[Topolino] Annata 2013

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • "il trend figo": UAO, mi piace. :D

    e a voi la storia è piaciuta?
  • Dunque, la storia è buona. Del resto mantiene esattamente le stesse caratteristiche che hanno reso la serie in questione la migliore in assoluto degli ultimi tempi. Però devo dire di aver preferito Il Fiuto di Pluto in questa quarta triade, sia per originalità d'argomento che per costruzione narrativa, per non parlare delle trovate grafiche. Il vero leit-motiv della serie dall'origine a oggi è stato quello di mostrarci di volta in volta tutte le sfaccettature degli anni 30 sotto ogni punto di vista, cinematografico, musicale, letterario, sportivo, architettonico e via dicendo.
    Stavolta il tema preso in esame era l'avventura e così il decennio è stato coerentemente declinato in modo da mostrarci una summa di quella che era la narrativa avventurosa di quegli anni.
    Il fumetto Disneyano però ha radici che affondano proprio su questo genere, per cui la summa in questione coincide quasi totalmente con il format da cui trae origine buona parte delle narrativa avventurosa Disney. Per cui in confronto alle altre storie l'impatto è stato minore. Sempre alto ma minore.
  • Tere, e che te lo dico affà. :beer:

    Gli anni 30 analizzati al meglio sotto ogni caratteristica, e questo fumettone rende benissimo l'idea dello spirito archeologico-avventuriero del periodo.
    Complimenti, anche per la frecciatina all'anello che alla fine Clarabella NON ottiene ( ;) ).
  • Topolino #2982

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    Grrodon ha scritto:E speriamo che quest'anno il trend figo continui.
    I presupposti ci sono tutti, a dire il vero.
    Prendi questo numero per esempio: sarà già il quinto o sesto di fila, tra quelli che ho comprato, che alla fine non risulta interessante solo per la storia che mi ha spinto all'acquisto ma contiene anche altre storie piacevoli e ben fatte.
    Zio Paperone e la Verde Stagione dei Nipotone (Pesce/Leoni) si rivela una poetica e inusuale riflessione sul sempre complesso rapporto tra Paperone e Paperino e sul carattere del vecchio papero. Ok, non raggiungiamo i livelli di Barks, Scarpa, Don Rosa o di certi Artibani e Faraci, ma Secchi sforna una delle sue cose migliori tra quelle che ho letto. La storia non è priva di pecche (tutt'ora non sono molto convinto delle modalità del [spoiler]ringiovanimento[/spoiler] di Paperone...) ma è costruita bene e i disegni di un Lucio Leoni che non ha affatto perso la smalto completano un ottimo quadro.
    Ma poi anche Zio Paperone e la Grande Caccia dei Trofei (Panaro/Soldati) si difende bene: la costruzione dall'impianto fortemente classica, che riconduce immediatamente il lettore esperto allo stile di Carlo Panaro, qui è perfettamente integrata nel tenore della storia, un progetto decisamente "vintage", di quando le storie a puntate e a "livelli da videogame" dedicate a iniziative de genere erano più frequenti. Una buona prova, un po' meno per i disegni di un Giampaolo Soldati che spesso non mi convince nel suo Paperone. Soldati che poi si riscatta subito nei disegni della muta Paperi Senza Parole - La Torta (Bosco/Soldati), purtroppo non supportata du una sceneggiatura altrettanto valida.
    Meglio l'altrove tanto vituperata Le 12 fatiche (e 1/2) di Pippercole (Michelini/Ferraris), che in quest'episodio tratta del Cervo Volante di Paperoneo. La storia non è niente di che, intendiamoci, ma l'ho trovata interessante e scorrevole, mi ha intrattenuto come immagino l'autore si prefiggesse. E' comunque da notare che il principale motivo di attrazione verso questo prodotto sono i disegni di Andrea Ferraris, che sembrano la fusione tra il Ferraris di 10 anni fa e di quello attuale. Se infatti i suoi Topolino e Pippo non sembrano molto dissimili da quelli che realizzava anni fa, il suo tratto sui Paperi come è noto è da qualche anno influenzato dallo stile Egmont, casa editrice per cui ha lavorato. E' un contrasto strano ma, ammetto, piacevole quello delle vignette con Paperone barksiano e Pippo ferrarisiano ;)

    Ad ogni modo, inutile dire che la storia del numero è Pippo Reporter - La Piuma d'Oro (Radice/Turconi). L'avventura dei coniugi si becca la copertina (ottimamente disegnata da Stefano, che fa un lavoro come sempre eccellente per tutte le 40 tavole della storia :adore: ), il primo posto nel numero ed è pure in 2 tempi! :)
    Il tutto per dare modo a Teresa di raccontare una storia più articolata del solito, dove i protagonisti della serie escono dai confini cittadini per vivere un'avventura archeologica, che richiama Indiana Jones e in genere quell'atmosfera da cercatori di tesori mitologici, con tanto di foresta, leggende e templi misteriosi. Il risultato è una storia sicuramente suggestiva per l'ambientazione esotica, scritta con la solita sapienza e che trova il suo cuore negli affari... di cuore di Horace e Claire. La relazione tra il sindaco e la chiromante raggiunge un nuovo step di maturazione infatti, proseguendo la sottotrama in modo incisivo. La tavola muta con Claire protagonista, il rapporto tra quello che stanno vivendo lei e Horace e la "leggenda" di Re Sal L'Omone (lol) e le due magnifiche tavole finali sono i punti forti di questa avventura, in cui la quest di ricerca sembra quasi fare da contorno: anzi, oserei dire che l'escursione fuori porta dei protagonisti non funziona come dovrebbe, segno che l'ambientazione cittadina meglio si confà agli anni '30 raccontati con gli occhi di un dinoccolato reporter :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Topolino # 2985

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    Il 2013 è iniziato da appena un mesetto e io ho già avuto ottimi motivi per prendere 2 numeri del "Topo". Ok, sembra proprio che l'onda positiva del 2012 prosegua anche in questo nuovo anno. Good.
    E se la scorsa volta l'ottimo motivo era dato dalla nuova storia dei Turconi, ora tocca ad un altro pezzo da novanta attirare la mia attenzione. Ebbene sì, il sig. Artibani è tornato sul settimanale Disney da appena un anno e mezzo e ha già firmato una serie di storie notevoli, ma quella che apre questo numero sembra la migliore di questa new wave.
    Zio Paperone e l'Ultima Avventura (Artibani/Perina) è una lunga storia divisa in 4 parti. Qui abbiamo infatti solo la prima, ma è abbastanza per capire che qui non si scherza affatto. Sicuramente il giudizio finale arriverà solo a fine febbraio, ma questo primo episodio offre subito plurimi motivi di interesse: e no, non sto parlando solo del ritorno sulle scene di Cuordipietra Famedoro, pur apprezzabile come ripescaggio ma che per ora è solamente la mente nell'ombra del grande complotto. Non sto parlando nemmeno degli avversari di Paperone che uniscono le proprie forze contro il protagonista, che per quanto intrigante non è un'idea nuovissima, la usò anche Don Rosa in Qualcosa di Veramente Speciale. Quello a cui faccio riferimento è l'atmosfera che trasuda da questo episodio. Artibani ci restituisce il Paperone grintoso che abbiamo visto molte volte nelle storie di Carl Barks e di Romano Scarpa, quello che quando subiva dei pesanti colpi si rimetteva subito in piedi e contrattaccava. Ma anche quello che conserva un pizzico di sentimentalismo verso la propria vita e i propri sacrifici. Con semplici pennellate, con poche situazioni messe in scena l'autore riesce a dare la sua idea di Paperone, fedele a come la tradizione ce l'ha restituito. Poi, non pago, lo colloca all'interno del sistema finanziario e borsistico che domina l'economia del mondo reale e che, volendo rendere plausibile la storia, era inevitabile immettere nel dramma.
    Lo sceneggiatore romano ribalta quindi ogni rischio possibile nel maneggiare una "bomba" come il ritorno di un vecchio villain, accoppiandolo addirittura con Rockerduck: non si fa prendere la mano e usa Cuordipietra in modo funzionale a quello che vuol raccontare, cioè quella che potrebbe essere davvero l'ultima avventura del magnate paperopolese. L'abilità di scrittura di Artibani è evidente sia nel muovere ogni personaggio sia nel gestire la trama e i suoi passaggi: il lettore arriva davvero angosciato all'ultima tavola, dove tutto sembra perduto. Certo, Paperino stesso richiama lo stereotipo delle loro avventure in cui "risolveremo anche questo guaio, vedrai! Non è quello che facciamo sempre?", ma resta difficile immaginare il come, vista la ancora lunga durata della storia.
    Non credo di essere nel torto nel definire fin d'ora Zio Paperone e l'Ultima Avventura l'esatto equivalente paperoniano di quello che fu qualche anno fa Topolino e il Mondo che Verrà di Casty: entrambe storie in 4 tempi su 4 numeri consecutivi di "Topolino", entrambe vedono il ritorno di un antico villain, entrambe raccontano di un grave pericolo che si risolverà inevitabilmente attraverso una lunga avventura. Sono elettrizzato.
    I disegni sono opera di Alessandro Perina, che negli anni '90 e nei primi 2000 era uno dei miei preferiti della "nuova generazione": onestamente l'ho sempre trovato migliore sui Topi, ma anche sui Paperi era molto bravo. Qui riconferma il suo talento, a partire dalla splendida cover per arrivare a Famedoro, davvero fedele al ritratto barksiano. In realtà in alcune vignette ci sono particolari che appaiono meno curati, ma in generale la storia è disegnata davvero bene e ormai da tempo lo stile di Perina si è affrancato da quello di Cavazzano, di cui comunque rimane l'ispirazione, per trovare una strada sua e riconoscibile. Aspetto anche da lui grandi cose per i prossimi episodi.

    Il resto del numero non si limita a brillare di luce riflessa, ma contiene ancora roba molto buona! Indiana Pipps e l'Accordo Diabolico (Sarda/Urbano) per esempio è interessante perché sembra essere il prototipo di quello che avrebbe potuto essere un ipotetico IPNA: Indiana che riceve missioni e aiuto da parte di questi fantomatici Custodi del Mistero, l'avventura da compiere con la ragazza carina al fianco, pericoli su scala mondiale/segreta/complottistica e la non necessità di avere la ripetizione dei soliti cliché come la Gippippa o Kranz, e nemmeno i tipici scenari da giungla. Peccato che l'esperimento è poi minato da alcune ingenuità come il cattivo (Malvagius?!? serio?) o come l'inizio della storia, che pare preso paro paro dagli intro della P.I.A. Peccato, ma nel complesso la storia è buona, come i disegni del bravo Urbano.
    E-Blog - Ricordi Ramificati (Pesce/Perissinotto) è una storia caruccia, io trovo simpatica l'idea di strutturare le tavole come lo schermo di un pc che visualizza il blog delle paperette, e l'avventura di stampo ecologista ci sta. Simpatica, così come lo risulta per motivi diversi Umperio Bogarto e la Ricerca della Luna Perduta (Sarda, D'Ippolito), in cui tornano in azione la coppia di scalcinati detective Umperio e Paperoga. Il canovaccio è lo stesso delle avventure standard del duo, ma è sempre divertente la commedia degli equivoci che si imbastisce ogni volta che i due accettano un caso. Mooolto interessanti nel loro essere "schizzati" ed estremi i disegni di D'Ippolito.
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  • Il sentore lo si avvertiva da tempo: questo 2013 sarà un anno artibanico. E ne vedremmo delle belle.
  • Non so se sarà un anno artibanico ma intanto ringrazio per i bei commenti alla storia.
    Altri racconti sono in arrivo, speriamo possano trovare la stessa accoglienza! :)
  • Non ho completato la lettura del numero, ma volevo semplicemente commentare "L'Ultima Avventura" di Artibani e Perina.
    Ragazzi, io ho trovato questa prima puntata grandiosa. Compro raramente il Topo, e negli ultimi, credo, sei mesi (se non di più), l'ho fatto solo per leggere storie di Artibani, autore che adoro. E nemmeno stavolta mi ha deluso.
    Si parte subito in quarta, in quella che secondo me sarà un piccolo capolavoro di saga. Artibani riesce a trasformare un soggetto di per sè non innovativo (l'alleanza tra i nemici l'abbiamo già vista in altri autori, specie il Don) in qualcosa di intrigante, emozionante e ben gestito. Si sente l'afflizione di Paperone, si sente tutta, ma si avverte ancora di più la sua indole combattiva, il vero spirito del multimiliardario, quello che a volte viene travisato da altri scrittori. Artibani è abilissimo non solo nel caratterizzare lo zione, ma anche i suoi nemici: su tutti, Famedoro, che è un vero e proprio piacere vedere sulla pagine del Topo. Questa storia potrebbe essere sul serio l'ultima avventura di Zio Paperone; io stesso non riesco a immaginare come si sbroglierà l'intreccio. Una storia che mi rammenta i migliori autori del passato, e non è poco: si percepisce chiaramente la dedizione che Artibani ha impiegato nella stesura della trama.
    Le citazioni alla $aga donrosiana e Amelia e Famedoro disegnati secondo i canoni stilistici Barksiani (la prima mentre esclama la celeberrima frase del suo esordio) mi hanno mandato in brodo di giuggiole. I disegni di Perina li ho trovati ottimi, così come i colori.
    Sono davvero soddisfatto, so che si dovrebbe giudicare solo alla fine, ma le premesse per il gioiellino ci sono tutte, eccome se ci sono!
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  • Non compro più Topolino da anni (sapete com'è, ad un certo punto ho voluto provare cose nuove) ma ,spinto dai vostri commenti, ho deciso di dare un occhiata a "Zio Paperone e l'ultima avventura": bella storia, il tema non è originalissimo, ma è ben studiato in questo ambito. Una sorta di versione Disney di "Acts of Vegeance" e "Devil Reborn".
  • Riguardo "Zio Paperone e l'ultima avventura": non mi soffermo a commentare la storia in sè perché preferisco leggermela tutta prima; invece, i disegni non mi sembrano molto all'altezza. Cioè in generale sono buoni, ma ogni tre per due vi sono errori o cadute di stile. Boh, avrei preferito un altro disegnatore.
  • Topolino #2986

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    Metti un "Topolino" di metà febbraio con la compresenza di due degli sceneggiatori Disney più forti del momento, e non c'è Carnevale o San Valentino che tengano!
    La supereroistica/superfiga copertina annuncia infatti la storia Paperinik, Paperinika e la Romantica Vendicatrice (Gagnor/Mangiatordi), che è un mix di tante cose. E' una storia semplice semplice, una standard adventure di Paperinik, ma in più c'è la presenza di Paperinika, che rimane sempre una rarità sul "Topo" per quanto negli ultimi anni alcune storie moderne non hanno mancato di riportarla occasionalmente sulla scena. È una storia che di base sfrutta il cliché del raggio che colpisce una persona e la trasforma in qualche modo, ma poi abbiamo una sceneggiatura in cui non mancano le finezze, la componente d'indagine dei due supereroi protagonisti, l'interazione tra le identità segrete e i rispettivi alter ego, l'azione e un pizzico di mistero. È una storia che prende spunto dal tema "romanticismo" ma lo usa solo come pretesto non invasivo.
    Il risultato finale è quello di una storia davvero ben gestita, in cui le battute e le gag sono sempre mirate e dove non manca la componente action. Queste due anime di mescolano tra loro in maniera molto armonica, e questo anche grazie al comparto grafico che non esisto a definire da urlo. Oh, io di Mangiatordi non avevo più visto disegni da un po', e me lo ricordavo bravo, ma non così tanto! Le tavole rompono la classica gabbia ripetutamente, le vignette strabordano, i personaggi pure, la costruzione della tavola risulta ogni volta fantasiosa, coraggiosa e funzionale alla scena ritratta, le tavole con sfondo nero anziché bianco (che contribuiscono a dare tensione e atmosfera) abbondano. In tutto ciò ogni volta che c'è un primo piano sui Paperi scatta la cura per il becco e lo sguardo, e i campi lunghi sono una gioia per gli occhi, per come viene ritratto lo sfondo e il personaggio su di esso. Davvero un lavoro con i fiocchi, anche nella ricercatezza del costume della nuova eroina di Paperopoli.
    Direi che questa prova risponde ai dubbi di tutti quelli che temevano che uno sbarco di PK su "Topolino" appiattisse le storie dal lato grafico.

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    D'altro canto, per quelli che si preoccupano dal lato contenutistico, inviterei ad osservare con attenzione la seconda puntata di Zio Paperone e l'Ultima Avventura (Artibani/Perina), che conferma assolutamente tutte le alte aspettative generate la scorsa settimana. Lo Zione che ci restituisce Artibani subito dopo il colpo gravissimo infertogli dai suoi avversari è solo inizialmente e apparentemente avvilito e sconfitto moralmente. L'autore dimostra di conoscere perfettamente la psicologia del vecchio papero, e soprattutto la sua umanità. Il suo lugubre sconforto è un momento di passaggio obbligato, di accettazione del tracollo subito, prima del momento in cui c'è da rimboccarsi le maniche e da risalire la china. Quel momento dev'essere una scossa forte, non un "Papersera" che diventa un "Rockersera", per dire, non l'appoggio di parenti e amici (che pure sono importanti, e Artibani è ancora una volta abilissimo nell'andare oltre i soliti cliché in cui sono imprigionati i personaggi Disney e a mostrarceli preoccupati e solidali con Paperone e nipoti - vedere il comportamento di Gastone per capire cosa intendo). Lo stimolo dev'essere qualcosa di grosso, che colpisca il cuore stesso di quello in cui Paperone crede, e la temibile coppia Famedoro-Rockerduck gliela fornisce prontamente.
    Cuordipietra ha modo stavolta di essere più presente che nella prima puntata, e dà modo al lettore di rivedere il personaggio in tutta la sua perfidia e acidità, riuscendo a distinguersi bene dalla cattiveria del pivello in bombetta. Le strategie per accattivarsi le simpatie della gente dimostrano l'attenzione dello sceneggiatore a fenomeni tanto cari ai meccanismi della politica di sempre, denudandoli della loro ipocrisia con quella satira leggera e pungente che fa tanto bene leggere su "Topolino".
    L'inserimento del tutto logico di Paperinik e la scena delle dimissioni di Battista e Miss Paperett contribuiscono a dare quel tocco di credibilità a tutta la vicenda, è bello vedere come Artibani abbia studiato le plausibili reazioni dei vari paperopolesi in un tale frangete; la quest iniziata nelle ultime tavole, di contro, pigia l'acceleratore sull'avventura più genuina per Paperone.
    Alessandro Perina risponde "presente!" a questo mare magnum di stimoli e realizza tavole molto ma molto buone. Qualche sbavatura a ben vedere la si trova in alcune occasioni, ma in generale il disegnatore ci restituisce una prova migliore di quella della già buona prima puntata, il che è molto positivo. Quando la vignetta si focalizza sui volti dei personaggi, poi, tutta la loro espressività esplode e l'autore ha modo di mostrare la sua abilità. Complimenti.

    Il resto del numero non brilla eccessivamente, ma si attesta comunque su una buona leggibilità. Spicca sicuramente la danese Paperino e i segreti di Acquanera (P&C McGreal/Cavazzano), se non altro per gli splendidi disegni di un Cavazzano davvero al top della forma, come spesso risulta nelle storie pubblicate per la Egmont (vedi l'inedita inserita nel suo "Disney d'Autore"). Ma oltre alle ottime tavole del Maestro, abbiamo una sceneggiatura comunque molto interessante, dove i coniugi McGreal costruiscono bene la tensione e l'aura di mistero attorno al paesello dove finiscono Paperino e nipotini. Certo, la soluzione finale è banalissima, ma la storia rimane comunque molto buona. Spiace invece rilevare come Il Re del Klondike, che negli episodi precedenti apprezzavo molto, con questo Spiumatura Rapida (Martignoni/Milano) ha un brusco calo, con una sceneggiatura che mi è parsa inizialmente una mera replica di quanto già visto nelle precedenti storie del ciclo, e che nello svolgimento si è poi dimostrata abbastanza confusa.
    Per quanto riguarda il sesto episodio delle Fatiche di Pippercole di Michelini, invece, riscontro una certa delusione per quanto riguarda la costruzione della trama, troppo assurda e poco coinvolgente. Peccato, visto che l'unico capitolo che lessi di questo ciclo non mi era affatto dispiaciuto, ma stavolta mi è parso avere poco da dire. Belli invece i disegni di Ferraris.
    Simpatico infine il graphic journalism dedicato al Festival di Sanremo e a Malika Ayane in particolare. Nota di demerito, invece, per il pezzo sui Finley: dare spazio anche alla musica italiana che non sale sul carrozzone del Festival --> lo stai facendo nel modo sbagliato :P
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  • Paperinik, Paperinika e la romantica vendicatrice è una storia strana: mi è abbastanza piaciuta, perlomeno fino al finale. L'ultima vignetta, devo dire, mi ha un po' destabilizzato. Gagnor costruisce la "super" new entry con molta abilità, si tratta di un personaggio interessante e l'impostazione registica è decisamente all'altezza, con tavole organizzate di volta in volta in maniera diversa, a seconda della dinamicità richiesta o di altre particolari esigenze narrative. Molto graditi in particolare i filtri neri sovente usati come sfondo delle tavole. Con tutto ciò sul piatto, non ho potuto fare a meno di pensare a PKNA, ed effettivamente tale storia non deve invidiare nulla alla serie sul fronte grafico: Mangiatordi è semplicemente sensazionale. Altre prove di questo tipo ed entrerà di prepotenza nell'Olimpo dei miei disegnatori Disney preferiti contemporanei. Davvero bravo. Peccato per il finale,

    SPOILER

    Brigittik è un nome orribile...

    SPOILER

    Ah, elogio a Roberto anche per il lavoro svolto sul rapporto parallelo tra loro e le controparti super di Paperina e Paperino. Zio Paperone e l'ultima avventura è invece semplicemente splendida. La seconda puntata rinnova e conferma le grandissime aspettative create nel primo, scoppiettante episodio; la trama è sempre più intrigante, e l'attesa è davvero spasmodica. La parola d'ordine di questa saga è senz'ombra di dubbio "realismo": l'Universo Disney si comporta esattamente come se fosse reale, gli accadimenti sono realistici, le reazioni dei personaggi sono realistiche, i sentimenti e le emozioni provate dai protagonisti sono realistiche e rese davvero molto bene. L'intera avventura è poi condita da ottime gag, ma non in misura tale da snaturare il clima drammatico della trama. Colpo da Maestro di Artibani, in particolare, la sottile satira politica incarnata dai comportamenti di Famedoro e Rockerduck, e l'apparizione di

    SPOILER

    Paperinik (inaspettata, ma assolutamente gradita: il realismo è ancora più tangibile, mica come in altre storie in cui, se Paperino ha un problema, pare essersi dimenticato della sua seconda identità).

    SPOILER

    I disegni di Perina sono buoni, è abile in particolare nel rendere le espressioni devastate di Paperone, ma per una sceneggiatura di tale levatura avrei preferito, per gusto personale, uno Sciarrone, un Pastrovicchio e un Cavazzano: sarebbe stato da orgasmo a ogni vignetta. Non a torto credo si debba fare un doveroso parallelismo con il capolavoro di Frank Miller Devil: Rinascita. Applausi ad Artibani. Spero uscirà il volumetto singolo della saga, non me lo lascerei sfuggire. Per il resto, due riempitive senza infamia e senza lode, e la straniera Paperino e i segreti di Acquanera si rivela un buon thriller ma sviluppato un po' maldestramente dai coniugi McGreal. La situazione, parecchio interessante verso metà lettura, si risolve troppo velocemente e troppo a tarallucci e vino. A risollevare il tutto, i sempre impeccabili disegni del Maestro Cavazzano. Vorrei inoltre elogiare anche le rubriche, non solo di questo numero ma anche del precedente: alcune sono frivole e inutili, per carità, ma altre anche molto interessanti. Dopotutto, il Topo è una rivista per tutti, e quindi è giusto e normale che sia così. Mi piace parecchio la strada che sta intraprendendo il Topo, che si continui su questa via!
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    Tra l'altro guardate che bella! Bei tempi per lo Zione... :)
  • Vito ha scritto:Immagine

    Tra l'altro guardate che bella! Bei tempi per lo Zione... :)

    E' la copertina dell'ultimo episodio? =O
  • Yep... Quel logo, quei colori e quella composizione mi hanno proprio fatto un bell'effetto anni 90. :) Perina si conferma un eccellente illustratore (vedasi cover de I Mitici Disney).
  • Non ho presenti le copertine de I mitici Disney ma è buona sì: la composizione è semplice ma in generale rende bene, imho sia per i colori che per le espressioni dei due personaggi.
    Pure quella del primo episodio è figa: anche lì semplice ma efficace.
  • Vito ha scritto:Immagine

    Tra l'altro guardate che bella! Bei tempi per lo Zione... :)
    Splendida davvero! :D
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  • Peccato per l'ultima copertina, Paperino sembra un ciclope >.>
  • Topolino #2987

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    Zio Paperone e l'Ultima Avventura (Artibani/Perina).

    Cos'è?
    La terza parte della lunga ed epica storia con Paperone protagonista.
    La prima storia di questo numero.
    Il fiore all'occhiello dell'attuale gestione di "Topolino".
    Non sforzatevi a trovare la risposta esatta, lo sono tutte. Francesco Artibani non delude nemmeno in quello che poteva essere il capitolo più delicato per quanto riguarda il momento in cui è arrivata la trama. Narrativamente ci troviamo infatti nel momento in cui l'attuale, per quanto anomale, status quo si è stabilizzato e questo rischia di portare a lungaggini, side-story poco ficcanti o comunque a pagine senza mordente, con il lettore in attesa della conclusione. Lo sceneggiatore romano dribbla tale pericolo e lo fa assecondando lo status quo, prendendo sì una retta tangente rispetto alla trama principale (l'avventura sottoterra di Paperone e Paperino, sia nella prima parte con la quest per Amelia, sia nella seconda con Terrini e Fermini) per poi rivelarsi invece essere parte del complotto ordito ai danni del magnate paperopolese, in modo imprevedibile ed intelligente. Il ripescaggio degli esseri rotolanti non risulta infine nemmeno forzato come si potrebbe credere: come trovava giustificazione logica la comparsa di Paperinik nello scorso episodio, una volta che casa di Paperino viene "assediata", se Paperone si ritrova al centro della Terra è logico che possa incontrare nuovamente i personaggi inventati da Carl Barks (oltre ad essere un'utile stratagemma per permettere a Paperone di muoversi rapidamente e gratuitamente per il mondo ;) ).
    C'è forse meno spazio per Cuordipietra e Rockerduck, ma le vignette in cui li vediamo sono funzionali al mostrarci l'approccio dei due ricconi verso questo momento a loro favorevole.
    Alessandro Perina mantiene il suo buonissimo stile, con gli alti e bassi già evidenziati nelle scorse puntate, ma continuando a fornire un lavoro qualitativamente degno di complimenti :)

    Il resto del numero offre, come degne di nota, almeno altre due storie: Topolino e il Canto delle Sirene (Figus/Panaro) è una sorpresona, ho sempre considerato Figus uno sceneggiato buono ma abbastanza nella media mentre qui sforna una storia decisamente godibile, dal sapore fortemente castyano per uso dei personaggi, ambientazione e gusto dell'avventura. Qualche sbavatura qua e là ma nel complesso una gran bella storia, anche ben disegnata. E poi c'è Archimede e il Concorrente dal Passato (AA. VV./Lucci) che è davvero buona, un'avventura diversa dalle solite che mostra di capire bene il personaggio di Archimede, mostrando le sue caratteristiche comportamentali ed usandole per ideare una trama intelligente, ben gestita e scritta in modo coinvolgente. Andrea Lucci un drago alla matita.
    Segnalo poi l'analisi burlesca del genere "cappa e spada" per Andiamo al Cinema? di Bosco e Barbaro e una storiellina dimenticabile con Paperino e Paperoga.
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