[Disney] PKNE Fase 1: La Run di Artibani e Sisti

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Anche io avrei una domanda per Artibani.
    E Trip?
  • Andrea87 ha scritto:già fatto... 2 volte tra l'altro!
    E non t'è bastata?
    Andrea87 ha scritto:Quando Paperino diventa PK invece scompare tutto: niente più Paperina che gli fa le corna con Gastone, niente più Zio Paperone con la lista dei debiti chilometrica, niente più nipotini che magicamente si trasferiscono a vita dalle Giovani Marmotte... niente, esiste solo PK!
    Va detto che i nipotini sono tornati eccome a casa con lo zio, è solo nel primo periodo che non sono presenti (rendiamoci anche conto che nel periodo le GM avevano una loro serie regolare ed una saga mica piccola all'attivo). In PKNA 22# Stella Cadente Paperino parla chiaramente con loro ("sciacquate voi i piatti nipoti!") e non dimentichiamoci di PK2 1# Ducklair, dove appaiono direttamente anche se per poche tavole.
    Il motivo principale dell'assenza della vecchia combriccola era/è per differenziarsi dalle normali storie di Topolino, però il fatto che lo stasus quo del settimanale non fosse presente non significa che Paperino non avesse una vita dietro la maschera; ok, gli sceneggiatori si confrontarono maggiormente con la fantascienza supereroistica, ma rendiamoci anche conto che iniziare una serie per riraccontare storie già viste sul topo sarebbe stata una scelta inutile e controproducente.
    Andrea87 ha scritto:E, come ho detto, quando hanno cercato di dargli del tempo libero in PK2, hanno addirittura inventato un lavoro e degli amici novelli: è così tanto incredibile un supereroe che nel tempo libero lucida monete rispetto ad un supereroe che fa il giornalista con la calzamaglia sotto la camicia anche d'estate?
    A parte il fatto che era un gran bel lavoro che offriva ottimi spunti (PK2 #3 La Voce nel Buio era un gran numero principalmente per la parte ambientata al Duckmall) e che i nuovi co-protagonisti erano in massima parte molto validi (trovami un solo difetto in Tempest Gale o in Rupert Potomac), un supereroe che lucida monete non è incredibile se le cose si fanno bene. Resta però il problema di uno status quo ciclico, usato (e abusato) innumerevoli volte, che difficilmente può avere qualcosa da spartire con un fumetto votato alla novità e in continua evoluzione.

    Non nego che le apparizioni dei personaggi classici possano essere una buona idea (PKNA #49 Nella Nebbia non avrebbe avuto senso senza lo zione all'inizio), ma come ho detto ci voglio anche dei comprimari più in linea con il mood della serie e attorno ai quali si possano costruire nuovi ed interessanti archi narrativi (o vogliamo forse dire che Paperina offriva spunti migliori di Xadhoom?).
    Poi se proprio non puoi fare a meno di volere PK che interagisce con Paperone ed Archimede, comprati Paperinik Appgrade e non scassare più le balle :P
  • Eddy ha scritto:Poi se proprio non puoi fare a meno di volere PK che interagisce con Paperone ed Archimede, comprati Paperinik Appgrade e non scassare più le balle :P
    ma che centra scusa?

    Spendiamo fiumi di parole per continuare a dire che PK è il Paperinik classico di villa rosa, ambientata sempre a paperopoli e poi a malapena nelle storie si intravede il deposito?
    Nemmeno avessero teletrasportato PK sul pianeta della guerra stile "invasione segreta"?

    O forse che Iron Man quando fa parte dei Vendicatori non c'ha il problema di sdraiarsi Pepper Potts? Lois Lane non fa fugaci cammei in JL? Lo stesso DoubleDuck non deve subire i pedinamenti di Paperina perchè pensa che il suo papero la tradisca con Kay K.?

    Sai che la prima cosa che ho pensato durante la prima puntata di PeP (subito dopo essermi asciugato gli occhi) è stata "ma in tutto questo ambaradan di invasione galattica... ma Super Pippo dove era?" cioè subito dopo la morte di Paperino io avrei inserito anche una vignetta dove venivano coolflamizzati gli altri supereroi disney (PKA, Super Pippo...). Non cambiava di una virgola il valore della storia, ma sono quelle piccole cose che rendono l'idea che stiamo leggendo davvero di un universo unico e condiviso e non a compartimenti stagni
    Per fare un esempio e sempre rimanendo nell'ottimo lavoro di Artibani: nell'ultima avventura ha inserito Paperinik che potenzialmente poteva distruggere la tensione della storia, invece l'ha gestito alla grandissima senza farlo diventare un deus ex machina che toglieva meriti alla rivincita di Paperone. Un qualunque altro autore avrebbe usato un universo a compartimenti stagni dove "Paperino non è PK perchè ammazza la tensione", "Topolinia è dall'altra parte del vortice dimensionale", vortice che si apre solo a nasale come se fosse l'argaar ecc...
  • Quello che dice Andrea però non è del tutto sbagliato (e non perché è mio omonimo): se anche gli altri personaggi venissero rielaborati in una luce che li bonificasse di tutte le facilonate del fumetto "normale", a quest'ora invece di una sola serie "adulta" avremmo un fumettazzo dove tutti i personaggi potrebbero (con)vivere avventure di grosso stampo.



    Super Pippo comunque lo eviterei, eh.....

    ....anche Ciccio, già che ci siamo. :P
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
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    E' già in edicola Topolino 3061 con l'ultima puntata di "Potere e Potenza" di Artibani e Pastrovicchio. Quale sarà il destino della Ducklair Tower?
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Oh, io lo dico.



    CAPOLAVORO


    ...grazie, ora potete cominciare le discussioni serie.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
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    E siamo arrivati alla fine.

    L'episodio finale non poteva essere migliore. Azione e fili rimasti in sospeso si annodano in modo divertente e nel contempo drammatico. E Pastrovicchio si diverte sempre di più ad innalzare il registro "visivo" della storia. Sono tante, troppe le finezze questa volta, che rendono l'episodio probabilmente il più ricco dei quattro.

    In 45 tavole troviamo davvero di tutto.

    Paperinik che riprende il vecchio costume, che fa il recap della sua vita dai tempi di Villa Rosa e saluta i nipotini, dimostrando un'attenzione verso l'aspetto familiare che Artibani ci aveva già mostrato in Codice Olimpo (la finezza della telefonatina a casa me la ricordo bene!).

    La svolta "giornalistica" di Angus Fangus con i suoi interessantissimi sviluppi futuri. A cui si accompagnano gli esiti di alcune sottotrame che negli episodi precedenti erano state anticipate, come Westcock e il ritorno del Razziatore.

    Azione esplosiva, realizzata da un Pastro ai massimi livelli, che controbilancia dei dialoghi arguti.

    "L'ultimo guerriero rimasto sulla Terra quando tu hai sconfitto il mio popolo". Le parole di Grrodon in "Ritratto dell'Eroe da Giovane" sembrano acquistare un senso maggiore. Che il futuro distopico fosse la prima stesura, mentre quello che conoscevamo da anni la semplice conseguenza di ciò che vediamo accadere in "Potere e Potenza"? Abbiamo assistito alla canonica sconfitta di Grrodon, dunque? Se così fosse sarebbe una cosa pensata incredibilmente bene.

    E poi abbiamo Pk2. Artibani inserisce il toccante dialogo di addio di Uno e conclude con un cliffhanger incredibile che reintroduce Everett, Uno e la storyline coroniana. Tutto ciò che si credeva impossibile recuperare. Esaurita la questione Evron, si riprende da ciò che era rimasto in sospeso, e questo è indice di serietà narrativa non da poco.

    Il miglior finale possibile quindi.

    Due parole sulla storia intera:

    E' difficile stendere due righe lucidamente quando ci si ritrova di fronte ad un lavoro come Potere e Potenza, e alla luce del quarto episodio lo si osserva nel complesso. In queste settimane è stato detto tutto, e per una volta non il contrario di tutto. Perché generalmente questa storia è piaciuta. E' piaciuta ai nuovi lettori, ai vecchi, e non ha trovato avversatori. Certo, qualche bastian contrario c'è sempre, ma mai come questa volta si è trovato in minoranza, e mai come questa volta il suo giudizio conta davvero poco. Perché non ci si può che togliere il cappello di fronte al lavoro di Artibani e Pastrovicchio, che hanno imbastito una storia che si pensava impossibile.

    Attenzione, si pensava impossibile, appunto. Non è che fosse impossibile davvero farla. Solo molto difficile. Perché si trattava di dimostrare di saper conciliare esigenze diversissime. Non era un lavoro di cui tutti sarebbero stati capaci. Ci voleva bravura, rispetto, passione e anche tanta professionalità. Più volte in passato avevo usato il termine "poligonale" per definire le storie di Artibani. Mi riferivo soprattutto al fatto che i suoi personaggi erano sempre molto sfaccettati, credibili e difatto tridimensionali. Ma "Potere e Potenza" dimostra che tale aggettivo lo si potrebbe estendere a tutto il suo metodo di lavoro.

    "Potere e Potenza" è infatti multisfaccettato: concilia numerosi aspetti differenti al suo interno, e soprattutto insegna che un'anima non esclude l'altra, se si è abbastanza abili, narrativamente onesti e di larghe vedute per riuscire a farle convivere. Molti, troppi sono stati gli scettici tra lettori e addetti ai lavori che in questi 12 anni hanno negato la possibilità che una storia simile potesse essere realizzata. E se ne sono sentite di tutti i colori:

    "Pk non è Paperinik, che non è Paperino. Sono tutti personaggi differenti."

    "Questo tipo di fumetto non è tradizionale e non può stare su Topolino."

    "Se Pk fosse su Topolino verrebbe edulcorato."

    "O i nuovi lettori o la continuity. Non si possono avere entrambe le cose."

    "Qualora si riprendesse la continuity andrebbe contata solo la prima serie, perché la seconda nessuno se la ricorderebbe."

    "Non sono più gli anni 90, e oggi Pk non avrebbe successo."

    "Riprendere nel 2014 una saga di 12 anni fa equivarrebbe ad una sconfitta creativa."

    E Artibani invece è riuscito in un colpo solo a dimostrare che le cose stavano diversamente, bastava solo liberarsi da alcuni pregiudizi-zavorra. E in una sola storia è riuscito a riportare in scena un PK più Paperino che mai, a proseguire la continuity delle prime due serie, a farlo sul settimanale Topolino senza edulcorazioni, e a narrare qualcosa di nuovo, che però affonda le radici in qualcosa di vecchio. E, cosa niente affatto scontata, a realizzare una storia BELLA e capace di emozionare vecchi e nuovi lettori.

    Artibani ha spesso detto che costruire una storia è un continuo andirivieni, per riuscire ad arricchirla e a sistemare ogni particolare e fare in modo che regga. Qui l'andirivieni suo (e del Pastro!) deve essere stato ancora più intenso, dato che a occhio sembra che gli autori si siano fatti letteralmente in quattro per curare ogni aspetto. E allora mi sa che stavolta si va oltre alla poligonalità, e bisogna proprio dirlo:

    Arty, Pastro: siete stati tridensomorfici.
  • Non possono farmela finire così, non possono!
    Ora ho una scimmia livello "Branco di gorilloni affamati"!
    Spettacolare.
    Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato.
    - Odate Buta -
  • Artibani, Pastrovicchio, grazie.

    Al momento i miei Topolino sono nel casino più totale. Ma gli ultimi quattro numeri, oggi, hanno preso posizione in libreria in fondo agli albi di PK 2, in attesa del volumetto singolo.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Il miglior finale possibile della migliore storia possibile.

    Inutile scrivere una recensione. Non sono molto brava a parole e questa settimana ne troverò a bizzeffe.
  • Valerio ha scritto:Arty, Pastro: siete stati tridensomorfici.
    Me l'aspettavo :P

    E mi aspettavo anche questo finale. Mi aspettavo la [spoiler]sconfitta di Grrodon[/spoiler] e [spoiler]la sua reductio da Imperatore a vecchio rancoroso[/spoiler]; mi aspettavo [spoiler]il Razzy ormai semidivino[/spoiler] (e vagamente frittoliano: ma quanto ha fatto male Universo PK a non rimanere comica e a prendersi sul serio?) [spoiler]che combatte lui gli Evroniani (cosa che ai tempi di PKNA era un sogno proibito)[/spoiler]; mi aspettavo [spoiler]la "distruzione" della DT[/spoiler], e mi aspettavo che [spoiler]tale distruzione sarebbe stata un qualcosa d'altro (in Stargate Atlantis sono presenti entrambe le alternative: prima la base viene resa invisibile per simulare l'autodistruzione dinanzi agli invasori, poi si stacca e si sposta nello spazio)[/spoiler]. Mi aspettavo anche un epilogo che chiarisse che Potere e Potenza sarebbe stato da considerare PK3 #0. Con più incertezza, mi aspettavo anche che in tale epilogo [spoiler]sarebbe apparso Everett[/spoiler]. [Non mi aspettavo [spoiler]Uno, invece, perché in effetti non ha molto senso che si trovi su Corona. Ma capisco che si sia voluto far capire, anche con le continue allusioni dell'I.A. di Omega ("io non ho sono Uno"), come "Uno" sia un qualcosa oltre la semplice intelligenza artificiale nel globo verde, non solo "moralmente" (già lo sapevamo) ma anche di fatto. Da un punto di vista logico, invece, non ha senso che Uno sia lì e Omega non sia Uno: Omega E' Uno, solo che non ha "vissuto" e non è diventato amico di Pikappa. Ma immagino che con la coesistenza delle due "versioni" la questione verrà chiarita nelle prossime storie. Magari agganciandosi al "modus sistandi" di Le parti e il tutto, sbav[/spoiler]]

    Insomma, il finale è come me lo aspettavo. Artibani banale? Al contrario: Artibani capace. Capace di scrivere storie complete, epiche, narrazioni nel senso più stretto della parola (anche se più spesso sono i personaggi a esplicitarsi le proprie sensazioni... Aristotele, fottiti), e di scriverle sempre. Ormai tutte le storie che scrive, anche il Pizzico di fortuna, sono così. Ma in fondo, tolto un asistematico coinvolgimento nel "progetto brevi" di fine millennio, è sempre stato un favolista, Artibani, fin dai tempi della Pietra Pantarba.

    Tale sua cifra stilistica era già percepibile in PKNA/PK2. Lì Artibani creò grandi inizi (Ombre su Venere, Clandestino a bordo, Ducklair), logiche ma svelte chiusure (Crepuscolo), nuove e stuzzicanti sottotrame poi abbandonate (Invasione) o scartate (Urk) e storie quasi del tutto autonome e circoscritte (Il giorno che verrà/Niente di personale, La sindrome di Ulisse). Non era Artibani ad occuparsi dell'aspetto seriale. Anzi, poco gliene caleva. Con Potere e Potenza s'è messo d'impegno anche su questo aspetto che un po' gli mancava. Che Artibani rimanga al timone di Pk3Cerchi o no, sarà molto interessante vedere cosa accadrà in futuro.
    In futuro, già.
    Perché ora il cerchio è spezzato, e un futuro per Pk c'è.
    Basta scriverlo. Ne vale la pena.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Mamma mia che finale!
    Il quarto episodio di Potere e Potenza non lascia un attimo di respiro al lettore, già coinvolto dalla vicenda dopo che la disfatta subita di Pikappa la scorsa settimana. Ma ora bisogna affrontare le dirette conseguenze di quanto combinato, e quindi viene il bello perché sarà pur vero che quando il gioco si fa duro Paperinik vorrebbe essere da un'altra parte, ma alla fine indipendentemente da ciò non si tira mai indietro. È anche questo che fa di lui un eroe, e Francesco Artibani l'ha capito bene, anzi benissimo. Lo dimostra avendo realizzato una storia come questa: stratificata, complessa, ricca di sfumature anche e soprattutto caratteriali che rendono Paperino/Paperinik/Pikappa un personaggio concreto, realistico, con cui è straordinariamente facile identificarsi a dispetto di mascherina, costume e scudo Extransformer.
    Nel momento più drammatico dell'avventura, e forse della sua intera carriera pikappica, il protagonista pensa agli affetti a lui più vicini, pensa alla sua evoluzione come eroe, e poi si prende sulle spalle il peso di una decisione gravosa. Decisione, invero, presa dai lettori di Topolino :P ma nella finzione letteraria è tutta responsabilità di Pikappa ;)
    Ed è nell'ora più buia che serve una mano: d'altronde di questi tempi "da solo nessuno va molto lontano", e in effetti la rete di nuovi alleati che Paperinik aveva in PKNA era fondamentale per quello status quo rinnovato. Il Razziatore e Odin Eidolon, col loro essere superiori e distaccati, forniscono comunque a Pikappa quell'aiuto utile ma che lo mantiene comunque al centro della scena, visto che è pur sempre lui quello che soffre e fatica più di tutti per combattere la sua battaglia.
    Potere e Potenza porta a casa un grande risultato, che non era facile raggiungere: è una gran bella storia. Una storia matura, scritta magistralmente, un masterpiece che risulterà in grassetto sul curriculum di Artibani per tutto quello che comporta come storia in sé e per quello che ha innescato. Una storia che alterna umorismo da comics supereroistici, dialoghi brillanti, divertimento genuinamente disneyano, grande avventura, molta azione e parecchia introspezione. I personaggi sono caratterizzati splendidamente, e quest'avventura ha il pregio di essere grande di per sé ma di aprire diverse porte sul futuro della serie.
    Ovviamente c'è una forte dose di elementi legati alla continuity pikappica: ma il pericolo era di crogiolarsi solo in quella, per dar di gomito ai pkers d'annata. Artibani invece dosa bene questo fattore, abbondando con i riferimenti al passato e alle vecchie trame che si possono portare avanti, ma mai in maniera nostalgica, sempre funzionale invece alla nuova narrazione. In quest'ottica i due prologhi sono encomiabili, visto che da un lato ricollegano Potere e Potenza a Ritratto dell'Eroe da Giovane in modo armonico e dall'altro rilancia pesantemente nella serie Everett e Uno!
    Applausi da spellarsi le mani ad Artibani, quindi, ma senza dimenticare l'apporto fondamentale di Lorenzo Pastrovicchio. Pastro da cui è nato lo spunto iniziale per un ritorno in grande stile di PK, e Pastro che ha messo tutto sé stesso, tutta la sua passione, la sua grandissima abilità nel disegno e la sua ispirazione per realizzare in 5 faticosissimi mesi delle tavole dal forte impatto estetico e narrativo. I disegni di Lorenzo sono un elemento fondante di questa storia, da ogni pagina trasuda lo studio minuzioso dalla struttura della tavola, il rispetto per la leggibilità della storia e per la dimensione del giornale e la voglia di creare un kolossal grafico, delle vignette ricche di effetti speciali, di figate, di idee, di innovazioni e di rispetto per il passato. Le scene di battaglia sono una gioia per gli occhi, rivedere il vero Pikappa imbracciare lo scudo con il suo solito costume è stata una gioia, e vederlo determinato e deciso fare team-up col Razziatore era splendido. Pastro ha tradotto in immagini la sceneggiatura di Artibani nel migliore dei modi, dando spessore e potenza al racconto.
    Max Monteduro, infine, dona l'atmosfera giusta con i colori, facendo un lavoro migliore rispetto ai due episodi precedenti e arricchendo di atmosfere alcune vignette.

    Potere e Potenza resterà negli annali non solo di PK, ma del fumetto Disney in generale. Cosa potrà succedere in futuro in un'ottica e nell'altra è difficile dirlo ora, ma per quest'estate 2014 ci si può ben beare di aver potuto leggere un fumetto del genere.
    E un sentito ringraziamento a chi ha reso possibile questo progetto lo faccio davvero di cuore, e con riconoscenza. Da lettore, prima ancora che da pker.

    Ma una grande conclusione, come spesso accade, genera anche alcuni dubbi e perplessità.
    È una consolazione sapere che Artibani e Pastrovicchio sono disponibili a diradarli nel "botta e risposta" del Sollazzo :) ;)

    Francesco. Nel Numero Zero Uno dice "Everett Ducklair mi ha programmato per avere qualcuno al suo livello intellettuale con cui parlare", mentre nel primo numero di PK2 Everett spiega a Paperinik che "L'unità artificiale denominata Uno ha cessato le sue funzioni un'ora fa. D'altronde, a causa del mio ritorno, la sua attività non è più necessaria". Nell'ultima tavola di Potere e Potenza però Everett riattiva Uno per "mettersi al lavoro". Perché? Qual è la vera funzione di Uno, alla fine, nella mente del suo creatore?

    Francesco. Rubo una considerazione fatta da Valerio nella sua recensione qui sopra: il primo epilogo sembra suggerire che quanto abbiamo visto accadere non era realmente una riscrittura bensì il naturale corso degli eventi. La sconfitta evroniana a cui si riferiva l'anziano Grrodon in Ritratto dell'Eroe da Giovane" sarebbe sempre stata questa che ci hai appena finito di narrare, e questo spiegherebbe anche l'affermazione "l'ultimo rimasto sulla terra quando tu hai sconfitto il mio popolo" (e da dove giunse a Sty l'ispirazione per i superevroniani :P). È questo che dovevamo capire o abbiamo travisato tutto?

    Francesco. Giusto per chiarire la situazione: gli evroniani sono ormai stati tutti debellati, tra azioni di Pikappa e intervento dell'esercito? È questa la sconfitta definitiva dell'impero evroniano, quella rinfacciata da Grrodon sempre in PKNA#5?

    Francesco. Paperopoli e il mondo ora sanno che la Terra è stata sotto attacco alieno, informazione che fin dal Numero Zero si cercava di tener nascosta all'umanità per non scatenare il panico. Come cambierà ora il sentire della gente svegliandosi in un mondo dove gli alieni ormai esistono concretamente? E come si spiegheranno la scomparsa della Ducklair Tower?

    Francesco. Le due tavole oggetto del sondaggio su Topolino.it sono evidentemente quelle alle pagine 30 e 31. Ma nelle ultime vignette di pagina 37 Pikappa chiede al Custode della Camera Omega "Ma... da dove mi parli?" e l'I.A. risponde "La Ducklair Tower non esiste più! Stai interagendo con la mia versione ausiliaria installata nella tua uniforme!". Questo significa che anche il lettering di quei balloon è stato battuto all'ultimo minuto prima della stampa, a seguito dell'esito del sondaggio? Se la torre fosse rimasta al suo posto, il Custode cosa avrebbe detto?

    Pastro. Lo scontro iniziale in ascensore: come ti sei organizzato nel dover costruire ripetute azioni di lotta all'interno di uno spazio angusto come la tromba dell'ascensore?

    Pastro. Per gli abiti "aristocratici" del Razziatore, a cosa ti sei ispirato? Hai pensato a Antico Futuro (per cui mi pare di vedere dei richiami nello stile di quel vestito) oppure hai guardato ad altro?

    Pastro. Paperinik configura il nuovo costume sulle fattezze di quello canonico. Come mai però la mano che non regge lo scudo appare comunque "guantata" con lo stile del completo sfoggiato negli scorsi due episodi? Sarà questo il look definitivo del personaggio per le prossime storie di PK?
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Ciao, Francesco. Prima di tutto complimenti a te, a Pastro e a Monteduro per lo splendido finale. Pk già mi manca.:gh: Solo due curiosità:
    1) Sembra che l'incontro tra Grrodon e Fairfax abbia determinato il futuro distopico. Eppure in Pkna la Paperopoli del futuro è ben diversa. Quindi questa alterazione della continuity è dovuta a un'ulteriore causa che non sappiamo?
    2) Se il futuro conosciuto in "Ritratto dell'Eroe da Giovane" è stato ripristinato, anche la microcontrazione è tornata? Se sì, il Razziatore non doveva tornare nella sua epoca automaticamente, in quanto non appartenente al ventunesimo secolo (come succede a Paperinik in Pkna 43)? Grazie per le risposte.
  • Bellissima run.
    Che bello rivivere le atmosfere di PKNA.

    Un sentitissimo grazie a Artibani, Pastrovicchio, Monteduro e a tutta la direzione editoriale Topolino e Panini (direttora in testa :) ).

    Da vecchio PKer reazionario avrei preferito che [spoiler]la torre restasse su[/spoiler], ma mi accontento [spoiler]del ritorno di UNO[/spoiler].

    E, soprattutto, dopo questa splendida mini-saga MI FIDO TOTALMENTE per il futuro. Fate quello che volete, lo state facendo ottimamente.

    Quando è stato annunciato il ritorno di PK ero freddo, bloccato tra una voglia pazzesca di nuove storie e il terrore di restare scottato (il progetto di Universo PK mi aveva fatto temere il peggio). E invece PK è veramente tornato. Bruschette negli occhi.



    Spero solo che il futuro di PK sia uno spillato ad hoc, ma sarebbe la ciliegina sulla torta.




    Philip J Fry ha scritto:Ciao, Francesco. Prima di tutto complimenti a te, a Pastro e a Monteduro per lo splendido finale. Pk già mi manca.:gh: Solo due curiosità:
    1) Sembra che l'incontro tra Grrodon e Fairfax abbia determinato il futuro distopico. Eppure in Pkna la Paperopoli del futuro è ben diversa. Quindi questa alterazione della continuity è dovuta a un'ulteriore causa che non sappiamo?
    2) Se il futuro conosciuto in "Ritratto dell'Eroe da Giovane" è stato ripristinato, anche la microcontrazione è tornata? Se sì, il Razziatore non doveva tornare nella sua epoca automaticamente, in quanto non appartenente al ventunesimo secolo (come succede a Paperinik in Pkna 43)? Grazie per le risposte.

    Questo tema sul Papersera è stato sviscerato abbastanza.
    La mia idea è la seguente: occorre ribaltare il punto di vista che abbiamo dei due futuri.
    IL futuro di PeP è il "primo, VERO" futuro, la logica conseguenza della fine di PK2 (aver appeso il mantello al chiodo, la microntrazione che impedisce alla tempolizia di fermare Grrodon), il futuro del Ritratto è il "secondo" futuro, quello che accade dopo l'alterazione della continuity. (quindi non il contrario).
    L'alterazione della continuity avviente QUANDO IL RAZZIATORE TORNA NEL PRESENTE A SALVARE PK, con conseguente storia appena letta, fine di Grrodon e "nuovo" futuro (quello di PKNA 5) in cui Grrodon è vecchio e rancoroso, PK è un eroe.
    Il fatto che noi leggiamo prima il futuro del Ritratto, non vuol dire che sia quello il "primo futuro accaduto", noi lo leggiamo prima perché la serie segue il tempo soggettivo di PK, e, dal punto di vista della vita di PK; il viaggio nel futuro-Ritratto avviene prima del viaggio nel futuro-apocalisse.
    Non so se sono riuscito a spiegarmi, ma questa interpretazione secondo me chiude il cerchio ed è la più logica basandoci solo sugli elementi delle storie.
    Ultima modifica di leonard vertighel il giovedì 24 luglio 2014, 12:14, modificato 1 volta in totale.
  • Ora che ho terminato integralmente anch’io Potere e Potenza, posso dare un giudizio completo! La storia è una bomba in ogni suo episodio, nonostante sia piena di richiami al passato e tutti gli elementi che avevano reso Pk una grande serie, riesce ad essere perfettamente fresca e nuova, un susseguirsi incredibile di idee ([spoiler]la nuova Intelligenza artificiale, il ripescare personaggi che non avevano ancora espresso tutto il loro potenziale nella serie originale e dargli un nuovo ruolo[/spoiler]), la psicologia del protagonista è trattata in modo eccellente, molto Paperino, molto Paperinik ([spoiler]una delle pochissime occasioni nell’ultimo episodio in cui vediamo riferimenti a quello classico peraltro[/spoiler]), uguale per gli altri personaggi, sia vecchi che nuovi ([spoiler]ad esempio Groodon, folle e determinato a riportare il suo popolo ai fasti di un tempo o la nuova IA, totalmente diversa sia dal solare e affabile Uno che dall’emotivo e crudele Due, più cinica, più pratica… Uno se fosse privato di tutte le caratteristiche per cui lo amiamo[/spoiler])! Sui difetti… mah, si può soprassedere, non c’è nulla che faccia storcere il naso, soffermarcisi sarebbe andare a cercare il pelo nell’uovo, la patinatura, in fondo, viene a noia questo dovrebbero cercare di capirlo tutti! Del resto era difficile senza scadere nel fan service fine a se stesso o nel mero nostalgico, o in un’ennesima riscrittura alla Frittole! Insomma, i miei complimenti ad entrambi gli autori, io ero parecchio hypato ma mai avrei sperato in qualcosa del genere, un ritorno stratosferico, che ha riportato il personaggio in auge in brevissimo tempo, ritrovando quello spirito che ormai si credeva perduto!
    Due parole sull’epilogo (epiloghi), rigorosamente in spoiler:
    1) Questo dovrebbe zittire tutti coloro che [spoiler]credevano che le azioni di Groodon l’avrebbero portato ad un destino diverso da quello visto in “Ritratto dell’Eroe da Giovane” e che per questo motivo l’intera storia non tornasse, possiamo supporre che il futuro distopico in cui diventa imperatore è destinato a realizzarsi e venir cancellato sempre (un po’ come la mancata distruzione di Paperopoli ne “Il Giorno del Sole freddo”)![/spoiler]
    2) Lasciando da parte [spoiler]il ritorno di Uno ed Everett che mi ha reso molto felice, questo potrebbe significare che hanno intenzione di riprendere Pk2 dove l’avevano lasciato, sarebbe la soddisfazione definitiva per tutti i fan (e per gli autori, sicuramente)![/spoiler]

    Comunque, sul risultato del sondaggio, si sa se arriveranno mai le tavole con la versione alternativa? (Felicissimo per la distruzione, comunque, non voglio offendere nessuno, m è stato un schiaffo in faccia a tutti i fan addormentati che vorrebbero che le cose rimangano sempre uguali, in tutte le serie)!
  • Oh, voi non la volete postare, ma a me mme piace, quindi.....

    Artibani: L'onomatopea "XADHOOM!!!" nel secondo episodio è stato un bel tocco di classe, e su questo siamo tutti concordi. Ma in giro per la rete si è formata una teoria anche carina che va oltre il semplice cameo: possibile che il raggio energetico della nuova tuta usi lo stesso potere di Xadhoom? Quindi PK ora avrebbe poteri simili a quelli di Occhibelli?
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Oddio, in effetti [spoiler]c'è stato un momento in cui PK faceva esplodere le astronavi sfrecciando nel cielo alla Xadhoom :asd: "Occhibelli" sarebbe fieraXD[/spoiler]
  • leonard vertighel ha scritto:Questo tema sul Papersera è stato sviscerato abbastanza.

    -cut-
    non sono convinto: un futuro è visitabile quando è la diretta conseguenza degli avvenimenti in atto o futuri non modificati: nel momento in cui cambi una cosa si crea un universo tangente e la storia cambia (vedi BTTF).




    Il futuro del ritratto quindi O è il futuro naturale di quella linea temporale, OPPURE -cosa impossibile- per un caso fortuito oltre che nel tempo PK ha viaggiato anche in un universo parallelo. Non si scappa (e limitandoci a non considerare la linea del giorno del sole freddo): PK vive -> ritratto; PK muore nel 2014 -> futuro distopico di PeP#1.

    Quindi la storia sarà stata cambiata da un altro fattore, e non è detto che non sia stato il libro del destino...
  • Io continuo a pensare che abbia senso considerare il 23° secolo di PKNA il futuro naturale di ciò che abbiamo visto in P&P. E in Ritratto Grrodon si riferiva agli eventi di questa storia, sottintendendo un'invasione evroniana della Terra che nella prima serie non riuscirono a realizzare. Artibani ha quindi corretto il tiro e ci ha mostrato la canonica sconfitta degli evroniani.

    Il futuro distopico è paradossalmente la vera prima stesura della timeline. Pk l'ha visitata solo adesso perché è adesso che occorreva la vedesse.


    Poi ovviamente questa è la mia opinione, capace che Artibani smentisca.

    (anche perché qualche stranezza c'è, tipo il parlare di microcontrazione risolta, fenomeno appartenente a tutt'altra "stesura")
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