mannaggia, ma perchè da queste parti, d'estate (e non solo), il Topo si volatilizza quando serve???
fratellino, chissà quando riuscirò a leggere la tua faccinata...
[Topolino] Annata 2013
Dai, prima o poi ti arriva. Comunque ti aspetta sul Topo anche te, eh!
Ho l'edicolante a Roma che mi conserva i Topolino in attesa che io ritorni, il che mi impedisce di leggermi Vito ora.
Dal giornalaio giú in paese una mezz'ora fa ho iniziato a sfogliare la storia, ma il negoziante mi guardava decisamente male. Esperimento fallito. Ho desistito posando il Topolino nell'espositore.
Dal giornalaio giú in paese una mezz'ora fa ho iniziato a sfogliare la storia, ma il negoziante mi guardava decisamente male. Esperimento fallito. Ho desistito posando il Topolino nell'espositore.
Lorenzo Breda
Website | Google+ | DisneyStats | deviantART
If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
Hobbes, Calvin&Hobbes
[No bit was mistreated or killed to send this message]
Website | Google+ | DisneyStats | deviantART
If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
Hobbes, Calvin&Hobbes
[No bit was mistreated or killed to send this message]
Non so se essere seccato per il negoziante che ha fermato un uomo in missione per conto di Vito, o felice per la mancata cacofruizioneLBreda ha scritto:Ho l'edicolante a Roma che mi conserva i Topolino in attesa che io ritorni, il che mi impedisce di leggermi Vito ora.
Dal giornalaio giú in paese una mezz'ora fa ho iniziato a sfogliare la storia, ma il negoziante mi guardava decisamente male. Esperimento fallito. Ho desistito posando il Topolino nell'espositore.
<Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
Non ho ancora letto tutto dell'albo attualmente in edicola, ma qualcosa voglio già dirla.
In questa seconda prova Vito mette a parte l'ansia da prestazione dell'esordio per proporci una breve davvero notevole. Questa storia non solo fila liscia ottimamente (al punto che parrebbe scritta da un autore più navigato e non certo da un esordiente), ma ci propone una serie di sketch divertenti ma soprattutto credibili (non sono ai livelli di Paperone, ma ammetto di essermi riconosciuto in alcune situazioni ), per poi concludere in bellezza nel finale con la soluzione "alla Scrooge". Il tutto valorizzato da un Faccini davvero superbo non solo nel tratteggiare le reazioni di Paperone, ma anche nel conferire alla storia un'atmosfera balneare che ho molto apprezzato.
Insomma, davvero soddisfatto da questa seconda prova di Vito, il quale mi auguro voglia proseguire sulla strada delle brevi, con le quali ha dimostrato di trovarci davvero a suo agio; e poi perché, come ha scritto Valerio, di "corti a fumetti" così nel Topo ce n'è davvero bisogno.
Quanto alla storia di Gagnor e Cavazzano... porca bomba! L'ho appena letta e sono ancora con la mascella spalancata!
Vedo di non essere l'unico a pensarla così, dunque. Avevo apprezzato l'esordio di Vito, pur trovando qualche passaggio non proprio azzeccato, probabilmente per via della volontà dell'autore di insistere su alcuni aspetti a lui cari. Ma nel complesso la storia, con quel finale con zio e nipote davvero bello, m'è piaciuta.Valerio ha scritto: Sta opera seconda mi ha convinto assai più della prima, che già mi era piaciuta. Capiamoci, la differenza tra un lungo e un corto la vedo, però penso sia quest'ultima categoria che ha bisogno di essere revitalizzata ancora di più.
In questa seconda prova Vito mette a parte l'ansia da prestazione dell'esordio per proporci una breve davvero notevole. Questa storia non solo fila liscia ottimamente (al punto che parrebbe scritta da un autore più navigato e non certo da un esordiente), ma ci propone una serie di sketch divertenti ma soprattutto credibili (non sono ai livelli di Paperone, ma ammetto di essermi riconosciuto in alcune situazioni ), per poi concludere in bellezza nel finale con la soluzione "alla Scrooge". Il tutto valorizzato da un Faccini davvero superbo non solo nel tratteggiare le reazioni di Paperone, ma anche nel conferire alla storia un'atmosfera balneare che ho molto apprezzato.
Insomma, davvero soddisfatto da questa seconda prova di Vito, il quale mi auguro voglia proseguire sulla strada delle brevi, con le quali ha dimostrato di trovarci davvero a suo agio; e poi perché, come ha scritto Valerio, di "corti a fumetti" così nel Topo ce n'è davvero bisogno.
Quanto alla storia di Gagnor e Cavazzano... porca bomba! L'ho appena letta e sono ancora con la mascella spalancata!
Ok, allora LA SPARO GROSSA e dico che io stavo leggendo un'ottima breve, finché non sono arrivato alla vignetta con Paperone che teme la figuraccia davanti al parentame e li un cono di luce è sceso dal cielo e ho visto CARL BARKS.Valerio ha scritto:Ma devo spendere due paroline di analisi su Vito, dai. Così ce la cantiamo e ce la suoniamo a dovere, come da stereotipo.
No, non sto facendo un paragone azzardato, mi limito solo a constatare l'ovvia ispirazione di Vito che ha voluto riprendere quello Scrooge barksiano più bambinone. Il tentativo per me è riuscitissimo, il fatto di averlo inserito in un contesto credibile in cui è facile immedesimarsi ha sicuramente favorito la cosa.
Poi oh, continua a piacermi molto il ritmo dato alla narrazione (vedi gli inserti lol di Gastone che aiutano e non spezzano i tempi), anche in una brevissima come questa. A questo punto sono curioso di vederlo alle prese con intrecci un po' più complessi. Per ora, avanti così.
Sono riuscita a dare una prima letta di quest'ultimo numero, finalmente, anche se veloce.
Ho apprezzato anch'io la corta di Vito, semplice ma simpatica; sarà anche per merito di Faccini e delle gag sullo sfondo che adoro.
Riguardo Topolino e il passaggio a Tor Kogat, in generale è parsa anche a me un po' confusionaria verso la fine e vedere Topolino e Gambadilegno comunicare telepaticamente mi ha fatto strano; non so, mi è sembrata un pochino fuoriluogo come tecnica per un fumetto del genere (e gli scambi un po' troppo melodrammatici). Ho apprezzato molto di più l'uso delle didascalie colorate. Una menzione anche ai disegni di Cavazzano che per la prima volta da un po' di tempo mi è parso molto più ispirato.
Ho apprezzato anch'io la corta di Vito, semplice ma simpatica; sarà anche per merito di Faccini e delle gag sullo sfondo che adoro.
Riguardo Topolino e il passaggio a Tor Kogat, in generale è parsa anche a me un po' confusionaria verso la fine e vedere Topolino e Gambadilegno comunicare telepaticamente mi ha fatto strano; non so, mi è sembrata un pochino fuoriluogo come tecnica per un fumetto del genere (e gli scambi un po' troppo melodrammatici). Ho apprezzato molto di più l'uso delle didascalie colorate. Una menzione anche ai disegni di Cavazzano che per la prima volta da un po' di tempo mi è parso molto più ispirato.
Ma non era ateo?PORTAMANTELLO ha scritto: li un cono di luce è sceso dal cielo e ho visto CARL BARKS.
*Maniera trollosa di dire che quoto.*
<Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
Vito, complimentoni davvero anche da parte mia per la storia, apprezzata anche da mia madre e da Giorgio
Te l'ho detto dopo la prima storia e te lo dico anche questa volta, continua così
Te l'ho detto dopo la prima storia e te lo dico anche questa volta, continua così
A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
E allora grazie a te, a tua madre e a Giorgio!
E anche a tutti gli altri che hanno postato.
E anche a tutti gli altri che hanno postato.
Combo rece!
Topolino #3013
Questo è un numero da avere.
E attenzione, non perché ci sono storie scritte da Gagnor e Vito, e disegnate da mostri sacri come Cavazzano e Faccini. Ma perché queste storie sono belle!
Voglio dire, prendete una storia come quella del Tor Korgat: basta sfogliare ogni singola tavola (non solo la splendida splash page col titolo, ma tutte le pagine della storia) per capire che si è di fronte ad un gioiellino. Poi si leggono anche i balloons, e ci si trova di fronte ad un'avventura ambiziosa, che sfrutta il setting della montagna impervia in modo assolutamente imprevisto guardando l'incipit. Gagnor promette una bella e classica avventura con Topolino e Pippo (e già una cosa del genere ben fatta sarebbe qualcosa di importante da avere) e nella seconda metà questa sfocia in un conflitto interiore per Mickey Mouse. Una cosa finissima e davvero apprezzabile, che rende Topolino quel tipo di eroe sofferto e comune che apprezzo molto, e che qui ci viene restituito in tutta la sua umanità. Altre finezze come le didascalie di diverso colore per i pensieri dei vari personaggi o un certo approfondimento anche per Gambadilegno rendono ancora migliore la storia, in cui Gagnor compie un salto di qualità a livello di tematica trattata, già intravisto nella recente sciarroniana con Paperoga e che pare avrà seguiti anche la prossima settimana.
Poi c'è un Paperone bellissimo.
Bellissimo.
C'è una corrente di pensiero che sostiene che i fan sono i peggiori professionisti possibili. Ma questo è vero solo in alcuni casi: in altri, la passione può invece essere usata come base sana su cui costruire qualcosa di qualità. Vito è il miglior esempio possibile di questa dinamica, non lascia che le sue idee e sceneggiature vengano travolte dal suo amore per Paperone ma invece incanala la componente sana di questo affetto per prendersi cura del personaggio e per trovare il giusto equilibrio tra il suo utilizzo corretto e le esigenze di storytelling.
Brivido sotto il sole dimostra tutto questo, e con una semplice breve di 8 tavole (tutto fuorché semplice) Vito mostra una ricetta vincente su come scrivere storie davvero buone con i characters disneyani: partendo da situazioni comuni e condivisibili e immergendoci questi personaggi per vedere come se la cavano
Per riequilibrare le cose, la seconda metà dell'albo contiene 2 storie assolutamente dimenticabili: non c'è davvero nulla da dire sull'ennesima breve di Paperino bagnino infastidito dal Paperoga pasticcione, mentre sulla danese finale... è lunga, trooooppo lunga, per di più sconclusionata e con uno spunto troppo debole per essere reso in modo interessante e sensato per tutte quelle tavole I disegni non aiutano.
Topolino #3014
Penso che sia la prima volta da anni che compro un Topo senza che il motivo sia la presenza di un autore particolare ai testi di una storia.
Certo, c'è Faraci che scrive un nuovo capitolo delle Cronache dal Regno dei Due Laghi (Sperduti!), ma sinceramente per quanto avessi gradito la storia originale in 3 parti, questi mini spin-off non mi avevano detto molto: la nuova breve si conferma gradevole, come da tradizione della serie piuttosto demenziale, anche grazie all'abile matita della Ziche, e di certo il clou di questo tipo di storie stanno nei dialoghi frizzanti di Tito e le espressioni pazzesche dei personaggi! Stavolta, in omaggio, pure una vecchia conoscenza, allegra e castorosa
La storia d'apertura è invece molto più seria: c'è un Paperino Paperotto molto caruccio, con echi enniani senza essere scritto da Enna, in cui c'è un bel connubio tra la stravagante innocenza del gruppetto di amici e la componente "adulta" di una multinazionale che vuole sfruttare un giacimento di carbone nei pressi di Quack Town.
Nella media Panaro con la conclusione della saga sui trofei e buona (per quanto poco originale) la danese di turno, in cui però i McGreal alla sceneggiatura dimostrano di sapere il fatto loro e Fecchi ai disegni si conferma una delle nostre "matite in fuga" migliori
Topolino #3013
Questo è un numero da avere.
E attenzione, non perché ci sono storie scritte da Gagnor e Vito, e disegnate da mostri sacri come Cavazzano e Faccini. Ma perché queste storie sono belle!
Voglio dire, prendete una storia come quella del Tor Korgat: basta sfogliare ogni singola tavola (non solo la splendida splash page col titolo, ma tutte le pagine della storia) per capire che si è di fronte ad un gioiellino. Poi si leggono anche i balloons, e ci si trova di fronte ad un'avventura ambiziosa, che sfrutta il setting della montagna impervia in modo assolutamente imprevisto guardando l'incipit. Gagnor promette una bella e classica avventura con Topolino e Pippo (e già una cosa del genere ben fatta sarebbe qualcosa di importante da avere) e nella seconda metà questa sfocia in un conflitto interiore per Mickey Mouse. Una cosa finissima e davvero apprezzabile, che rende Topolino quel tipo di eroe sofferto e comune che apprezzo molto, e che qui ci viene restituito in tutta la sua umanità. Altre finezze come le didascalie di diverso colore per i pensieri dei vari personaggi o un certo approfondimento anche per Gambadilegno rendono ancora migliore la storia, in cui Gagnor compie un salto di qualità a livello di tematica trattata, già intravisto nella recente sciarroniana con Paperoga e che pare avrà seguiti anche la prossima settimana.
Poi c'è un Paperone bellissimo.
Bellissimo.
C'è una corrente di pensiero che sostiene che i fan sono i peggiori professionisti possibili. Ma questo è vero solo in alcuni casi: in altri, la passione può invece essere usata come base sana su cui costruire qualcosa di qualità. Vito è il miglior esempio possibile di questa dinamica, non lascia che le sue idee e sceneggiature vengano travolte dal suo amore per Paperone ma invece incanala la componente sana di questo affetto per prendersi cura del personaggio e per trovare il giusto equilibrio tra il suo utilizzo corretto e le esigenze di storytelling.
Brivido sotto il sole dimostra tutto questo, e con una semplice breve di 8 tavole (tutto fuorché semplice) Vito mostra una ricetta vincente su come scrivere storie davvero buone con i characters disneyani: partendo da situazioni comuni e condivisibili e immergendoci questi personaggi per vedere come se la cavano
Per riequilibrare le cose, la seconda metà dell'albo contiene 2 storie assolutamente dimenticabili: non c'è davvero nulla da dire sull'ennesima breve di Paperino bagnino infastidito dal Paperoga pasticcione, mentre sulla danese finale... è lunga, trooooppo lunga, per di più sconclusionata e con uno spunto troppo debole per essere reso in modo interessante e sensato per tutte quelle tavole I disegni non aiutano.
Topolino #3014
Penso che sia la prima volta da anni che compro un Topo senza che il motivo sia la presenza di un autore particolare ai testi di una storia.
Certo, c'è Faraci che scrive un nuovo capitolo delle Cronache dal Regno dei Due Laghi (Sperduti!), ma sinceramente per quanto avessi gradito la storia originale in 3 parti, questi mini spin-off non mi avevano detto molto: la nuova breve si conferma gradevole, come da tradizione della serie piuttosto demenziale, anche grazie all'abile matita della Ziche, e di certo il clou di questo tipo di storie stanno nei dialoghi frizzanti di Tito e le espressioni pazzesche dei personaggi! Stavolta, in omaggio, pure una vecchia conoscenza, allegra e castorosa
La storia d'apertura è invece molto più seria: c'è un Paperino Paperotto molto caruccio, con echi enniani senza essere scritto da Enna, in cui c'è un bel connubio tra la stravagante innocenza del gruppetto di amici e la componente "adulta" di una multinazionale che vuole sfruttare un giacimento di carbone nei pressi di Quack Town.
Nella media Panaro con la conclusione della saga sui trofei e buona (per quanto poco originale) la danese di turno, in cui però i McGreal alla sceneggiatura dimostrano di sapere il fatto loro e Fecchi ai disegni si conferma una delle nostre "matite in fuga" migliori
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!
SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
Twitter | Facebook
Bramo ha scritto:
Nella media Panaro con la conclusione della saga sui trofei
A costo di apparire cinico, dico che era pure ora.
Dunque Fecchi lavora solo per storie estere? Perché?Bramo ha scritto:
Fecchi ai disegni si conferma una delle nostre "matite in fuga" migliori
<Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
Piuttosto, in questo numero ho visto la pubblicità di X Mickey!
E' la ristampa oppure lo stanno continuando dopo tanto tempo?
E, chissà, forse si vedrà anche Pk?
E' la ristampa oppure lo stanno continuando dopo tanto tempo?
E, chissà, forse si vedrà anche Pk?
Sono un'illusa, allora.
[cattiveria gratuita]Valerio ha scritto:Nello slogan c'era scritto "le storie migliori"...
Il che, visto che stiamo parlando di X-Mickey, è un controsenso...
[/cattiveria gratuita]
No, ma in un epoca in cui sembra che Topolino stia cercando di trascinarsi con le unghie fuori dal baratro della mediocrità, che senso ha pubblicare vattelapesca come questo, che avrà una o due storie decenti in tutto?
<Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
"L'indecenza" di X-Mickey imho stava tutta nel contrasto tra il formato comic tipico di PKNA e MM da cui ci si sarebbe aspettati dei contenuti più maturi e quello che in effetti proponeva, materiale che non si discostava troppo da quello che normalmente si poteva leggere su Topolino. Ma questo non significa che fosse materiale indecente in senso assoluto, visto che come respiro e strutturazione eravamo comunque a livelli più complessi rispetto alle normali storie di Topolino.
La sua croce è sempre stata quello di non essere né carne né pesce, insomma, per cui non si è mai schiodato dal suo limbo dal target dubbio.
La sua croce è sempre stata quello di non essere né carne né pesce, insomma, per cui non si è mai schiodato dal suo limbo dal target dubbio.
da FB:
Segnalazione: domani torno sulle pagine di #Topolino. Nel #3015 c'è infatti "Visioni D'Autunno", un mio articolo di tre pagine, a tema cinematografico, che fa il punto su quello che ci aspetta nelle sale nella stagione autunnale (grazie per alcune dritte, Michele Sottile!). Il vero motivo per cui il numero è interessante però non sono io, bensì la storia d'apertura firmata da Roberto Gagnor, che si preannuncia essere poetica da matti.