[Topolino] Annata 2012

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Topolino # 2964

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    Piuttosto a sorpresa, ieri mattina mi ritrovo senza averlo preventivato a comprare il nuovo numero del "Topo", dopo aver letto in molti angoli del web tessere le lodi dell'operazione alla base della prima storia, e anche la sua riuscita.
    Il giornale si apre infatti con Bum un ranger in azione, di Corrado Mastantuono, che realizza i testi e i disegni di una storia assolutamente peculiare. L'autore decide infatti di omaggiare la sua "altra metà del cielo" professionalmente parlando, vale a dire Tex per cui da anni disegna storie della serie regolare, facendo interpretare la parte del coraggioso ranger nientemeno che a Bum Bum Ghigno, personaggio creato dall'autore a metà anni '90 e che da allora è comparso in molte avventure papere. In questo gioco delle parti Paperino diventa Pap Carson e Archimede Architaigher, ma ancora più della genialità delle parti interpretate la storia si distingue per essere un omaggio nel senso più genuino del termine: l'avventura che i tre protagonisti affrontano ricalca un classico plot di Tex (una strana entità infernale minaccia la proprietaria di una fattoria per farla sloggiare), con strizzatine d'occhio e rimandi al personaggio Bonelli, aggiungendoci però la follia di Bum Bum e alcune gag e battute davvero irresistibili e mai sciocche o invasive.
    Le citazioni sono tante, tutte simpaticissime, e soprattutto verbali: non è così comune leggere oggigiorno sul settimanale Disney espressioni come "satanasso", "tizzone d'inferno", "figlio del demonio", "gran putifarre", "peste!", ed è davvero una goduria. Menzione speciale alla "bistecca alta tre piedi" :P
    Graficamente, siamo dalle parti dell'eccellenza: che Mastantuono fosse diventato negli ultimi anni uno dei migliori disegnatori Disney era cosa nota, ma in questa storia si nota particolarmente per la cura dei costumi (fedelissimi a quelli dei personaggi texiani, anche se la camicia gialla del ranger è di qualche taglia in più :P ), per i bellissimi sfondi da selvaggio west e per le numerose scene di sparatorie, e non è facile vedere Paperino che imbraccia un fucile.
    Ne risulta una storia davvero ottima, che suggella un sodalizio imprevedibile tra due istituzioni del fumetto italiano come lo sono Tex e "Topolino", e che intendo come un personale atto d'amore dell'autore, che porta uno dei suoi contributi più significativi all'universo Disney (Bum Bum) nell'altro universo narrativo che gli è così caro. Segnalo la citazione nel nome del locale dove i nostri vanno a mangiare, "Chain of Nolitta" :)
    Si evince anche dalla bella intervista all'autore presente subito dopo la storia, dove Mastantuono dichiara il suo amore per Disney e Bonelli e spiega le motivazioni che l'hanno spinto a realizzare una storia del genere e le difficoltà incontrate (come il modo in cui disegnare i cavalli).
    Niente da aggiungere, se non che questa è una nuova testimonianza di come può essere fresco e interattivo il fumetto Disney, capace di gettare ponti con altre realtà del medium e di farlo con autori di grosso calibro e con storie di alta qualità.

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    Il "Topo", poi, non pago di tanta delizia propone un'altra storia davvero bella, divisa in due tempi. Paperino Paperotto e la Scuola con la "Q", scritta da Bruno Enna e disegnata da Roberta Migheli per la prima parte e da Giampaolo Soldati per la seconda.
    Enna è da sempre il migliore interprete delle avventure del giovane Paperino e dei suoi amici in quel di Quacktown, fin dalle prime storie di fine anni '90. Negli ultimi anni con le sue saghe ha confermato tale trend e questa simpaticissima storia è semplicemente un nuovo lavoro di ottima fattura. Ci sono le novità, c'è l'intrigo, c'è un personaggio ambiguo che nella fantasia del paperotto accresce la sua pericolosità, c'è miss Witchcraft più umana che mai e con ella lo sceriffo Marble... c'è tanto cuore, avventura e divertimento spensierato, insomma, che sono gli elementi che mi facevano apprezzare molto queste storie un decennio fa e che ritrovare in tutta la loro freschezza oggi non può che farmi un grandissimo piacere. Tanto di cappello a uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza.
    I due disegnatori non sono invece tra i più blasonati, perlomeno nella mia personale classifica, ma devo dire che in questa storia riescono a realizzare tavole più che sufficienti, realizzando in generale belle tavole.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ho letto Pippo Reporter - Il Fiuto di Pluto, la nuova storia della Coppia. Quanto a "costruzione" della trama siamo a livelli assolutamente alti, ogni tassello va al suo posto, e il tutto si compenetra perfettamente tra omaggi, citazioni, pulci nelle orecchie culturali e elementi originali. Incredibilmente sopra la media, tuttavia niente di nuovo sotto il sole, si sa benissimo di cosa è capace la coppia sotto questo aspetto. Ad avermi colpito è un'altra cosa. Sapevo da sempre che il dinamismo del tratto e la recitazione dei personaggi erano un po' il cavallo di battaglia dei Turchi, ma a questo giro - vi giuro - mi è parso di vedere i personaggi animarsi sulla pagina. E che animazione! Pareva di vedere uno dei migliori Classici WDAS in animazione tradizionale. Golden Age pura. Con tanto di colonna sonora e doppiaggio. E considerando quella che è la mia passione numero uno vi lascio intendere quanto felice sia stato.
  • Pippo Reporter- Il fiuto di Pluto: Turconi sa veramente animare questi personaggi, persino il ketchup aveva personalità, complimenti, da ciò si evince il profondo amore per il lavoro svolto. Per il resto, niente di nuovo.


    Le altre storie non ho osato leggerle.
  • No, ma l'orologio a glu-glú. Continuavo a ridacchiare ore dopo.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • Topolino # 2966

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    Che bello vedere un Pippo nella sua versione reporter anni '20-'30 ammiccare dalla cover di "Topolino"! Ti riconcilia con Disney e con le sue politiche editoriali, anche solo per un momento. :P
    Anche perché poi si apre il giornale e si legge la storia, Pippo Reporter - Il fiuto di Pluto (Radice/Turconi, of course), e si rimane estasiati come ogni volta. Non c'è che dire, i coniugi non hanno più nulla da dimostrare, sanno perfettamente come muovere i personaggi, li conoscono, sanno come interpretarli e questa serie, in cui hanno preso i personaggi topolinesi e li hanno integrati perfettamente in questo scenario americano di inizio secolo scorso è la dimostrazione, storia dopo storia, che i personaggi Disney non hanno segreti per loro.
    Parlare di questo episodio è quasi superfluo, basterebbe riguardarsi i commenti relativi alle storie precedenti, in particolar modo la più recente, quella con Eta Beta. Perché ormai le avventure di Pippo Reporter sono diventate una piacevole routine, il fan sa già che si troverà di fronte a un gioiellino, e qualcosa di sopra la media. Ed è proprio in questo momento di stabilizzazione che gli autori pensano alla chiusura della serie con la storia in due puntate. Ed è sensato, pensando a come questa Il fiuto di Pluto porti a termine una delle sottotrame principali, quella della corsa di Blackspot a diventare sindaco della città. E lo brillantemente, con la consueta dose di ironia, leggerezza tipicamente pippesca, amore per citazionismo colto e un occhio particolare alla satira sociale (elezioni, colpi bassi tra gli avversari politici, grandi opere per dimostrare chi è il più figo...). Un altro gioiellino da custodire, anche grazie a Stefano che migliora sempre di più il suo tratto, è incredibile la costante maturazione grafica che rilevo di storia in storia, io che già lo apprezzavo negli anni '90.

    Il resto del numero presenta materiale buono, seppur altalenante. Divertente la storia dei Commessi Paperi - Comics & Hobby Store (Panini/Guerrini), parlando di fumetterie e fumettari non poteva che piacermi immagino :P E mi ha piacevolmente colpito anche Guerrini ai disegni, ma è pur vero che sul "Topo" lo apprezzavo anche negli anni passati, era su PK che non mi convinceva.
    Uff, gli GNAM, ancora esistono? Agente Speciale Ciccio e il Caso a 5 Stelle (Secchi/Mottura) non è neanche malaccio a dirla tutta, ma di certo siamo lontani da materiale di vero interesse, e la storia guadagna punti grazie ai disegni di un sempre bravissimo Paolo Mottura.
    Molto (troppo!) classica la storia della Cascata di Diamanti (Michelini/Gatto), adeguata nel comparto grafico, mentre segnalo la danese per i bei disegni di Fecchi.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ma dov'ero rimasto? Ho perso il filo. Segnalo random cose che mi sono piaciute:
    T#2958:Il tesoro alla ricerca di Zio Paperone(Gagnor/Held) è roftl e prevedibile. T#2957/2962:Dove osano le papere(Bosco/Ziche) è Sex and the city+Desperate housewives+paturnie zichiane, il che è bene, però è anche frettolossissima, il che è male. T#2962/3: DD - Poleposition(Gagnor/Intini) è strappalacrime e gradevole. T#2963:Topolino e l'enigma fulminante(Bosco/Palazzi) e Victoria Ladies - Minni e lo stile degli antipodi(Venerus/Soldati) sono canoniche e ben disegnate. T#2964:Bum-Un ranger in azione(Mastantuono) è lol e, anche se ambasciator non porta pena, io odio Tex e lo reputo uno dei mali del fumetto italiano. Paperino Paperotto e la scuola con la 'q'(Enna/Migheli-Soldati) ripete il solito gradevole ritornello delle storie di Paperino Paperotto. T#2965:Il circolo Pickquack(Gagnor/Mazzarello) è una Grande Parodia vecchio stile, troppo vecchio forse...yawn. T#2966:Pippo Reporter - Il fiuto di Pluto è animata e io vado controcorrente e dico che è la mia preferita del ciclo (che infatti, neanche a farlo apposta, chiude). T#2967:Paperinik e il ritorno di Mad Ducktor(Enna/Mastantuono) è un doppio riciclo di una una storia crucca e di un cattivo che avevo rimosso, riciclo abbastanza grandevole ancorchè canonico pur fingendo di non esserlo per mezzo di stacchi a gogò. Paperino Paperotto e il segreto dei funghi giganti (Macchetto/Tosolini) è, di nuovo, la solita storia del Paperotto che, di nuovo, finisce per commuovermi, ed essendo impossibile che le storie di Paperino Paperotto siano quasi tutte struggenti ed indimenticabili, sono io che devo essere diventato una frignetta bisognosa d'affetto. Tant'è che sono stato lì lì per commuovermi anche con Tip&Tap e i complotti del web magazine(Cirillo/Mazzarello) la cui buona sceneggiatura nasconde la solita solfa disneychanneliana incastrandoci una trovata nostalgica non poi così fine a sè stessa (tradotto: mi è piaciuta molto l'ultima tavola).
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Il circolo Pickquack(Gagnor/Mazzarello) è una Grande Parodia vecchio stile, troppo vecchio forse...yawn.
    Ma non era di Bosco, questa?
    max brody ha scritto:io odio Tex e lo reputo uno dei mali del fumetto italiano.
    Tu sai che non puoi scrivere una cosa del genere e sperare di cavartela così, vero?
    E non perché io sia un fan di Tex, anzi, ma perché è un'affermazione così forte che esigo un'argomentazione da parte tua, che le sai fare :)
    Magari non qui che andiamo OT da matti, apri il thread di Tex per demolirlo, magari :P
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  • Il thread di Tex esiste già, anche se poco utilizzato: http://www.ilsollazzo.com/forum/viewtop ... f=33&t=895

    Max, anche a me conoscere le ragioni di questo tuo odio, se ti va naturalmente. :) Anche perché io Tex ogni tanto lo leggo (prevalentemente quando ci sono storie di Faraci, che imho è dannatamente a suo agio con il personaggio e la serie).

    Sulla storia di Bum Bum, ho il Topo ma non l'ho ancora letta, spero di farlo a breve.
  • Bramo ha scritto:
    max brody ha scritto:Il circolo Pickquack(Gagnor/Mazzarello) è una Grande Parodia vecchio stile, troppo vecchio forse...yawn.
    Ma non era di Bosco, questa?
    Ah, sì. Forse è per quello che mi ha annoiato :P


    Per Tex vado di là.
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    Ottimo lavoro.
  • Topolino # 2968

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    Per commentare questo "Topo" parto dal fondo, per dire che Zio Paperone e i rimpiazzi metallici (Venerus/Amendola) è una storia dall'incipit ricco di interesse, che però finisce per rifugiarsi in un plot abbastanza scontato che non riesce a mantenere la suspance che poteva offrire. Peccato anche per l'apparato grafico, Amendola prosegue purtroppo quella che da tempo mi appare una parabola discendente che me lo rende irriconoscibile se penso al passato. I Bassotti e il Nonno in particolare non mi convincono nelle loro fattezze deformate, cosa che subiscono a maggior ragione Paperino e Paperone.
    Non va molto meglio nella breve Le Leggi di Paperino - Viaggiare in autostrada (Panini/Chierchini) che, a fronte di una trama che fa il proprio dovere e intrattiene in modo simpatico offre però dei disegni che non sono brutti, ma che con il loro appeal molto vintage mal si amalgamano con il tenore della sceneggiatura, problema che ho riscontrato spesso nelle brevi di Gagnor.
    Molto simpatica è Paperino e la storia a staffetta (Panaro/Panaro), anche perché dà una bella versione del rapporto "umano" che esiste tra Paperino, Paperoga e Gastone :) Molto buoni i disegni di Panaro.

    La vera gemma del numero è la storia d'apertura, Sottopolinia (Sisti/Sciarrone). A me è piaciuta, l'ho trovata molto ben scritta, bello l'inserimento della versione disneyana di Renzo Piano, e l'atmosfera della storia tra mistery e fantastico mi ha decisamente catturato. Certo, se invece [spoiler]dei draghi parlanti ci fosse stato qualche personaggio più umanoide[/spoiler] la mia sospensione dell'incredulità avrebbe retto un po' meglio :P ma tutto sommato può andar bene anche così. Il colpo di scena finale mi ha sorpreso, ed è ben gestito, nessun elemento delle 3 linee narrative viene tralasciato, dimenticato o risolto frettolosamente e l'insegnamento sotteso alla trama mi pare ottimo e poco invasivo.
    Dal punto di vista estetico, dal mio punto di vista siamo dalle parti dell'eccellenza: la mia impressione è che da quando Claudio è tornato a disegnare per il settimanale con una certa frequenza migliori continuamente il proprio stile "2.0", padroneggiandolo sempre meglio. Qui abbiamo sfondi mozzafiato, soprattutto nelle prime tavole ricche di ambienti all'avanguardia e hi-tech, e le espressioni di Topolino a me paiono calzanti e molto espressive, appunto. La gamma di sguardi e movimenti che compie il volto di Mickey è amplissima, e copre moltissime sensazioni ed emozioni che il personaggio può provare. Inoltre il suo Topolino appare giovane d'aspetto, ed è una cosa che a me personalmente piace molto, sembra un Tintin con le orecchie grandi :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Anche a me è piaciuta Sottopolinia anche se poteva dire di più; non so, la storia dei sottomondi era così intrigante che mi è dispiaciuto assai che il tutto si è chiuso come al solito. In effetti la trama inizia come "l'indagine di Topolino" ma poi c'è dell'altro e il tutto non è ben amalgamato e la scoperta finale è un pò buttata là. Un bell'ibrido, ma si poteva fare di più.


    P.S. [spoiler]I draghi sono stati scelti per citare Bone? Gran bella trovata in ogni caso[/spoiler]
  • Qualcuno ha comprato l'ultimo numero di Topolino?
    Ero curiosa di sentire qualche parere sulla storia di Fantomius di Gervasio che mi hanno detto essere abbastanza particolare (purtroppo per questo mese ho finito i fondi e non posso procurarmela .-.).
  • Atomino + Fantomius.
    Sei ancora qui? Fila a prenderla.
  • Casty è un sinonimo di qualità e la storia di Atomino(almeno la prima parte) è veramente un'ottimo inizio d'albo.
    Marco Gervasio secondo me riesce molto bene con Paperinik Vendicatore. Fantomius pur essendo un personaggio minore è un vendicatore. La prima storia è pervasa da una tonalità scura che la antichisce e rende molto bene l'atmosfera. Non è ai massimi livelli secondo me(oppure non mi piace il personaggio, chi può dirlo) ma resta un'ottima storia.
    Le altre storie si lasciano leggere che è un piacere per cui lo consiglio con cognizione di causa! Senza indugi ora trova 2,40 e sparateli per un bel topo, e leggi anche le interviste a Casty e a Gervasio!
  • Mmmmh, mi state tentando non poco >.<
    Vediamo se riesco ancora a recuperarlo in qualche modo.


    (m'ero persa le risposte...)
  • Chi è che lo diceva? Artibani, forse? Che Scarpa, noto come Gran Disegnatore, era invece un Immenso Regista (era su un Maestri Disney). Beh, con Casty siamo lì. La regia di Topolino e gli ombronauti è qualcosa di veramente eccellente. Ad essa si aggiungono un tratto meno raffinato di quello dell'ultimo Scarpa ma egualmente Bello e la medesima capacità del Veneziano di congegnare plot geniali partendo dal nulla, e direi che Casty può dirsi ufficialmente l'erede di Scarpa.

    Bella iniziativa, quella di Fantomius. La prima puntata mi è piaciuta più della seconda, ma quel che affascina è la nonchalance con cui Gervasio è arrivato a concepire e realizzare il suo spin-off, con i personaggi e il contesto introdotti gradualmente nelle sue storie di Paperinik, senza inventare di punto in bianco, ma "proseguendo" Martina. Si è creato un mondo nuovo dove prima non c'era niente, complimenti.

    Per finire, sul #2973 c'è nientemeno che Soapy Slick. Un po' tirato per i capelli, a dire il vero.
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    Ottimo lavoro.
  • Direi che il Topo del nuovo corso è un must. E basta.
  • Mannaggia, la prossima settimana torna Epic Michey e la terza puntata di Fantomius.
    Così sarò costretto a prendere anche questo e il successivo, che conclude la prima tetralogia di Fantomius.

    Però mi fa piacere essere tornato ad attendere Topolino in edicola, come quando ero piccolo. ^^
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Valerio ha scritto:Direi che il Topo del nuovo corso è un must. E basta.
    FaGian ha scritto:Mannaggia, la prossima settimana torna Epic Michey e la terza puntata di Fantomius.
    Così sarò costretto a prendere anche questo e il successivo, che conclude la prima tetralogia di Fantomius.

    Però mi fa piacere essere tornato ad attendere Topolino in edicola, come quando ero piccolo. ^^
    I commenti di Grrodon e FaGian sono quelli che rispecchiano maggiormente anche il mio punto di vista.
    Da una parte, l'estrema soddisfazione nel vedere quanto di buono la gestione De Poli stia facendo sul settimanale, una cosa che vedevo già dai primi 2 anni di lavoro, come intenti, e che negli ultimi 3 ha conosciuto un'escalation incredibile ed esaltante, a conferma di quelle purissime intenzioni. E il bello è che la cosa si riscontra tanto nella qualità delle storie, quanto nell'alto livello di autori coinvolti, quanto nel modo di porsi e quanto nelle iniziative a margine del fumetto.
    Dall'altra parte, però, questo mi mette nella condizione (che a livello economico e di spazio fisico dove allocare libri e fumetti non è positiva) di seguire quasi settimanalmente il "Topo": le mie intenzioni dal 2004 sono quelle di comprare solo i numeri che mi interessano, e questi stanno diventando la maggioranza delle uscite! :oO:

    Per esempio adesso, e per la prima volta dopo tanto tempo, vado di tripletta!

    Topo # 2971

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    Il numero di Lucca! E se l'anno scorso alla più grande manifestazione fumettistica d'Italia il "Topo" dedicava la copertina, quest'anno la cover è comunque di grande peso, essendo volta a celebrare il pezzo forte dell'albo, l'ultima storia di Rodolfo Cimino.
    Zio Paperone e il veliero d'argento (Cimino/Cavazzano) è una normale storia di Cimino, a volerla leggere senza tenere conto del fatto che il grande sceneggiatore non è più su questa Terra. Eppure, almeno per me, è stato impossibile non notare vedere un quid in più in questa trama, una passione particolare nelle sceneggiatura, una cura significativa nell'intreccio che non era sempre così scontato trovare, nelle ultime prove dell'autore che ho avuto la possibilità di leggere. I disegni di Cavazzano, poi, come sempre quando si trova a disegnare una storia dove si sente coinvolto, sono a dir poco meravigliosi, ogni vignetta è cesellata con il tratto morbido e avvolgente del disegnatore. E mi sono commosso come uno siemo nella prima vignetta, con tutte quelle belle citazioni che Cavazzano ha voluto inserire come omaggio speciale all'amico e collega, a preludio di una storia dolce, marittima, avventurosa, nella miglior tradizione del Paperone ciminiano.
    E poi c'è l'articolo dedicato, l'intervista a Cavazzano, la parete allo stand Disney dedicata a lui... doverose celebrazioni, fatte bene.
    Il resto del numero offre comunque motivi di interesse: Paperinik e l'impresa messicana (Bosco/Lavoradori) segna il grande ritorno di Alberto Lavoradori su una storia Disney. Celebre per aver disegnato il Numero Zero di PKNA, Lavoradori si era comunque distinto in una serie di storie papere sul "Topo" dei tardi anni '90, per poi lasciare casa Disney volto a fumetti autoprodotti o comunque a realtà in cui potesse maggiormente sviluppare il suo stile estremo.
    Poco so riguardo a questa nuova incursione disneyana, di certo lo stile esagerato, particolarmente geometrico e allucinato non è stato abbandonato o piegato, giusto leggermente addolcito per incanalarlo nelle vignette di "Topolino". Un lavoro con i suoi pro e i suoi contro, comunque, supportato da una trama onesta ma non eclatante a firma del buon Bosco. Bosco che sembra invece trovarci a proprio agio nelle brevi, visto che Andiamo al cinema? - Il film d'avventura (Bosco/Piras) è una storia spassosa e riuscita nel puntare bonariamente il dito verso i cliché di questo particolare genere cinematografico.
    A "macchiare" questo bel numero troviamo giusto la danese di turno e Paperina e il bello del castello (Macchetto/Gottardo), trascurabilissima storiella che sa di già visto e che si fa leggere più che altro per i bei disegni di Alessandro Gottardo.

    Topo #2972-2973

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    Raggruppo il commento sugli ultimi due numeri visto che il 2973 è diretta emanazione del 2972 :P

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    Infatti su questi due numeri sono spalmati i due tempi di Topolino e gli Ombronauti, il kolossal di Casty per il 2012.
    E' un Casty che, ancora una volta, non delude affatto le aspettative, anzi premia la grande attesa che si era creata da anni per un ritorno di Atomino Bip-Bip sul settimanale Disney (tra voci di corridoio, annunci, speranze, i due volumi di "Tesori Disney") con un'avventura che rientra perfettamente nel filone delle grandi avventure di largo respiro che dal Mondo che Verrà in poi l'autore ha saputo donarci con una certa regolarità.
    Perché, come nel ciclo di Romano Scarpa in cui compariva Atomino, non è il piccolo personaggio a rendere epiche quelle storie, semmai lui dava quel tocco fantascientifico particolare che stuzzicava la fantasia del lettore e contribuiva all'atmosfera: era l'idea di fondo, l'intreccio, la trama avvincente, la perfetta caratterizzazione dei personaggi, tanto gli eroi quanto le vittime quanto i villains. Casty ha mostrato da sempre di aver appreso queste lezioni da Scarpa, ma lo mette in evidenza a maggior ragione stavolta, dove i debiti con La Dimensione Delta e quelle particolari storie di Scarpa è evidente.
    Ne risulta una storia magistrale, dove il pericolo è su scala mondiale e, per quanto "irreale", particolarmente tangibile per la tensione che Casty riesce ad infondere nella storia. Non meno importante da rilevare, il fatto che lo status quo di partenza della storia è quantomai concreto e attuale, a suon di crisi economica che piega il Calisota, contraffazioni di prodotti commerciali e... presunti salvatori della patria che grazie a perline riescono a comprare facilmente il favore della gente, indebolita dal pesante momento che sta vivendo.
    Ah, su Topolino che per convincere la polizia a rilasciare Atomino se ne esce con "E se vi dicessi che è... il nipote dell'imperatore del Giappone?" sono morto.
    Per il resto... un Gamba profittatore e perfido come non mai, una Trudy in grande spolvero (con un ruolo attivo, come nella Collana Chirikawa), suspense, il cliffhanger alla fine della prima puntata, tutti i fili che si riuniscono sensatamente nel secondo tempo
    Una grande storia, anche graficamente visto che trovo Casty in costante miglioramento dal punto di vista del disegno, pur con alcune riserve... una delle migliori dell'intera produzione castyana, un fiore all'occhiello nell'attuale panorama del fumetto Disney.
    Un'ulteriore nota positiva è data dal fatto che viene dedicato un corposo articolo alla storia sul #2972, con tanto di intervista a Casty stesso, segno che l'autore sta iniziando a godere di attenzione "ufficiale" da parte della redazione, il che non può che far piacere.

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    E come se non bastasse tutto questa ricchezza qualitativa, questi due numeri ospitano anche i primi due episodi della tetralogia dedicata a Fantomius, scritta e disegnata da Marco Gervasio: Le straordinarie imprese di Fantomius, ladro gentiluomo.
    Gervasio da anni non nasconde la sua passione verso Fantomius, ladro gentiluomo della Paperopoli anni '20 che, con la sua figura e il suo diario, ispirò Paperino quando nel 1969 divenne per la prima volta Paperinik. Difatti negli ultimi anni le storie che Gervasio scriveva e disegnava incentrate sull'alter ego di Paperino prestavano sempre particolare attenzione verso Fantomius, personaggio che in fondo nessuno aveva mai approfondito più di tanto, se non Guido Martina nelle primissime storie.
    Ora Gervasio ha la possibilità di incentrare 4 storie (e altre 4 sembrano essere in lavorazione) sul fuorilegge dalla maschera blu, con avventure che strizzano l'occhio a Lupin e che sono decisamente godibili.
    Il Monte Rosa è infatti una buona introduzione al personaggio: senza troppi fronzoli o ridondanti presentazioni, il lettore ha modo di ambientarsi nel nuovo setting e di capire velocemente chi sono e che ruolo hanno i protagonisti di queste avventure. L'autore è quindi molto bravo a glissare su tavole che allungherebbero inutilmente il discorso e va dritto nell'avventura, raffigurando con ironia la vita quotidiana di Lord Quackett (l'identità segreta di Fantomius) e mostrando poi la controparte notturna del nobile. Pinko irresistibile, anche se il personaggio verrà delineato ancora meglio nella seconda storia, L'evasione di Fantomius, dove non l'accento non è posto su un audace furto ma piuttosto sulla sfida implicita che Fantomius raccoglie da Pinko.
    Gervasio fa poi un ottimo lavoro anche nei disegni: generalmente apprezzo lo stile dell'autore, ma ci sono state occasioni in passato in cui non mi ha esaltato molto, in cui coglievo dei cali. Non è questo il caso, visto che Marco sembra tenere davvero al progetto tanto da curare moltissimo anche la componente grafica. Ottimo l'aspetto di Quackett e di Dolly Paprika, perfetto Pinko!
    Un plauso, poi, alla colorazione giallognola che rende perfettamente l'idea di un'avventura ambientata all'inizio del secolo scorso.
    Anche per quanto riguarda le storie di Fantomius, noto con piacere l'articolo dedicato a l'intervista a Gervasio, utili per capire i retroscena della serie e che mostrano l'interesse della redazione per lo spazio fumetto del settimanale.

    Il #2972 era così bello e luminoso che è riuscito nel compito quasi impossibile di rendere belle anche le altre storie, pure le riempitive! Andiamo al cinema? - Il film di fantascienza (Bosco/Soffritti) continua il suo trend di divertimento e simpatia ben orchestrate, Zio Paperone e i fantasmi spaziali (M. e L. Shaw, Cavazzano), forse anche per i bellissimi disegni di Cavazzano, è una delle poche danesi degli ultimi anni ad avermi convinto e intrattenuto in modo degno. Plauso speciale e assolutamente imprevisto per Il Re del Klondike - Un asso alla partenza (Martignoni/Milano) che riesce a riprendere il tema di Paperone ai tempi della corsa all'oro in modo credibile e non inopportuno, cosa che dopo quanto detto da Barks e Don Rosa è sempre un rischio probabile. Martignoni invece, con umiltà, scrive una semplice storia del giovane Paperone e lo fa con grande rispetto di quanto narrato da altri, mostrando uno Scrooge ha ha proprio quello spirito indomito che io amo tanto nella caratterizzazione donrosiana. E gli applausi raddoppiano con Telegrafo senza fili (sempre Martignoni/Milano), seconda storia del ciclo e presentata sul #2973, che mette in campo addirittura Soapy Slick senza indispormi, anzi, riuscendo a rimanere in bilico tra citazione barksiana/donrosiana ed elemento assolutamente non forzato ma funzionale ad una storia che continua ad essere fedele nelle caratterizzazione del giovane Paperone.
    A proposito di #2973, il nuovo capitolo di Andiamo al cinema? (Bosco/Martusciello) continua a svolgere molto bene il suo compito, e chiude l'albo Paperino Magidraulico & l'esposizione universale (Michelini/Guerrini) che ok, non è niente di avveniristico, sperimentale, non è un capolavoro ma... è una storia classica, scritta bene, con grande rispetto dei personaggi, con lo sguardo al Barks delle ten-pages in cui Donald svolgeva sempre diversi lavori dimostrando grande talento... la scrive il Fabio Michelini che ci ha regalato tante classicate negli anni che furono, la disegna il Francesco Guerrini che sul "Topo" è sempre stato un bel vedere... bella!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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