[Disney] PKNE Fase 1: La Run di Artibani e Sisti

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Dapiz ha scritto:nel futuro distopico di Potere e Potenza troviamo un mondo totalmente diverso da quello che abbiamo visitato in PkNA, e infatti incontriamo un Odin Eidolon con un vissuto e ricordi diversi da quello che eravamo abituati a conoscere. Il Razziatore invece sembra sempre lui, ricorda le vecchie avventure con PK, è in grado di viaggiare nel tempo con una tecnologia che difficilmente potrebbe esser stata sviluppata in tale scenario, e parla come se niente fosse della microcontrazione, altro fatto avvenuto nel precedente futuro. Come mai? Prerogativa dei viaggiatori del tempo?
    Be, il Pk non sappiamo se è incluso il concetto di universi paralleli.
    Tuttavia nemmeno è escluso.
    Magari potrebbe essere altra carne al fuoco...
    *supposizioni cervellotiche di 4° livello dove gli universi paralleli nascono con i viaggi nel tempo*
    Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato.
    - Odate Buta -
  • Sì, il multiverso in PKNA e seguiti è presente.
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    Ottimo lavoro.
  • Lascio finalmente anch'io un commento su Potere e Potenza - Episodio 1, dopo aver fatto decantare per un po' le emozioni che mi ha dato leggere delle avventure inedite di Pikappa.
    Comincio col dire che non posso definirmi un pker della prima ora, visto che pur affascinato dalle pubblicità di Topolino di quel lontano marzo 1996, per età e poca esperienza fumettistica non seguii subito le gesta de pikappero. Me ne innamorai verso la fine della prima serie, dallo speciale estivo del 2000 per la precisione, poi acquistai un paio di albi a caso e con il nuovo anno arrivò PK2. Un numero 1 era l'occasione giusta per immergermi da novizio in quell'universo che mi affascinava tanto, anche se ovviamente non capii tutto, e probabilmente avrei empatizzato di più col ribaltamento di certezze subito da Paperinik se avessi seguito la serie da più tempo. Ma com'è come non è, Ducklair mi aveva colpito forte, tanto che da quel giorno seguii avidamente tutto quello che potevo marchiato PK, recuperando tutto PKNA e custodendolo poi ordinato nella collezione del Corsera.
    Ad oggi, la storia di Francesco Artibani e Claudio Sciarrone rimane uno dei fumetti fondamentali per la mia cultura fumettistica e narrativa.

    Era il gennaio 2001. Nel luglio 2014 sempre Artibani, stavolta in coppia con l'altro grandissimo disegnatore di PKNA Lorenzo Pastrovicchio, ripete la magia. Sono passati 13 anni, Artibani ha aumentato e diversificato la sua esperienza di sceneggiatore, ma si ritrova ancora con l'esigenza di creare uno starting point per la serie, un nuovo punto di inizio dover far salire nuovi lettori e dare di gomito a quelli storici. E ci riesce alla grande.
    Potere e Potenza è solo a un quarto del suo percorso editoriale, eppure già si può capire quanta passione e quanta competenza Artibani è riuscito a mettere nello scrivere una storia che riprende in maniera sensata le fila del discorso: certo, nessun riferimento diretto a PK2, ma implicitamente si riparte dall'ultima tavola del 18esimo numero della seconda serie. Si riaprono alcune sottotrame di PKNA, ma solo quelle che effettivamente non avevano avuto una chiusura definitiva ai tempi.
    Ma oltre a quest'attenzione a livello di continuity, l'autore dimostra di aver ripreso lo stile di PK, quello stile narrativo peculiare delle New Adventures: umorismo, battute fulminanti, azione, missioni pericolose, paradossi temporali, pericoli davvero mortali e scenari cupi. Questi, forse, anche maggiormente degli anni '90, considerando il futuro post-apocalittico immaginato dalla storia, un futuro dove gli evroniani hanno vinto: un futuro che Pikappa è chiamato a salvare.
    Proprio come ai vecchi tempi.
    Tantissimi complimenti anche a Lorenzo Pastrovicchio, che come ormai è noto è stato una vera e propria spalla nella realizzazione dell'avventura, non solo come disegnatore ma anche come promotore e ideatore di alcune soluzioni, confrontandosi quotidianamente con Artibani. E la dimostrazione di quanto il Pastro tenesse al progetto si ritrova proprio nelle sue tavole, ricercate e dal taglio moderno, con una gabbia libera ma mai troppo macchinosa, in un compromesso tra la struttura delle tavole di PK e quella delle storie di Topolino che è perfettamente riuscito, senza scontentare nessun tipo di lettori. La leggibilità viene salvaguardata con soluzioni diverse da quelle canoniche ma che ben si adattano alle pagine del settimanale. E a livello di disegno puro ci sono soluzioni grafiche davvero eccezionali, e un'intensità negli sguardi dei personaggi lodevole.

    Il ritorno di PK era un azzardo: riprendere un personaggio del genere, un mito così radicato in un'intera generazione di lettori anche extra-disneyani, non era semplicemente volendo riuscire a soddisfare tanto i lettori storici quanto i novizi. Il duo Artibani/Pastrovicchio sembra davvero esserci riuscito, e ora mi metto comodo per seguire in questo bel luglio lo svolgimento della storia che segna non solo il ritorno di PK, ma anche una seria innovazione nel modo di trattare e considerare le storie di Topolino.


    La storia, come dimostrano numerosi dubbi posti in giro per il web, ha sollevato un po' di dubbi e problemi a livello di trama, presso i pkers più incalliti.
    Vista la disponiblità degli autori a rispondere a quesiti di questo tipo, ne approfitto anch'io per porne qualcuno che mi è venuto durante la lettura.

    Nelle ultime tavole del primo episodio gli evroniani accerchiano Pikappa nella Camera Omega: ma la stanza non doveva essere schermata ai rilevatori di dna che gli evroniani usano per tracciare l'eroe?

    La seconda domanda è sulla pausa intercorsa tra la fine di PK2 e questa storia. Molti lettori si erano abituati a pensare che in questo intervallo Paperino fosse tornato alla sua vecchia vita, vestendo i panni del Paperinik "tradizionale" o in alternativa quelli di Doubleduck. Storie firmate da Artibani come Agente Zero o Codice Olimpo avvaloravano questa interpretazione ricollegando linee narrative che si credevano molto distanti. A questo si aggiungono alcune recenti dichiarazioni dello sceneggiatore secondo cui il protagonista di Pk è il "nostro" Paperino, e non una sua versione alternativa. Il Paperino di Potere e Potenza afferma però di essersi ritirato e mostra di non indossare il suo costume da molto tempo, e questo ha confuso un po' le idee, invalidando la vecchia interpretazione. Francesco, abbiamo capito male per tutto questo tempo?

    Inoltre, Francesco, abbiamo notato che per dare seguito all'epopea di Pk ti sei ripassato con attenzione tutto il pregresso per capire quali fossero le storyline da riprendere o meno. Hai utilizzato un criterio particolare per individuare le più adatte? Ci puoi fare un rapido dietro le quinte che riveli il processo creativo?

    Infine: all'epoca la seconda serie di Pk non venne purtroppo accolta bene. Siamo molto contenti che tu sia voluto partire dalla fine di Pk2 anziché ignorarlo, Francesco, perché dimostra rispetto e attenzione verso quella che è stata comunque una parte importante, sebbene non conosciutissima della storia del personaggio. Includere Pk2 è sempre stata tua intenzione o inizialmente hai avuto qualche dubbio?
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  • Terra, ieri.
    Tutto iniziò 1996 tutto iniziò, ma in un certo senso per me era iniziata da ben prima. Dal 1993 per la precisione, con l'arrivo nelle edicole del primo numero di Paperinik e altri Supereroi. All'epoca io avevo scoperto da qualche mese la testata Topomistery con la quale stavo scoprendo tanti belle avventure poliziesche con protagonista il nostro Mickey, e quando scoprii l'esistenza del nuovo mensile non potei tirarmi indietro. Oggi come allora Paperinik e Topolino erano i miei personaggi disneyani preferiti, e rimasi folgorato da quella testata che si proponeva di presentare dall'inizio le avventure del papero mascherato. Ne rimasi folgorato al punto che mi accordai con mia sorella e sottoscrivemmo il mitico bi-abbonamento Topomistery-Paperinik, dandomi così modo di scoprire origini ed evoluzione del mio supereroe preferito. All'ora in omaggio con il doppio abbonamento veniva offerto lo "Zero-Zero-Set", un set da supereroe-agente segreto che prevedeva un marsupio di Paperinik, una penna-torcia griffata con il logo della nuova testata e la carta d'identità "Agente PK". PK: mi piaceva quel diminutivo di Paperinik, mi sembrava fosse moderno e supereroistico, e che per questo si sposava benissimo con il personaggio. Ecco, per me inizio così.

    Nel 1996 avevo alle spalle già diversi numeri del mensile Paperinik con i quali avevo fatto conoscenza di tante belle storie e appreso lo sviluppo del personaggio da vendicatore a supereroe. Dopo lo "Zero-Zero-Set", però, del nome "PK" non ci fu più nessuna traccia, ma quel nome lo portavo ben impresso nella mente. Per questo quando su Topolino comparvero le prime enigmatiche pubblicità su PKNA, allo stupore seguì l'esaltazione. Possibile che con quel "Pikappa non ci scappa" ci si riferisse proprio a quel "PK", Paperinik? La possibilità di sbagliarsi c'era ovviamente, ma l'aspetto paperiforme di quei personaggi viola in qualche modo pareva una conferma che qualcosa di nuovo attendesse il papero mascherato. Di certo le pubblicità successive, in cui oltre ad un evroniano comparivano anche Xadhoom e il Razziatore, una cosa la confermavano: qualcosa di nuovo stava veramente arrivando, e, seppure la pubblicità non lo esplcitasse, si trattava di qualcosa di disneyano.
    Quando il fatidico giorno arrivò, andai in edicola con compagno di scuola di allora, anch'egli lettore di Topolino, chiedendo del "nuovo Paperinik": entrambi eravamo curiosissimi di questa novità disneyana. Finì che a lui non piacque, non gradiva affatto i disegni di Lavoradori. Con me invece fu subito amore. Certo, all'epoca anch'io non apprezzavo particolarmente lo stile di Lavoradori, ma quel mitico numero zero, "Evroniani", era diverso: forse per la gabbia libera, le inquadrature, la colorazione o chissà quant'altro, i disegni non mi dispiacquero, anzi. E poi c'era la storia, con protagonista Paperinik e quel fottio di bei personaggi che, sebbene appena presentati, già mostravano tutto il loro potenziale.

    Mi sto rendendo conto che per me descrivere il mio rapporto con Pikappa in poche righe non è per nulla facile, e qui il rischio è di dilungarsi parecchio. Potrei direi ad esempio di quando dopo lo 0/3 mi aspettavo l'arrivo di uno 0/4, e che un po' ci rimasi male quando scoprii che si sarebbe proseguito con una numerazione tradizionale (la mia idea era che quella degli "0/qualcosa" era una numerazione consona ad una testata così alternativa e tecnologica come PKNA), salvo rimanerci benissimo per l'arrivo di una periodicità costante, e soprattutto per la bellissima "Ombre su Venere". O di quanto mi esaltavano le rubriche, tutte quante, dalla posta ai Pk Project, e di quanto adoravo quel rapporto speciale che si instaurò tra redazione e lettori, un rapporto che ti faceva sentire parte di qualcosa di speciale, di unico. E potrei andare avanti chissà per quanto.
    Ma la cosa importante è una sola. Io credo che esistano fondamentalmente due tipi due opere: quelle che ti piacciono, e quelle che non apprezzi. Poi però esiste una terza categoria, una categoria speciale, che riguarda un gruppo ristretto di opere che non solo ti piacciono, ma che ti entrano dentro, nella mente e nel cuore, divenendo una parte importante di te. E questo vale sia PKNA, così come il suo seguito PK2.

    PK2, che quando arrivò fu un vero pugno allo stomaco. Certo, negli ultimi mesi su PKNA con la conseguente chiusura di alcune trame si era dovuto dare l'addio a diversi personaggi, ma l'addio ad Uno arrivò inaspettato cogliendomi alla sprovvista. Eppure, o forse anche per questo, "Ducklair" è sempre stata una storia che ho amato tanto, vuoi per quel suo non voler dare nulla di scontato e avere il coraggio di sovvertire lo status quo consolidatosi, vuoi per le enormi prospettive che poneva dinanzi a sè. Prospettive che per un pezzo vennero confermate alla grande, con un'impostazione delle continuity e della trama più serrata e coerente che in PKNA. Cosa che ho apprezzato e apprezzo tantissimo, e per questo ci rimango un po' male quando sento dire che PK2 è inferiore a PKNA. No, PK2 é PKNA, ne è perfetta prosecuzione. Certo, poi la serie si perse un po' per strada lo sappiamo, ma non mancarono comunque i bei numeri, e anche di fronte a quelli più mediocri l'affetto per la serie fu sempre alto. Ecco perché ci rimasi malissimo quando ne venne annunciata l'improvvisa chiusura, con tutte le trame ancora aperte. Ecco perché ci rimasi malissimo quando si prospettò un reboot alternativo che non teneva fede ai personaggi e alle storie passate. Ma che nonostante tutto seguii comunque fino alla fine pur di aver in qualche modo anche solo un'apperenza pikappica.

    Ecco, per me PKNA-PK2 non fu solo una lettura entusiasmante, fu un'esperienza, un'esperienza unica, che purtroppo venne interrotta bruscamente. Ma che nonostante questo è divenuta parte di me. Un'esperienza che mi permise poi di intraprenderne anche altre, con la partecipazione prima al PK Galaxy Forum, e poi, dietro spammat... ehm, chiamata diretta al Sollazzo fin dagli albori, al quale poi seguirono il Papersera e il Brad Barron Forum. Un'esperienza forumistica che, soprattutto con il Sollazzo, mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti in materia di Letture, Visioni e Ludicità. Ma sotto sotto, una domanda rimaneva sempre latente e pronta a saltar fuori: quando torna PK?



    Terra, oggi.
    Quando apparvero i primi segnali, con citazioni più o meno esplicite su Topolino, quasi non ci si credeva. Pikappa torna? Torna veramente? "Ma no, Pikappa è finito, fatevene una ragione", rispondeva qualche addetto ai lavori, forse trollando, o forse ignorando del tutto la cosa. Poi i segnali si sono fatti sempre più espliciti fino ad arrivare alle prime vere dichiarazioni, e poi all'attesa di questi mesi.

    Pikappa è tornato. E' la cosa non era per nulla scontata. Soprattutto non era scontato il risultato. Certo, promotori di questo ritorno non sono stati autori qualunque, ma Artibani e Pastrovicchio, due professionisti che non hanno bisogno di presentazioni (ma nel caso, basta pescare tra le loro recenti produzioni per capire di che si parla) nonché due membri storici del Pk Team originario; ma soprattutto, due che prima ancora che essere autori sono lettori e fan di Pikappa. Ma nonostante questo, l'impresa era delle più difficili. E però da parte mia c'era la piena fiducia nei confronti di questi due autori che avevano dimostrato non solo grande maestria ma anche grande amore per il mondo di Pikappa

    Dopo tanta attesa il grande giorno è arrivato. E quando ho potuto finalmente mettere le mani su Topolino #3058, e nonostante le anticipazioni dei giorni precedenti, fin dalle prime vignette mi sono trovato nuovamente scaraventato nelle atmosfere pikappiche, al punto che a poche pagine dall'inizio mi sono sentito come se veramente per me fosse trascorsa una notte soltanto dall'ultimo numero di PK2. E' una cosa che non mi so spiegare, ma è come se 12 anni di reboot, ristampe, what if e palliativi vari si fossero volatilizzati, come se Pikappa non fosse mai terminato. E in fondo è stato proprio così, bisognava solamente riprendere da dove ci si era interrotti. E Artibani e Pastro, assieme al mitico Max Monteduro (quanto mi sono mancate le colorazioni pikappiche di Monteduro in questi anni!), l'hanno fatto alla grande.

    E l'hanno fatto talmente alla grande, che ad un certo punto mi sono ritrovato a trovare il primo episodio di "Potere & Potenza" ben al di sopra di quanto fossimo abituati con PKNA. E non si tratta solamente di "quella scena", così diretta eppure realizzata con altissimo rispetto e intelligenza, ma dell'intera impostazione della storia, così fedele a PKNA-PK2 da riprenderne vecchie trame abbandonate che si pensava perse per sempre e farle confluire insieme, e nel contempo così realistica, in cui gli evroniani, a dispetto di certe storie pknaiche in cui apparivano ritratti in maniera fin troppo machiettistica, sono veramente una minaccia.

    Un giudizio definitivo si potrà esprimere, ovviamente, solamente a storia conclusa, ma fin da ora non possiamo che esaltarci dinanzi a questo primo episodio impermeato di tanto coraggio, rispetto e amore per il fumetto Disney e per il mondo di Pikappa. E che per maturità della storia e impostazione delle tavole (scommessa stra-vinta, e qui il plauso va tutto per il Pastro) rappresenta un punto di svolta per Topolino che difficilmente non verrà preso in considerazione in futuro.
    E per tutto questo, un grazie immenso va a Francesco e Lorenzo per la passione e il rispetto profusi, così come va alla direttrice e a tutta la redazione per averci creduto e aver reso possibile questo ritorno.

    Pikappa è tornato. E noi speriamo sia tornato per restare.
  • La Redazione ha scritto:
    Speciale Potere e Potenza

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    Rieccoci qui. E' giunto il momento di farvi leggere la prima parte delle vostre domande a cui il prode Francesco Artibani ha dato alacremente risposta. Vengono fuori Importanti rivelazioni, in attesa del secondo episodio di domani, quindi vi consigliamo di buttarci un occhio. ;)
    John Dorian: Innanzitutto, mi pare che siamo davanti a un paradosso: nel futuro visto in Ritratto dell'Eroe Paperopoli è la metropoli splendida e fiorente che viene citata, nel futuro di Potere e Potenza è una landa desolata distrutta dagli Evroniani guidati dallo stesso Grrodon che in Ritratto non aveva fatto niente di tutto ciò, nessuna mutazione e nessun incontro con Fairfax. Dunque mi sorge spontaneo chiedermi cosa abbia provocato questo cambio di rotta nel continuum. Che qualche personaggio ancora non mostratosi abbia modificato in qualche modo lo scorrere degli eventi?

    Artibani: Il corso del tempo lo ha cambiato lo stesso Grrodon nel nostro presente; mentre in Ritratto appariva solo come l’ultimo evroniano, qui lo vediamo in azione. Ha organizzato un piano articolato, un piano costato quasi due secoli di duro lavoro (e passato per la conquista del pianeta) e il risultato è quello del futuro scoperto da Pikappa nel primo episodio della storia.



    John Dorian: Poi mi è sorto un dubbio decisamente meno importante e molto più nerd ma che mi ha fatto un attimo storcere il naso. Caso vuole che ieri mi stessi rileggendo Pk-Il mito #3, in cui è presente la scheda di presentazione degli Evroniani agli autori quando PK era agli inizi. Lì si parla degli Evroniani guerrieri delle caste inferiori (di cui dovrebbe far parte anche Grrodon) come "esseri istintivi, privi di intelligenza come noi la intendiamo" nel senso appunto di incapacità di perseguire un fine con pensieri autonomi, in quanto guidati e totalmente sottomessi alle direttive dei più alti di grado (i generali). La società di classi descritta poi è estremamente rigida e biologicamente insuperabile, dato che le classi superiori non vengono costituite per merito ma per pura superiorità fisica e psichica determinata dalla "fertilità" del terreno in cui crescono le spore. Insomma, stando a quanto dice la scheda sarebbe in teoria improbabile che un semplice guerriero sia artefice di una così incredibile impresa, ma anche ammesso che ci sia riuscito grazie al desiderio di vendetta, oltre che all'"insopprimibile esigenza di riprodurre la specie a tutti i costi e con tutti i mezzi", è ancora più improbabile che sia fatto imperatore senza che un generale o uno scenziato della casta superiore (che infatti sono determinati alla nascita) venga a rivendicare una carica che è sua per diritto di natura, soprattutto ricordando l'istintiva sottomissione che avrebbe un semplice guerriero nei suoi confronti.
    Troppo pignolo?


    Artibani: L’osservazione è giusta ma anche qui è stata l’azione di Grrodon a cambiare le carte in tavola. Nel ricostruire le forze evroniane ha apportato, con i suoi scienziati, delle modifiche al dna evroniano. Abbiamo dei guerrieri mutati grandi e grossi e dunque è immaginabile che Grrodon abbia corretto qualcosa nella natura evroniana; ha imparato dagli errori del passato e ha migliorato i suoi soldati (liberandoli, presumibilmente, della coscienza collettiva e rendendoli più autonomi). Nel terzo episodio si vedranno degli altri risultati di questa azione.



    Dapiz: Ma ora parliamo un po' di timey-wimey:
    nel futuro distopico di Potere e Potenza troviamo un mondo totalmente diverso da quello che abbiamo visitato in PkNA, e infatti incontriamo un Odin Eidolon con un vissuto e ricordi diversi da quello che eravamo abituati a conoscere. Il Razziatore invece sembra sempre lui, ricorda le vecchie avventure con PK, è in grado di viaggiare nel tempo con una tecnologia che difficilmente potrebbe esser stata sviluppata in tale scenario, e parla come se niente fosse della microcontrazione, altro fatto avvenuto nel precedente futuro. Come mai? Prerogativa dei viaggiatori del tempo?


    Artibani: Decisamente sì! Non sappiamo nel dettaglio quali siano stati gli effetti della microcontrazione sul Razziatore e questi potrebbero essere l’argomento di una prossima storia più incentrata su di lui. Odin sicuramente ha avuto meno margini di manovra rispetto il Razziatore; mentre il pirata temporale è rimasto sostanzialmente uguale a sé stesso, Odin ha visto la sua esistenza cambiare radicalmente; nel futuro non è un industriale geniale ma uno scienziato prestato alla ribellione, un individuo di talento e coraggioso che non crea droidi ma combatte al fianco della resistenza terrestre.



    Dapiz: E parlando della distopia, le azioni di Grrodon negli ultimi albi di PKNA erano state da tutti interpretate come l'inizio di quel percorso che avrebbe portato poi a quanto visto in Ritratto dell'Eroe da Giovane. Da Potere e Potenza invece apprendiamo che invece quegli eventi stavano già "corrompendo" la timeline, portando dritti dritti al futuro distopico che Pk sta adesso cercando di prevenire. "La storia ha preso un altro corso", dice il Razziatore, senza specificare però quale sia stato il fatale punto di divergenza. Dobbiamo quindi pensare che la distopia si sia generata da sola senza interferenze di alcun tipo, o la cosa verrà chiarita meglio in seguito? Wibbly-wobbly?

    Artibani: La distopia è stata il frutto di una serie di eventi, il primo dei quali è chiaramente la scomparsa tragica di Paperino per mano delle rinate forze evroniane. La conquista della Terra da parte degli evroniani ha cambiato tutto e l’impero alieno ha potuto rinascere. E non è detto che i giramenti di testa temporali siano risolti definitivamente perché, come vedrete nel corso della storia, una serie di cambiamenti “importanti” interverranno nella nostra timeline introducendo elementi e concetti del tutto nuovi per il mondo paperopolese, qualcosa che nessuno potrà più ignorare.



    Dapiz: Tornando al Razziatore, come se la passa Trip? Ciò che il pirata dice a Pikappa riguardo al suo essere un eroe perchè riesce a prendersi cura della famiglia ha forse qualcosa a che fare con il suo tradimento, o il Razziatore è semplicemente tornato alle sue vecchie abitudini?

    Artibani: Trip dovrebbe essere al sicuro da qualche parte nel Tempo. Il Razziatore, ragionevolmente, potrebbe averlo messo al riparo dai pericoli alieni in un momento nel passato e sarebbe interessante scoprire che cos’abbia combinato Trip nel frattempo (ma questa è un’altra storia, come si dice, una di quelle storie che potremo solo immaginare).



    Philip J. Fry: Ho un dubbio: il piano segreto della Ducklair Tower non costituiva una parte dell'astronave con cui Everett è partito per Corona? Essendoci al suo posto un ologramma densomorfico, come hanno fatto Paperinik e il Razziatore ad accedervi? Grazie in anticipo.

    Artibani: È partita l’astronave ma la sommità del grattacielo dovrebbe essere sempre al suo posto.



    Bramo: Nelle ultime tavole del primo episodio gli evroniani accerchiano Pikappa nella Camera Omega: ma la stanza non doveva essere schermata ai rilevatori di dna che gli evroniani usano per tracciare l'eroe?


    Artibani: Sì, ma i tracciatori inseguono Pikappa fin dentro il palazzo guidando gli evroniani fino al corridoio che porta alla Camera Omega. Così come sono cambiati gli evroniani è cambiata anche la loro tecnologia e quindi possiamo immaginare che la stessa evolutissima Ducklair Tower non sia stata aggiornata per affrontare questa nuova minaccia. Grrodon muove la sua offensiva forte degli errori del passato e dimostra di aver capito la lezione...



    Bramo: La seconda domanda è sulla pausa intercorsa tra la fine di PK2 e questa storia. Molti lettori si erano abituati a pensare che in questo intervallo Paperino fosse tornato alla sua vecchia vita, vestendo i panni del Paperinik "tradizionale" o in alternativa quelli di Doubleduck. Storie firmate da Artibani come Agente Zero o Codice Olimpo avvaloravano questa interpretazione ricollegando linee narrative che si credevano molto distanti. A questo si aggiungono alcune recenti dichiarazioni dello sceneggiatore secondo cui il protagonista di Pk è il "nostro" Paperino, e non una sua versione alternativa. Il Paperino di Potere e Potenza afferma però di essersi ritirato e mostra di non indossare il suo costume da molto tempo, e questo ha confuso un po' le idee, invalidando la vecchia interpretazione. Francesco, abbiamo capito male per tutto questo tempo?

    Artibani: Paperino non indossa gli abiti di Pikappa da tempo (ma si ricorda di possedere uno scudo extransformer quando il Razziatore gli porta la sua uniforme) ma non ha mai smesso di essere il Paperinik classico o l’agente Doubleduck. Il riferimento al ritiro va inteso solo in relazione al suo servizio come PK.



    Bramo: Inoltre, Francesco, abbiamo notato che per dare seguito all'epopea di Pk ti sei ripassato con attenzione tutto il pregresso per capire quali fossero le storyline da riprendere o meno. Hai utilizzato un criterio particolare per individuare le più adatte? Ci puoi fare un rapido dietro le quinte che riveli il processo creativo?

    Artibani: Sono partito da quelli che per me erano gli elementi più forti della serie, ossia gli evroniani e il Razziatore e non sapendo quali scegliere li ho scelti tutti e due. Poi ho aggiunto dei personaggi ai quali ero affezionato (come Fairfax e Nebula – Belgravia l’avevo già recuperata su Doubleduck...) e per farli interagire ho cominciato a ragionare sui problemi. Per riportare in scena il Razziatore avrei dovuto prima risolvere la questione della microcontrazione, una faccenda legata allo spazio e al tempo... e allora ho pensato allo spazio e ho immaginato lo spostamento della Terra, un macroevento capace di stravolgere l’intero scenario. Insomma, è stato un lavoro di andirivieni sulla trama e per ogni intoppo, ogni ostacolo, cercavo delle risposte in grado di mandare avanti la trama (e non semplicemente delle scorciatoie). Il bello di scrivere questa avventura per me è stato proprio nella capacità di trasformare delle difficoltà in opportunità narrative incastrando i personaggi necessari, senza forzature e senza cedere al gusto del recupero. Anche una figura secondaria come Norman Bates Russell ha avuto il suo peso determinante nel racconto e alla fine – spero – tutti i pezzi sono andati al loro posto senza dare l’impressione di una storia-minestrone ma riuscendo a inserire anche cose nuove.



    Bramo: Infine: all'epoca la seconda serie di Pk non venne purtroppo accolta bene. Siamo molto contenti che tu sia voluto partire dalla fine di Pk2 anziché ignorarlo, Francesco, perché dimostra rispetto e attenzione verso quella che è stata comunque una parte importante, sebbene non conosciutissima della storia del personaggio. Includere Pk2 è sempre stata tua intenzione o inizialmente hai avuto qualche dubbio?

    Artibani: Per me la saga di Pikappa è composta dalle prime due serie e basta, senza offesa per la terza serie (ma i reboot non mi sono mai piaciuti). La seconda serie è stata interrotta lasciando in sospeso alcune trame che erano state impostate dall’inizio e quella chiusura mi è sempre sembrata troppo frettolosa. In “Potere e Potenza” non ho recuperato tutti gli elementi lasciati in sospeso ma, nelle intenzioni credo si capisca che questi eventi sono collegati in qualche modo con quelle avventure ferme a 12 anni prima. Quello che più mi interessava in queste 160 pagine era mettere in scena un Paperino un po’ più maturo rispetto il Paperino di PK2, un personaggio per cui il tempo è passato. Non è un papero stanco o disilluso ma sicuramente è un papero che ha chiuso con le minacce cosmiche e le razze aliene. È stato nel frattempo l’agente Doubleduck (e lo è ancora) ma le vicende di Pikappa comportavano per lui uno stress maggiore che di colpo torna a irrompere nella sua vita. Quando all’inizio della storia si risveglia all’interno di una stazione orbitante evroniana, Paperino è sconvolto; come se fosse un incubo la sua vita è tornata indietro di colpo e da qui nascono i suoi tentennamenti iniziali. Subito dopo il papero rientra però nella parte acquisendo sempre più sicurezza ma non troppa, a ricordarci che qualcosa è cambiato. Nel suo rapporto con [spoiler]il nuovo Uno (anche se non è corretto chiamarlo così, non trattandosi di Uno)[/spoiler] queste insicurezze emergeranno gradualmente fino ad esplodere nel finale della storia ma al termine di “Potere e Potenza” credo che il Pikappa che avremo sarà un personaggio più forte ma soprattutto più consapevole delle proprie possibilità.
    Settimana prossima la seconda tranche della doppia intervista agli autori della grande rentrée di PK! :)
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    Su Topolino 3059 continuano le avventure del nostro supereroe preferito con il secondo episodio di "Potere e Potenza" del duo Artibani/Pastrovicchio.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
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    Letto anche il secondo episodio.

    Con dieci pagine di meno, uno svolgimento quasi esclusivamente action e le carte ormai scoperte nel precedente episodio, è inutile dire che ha avuto un impatto minore su di me. Leggere PK spezzettato dopotutto è proprio questo: imparare ad assaporare meglio le diverse fasi di una storia che all'epoca arrivavano tutte assieme.

    Ma sebbene io abbia preferito il precedente, credo che il lavoro fatto da Artibani su questo secondo episodio sia persino migliore.

    Tanto per cominciare ha fatto tornare Uno... ma non è affatto Uno, bensì un backup antipatico. E secondo me questa è una cosa molto intelligente da fare. Artibani ha evitato di fare facile fanservice proponendo il ritorno più atteso, ma ha colto invece l'occasione di portare avanti il discorso iniziato con PK2 di totale destabilizzazione del protagonista. Se togliergli Uno fu per PK un bello shock, dargliene una versione ostile con cui collaborare per forza è anche peggio. PK si ritrova tornato in pista con mille difficoltà, tra cui trovarsi di fronte alla versione aberrante di quello che era il suo più grande amico.

    Inoltre è tornato l'umorismo, che per forza di cose nel primo episodio era passato in secondo piano, e che qui esplode alleggerendo e valorizzando l'azione. Botta e risposta, frecciatine ironiche tra i due alleati, gag divertentissime come quella del pupazzo di neve, situazioni originali come PK travestito da generale. Si è lavorato di fino anche sotto questo aspetto: le battute sono tante, tantissime ma mai fuori luogo, sempre ben integrate all'azione. E l'effetto è quello che di ricordarci che, ebbene sì, questa è pur sempre una storia Disney con protagonista Donald Duck.

    E infine il cliffhanger con cui, coraggiosamente, Artibani butta in mezzo in maniera perfettamente sensata Westcock e l'esercito, una delle sottotrame più bistrattate di PKNA, che si va quindi ad aggiungere a quel complesso intreccio di "recuperi logici" intessuto sin dal primo episodio.

    Applausi pure questa settimana quindi con Artibani, narratore appassionato e onesto, e al Pastro, che ha saputo dare consistenza visiva a tutto quanto, dando al buon Paperino una notevolissima gamma di espressioni.

    Grazie.
  • Oltretutto [spoiler]che figata astrale totale globale© è la nuova tuta[/spoiler]?
    Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato.
    - Odate Buta -
  • Le pagine in meno sono ossimoricamente tangibili, si avvertono.
    Capolavoro lo stesso, però.
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    Ottimo lavoro.
  • Altra settimana, altro episodio di Potere e Potenza, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio. Il secondo episodio, per la precisione!
    Concordo con chi afferma, qui e altrove, che la bomba vera del numero scorso non si eguaglia, ma è giusto così, fa parte del ritmo narrativo di una storia lunga 160 tavole di cui questo episodio è solo una parte. Normale che, dopo l'ondata di situazioni, notizie e accadimenti fosse il tempo dell'azione pura e semplice, che nella fattispecie si traduce in un'incursione di Pikappa nell'avamposto evroniano sulla Terra in Nuova Zelanda, dove Nebula complotta con gli evroniani.
    Artibani ha quindi modo di mettere in moto il Paperinik che da anni si è "adagiato", precipitandolo in mezzo a pericoli mica da ridere. Non solo, lo sceneggiatore romano ne approfitta per rispolverare quella dialettica veloce e molto sarcastica che Paperinik sfoggiava spesso in PKNA, mutuandola dal registro degli eroi Marvel. Già, ma ai tempi poteva duettare con Uno, ora come fa? Il sadico colpo di genio di Artibani è stato quello di non far tornare, come sarebbe stato scontato, uno dei personaggi più amati dai pkers, quanto piuttosto crearne una versione distorta, narrativamente giustificata, capace di avere un ascendente differente rispetto a quello dell'accoppiata Pikappa/Uno. Bellicosa e drastica nella linea di azione che promuove, serve per contraltare a ricordare a Paperinik che sì, quando era Pikappa era figo e aveva armi kaboom, ma aveva anche una coscienza e un senso della misura tali da sapere qual era il limite da non superare.
    Il costume nuovo, come sempre quando i supereroi cambiano costume, divide i fan: io ritengo che sia un'idea forte, logica e coerente con questa fase di rilancio. Deve essere accantonato a fine storia? Deve tornare il classico? Ne deve spuntare un terzo? Non mi interessa, mi interessa solo che anche esteticamente sia una figata. E lo è, perché il Pastro fa davvero un ottimo lavoro sul design del costume, supportando visivamente le valide caratteristiche pensate da Francesco.
    Lorenzo, poi, sfrutta l'occasione dello spaccato "action" della trama per creare scene dal forte impatto, splash-page movimentate, tagli particolari delle vignette, il tutto senza mai sacrificare la leggibilità ma mettendo in campo soluzioni sempre originali.

    Anche questa domanda, approfitto della gentilezza di Artibani e Pastrovicchio per porre loro alcune domande, sorte dopo la lettura del secondo episodio del ritorno di PK.
    • Francesco, cambiare il costume ad un supereroe è ordinaria amministrazione in casa Marvel, spesso più per attirare l'attenzione di fan e media che per ragioni narrative. Qual è stato il ragionamento alla base del cambiamento di costume per Pikappa, invece?
    • Francesco, quando la nuova intelligenza artificiale parla a Pikappa dello scudo Extransformer, dice "Il modello non è troppo diverso da quello che conoscevi! Il signor Ducklair ha ha fatto solo qualche ritocco!". Ecco, quando esattamente Everett avrebbe rimesso mano al progetto dello scudo?
    • Pastro: Due, nell'aspetto, era simile a Uno ma presentava comunque differenze notevoli dal suo "gemello". Come mai per questo nuovo "alleato" si è invece scelto un aspetto pressoché identico a quello di Uno? E dove hai lavorato per accentuare il cinismo dell'intelligenza artificiale della Camera Omega?
    • Pastro: lo scudo Extransformer, anche quando viene "espanso" dalla nuova tuta, appare comunque meno ampio di quanto non fosse quello classico. Si tratta di una precisa scelta di stile, per renderlo con un appeal più moderno (e quindi meno ingombrante)?
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  • Letto. Sì, a livello emozionale il primo episodio ha avuto un impatto sicuramente maggiore, direi quasi devastante, ma questo secondo non sfigura per niente! Armi e mezzi pikappici, botta&risposta, gag, battute fulminanti, azione; anche in questo caso è stato come se dodici anni si fossero sciolti come neve al sole, anzi di più visto che l'episodio sprizza atmosfera di Invasione! da tutti i pori. E devi dire che rivedere Nebula e la Nuova Zelanda occupata dai favi di invasione è stato davvero esaltante.

    E ad ogni modo la dose di colpi di scena ed emozioni la si è avuto comunque. Perché tutto mi sarei aspettato tranne che il ritorno di Westcock e della sotto-trama dell'esercito; sotto-trama che venne in effetti chiusa (in qualche modo) ma che non ebbe mai modo di di esprimere tutto il suo potenziale. Ottimo quindi un suo recupero.

    E c'è poi il ritorno per eccellenza, anzi il non-ritorno: perché cosa sia CinicUno ancora non è dato saperlo, ma di certo non è l'Uno originale, il che è un bene. Gli autori avrebbero potuto giocare facile proponendo il ritorno tanto atteso, ma hanno invece deciso di rinunciare all'applauso facile dei vecchi fan a favore di una soluzione che fosse più coerente con le atmosfere di questo ritorno pikappico. E sono d'accoro quando si dice che in questo senso si sta proseguendo il discorso di destabilizzazione del protagonista iniziato con PK2, che personalmente ho sempre apprezzato tanto. Forse Uno ritornerà prima o poi come spalla del pikappero (e d'altra parte come Odin è già tornato...), ma per il momento godiamoci questa sua versione cinica alternatvia, che ci regale un nuovo livello di interazione con il protagonista, contestandolo e criticandolo ma anche spronandolo. E forse è proprio la controparte giusta per Paperinik in questa delicata e rischiosa avventura.

    Cosa sia poi effettivamente questa versione spigolosa dell'intelligenza artificiale, ancora non è chiaro: qualcuno parla di backup, anche se quel compito l'avrebbe dovuto assolvere Due, altri parlano addirittura di Tre, cioè una terza i.a. distinta. E' anche possibile che lo stesso Odin del futuro distopico abbia creato una sua sorta di versione alternavia che con l'attivazione della Stanza Omega lo stesso Pikappa ha provveduto a "riversare" nei sistemi della D.T. . In effetti, ad un certo punto della storia c'è una frase dello stesso CinicUno che farebbe intendere che lui e Odin sia in qualche modo la stessa entità.
    Altre speculazioni riguardano la nuova tuta iper-tecnologica, e sopratutto il nuovo Extransformer. Vincente, a mio avviso, l'idea di rottamare il vecchio scudo a favore di un'attrezzatura totalmente nuova e con nuove funzioni. In particolare quella che sostituisce il pugno retrattile, che alla sua massima potenza... cita Xadhoom! Ma appunto, si è trattato solo di un easter egg o di altro? Forse che Uno prima della disattivazione riuscì a ricreare parte del potere della xerbiana, attingendo dai suoi ricordi nel disco di memoria di Nell'Ombra.
    Infine c'è Everett, che viene citato più di una volta, e soprattutto ricolllegando la storia agli avvenimenti visti in PK2. Ottimo anche qui. Vedremo poi se in futuro ci sarà anche spazio per il suo ritorno da Corona, o per quello delle sue figlie.

    Comunque, bando alle ciance e veniamo alle cose serie. La situazione attuale è la seguente:

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    Considerando le percentuali bulgare dei giorni scorsi, si tratta di un recupero strepitoso. Ora, manca veramente poco per invertire il risultato. D'altra parte, mancano pure pochi giorni, 1 e mezzo o poco più.

    Quindi se non avete ancora votato, fate i piker e votate per cambiare nuovamente tutto. Buttiamola giù quella dannata torre!
    (e se non volete dare retta a me, date retta agli autori).


    P.S.: miglior battuta dell'episodio? Probabilmente questa:
    -"Un tempo avevo la Pikar! Come si chiama questa?"
    -"A che serve un nome? Ti sembra un cane?"
  • Un paio di domande:

    Per Pastrovicchio: il ritorno di Pikappa si deve alla collaborazione tra te e Francesco Artibani, che fin dall'inizio ha chiarito che non si è trattato di un semplice lavoro cervello-braccio ma ti ha indicato come co-fautore a tutti gli effetti della trama della nuova saga. In concreto, come si sono svolte le cose? C'era qualcosa nello specifico che ti sarebbe piaciuto (e che sei riuscito a) raccontare?

    Per Artibani: personalmente mi fido molto dei Creatori e mi piace che i personaggi (e con essi i lettori) vedano crollare i propri punti di riferimento, per cui ho votato per buttare giù la Ducklair Tower. La torre però non è solo un'icona tra le più riconoscibili della saga di Pk, ma è teatro di un evento di importanza fondamentale per la storia della serie: la nascita di Odin Eidolon, che avrà luogo, o così dovrebbe, nella Paperopoli del futuro, come abbiamo visto in Le parti e il tutto, magnifica storia firmata da Alessandro Sisti. Qualora demolizione fosse e sempre che questo non costituisca spoiler per Potere e Potenza, quali sarebbero le conseguenze per il futuro di Uno?
  • Situazione del momento (della serie, manco gli exit polls delle elezioni):

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    A decidere il destino della Ducklair Tower saranno dunque gli ultimi votanti.
  • Dapiz ha scritto: Per Artibani: personalmente mi fido molto dei Creatori e mi piace che i personaggi (e con essi i lettori) vedano crollare i propri punti di riferimento, per cui ho votato per buttare giù la Ducklair Tower. La torre però non è solo un'icona tra le più riconoscibili della saga di Pk, ma è teatro di un evento di importanza fondamentale per la storia della serie: la nascita di Odin Eidolon, che avrà luogo, o così dovrebbe, nella Paperopoli del futuro, come abbiamo visto in Le parti e il tutto, magnifica storia firmata da Alessandro Sisti. Qualora demolizione fosse e sempre che questo non costituisca spoiler per Potere e Potenza, quali sarebbero le conseguenze per il futuro di Uno?
    In attesa della risposta di Artibani, qui si possono dire alcune cose.
    Senza dimenticare il fatto che col tempo la torre potrebbe pure venir ricostruita, nello stesso punto originario oppure in un altro, non dimentichiamoci che il continuum temporale ha già subito alcune modificazioni in passato, e che lo stesso potrebbe avvenire anche nel caso in cui la torre sparisca per sempre. Non dimentichiamoci che in questa storia c'è comunque di mezzo il Razziatore (e da qualche altra parte pure qualche altro elemento affine ai viaggi nel tempo, in verità), il cui ruolo in questa faccenda è tutt'altro che chiaro. Insomma, l'eplosione della DT potrebbe dare il via ad una serie di storie a tema viaggi nel tempo per cercare di ripristinare il "vecchio" futuro.


    Approfitto dell'occasione per porre anch'io alcune domande agli autori:

    Francesco & Pastro: l'iniziativa del sondaggio sul destino della Ducklair Tower sembra aver riscosso molto successo tra i lettori e i pikers; sui forum e sui social network da due settimane non si fa altro che discutere, anche animatamente, sull'una o l'altra ipotesi. Voi stessi siete "scesi in campo" (passatemi il termine) direttamente, sia su Facebook che in alcune interviste, esponendo la vostra ipotesi preferita (quella della distruzione della D.T.) e spiegando i perché. Di certo un'iniziativa di questo tipo è assolutamente inedita per il fumetto disneyano e italiano, e richiama alla mente iniziative simili avvenute oltreoceano (vedasi quanto avvenne per la morte del secondo Robin).
    Com'è nata l'idea? L'impressione è che abbiate ideato due scenari sui quali sviluppare le future storiche pikappiche, entrambi potenzialmente forti e validi, e anziché optare subito per l'uno o per l'altro abbiate decisido di "rimettervi al giudizio della corte". Le cose stanno realmente così? Oppure si tratta di un'idea nata in seno alla redazione, e solo dopo dietro richiesta avete provveduto a ideare due possibili finali alternativi?

    Pastro: nel precedente episodio abbiamo avuto modo di ammirare i tuoi fantastici disegni con i quali ha data vita alla Nuova Evron del futuro distopico di Potere e Potenza. Per la realizzazione hai potuto esaminare bozzetti e studi preparatori dell'Evron originario realizzati ai tempi di PKNA, oppure hai preferito dare sfogo alla tua fantasia immaginando da zero il nuovo pianeta evroniano?

    Francesco: nel primo episodio il protagonista della storia non viene mai chiamato Paperinik ma semplicemente Pikappa, cosa che in alcuni cose è sembrata stonare dato il tono confidenziale del nomignolo. In molti poi si sono allarmati, pensando che in qualche modo si stesse dicendo che il protagonista di Potere e Potenza (e conseguentemente di PKNA e PK2) fosse un altro personaggio rispetto al Paperinik con gli stivaletti a molla. Inaspettatamente, nel secondo episodio il nome del protagonista ricompare alcune volte "per intero". C'è un motivo specifico per questa differenza tra primo e secondo episodio, oppure si tratta semplicemente di casualità?
  • Un paio di domande:

    Pastrovicchio:
    Secondo una rumorosa frangia dei lettori, un difetto della serie di PK è l'assenza di Paperino dietro il costume di PK, cosa che lo differenzierebbe dal classico Paperinik. In PKNA storie meravigliose come Trauma e Zero Barra Uno hanno dato torto a questi lettori, mostrando che Pk e Paperino sono solo due facce della stessa medaglia, e che c'è molto di Paperino anche nel supereroe. In Potere e Potenza ti sei superato, e non sono pochi i momenti in cui il caro vecchio Donald emerge, nelle pose e nelle espressioni. Ci racconti come hai fatto e quali sono i segreti per far recitare Paperino/Pk nel modo "giusto"? E sempre a proposito di identità alternative di Paperino, conosci o ti sei mai ispirato al gioco per SNES Maui Mallard?

    Artibani:
    Nessuno si sarebbe aspettato che avresti ripescato la sottotrama dell'esercito! Abbiamo notato che la maggior parte dei personaggi ripresi in Potere e Potenza appartenevano a storyline a cui avevi dato inizio tu stesso, tanti anni fa. La storyline originale di Wisecube e Westcock e del loro Dept.51 venne invece portata avanti quasi esclusivamente da Gianfranco Cordara. Hai per caso avuto un ruolo anche nella creazione di questa porzione di mitologia pikappica, o semplicemente hai ritenuto che quei personaggi avessero ancora del potenziale inespresso?
    Lorenzo Breda
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    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • In extremis, due domande extra per Artibani, a chiusura della seconda tornata di "botta e risposta" :)

    Il materiale narrativo su cui hai costruito Potere e Potenza è completamente nuovo o ci sono idee che avevi già valutato in tempi non sospetti e che non eri riuscito a inserire nelle due serie precedenti? Non è un caso che la mitologia pikappica sia letteralmente piena di subplot accantonati (Neopard, Tyrrel, Corona, Esperimento Abominio etc). Pensi che questa nuova serie debba guardare esclusivamente al futuro, o che possa esserci spazio per frugare nel cassetto delle storyline abortite?

    Nella galleria di bozzetti che chiosava il numero Zero di PKNA era presente la vignetta con cui il Razziatore sarebbe dovuto entrare in scena nel numero successivo, e che invece non venne mai utilizzata. Successivamente venne detto che apparteneva ad una pagina di prova, parte della bibbia di PK, non destinata alla pubblicazione. In Potere e Potenza il Razziatore entra in scena allo stesso modo ("Sei sorpreso di vedermi?"): si tratta di un caso o si è voluto in qualche modo restituire a quella vignetta un posto nell'epopea di PK?
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  • Sondaggio concluso:

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    Tra due settimane sapremo com'è andata.

    Intanto, se nell'attesa delle risposte di Artibani e Pastrovicchio al "Botta e Risposta" ci si vuole sollazzare un po', c'è sempre la prima tavola del terzo episodio di Potere e Potenza in anteprima (sono cambiate un po' di cosette eh?).
    Ah, ovviamente è spoiler.
  • La Redazione ha scritto:
    Speciale Potere e Potenza

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    Manca poco, pochissimo all'uscita del terzo episodio di Potere e Potenza. Non state a contare ossessivamente le ore che vi separano dalla vostra copia di Topolino #3060, ma concentratevi sulle interessanti risposte che Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio hanno elargito in cambio delle vostre assillanti domande.
    La ciccia non manca ;)
    FRANCESCO ARTIBANI
    Bramo: Francesco, cambiare il costume ad un supereroe è ordinaria amministrazione in casa Marvel, spesso più per attirare l'attenzione di fan e media che per ragioni narrative. Qual è stato il ragionamento alla base del cambiamento di costume per Pikappa, invece?

    Artibani: La motivazione è doppia e ho cercato di fonderla in una soluzione unica, quella del costume rivisto e corretto. La prima ragione di questo cambiamento è stata dettata dalla voglia di portare qualche novità all’interno del racconto – e un’uniforme diversa era una possibilità a portata di mano. La seconda ragione era quella narrativa legata alla condizione di “ricercato” di Pikappa e alla sua traccia genetica da nascondere ai rilevatori evroniani. Il costume speciale ha risposto a questa doppia esigenza.


    Bramo: Francesco, quando la nuova intelligenza artificiale parla a Pikappa dello scudo Extransformer, dice "Il modello non è troppo diverso da quello che conoscevi! Il signor Ducklair ha fatto solo qualche ritocco!". Ecco, quando esattamente Everett avrebbe rimesso mano al progetto dello scudo?


    Artibani: L’intera Camera Omega e tutto il suo contenuto è un progetto di Everett e dunque si sottintende che ogni cosa era stata già creata da Ducklair, probabilmente già prima dell’arrivo di Pikappa nella prima serie.


    Bramo:Il materiale narrativo su cui hai costruito Potere e Potenza è completamente nuovo o ci sono idee che avevi già valutato in tempi non sospetti e che non eri riuscito a inserire nelle due serie precedenti? Non è un caso che la mitologia pikappica sia letteralmente piena di subplot accantonati (Neopard, Tyrrel, Corona, Esperimento Abominio etc). Pensi che questa nuova serie debba guardare esclusivamente al futuro, o che possa esserci spazio per frugare nel cassetto delle storyline abortite?

    Artibani: La storia è nuova ma al destino di Grrodon pensavo già durante la prima serie. Lo abbiamo visto anziano e furioso nel futuro in Ritratto dell’eroe da giovane e lo avevo lasciato, più giovane di un paio di secoli, nei panni di McCoy. Che cosa aveva fatto per tutto questo tempo? Come aveva vissuto? Come era riuscito in prigione a nascondere la sua natura aliena? La risposta a tutte queste domande è servita a costruire la trama di Potere e Potenza. Se la serie proseguirà credo che si cercherà di trovare un equilibrio tra le storie passate e quelle nuove. Per quello che mi riguarda – e parlo a titolo totalmente personale – vivere di nostalgie e amarcord sarebbe un errore micidiale perché dobbiamo pensare soprattutto ai nuovi lettori, senza naturalmente scontentare i vecchi pkers.


    Bramo: Nella galleria di bozzetti che chiosava il numero Zero di PKNA era presente la vignetta con cui il Razziatore sarebbe dovuto entrare in scena nel numero successivo, e che invece non venne mai utilizzata. Successivamente venne detto che apparteneva ad una pagina di prova, parte della bibbia di PK, non destinata alla pubblicazione. In Potere e Potenza il Razziatore entra in scena allo stesso modo ("Sei sorpreso di vedermi?"): si tratta di un caso o si è voluto in qualche modo restituire a quella vignetta un posto nell'epopea di PK?

    Artibani: Un omaggio involontario perché non me la ricordavo ma, evidentemente, il suo ricordo era rimasto nascosto da qualche parte nella mia memoria.



    Dapiz:Personalmente mi fido molto dei Creatori e mi piace che i personaggi (e con essi i lettori) vedano crollare i propri punti di riferimento, per cui ho votato per buttare giù la Ducklair Tower. La torre però non è solo un'icona tra le più riconoscibili della saga di Pk, ma è teatro di un evento di importanza fondamentale per la storia della serie: la nascita di Odin Eidolon, che avrà luogo, o così dovrebbe, nella Paperopoli del futuro, come abbiamo visto in Le parti e il tutto, magnifica storia firmata da Alessandro Sisti. Qualora demolizione fosse e sempre che questo non costituisca spoiler per Potere e Potenza, quali sarebbero le conseguenze per il futuro di Uno?

    Artibani: L’esito del voto e le conseguenze sulla torre si scopriranno solo nell’ultimo episodio della storia ma, evitando qualsiasi anticipazione, ti posso assicurare che nessuna continuità sarà maltrattata nel corso di questo racconto.



    Breda:Nessuno si sarebbe aspettato che avresti ripescato la sottotrama dell'esercito! Abbiamo notato che la maggior parte dei personaggi ripresi in Potere e Potenza appartenevano a storyline a cui avevi dato inizio tu stesso, tanti anni fa. La storyline originale di Wisecube e Westcock e del loro Dept.51 venne invece portata avanti quasi esclusivamente da Gianfranco Cordara. Hai per caso avuto un ruolo anche nella creazione di questa porzione di mitologia pikappica, o semplicemente hai ritenuto che quei personaggi avessero ancora del potenziale inespresso?

    Artibani: No, ai tempi della prima serie di PK non ho partecipato alla creazione dei personaggi che sono tutta opera di Cordara. Erano e sono però dei bei personaggi e quindi, in uno scenario di invasione aliena, ho pensato che l’esercito poteva essere utile. Nella prima stesura del soggetto in realtà c’era anche Wisecube, ora nei panni di un senatore e aveva un ruolo negativo nel racconto, a capo di una fazione di collaborazionisti alleati di Grrodon (insieme a Nebula). La trama però rischiava di complicarsi troppo e quello che avrebbe dovuto essere il colpo di scena alla fine del secondo episodio è stato messo da parte perché avrebbe costretto il lettore a seguire uno spiegone eccessivamente intricato. La storia inoltre doveva restare un racconto d’azione e la sottotrama degli intrighi a Washington appesantiva il tutto. Perché il generale Westcock non era in pensione? Questo sarà l’argomento di un approfondimento che speriamo di poter affrontare presto insieme ad altre faccende minori rimaste in sospeso.



    Tyrrel: Francesco: nel primo episodio il protagonista della storia non viene mai chiamato Paperinik ma semplicemente Pikappa, cosa che in alcuni cose è sembrata stonare dato il tono confidenziale del nomignolo. In molti poi si sono allarmati, pensando che in qualche modo si stesse dicendo che il protagonista di Potere e Potenza (e conseguentemente di PKNA e PK2) fosse un altro personaggio rispetto al Paperinik con gli stivaletti a molla. Inaspettatamente, nel secondo episodio il nome del protagonista ricompare alcune volte "per intero". C'è un motivo specifico per questa differenza tra primo e secondo episodio, oppure si tratta semplicemente di casualità?


    Artibani: C’è gente che si allarma inutilmente, che vuole vivere in una condizione di ansia costante, che deve lamentarsi a priori sempre di tutto. Mi pare che nelle puntate successive alla prima il grande problema della denominazione del personaggio sia stato serenamente superato. E’ stato in parte un caso e in parte la volontà di chiarire ai tanti nuovi lettori (che sono la maggioranza, ricordiamolo) che quello non era Paperinik ma Pikappa o PK, qualcosa di diverso rispetto il vendicatore mascherato di Villa Rosa. Acquisito il dato, dall’episodio successivo il personaggio è stato chiamato in tutti i modi possibili.


    Tyrrel: l'iniziativa del sondaggio sul destino della Ducklair Tower sembra aver riscosso molto successo tra i lettori e i pikers; sui forum e sui social network da due settimane non si fa altro che discutere, anche animatamente, sull'una o l'altra ipotesi. Voi stessi siete "scesi in campo" (passatemi il termine) direttamente, sia su Facebook che in alcune interviste, esponendo la vostra ipotesi preferita (quella della distruzione della D.T.) e spiegando i perché. Di certo un'iniziativa di questo tipo è assolutamente inedita per il fumetto disneyano e italiano, e richiama alla mente iniziative simili avvenute oltreoceano (vedasi quanto avvenne per la morte del secondo Robin).
    Com'è nata l'idea? L'impressione è che abbiate ideato due scenari sui quali sviluppare le future storiche pikappiche, entrambi potenzialmente forti e validi, e anziché optare subito per l'uno o per l'altro abbiate deciso di "rimettervi al giudizio della corte". Le cose stanno realmente così? Oppure si tratta di un'idea nata in seno alla redazione, e solo dopo dietro richiesta avete provveduto a ideare due possibili finali alternativi?


    Artibani: Mi assumo la paternità di questa proposta, un’idea che nasceva proprio dal precedente di Una morte in famiglia. Per questo ritorno di Pikappa abbiamo cercato di coinvolgere i lettori sfruttando la grande novità (assente nel 1996) dei social network così da avere una risposta estesa e in tempo reale. Perché è stato fatto? Non per pigrizia, per insicurezza o per la cattiva volontà di scaricare sui lettori le responsabilità (come qualche genio della tastiera ha scritto) ma solo per condividere un momento “felice” per tutti i pkers, ossia costruire insieme un pezzo di storia. Ci sembrava un gesto cortese ma qualcuno ha pensato a complotti, brogli, inganni e altre miserie. Io ho scritto due scene che sono state disegnate, colorate e letterate. 162 tavole per una storia che, alla fine, ne conterà ufficialmente 160. La sequenza prescelta – che non è il finale – è stata mandata in stampa alle 13 del 14 luglio 2014, alla fine della votazione. Sul tavolo della direttrice c’erano le quattro pagine e lei ha inserito quelle relative alla scelta più votata. Pensare che avremmo affidato il vero finale della storia a una consultazione via web è un po’ mortificante (per noi); questo è il ritorno di Pikappa, non una storia a bivi.

    Pastro:Come ho detto in una precedente domanda, le idee uscite da me e Francesco in due anni sono state innumerevoli, e coinvolgere i lettori in qualche modo come e meglio di una volta era una di quelle.
    Non è stata una richiesta della redazione, è stata tutta farina del nostro sacco. Sicuramente ci siamo voluti complicare la vita, perché anche se grazie al fatto che Topolino è settimanale e alla rete, si poteva giocare al botta e risposta, senza dover aspettare le letterine o i fax.... Ma mancava cosa far scegliere, come, e con che tempistiche per la stampa. Non è stato per niente facile ve l'assicuro, però visto il risultato possiamo dire di aver colto nel segno.
    Si voleva in un colpo solo sfruttare le moderne tecnologie (simbolo di una nuova era per PK) per divertire, e far sentire il senso di vicinanza affetto rispetto e di "famiglia allargata" dalla rete , dei lettori del Topo.
    Ripeto, è stato molto difficile ,perche nessuno di noi aveva intenzione di rovinare la storia a favore del gioco, e credo che ci siamo riusciti.
    Poi per il seguito , che nessuno si preoccupi, comunque si scelga ,ci divertiremo un sacco in futuro ;) )!



    LORENZO PASTROVICCHIO
    Bramo: Pastro: Due, nell'aspetto, era simile a Uno ma presentava comunque differenze notevoli dal suo "gemello". Come mai per questo nuovo "alleato" si è invece scelto un aspetto pressoché identico a quello di Uno? E dove hai lavorato per accentuare il cinismo dell'intelligenza artificiale della Camera Omega?

    Pastro: C'era la necessità di creare squilibrio in Paperino, dargli l'illusione di aver al suo fianco il suo amico di sempre (per quanto gli venga più volte ribadito il contrario). Conflitto e dubbio che lo accompagnerà fino alla fine dell'avventura . Per questo a livello grafico ho cercato nel volto e nel colore di non scostarmi troppo dall'Uno originale, rendendolo solamente un po' più squadrato e poco incline al sorriso. Poi è stato divertente lavorare sul suo contenitore. Come il nuovo costume di Paperinik che cambia colore a seconda dell umore e della situazione, anche qui il contenitore si muove e si deforma un po' seguendo il pensiero della nuova I.A.
    Di conseguenza la forma non poteva essere che prismatica, visto il carattere spigoloso.



    Bramo: Pastro: lo scudo Extransformer, anche quando viene "espanso" dalla nuova tuta, appare comunque meno ampio di quanto non fosse quello classico. Si tratta di una precisa scelta di stile, per renderlo con un appeal più moderno (e quindi meno ingombrante)?

    Pastro: Sicuramente, c'è stato addirittura un momento in cui non volevo neppure metterlo perché ( visto il potenziale della tuta) non mi sembrava necessario. Ho pensato però che lo stacco con il precedente costume levando pure un qualsivoglia scudo, sarebbe stato troppo e così, dopo diverse soluzioni, mi sono approvato la versione che avete visto.
    La mia idea era che, se prima lo scudo venisse infilato al braccio, adesso lo vestisse completamente. Questo dava a PK maggior agilità e libertà di movimento.
    A livello grafico poi non si sarebbe più posto il problema di essere nascosto dallo scudo nelle inquadrature da destra(ma queste sono fisse solo mie ;) ... Tra l'altro anche il fatto di levare il mantello non aiuta di certo, perché sempre a livello di disegno ti porta via una possibilità coreografica non da poco. In questo caso bisognava essere veloci agili e potenti, ma sopratutto questo nuovo costume/scudo rappresenta lo spirito dark di questo ritorno ad un Paperinik più maturo e duro... Almeno in questa avventura.



    Dapiz: Il ritorno di Pikappa si deve alla collaborazione tra te e Francesco Artibani, che fin dall'inizio ha chiarito che non si è trattato di un semplice lavoro cervello-braccio ma ti ha indicato come co-fautore a tutti gli effetti della trama della nuova saga. In concreto, come si sono svolte le cose? C'era qualcosa nello specifico che ti sarebbe piaciuto (e che sei riuscito a) raccontare?

    Pastro: Quello che è successo con il progetto sul ritorno di PK è cosa rara. Rara perché il più delle volte, nella migliore delle ipotesi, può capitare di parlare con lo sceneggiatore, impostare le linee guida e poi si parte, e ad ognuno il suo compito. Questo è già un livello molto alto e privilegiato, beninteso, perché comunque presuppone che si stia lavorando su un progetto nuovo e non su una classica storia di routine".
    Ma qui c'è stato qualcosa in più, c'è stato uno scambio continuo, giornaliero , sia nella parte progettuale che poi in lavorazione . Ci si continuava a confrontare su qualsiasi idea. Poi quando c'è stato da metter giù i soggetti per spingere il progetto tutta la maestria di Francesco e' venuta fuori ,e arrivavano una per volta quindi c'era il tempo di leggerle tra noi e commentarle... È stato fantastico. Man mano che di andava avanti ci venivano idee sempre più belle, ma le mie erano comunque parte di un grande puzzle di cui Francesco ha sempre avuto il numero maggiore di pezzi.
    Per quanto riguarda la storia che avrei voluto raccontare o approfondire, si tratta del futuro distopico nella Paperopoli del futuro . Mi sarebbe piaciuto entrare più nel dettaglio far vedere e raccontare l'ascesa della conquista evroniana e un po' di combattimenti con i ribelli guidati da Odin.... Chissà che un giorno non convinca Francesco a scriverla....



    Tyrrel: Nel precedente episodio abbiamo avuto modo di ammirare i tuoi fantastici disegni con i quali ha data vita alla Nuova Evron del futuro distopico di Potere e Potenza. Per la realizzazione hai potuto esaminare bozzetti e studi preparatori dell'Evron originario realizzati ai tempi di PKNA, oppure hai preferito dare sfogo alla tua fantasia immaginando da zero il nuovo pianeta evroniano?

    Pastro: È naturale che ciò che è stato fatto negli anni addietro abbia lasciato traccia, però non ho studiato o visto nessun vecchio bozzetto su Evron, è stato tutto frutto della mia fantasia ( e di qualche indicazione di Francesco ovviamente ;) ).
    Mentre stavo studiando la tecnologia evroniana qualche domanda me la son fatta però. Visto che sono un popolo parassita ho pensato che, ogni insediamento loro avessero avuto nel tempo, si fosse riflesso sulla loro tecnologia e quindi che si sviluppasse sulla base di quella preesistente al fine di cannibalizzarla per i loro scopi. Ecco quindi perché sono ancora riconoscibili strutture terrestri insieme a quelle tipiche Evron.




    LBreda: Secondo una rumorosa frangia dei lettori, un difetto della serie di PK è l'assenza di Paperino dietro il costume di PK, cosa che lo differenzierebbe dal classico Paperinik. In PKNA storie meravigliose come Trauma e Zero Barra Uno hanno dato torto a questi lettori, mostrando che Pk e Paperino sono solo due facce della stessa medaglia, e che c'è molto di Paperino anche nel supereroe. In Potere e Potenza ti sei superato, e non sono pochi i momenti in cui il caro vecchio Donald emerge, nelle pose e nelle espressioni. Ci racconti come hai fatto e quali sono i segreti per far recitare Paperino/Pk nel modo "giusto"? E sempre a proposito di identità alternative di Paperino, conosci o ti sei mai ispirato al gioco per SNES Maui Mallard?

    Pastro: Partendo dall'ultima domanda, no non mi sono ispirato al videogioco. Se il mio tratto lo ricorda, forse è dovuto ai miei studi sui personaggi dell'animazione fatti a inizio carriera disney ...
    Riguardo "le due facce della stessa medaglia", posso dire che (seconde me) è una cosa che dovrebbe trasparire in ogni storia di PK ,ma se ciò non sempre accade è perché magari tra gli autori non vi è stata la giusta attenzione e ci si è lasciati prendere solo dal lato supereroistico, il modo più facile e scontato di rappresentarlo.
    Potere e potenza è una storia che narra di una rinascita più che un ritorno, e abbiamo ben voluto sottolinearlo in ogni passaggio, di puntata in puntata, fin dalla prima pagina. Graficamente c'è stata sicuramente molta attenzione. Come nella regia che nel montaggio delle vignette, per raggiungere il giusto pathos, ma se le battute non fossero state giuste non sarebbe di certo bastato.
    Settimana prossima la terza tranche della doppia intervista agli autori della grande rentrée di PK! :)
  • Suppongo sia passato almeno un lustro, anzi di più, dall'ultima volta che ho annoiato qualcuno su questi lidi. L'occasione richiede che io riprenda, almeno per un giorno. Mi si perdoni quindi l'intromissione.

    Ai tempi mi iscrissi al sollazzo perché non conoscevo nessuno che fosse minimamente drogato di PK come il sottoscritto, e la storia si ripete. La fine di PK decretò lo scemare, dapprima impercettibile, poi sempre piu rapido, del mio interesse per i fumetti. Intendiamoci, non sono mai stato un appassionato stricto sensu, tantomeno un esperto. Poche escursioni al di fuori del mondo Disney, lo ammetto. Ma ho adorato ed idolatrato PKNA, e siccome il primo amore non si scorda mai, tra libri dell'università, DVD, cartelle piene di roba seria, sulla libreria si staglia la collezione completa di PKNA. Anzi manca ancora il numero 19 ma, siccome oggi i cliché sono in saldo, questa è un'altra storia. Di fianco, per la cronaca, "Topolino Noir". Ancora più a lato c'è uno spazio per il mitico doppio volume topokolossal/papernovela, e questa non è un'altra storia ma semplicemente una speranza.

    Tornando OT, il ritorno di PK era talmente inaspettato che quasi non ci credevo. Non tocco fumetto ormai da anni (grazie università, grazie HBO, grazie Netflix), ma appena ho saputo ho proferito quelle quattro parole che profumano di elementari, sangue sudore e ricordi: "mamma mi compri topolino?".

    Ho quasi paura di leggere. Paura che l'incanto in qualche modo si spezzi, che non mi piaccia più come una volta, che non sia all'altezza, che che che. Ma chissenefrega, sinceramente. L'idolo di cristallo a sembianze di un papero mantellato ha resistito ad una quantità di cambiamenti tale che non ha più paura di nulla.

    Ogni volta che leggo "e se..." ho un senso di vertigini, di incompletezza, di mancanza. PK non ha mai avuto una chiusura vera e degna, forse è questo che mi ha sempre roso inside, più che la chiusura della testata in sé e per sé. PK2 e frittole lasciamoli fuori dall'equazione. Indi per cui non posso far altro che ringraziare i fautori di questo magnifico ritorno sul palco, e sperare che stavolta la fine, quando ci sarà, sia degna di cotanto mito. Ma intanto li ringrazio già, perché quando comincerò a leggere non sarà come tornare ragazzo. Sarà lo stesso ragazzo, nascosto da qualche parte, ad uscire e leggere le storie, con occhi nuovi ma non immemori.
    Saluti,
    Flash
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