[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • La Panini Comics oltre a confermarci l'ormai nota copertina riportata qui sopra ci comunica che il numero 3019, il primo pubblicato su licenza dall'editore, sarà disponibile in doppia versione.

    Lo stand Panini presente nelle prossime fiere del fumetto, infatti, venderà un'edizione per collezionisti con una variant cover, ancora ignota, ma con una grafica basata sul verde.

    Si tratta della seconda variant cover della storia del settimanale. Francesco Artibani, infatti, ha confermato su Facebook l'esistenza di una variant a tiratura limitatissima del numero 3000 per i soli autori.

    Le prossime fiere con presenza della Panini sono Romics (dal 3 al 6 ottobre a Roma) e Lucca Comics and Games (dal 31 ottobre al 3 novembre a Lucca). Vicine, per fortuna :)
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  • LBreda ha scritto: Lo stand Panini presente nelle prossime fiere del fumetto, infatti, venderà un'edizione per collezionisti con una variant cover, ancora ignota, ma con una grafica basata sul verde.
    Dovrebbe essere quella anticipata qualche giorno fa:

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    Si tratta della seconda variant cover della storia del settimanale. Francesco Artibani, infatti, ha confermato su Facebook l'esistenza di una variant a tiratura limitatissima del numero 3000 per i soli autori.
    Esatto, pare ne esistano solo 100 copie di questa versione metallizata e in rilievo:

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  • LBreda ha scritto:La Panini Comics oltre a confermarci l'ormai nota copertina riportata qui sopra ci comunica che il numero 3019, il primo pubblicato su licenza dall'editore, sarà disponibile in doppia versione.

    Lo stand Panini presente nelle prossime fiere del fumetto, infatti, venderà un'edizione per collezionisti con una variant cover, ancora ignota, ma con una grafica basata sul verde.
    Le variant cover o le odi o le ami, a seconda di come intendi questa mossa.
    Ma se le variant cover arrivano anche per Topolino, vuol dire che comunque la Panini un suo marchio lo vuole lasciare davvero, facendo risaltare il settimanale anche per un giornale per collezionisti, e non solo per ragazzini e casual reader. Il che è un segnale ultrapositivo.
    LBreda ha scritto:Si tratta della seconda variant cover della storia del settimanale.
    Devo contraddirti. Oltre a quella speciale per il 3000, è da ricordare almeno quella realizzata per il Capodanno 2000:
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  • Non me ne intendo granché, però io col termine variant ho sempre considerato una cover che cambia solo per pochi particolari... lì variano tutti i personaggi...
  • Pacuvio ha scritto:Non me ne intendo granché, però io col termine variant ho sempre considerato una cover che cambia solo per pochi particolari... lì variano tutti i personaggi...
    Pacu se stavi zitto restavi filosofo, eh...
    Trollate a parte, mi stupisce veramente il tuo cadere dalle nuvole. Variant significa ovviamente "diverso", dunque le differenze possono sia limitarsi a pochi particolari (è il caso delle metallizzate), sia con un disegno completamente alternativo. Posso capire tu legga pochi fumetti extra-Disney e che quindi tu sia poco abituato a queste mosse commerciali... però cose credevi che fossero quelle copertine diverse di Bone?
  • Pacuvio ha scritto:Non me ne intendo granché, però io col termine variant ho sempre considerato una cover che cambia solo per pochi particolari... lì variano tutti i personaggi...
    Avevo scritto una risposta abbastanza articolata per contestare tale affermazione, poi ho visto la risposta di Eddy che condivido appieno e che dice le stesse cose che stavo scrivendo io, e quindi bon, niente :P
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  • Anzi, mi aspettavo pure cambiasse di piú.
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  • Scusate se prima di scrivere qualcosa di cui non sono certo, come si farebbe anche al bar, non mi informo su Wikipedia, eh...
  • Tranquillo, neanche Wikipedia sa. E da ciò si evince che in realtà la variant cover NON ESISTE :P
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  • Mah, non mi sembra una scelta tanto conveniente quello di aver trasferito Topolino dalla Disney alla Panini!
  • E in base a cosa lo dici?
  • Valerio ha scritto:E in base a cosa lo dici?
    Che non è più tanto Disney come prima! E la Disney Italia quindi non produce più fumetti?
  • Janluke ha scritto: Che non è più tanto Disney come prima!
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    Considerato che in NESSUNO Stato al mondo la Disney pubblica i suoi fumetti senza l'aiuto di un editore licenziatario, e che ciò in origine non avveniva neanche in Italia dove prima c'è stata la Nerbini (1932) e poi la Mondadori (1935) sostituita dalla Walt Disney Italia Publishing solo nel 1988, direi che l'affermazione secondo cui il passaggio a Panini di un fumetto pubblicato da piú di ottant'anni e tenuto in mano direttamente dalla Disney Italia solo per venticinque anni possa renderlo "non piú tanto Disney come prima" sia una delle cose piú prive di senso che mi sia capitata di leggere a riguardo.
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  • Janluke ha scritto:Che non è più tanto Disney come prima! E la Disney Italia quindi non produce più fumetti?
    Francamente non capisco cosa tu voglia dire con "non è più tanto Disney come prima".
    Se non ho capito male, il team creativo del Topo sarà sempre quello: stessi autori, stessi redattori, stessa direttrice. Quella che prima era "la Disney Italia" adesso lavora per la Panini, ma sempre loro sono. Non dovrebbero esserci grossi cambiamenti, come non ce ne furono (e non mi sembra che ce ne furono) quando si passò dalla Mondadori alla Disney Italia.
    Per cui anche se la Disney Italia come casa editrice non produce più il Topo, a produrlo sarà comunque quella stessa gente, quello stesso team creativo che prima si chiamava "la Disney Italia".
  • Comunque, dopo tutte le news sul prossimo numero, passiamo all'altrettanto storico ultimo numero edito da Disney Italia Publishing.

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    Topolino #3018

    Inizio col dire che mi aspettavo qualche parola sul cambio di editore già qui, e invece nulla. Giusto un accenno nel "Next". Spero in una qualche spiegazione ben fatta sul prossimo numero, magari con un po' di storia del settimanale, per fugare idee malsane come quelle qui espresse poco sopra.

    Per il resto, davvero un buon numero, non molto sopra la media ma ottimo rappresentante della media molto elevata a cui Topolino fa riferimento in questi ormai non tanto ultimi tempi.

    Bellina la prima storia, che si becca anche la cover, Bum Bum e l'Androide Perfetto di Mastantuono e Intini, che esplora un po' il personaggio di Bum Bum Ghigno, seppure esagerando persino per gli standard di Bum Bum e rischiando di macchiettizzarlo piú del dovuto. Raddrizza un po' il tiro il redazionale che segue, che ripresenta il personaggio in effetti quasi assente dalle scene da qualche tempo, attraverso un'intervista a lui ed Intini.

    Curiosa anche se poco entusiasmante storia ecologica, Topolino, Pippo e l'incredibile viaggio dell'acqua, di Bianchi e Soldati, tratta il tema ecologico in maniera meno forzata del solito. Storia che è poi legata ad un redazionale sul Next di Trieste, dedicato all'acqua, con un'intervista al trestino Pastrovicchio.

    Niente male le simil-western a cura della Walt Disney Publishing Worldwide, di Pericoli e Dalena, anche se l'ambientazione è davvero strana. Pessimo Wizards of Mickey, che mi risulta davvero fastidioso da leggere.

    E il redazionale non legato a storie è a firma del nostro Valerio, che fa un ottimo lavoro nel presentare la serie di cortometraggi degli studi Disney Television Animation, parecchio discussi su questo forum. Stranissimo e bello leggere qualcosa che sembra nello stile e nel livello un lungo post del Sollazzo, mentre nel registro è molto topolinesco. Questa cosa si notava negli articoli precedenti, ma qui sarà per l'argomento o sarà perché ho già letto suoi post a riguardo da queste parti, diventa davvero evidente. Ottimo anche l'apparato grafico con cui la redazione ha impreziosito il pezzo. Insomma, qualcosa che solo pochi anni fa avrebbe stonato ora non solo è fattibile, ma non è neanche forzato.
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  • Topolino #3019

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    Il momento è topico, si potrebbe dire, pur rischiando gli sberleffi di chi noterà il sottile quanto ignobile gioco di parole :P
    Ma di certo Panini Comics che pubblica Topolino, e nelle prossime settimane tutti gli albi Disney da edicola, è un evento di non poco rilievo, nell’editoria fumetti italiana.
    Come normale che fosse, e come preannunciato, non ci sono grosse rivoluzioni nell’assetto del settimanale: a parte il logo Panini Comics (non capisco chi si aspettava il logo scudato, mai usato dalla casa editrice per i fumetti che pubblica, da Marvel a Rat-Man), le uniche vere testimonianze di questo passaggio sono l’editoriale della De Poli, il simpatico servizio sulla spedizione della redazione in quel di Modena e l’annuncio della variant cover e della presenza di questa iniziativa, e di uno stand Disney, già al Romics di questi giorni. Direi che basta, insieme all’iconica cover di Cavazzano, per segnalare a chiunque quel che è successo. Anche perché è chiaro che gli effetti concreti del nuovo editore si vedranno nei prossimi mesi, a partire da Lucca Comics.
    Le storie sono nella buona media solita, con l’eccezione di quella d’apertura che spicca per maturità della trama e per l’ottima veste grafica di Sciarrone. Onestamente mi sa che DoubleDuck sta mostrando la corda già da un po’ di tempo, ma lo sopporto volentieri se mi permette di leggere un Bosco particolarmente impegnato (cita di striscio la crisi economica mondiale, prende una posizione nei confronti degli hacktivisti) e soprattutto se mi permette di vedere Sciarrone alle prese con una storia avventurosa, cattivoni che non si fanno scrupoli e una Kay K da urlo, debitrice in qualche modo tanto di Lyla quanto delle Ugly Duckling, in una via di mezzo deliziosa. DD, almeno graficamente, era stato fin da subito il tentativo di portare il respiro pikappico su Topolino, e in questo senso occorreva vedere in queste storie anche il tratto di due icone di PK come il Pastro e Clax. Il primo si è fatto desiderare, ma un paio d’anni fa è arrivato, ora finalmente anche Sciarrone ha battezzato la serie.
    Per il resto, tutto nella norma: sempre divertente Andiamo al cinema?, e carina Paperino e l’amicizia fittizia, che approfondisce in modo scanzonato e simpatico un tormentone delle moderne storie di Paperinik. Bravo Figus.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • # 3019

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    Un numero storico, questo, che se nei contenuti non ha niente di dissimile a quelli che l'anno preceduto (e, presumo, a quelli che lo seguiranno immediatamente dopo), entra a far parte automaticamente dei numeri da collezione della storia del Topo. L'arrivo della Panini è rappresentato ottimamente dalla bellissima, e credo destinata a divenire iconica, copertina di Cavazzano. Mi dispiace solo per il fatto che la mia copia è una di quella con rilegatura malfatta, e dopo averlo letto interamente mi si sta già "sfaldando". Per questo motivo ho deciso di prendere anche l'edizione variant. Ma veniamo al contenuto.

    DoubleDuck - Unknown (Bosco/Sciarrone): La serie DoubleDuck mi piace moltissimo: con le sue trame avvincenti e molto adulte, la reputo la vera erede morale di PKNA. Anche questa storia non fa eccezione: nonostante non sia nulla di eccezionale, e non si distingua molto dalle altre della saga, basandosi su un "doppio gioco" facilmente prevedibile da chi ha seguito tutta la serie, l'avventura è comunque godibilissima. La sceneggiatura sapiente di Bosco riesce ad appassionare e soprattutto a portare la vicenda su toni molto adulti e maturi: esemplare il finale che in tal senso fa molto riflettere (e discutere). A chi potrebbe "stonare" la discutibile moralità della soluzione finale ([spoiler]l'agenzia decide di chiudere un occhio sul fatto che i soldi rubati alle banche non vengano restituiti, ma donati anonimamente, seppure ad associazioni ambientaliste[/spoiler]), dico: ma dove sta scritto che ogni storia debba per forza trasmettere un insegnamento morale? Da nessuna parte, anzi, ci sta che ogni tanto anche i buoni compiano azioni quantomeno "discutibili" (e bisogna vedere poi da che punto di vista): non trasmetteranno chissà quale moralità ma danno alla storia quel pizzico di realismo che non fa mai male. Un plauso a Bosco in tal senso, dunque, per aver avuto il coraggio di proporre una soluzione finale inaspettata e non banale.
    Capitolo a parte per i disegni di Sciarrone, che ha ormai dimostrato di aver acquisito una piena padronanza del disegno digitale, caratterizzando perfettamente personaggi e sfondi. C'è però da dire che, visto il tono e i caratteri della storia, scatta impietoso il paragone con i disegni che Sciarrone aveva fatto per PKNA, quando ancora usava matita e china: e non si può negare che abbia perso parecchio smalto. I suoi disegni risultano più freddi, con qualche imperfezione e squadratura di troppo, qualche posa o espressione è un po' innaturale e soprattutto Kay K, se confrontata con la splendida Lyla che era il cavallo di battaglia dell'autore ai tempi di PK, sembrerebbe molto sottotono. Nel complesso, comunque, l'apparato grafico risulta gradevolissimo ed efficace, valorizzato anche dagli splendidi colori.

    Wizards of Mickey Legacy - Il vessillo ancestrale (Venerus/Pastrovicchio): Non c'è niente da fare, ormai questa serie si sta sempre più avvolgendo su sé stessa, gli spunti ormai sono finiti e si va avanti per forza d'inerzia. Questi nuovi episodi sono noiosi, pesanti e soprattutto inconsistenti dal punto di vista della trama. Gli stessi protagonisti sono scialbi, mal caratterizzati e quasi inutili ai fini della storia: basti vedere come in questa storia Paperino viene a un certo punto e senza troppe spiegazioni sostituito da Paperoga, e senza che si avverta alcuna differenza. Non sapendo più come fare agire i personaggi, ci si sposta sui draghi, dando vita a stirpi, leggende, caratteristiche che oltre la sfilza di nomi bizzarri e ben poco evocativi purtroppo non vanno. In poche parole, la storia è inconsistente, e non è colpa del povero Venerus che fa quel che può, è proprio la saga che ormai non ha più niente da dire, e la si fa andare avanti come compitino per soddisfare i lettori più giovani. Se non altro Pastrovicchio è molto bravo, ma è il minimo.

    Andiamo al cinema? - Il B-movie (Bosco/Piras): Questa serie di brevi è veramente esilarante, il capolavoro di Bosco. E quel che più colpisce è che non dà alcun segno di star finendo gli spunti, visto che inaspettatamente stavolta se ne esce con questo gioiellino sui B-movies (anche se forse sarebbe più corretto parlare di trash, ma son sottigliezze) in cui si sghignazza dall'inizio alla fine. E a ben vedere anche qui Bosco mostra di rivolgersi ad un pubblico più adulto, visto che non so quanto i lettori più giovani del topo possano sapere di cosa si stia parlando. I disegni di Piras non li ho mai apprezzati molto ma trovo si adattino a perfezione a queste spassose brevi.

    Topolino e l'isola dei delfini (Figus/Marini): Scontato e prevedibile sono i due articoli che meglio definiscono questa storia che ha in sé praticamente tutti i cliché tipici delle avventure di Topolino e Pippo. Lo svolgimento della storia per il lettore più smaliziato è intuibile fin dall'inizio, e tutto va come ci si aspetta che vada, senza guizzi. Dimenticabilissima. I disegni di Marini mi son sempre piaciuti molto ma qui mi è sembrato decisamente sottotono, un po' in difficoltà nel raffigurare i due protagonisti con le corrette proporzioni.

    Paperino e l'amicizia fittizia (Pesce/Held): Il fatto che la vicenda si svolga in gran parte nella mente di Paperino giustifica la sconclusionatezza e l'inconsistenza della trama. Trama che, c'è da dire, all'inizio poteva anche essere interessante e quasi metafumettistica (chi non si è mai chiesto cosa dovesse inventarsi Paperino per reggere il gioco della sua presunta amicizia con Paperinik?), ma nello svolgimento si rivela abbastanza carente e assai sconclusionata. Apprezzabile qualche demenzialità del tutto fuori luogo e per questo divertente (il Godzilla imprigionato nell'iceberg), ma nel complesso nulla di che, peccato. Molto buoni i disegni di Held.
  • Topolino #3020

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    Il "Topo" con Casty si prende sempre.
    Topolino e gli incontenibili Squee è una storia riuscita: resta in equilibrio tra un'avventura urbana di Mickey e un mistero inquietante alla base. Sì, perché gli squee del titolo hanno l'apparenza di simpatici e buffi animaletti, ma avranno un'abilità così particolare da renderli particolarmente temibili, visti gli effetti che possono ottenere. Del resto, [spoiler]il mostro che fa più paura spesso è quello che agisce senza intenzione malvagie...[/spoiler]. Il tratto smaccatamente scarpiano offre tavole rassicuranti, e per quanto riguarda le bestioline permette di caratterizzarle in modo carino e irresistibile. La trama, come detto, regala emozioni nel lettore, perché pur non essendo nulla di "esplosivo" viene raccontata assai bene a livello di interazioni e sentimenti, come il Castellan ci ha abituato.
    Altra perla del numero è Amazing papers - La pattuglia spaziale e il lunatico apatico, col Savini ai testi e Intini ai disegni. L'idea di omaggiare un certo tipo di riviste pulp e fantascientifiche degli anni '50, approfondendo in modo interessante ed inedito il giornale che Paperino Paperotto e gli altri amici di Quacktown leggono fin dalle primissime storie, è molto interessante e viene sviluppata con divertimento e abilità dallo sceneggiatore. L'avventura e breve e farà parte di un ciclo di storie, ma proprio all'interno di questo concept l'autore sfrutta al meglio le potenzialità dell'idea. Intini alle matite è spettacolare, fa un lavoro coi fiocchi e rende molto personale la miniserie (tanto che i nomi degli autori campeggiano sulla cover della rivista tenuta in mano dai ragazzini).
    Per il resto abbiamo la danese di turno, caruccia ma fin troppo banale nel soggetto quanto nello svolgimento, guadagnando punti giusto grazie alla componente grafica di un Fecchi molto in palla, e l'ultimo episodio della new wave dei Wizards of Mickey.
    Bella la vignettona della Ziche e mi piace il carattere citazionoso nell'articolo delle trombe (ecco, se si facessero pezzi del genere partendo da spunti un po' più nobili, sarebbe forse meglio...), così come le pagine editoriali che corredano la storia di Savini.
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  • Segnalo un'interessante intervista alla De Poli su Badcomics.it, dove si chiacchiera un po' della gestione del Topo, del nuovo rapporto Panini, e pure del ritorno di PK.
    E secondo me facendo 2+2 qualcosa si può intuire...
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