[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • La Redazione ha scritto:Facciamo uno strappo alla regola e pubblichiamo subito la risposta di Casty a questa particolare domanda, anche in considerazione del piccolo dibattito che ha scatenato qui sopra.
    FaGian ha scritto:Io ho solo una cosa da chiedere al Castellan:

    PERCHÈ il mal di denti? :cazz:
    Casty: La scena del mal di denti, è vero, lo ammetto, è una pazzesca caduta di stile. Purtroppo la redazione ha PER L'ENNESIMA VOLTA ritenuto di edulcorare una situazione che a me sembrava ben più in linea con il personaggio di Macchia Nera e il tono generale della storia. Allego uno scan dello storyboard originale.

    E, per gentile concessione dell'autore, lo trovate qui sotto come allegato di questo post.
    Al Castellan gli si vuol bene anche quando trolla così -_-

    Però, come ho detto, il mal di denti poteva essere solo UNA delle opzioni minacciate da Mister Me, e mi sarebbe bastato, perchè avrebbe sottinteso usi ben più dolorosi, senza passare dall'estremo pubblicato a quello "trollato" qua sopra :mah:
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • :rotfl: :adore: :rotfl:

    E così torna davvero tutto: il Darkenblot è evidentemente il modo freudiano di Macchia di compensare per quello che non gli servirà mai! :asd:
  • La Redazione ha scritto:
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    Speciale DarkenBlot 2.0
    Anteprima DarkenBlot 2.0 su Lo Spazio Bianco: http://www.lospaziobianco.it/95407-dark ... trovicchio
    Sta per arrivare l'episodio conclusivo di DarkenBlot 2.0!!! È tempo allora che gli autori rispondano alle domande sorte in occasione del preludio alla conclusione della lunga avventura vissuta da Topolino a Robopolis, prima di vedere come va a finire la storia :)
    Bramo: Casty, come ha fatto Macchia Nera a far pervenire il suo biglietto con richiesta di "lavoro" a Mr. Me?
    Casty: Credo che abbia avuto un complice, all'interno del carcere: probabilmente qualcuno della cucina, o comunque qualcuno che si era esaltato al suo "programma" riguardante la secessione e il Regno di Robopolis. Anche una guardia, perché no?
    Ah, un estratto dal curriculum che Macchia ha mandato a Mr. Me ;) :

    - Esperienza in spionaggio internazionale e crimini assortiti (1939)
    - Attentato a vita Basettoni e Pippo (1955)
    - Fermato rotazione terrestre scopo dominazione mondo (2005)
    - Ingannato tempo (2005, due volte)
    - Dominato nuvole (2006)
    - Costruito stazione orbitale dotata di raggio della morte, sempre con scopo dominazione mondo (2009)
    - Costruito Darkenblot, scopo arricchimento personale (2012)
    - Ottima esperienza con i principali software, disponibile anche per efferatezze su commissione.



    Bramo: La faccenda della secessione degli RDR da Robopolis prende spunto da situazioni storiche/reali?
    Casty: Ohibò, spero che nessuno ci veda riferimenti politici alla situazione nostrana. In realtà, 'sta cosa del separarsi perché ci si sente superiori o perché non si va d'accordo con il vicinato è abbastanza ricorrente nella storia dell'uomo. Credo anche che l'indipendenza di Robopolis sia solo il primo passo verso un progetto molto più ambizioso…


    Bramo: Pastro, Macchia in volo nel suo DarkenBlot, con il volto scoperto per parlare con Topolino, ricorda molto alcune scene dei film di Iron Man: c'è un'ispirazione anche da quelle pellicole per il design e alcune pose delle armature?
    Pastro: Per Macchia-DarkenBlot c'è stato uno studio molto approfondito, non solo per il design ma proprio per i vari passaggi della storia. Mi spiego meglio.
    Ci siamo posti diverse domande su come e dove Macchia dovesse apparire a volto scoperto se non quando mascherato oppure in armatura, o in armatura aperta con maschera o senza.
    Dipendeva tanto da quello che doveva dire e dalla sensazione che doveva trasmettere.
    Ci sono tre livelli di Macchia Nera fondamentalmente: c'è quello basico con dolcevita nero a volto scoperto, molto elegante e sarcastico, dove la sua pericolosità viene quasi sussurrata.
    Poi c'è in Macchia col costume, terrore puro. Una maschera mono espressiva che non lascia trasparire sentimenti.
    E poi c'è DarkenBlot, non dà scampo, è come trovarsi davanti ad un T-Rex...INNARRESTABILE .
    Quindi gestire questi tre livelli e addirittura, a volte, doverli mischiare, è stata una cosa parecchio difficile..... Altro che Iron Man ;)
    A queste va aggiunta quella già pubblicata 2 giorni fa in "anteprima":
    La Redazione ha scritto:Facciamo uno strappo alla regola e pubblichiamo subito la risposta di Casty a questa particolare domanda, anche in considerazione del piccolo dibattito che ha scatenato qui sopra.
    FaGian ha scritto:Io ho solo una cosa da chiedere al Castellan:

    PERCHÉ il mal di denti? :cazz:

    Casty: La scena del mal di denti, è vero, lo ammetto, è una pazzesca caduta di stile. Purtroppo la redazione ha PER L'ENNESIMA VOLTA ritenuto di edulcorare una situazione che a me sembrava ben più in linea con il personaggio di Macchia Nera e il tono generale della storia. Allego uno scan dello storyboard originale.

    E, per gentile concessione dell'autore, lo trovate qui sotto come allegato di questo post.
    maldidenti.jpeg
    Ricordiamo che gli autori (che ringraziamo) sono a disposizione per rispondere anche alle domande che sorgeranno a storia compiuta: quale occasione migliore per chiarirsi le idee nel caso qualcosa non torni anche dopo la parola "fine"? ;)
  • La Redazione ha scritto:
    FaGian ha scritto:Io ho solo una cosa da chiedere al Castellan:

    PERCHÉ il mal di denti? :cazz:
    Casty: La scena del mal di denti, è vero, lo ammetto, è una pazzesca caduta di stile. Purtroppo la redazione ha PER L'ENNESIMA VOLTA ritenuto di edulcorare una situazione che a me sembrava ben più in linea con il personaggio di Macchia Nera e il tono generale della storia. Allego uno scan dello storyboard originale.

    E, per gentile concessione dell'autore, lo trovate qui sotto come allegato di questo post.
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    Questo è contro ogni libertà di espressione, sono scandalizzato da un simile bigottismo :stronk:
  • Ad ogni rilettura ho trovato Darkenblot "1.0" una figata. Per ritmo, gestione dei personaggi, alternanza fra gag e atmosfere dark. Ora che è finito, posso dire che Darkenblot 2.0 mi è sembrato un'espansione della precedente saga sotto tutti i punti di vista... compresi quelli negativi. E mi trovo con Fa.Gian quando parla di cadute di ritmo: non è il mal di denti in sé, ma è il modo in cui le trollate di Mister Me e di Macchia sono gestite... alla fine si rivelano essere inutili. Un'altra caduta di ritmo a mio avviso lo ha il finale: lo scioglimento della tensione mi è sembrato preso da un procedurale e [spoiler]la gag[/spoiler] finale, [spoiler]per quanto simpatica e circolare[/spoiler], non ha lo stesso appeal di quella bella tavola "epica" con cui si chiudeva la prima saga.

    Così, giusto perché siamo fra nerd. Nel complesso la serie è figa, spero vivamente nella terza storia.
    Domande non ne ho, se non: nel terzo episodio compare Poldo?
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    Ottimo lavoro.
  • Conclusione soddisfacente, magari un paio di passaggi vengono un po' sacrificati dalla mole di eventi e dello spazio necessario per le scene apocalittiche (e così, ad esempio, la sbrodolata di Topolino sui pregi di Neve risulta un po' posticcia) ma in sostanza tutti gli elementi narrativi vanno al loro posto, glissando giusto su un paio di dettagli sapientemente risparmiati per un possibile sequel. Ottima l'alternanza tra dialoghi e scene d'azione, complice anche il montaggio che ha saputo dare spazio a tutti i personaggi rendendo il finale molto più corale e sentito della boss battle della prima serie: ma su tutti spicca spicca un grande Macchia Nera, che pur recitando un cliché classico ne esce benissimo tra piacevoli accenni di caratterizzazione più o meno inediti e una resa grafica che gli rende giustizia in tutte le sue declinazioni.

    In generale Darkenblot 2.0 si dimostra decisamente superiore al suo precedessore. Il maggior numero di tavole che ne ha permesso lo sviluppo di un intreccio migliore, le componenti satiriche ed ambientaliste che si inseriscono con naturalezza nella trama e la valorizzano, una maggior contestualizzazione a fare da cornice a Robopolis, non più un comodo espediente narrativo ma ora setting con i suoi perché e le sue storie: questi gli ingredienti vincenti e specialmente l'ultimo che, complici forse i PotentiMezzidelSollazzo©, ha reso ottima l'intera esperienza. E' raro vedere in una storia Disney una certa attenzione e coerenza nei confronti di dettagli di fondo che, anche se non strettamente necessari alla storia, la impreziosiscono e la rendono più credibile dimostrando anche la passione di due autori che sono da ringraziare non solo per il lavoro ma anche per l'impegno abbondantemente dimostrato.



    E ora un paio di domandine a Casty, se vado a parare su qualcosa che vorrebbe raccontare nel possibile sequel mi spernacchi pure:

    -Che fine fa il movimento indipendentista?
    -Il problema energetico di Robopolis rimane irrisolto o si tenta un uso più moderato della Me-nergia?
    -Makandra è un'indipendentista convinta o è consapevole delle vere mire di Macchia?
    -Che fine hanno fatto "un anno dopo" i comprimari della prima serie, il tenente Zark e Roxanne?
    -A proposito di Roxanne, ad un certo punto del finale prima serie scompare e non la vediamo neanche nelle scene conclusive. La scena del film in cui il suo corrispettivo scompare a caso era un riferimento autoironico o è un caso... non meno ironico? :P
  • Topolino #3027

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    Si tratta di un numero con alti e bassi. Un numero che si apre con la storia di Macchetto contro gli sprechi alimentari, graziata dai sempre morbidi e piacevolissimi disegni di Perina ma limitata dagli intenti didattici, che rendono la trama decisamente piatta. I tentativi di dare spessore ed autonomia all'avventura ci sono (i riferimenti al giovane Paperone nel Klondike, un Paperone generoso...) ma sono fiammelle che si spengono al primo alito di vento, purtroppo, incapaci di caratterizzare una storia che ad un certo punto sembra più una parata celebrativa di paperopolesi. Peccato, perché i concetti contenuti sono sicuramente importanti.
    Altro lavoro riuscito per metà è quella di Goose Maps: molto buona l'idea di Pesce di raccontare una storia tramite la versione "papera" di Google Maps, interessante e originale, ma un soggetto così particolare non è semplice da portare bene in porto, infatti in alcuni punti la cosa diventa un tantinello stiracchiata. I disegni della Migheli, ahimè, non contribuiscono in alcune tavole alla chiarezza del racconto.
    La Camerini prova a scrivere una storia dolce con Gennarino protagonista: viste le premesse traballanti, devo dire che il risultato è piuttosto soddisfacente. E, a sorpresa, anche la storia che unisce Gambadilegno e Rock Sassi - sulla carta un team-up forzoso e deleterio - si rivela essere un'avventura interessante e scorrevole. Panini toglie l'eccessiva aura da tonto a Rock, ridandoci un po' il texano che esordì nel '97, e scrive una storia adrenalinica e dove i due protagonisti vengono rispettati nelle loro caratteristiche. I disegni di Usai corredano molto bene la sceneggiatura, anche se il talento del ragazzo a volte pare quasi costretto nella gabbia del giornale.

    Discorso a parte, ovviamente, merita il capitolo finale di DarkenBlot 2.0 che, in un numero di storie carine ma con alcuni ma si riconferma la testa di serie dell'albo. Casty e Pastrovicchio danno il meglio per chiudere con i fuochi d'artificio l'intrigo portato avanti per 4 settimane, e lo fanno con una quarta parte che - come ci si poteva aspettare - punta maggiormente sull'azione rispetto al thriller della prima metà. Il risultato sono una trentina di tavole emozionanti, avvincenti, dove la sceneggiatura è in grado di avvicinare il lettore alle sorti dei protagonisti, in lotta contro il tempo per evitare una catastrofe, e dove i disegni hanno l'opportunità di mostrare con gusto scontri e pericolo fantascientifici, tra robot impazziti e cupole di energia che decapitano una città intera.
    C'è molta fantasia, molta passione per il thriller fantascientifico e per l'avventura più classica e genuina in DB 2.0, e l'ultima puntata lo dimostra puntando tutto su Macchia Nera, il vero protagonista della storia, ancor più che nel primo DarkenBlot. Macchia non è né buono né cattivo in questa avventura, ma agisce sempre e soltanto per il suo interesse, indipendentemente che questo porti anche del bene per gli altri: aiuta Topolino, salva Robopolis e il mondo, si allea con Me per poi tradirlo, ha l'orgoglio di non voler prendere ordini da Topolino ma lo fa quando riconosce che sono ottimi consigli d'azione. È una bella visione del personaggio, a 360°, che restituisce una grande dignità a quello che resta, ad oggi, il nemico più temibile per Mickey. Anche il suo commiato, insieme alla Dottoressa Makandra, è molto elegante e migliore del suo incarceramento.
    Ammetto di essermi gasato pesantemente nel momento di clou, quando Topolino e amici alla base di Mr. Me se la vedevano brutta ma dove anche il Tenente Neve e gli arzilli pensionati non erano messi meglio: il giustiziotto impazzito è piuttosto inquietante.
    Il finale è perfettamente in linea con l'inizio dell'avventura, partita in fondo nel modo meno avventuroso possibile.

    Qualche domanda agli autori è d'obbligo, dopo un finale del genere che, per quanto ottimale, lascia qualche dubbio:
    - Questione nanodroidi: quando Me "incastrò" Macchia durante il brindisi, diede dimostrazione della trappola e Macchia finse di esserne vittima. Ma perché Me non sentì nulla? Non aveva ancora bevuto il suo drink? In tal caso, non era un rischio troppo grosso per Macchia, lo scambio di bicchieri? Se avessero bevuto insieme...
    - Come fa Charlie a volarsene indisturbato sulla piattaforma di Me, senza che nessuno lo veda, riuscendo pure a riprendere ogni cosa?
    - Come mai il DarkenBlot si blocca per una semplice putrella che incontra sul suo cammino?
    - Come agisce la Me-energia sui robot che impazziscono?
    - Il cognome della giornalista che accompagna Topolino è un omaggio alla Lois Lane di Superman?
    - Come mai la scelta di non mostrare mai Topolino con jet-pack e divisa che lo caratterizzavano nella prima storia?
    - Pastro: esplosione della base di Mr. Me. Certo sei partito dagli storyboard di Casty, ma come una quadrupla e non una splash-page a tutta pagina?

    Infine, allego quattro tavole dalla prima e seconda parte di DarkenBlot 2.0 nello splendore del bianco e nero originario, quale gentile omaggio del Pastro.
    Allegati
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  • Ametto che la terza parte mi ha un po' deluso, ma quest'ultima si è ripresa alla grande, dando tanta bell'azione e un Macchia Nera in forma più che mai, un personaggio temibile, furbo e potente, che fa tutto quello che fa per suo interesse ed è stato capace di far tornar tutto a suo vantaggio con classe, voglio che questo Macchia Nera rimane fisso, perché lo adoro.
  • Bramo ha scritto: - Questione nanodroidi: quando Me "incastrò" Macchia durante il brindisi, diede dimostrazione della trappola e Macchia finse di esserne vittima. Ma perché Me non sentì nulla? Non aveva ancora bevuto il suo drink? In tal caso, non era un rischio troppo grosso per Macchia, lo scambio di bicchieri? Se avessero bevuto insieme...
    A questa mi permetto di rispondere io anche senza essere autore, sulla semplice base del fatto che come tutti ho letto la storia e... non mi capacito di quanti non abbiano colto il particolare che Me ha bevuto la sua parte dopo che Macchia aveva già imbastito la sua sceneggiata. Se Me avesse bevuto prima (cosa che sarebbe anche stata stupida da parte sua, perché prima doveva verificare che la trappola fosse andata a buon fine...) si sarebbe semplicemente fatto male da solo durante la dimostrazione, e Macchia avrebbe scelto un piano B che implicava il suo non sottomettersi... Ma cosí è andata.
  • La Redazione ha scritto:
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    Speciale DarkenBlot 2.0
    Anteprima DarkenBlot 2.0 su Lo Spazio Bianco: http://www.lospaziobianco.it/95407-dark ... trovicchio
    DarkenBlot 2.0, la lunga storia di Casty e Lorenzo Pastrovicchio, è conclusa.
    È dunque tempo per i due autori di rispondere alle ultime domande sorte dai sollazzanti in merito a questa avventura densa di emozioni.
    E io rinnovo il ringraziamento ai simpaticissimi e disponibilissimi Casty e Pastro per il tempo che hanno voluto dedicare a questa nostra iniziativa, rispondendo di settimana in settimana ai dubbi più disparati sulla loro storia per tutto il mese di novembre. Grazie davvero :)
    max brody: Domande non ne ho, se non: nel terzo episodio compare Poldo?
    Casty: Sì, Poldo e il suo esoscheletro avranno un ruolo determinante in Darkenblot 3.


    Portamantello: Che fine fa il movimento indipendentista?
    Casty: Probabilmente gli RDR resteranno nell'ombra, in attesa di un ritorno del Supremo.

    Portamantello: Il problema energetico di Robopolis rimane irrisolto o si tenta un uso più moderato della Me-nergia?
    Casty: La Me-nergia risulta non maneggiabile, e quindi quella strada verrà abbandonata. Suppongo che il problema energetico si risolverà nel tempo, costruendo macchinari che consumino meno o trovando fonti energetiche alternative.

    Portamantello: Makandra è un'indipendentista convinta o è consapevole delle vere mire di Macchia?
    Casty: A Makandra interessa stare dalla parte di chi comanda, e quindi in questo caso Macchia.

    Portamantello: Che fine hanno fatto "un anno dopo" i comprimari della prima serie, il tenente Zark e Roxanne?
    Casty: Si sono sposati e hanno tre bei bambini. :)

    Portamantello: A proposito di Roxanne, ad un certo punto del finale prima serie scompare e non la vediamo neanche nelle scene conclusive. La scena del film in cui il suo corrispettivo scompare a caso era un riferimento autoironico o è un caso... non meno ironico? :P
    Casty: E' un po' una presa per i fondelli di tutti quei film in cui la donzella in pericolo viene "appoggiata" dall'eroe da qualche parte e, mentre lui se mena col cattivo, assiste a duelli, crolli ed esplosioni senza riportare un graffio o fare alcunchè. E, siccome ogni tanto scene così le faccio anch'io, sì, è anche autoironico.


    Bramo: Questione nanodroidi: quando Me "incastrò" Macchia durante il brindisi, diede dimostrazione della trappola e Macchia finse di esserne vittima. Ma perché Me non sentì nulla? Non aveva ancora bevuto il suo drink? In tal caso, non era un rischio troppo grosso per Macchia, lo scambio di bicchieri? Se avessero bevuto insieme...
    Casty: Faccio mia l'esauriente risposta di Zangief
    Zangief ha scritto: A questa mi permetto di rispondere io anche senza essere autore, sulla semplice base del fatto che come tutti ho letto la storia e... non mi capacito di quanti non abbiano colto il particolare che Me ha bevuto la sua parte dopo che Macchia aveva già imbastito la sua sceneggiata. Se Me avesse bevuto prima (cosa che sarebbe anche stata stupida da parte sua, perché prima doveva verificare che la trappola fosse andata a buon fine...) si sarebbe semplicemente fatto male da solo durante la dimostrazione, e Macchia avrebbe scelto un piano B che implicava il suo non sottomettersi... Ma cosí è andata.

    Aggiungo che, ANCORA UNA VOLTA, la redazione ha ritenuto di modificare una situazione che in originale era ben più conforme allo spirito della storia e ben più adatta al target di riferimento del giornalino. Allego uno scan dello storyboard originale:
    drink.jpg
    Bramo: Come fa Charlie a volarsene indisturbato sulla piattaforma di Me, senza che nessuno lo veda, riuscendo pure a riprendere ogni cosa?
    Casty: Be', Charlie se ne sta nascosto alla vista di chi lo può identificare, ovvero Macchia, Makandra ecc. e se ne sta lontano dalle telecamere di sorveglianza: gli altri robot non se lo filano, vuoi perchè non è compito loro, vuoi perchè per loro potrebbe anche essere un "collega". E' un po' una situazione come quando c1p8 se ne va a zonzo indisturbato per la Morte Nera…
    Approfitto per una considerazione: qui, sul Papersera e altrove, mi capita talvolta di leggere cose tipo "eh, nelle storie di Casty la situazione si risolve sempre grazie al classico deus ex machina". Ora, sbirciando Wikipedia, a me risulta che deus ex machina indica "qualsiasi soluzione di una storia che non presti il dovuto riguardo alla logica interna della storia stessa e appaia alquanto improbabile, usata solo per permettere all'autore di concludere la storia nel modo voluto."
    Nelle storie corali, o comunque con più personaggi, non è che se una situazione viene risolta da uno che non sia Topolino, questi si possa definire un "deus ex machina": i personaggi presenti nelle storie interagiscono, si aiutano tra loro, contribuendo alla risoluzione degli eventi. Ecco, se avessi fatto intervenire -olè- Super Pippo a fermare l'imbuto, quello sarebbe stato un deus ecc… Ma a me non sembra di aver mai utilizzato simili escamotage.


    Bramo: Come mai il DarkenBlot si blocca per una semplice putrella che incontra sul suo cammino?
    Casty: Il DarkenBlot è un esoscheletro e non un robot senziente: Macchia inserisce la modalità autodistruzione e l'armatura …va, un po' come quei soldatini a molla che, se incontrano un ostacolo, continuano a sbatterci contro senza saperlo aggirare.

    Bramo: Come agisce la Me-energia sui robot che impazziscono?
    Casty: "Scombina" i processori dei robot e delle macchine, che quindi iniziano ad agire in maniera erratica. Una volta installai su un vecchio Mac un processore non compatibile e, nonostante il system sembrasse ok, mi accadeva di vedere finestre che si aprivano da sole, o di cliccare su un programma e vedere aprirsene un altro. I robot, penso sia chiaro, non ce l'hanno con gli umani in quanto tali, ma "svalvolano", diventando pericolosi… per chiunque.

    Bramo: Il cognome della giornalista che accompagna Topolino è un omaggio alla Lois Lane di Superman?
    Casty: No, è un omaggio a una bellissima e misconosciuta attrice degli anni '60, di cui mi ...invaghii da giovane vedendola in un film di Elvis.
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    Bramo: Come mai la scelta di non mostrare mai Topolino con jet-pack e divisa che lo caratterizzavano nella prima storia?
    Casty: Se il jet-pack era la "sorpresa" della scorsa serie, questa volta la sorpresa è che … non c'è. Volevo poi evitare che si creasse l'idea che quando Topolino va a Robopolis si trasforma in un eroe volante: in fondo, la volta scorsa, si è trovato a utilizzare il jet pack quasi per caso. (anche se non è detto che Topolino non lo riutilizzi in futuro).

    Bramo: Pastro, parliamo dell'esplosione della base di Mr. Me. Certo sei partito dagli storyboard di Casty, ma come una quadrupla e non una splash-page a tutta pagina?
    Pastro: Tutto sommato non credo che ci fosse bisogno di dedicarle una "sestupla", lo spazio era adeguato alla situazione.
    Tra l'altro nonostante avessimo avuto molte più tavole a disposizione (rispetto alla precedente serie ) alla fine ti trovi sempre con le vignette contate, e se Casty aveva valutato così vuol dire che di più non c'è n'era :)
    Penso che nonostante il formato, in questa serie siamo riusciti a esser abbastanza spettacolari , certo di può far sempre meglio...
    Lo faremo su DarkenBlot alla terza
    (provvisorio ;) )
    Per adesso ,
    ciao a tutti.



    Casty: Infine, siccome io e Lorenzo riteniamo che le critiche siano costruttive e che servano a migliorare le storie che facciamo, abbiamo fatto una cernita dei suggerimenti ricevuti dai lettori riguardo sia la prima serie che questa. Ne terremo ben conto in modo da poter finalmente fare la "storia perfetta":
    Dunque, riassumendo:
    • No Robopolis, troppo …implausibile.
    • No Macchia Nera, troppo tecnologico e fuori parte.
    • No esoscheletro, troppo… un pretesto per far vedere battaglie.
    • No Topolino, troppo tamarro con lo zainetto e fuori parte anche lui.

    C'è solo UNA COSA che non ha ricevuto critiche, e quindi per il terzo DarkenBlot punteremo tutto su quella:
    neve colori.jpeg
    [/size]
  • Casty è il trollone supremo.
    Grazie a Bramo, al Pastro e al Castellan per l'iniziativa, bellissima. Ci siamo divertiti tanto. Ma adesso passiamo al numero nuovo.

    Sul numero del Topo in edicola da oggi trovate due cose mooooolto interessanti. La prima è la storia su Verdi di Artibani e Mottura, il team di Moby Dick torna assieme per quella che sembrerebbe essere un'altra perla.

    E poi ci sono io. Che stavolta parlo - in tempo per l'uscita! - di Get a Horse. Mi hanno dato ben quattro facciate, impaginate in modo mozzafiato, e hanno rispettato anche la struttura che avevo pensato per descrivere al meglio questo nuovo corto di Topolino: le prime due facciate fingono che il corto sia antico, e le altre due svelano l'arcano. Inutile dire che mi sono sentito onoratissimo di poter parlare dalle pagine del Topo in modo così approfondito di animazione del tempo che fu, facendo una sorta di piccolo making of del corto. Tutto questo anni fa non sarebbe stato possibile, e non mi pare ancora vero.

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  • Valerio ha scritto:Casty è il trollone supremo.
    AMICI LETTORI! :rotfl:

    Davvero grazie agli autori per la disponibilità!
  • Alle scan sono morto.
    Evviva Poldo, Evviva Casty!
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    Ottimo lavoro.
  • ah-ah allora non sono l'unico che è rimasto invaghito di Neve, mi sento più "normale" XD
  • Comunque la critica al troppo moderno non regge... mio padre ha 50 anni, l'ha letta e ci si è divertito da matti!
  • Ovviamente bello Artibani, con un omaggio finale a Fantasia che è da lacrimuccia, e una storia che esplode dalla voglia di dire, mostrare e divertire. Bravo, Francesco.
  • Molto, molto bella la storia di Artibani e Mottura. Curiosamente a metà tra una storia stile viaggio nel tempo e una storia in costume (il viaggio sembra quasi una scusa), rende benissimo con i disegni particolari di Mottura. Un bel ritratto di Verdi, e un bell'uso di Pippo, che non viene maltrattato come spesso accade in questo genere di storie.

    E meritevolissimo l'articolo di Valerio. Che trolla allo stesso modo in cui trolla Get a Horse, il corto di cui parla. Un bellissimo segnale la presenza di questi articoli con un registro particolarmente alto, pur essendo comunque alla portata di chiunque legga Topolino.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Oh, allora ce l'ho UN lettore :P
  • Valerio ha scritto:Oh, allora ce l'ho UN lettore :P
    Ne hai almeno due, pensa te :P
    Sì, perché il Topo #3028 contiene due ottimi motivi per essere acquistato ad occhi chiusi: la storia di apertura e il tuo articolo.
    E parto proprio dal pezzo su Get a Horse! per il commento di questo numero, al diavolo ogni possibile accusa di piaggeria perché quando il lavoro che si ha per le mani è ottimo non c'è timore di dirlo. Ritengo che sia il tuo contributo migliore al settimanale, Valerio, perché per quanto i pezzi su Paperman, The Blue Umbrella ecc fossero molto ficcanti nel trovare il giusto equilibrio tra competenza e comprensibilità, finendo per interessare il lettore più adulto e addentro a certe cose ma fornendo in modo vispo contenuti non banali ai più piccoli, questa volta filtra maggiormente l'amore. La scelta su come strutturare l'articolo, mantenendo la trollata/sorpresa che ricalca quanto fatto dalla promozione stessa del corto, è già di per sé indice di attenzione al come veicolare, oltre al cosa, e non è affatto un passaggio banale. Può sembrare un'idea semplice, a posteriori, ma non è così immediata e offre un quid alla divulgazione. Oltre alla forma, il contenuto è forte, comunica lo spessore di questo progetto e ne spiega la peculiarità e quello che ci sta dietro a livello di idea e realizzazione. Quattro pagine competenti, interessanti e che, uscendo già ora, potrebbero finalmente rendere consapevole una parte del giovane pubblico che andrà al cinema per Frozen che prima del film c'è un piccolo gioiellino che val la pena di guardare con la stessa attenzione del nuovo lungometraggio.

    La storia di apertura a cui facevo riferimento, con tanto di affascinante copertina, è Topolino e il Codice Armonico, scritta da Francesco Artibani e disegnata da Paolo Mottura. Torna il dream team che pochi mesi fa ci ha regalato Moby Dick (di cui ho riparlato giusto ieri sera) con una storia apparentemente meno ambiziosa, ma che in realtà ha molto da offrire.
    Se sulle prime la si può frettolosamente archiviare come una nuova storia sulla macchina del tempo, oppure come l'ennesimo omaggio alla storia del nostro Paese, sentito ma senza particolare mordente, basta superare le prime tavole per accorgersi che c'è molto di più in ballo. Francesco Artibani approfitta della ricorrenza della Prima della Scala e del bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi per scrivere una storia che tocca tanti temi. La musica lirica, certamente, ma quella resta sullo sfondo, ad incorniciare come una colonna sonora il sapore dell'avventura, che con Topolino e Pippo intrepidi esploratori del passato è sempre garantita. Non è facile scrivere, oggi, una buona storia con la macchina del tempo: Artibani ci riesce perché pone l'accento sul periodo storico, il setting, le persone, i personaggi storici. Aiutato in questo dall'ottimo Mottura, che regala fantastici scorci della Milano d'epoca e ritrae un Verdi austero ma non privo di fascino, lo sceneggiatore riesce ad immergere i due protagonisti dentro la realtà in cui la macchina li ha catapultati, facendola sentire fortemente anche al lettore. Non si ferma qui: Artibani non ha paura di mostrare anche i lati più nascosti e bui di questo periodo storico, e laddove qualcun altro si sarebbe limitato alla componente musicale e al "che bella l'Italia di fine 800", lui sottolinea i problemi di natura socio-politica, tra nobiltà con biechi interessi di casta, l'unità d'Italia vista da un'altra angolazione e le condizioni degli operai.
    Non pago, offre un'interpretazione magistrale di Verdi, uomo burbero e concreto che non era sicuramente facile da rendere in modo equilibrato e funzionale alla storia.
    In tutto questo florilegio di attenzioni ai dettagli, di studio della situazione sociale italiana dell'epoca e di tavole in cui Mottura si sbizzarrisce nel cercare nuove prospettive, disegnare vestiti d'epoca e rendere onore agli interni della Scala, la storia racconta anche di un mistero complottistico che Topolino devo svelare e che, alla fin fine, è il motore di tutta l'azione.
    Il tutto in una quarantina di pagine. Mi tolgo il cappello.

    Il resto del numero, comunque, non è mero corollario, ma sa offrire prodotti più o meno interessanti e godibili: ecco, magari non mi riferisco alla danese che chiude l'albo, una storiella simpatica ma che si limita a riproporre in modo leggermente più delirante del solito la classica disfida tra Paperino e il vicino Jones. E nemmeno la storia di Pesce con Paperinik e Paperinika, che in alcuni punti è anche divertente ma che non regge sulla lunga distanza.
    Però il Bosco di Andiamo al Cinema? è sempre godibile, e riesce sempre a divertire in modo intelligente. Così gli si perdona l'inflazionatissima battuta sulle aringhe/arringhe in luogo di una più originale gag sulla difesa ;)
    Altra cosa degna di nota è Francesco D'Ippolito che si scopre autore completo: il disegnatore ha sempre dimostrato una certa bravura, ma stavolta si vede che sente il progetto di Io Cuoco, Tu Cuoci particolarmente suo, perché ne guadagnano la dinamicità di Paperino e Paperoga, che padroneggiano la scena in modo fantastico. L'idea di raccontare una vera ricetta, che i lettori possono riprodurre a casa, attraverso i disastri che i due cugini combinano è un'idea originale e vincente, che risente forse un po' dello strabordante successo dei programmi televisivi a tema ma che comunque rende il fumetto interattivo in maniera imprevista e... gustosa! ;)

    In coda, direi che merita menzione la più recente puntata di Tizzoni d'Inferno, il programma-podcast mensile di Tito Faraci, che stavolta intervista Valentina De Poli:
    http://www.trasmissione.eu/tizzonidinferno17/
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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