[Topolino] Annata 2012

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Topolino #2975:

    Non l'ho ancora letto, solo sfogliato, ma Epic Mickey 2 è disegnato dannatamente bene (sembra davvero anni '30 :*) ) e Fantomius è ambientato sulla... "Love Boat" !!!!

    Come se non bastasse, oggi Casty ha annunciato su facciabbacchio la nuova avventura di Atomino, per l'anno prossimo (si spera): l'impero congelato

    https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/ ... 5401_n.jpg
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Non posso che quotare le impressioni positive sulla gestione De Poli, in particolare quella più recente. I numeri attraenti aumentano esponenzialmente e si respira clima diverso anche nei confronti della dimensione autoriale delle storie, che credo oltre a far piacere a noialtri sia utile ad incuriosire e fidelizzare i lettori più giovani. Davvero molto bene.

    Passando alle storie più interessanti dell'ultimo periodo:

    Zio Paperone e il Veliero d'Argento
    L'ultima emozione regalataci da Rodolfo Cimino non è tra le migliori dell'autore ma rimane comunque una buona storia, che spicca grazie al suo fascino dal sapore popolare ben incarnato dalle barchette di legno. Una storia che parla del passaggio dal vecchio al nuovo e quindi doppiamente malinconica: si spera che l'eredità di Rodolfo vegna raccolta dalla nuova generazione di autori e che non sia l'ultima volta che vediamo pagine utilizzate nel descrivere il buffo ecosistema di qualche assurda isola sperduta. Ottimo come al solito il buon Cavazzano.


    Le Straordinarie Imprese di Fantomius, Ladro Gentiluomo
    Che dire di questo progetto intrapreso da Gervasio? Uhm. Allora, è un buon espediente per restituirci un Paperinik vendicatore senza creare conflitti con la prevalente incarnazione supereroistica, non vorrei che però alla fine si finisse in un'ennesima declinazione in maschera di Paperino con conseguente ulteriore frammentazione delle possibilità del personaggio.
    Detto questo le storie sono realizzate piuttosto bene, anche se si coglie assai poca tensione nella narrazione dei colpi di Fantomius, visti i moventi un po' debolucci e l'assenza di un antagonista che possa seriamente metterlo in difficoltà. La prima storia è semplice ma simpatica, la seconda forse la fa un po' fuori dal vaso diventando un po' forzata dopo un paio di buone idee.
    Belli i disegni, un Gervasio più morbido rispetto agli ultimi tempi ma comunque personale anche nel suo richiamare il suo primo stile ispirato al cavazza.


    Topolino e gli Ombronauti
    Il ritorno di Atomino è solo l'ultimo dei pregi di questa storia. Anzi, bello rivederlo ma morta lì, Atomino alla fine è solo un pretesto narrativo sotto forma di personaggio: ci ricordiamo di lui perché lo associamo ad un periodo leggendario della produzione scarpiana. Le meraviglie sono ben altre, come la satira graffiante dietro sedicenti filantropi e sedicenti nipoti; gli indizi ben giocati, semplici ma non evidentissimi; Trudy e Gamba villain seri e non babbei; il loro piano, divertente e originale; un degno combattimento finale a suon di duelli, espedienti e violenza comicizzata da idee intelligenti. Unico difettuccio, la debole trovata della corda usata dal duo protagonista e dagli scienziati per liberarsi, ma è davvero un'inezia in mezzo a del materiale narrativo tanto brillante sia nella trama che nelle tematiche.
  • Topolino #2974

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    Epic Mickey 2 occasione persa. Peccato, la graphic novel tratta dal primo gioco non era chissà che capolavoro di fumetto, ma a me era piaciuta, era una storia comprensibile e che dava spazio ai complessi sentimenti contrastanti tra Topolino e Oswald.
    Peter David stavolta non riesce a replicare il buon lavoro ai testi di 2 anni fa e scrive una storia poco comprensibile, confusa e inconcludente, che non riesce a interessare nemmeno quando tenta di sviscerare l'animo e le motivazioni del Mad Doctor.
    Ma come il primo Epic Mickey a fumetti aveva come pregio principale il comparto grafico sublime, anche stavolta la storia raggiunge vette qualitative nel disegno, stavolta ad opera di Fabrizio Petrossi, che riesce a realizzare tavole spettacolari e mozzafiato, che non sfigurano affatto nel confronto con quelle di Celoni e Mottura di 2 anni fa. Belli i personaggi, ottime le ambientazioni, bello il modo di "giocare" con le tavole scontornate e libere dalla griglia. Un ottimo lavoro, penalizzato dal formato del pocket.

    Fantomius a Bordo dell'ottimo Gervasio continua l'ottimo trend su cui si è assestata questa serie: in bilico tra Diabolik, Lupin e il Paperinik vendicatore degli esordi, l'autore romano riesce a far appassionare i lettori ad un personaggio che, finora, era stato protagonista solo di pochi flashback funzionali a storie di Paperinik. E lo fa con quel citazionismo non esagerato, quel gusto per la narrazione di un certo tipo perfettamente calata nel racconto disneyano e con un gran senso dei tempi comici e narrativi. Molto bene anche il comparto grafico.

    Il Re del Klondike - Istituto Geografico rappresenta, allo stesso modo, un'ulteriore conferma della piacevolezza di una serie: senza pretese, filologicamente corretta, genuina, anche in questa storia Giorgio Martignoni tratteggia un giovane Paperone fedele a quello visto da altri autori che, in passato, hanno esplorato gli anni d'oro del cercatore d'oro, con un'idea simpatica ben sviluppata.

    La storia d'apertura, di Carlo Panaro e Marco Mazzarello, è una piacevole avventura di Paperino nel senso più classico e tranquillizzante del termine. I disegni di Mazzarello sono leggermente migliori del solito, ma questo "leggermente" non basta a rendere davvero accettabile l'insieme. La sfida è stata schiaffarlo in copertina, dove di contro realizza un bel disegno, aiutato anche dai bei colori di Mirka Andolfo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Topolino #2975

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    Tanto per cominciare devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito da Zio Paperone e il custode dell'oblio (Panaro/Panaro): Carlo Panaro nel mio personale sentire, negli ultimi anni ha realizzato storie dallo stampo sempre molto classico, con risultati che a volte ho giudicato molto positivi, a volte buoni, a volte non molto riusciti. E se la storia della scorsa settimana non mi pareva avesse molto mordente e mi aveva lasciato poco soddisfatto, stavolta lo sceneggiatore firma un'avventura godibile, con un'atmosfera mistery davvero azzeccata all'interno di un plot molto attirevole. In tutto questo, sempre molto buone le caratterizzazioni dei personaggi, Zio Paperone su tutti, e rilevo anch'io una certa velocità nella risoluzione del mistero, che rischia di semplificare troppo una storia che aveva invece un buon spunto di complessità, ben orchestrato nella prima parte della storia e forse "accelerato" troppo nel finale. Adeguati al tenore della storia di disegni di Ottavio Panaro.
    Carina la storia dei Bassotti a firma Camerini/Lucci, in cui viene sviluppata intelligentemente un'idea non originalissima, e supportata dai disegni di questo Andrea Lucci di cui ho visto poco, ma quel poco mi è sempre piaciuto, e anche stavolta non si smentisce.
    Fino all'ultima frittella (Bosco/Mazzarello) è la prima storia della serie Vignette Golose che mi ha davvero divertito, mentre il razzy award del numero se lo piglia la storia di Minni: un Macchetto sottotono che scrive una storia svogliata, dove ci sono giusto 2 momenti un po' ironici in una trama poco interessante e priva di guizzi. A peggiorare la situazione i disegni di Asteriti, il cui stile era assolutamente peculiare negli anni '80 ma che negli ultimi anni, per quello che è il mio gusto, altro non è se non un'amalgama di linee e colori in cui non è sempre facile riconoscere i personaggi e le ambientazioni. Questo in tutte le storie recenti che gli ho visto disegnare, e questa di Minni non fa eccezione, presentando tavole come pag. 84 che fatico ad apprezzare.

    La palma dell'albo, comunque, va assegnata senza tema a Marco Gervasio, a cui occorre davvero tributare omaggi e complimenti per la serie "fantomatica" degli ultimi 4 numeri, un progetto che vede la luce in un periodo particolarmente roseo ed illuminato della testata e che si pone come una delle serie più interessanti degli ultimi tempi.
    Le strabilianti imprese di Fantomius - Ladro gentiluomo è prima di tutto una testimonianza della passione e della "nerditudine" di Marco verso Paperinik, le sue origini e la sua essenza e verso il fumetto Disney in generale, ed è il culmine (per ora, voglio sperare e augurare all'autore) della sua operazione su Paperinik e il suo universo. Avendo modo di operare su di un terreno vergine come la Paperopoli degli anni '20 e come il personaggio di Fantomius, quasi tutto da inventare, Gervasio ha scritto 4 storie davvero riuscite, in cui anche il suo stile di disegno pare essersi affinato, trovando un perfetto bilico tra le influenze cavazzaniane e un tipo di disegno personale e riconoscibile, un equilibrio seriamente apprezzabile e che, nonostante gli anni di attività del disegnatore, non sempre ho trovato con questa freschezza, anzi. E' un piacere trovare quindi Gervasio in grande spolvero tanto ai testi quanto ai disegni, e Brutfagor non fa eccezione. Non sto qui col bilancino a dire se è la migliore o la peggiore della serie, mi limito a dire che mi è piaciuta molto, che Belfagor lo conosco solo di fama, che Poirot invece lo conosco nelle sue diverse incarnazioni: premesso questo, trovo che per il numero di tavole a disposizione l'autore abbia fatto un gran bel lavoro, armonizzando bene tempi e soluzioni dando alla storia il giusto ritmo, cosa che non è così scontata nelle sceneggiature. Il mistero su Brutfagor rimane inevitabilmente stritolato dallo spazio ristretto, ma per quello che serviva da questa figura direi che è stato sufficiente. Perché Brutfagor è un espediente narrativo, il colpo della settimana se vogliamo, importante e motore della storia ma nulla più. Hercule Paperot è il vero motivo di interesse per me, al di là della mia passione per la creatura di zia Agatha, perché sto godendo come un riccio a immaginare gli scenari futuri in cui Fantomius dovrà sfidare (perché è quello, che gli piace fare, e lo dimostra perfettamente proprio con il belga) tanto Pinko quanto Paperot, dove però quest'ultimo ha sicuramente qualche asso in più nella manica rispetto al collega paperopolese.
    Una mitologia papera, ambientata negli anni '20, che mischia influenze da Diabolik con Lupin, Fantomas, Agatha Christie... I miei complimenti, sig, Gervasio :)
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  • Topolino # 2929

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    Numero che celebra gli 80 anni del giornale "Topolino": indipendentemente dalle storie contenute, era da prendere, anche solo per la magnifica copertina, tanto per idea quanto per realizzazione.
    Anche perché poi in realtà la storia dell'Agente Speciale Ciccio è assolutamente dimenticabile, se non per i disegni davvero convincenti di D'Ippolito, così come quella dei Commessi Paperi.
    Si salvano un pelino di più l'Andiamo al Cinema di turno, con un Bosco sempre ottimo a livello di ironia e con un Intini ottimo, e la storia straniera, scritta bene e con una bella avventura da raccontare... se non fosse per la soluzione finale assolutamente indigeribile.

    Insomma, assolutamente nulla di rilevante, se non fosse per la storia d'apertura: Topolino e gli Esploratori del Domani (Artibani/Mastantuono) è un grande omaggio al Mickey Mouse coraggioso e arrembante, che si trova all'interno di una storia avventurosa con una generosa dose di elementi fantascientifici e dalla sceneggiatura solida e sicura. Francesco Artibani firma una delle sue migliori storie tra quelle realizzate dopo il suo ritorno in Disney, un intreccio molto interessante gestito più che bene e un Topolino assai carismatico, che ritrova la sua essenza forse anche grazie all'anno in cui si trova ad agire, quel 1932 nel quale la stella del personaggio era appena esplosa, si preparava a deflagrare e in cui, ovviamente, in Italia si inaugurava una rivista dedicata a lui!
    Corrado Mastantuono alle matite fa un lavoro egregio: si conferma ancora una volta uno dei migliori disegnatori attualmente al lavoro su "Topolino", realizzando delle tavole ottime, in cui gli scorci di questa New York anni '30 sono assolutamente magistrali. Il suo Mickey in braghette, poi, è bellissimo.
    Penso che sia una storia con tutte le carte in regola per restare negli annali e per diventare, fra qualche anno, un cult. E questo senza dover per forza sottolineare la ricorrenza celebrata, ma "semplicemente" realizzando un'avventura con la A maiuscola e muovendo al meglio il protagonista :)
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  • Io ringrazio, che altro posso fare? A presto! :)
  • Francesco ha scritto:Io ringrazio, che altro posso fare? A presto! :)
    Grazie a te per il tuo ottimo lavoro! :)
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