[Disney] Paperinik Appgrade

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Iry Pixar ha scritto:Io penso che un progetto così sia in realtà un'arma a doppio taglio, per il fatto che "i veterani degli anni 90" si aspettano PK, mentre Universo PK è chiaramente qualcosa di diverso, che non nasce come aggiunta, come parodia o come alternativa: è solo diverso e va preso per quello che è.
    No, non è questo il punto, perché è stato chiarito fin da subito che non sarebbe stato PK, né che avrebbe voluto essere un'alternativa al grande ritorno. E' un esperimento e tutti lo stiamo prendendo per quello che è.
    Ma sono d'accordo sul discorso dell'aspettare la fine per dare un giudizio completo, anche se per ora non mi piace quasi per niente, e, dal soggetto alla scelta del disegnatore, ho da ridire su un mucchio di cose. Vedremo...
  • Qui intervista e anteprime…

    http://www.fumettologica.it/2014/01/uni ... to-faraci/

    Del secondo episodio, posso dirvi inoltre che si svolgerà in un arco di tempo brevissimo, e ho cercato di mettere assieme una narrazione frenetica e sincopata, dal punto di vista visivo, con un racconto interiore, dal punto di vista del personaggio, di maggiore respiro. Una storia in soggettiva. Chissà se mi è riuscito. Ma se non ci si prova mai…

    Ciao
    TF
  • Didascalie in prima persona di stampo faraciano? Sbav.
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  • Ne parlo qui (a inizio puntata):

    http://www.trasmissione.eu/tizzonidinferno18/

    Ciao!

    TF
  • Il prossimo esce domani, vero? (Anche se qui una settimana abbondante di ritardo... Ma vabbè).
    Comunque, questa copertina è già stata pubblicata? È bellissima c: (Dal blog di Andrea Freccero, la posto)
    http://3.bp.blogspot.com/-5IKT7Y3WapY/U ... lowres.jpg
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    Intanto il secondo episodio è uscito, disegnato da De Lorenzi, e dentro oltre alle dida faraciane possiamo trovare alcune cose curiose come la sigla di Baldo (ripresa dalle Cronache dei Due Laghi), il primo scontro diretto Evron/Scrooge, e i camei di [spoiler]Xadhoom[/spoiler] e [spoiler]Angus[/spoiler]. Nello stesso numero c'è un intervista doppia fatta da Cirillo a Mangiatordi e De Lorenzi, e ovviamente il mio articolo sulla storia cult che stavolta è la Bussola Parapsicologica.
  • Come forse ho già scritto, è un episodio che serve a definire meglio le condizioni di Paperinik. Ho tentato di scrivere una storia a due velocità diverse ma parallele: l'azione si svolge in un arco di tempo breve, tutta di seguito, con un ritmo veloce, mentre le riflessioni di Paperinik hanno un respiro più ampio, sono più dilatate. Penso che Universo PK possa e debba essere anche un'occasione di sperimentazione, e spero che i risultati siano all'altezza delle vostre attese.

    Saluti

    Tito
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    A me, comunque, questa sequenza ha davvero ucciso dal ridere. :)
  • Letta. Stranamente, il volumetto è arrivato prima di quanto mi aspettassi :)
    Nel complesso, l'unica pecca è la lunghezza della storia (un po' come la scorsa puntata).

    E così si è sostituito canale 00 con il Papersera, eh?
    Ma più che altro mi chiedo perché questa differenza. Cioè, il mutamento da Paperinik a Pk non incide sulla nascita del canale tv, no?
    E' perché la storia è troppo corta per inserire anche questa vicenda o una scusa per non far apparire Lyla? :D

    PS: bellissima la vignetta dove si vede Xadhoom, l'adoro!
  • Il diciassettesimo numero dell'Appgrade si presenta con una copertina solo all'apparenza semplice.
    Il faccione di Paperinik in primo piano, con lo “scan for identity”, suggerisce il binomio Paperinik/Pikappa, non tanto per sdoppiamento del personaggio che sappiamo essere sempre il medesimo, quanto per il tenore di avventure. Un binomio che del resto sta alla base di Universo PK stesso.
    Anche la diversa tonalità di colore tra la metà destra e quella sinistra del viso è emblematica in tal senso, dove la parte più chiara rappresenta le avventure standard del personaggio e quella scure le storie pikappiche.
    Ovviamente sono tutte mie ipotesi, eh. Ma un certezza è la presenza del secondo episodio di Universo PK. Dura è la notte è una storia il cui titolo è bellissimo, d’effetto, noir. Ci sta molto. Per il resto mi fa sorridere che in generale i commentatori della Rete abbiano apprezzato meno questo secondo tassello del progetto faraciano, mentre per me è il contrario :P
    A fronte di un primo episodio che, come ebbi a dire lo scorso mese, non mi aveva convinto molto, ora si incomincia a ingranare. Certo, ci si potrebbe chiedere come mai Paperinik continui a perdere i sensi o perché si debba inserire una gag ogni 3 vignette, ma lo spazio risicato e gli intenti della miniserie giustificano certe scelte. Per il resto l’ironia che è segnale di stile di Tito secondo me qui funziona meglio che nella puntata precedente, sia in finezze surreali come la battuta del risultato sportivo (e reiterarla con gli Evroniani ne è la chiusa perfetta, al contrario di quanto rilevato da altri) o il citazionismo spinto con Baldo l’Allegro Castoro, la cui demenziale sigla offre la soluzione dello scontro.
    Il cammeo di Xadhoom è apprezzabile, per quanto sia così etereo che vien da chiedersi se rimarrà confinata qui o se avrà modo di tornare. Il colpo di scena finale l’ho gradito moltissimo, e mi piace anche il ritorno al Papersera come setting, ideale per fare le veci di quel 00 Channel che rese anche la quotidianità di Paperino interessante ai lettori di PK.
    Insomma, proseguo con rinnovato interesse nella lettura, attendendo con attenzione il terzo episodio.
    Pollice bene bene in alto per i disegni di Paolo De Lorenzi, che a mio avviso offre un prodotto migliore di quello buono ma a fasi alterne che Mangiatordi ha mostrato il mese scorso. Belle tavole, belle inquadrature, belle sequenze, belle pose dei personaggi.
    Davvero interessante e doverosa l’intervista proprio ai due disegnatori della serie, che danno risposte non banali e approfondiscono il loro apporto al progetto.

    Fa specie leggere l’introduzione di Valerio alla storia cult di turno, una martiniana con tutti gli ingredienti tipici della narrativa del Professore: la cattiveria, Paperino zio despota, i nipotini che pensano le peggio cose dello zio, Paperone baro e furfante, vendette e soprusi. Fa specie perché tale presentazione, confrontata con quanto espresso da Valerio su Martina in relazione alle sue storie presenti sull'omnia di Scarpa sono opposti, e laddove qui sul forum evidenzia le cose negative di quel modo di scrivere, sul mensile di Paperinik attualmente in edicola pone piuttosto l'accento sulla carica comica che certi eccessi portano con sé. La verità sta chiaramente nel mezzo, i due pareri non sono inconciliabili e le situazioni giustificano tali divergenze, ma è comunque lol come cosa. Resta il fatto che questa Paperinik e la Bussola Parapsicologica mi è piaciuta, Martina torna ad essere quello delle primissime storie con il vendicatore mascherato per quanto riguarda le dinamiche e l'ambientazione e, per quanto la trama gira che ti rigira non varia poi molto, risulta comunque piacevole. E gli eccessi martiniani fanno effettivamente ridere, ma sono tanti e tali che vanno necessariamente contestualizzati in quell'epoca e in quel modo di scrivere fumetto Disney, per poter apprezzare davvero il tutto oggigiorno.
    Massimo De Vita qui acquisisce maggior sicurezza e morbidezza nel tratto, mostrando i principi di un'evoluzione e ricerca stilistica che lo porteranno a migliorarsi sempre di più nel corso degli anni.

    Il resto dell'albo non offre molto. Le ristampate questo mese sono di livello medio-basso, ahimè, più del solito. Si salvano le due romanticate di Gagnor e della Salvatori, che risultano simpatiche, ma stringi stringi l'unica vera storia in ristampa degna è Paperinik e la Crisi d'Identità, che ad una trama *davvero* angosciante di Figus contrappone i disegni azzeccatissimi di un giovane Paolo Mottura, già molto abile e pronto a sfoderare un tratto personale e peculiare, che si sposa bene con l'ambientazione notturna.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Ovviamente il paraculismo della mia posizione di gestore del Sollazzo E articolista Disney mi porta a far uscire in edicola solo introduzioni in cui dico che è tutto BELLISSIMO. Sennò che paraculo sarei? :asd:

    MA:

    1) Se guardi bene il Martina di Appgrade e il Martina del Corsera sono due Martina diversi, di due periodi diversi e attivi in ambiti diversi. Se il Martina anni 50 appare parecchio dissonante tanto sui topi che sui paperi (e i nani), specialmente in relazione al disneyano doc che era Scarpa, quello di vent'anni dopo si para giù meglio e con gusto. Perché è il Martina dei Paperi, dell'umorismo fulminante, degli scambi verbali piccanti e delle storielle brevi e concise. Altra roba, proprio, dai maldestri tentativi di costruire grandi epopee in due tempi, che finivano con l'essere datate e sconclusionate. Certo, rimane pur sempre una lezione su come NON caratterizzare i personaggi Disney, ma rimane godibile.

    2) Se leggi meglio le mie intro noterai che degli onesti tentativi di smontare Martina, spiegarlo e mostrarne le magagne sono stati fatti. Ho più volte fatto notare come la caratterizzazione dei personaggi sia sballata e la costruzione della trama improvvisata e incoerente. Certo, si tratta di piccoli cenni, che vengono subito mediati da un riferimento agli oggettivamente frizzanti dialoghi, ma accontentati. E' il massimo che si possa fare in una pubblicazione da edicola che risponde ad un marchio, non certo una voce critica indipendente. Però certi concetti ho trovato il modo di farli trasparire, e questo è anche merito della reda che non mi ha mai censurato niente.
  • Ma sì, ma sì, lol :P
    Non intendevo certo darti del paraculo o dell'ipocrita, eh! Era una trollatina interna, giusto perché era buffo fare il confronto ora che grazie all'omnia di Scarpa l'argomento Martina era tornato in auge sul forum e che avevi avuto occasione di parlarne in prima linea.
    Infatti le tue due obiezioni mi trovano perfettamente d'accordo, riconosco che la differenza di decennio cambia le cose nel modo di impostare le storie e anche che nelle introduzioni spesso suggerisci che sono storie con alcune sgangheratezze in fase di caratterizzazione dei personaggi ;)
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  • Universo Pk mi è piaciuta molto, e i disegni di De Lorenzi, mi spiace dirlo, ma li preferisco a quelli del numero precedente, Mangiatordi è molto bravo, ma il suo tratto, secondo me mal si sposa con certi tipi di gag, vanno bene nelle storie di Brigittik, dove l'atmosfera noir e ironicamente drammatica, è perfetta comparata con i suoi disegni, ma per PK non ce lo vedo benissimo! La scena postata da Vito è meragliosa, quando da piccinino leggevo le storie di PK mi chiedevo sempre: "Ma uno come Paperone cosa farebbe, faccia a faccia con questi alieni?" La comparsata di Xadhoom è interessante, anche se la preferivo nella sua prima apparizione su PKNA, dove veniva subito messo in chiaro il fatto che fosse una mina vagante, non interessata (almeno inizialmente) ad avere alleati, ma vedremo! Il finale mi ha fatto piegare in due...

    La storia di Martina la ricordo bene, quest'autore mi è sempre piaciuto, ma avendone letto fin da piccolo un sacco di storie, per anni ho avuto un idea distorta di Paperone e spesso arrivavo ad odiarlo, cioè... in queste storie Paperone è proprio una merda... un personaggio abbietto... lo stesso Paperinik ad un certo punto lo accusa di non aver mai guadagnato soldi onestamente, un fan di Paperone potrebbe vederlo come un insulto al personaggio ma... mi si uccide se in realtà penso sia più credibile così? Voglio dire... è un capitalista, attaccato ai soldi in maniera maniacale (non si può dire altro), se davvero fosse stato interessato solo all'avventura e al fatto di cavarsela con le proprie forze, una volta capito che ci sono cose più importanti della ricchezza avrebbe abbandonato tutto e sarebbe tornato nello Yukon a menare gli orsi... oppure a girare il mondo per il solo gusto dell'avventura... non mi si fraintenda io adoro il Paperone barksiano e donrosiano, ma quello di Martina lo vedo come un ottimo What if? E se Paperone si comportasse come un qualsiasi capitalista del mondo reale?
  • Il terzo episodio di Universo PK è quello che ho più amato scrivere.
    Non dico altro.

    Ciao
    TF
  • Io trovo questa variazione sul tema di PK estremamente divertente. Adoro beccare le citazioni e le gags mi divertono molto. L'unico rammarico è per la scarsa durata delle storie, ma probabilmente è un problema mio, dal momento che son tornato a leggere storie in formato "Topolino" solo adesso dopo anni di manga.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Penso che il terzo episodio sia migliore dei precedenti!
    Io non sono di risata facile, ma qualche sorriso me l'ha strappato :)
  • Il Razziatore sulla cover (come sempre ottimamente disegnata da Andrea Freccero) del diciottesimo numero di Paperinik Appgrade non può non scatenare un moto di sentimenti in subbuglio nel cuore dei pkers, forse ancora di più dell’Evroniano di due numeri fa. Di certo fa piacere, ancor più perché non si tratta di semplice omaggio ma ovviamente di “anteprima” alla storia d’apertura dell’albo, vale a dire il terzo appuntamento con Universo PK.
    Tempo da Perdere, firmata da Tito Faraci e Vitale Mangiatordi, si attesta come l’episodio migliore di questa inusuale saga. L’autore riesce a dosare meglio che nelle due storie precedenti le varie componenti pikappiche (avventura e umorismo), utilizzando addirittura due personaggi di primo piano di PKNA senza avere la sensazione che venissero sacrificati dal poco spazio. Tanto Angus quanto il Razziatore fanno la loro bella figura, e l’idea stessa di costringere il giornalista peggiore in circolazione a benvolere Paperinik, facendogli fare l’ “assistente per una notte” si rivela molto buona e foriera di diverse gag gustose. Paradossalmente Angus, da “comprimario” (ma lo è mai stato davvero?) si guadagna maggior rilievo del villain dell’episodio, che alla fine si limita a ricalcare con qualche differenza quanto già visto nella sua prima apparizione pikappica sullo Zero/2, Tetrangonium e Cronovela compresi.
    Bella anche la finezza che apre e chiude la storia con Paperinik che sta cadendo da una palazzo, autocitazione faraciana da Tutto e Niente.
    Sul fronte grafico abbiamo un Mangiatordi che appare ancora, come già nel primo episodio, un po’ meno in forma di quanto visto solitamente, per quanto ho notato un netto miglioramento rispetto alla storia di 2 numeri fa. Il suo Angus, il suo Razziatore e alcune pose di Paperinik, per esempio, sono accattivanti.
    Insomma, sembra che la saga stia risalendo la china. Anche se, arrivati a 60 tavole e a più di metà avventura, vien da chiedersi quale sia la direzione del racconto, considerando che il primo episodio ha gettato le basi per uno svolgimento che in parte si è visto nella seconda puntata, ma che stavolta viene giusto accennato di striscio. Gli Evroniani non compaiono, infatti, e per quanto sia stato piacevole rivedere il mio cronauta preferito mi chiedo come questa comparsa possa inserirsi nel disegno generale della storia.
    Ma sono dubbi normali, nell’arco di una lettura frammentata, che troveranno una loro più corretta collocazione o smentita fra un paio di mesi. Per ora mi posso dire mediamente soddisfatto, anche grazie ad un episodio molto buono, pur apparentemente a sé stante.

    La storia cult, ben introdotta da un Valerio che mette in luce, anche in modo divertito, le vicende spesso strambe o grottesche in cui Martina fa recitare i Paperi, si pone sulla stessa falsariga delle precedenti prove dell’autore alle prese con le vendicative imprese del suo Paperinik. Non ho ancora ravvisato un netto calo qualitativo in questa epopea, anche perché il Professore prende sostanzialmente lo stesso canovaccio di base e lo modifica con alcune differenze, più o meno sostanziali a seconda dei casi. L’unico problema, quindi, è un po’ di ripetitività di alcuni cliché, che per ora però personalmente non ho ancora ravvisato.
    Paperinik e il dollaro da un milione non esce dal seminato, proponendo ancora una volta un Paperone desideroso di salvaguardare il suo patrimonio, anche con modi non proprio “eleganti” e Paperinik tirato in mezzo come possibile capro espiatorio. Gli scambi verbali tra Paperino e Zione, come sottolinea giustamente Valerio, sono il valore aggiunto della storia, insieme alle tavole di Massimo De Vita che migliora di storia in storia, affinando il suo tratto e rendendolo sempre più piacevole e morbido.

    Le storie in ristampa non sono proprio il massimo. Si salvano Una sporca faccenda di Artibani e Barbucci, simpatica anche se non è la meglio riuscita della miniserie OK Paperinik, e Paperinik smascherato, ennesima variazione sul tema carina ad opera del Savini. Per il resto, storie più o meno leggibili ma niente di memorabile.

    Buono l’articolo di Cirillo che delinea il profilo di Angus Fangus, mentre non mi è piaciuta molto la vignetta di Ferrario, gratuita e poco calzante.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Pare che dopo la miniserie di Faraci, a far da ponte con il progetto Artibanico avremo una storia one-shot di Sisti, incentrata sulla questione delle realtà parallele.

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