me non arrivano da secoli, ho chiamato la RCS e dissero che non hanno giacenze in magazzino, abbiamo quattro ordini di invio ancora insoddisfatti e bisognerà aspettare. Spero non arrivino tutti assieme...
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Idem. In edicola l'opera si sta felicemente concludendo, e sono arrivati ai capolavori anni 30 e io sno ancora all'inizio delle autoconclusive perché aspetto ancora il quinto pacco.
  • Idem anch'io, niente pacco da Settembre. Ho idea che stia avvenendo la stessa cosa verificatasi con la GD; anche in quell'occasione arrivati a poco più di una decina di volumi dalla conclusione le spedizioni incominciarono a farsi molto diluite (se non erro, per una spedizione trascorsero anche 3 mesi).
  • Pur essendo appagato dalla lettura di Topolino Giornalista, non posso fare a meno di dire che le Autoconclusive sono decisamente deludenti: certo graficamente ineccepibili, a parte qualche calo e magari uno stile meno morbido degli anni precedenti, ma le sceneggiature, a parte Walsh che è esilarante, Williams che spesso e volentieri strappa un sorriso, sono noiose, ripetitive e prevedibili.
    Il completismo che è in me mi ha spinto a comprarle, essendo questo anche materiale raro, ma sono convinto che forse sarebbe stato meglio, per far apprezzare il Mickey giornaliero al grande pubblico, di pubblicarle in coda, così chi le voleva, se le comprava.
    Detto questo, l'opera nel complesso (ormai mancano due numeri alla fine e a me manca giusto uno di autoconclusive che l'edicola deve procurarmi, ma non sto a lutto) è OTTIMA e ben curata, risponde sia all'esigenze del neofita che dell'appassionato, però ripeto forse era meglio iniziare dall'Isola Misteriosa, o dalla tanto (meritatamente) osannata il Castello Incantato.
  • Buonasera volevo sapere se qualcuno poteva postare gli indici degli autori, disegnatori e inchiostratori del volume 27 e dei volumi dal 34 al 37 essendone al momento sprovvisto e dato che quegli indicati sull'inducks non sono corretti. Sperando in una risposta ,Grazie.
  • A quanto ne so, c'è attualmente poca chiarezza riguardo la correttezza o meno di certi credit, non si sa bene chi abbia ragione tra l'inducks e gli Anni d'Oro: un paio di utenti del Papersera avevano intenzione di chiedere delucidazioni a Boschi sul suo blog, ma per ora la questione è ancora irrisolta.
  • Quelli che sono presenti nel volume 38 (che non sono riuscito a reperire :cazz: ) sono affidabili sicuramente più di quelli dell'inducks che sono ormai obsoleti. Sperando in un aiuto rinnovo ancora la mia richiesta. Grazie
  • Segnalo che in data 16/12 dalla Sfera hanno provveduto ad addebitarmi sulla prepagato l'importo di una spedizione. Considerate le feste, se tutto va bene tra un mesetto dovrei ricevere il pacco.
  • Oggi è arrivato il pacco con i volumi 19-23, ma siamo così indietro? :oO:
    Una rarità etnica in technicolor

    Immagine
  • Non posso fare altro che condividere le perplessita' sull'inclusione delle striscie autoconclusive in questa collezione,perche' se da una parte danno completezza all'opera dall'altra sono cosi' tante da diventare un peso visto che per quanto in alcuni casi siano brillanti finiscono per diventare ripetitive.Cio' comunque non toglie che ci troviamo di fronte a un'opera di assoluto valore.Mi ha divertito molto vedere l'evoluzione grafica di Mickey e dei personaggi che gli stanno intorno.
    Lavi-Schroeder ha scritto:Io sono l'unica fessa che non ha ancora letto nulla perché vuole aspettare l'ultimo numero in modo da leggere in ordine cronologico?
    Siamo (o meglio,eravamo) in due!
    Comunque vi rassicuro sul fatto che chi se lo fa tenere via in edicola - come la sottoscritta - non spende meno.
    Posso confermare.
  • Finalmente sto iniziando a leggere per bene questa collana dall'inizio, al ritmo di una storia a sera.

    Che dire? Il Topolino rurale, piccoletto, campagnolo e sbarazzino è sicuramente il più bel Mickey di sempre, lontano anni luce dalle caratterizzazioni future in cui fa lo sbirro col cappello e giacchetta verde. :P

    Anche graficamente è uno spettacolo: la semplicità di quel disegno tondo, gli occhietti grandi formati dalle sole pupille... lo trovo perfetto.

    Di queste storie apprezzo soprattutto l'ampio respiro che vi si prova, l'atmosfera rurale, il rapporto genuino con Minni, e il realismo dei dialoghi con cui si racconta il rapporto tra amici e con gli altri personaggi.

    Quello che apprezzo un po' meno, trattandosi di un'unica epopea a strisce senza stacchi, è che praticamente nessun finale è pensato come finale, facendo sì che tutte le storie - anche le più complesse - si interrompano così alla carlona...

    Dal punto di vista strettamente narrativo infatti, il comic book alla Barks batte di gran lunga il formato a striscia un po' ripetitivo (come ad esempio le vignette-didascalia con i riassunti, fatte per ricordare ai lettori dei quotidiani quello che avevano visto nei giorni scorsi), ma la striscia dal canto suo può permettersi temi molto più adulti, essendo rivolta a un altro tipo di pubblico.
  • Quello che apprezzo un po' meno, trattandosi di un'unica epopea a strisce senza stacchi, è che praticamente nessun finale è pensato come finale, facendo sì che tutte le storie - anche le più complesse - si interrompano così alla carlona...
    Dal punto di vista strettamente narrativo infatti, il comic book alla Barks batte di gran lunga il formato a striscia un po' ripetitivo (come ad esempio le vignette-didascalia con i riassunti, fatte per ricordare ai lettori dei quotidiani quello che avevano visto nei giorni scorsi), ma la striscia dal canto suo può permettersi temi molto più adulti, essendo rivolta a un altro tipo di pubblico.
    Forse è meglio dire che tu preferisci il formato comic book, perché non darei come assodato che universalmente "il comic book alla Barks batte di gran lunga il formato a striscia un po' ripetitivo(...)". Le strisce, specie dalla metà anni '30 in poi, sono dinamiche - negli anni '50 si toccherà il topi - e le didascalie per me basterebbe non leggerle (anche se più o meno mi capita sempre di leggerle ugualmente). Tu penso che stai cominciando a leggerle bene adesso e lo spiazzamento (a livello inconscio) forse è normale, sebbene io lo sottovaluti notevolmente sempre dato che leggo storie a striscia sin dall'infanzia.
    Per la parte Quello che apprezzo un po' meno, trattandosi di un'unica epopea a strisce senza stacchi, è che praticamente nessun finale è pensato come finale, facendo sì che tutte le storie - anche le più complesse - si interrompano così alla carlona..., è comprensibile questo "fastidio" ma io per esempio i finali li inquadro bene. Se ti riferisci alle storie formate più da gag, è più comprensibile. Però tu sei un appassionato di telefilm-fiume, quindi mi ha un po' stupito questa tua considerazione.
    L'ambientazione rurale è comune a quasi tutti i fumetti a strisce del periodo, e anche a me piace vedere Topolino muoversi in questo ambiente, ci si integra alla perfezione e vi nascono anche storie complesse legate all'ambiente (come il furto di uova nel Bel Gagà). Infatti quando si tratta solo di gag legate alle farm (presenti agli esordi e anche nei corti), mi risultano grossolane, ma Gottfredson va molto oltre.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • SpecialMongo ha scritto: Forse è meglio dire che tu preferisci il formato comic book, perché non darei come assodato che universalmente "il comic book alla Barks batte di gran lunga il formato a striscia un po' ripetitivo(...)".
    E' naturale che io parlo per me stesso e che la verità assoluta non esiste.
    Per leggere una storia, preferisco il formato comic book.

    SpecialMongo ha scritto: Però tu sei un appassionato di telefilm-fiume, quindi mi ha un po' stupito questa tua considerazione.
    I miei telefilm-fiume hanno finali bellissimi e studiati come tali... che c'entra... :P

    Comunque sì, meglio considerare Gottfredson un'unica epopea non-stop...
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