[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Bella, mi è piaciuta molto. Mi ha colpito la richiesta di Tito agli sceneggiatori di mostrare "più America" nelle storie disneyane, cosa che condivido da sempre, e soprattutto attendo con ansia l'avventurona paperoniana promessa. Con i disegni di Giorgione, of course. :)
  • Discorso, quello delle ambientazioni statunitensi, sacrosanto. E non vale solo per le avventure on the road, ma anche per quelle urbane; capita spesse di vedere una Paperopoli e una Topolinia rappresentate più come cittadine di provincia italiane che come città americane.
    Quanto al resto, tutto molto bello e interessante. Non vedo l'ora anch'io che esca l'avventura paperoniana del duo.
  • Anche se non è stato (per il momento) segnalato nella home, chi ancora non l'ha fatto deve fiondarsi a comprare il 3003 con la prima parte (di due) di Moby Dick di Artibani/Mottura.

    Una buona prima parte introduttiva, con un'ottima caratterizzazione dei protagonisti, una simpatica rivisitazione del dramma di Achab (che ha pure una bella gamba posticcia!) e i disegni di Mottura che, per quanto penalizzati dal formato scelto, sono di grande impatto e ci regalano un paio di scene davvero mozzafiato.
  • Concordo per quanto riguarda la storia, che mi è sembrata (dopo una prima lettura un po' veloce, lo ammetto) molto buona, sia come dialoghi che come sviluppo e caratterizzazione dei personaggi. Invece per quanto riguarda i disegni a me pare che Mottura abbia ripreso troppo lo stile di Celoni. >.>
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    Dispiace se faccio io la prima recensione? Vabbò, io mi servo :D .

    Dopo una simpatica gag della Ziche, ammiriamo l'editoriale della Valentina nazionale (no, per me non è la strega), dove viene ampiamente citato un noto forum di fumetto Disney, e il loro modesto omaggio alla rivista, un libro di 700 pagine cui vari utenti di questa community, incluso il sottoscritto, hanno avuto la compiacenza di partecipare.

    Indiposcià, mi appresto a leggere quello che per me è il primo indice del nuovo corso del Topo, dopo il 3000. Dopo i soliti bufissimi botta & risposta con gli utentini del sito di Topolino, compare la pubblicità della ristampa di due vecchi volumi Disney dalla chiara fama, quindi, le storie.

    Moby Dick [F. Artibani, P. Mottura, M. Andolfo]: Ecco la prima parte di quella che non si può definire, bensì è una nuova Parodia alla moda di Martina, solo meno cinica. I paperi, infatti, prendono il luuungo romanzo di Melville e ne sintetizzano la trama e l'atmosfera, adattandola ai topoi (come sono profondo, oggi) delle classiche storie paperesche. Perciò, ecco che Paperino-Ismaele è un imbranato ricco di buona volontà, i nipotini-Quuequeg sono tre pestiferi pieni di risorse, Paperone-Achab è più motivato dai sentimenti che dalla follia, e altri personaggi che non vado a svelare si comportano secondo le loro attitudini naturali. Differiscono solo Paperoga, Ciccio e Archimede, che -grazie al cielo, secondo me-, sono stati inseriti apparentemente solo per coprire i ruoli degli ufficiali, senza rovinare l'atmosfera con qualche motore a reazione ante-litteram o divorando le scorte della nave.
    Piacevole il fatto che Artibani, nelle didascalie, riprenda lo stile tipico dei romanzi.
    Ottimi i disegni di Mottura, ricchi di atmosfera, particolareggiati, e caratterizzati da certe prospettive surreali che vanno d'accordo con i miei gusti personali; riguardo ai rimpianti su Mottura che diventa uguale a Celoni, io francamente non sono mai riuscito a distinguere i due stili, neanche prima, quindi non mi esprimo in merito.
    I colori della Andolfo, di nuovo ottimi, e la tavolozza che ha scelto per la storia suggerisce al punto giusto le ambientazioni del porto, del mare aperto e del sottocoperta.
    Aspettiamo il seguito per la storia vera e propria.

    Segue l'intervista agli autori, pessima abitudine secondo me, visto che la infilano a metà della storia regalando qualche spoiler, ma per fortuna, i retroscena interessanti fanno perdonare il tutto.

    Nonna Papera e il mitico granoturco tipico [A. Macchetto, C. Limido]: Tipica storiella di Macchetto, che anzi, forse merito del clima favorevole, butta giù qualche gioco di parole e gag simpatiche. Eppure Macchetto ha scritto Underground, mah. :mah:

    Da pag. 80 a pag. 83, intervista a Marco Mengoni. Ve lo dico così la evitate.

    Topolino e l'inseguimento all'ultima indicazione [G. Mazzoleni, R. Migheli]: Mh, nulla di che, uno sfogo di Mazzoleni contro quell'essere demoniaco che risponde al nome di GPS, che si conferma buono solo per essere buttato via. :-P

    Noto poi una pubblicità di una mini-collana di raccolte fantasy. Una ristampa semi-arricchita?

    Andiamo al cinema: Il poliziesco [M. Bosco, G. Piras]: Sfottò demenziale dei polizieschi, carino. :-)

    Paperino turista S.U.P.R.E.M.O. [M. & L. Shaw, A. B. Pujadas]: Gli autori stranieri amano ancora le classiche storie di scaramuccie e avventure quotidiane; per niente diversa da altre storie basate sulla stessa struttura, nulla da dire.

    Tutto si conclude con due ciak concatenati tra di loro, ma personalmente ho smesso di sperare nei ciak. Da un sacco di tempo.

    Buona lettuuuuraaaa!! ;-)
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Caro Francesco,

    hai fatto un ottimo lavoro, complimenti vivissimi. Questo cast dura da 80 anni e passa, e se è rimasto mentre tanta altra roba è passata, i motivi ci sono. Solo che non tutti li ricordano, e spesso i personaggi in mano a certi autori diventano solo la derivazione della derivazione di ciò che dovevano essere all'origine. Leggendo il tuo Moby ho finalmente visto in azione Paperino, Paperone e Qui Quo Qua. Quelli veri. E si muovevano, erano animati. Non solo grazie alla loro grintosa recitazione, realizzata dall'ottimo Mottura, ma proprio per come parlavano, per come ragionavano. Un grande dell'animazione Disney come Norman Ferguson fece capire al mondo che il momento in cui si inizia a credere in un disegno, è quando questo disegno dimostra di poter pensare. E io nel leggere le tue ultime storie, questa sensazione ce l'ho sempre.
    Personalmente ho sempre reputato i personaggi Disney i miei preferiti in assoluto. Ho sempre creduto in loro, ma sono pochi gli autori che mi hanno anche fatto credere a loro. E tu sei fra questi.

    Soffumetti, ma che bei fumetti.

    (e a proposito del pensare, ecco una delle più eloquenti vignette di sempre)

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  • Valerio ha scritto:Caro Francesco,

    hai fatto un ottimo lavoro, complimenti vivissimi. Questo cast dura da 80 anni e passa, e se è rimasto mentre tanta altra roba è passata, i motivi ci sono. Solo che non tutti li ricordano, e spesso i personaggi in mano a certi autori diventano solo la derivazione della derivazione di ciò che dovevano essere all'origine. Leggendo il tuo Moby ho finalmente visto in azione Paperino, Paperone e Qui Quo Qua. Quelli veri. E si muovevano, erano animati. Non solo grazie alla loro grintosa recitazione, realizzata dall'ottimo Mottura, ma proprio per come parlavano, per come ragionavano. Un grande dell'animazione Disney come Norman Ferguson fece capire al mondo che il momento in cui si inizia a credere in un disegno, è quando questo disegno dimostra di poter pensare. E io nel leggere le tue ultime storie, questa sensazione ce l'ho sempre.
    Personalmente ho sempre reputato i personaggi Disney i miei preferiti in assoluto. Ho sempre creduto in loro, ma sono pochi gli autori che mi hanno anche fatto credere a loro. E tu sei fra questi.

    Soffumetti, ma che bei fumetti.

    (e a proposito del pensare, ecco una delle più eloquenti vignette di sempre)

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    Caro Valerio,
    ti ringrazio con gratitudine vera perchè sono queste considerazioni che, senza retorica, danno un senso a questo lavoro.
    So' fumetti ma gli vogliamo bene :)
  • Topolino #3003

    Insieme al 3000, questo numero era quello più atteso di questo inizio estate 2013... da quando si sapeva che Artibani e Mottura erano al lavoro su una parodia di Moby Dick, e da quando si è iniziato a capire che il feeling sarebbe stato quello utilizzato un anno fa per Dracula, l'hype è salito alle stelle, fomentato da una robusta campagna pubblicitaria del "Topo" stesso su Facebook, e da alcune succose anteprime grafiche di Mottura.
    Ora abbiamo in mano la prima parte di questo Moby Dick disneyano, e cosa dire se non che le aspettative sono state ripagate? E' difficile esprimere un parere completo sull'operazione, senza la conclusione che vedremo fra un paio di giorni, ma fin d'ora è possibile osservare come da parte di Artibani ci sia stato un ottimo lavoro di scrittura che concerne i dialoghi (davvero ottimi, sia negli interventi di Quachab che nei monologhi di Ismaele/Paperino), l'atmosfera che viene raccontata e il modo di gestire questa prima metà di storia: si può dire che non succede molto finora, ma abbiamo un quadro preciso dei protagonisti, delle loro personalità e della loro missione, e sappiamo qual è l'obiettivo a cui punta il protagonista e di conseguenza la storia. Mottura, da par suo, realizza delle tavole meravigliose, in cui i paperi sono rappresentati in modo ricercato e raffinato, i costumi sono curati nei minimi dettagli per immergere il tutto nell'epoca di riferimento e gli ambienti diventano affreschi fantasiosi, arzigogolati e affascinanti in cui l'occhio si perde ammirato.
    Le premesse perché anche questa promessa sia mantenuta ci sono tutte: non vedo l'ora, quindi, di vedere il "corpo" della trama per poter apprezzare a tutto tondo questa ennesima perla, simbolo di un Topolino che sempre più si prende sul serio e riconosce eguale importanza a quest'anima qualitativa, oltre a quella più easy che caratterizza l'antologico Disney. Allegare alla storia, come ormai piacevole uso, l'intervista ai due autori è la ciliegina sulla torta del numero, con Mottura che spiega le sue scelte grafiche e Artibani che spazia senza problemi nel citare Bone e l'illustre precedente di rivisitazione a fumetti del classico di Melville.

    Il resto va dal buono al... meno buono. Il discorso dell'antologico fatto poche righe sopra, infatti, è assolutamente valido e ci credo ciecamente, vale a dire che chiaramente immaginare Topolino come un fumetto in cui trovare storie ambiziose ogni settimana è utopico per la natura stessa del giornale. Una storia come Nonna Papera e il mitico granoturco tipico rientra in una media abbastanza buona, e per quanto l'avventura non mi abbia attratto più di tanto per via di un soggetto un po' bof, la sceneggiatura di Macchetto si fa leggere e Limido disegna sempre bene :)
    Bosco col suo Andiamo al cinema? prosegue con questa serie che rientra tra le sue cose migliori, e anche stavolta infatti la comicità intelligente dell'osservare gli stereotipi di ogni genere cinematografico (stavolta il poliziesco) funziona perfettamente.
    Poi ci sono altre due storie.
    Per Topolino e l'inseguimento all'ultima indicazione l'unico aggettivo che mi viene in mente è: chemmerda.
    Spiace osservare che una giovane leva, che inevitabilmente deve farsi le ossa, abbia commesso un fail così spaventoso, ma non ho nessun appiglio per provare a difendere queste 12 tavole, e nemmeno la voglia di trovarlo dal momento che è una storia offensiva verso il lettore, tanto giovane quanto (e soprattutto) verso quello più navigato. Topolino si comporta in modo insensato e innaturale, all'interno di una situazione che più malamente stereotipata non si può, e con soluzioni narrative assolutamente inaccettabili. A peggiore il tutto il comparto grafico, con la Migheli che fa di tutto per rendere ancora più assurdo il quadro generale dell'avventura, realizzando disegni in cui i movimenti risultano sconclusionati e ridicoli.
    A confronto, perfino la danese Paperino turista S.U.P.R.E.M.O. brilla, per quanto sia anche lei l'abuso di alcuni stereotipi, per di più allungati eccessivamente.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Nel nuovo Topo c'è il mio secondo articolone lungo e firmato. No, bé, ve lo dico.
  • Valerio ha scritto:Nel nuovo Topo c'è il mio secondo articolone lungo e firmato. No, bé, ve lo dico.
    Curioso come all'interno di uno stesso numero di Topolino venga citato per ben due volte "Musica, Maestro!"...
  • Letto Topolino 3004.

    La seconda parte di Moby Dick è bellissima come prevedibile, ma mi è sembrato che la parte finale della storia fosse un tantino affrettata, con lo scontro finale che concatena due colpi di scena in una volta senza neanche dargli tempo di svilupparsi, risolvendoli entrambi con una rapida menata di mani. Per il resto, bella storia, e buono il finale che chiude l'avventura con una morale e una riflessione. Forse allungarla un po' di più l'avrebbe resa una storia perfetta.

    L'avventura di Paperinik, che da un po' di mesi passa tutto il suo tempo a fare il detective, è nella media, tenendo conto del fatto che stavolta hanno vouto riservarci un finale interessante.

    La storia di Nonna Papera Made in Macchetto. Anche se di solito le storie di Nonna Papera sono orrende, questa è così demenziale e ritmata da essere davvero simpatica.

    Storia di Filo e Brigitta, nulla di che.

    Infine, Gambadilegno che guarda i nipoti a Topolino, per volere di Pesce e Gatto ( :P ). Glissando sulla premessa fru fru, la storia è carina.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • A me invece Moby Dick è piaciuta davvero molto, finale compreso. Forse un po' frettolosa la parte con Amelia, sí, ma si perdona. È un adattamento ottimo, che riesce ad adattare un romanzo facilmente banalizzabile in maniera intelligentissima, mantenendo molto della storia originale pur adattandolo ai personaggi Disney. Personaggi che sono trattati benissimo e che mantengono il loro spirito anche trovandosi in panni che non sono i loro. Non sempre sono positivamente critico nei confronti di Francesco, ma qui traspare un amore per i personaggi che ha in mano che davvero non si può non vedere.

    Spettacolari i disegni: ogni tavola è un gioiello, tanto nella stilizzazione, quanto nella composizione. Chi dice che Topolino non può ospitare PK a causa del formato, sfogli la galleria d'arte che è Moby Dick. E ottima la colorazione, anche.

    E le copertine. Le copertine. Quando vedi una cosa cosí in edicola, i due euro e quaranta li vale solo per la copertina.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Sull'attesissimo (e pompatissimo) "Moby Dick" ho un solo commento:
    Deludente

    I disegni sono un pugno nell'occhio, non tanto per le espressioni dei personaggi, spesso molto buone, ma per l'assoluta INCAPACITÀ a comporre le tavole, tutte opprimenti, soffocate da una serie di dettagli inutili, prospettive utili solo a ricavare spazio per aggiungere scorci o personaggi in più, primi piani ravvicinatissimi anche per vignette con inquadrature in campo lungo.

    Sembra di vedere dei peluche strizzati dentro dei barattoli.

    Totale assenza di ritmo narrativo, come per esempio la scena di Quachab che sfida la tempesta, la vignetta in cui sputa (miele? Catarro? 5 litri di saliva gelatinosa?) sull'arpione si perde, anche per via dei baloon mal disposti.
    Disegni autoreferenziali e autocelebrativi, senza granchè rispetto per la storia.

    E la storia parte bene, presentando personaggi molto fedeli alle controparti romanzesche, pur col giusto tocco disneiano, ma poi si perde nel finale.
    Invece di portare fino alla fine l'adattamento, ecco che da parodia di Moby Dick, diventa la parodia della parodia di Pinocchio.

    Amelia infilata a forza (come i peluche nei barattoli, di cui sopra), senza un fine vero e proprio, solo per farle fare l'Amelia di turno, che esce di scena dopo due tavole.
    Mi sarei aspettato molto di meglio, onestamente.

    Su "Dracula" per lo meno c'erano i disegni di Celoni, molto più ariosi e meglio composti, che facevano soprassedere sulle facilonerie dell'adattamento, ma qui siamo davvero bassi.

    Peccato
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  • Premettiamo una cosa Fagian. Dire "il Re è nudo" è un qualcosa che stuzzica sempre, pure a me piace farlo, anzi, ci ho basato un po' tutto il mio personaggio sul web. Però bisogna anche vedere come e in che modo questo re sia nudo. Ad esempio, se vado a spiarlo sotto la doccia, logico che è nudo. E allora avrà senso che io me ne vada a spasso per il regno ad avvertire tutti che lo è? Non sarà stato un po' gratuito?

    Tutto questo per dire che trovo nocivo questo atteggiamento che spesso si rivolge a chi ha il coraggio di sparare in alto. Questo è un momento storico in cui su Topolino c'è il disperato bisogno di sparare in alto, ed è solo un bene che ci siano degli Artibani e dei Mottura là fuori che abbiano la voglia e il coraggio di farlo. Per cui mi pare veramente gratuito e un po' infantile rispondere a tale sparo con "haha, cosa ti credi, ti aspetto al varco". Perché fa veramente passare la voglia di sparare in alto. E fa crescere quella di sparare a te.

    Detto questo, proviamo a dire la mia sulla storia con una certa onestà intellettuale. Senza dubbio questa seconda parte è più rapida della precedente, e qualche tavola in più epilogativa di sicuro male non avrebbe fatto. Aggiungiamoci che, sì, anche secondo me [spoiler]Amelia[/spoiler] è un colpo di scena telefonato, ma forse più per le aspettative che aveva fatto salire l'intervista e la divisione in due parti che per la scelta in sé (dalle mie parti c'è anche chi aveva ipotizzato si trattasse di Nebula Faraday :P). Difettoni che minano l'opera? Lol, no, non diciamo pagliacciate. Quello che Artibani e Mottura hanno realizzato è uno dei migliori esempi di uso del cast dei paperi che si sia mai visto da anni a questa parte. Ed è una bella lezione che si spera possa esser recepita dalla nuova generazione di autori. E' capitato fin troppe volte che certe nuove leve smarrissero il senso del proprio lavoro, dimenticando le potenzialità del cast che avevano tra le mani, e provassero una certa stanchezza nei confronti dei loro caratteri, fuorviati dall'uso e l'abuso di determinate situazioni. La conseguenza sono state storie in cui i personaggi venivano fin troppo decostruiti, si scambiavano i ruoli, giocavano a far-finta-che, subivano paradossali rovesciamenti, perdendo di carisma e credibilità. Qui è avvenuto l'opposto. Mostrandoci che Paperone così com'è non ha niente da invidiare a una figura come Achab, Artibani ha mostrato ancora una volta l'immenso potenziale che può avere Disney, se impostato correttamente.

    Infine due riflessioni:

    C'è chi ha lamentato che la storia è episodica e a compartimenti stagni. Ehm, avete presente il libro, sì? Era tutto composto da capitoli che raccontavano fatterelli slegati, alternati ad altri totalmente educational, mentre la "trama orizzontale" veniva portata avanti in una manciata di pagine.

    Sono uno dei più grandi nemici del caos grafico. E vedo come esempio di perfezione compositiva e scenica, la semplicità di molte vignette Barksiane, tanto leggibili quanto impeccabilmente recitate. Eppure io tutti questi problemi di lettura non li ho avuti, anzi. Sarà che non mi nego di apprezzare qualcosa di diverso, quando valido. Devo dire che Mottura col suo stile arzigogolato mi è invece risultato leggibilissimo, e parecchio stimolante. Ricordo che ai tempi di Invasione non lo amavo, non mi piacevano le sue espressioni, però nel corso degli anni ho imparato ad apprezzarlo sempre di più. E lui ha portato avanti un percorso di crescita artistica a cui bisogna fare tanto di cappello. Me ne accorsi con Underground, iniziai a gradirlo fortemente con La Storia Vista da Topolino, e infine me ne innamorai con Codice Olimpo. Moby Dick è stata la sua consacrazione. E neanche a farlo apposta, ciò che ho gradito di più stavolta sono state...proprio le espressioni!

    Bravi quindi, Paolo e Francesco. E grazie. Tanto per la storia in sé, quanto per quel che significa all'interno del periodo storico in questione.
  • Pensala come ti pare, ma non venirmi a dire che le tavole sono leggibili, che il finale sia coerente col resto della storia narrata, ecc. ...

    Il re è nudo perchè dopo la doccia si è affacciato al balcone, e poco me ne cale che non se sia accorto.

    Poi puoi fare tutti i post diplomatici che vuoi, io giudico quello che ho letto (e pagato) senza dovermi vergognare di pensare una cosa (e argomentarla)

    Sempre meglio di 5 pagine di commenti tutti uguali tipo: "capolavoro", "disegni sublimi", "il montaggio analoGGico...", "la carrozzina del bambino...", "per me, la Corazzata Kotiomkin" ...

    Ah, no, quella è un'altra cosa
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  • FaGian ha scritto:Pensala come ti pare, ma non venirmi a dire che le tavole sono leggibili
    Io le ho lette. Conosco anche altri che ce l'hanno fatta, e ne sono usciti vivi. A molti di loro sono persino piaciute, pensa te. Ora spiegami come è stato possibile questo risultato, se la storia è oggettivamente illeggibile.

    Io penso solo che non hai la verità in tasca, né dovresti oggettivizzare la tua esperienza, o dipendere troppo da regole compositive e linee guida intoccabili. Perché le regole sono fatte per essere rotte e le linee guida vanno superate. Non a buffo, certo, ma sempre al servizio di una determinata resa. Insomma, la priorità è che il tutto funzioni, non certo che risponda alle tue regole. E di lettori che hanno trovato funzionante l'intera storia, direi che ne trovi a bizzeffe.
  • Mi sembra che Valerio abbia già snocciolato ogni sacrosanta verità con cui si poteva controbattere, ma solo una cosa vorrei dire a FaGian:
    che fa male a considerare tutto ciò un lecchinaggio.
    Questa storia, per quanto possa avere dei grumi o non ti possa piacere personalmente, è stata fatta bene, ed è frutto di un lungo lavoro da parte di due persone (tre con la colorista) che sanno fare il loro mestiere.
    Sui forum Disney, fino a prova contraria, si commentano le storie fatte bene. Tutto qui. Non vedo niente di "lecchino" o di "diplomatico".
    Non dimenticare poi, che i commenti che fanno notare questo "finale affrettato" ci sono stati, quindi no, non vedo proprio il lecchinaggio.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Valerio ha scritto: C'è chi ha lamentato che la storia è episodica e a compartimenti stagni. Ehm, avete presente il libro, sì? Era tutto composto da capitoli che raccontavano fatterelli slegati, alternati ad altri totalmente educational, mentre la "trama orizzontale" veniva portata avanti in una manciata di pagine.
    Appunto, se c'è qualcosa che non funziona nell'originale, non vedo perché importarlo anche nella parodia. O almeno, non importarlo in questo modo, che secondo me ha un po' minato, proprio a livello di coesione narrativa, tutto il bel lavoro della prima parte e ha evidenziato anche una certa frettolosità nelle ultime parti della storia. Che rimane buona, rimane da leggere non fosse altro per gli ottimi disegni e le belle caratterizzazioni di Paperone e Paperino, ma rimane anche un'occasione sprecata abbastanza deludente.

    anche secondo me [spoiler]Amelia[/spoiler] è un colpo di scena telefonato
    Non mi ha dato problemi che fosse telefonato, anzi in una parodia è bello ritrovare personaggi e situazioni "classiche" in un contesto in costume. Fa parte del gioco.
    Il problema è che la cosa non è minimamente spiegata, ma buttata un po' lì, con [spoiler]Amelia a cui serve il decino...[/spoiler] perché sì. Salvo poi sparire dalla storia due vignette dopo. Non mi pare una scena né una risoluzione del personaggio concepita bene.
  • Valerio ha scritto:
    FaGian ha scritto:Pensala come ti pare, ma non venirmi a dire che le tavole sono leggibili
    Io le ho lette. Conosco anche altri che ce l'hanno fatta, e ne sono usciti vivi. A molti di loro sono persino piaciute, pensa te. Ora spiegami come è stato possibile questo risultato, se la storia è oggettivamente illeggibile.

    Io penso solo che non hai la verità in tasca, né dovresti oggettivizzare la tua esperienza, o dipendere troppo da regole compositive e linee guida intoccabili. Perché le regole sono fatte per essere rotte e le linee guida vanno superate. Non a buffo, certo, ma sempre al servizio di una determinata resa. Insomma, la priorità è che il tutto funzioni, non certo che risponda alle tue regole. E di lettori che hanno trovato funzionante l'intera storia, direi che ne trovi a bizzeffe.
    Conosco gente che osanna "Episode G" e ha la faccia tosta di dire che è disegnato bene, vedi un po' te quanto mi fido del giudizio altrui

    Inoltre, il fatto che sia possibile leggere un testo come questo
    secnodo un pfrosseore dlel' Unviesrità di cmabrdige, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l'uinca csoa imnorptate è che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato può serbmare mloto cnofuso e noonstatne ttuto si può legerge sezna mloti prleobmi. Qesuto si dvee al ftato che la mtene uanma non lgege ongi letetra una ad una, ma la paolra nel suo isineme. cuorsio, no?
    slauti.
    non significa che il testo sia scritto giusto

    Allo stesso modo, una storia disegnata male, ignorando prospettiva e narrazione senza criterio, non significa che il disegnatore sia un genio, ma solo che deve imparare a ripulirsi il tratto,
    Ultima modifica di FaGian il giovedì 20 giugno 2013, 20:42, modificato 1 volta in totale.
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