[Disney] Paperinik Appgrade

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Nessuno ha nulla da dire su questo numero?
    Io sono rimasta non poco delusa da come è disegnata Xadhoom...
    Artibani ha annunciato che la sua serie darà pubblicata in 4 puntate su "topolino", dunque dovr(emo)ò abituarmi, mi sa.
    Bella la cult, non l'avevo mai letta.
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    ‘Sto numero di Paperinik Appgrade mi sconcerta un po’.
    Mi sconcertano le storie ristampate: credo di non aver voglia di parlare di nessuna di esse, visto che vanno dal leggibile al dimenticabile. Nessuna supera la “lettura da treno”, storie anche simpatiche se vogliamo ma che non lasciano nulla dopo l’ultima tavola, ricorrendo a stilemi narrativi triti e ritriti.
    La cult… anche! Bellomi, come fa giustamente notare Valerio nell’introduzione alla storia, cerca di tenere il piede in due scarpe ricalcando da una parte il mood martiniano e dall’altro mostrando la versione di Paperinik che prenderà piede di lì a poco, quella del vigilante di Paperopoli impegnato a proteggere la città. Il risultato non è dei migliori, la storia “sa di poco” e alla fine non rimane molto nella mente e nel cuore del lettore, che inevitabilmente ha visto un’ennesima variazione sul tema di quelle 2-3 idee base per le avventure del papero mascherato.
    Poi c’è il penultimo episodio di Universo PK… Tito non mi sconcerta mai completamente, infila sempre quelle finezze che rendono comunque le sue opere degne di attenzione. Nella fattispecie, Non è mai troppo tardi riprende la figura di Xadhoom accennata un paio di episodi fa (auspicavo non fosse una comparsata gratuita e fine a se stessa, e fortunatamente così non è stato) e mette in scena, ad un certo punto, un’inedita lotta in cui Paperinik, Xadhoom e il Razziatore si alleano contro gli Evroniani. Lo scontro è breve, ma interessante. Ben gestito soprattutto il collegamento con il precedente episodio e gli “affari in sospeso” che il Razziatore sente di avere con Paperinik, ma… anche così, trovo pretestuoso in un’avventura tutto sommato breve (100 tavole, certo, ma per quello che si vuol raccontare non sono tante quante sembrano) l’inserimento del Razziatore, che complica le cose. Ora mancano solo 20 tavole per concludere la trama, e Paperinik deve vedersela sia con il cronauta che con i vampiri succhia emozioni.
    Oltre a questo, può anche avere un sapore citazionistico e amarcord ripetere la scena della trappola a Xadhoom e Paperinik in modo quasi identico… ma c’era davvero bisogno di riprendere in modo pedissequo le frasi dei personaggi coinvolti?
    Insomma, luci e ombre di un progetto che rimane comunque interessante ma che invece di invece di diradare alcuni miei dubbi col progredire della vicenda, li lascia ancora intatti ad un passo dalla sua conclusione.

    E dunque, in conclusione, la cosa migliore del numero sono la sempre spettacolosa cover del Freccero e l’articolo del buon Cirillo che, in maniera più riuscita degli scorsi numeri, riesce a raccontare il background pikappico del personaggio di turno e delle situazioni viste nella lente distorta della dimensione parallela di Universo PK.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Non è garbato eccessivamente questo numero, la storia pikappica ha un po' di alti e bassi... e i bassi mi duole dirlo ma riguardano proprio l'introduzione di Xadhoom, innanzitutto, è troppo out of the character, decisamente poco incazzata per i suoi standard (vederla con gli occhi rilassati e non corrucciati fa decisamente impressione...), la sua storia [spoiler]è ridotta ad uno spiegone/bignami, insopportabile, che per il lettore che non ha mai messo mano al numero 03 di PK risulterà certamente indigesto...[/spoiler], insomma il genere di scivoloni che non mi aspetto da Faraci... capisco la limitazione delle 20 pagine, ma nei numeri precedenti questo limite era stato aggirato con dei buoni escamotage... per il resto [spoiler]divertenti come sempre le gag, l'apparizione a sorpresa del Razziatore, che reclama PK per sè salva la storia per quanto mi riguarda, oltretutto confesso che avrei sempre voluto vederlo in una storia con la nostra xerbiana preferita... peccato solo per la brevità del tutto... ma vabeh[/spoiler]

    Per il resto, le storie sono gradevoli, niente di speciale però, non ho letto tutte le date, ma alcune sprizzano fine anni '90 inizio 2000 da tutti i pori... la storia cult l'avevo letta molto tempo fa... ne avevo un buon ricordo comunque e rileggerla è stato piacevole!
  • Ma quanto è forzato l'inserimento del Poche ragazze da queste parti? Una pagina intera di dialogo insensato (da quando ragazza è sinonimo di potenza?) sprecata per prepararla, e non fa nemmeno ridere. Babba bia.

    Comunque sì, l'episodio più fiappo di quelli letti finora, anche per i motivi detti da Mxyzptik; peccato perché prima di questo c'era un buon equilibrio, speriamo la miniserie si riprenda nel finale.
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  • Pk non propone "ragazza" come sinonimo di "potenza", dice che proprio perché "potere" e "potenza" sono due sinonimi è meglio sostituirne uno con un'altra parola... CASUALMENTE "ragazza". Sì, è comunque forzata, ma almeno non è un nonsense.

    Quello che non ha senso, piuttosto, è che Paperinik non si ricordi del Razziatore, visto che è solo stato mandato indietro nel tempo.

    Per il resto quoto le vostre impressioni, Xadhoom irriconoscibile graficamente e caratterialmente. [spoiler]Il Razziatore[/spoiler] stereotipone sul finale è stato un po' brutto a vedersi.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Quello che non ha senso, piuttosto, è che Paperinik non si ricordi del Razziatore, visto che è solo stato mandato indietro nel tempo.
    Beh, ma se il razziatore riporta il tempo indietro a prima che s'incontrassero ha senso eccome. Nel secondo riavvio invece paiono ricordare sia lui che Xadhoom, perché li ha evidentemente incorporati nel viaggio.

    Sulle poche ragazze... direi poche idee a casa di Tito :P
  • Ma nello scorso episodio si vede benissimo che manda indietro Pk ed Angus e c'è pure una dida che lo conferma.
  • Solo io penso che il PRDQP sia stata una delle cose più piacevoli di questo numero? :) un bell'occhiolino ai vecchi pkers.
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    Finalmente siamo arrivati al “gran” finale di Universo PK, e ci si può fare un’idea non solo di questo singolo, ultimo episodio ma di tutto il progetto faraciano.
    Progetto che, proprio in Tornando Indietro, trova comprese quelli che sono stati i difetti complessivi: eccessiva compressione del racconto, citazioni poco integrate nella narrazione, ironia non sempre riuscitissima. Di contro, abbiamo comunque delle buone intuizioni, parlando di questo episodio: l’alleanza tra Paperinik a Razziatore, gli scrupoli e il successivo intervento di Xadhoom, alcune gag sull’incrociatore evroniano… sono scene simpatiche e anche ben costruite, nonostante siano impiantate in un insieme che scricchiola in vari punti.
    L’idea di partenza era molto buona: un what if dal taglio comico che da un lato presentasse questi personaggi ai neofiti e dall’altro strizzasse l’occhio ai fan era un’intuizione forte, ma purtroppo il risultato finale per quanto mi riguarda non è stato dei migliori, offrendo una storia dal ritmo narrativo troppo spezzato, con cambi di strada a volte stranianti (la parentesi in compagnia di Angus Fangus, poi repentinamente abbandonato, per fare un esempio) e una gestione complessiva che non mi ha convinto. Non so se sia successo in fase di realizzazione, ma se questo mese volete leggere qualcosa del Faraci disneyano e chiedete un consiglio a me, io vi dirotto su Topolino Black Edition e il Paperinik di maggio non ve lo cito nemmeno.
    Già meglio il fronte grafico, con Vitale Mangiatordi e Paolo De Lorenzi che se la cavano egregiamente nel realizzare tavole che rompono la gabbia e personaggi del mondo pikappico. Qualche incertezza e sbavatura a dire il vero la si può riscontrare, ma nel complesso siamo su un buon livello qualitativo.
    Abbastanza pretestuoso il servizio in coda alla storia: poteva essere l'occasione per tirare le fila della miniserie, invece si scimmiotta la gag degli errori fuori scena.

    Sul fronte ristampe, il disastro. Anzi, il disagio, proprio, quello che provo da lettore a sorbirmi improbabili trame fantasy, un Dossi assurdissimo che realizza tavole da WTF, spunti già visti e avventure improbabili. Meritava davvero una ristampa la storia del salta-tempo, o l’ennesima in cui Paperinik viene usato a sua insaputa per una pubblicità? Quest’ultima, peraltro, con la svolta finale lol, e ben poco attinente col resto dell’avventura. Vabbè.

    Per fortuna che arrivano Pezzin e Cavazzano a risollevare il morale: è sempre bello rileggere la Marcialonga Furtiva, divertentissima storia con un bel Paperinik, e dove la spigliatezza narrativa dell’autore si sposa perfettamente con lo stile techno del Cavazza del periodo. Interessante l’introduzione di Valerio, che con l’osservazione sul fatto che i Bassotti sono i veri, sfortunati protagonisti della storia e che il lettore in qualche modo li spalleggia, getta nuova luce sull’avventura.

    Considerato che con l’arrivo di Pezzin inizia una nuova era nella storia del personaggio, che Universo PK è finito e che le ristampe sono quelle che sono, prenderò ancora il prossimo numero della testata per vedere cosa sforna Sisti, e poi concluderò (stavolta davvero) la mia esperienza dell’Appgrade.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto:Considerato che con l’arrivo di Pezzin inizia una nuova era nella storia del personaggio
    Sto gran cavolo, mi hanno già assegnato le prossime quattro schede introduttive e hai solo ed esclusivamente martinate in due tempi a mitraglietta.
  • Dico solo: la Xadhoom di questo reboot esteticamente mi fa cagare a spruzzo, citando il buon diretùr del Sollazzo.
    Ma poi, nella prima scena di questo numero, compare una versione fighissima, con quell'eye-liner attorno agli occhi che la rende più kickass della Xadhoom originale, qualcosa di sbalorditivo.
    Poi, qualche pagina dopo, torna la Xadhoom sciapa con gli occhioni a palla.
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  • Leggi l'editoriale.
    Lorenzo Breda
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    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • L'eyeliner stara pure benissimo a Xadhoom, ma la verità è che in questa mini serie il personaggio è stato rappresentato graficamente in modo mediocre, al punto che non fosse per la tuta in certe vignette non parrebbe nemmeno lo stesso personaggio. Il ché è pure strano, perché per il resto Mangiatordi e De Lorenzi hanno fatto davvero un ottimo lavoro, sia nell'alternare le tavole dalla struttura classica a quelle a gabbia libera tipiche di PKNA/PK2, sia nel modo in cui personaggi e situazioni pikappiche nei contesti del Paperinik classico.
    Quanto all'aspetto narrativo, mi ritrovo con l'analisi di Bramo. Anch'io trovo che la storia si sia un po' persa per strada, probabilmente per via della tanta carne al fuoco condensata in un numero di tavole evidentemente ristretto (credo che il passaggio di Angus sia un po' l'emblema di tutto questo). E tutto questo si riflette anche nel finale, dove la risoluzione del tutto avviene in maniera affrettata e che fa inarcare qualche sopracciglio (cioè, alla fine bastava solamente spedire indietro gli evroniani per poterli sconfiggere? Seriamente?). Insomma, la mia idea è che qualche tavola/episodio in più non avrebbe fatto che bene per un migliore sviluppo della storia.
    Detto questo non mi sento di bocciare questa mini serie, che mi ha comunque dato dei momenti di buon intrattenimento e alla fine è anche questo che conta (considerato anche il fatto che non si poneva come continuazione di alcunché ma come un semplice what if, appunto). Ora vedremo il mese prossimo cosa farà Sisti, in attesa del ritorno, quello vero, di PK sulle pagine del Topo.
  • Paperinik Appgrade #21

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    L’editoriale di Valentina De Poli ben spiega la funzione dell’inedita di questo ventunesimo numero di Paperinik Appgrade: trattasi di una storia-ponte. Questo si vociferava da tempo, fin da quando si è saputo che dopo l’ultimo episodio del faraciano e deludente Universo PK ci sarebbe stata un’ulteriore storia ambientata in questa dimensione parallela, con Alessandro Sisti alla sceneggiatura.
    Solo che inizialmente io pensavo ad una delicata operazione che facesse da ponte tra Universo PK e il ritorno ufficiale del pikappero su Topolino, invece il ponte è tra Universo PK e La Macchina del Fangus, nuova miniserie ambientata in questa realtà che inizierà dal prossimo numero del mensile e che sarà scritta proprio da Sisti.
    Tutti questi ragionamenti, però, sono accessori: il succo del discorso è che Paperinik e i conti con le realtà è una gran bella storia, che pur nello spazio limitato della sua ventina di tavole riesce ad imbastire un’avventura vivace e avventurosa a base di viaggi nel tempo, realtà alternative e avvincenti scontri (e alleanze) tra Paperinik e il Razziatore. Non è proprio come leggere dei due personaggi sulle pagine di PKNA, d’accordo, ma l’impressione è che Sisti si sia divertito molto a ricreare quel respiro nella storia, e il risultato è più che buono.
    Il ponte con la miniserie su Fangus è piuttosto labile, comunque: giusto alcuni accenni con la presenza del giornalista e con alcuni dialoghi e situazioni che fanno intuire come il nostro neozelandese preferito avrà modo di dar filo da torcere all’eroe mascherato. L’ultima tavola, piuttosto, non è affatto rassicurante, con quel riferimento di Archimede al fatto che sembrino non esserci più dimensioni parallele al di fuori della loro… che però è quella farlocca! Vien da chiedersi il perché di questa considerazione proprio ad un mese dal ritorno di PK nella dimensione vera, che è la nostra. Sono piuttosto perplesso…
    Non perplesso, ma strabiliato mi lasciano invece i disegni di Francesco D’Ippolito, che fa un lavoro davvero sopraffino superando in un colpo solo il già buon lavoro fatto negli scorsi numeri da Mangiatordi e De Lorenzi: costruzione delle tavole coraggiosa e funzionale al racconto, un Paperinik dalle pose plastiche, dinamiche, da vero supereroe tosto, un ottimo Razziatore, un Paperone disegnato in maniera fantastica… e la prima tavola è sensazionale. Insomma, un lavoro grafico di primordine, che non avrebbe sfigurato sul PKNA dei bei tempi andati. Complimenti davvero al Dippo, che dimostra nell’intervista presente in coda alla storia di essersi impegnato e appassionato a questo lavoro :)

    Lo spazio cult vede tornare l’affiatata coppia Guido Martina/Massimo de Vita con Paperinik e il marchingegno della Lu.Para, e non ho niente da aggiungere a quanto ottimamente scritto da Valerio nella sua introduzione alla storia: Martina torna con i temi a lui cari, le caratterizzazioni dei personaggi a cui ci ha abituato e un plot che attinge direttamente ad atmosfere e situazioni simili già messe in scena in passato, ma in modo sempre gradevole grazie alla sceneggiatura frizzante.
    Noto invece un salto qualitativo visibile nel tratto di de Vita, che specie in alcuni espressioni e pose di Paperinik e Paperone pare aver raggiunto una sicurezza stilistica maggiore.

    Sulle altre storie è meglio non dire nulla. Una selezione da far spavento. Segnalo inoltre l’oltraggiosa scelta di ripubblicare Paperinik in: missione vacanze, una storia che oltre ad essere piuttosto insulsa e umiliante per la figura del protagonista, è stata pure già ristampata su Appgrade #10, l’anno scorso. Eccheccavolo, su!

    Ciò detto, come anticipato il mese scorso, confermo che la mia avventura con l’Appgrade termina qui. La miniserie di Sisti mi incuriosisce, ma non tanto da farmi continuare l’esborso mensile, che di per sé non è alto ma sommato a tutto il resto che seguo incide un pochino anche lui. E se quel che mi viene offerto è questo, il taglio è inevitabile.
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  • Bramo ha scritto: L’ultima tavola, piuttosto, non è affatto rassicurante, con quel riferimento di Archimede al fatto che sembrino non esserci più dimensioni parallele al di fuori della loro… che però è quella farlocca! Vien da chiedersi il perché di questa considerazione proprio ad un mese dal ritorno di PK nella dimensione vera, che è la nostra. Sono piuttosto perplesso…
    Magari magari è qualcosa che riguarda solo l'economia di questa "realtà alternativa" che si sta svolgendo su PKAppgrade?

    Forse forsino la storia sul Topo non terrà conto degli eventi di Universo PK e del resto di questi spinoff?

    Sono sicuro che la storia di Artibani non prenderà in considerazione alcuna realtà parallela, perché, come tutti sappiamo, PKNA non è una realtà parallela.

    Giusto? :)
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Mason ha scritto: Magari magari è qualcosa che riguarda solo l'economia di questa "realtà alternativa" che si sta svolgendo su PKAppgrade?

    Forse forsino la storia sul Topo non terrà conto degli eventi di Universo PK e del resto di questi spinoff?
    Sicuramente la storia di Artibani e Pastrovicchio non ha punti di contatto con Universo PK e tutto quello che di pikappico viene prodotto per l'Appgrade.
    Ma il fatto che queste storie sono chiaramente ambientate in un universo parallelo (viene esplicitato nel primo episodio di Universo PK e ribadito in questa ultima di Sisti), che di per sé è ottima cosa per giustificare tutti i what if del mondo senza scalfire quel che è stato PKNA/Pk2 e quello che sarà il ritorno su Topolino, diventa problematico quando arriva ad affermare che l'universo parallelo è l'unico rimasto in piedi, sottintendendo che quello giusto sia collassato.
    Poi probabilmente Sisti risolverà la cosa nell'ambito della miniserie su Angus, altrimenti non avrebbe infilato questa tavola. Però mi chiedo come... ed è una curiosità che effettivamente mi attanaglia, a dispetto dei miei propositi di abbandono della testata...
    Mason ha scritto:Sono sicuro che la storia di Artibani non prenderà in considerazione alcuna realtà parallela, perché, come tutti sappiamo, PKNA non è una realtà parallela.
    Giusto? :)
    Giusto, il problema è che la realtà parallela è quella creata da Faraci e ora, con quella tavola di Sisti, pare essere l'unica rimasta esistente.
    Cosa impossibile, visto che il 2 luglio riprendono le avventure pikappiche del "nostro" Paperinik nella nostra realtà (che come noto è quella in cui sono ambientate tutte le normali storie disneyane).
    Quindi boh :P
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  • Allora, Sisti ha scritto sul Papersera alcune spiegazioni molto interessanti, che dovrebbero solleticare la voglia di fantascienza di ogni pker, provo a riportare qui i suoi interventi perché penso possano veramente essere interessanti. I thread sono quelli di Appgrade 20 e 21, e in mezzo ci sono molte altre risposte come quella di Bramo. Qui trovate la seconda parte.
    Gentili Amici,

    Pur leggendo i Vostri preziosi commenti, di regola mi astengo da qualunque partecipazione poiché ritengo che il mio mestiere si fermi al raccontare storie, lasciando a chi ne fruisce il giudicarle. Vedo tuttavia dai Vostri post che per i prossimi numeri di Paperinik Appgrade è attesa una mia saga, prosieguo di quella appena conclusa e dedicata alla Tempolizia. Temo siate stati male informati e non vorrei che questo generasse un'aspettativa destinata ad andare delusa. Dunque, per una volta, mi permetto d'intervenire: non è quello che mi era stato richiesto, né ciò che ho scritto. Spero di riscuotere ugualmente il Vostro apprezzamento e mi auguro di poter contare come sempre sulla Vostra critica costruttiva e informata. Grazie a tutti.

    Alessandro Sisti
    Innanzitutto permettetemi di ringraziarVi di nuovo per quest'accoglienza così cordiale. Le mie storie in arrivo sono appunto un'autoconclusiva e a seguire una miniserie con Angus Fangus, che essendo un mio personaggio rimetto in scena con particolare piacere. Grazie fin d'ora a chi le leggerà e a chi magari avrà voglia di commentarle: ammetto d'aver sempre tratto utilissimi suggerimenti dalle Vostre osservazioni, specie da quelle più critiche. Grazie comunque per l'attenzione anche a quanti al contrario hanno già deciso di non leggerle e in particolare a Topo Nuovo. Secondo Pennac quello di non leggere è il primo degli inalienabili diritti del lettore e Topo Nuovo, scusandosi d'esercitarlo nei miei confronti, mi ha riservato una cortesia che ho davvero apprezzato.
    Spero di non tradire un segreto editoriale rivelando che la miniserie su Angus Fangus sarà composta da cinque uscite. Temo però di non avere da raccontare retroscena d'un qualche interesse... se non che Angus incarna la mia personale dimensione del giornalismo (e ciononostante non mi hanno ancora radiato dall'Ordine)
    Non credo sia tanto una questione di schieramenti - uno favorevole e l'altro contrario - quanto semplicemente d'inclinazione personale. Poi c'è il fatto che, almeno a mio modesto avviso, uno sceneggiatore dovrebbe parlare soprattutto attraverso le sue storie. Comunque "confondersi" con i lettori non è certo difficile, visto che ogni autore è prima di tutto un lettore (altrimenti avrebbe fatto un altro mestiere), mentre quasi tutti i lettori esperti sono potenziali narratori. A proposito di Angus, non me l'ha ispirato qualcuno (o qualcosa) in particolare. E' solo che quando con Ezio Sisto abbiamo definito le basi dell'universo di PK il Paperinik preesistente era ormai un eroe istituzionale per Paperopoli e mi pareva interessante introdurre una voce diversa, per quanto i dubbi di Angus siano in effetti strumentali a dargli visibilità.
    Ormai sapete che origlio, dunque posso venire allo scoperto per ringraziarvi degli apprezzamenti a "Paperinik e i conti con le realtà". Sono lieto che non vi sia dispiaciuta, pur con le sue inevitabili (e involontarie) pecche e nei limiti dell'obbligatoria brevità.

    Leggo che la sua funzione di ponte ha generato qualche perplessità: colpa mia e me ne scuso, non sempre è facile gettar ponti in modo esaustivo. Nelle mie intenzioni la presenza del Razziatore e altri dettagli dovevano fungere da link a "Universo PK" e quella di Angus, seppure minimale, all'imminente "Macchina del Fangus", ma anche l'apparente collasso delle realtà parallele (o perlomeno di alcune), causato dalla distruzione dell'altronave, voleva creare una connessione al prossimo ritorno di PK su Topolino.

    Forse la realtà di partenza dei "Conti con le realtà" è quella farlocca, ma se quelle limitrofe collassano in essa, eliminano la distinzione. Tutto quello che sappiamo essere successo è successo realmente - Paperinik ricorda cosa sia l'altronave - e tutto può ancora succedere, o succedere di nuovo e qui, nella realtà paperopolese in cui accettiamo di credere, non altrove.

    In effetti per me (ma tengo a sottolinearlo, è assolutamente un mio vissuto soggettivo) la dimensione di PK non è mai stata altra da quella di Paperinik. Per questo fin dai primi episodi di PKNA ho fatto il possibile per inserirvi Zio Paperone, Qui, Quo e Qua in partenza con le Giovani Marmotte o altri elementi della normalità paperinesca. Diverso il contesto, nuove le sfide e i tratti della personalità che hanno evocato in Paperinik (che neppure sapeva di possederli), uno solo il personaggio.

    Spero di non avervi troppo annoiato infliggendovi questo punto di vista personale nonché ovviamente discutibile e mi auguro che "La macchina del Fangus" riesca a divertirvi. Lo scenario sarà più o meno quello di Paperinik, con l'aggiunta d'un incontenibile Angus pronto a battersi all'insegna del motto "il pubblico deve sapere la verità"... ma come ammoniscono i grandi pensatori, la verità non esiste e al pubblico bisogna pur raccontare qualcosa Wink

    Grazie e a presto!
    Oh, caspita! Non credevo d'ingarbugliare tanto le cose, comunque è senz'altro un piacere discuterne. Per prima cosa consentitemi di sgombrare il campo da quella che forse è un'involontaria ambiguità, anche se così facendo temo di scontentare Mightypirate: a "I conti con le realtà" non volevo sottendere alcuna nota polemica, né rimettere nulla a posto. Non è nelle mie corde e non sono così territoriale, ogni sviluppo aggiunto dai colleghi con le loro storie, o dal pubblico attraverso l'interpretazione, è un elemento nuovo su cui costruire, non certo qualcosa da confutare.

    Ciò che desideravo fare - ponteggi a parte - era semmai stabilire delle premesse dotate di potenzialità, sulla base delle quali dar forma a nuove vicende. Il che implica un problema, poiché molti di voi mi domandano di chiarire come stiano esattamente le cose... sennonché io non lo so ancora! Ho alcune ipotesi riguardo a ciò che potrebbero diventare (se avrò occasione di portare avanti queste tracce), fra le quali cercherò di rendere "vera" quella che mi sembrerà condurre alla storia migliore. E' così che lavoro di solito, soprattutto se mi ricollego a eventi già narrati: cerco ragioni e moventi, magari secondari, mi chiedo come potrebbero evolversi, apro delle strade e le seguo per vedere dove portano. A posteriori può sembrare che già sapessi dove stavo andando, ma non sempre è così. In realtà ci devo arrivare, è una specie di ricerca.

    In realtà, appunto. Parliamo di "realtà" parallele, se non vi dispiace, non di "dimensioni", poiché su questo distinguo avrei in mente di strutturare qualcosa che se mi permettete preferisco non anticipare. A quanto vediamo, le realtà collassano in quella de "I conti con le realtà". Con quali criteri? Chiede lucidamente Bramo. Be', con criteri molto limitativi, che - ammetto - mi convengono qui e potrebbero farmi gioco successivamente: ovvero, è impossibile che le due realtà si sovrappongano con le rispettive caratteristiche divergenti, altrimenti il Paperinik di questa storia dovrebbe di colpo trasformarsi in un PK armato di scudo extransformer... che però forse non saprebbe maneggiare, essendo almeno in parte ancora se stesso. Ugualmente è impossibile che ciò che è accaduto in PKNA sia successo anche qui, poiché qui - in quegli stessi tempi e spazi - è già avvenuto altro. Ciò che ne deriva è invece che Paperinik acquisisce più chiaramente i ricordi di quanto non ha vissuto (o ha vissuto nella realtà di PK), il che potrebbe rendere ragione del perchè qualche "flash" già lo sorprendeva in "Universo PK", poiché quando si pasticcia con le realtà alternative è inevitabile imbattersi nella meccanica quantistica, dove i concetti di prima e dopo perdono significato. Sono tuttavia ricordi ancora nascosti sotto a quelli della realtà dominante, occorre qualcosa che li faccia emergere uno alla volta (come per esempio distruggere un'altronave) e ciò potrebbe non riguardare il solo Paperinik... Ma questa, come si dice, è un'altra storia. Che mi piacerebbe poter raccontare, staremo a vedere.

    Sì, ma come mai - obbietta giustamente Seya - la distruzione dell'altronave causa il collasso delle realtà? Non è soltanto un mezzo di trasporto? Aggiunge anche "e qua la cosa si complica" e ha perfettamente ragione, perchè in genere io cerco sempre d'avere - anche quando non le espongo - delle motivazioni razionali e credibili per quanto racconto, però in questo caso si tratta davvero di giustificazioni da mal di testa, poiché di nuovo coinvolgono la fisica dei quanti. Semplificando (chi ne capisce qualcosa, sicuramente più di me, abbia pietà) il discorso è che le realtà alternative non sono indipendenti da quella che diamo per assodata e dalla quale le osserviamo: esistono e non esistono - contemporaneamente - finché qualcuno non le va a cercare. Quando le trova, esistono, ma se lo strumento per raggiungerle non c'è più, smettono d'esistere.

    Forse. E non necessariamente tutte.

    Già, perchè in teoria sono infinite e le loro differenze dovrebbero crescere man mano che ci s'allontana da quella di riferimento, arrivando idealmente a una dove tutti i personaggi sono blob di gelatina di frutta, uno dei quali porta una mascherina che è l'unico punto di contatto... o a un'altra dove Paperinik è un fumetto! E' più credibile che a collassare siano soltanto quelle limitrofe, con il maggior numero d'elementi comuni. In quella delle gelatine potrebbe sparire giusto la mascherina. Il che salva anche, per il rotto della cuffia, l'ultima serie di PK - Pikappa, dove le cose erano radicalmente diverse, abbastanza da farci ammettere che possa non essere stata coinvolta e che Paperinik non erediti anche quei ricordi. Altrimenti finiremo per doverlo mandare in analisi per un problema di personalità multiple!

    Ma le realtà saranno davvero collassate? Potrebbe essersi semplicemente guastato il visore, come sospettano tanto Archimede che docpaperus, il quale mi pare abbia anche già intuito un'altra possibilità che mi piace. Ve la riassumo come meglio sono capace, lasciando a lui, se crede, di spiegarla in modo più scientifico come ha dimostrato di saper fare: a determinati livelli, quelli dell'infinitamente piccolo dove le realtà parallele sono roba di tutti i giorni, le informazioni che possiamo avere riguardo a qualcosa - diciamo una particella infinitesimale - non possono essere complete. E' una regola dalla quale non si transige, o sappiamo cos'è, o sappiamo dov'è. Tutt'e due le cose no. Espandiamo la regola alle nostre realtà nel loro complesso, che essendo anche quelle alternative dovrebbero seguirla. Al primo colpo il visore di Archimede le visualizza, dopodiché però sa cosa siano e di conseguenza non può più ritrovarle. A stretto rigore non poteva riuscirci neppure la prima volta, i due dati dovevano annullarsi vicendevolmente subito, invece ce l'ha fatta, si vede che il multiverso ammette un minimo di tolleranza...

    Cos'altro resta? In questa realtà Everett è mai arrivato sulla Terra? Mah! E' tutta da raccontare, però... provate a guardare, nella prima tavola de "I conti con le realtà", lo skyline verdolino di Paperopoli, subito sotto la "E" di "realtà". Non vi ricorda nulla?

    Restano ancora moltissimi dubbi in sospeso, lo so, ma come vi dicevo, io stesso devo ancora scoprire gran parte delle risposte. Se credete ne riparleremo, sono punti che vanno sciolti per raggiungere una credibile realtà narrativa, però mi accorgo che nel tentativo di farlo mi sono allargato oltre ogni limite del lecito e devo avervi tediati a morte. Quindi la smetto.

    Fatemi soltanto ringraziare chi, come Bramo o Andrea87, ha voluto gratificarmi dell'appellativo di "signor". Troppo gentili, ma se permettete, ho sempre apprezzato l'atmosfera amicale e conviviale che contraddistingue questo forum. E' sfacciato chiedervi d'estenderla anche a me? Per quanto io sappia benissimo d'essere solo un clandestino, tanto che non ho la più pallida idea di cosa voglia dire PRDQP...

    Grazie della pazienza e a presto.
  • Quanta bellezza in un autore innamorato di ciò che fa.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Ho letto solamente gli estratti riportati da Valerio, ripromettendomi di recuperare in un secondo momento l'intera discussione sviluppatasi, della quale intravedo interessanti interventi da parte degli amici di Papersera (purtroppo non riesco a ritagliarmi il tempo necessario da dedicare alle letture forumistiche... è un periodo in cui gira così... e in questa situazione il Sollazzo ha la precedenza).

    Ci tengo a dire di essere rimasto davvero molto colpito dai modi con cui Alessandro Sisti è intervenuto nel forum, contribuendo a sviluppare ed arricchire la discussione. Un garbo davvero inusitato, anzichenò.

    Non si tratta però solo dei suoi modi gentili e rispettosi, ma anche di quello che ha scritto, e di come l'ha scritto. Ci sono tanti spunti e concetti di "fantascienza pikappica", tante belle idee per possibili sviluppi, nonché tante belle descrizioni del suo modo di lavorare ed approcciare alle store che trasudano di amore per il proprio mestiere, e di rispetto: rispetto nei confronti dei personaggi, degli altri autori, dei lettori. E' davvero una bellezza, come ben dice LBreda, poter vedere/leggere un autore così innamorato del proprio mestiere.

    Venendo ai dettagli delle questioni trattate da Sisti, sono talmente tante e tutte interessanti che ognuna di esse andrebbe presa e discussa.
    Parto allora da I Conti con le Realtà, visto che la storia l'ho letta, così come ho letto di sfroso gli interventi di Bramo e Mason ripromettendomi di intervenire e dire la mia... e nel frattempo è trascorsa una settimana. A questo punto alcune cose che volevo scrivere diventano anche superflue, visto che hanno trovato conferma negli chiarimenti di Sisti, ma parto da esse per aggiungere qualcosina.

    Il riferimento di Archimede alle realtà che collassano io non l'ho visto come un tentativo di fare tabula rasa dei precedenti filoni narrativi, ma anzi un modo per considerare valido e "reale" tutto quanto c'è stato. Con le sue parole Sisti non solo conferma questa mia lettura, ma anzi sviluppando il discorso e facendo un distinguo tra realtà parallele e dimensioni parallele non solo stuzzica la nostra curiosità e fantasia di pikers su possibili sviluppi futuri, ma trova una collocazione valida anche per PK - Pikappa (una realtà non limitrofa alle altre, ma che comunque c'è stata, e si trova lì da qualche parte... così come da qualche parte c'è la realtà in cui si leggono i fumetti su PK...). Immagino che la maggior parte dei pikers si fosse accorta del profilo della DT nella tavola iniziale (col senno del poi... le realtà stavano già collassando?), e penso si sia tutti concordi che il terzo Razziatore visto nel visore sia il "nostro" Razziatore ne Il Giorno del Sole Freddo nel momento in cui si "congela" per via del problema dell'altronave.

    Fermiamoci un attimo qui. Quello fu un evento cruciale nella saga pikappica. Perché come sappiamo l'intervento di Paperinik fece cambiare verso alla storia che prevedeva la distruzione di Paperopoli (e presumibilmente di buona parte del Calisota). Con il suo aiuto al Razziatore, finalizzato alla salvezza della città, causò la traslazione di quella realtà su una linea temporale inedita, inesistente fino a quel momento. Come sappiamo, tutta la faccenda portò a delle situazioni instabilità della stessa linea temporale, la cui conseguenza maggiore fu la micro-contrazione, che ad un certo punto precluse del tutto la possibilità di effettuare viaggi nel tempo (con delle eccezioni, comunque). Aggiungiamoci infine che quella nuova linea temporale sarebbe comunque potuta sparire per via della bolla di Carpe Diem e immagino converremo tutti sul fatto che la realtà pikappica è altamente instabile per una serie di ragioni; e che in questa instabilità la possibilità di collassare assieme alle realtà ad essa più affini ci sta tutta.

    Le possibilità di uno sviluppo di questo tipo, sono a mio avviso notevoli. Perché potremmo ritrovarci ad una situazione in cui su Topolino avremmo gli avvenimenti pikappici principali e su PKAPP un proseguo di Universo PK, magari incentrato su particolari temi o personaggi (come la Macchina del Fangus, appunto), ma che non è avulso dalla realtà pikappica. Ma non solo. Perché se da una parte c'è una realtà che conosciamo benissimo e dall'altra c'è una che conosciamo, anche se da poco, ne rimane una terza, quella del Razziatore con l'occhio bionico invertito, della quale non conosciamo praticamente nulla. Sì certo, ha tanti punti affini alle altre due, ma quali altri sono invece diversi? E stando a quanto ha scritto Sisti, è possibile che alcuni di questi possano riaffiorare come ricordi del Paperinik di Universo PK o addirittura in quelli del nostro PK?

    Insomma, di carne al fuoco ce n'è tanta, e se cucinata con dovizia, ci si potrà trovare tra le fauci delle ottime bistecche.
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