[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • E’ un bel numero il 3015, va detto. Principalmente per la prima storia, che vede proseguire la vena romanticona del novello sposo Roberto Gagnor. Affiancato stavolta da Soldati ai disegni, l’autore crea una storia molto dolce, eterea, con quella punta di magia che non la rende stucchevole ma anzi commovente e sentita. Questo difficile risultato, unito al fatto che gli standard character (Topolino e Gamba, per la precisione) non sono i protagonisti ma spettatori della vicenda tra Ted e Robin, avvicina questa storia ad un Racconto Attorno al Fuoco, come ho già letto in giro, e il paragone ci sta tutto. Graditissima la citazione a due dei protagonisti di How I Met Your Mother ;)
    Soldati non se la cava neanche malaccio, sicuramente molto meglio nelle tavole che nella copertina.
    Il resto del numero offre una storia piuttosto buona firmata da Panaro con protagonista Paperone, una nuova della PIA che segue il solito canovaccio brevettato da Figus ma leggermente più piacevole del solito e poi due cose piacevolmente sorprendenti. Una storia breve con Pluto protagonista, una cosa solitamente lontana dai miei gusti ma che Manzoni riesce a rendere briosa e fresca per le poche tavole in cui si svolge. Buona parte della buona riuscita della storia è comunque da ascrivere ai disegni di Luca Usai, che ci regala un Pluto dalle espressioni fenomenali, quella dell’ultima vignetta in particolar modo.
    Il secondo episodio di Weird West Mickey non è niente di rivoluzionario: la trama scorre seguendo un plot e uno svolgimento molto canonici, e anche in generale l’idea di mischiare i generi narrativi o di rendere il vecchio west teatro per situazioni inconsuete è già stata vista: ma la storia è scritta bene da un Ambrosio piuttosto in forma, e svolge bene il suo compito di intrattenimento. Gula ai disegni è sempre bravo ma mi pare che la gommosità che applica ai personaggi stia eccedendo un po’, rispetto al suo stile IMHO migliore di una decina di anni fa.
    E' da segnalare anche un articolo sulle prossime uscite cinematografiche, firmato da Valerio: stupisce vedere reclamizzati, a fianco di roba buona come Ender's Game, Cattivissimo Me 2 e la seconda pellicola su Thor, anche robette come l'inutile Percy Jackson, RIPD e I Puffi 2, ma comprendo che l'esigenza fosse quella di fare una panoramica il più completa possibile sulle uscire per ragazzi dei prossimi mesi, senza essere troppo selettivi.
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  • La storia di Artibani di questa settimana è veramente bella ed è lei che merita il banner e le maiuscole, imho.
  • Non ne ho parlato mica troppo bene dei Puffi 2, cmq :P
  • Immagine
    Vito ha scritto:La storia di Artibani di questa settimana è veramente bella ed è lei che merita il banner e le maiuscole, imho.
    Ma tu sei NOSTRO e noi dobbiamo MENARCELA. :P

    Ottima la storia di Artibani per spunto ed esecuzione, magari si poteva scendere ancor più nel dettaglio ma bello rivedere un Paperone squalo ed al contempo credibile. De Lorenzi passabile, a parte un paio di espressioni strafatte qua e là.

    La storia di Vito mi è parsa, a differenza delle precedenti prove, priva di mordente: anche qui abbiamo una storyline piuttosto ovvia, ma mancano quei tocchi personali che invece avevano impreziosito le prime due storie. Non si può dire brutta, è una storia "scolastica" come tante ne leggiamo sul Topo. A salvarla ci pensano le gag: a parte un paio di scene poco ispirate (tipo Paperino che fa sedere il critico o l'esplosione bufa), abbiamo infatti una comicità deliziosa, tra riferimenti e frecciatine nerd (devastante quella a DD!) e trovate rotfl come il motivetto struggente e i vari Battista.
    Peccato per i disegni sghembi della Migheli.

    Cirillo dimenticabilissimo.
  • Topolino 3016

    Ma se scrivono chiaro e tondo che il tema delle rubriche di questo numero è il ritorno a scuola, perché i giochi sono a tema vacanze? Boh.

    Zio Paperone e l'apparecchio postelefonico (Artibani/ De Lorenzi):

    Avete presente quelle storie che ci hanno propinato fino alla nausea dove Paperone chiede ad Archimede una carabattola da spacciare sul mercato, la carabattola fa danni e tutto si risolve con l'inseguimento? Ecco, questa storia qui con quelle non c'entra assolutamente niente.

    Artibani è luce...

    Considerando che i numeri di Topolino con cui sono cresciuto erano pieni di quel tipo di cliché (oh, gli incubi...), questa avventura di Zio Paperone ai miei occhi è oro puro:

    Artibani è vita...

    P. 11 | Avete notato che da qualche tempo i passanti di Paperopoli e Topolinia hanno più gusto nel vestiario?
    P. 12 | Quanto mi piace quando in un racconto si parla di gesti e tic che facciamo tutti ogni giorno (perché chi dopo una telefonata non ha mai sparlato del comunicante?)
    P. 18 | Improvviso cambio di direzione della storia! Inchinatevi di fronte al miglioramento dei caratteri dei personaggi che da un po' di tempo profuma le pagine del Topo...
    P. 19 | Penso che foto di tonsille ce ne siano davvero su Facebook... eh, bé...
    P. 23 | "Gusto nel vestiario 2: la vendetta" nell'ultima vignetta
    P. 25--27 | Vedete che bello? In un altra storia tutto si sarebbe concluso qui con l'inseguito dei miei cocomeri, invece qui la trama continua e abbiamo addirittura
    Paperone in versione deluso dal mondo

    Artibani è purezza...

    P. 28 | No, ma "avete sfidato il maiale sbagliato" è splendida...
    P. 29 | Ma ciao, gag grafica!
    P. 32 | Ok, ora comincio a spaventarmi...

    Artibani è amore...

    P. 36 | Mi piace come ha risolto la spiegazione finale, temevo in qualche primo piano di Nonna Papera che vomitava il suo pesante discorsetto su Paperone.
    P. 38 | Fine. Bello :-)))

    Ora, però, il PRDQP: [spoiler]Non basterebbe aspettare un paio di secondi dalla fine della chiamata prima di insultare, per non essere captati dal congegno? Basterebbe anche pensare le ingiurie e basta... e questo mi rimanda al fatto che i personaggi quando sono da soli dovrebbero esprimere le loro riflessioni sotto forma appunto di pensiero, il fatto che dicano tutto ciò che passa loro per la mente ad alta voce è alquanto artificioso.[/spoiler]

    Gambadilegno e la prova mancante (Panaro/Gottardo): Gambadilegno e Sgrinfia meno macchiette del solito (addirittura la muta da sub e l'elicottero? troppa grazia), ma nulla di che.

    A cena con Paperone (Stabile/ Migheli):

    Storia-container per tante piccole gag sparse qua e là:

    P. 97, terza e quarta vignetta | "O meglio, ringhierebbe se non lo avessero disegnato con la faccia da ebete!" Ah, non perdete la citazionona! :-P
    P. 99 | Scusa, Vito, ma la frecciatina al blog indipendente non l'ho proprio capita
    P. 100 | Certo, Paperone dice "Questo è un vile ricatto!" e lo disegnano come se stesse avendo un orgasmo... (Bello il manifesto della serie in sottofondo)
    P. 102 | Il motivetto struggente.*
    P. 103 | Bello come nome Ruspantini! Lo hai scelto da solo? :-)))))
    P. 104 | Gli occhioni languidi.*
    P. 105 | L'agente segreto e il cuoco spiritoso.*
    P. 108 | Isy e il deus ex machina.*
    P. 110 | Bello l'abbraccio, chissà se vedremo mai Paperone e Amelia in una storia sentimentale! :-))))
    P. 111 | No, l'aglio NO! -.-
    P. 112 | Magari alla fin fine l'intera sequenza di Amelia era inutilina ai fini della trama, ma tutta la faccenda qui è costruita sulle gag, quindi possiamo pure passarci sopra.
    P. 114 | MMMM e Battista.*
    P. 115--116 | Bello che nelle storielle dozzinali del Topo, Paperone viene venerato per i suoi metodi di risparmio selvaggio, mentre qui schifa tutti.

    *lol.

    Pico e il pubblico perfetto (Valentini/Fiorillo): ---

    Zio Paperone e la percentuale di successo (Cirillo/Amendola): Non so, Cirillo scrive trame neanche troppo malvage, ma non riesce ad intrattenere.

    ...

    Vabbé, devo scriverlo.

    ...

    P. 156 -- 161 |
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Numero imperdibile anche solo per la genialatona di Artibani, Che continua a concepire il fumetto Disney nel miglior modo possibile. Cioé narrando storie interessanti, divertenti, che insegnano qualcosa e che trattano i personaggi come dio comanda. Certo, a prima vista potrebbe sembrare una storia dall'impianto classico con la solita Paperopoli impazzita per il cazzabubbolo di Paperone che poi gli si ritorce contro. Ma già una struttura di questo tipo è assolutamente flessibile e proponibile più e più volte, a patto che a reggere il tutto ci sia una vera genialata, una di quelle Idee giuste, che possono venire solo avendo la forma mentis giusta. Che Artibani, evidentemente, ha. Il segreto è guardarsi attorno, ma guardarsi DAVVERO attorno, come fa Paperone nella storia, per provare a capire quali sono i veri problemi che ci riguardano, e su cui vale la pena basare un racconto. In modo da far scattare interesse e identificazione nel lettore. E in questo caso è stato il problema degli sparloni. Che è una magagna con cui noi tutti abbiamo dovuto imparare a convivere. Mi ha ricordato un po' le storie di Peyo, in cui il villaggio dei Puffi veniva messo a confronto con una catastrofe ogni volta diversa e sempre ispirata a qualcosa di tipicamente umano, e la sceneggiatura ne seguiva passo passo l'evoluzione in modo credibile, mentre il sistema utopico dei personaggi veniva lentamente corrotto. Ecco, questa epopea dello sparlone mi ha ricordato quelle storie che tanto amavo. Bravo, Artibani!

    E poi c'è la storia di Vito. Che sarebbe la sua seconda, ma qui è diventata la terza. Bé, lol, è quella che forse si presenta peggio, sia a causa dei disegni, che per colpa del formato, che può far pensare alla tipica riempitiva di metà albo. Pure lo spunto di base non è che sia granché, a base di poco credibili ricatti che riguardano Paperone e la SUA STESSA rete, poi il "colpo di scena" con il solito giudice di gara che si fa convincere da ciò che pareva impresentabile, insomma, stavo per andare a sbattergliela nel muso.
    Poi però la leggi e rotfli. Ti rendi conto in cosa Vito è davvero impagabile. Dialoghi, gag, battute. Vito è da sempre una sagoma, sì ok una sagoma da PINGUINONE, ma una sagoma. Che fa ridere, che quando sta in compagnia beve come un'abbazia e altre amenità che hanno allietato tante serate. E questo si riflette nelle sue storie, dove i Paperi parlano in modo che buffo lo è davvero. E poi c'è una chicca dietro l'altra, dagli occhioni ai mille Battista, passando per i piatti cucinati "alla carlona". Insomma, dai, mi sa che la stroncatura è nuovamente rimandata. La prossima volta, magari.
    Ah, tralaltro noto un certo chef Grrodon. Ben gentile, anche se sta moda di citarmi l'avevano già lanciata Fausto e Teresa :P
  • Vito, complimenti anche per questa nuova storia! Anche se forse è la meno riuscita delle tre pubblicate finora, mi ha divertito veramente moltissimo :)

    Inoltre, devo dire che finora le tue storie sono uscite sempre durante dei giorni a me particolarmente propizi. Quindi non solo sei bravo, ma porti anche fortuna ;)

    Continua così!
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Grazie, come sempre.
    Se il mio Paperone ti ha strappato almeno un sorriso sono molto contento.
  • Ufficiale: dal n°3019 si volta pagina.

    Immagine

    Cover di Cavazzano, con un'iconica citazione quasi d'obbligo alle celebri figurine della casa editrice modenese. Dal 2 ottobre in edicola (e fumetteria? Ancora non ci è dato saperlo).

    Fonte: http://antoniogenna.com/2013/09/19/disn ... er-panini/
  • Ah e tralaltro io sto nel precedente (che è il prossimo), con un articolo sui nuovi corti tv di Topolino. Mai avrei pensato che avrebbe concluso l'epoca Disney Italia!

    Ad ogni modo, da un lato la cover mi lascia perplesso, visto che Panini è il più grande editore europeo di fumetti ormai, e non credo che le figurine dei calciatori lo rappresentino più di tanto. Dall'altra però un Topo che saluta in pompa magna il nuovo editore è un Topo che vuole rendere partecipe il lettore del cambiamento, un Topo attento a questo genere di cose, e questo è sicuramente positivo.
  • Valerio ha scritto:Ad ogni modo, da un lato la cover mi lascia perplesso, visto che Panini è il più grande editore europeo di fumetti ormai, e non credo che le figurine dei calciatori lo rappresentino più di tanto.
    Bè, è comunque la storia della casa editrice, è partita da lì ed è forse l'immagine più iconica.

    E comunque, non solo con quelle dei calciatori, ma ti stupirebbe sapere quanto sia ancora ampio il mercato delle figurine Panini, economicamente fa ancora mangiare la polvere alle vendite dei fumetti. Quando l'ho scoperto ci sono rimasto di sasso.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Beh, considerando che le figurine si comprano tipicamente a mazzi di pacchetti piú volte a settimana, e che quattro pacchetti (24 figurine) costano piú di un Topolino, fronte di un costo di produzione davvero basso...
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • L'ho già detto altrove, lo ripeto anche qui: gran figata di copertina.

    Son fiducioso: la Panini potrà far solo del bene alle pubblicazioni Disney, a partire da una maggior serietà nei confronti dei lettori (la più grande mancanza della gestione precedente).

    Curiosità, però: e ora la Disney Italia? Sparisce tutto quell'ambaradan che è stato messo in piedi alla fine degli anni '80/primi '90? E perché questo cambio? Si può considerare un "fallimento" l'esperienza della filiale italiana?
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Ma va', la Disney Italia resta, mica era solo publishing. Ci sono tanti altri settori che vengono gestiti da una filiale italiana, che vanno dai libri ai contenuti televisivi, passando per la distribuzione e il marketing dei film. La Panini ha solo preso la licenza per i fumetti, e per un po'.
  • Valerio ha scritto:Ad ogni modo, da un lato la cover mi lascia perplesso, visto che Panini è il più grande editore europeo di fumetti ormai, e non credo che le figurine dei calciatori lo rappresentino più di tanto.
    Ma i lettori italiani di Topolino non lo sanno, o non se lo ricordano.

    A me piace molto, bel disegno e ci sta che sia una cover "commerciale" e autoreferenziale, in fondo lo era anche "Più Topolino che mai!".
    Ora aspettiamo le rubriche.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Donald Duck ha scritto: Son fiducioso: la Panini potrà far solo del bene alle pubblicazioni Disney, a partire da una maggior serietà nei confronti dei lettori (la più grande mancanza della gestione precedente).
    Se c'è una cosa che non è certo mancata nella direzione De Poli è proprio la serietà nei confronti dei lettori. Serietà che si può riscontrare non solo in una qualità generale delle storie medio altra, ma anche in un apparato di rubriche redazionali davvero ottimo, in grado di incuriosire e appagare tanto i lettori più piccoli (senza considerarli dei poveri scemotti ai quali bisogna parlare di cose semplici che altrimenti non comprendono) che quelli più attempati (che in alcuni servizi possono trovare lo spunto per ulteriori approfondimenti personali), andando anche a spaziare in campi che in precedenza al massimo venivano, inspiegabilmente, solo sfiorati (vedasi i servizi sull'animazione disneyana by Valerio). Il risultato di tutto questo è che da un po' di tempo a questa parte mi capita di divorare completamente alcuni numeri di Topolino, rubriche incluse, ed è una cosa che non mi capitava da... boh... forse non mi è mai capitata?
    Poi non so sulle altre pubblicazioni, perché di extra-Topo in questo periodo non ho acquistato molto, ma mi pare che anche lì le cose siano parecchio buone (vedasi Paperinik APPgrade).


    Venendo alla copertina che inaugura l'epoca Panini, devo dire che a me piace davvero tanto, con quel Topolino in rovesciata, la scritta Disney in diagonale sopra la "T" del nome della testata, e il logo "Panini Comics" in basso al centro. Curiossissimo adesso di vedere come sarà la costa, anche se a me piacerebbe che rimanesse il Topo.
    Sulla scelta dell'immagine da rappresentare in cover, capisco che non sarà il massimo dell'originalità (ma non lo era manco quella del Topo #1702, con Topolino vestito di gala), ma va a richiamare un'immagine iconica che anche chi non è appassionato delle figurine dei Calciatori conosce ed associa al nome Panini. E in questo, considerando che il Topo non si rivolge solo ad un pubblico di nerd o appassionati, ma che il grosso è formato da "lettori semplici", direi che si tratta di una scelta assolutamente perfetta.






    Certo, poi sarebbe stata una figata colossale una cover by Leo in cui Mickey stringe la mana ad un Rat Man con la sua tipica faccia da idiota.
  • Tyrrel ha scritto:...Certo, poi sarebbe stata una figata colossale una cover by Leo in cui Mickey stringe la mana ad un Rat Man con la sua tipica faccia da idiota.
    Certo, visto che va di moda la variant fatta dal Leo Nazionale (vedi Cap, e altri ^^)

    Qualcosa così?
    Immagine
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Tyrrel ha scritto: Se c'è una cosa che non è certo mancata nella direzione De Poli è proprio la serietà nei confronti dei lettori. Serietà che si può riscontrare non solo in una qualità generale delle storie medio altra, ma anche in un apparato di rubriche redazionali davvero ottimo, in grado di incuriosire e appagare tanto i lettori più piccoli (senza considerarli dei poveri scemotti ai quali bisogna parlare di cose semplici che altrimenti non comprendono) che quelli più attempati (che in alcuni servizi possono trovare lo spunto per ulteriori approfondimenti personali), andando anche a spaziare in campi che in precedenza al massimo venivano, inspiegabilmente, solo sfiorati (vedasi i servizi sull'animazione disneyana by Valerio). Il risultato di tutto questo è che da un po' di tempo a questa parte mi capita di divorare completamente alcuni numeri di Topolino, rubriche incluse, ed è una cosa che non mi capitava da... boh... forse non mi è mai capitata?
    Poi non so sulle altre pubblicazioni, perché di extra-Topo in questo periodo non ho acquistato molto, ma mi pare che anche lì le cose siano parecchio buone (vedasi Paperinik APPgrade).
    Beh, per quanto riguarda Valentina De Poli la ritengo una davvero brava, capace e competente, infatti io non ho citato la redazione bensì l'editore, e mi riferivo alle solite lamentele: ristampe censurate, uscite che promettono e poi non mantengono (vedi "Tesori Disney"), gli one shots deludenti, uscite troncate a caso e così via, cose che dipendono soprattutto dall'editore e nelle quali penso il direttore di una testata può intervenire il giusto.
    Timido postatore e finto nerd.

    Pure su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCBsX4Y ... LjrjN8JvEQ.
  • Valerio ha scritto:Non ne ho parlato mica troppo bene dei Puffi 2, cmq :P
    Questo è vero, in effetti :P
    PORTAMANTELLO ha scritto:
    Vito ha scritto:La storia di Artibani di questa settimana è veramente bella ed è lei che merita il banner e le maiuscole, imho.
    Ma tu sei NOSTRO e noi dobbiamo MENARCELA. :P
    Esattamente! :P
    Ma a parte questo, né la cover del numero né la prima tavola della storia di Artibani entravano bene nel quadratino del banner, al contrario della prima tavola della tua.
    Ma hai ragione, la palma del numero va sicuramente all'ottimo Artibani con Zio Paperone e l'apparecchio postelefonico: una storia che ricalca lo stile di quelle storie classiche, specie negli anni '80-'90, in cui Paperone si guardava intorno nella sua Paperopoli, scovava un presunto problema sociale e metteva in commercio un invenzione di Archimede in grado di risolverlo... facendo sì che, puntualmente, nascessero disastri. Il quid in più che l'autore romano inserisce è la sua sensibilità verso i legami famigliari e gli affetti della famiglia dei Paperi, e l'attenzione verso componenti della realtà come l'attenzione della gente verso novità tecnologiche e l'abitudine comune di mandare al diavolo le persone con cui si è appena parlato al telefono, una volta abbassata la cornetta. Si tratta di uno sfogo verbale e psicologico molto diffuso, e la decisione da parte di Paperone di rompere tale ipocrisia è fonte di divertenti riflessioni.
    Anche il nostro buon Vito, come già dimostrato, prosegue nella sua tecnica di partire dall'osservazione della realtà per scrivere le sue storie.
    Rispetto al Crollo e alla storiella estiva, A cena con Paperone è meno riuscita secondo me. Buona parte di questa impressione viene probabilmente dal comparto grafico, viste certe tavole della Migheli, ma anche a livello di mera trama c'è qualcosa che non convince del tutto.
    Ad ogni modo c'è una cosa importante: si riconosce una continuità stilistica nella scrittura di Vito, sia a livello di modo di trattare storia e personaggio, sia a livello tematico (qualcosa di diverso dal solito che permette di vedere reazioni particolari del personaggio) sia a livello di dialoghi. La cosa del deus-ex-machina è geniale, anche se la Migheli ne smorza la potenza ironica, la pensione per maggiordomi dove tutti si chiamano Battista è bellissima... tanti tocchi che fanno capire che dietro c'è la stessa persona con la stessa abilità narrativa, anche se l'insieme scricchiola un po'...
    E' una storia con alcuni problemi: la differenza con le due precedenti è che quelle a fine lettura mi avevano lasciato appagato e sereno, questa a fine lettura mi ha lasciato dietro un vago senso di incompiutezza, come se avesse potuto esserci stato qualcosa di più che invece non c'era. Però nonostante questo le cose che brillano ci sono.
    Per il resto: Panaro nella norma, la breve di Pico simpatica e la storia sul basket firmata da Cirillo mi ha un po' annoiato, probabilmente a causa del mio disinteresse per questo sport.
    Pacuvio ha scritto:Ufficiale: dal n°3019 si volta pagina.
    Cover di Cavazzano, con un'iconica citazione quasi d'obbligo alle celebri figurine della casa editrice modenese. Dal 2 ottobre in edicola (e fumetteria? Ancora non ci è dato saperlo).
    Fonte: http://antoniogenna.com/2013/09/19/disn ... er-panini/
    Bella, mi piace. Al netto del mio non essere certo fan di calcio né tantomeno delle figurine dei calciatori, sono d'accordo nel dire che dal punto di vista del marketing e della comunicazione l'immagine è molto d'effetto. L'italiano comune, che entra in edicola per comprare il quotidiano o il biglietto del treno, conosce la Panini solo per le figurine, e una cover del genere creerà immediatamente il collegamento relativo al fatto che ora Topolino è pubblicato da questo editore.
    È una cosa simbolica e allo stesso tempo intelligente sotto il profilo comunicativo. Si vende il passaggio di diritti nel modo più immediato per tutti, rilanciando quindi l'idea del Topo come fumetto essenzialmente popolare.
    Anche l'impostazione del logo della testata e della Panini mi piacciono. Grande attesa e curiosità per sfogliare il numero vero e proprio e per vedere sulla lunga distanza quali eventuali strategie verranno messe in campo nella gestione del settimanale e del resto delle testate da edicola.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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