[Disney] Paperinik Appgrade

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Anch'io sono intenzionato a prendere il primo numero, anche se ancora non ci sono riuscito (vabbé, diciamo pure che ho avuto un po' di impegni e mi è bellamente uscito di testa). Ma quindi? E' potenzialmente una nuova testata da seguire anche per chi non è interessato alle ristampe?
  • Mah, anche la prossima inedita sarà firmata da Sisti quindi presumo che la qualità sarà discreta; ma temo che ben presto le inedite torneranno ad essere trascurabili, quindi se uno non è interessato alle ristampe...

    ...c'è da dire però che tra disegni Uno e compagnia (anche se buttati lì a caso) e Faraci che dice "Sto scrivendo una cosa che manderà in orbita i vecchi fan di #@PiKappa..." forse bisogna aspettare ancora un po' prima di un giudizio definitivo!
    Assurancetourix
  • Tyrrel ha scritto:Anch'io sono intenzionato a prendere il primo numero, anche se ancora non ci sono riuscito (vabbé, diciamo pure che ho avuto un po' di impegni e mi è bellamente uscito di testa). Ma quindi? E' potenzialmente una nuova testata da seguire anche per chi non è interessato alle ristampe?
    Io ti suggerirei di prendere il primo numero, almeno per curiosità.
    Sul fatto che possa essere una testata interessante da seguire anche a chi già conosce le storie del Paperinik classico... dipende molto da cosa ti aspetti e cosa cerchi. Io lodo l'iniziativa perché, come detto nel commento, vedo il tentativo di andare oltre la semplice rivista di ristampe con l'inedita all'inizio giusto per... le rubriche, i test, la pagina dedicata all'interazione coi lettori, la pagina che introduce nerdisticamente la storia cult, l'intervista agli autori, il sito apposito sono tutte cose che mostrano che non ci si vuol limitare a campare sulla fama e sugli introiti "sicuri" del personaggio ma si vuole creargli una rivista con un suo perché, quasi al pari di "Topolino" come dignità (vedi l'importanza data alla componente extra-storie) e che presti attenzione anche al lettore adolescente/nerd oltre che al ragazzino. E ciò è bene.
    Anche l'inedita mi sembra un bell'esempio di onestà intellettuale per come è scritta, Sisti docet in fondo, al contrario del tenore delle inedite dei mensili che ho spesso riscontrato da lettore saltuario delle ristampe.
    E' chiaro che se si cercano i fasti di PKNA o storie di Paperinik cazzutissimo o vendicatore ai bei vecchi tempi si resterà deluso. Ma il mensile promette molto.
    Comunque, Tyrrel, se a Lucca vendono già il #2 almeno quello devi prenderlo, c'è l'inedita di Sisti e Lorenzo Pastrovicchio con tanto di intervista al Pastro!!! Metti che magari è presente allo stand Disney come l'anno scorso, potresti farglielo autografare! Potremo, dato che io lo farei di certo ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Bramo ha scritto:
    Tyrrel ha scritto:Anch'io sono intenzionato a prendere il primo numero, anche se ancora non ci sono riuscito (vabbé, diciamo pure che ho avuto un po' di impegni e mi è bellamente uscito di testa). Ma quindi? E' potenzialmente una nuova testata da seguire anche per chi non è interessato alle ristampe?
    Io ti suggerirei di prendere il primo numero, almeno per curiosità.
    Sul fatto che possa essere una testata interessante da seguire anche a chi già conosce le storie del Paperinik classico... dipende molto da cosa ti aspetti e cosa cerchi. Io lodo l'iniziativa perché, come detto nel commento, vedo il tentativo di andare oltre la semplice rivista di ristampe con l'inedita all'inizio giusto per... le rubriche, i test, la pagina dedicata all'interazione coi lettori, la pagina che introduce nerdisticamente la storia cult, l'intervista agli autori, il sito apposito sono tutte cose che mostrano che non ci si vuol limitare a campare sulla fama e sugli introiti "sicuri" del personaggio ma si vuole creargli una rivista con un suo perché, quasi al pari di "Topolino" come dignità (vedi l'importanza data alla componente extra-storie) e che presti attenzione anche al lettore adolescente/nerd oltre che al ragazzino. E ciò è bene.
    Anche l'inedita mi sembra un bell'esempio di onestà intellettuale per come è scritta, Sisti docet in fondo, al contrario del tenore delle inedite dei mensili che ho spesso riscontrato da lettore saltuario delle ristampe.
    In realtà, non è che mi aspettassi nulla di particolare di un'ennesima testata di ristampe pikappiane. Però quest'impostazione che è stata data alla testata, e se saltasse fuori che le storie inedite fossero tutte legate fra di loro in una sorta di saga che va avanti numero dopo numero, e se queste fossero buone storie, varrebbe l'acquisto anche solo per questo. D'altra parte Paperinik è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti.

    Bramo ha scritto: Comunque, Tyrrel, se a Lucca vendono già il #2 almeno quello devi prenderlo, c'è l'inedita di Sisti e Lorenzo Pastrovicchio con tanto di intervista al Pastro!!! Metti che magari è presente allo stand Disney come l'anno scorso, potresti farglielo autografare! Potremo, dato che io lo farei di certo ;)
    Ottimo, se ci fossero sia l'albo che l'autore non bisognerebbe farseli sfuggire!
  • Tyrrel ha scritto:se saltasse fuori che le storie inedite fossero tutte legate fra di loro in una sorta di saga che va avanti numero dopo numero, e se queste fossero buone storie
    Per ora l'eventualità di storie collegate l'una all'altra non è contemplata. La storia del primo numero è a sé stante, quella del secondo numero anche ecc... ciò non toglie che possano essere buone storie (quella del primo numero lo è, a mio avviso) o che in futuro non decidano di intraprendere un esperimento del genere :)
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  • Un po' come avvenne su GM per la maxi-saga "around the world" che riguardava le Giovani Marmotte (citata anche in PKNA 0/3).
  • Paperinik APPGrade #2

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    Copertina figa come negli anni '90, editoriale della De Poli che dimostra che PK non è una cosa dimenticata ma che può cicciare fuori, anche se solo come semplice citazione e strizzata d'occhio, una storia inedita piacevolissima che cementa il sodalizio Disney-Marvel, la parte dell'intervista agli autori, piacevole consuetudine che pare ereditata dalla recente cronologica di PK con il Corriere.
    Tutto questo basta a far dimenticare che il secondo numero della nuova incarnazione del mensile su Paperinik contenga molte storie fuffa? No, e non deve essere così. Purtroppo la selezione di avventure da ristampare stavolta non è stata buona come nel numero d'esordio del nuovo corso, ma posso chiudere un occhio vedendo l'impostazione e lo spirito stesso della testata affermarsi sempre di più. Perché se l'angolo "APPosta per voi" ancora non decolla, gli dò fiducia comunque per gli intenti, così come sorrido a "Il mondo di PKAPP" di Giuseppe Ferrario, che emula la Ziche del "Che aria tira", senza però avvicinarsi alle sue vette, almeno in queste prime due prove.
    Ma Paperinik il film (Sisti/L. Patrovicchio) è comunque una cosa degna di nota: non è il capolavoro del decennio, d'accordo, ma è una storia decisamente ben scritta, dove Alessandro Sisti sfoggia il meglio della sua capacità sceneggiatoria per un plot di certo non originalissimo (una delle storie ristampate in questo stesso numero ha la stessa idea alla base) ma molto attuale, scritto molto bene, che parte con una fiera del fumetto come setting e che scomoda addirittura Stan Lee (qui Stan Quee) nella parte di sé stesso! Un dare di gomito all'ormai cugina Marvel, chiaramente, e un ottimo modo per rendere interessante una storia già buona di suo. A completare l'opera gli ottimi disegni del Pastro, che qui può tornare a disegnare Paperinik e sbizzarrirsi nel disegnare super-villain e scene d'azione.
    A seguire, l'interessante intervista a entrambi gli autori, con tanto di numerosi bozzetti del Pastro (che cita Bertoni!), decisamente affascinanti.
    Infine la storia cult è la seconda che vede Paperinik protagonista, Paperinik alla riscossa, a conferma del fatto che questo spazio in fondo all'albo sarà dedicato alla cronologica del papero mascherato.
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  • Paperinik APPGrade #3

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    Terzo numero per AppGrade, che conferma nel bene e nel male le caratteristiche mostrate nei primi due albi: selezione di storie abbastanza casual - anche se, invero, leggermente migliore di quella del secondo numero - , inedita ottimona a firma di un Sisti più in forma che mai, la storia cult che continua il cammino in ordine cronologico delle primissime storie di Paperinik e tanto rubricame fatto di alti e bassi.
    Perché l'idea di tematizzare il numero sulle elezioni di Paperinik come miglior supereroe può sembrare di primo acchito una scemata, ma poi la redazione la rende interattiva tramite il sito web, e nell'articolo dedicato ci sono addirittura illustrazioni realizzate ad hoc da artisti come Freccero, Cavazzano, Gervasio, Faccini e Pastrovicchio a nobilitare l'iniziativa. Tutto questo a discapito dell'intervista agli autori della storia inedita, ma essendo loro gli stessi del numero scorso è accettabile e comprensibile.
    Infatti Paperin(ik)o il Diabolico Vendicatore è a firma Alessandro Sisti/Lorenzo Pastrovicchio, che si confermano come coppia d'oro. Il bello di queste inedite è che sono sul pezzo, se lo scorso mese pochi giorni dopo Lucca Comics la storia parlava anche di fiere del fumetto, stavolta nel pieno delle Primarie del PD ecco una storia elettorale, dove il sindaco di Paperopoli e quello di Ocopoli si sfidano per diventare il nuovo Governatore della Calisota. Sisti affila la penna e realizza una storia che non fa sconti, in cui riesce a disgustare il lettore mostrando le bassezze a cui i due politici arrivano, circuendo tanto Paperino quanto Paperinik per la loro campagna elettorale a bse di colpi bassi e dibattiti televisivi. Restando nei "paletti" disneyani l'autore scrive una storia spietata che sembra la fotografia delle beghe politiche italiane, e da qui forse il titolo martiniano. Il Pastro da parte sua realizza un ottimo apparato grafico, capace di evidenziare attraverso le espressioni dei personaggi le dinamiche raccontate. APPlausi :P
    La selezione delle storie ristampate è altalenante ma generalmente leggibile, la menzione d'onore va a Paperinik e il Superpapero dell'Anno (Pezzin/Del Conte) che nel trattare delle difficile situazione economica e ambientale di Paperopoli contiene anch'essa cenni di attenzione sociale che strabordano dall'attualità perché purtroppo rimangono sempre attuali (la storia è del 1996, e leggere frasi di Paperone come "Non sono solo soldi! Sono affari! Fabbriche che producono! Operai che lavorano!"... il dialogo tra Paperone e Paperinik delle pagine 88-89 è da brividi, di un Pezzin in formissima, e nel problema lavoro/ambiente non può non venire in mente il caso ILVA, giusto per citare quello più recente).
    Infine, la storia cult: Paperinik torna a colpire (Martina/Scarpa) è un'ottima avventura, in cui il classico Paperone martiniano che non fa scrupoli quando ci sono di mezzo i soldi utilizza di frodo l'immagine e l'ambigua fama di Paperinik per attirare gente al suo museo delle cere. L'atmosfera vendicativa di quelle prime storie è sempre da Oscar, e non ho nient'altro da aggiungere se non che la vignetta finale è splendida.
    Come sempre, la storia ha una paginetta di introduzione, e mai come adesso sono contento di porvi l'attenzione visto che ad occuparsene è stato il buon Valerio, che raggiunge qui uno step importante per lui, mi auguro per il suo futuro e mi piace pensare anche un pochetto per La Tana del Sollazzo: per il nostro forum tutto è iniziato da un papero mascherato, e anche questo esordio è all'insegna del "vecchio mantello tarlato", quindi direi che è un ottimo segno ed è un riconoscimento non da poco alla qualità del progetto Sollazzo, che ormai inizia ad assumere sempre più forme e raccogliere soddisfazioni.
    La scheda è molto buona, riesce a seguire il trend di quelle dei primi due numeri dando informazioni interessanti e non ridondanti, contestualizzando la storia nel suo periodo e nella narrativa paperinikiana.
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  • Paperinik APPGrade #4

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    Freccero e Monteduro offrono una copertina figherrima a metà tra il fantasy e la fantascienza, che mette la bava alla bocca a vederla, soprattutto dal vivo grazie ai riuscitissimi effetti speciali/metallizzati.
    Peccato che, dopo l'editoriale della De Poli in cui si parla della storia a bivi interattiva caricata su YouTube con Paperinik protagonista, il resto del numero di gennaio non è che offra granché. Paperinik e il Rifugio Sottozero (Sisti/Gervasio) è la storia inedita di turno, la meno riuscita delle 4 di questo nuovo corso del mensile. A fronte di disegni nella media stilistica di Gervasio (che però poi ha dei picchi qualitative assai interessanti, e mi riferisco allo scorcio di Paperopoli a pagina 35), la trama è abbastanza banale e priva di particolari guizzi. E' una storiellina abbastanza anonima sui problemi dati da neve, freddo e un robot-sosia dell'eroe, che Paperinik deve gestire in una notte particolarmente complicata. Niente di che, e l'articolo correlato che apporofondisce la struttura del rifugio segreto di Paperinik non appartiene a quel tipo di contenuti che fanno strappare i capelli.
    Nel marasma di storielle ristampate (che comunque trovo sempre bello leggere o rileggere), spicca Paperinik e l'Imprevisto Sotto Casa (Enna/Gula), che riesce ad avere una trama davvero riuscita, dove Bruno Enna riesce a sfruttare le poche pagine per costruire un plot divertentissimo, unendola al disegno di un Ettore Gula davvero in formissima. Tavole ottime, magnifiche, uno stile vincente e cinetico che trova il suo picco nell'espressione di Paperinik nell'ultima tavola.
    Risultano una lettura assai piacevole Paperino e la Vera Identità di Paperinik (Mainardi/A. Pastrovicchio) e Qui Quo Qua e il Superzio (Secchi/Perina). La prima è interessante per il modo di raccontare il carattere di Paperino verso la fidanzata, verso se stesso e verso le sue potenzialità, la seconda parte da un presupposto già visto ma lo piega con intenti particolari e simpatici, che rendono la storia ricca di "cuore" puramente disneyano. Applausi per Perina.
    La storia cult è Il Doppio Trionfo di Paperinik (Martina/De Vita), dove il protagonista va a rubbbare a Rockerduck! Perché si sente punto sul vivo! Mamma quanto mi piacciono queste primissime storie: certo, il carattere del personaggio era ancora tutto da costruire e quindi alcune cose erano contraddittorie e altre stonavano, ma da un certo punto di vista il fatto che la connotazione da dare all'eroe/antieroe che impersonava Paperino dava la possibilità di fargli fare tutto e il contrario di tutto. E Paperinik che col sorrisetto cattivo va nelle sue incursioni notturne a compiere malefatte o a dimostrare il suo potere nelle feste dei potenti paperopolesi rimane un'immagine epica.
    L'Oroscopo alla fine del numero è molto simpatico! Non arriva alle geniali prese per i fondelli dell'oroscopo sul "Topo" della seconda metà degli anni '90 ma ci andiamo vicini, lol!

    Paperinik APPGrade #5

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    La cover migliore di questi primi 5 numeri dell'APPGrade è questa, indubbiamente, carica di un'atmosfera che dire suggestiva è dire poco e che fa il verso, neanche tanto velatamente, a quella del Dark Knight Returns di Frank Miller.
    La storia inedita rompe il monopolio di Sisti alla sceneggiatura, ed arriva un autore che sono davvero felice di vedere su questo giornale: Roberto Gagnor. Paperinik e la Minaccia del Narratore Dimensionale (Gagnor/Mazzarello) è una storia particolare, un po' Ai Confini della Realtà un po' Fringe, sfrutta lo stereotipo dello scienziato cattivo perché non ha sfondato nella vita, additando a tale colpa gli altri e non se stesso, ma lo piega per raccontare un'avventura che sulle prime può sembrare il trip mentale di un fan, realizzato però con competenza e professionalità. In pratica, cosa succederebbe se un pazzo decidesse di riscrivere la storia attingendo dalle miriadi di dimensioni parallele? Semplice, Paperinik combatterebbe con tanti PaperinikAlternative una scontro inimmaginabile!
    Gagnor scrive una storia la cui grave è colpa è l'eccessiva brevità: la trama avrebbe giovato di una decina di tavole in più, mentre qui alcune passaggi appaiono sacrificati e velocizzati. Non polemizzo sulla citazione a PK che a logica non dovrebbe essere inteso come una dimensione parallela, intendendo il riferimento come una licenza poetica che dà modo all'autore di rendere il suo omaggio alla serie. E devo dire che l'ho apprezzato, così come ho riso un sacco al grido di "Paperinik uniti!" In tutto questo Mazzarello, che confesso essere uno dei disegnatori attualmente all'opera che meno mi entusiasma, stavolta riesce a rendere il suo stile naif adeguato alla storia che deve rappresentare, uscendone tutto sommato vincitore.
    La storia cult del mese è Paperinik e la Giustizia Ultrasonica (Martina/De Vita), che anche se ad un solo tempo non ho mai trovato particolarmente inferiore alle precedenti: l'articolo di Valerio appare come sempre illuminante sulle caratteristiche del personaggio, ed effettivamente è significativo notare come pian piano l'ambiguo alter ego di Paperino inizi a venir visto come un eroe per la città (o, in quest'occasione, perlomeno per i ragazzini contro chi vorrebbe lucrare sul loro tempo libero), dopo che veniva considerato solo un delinquente e addirittura se ne negava l'esistenza. La storia dei costumi di carnevale potrebbe non essere molto incisiva, ma offre comunque il fianco per mostrare l'orgoglio di Paperinik e l'importanza che assegna alla sua immagine.
    L'articolo su Archimede mi pare esulare un po' troppo dal protagonista della testata, comunque è molto piacevole: la cosa che apprezzo e lodo è che, pur utilizzando la tecnica in cui si finge di intervistare direttamente il personaggio, le informazioni che vengono fornite non sono inventate di sana pianta ma al contrario sono nerdisticamente coerenti (la prima invenzione, il cappello pensatore...). Come sempre l'oroscopo è molto divertente ed è bello vedere nell'angolo dei lettori le foto di chi sè fatto immortalare vicino alla sagoma di Paperinik nello stand Disney a Lucca Comics. Peccato non aver mandato anche la mia :P
    Per quanto riguarda le storie in ristampa, segnalo Paperinik Eroe delle Papere (Arrighini/Molinari), dove il tocco femminile delle autrici si sente molto, in una storia che si può anche leggere come un'autocritica di alcuni atteggiamenti delle ragazze. Niente di nuovo, ma simpatica.
    Paperinik e un Paperino di Troppo (Russo/Arcuri) ricicla uno dei tanti cliché delle storie di Paperinik degli ultimi vent'anni, quello dell'innamoramento di Paperina per Paperinik, ma Nino Russo è bravo nel fare la differenza: insiste molto sulla componente sentimentale del legame tra Paperino e Paperina e rende il rapporto tra i due di una sincerità e una disponibilità disarmante. Siamo lontani anni luce dalla cieca gelosia di Paperino per Gastone o dall'altezzosità da algida stronza di Paperina, qui abbiamo un rapporto rodato che trova una sua crisi nei dubbi sentimentali di lei, e la conseguenti reazioni dei componenti della coppia, descritte in modo così reale che io stavo in pena. Paperinik e lo Sciopero di Archimede (Ambrosio/Held), infine, è un'interessante prova di Ambrosio, non certo per l'idea di Archimede che si scoccia di fare invenzioni gratis, ma quanto per a soluzione che viene messa in atto per evitare che l'inventore pianti tutto. Sarà che amo le visioni post-apocalittiche e i futuri distopici, ma questa breve avventura mi è piaciuta, come già 2 anni fa quando la beccai sul "Topo". :)
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  • Paperinik APPGrade #6

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    Doveva capitare, prima o poi, anche se speravo dovessero passare molti più mesi. Dopo 3 inedite molto buone e una leggermente meno buona di Sisti, e dopo una simpatica prova di Gagnor, la storia inedita di questo numero non è niente di speciale. Peccato, perché dal lato grafico Alessandro Gottardo compie un onesto lavoro per Paperinik e l'Invasione dei Duplicati Vettoriali, ma la sceneggiatura di Panini appare come scialba, priva di mordente, ripetitiva e poco interessante. Lo spunto stesso, che poteva avere un minimo di appeal, lo perde subito appena si entra nel vivo.
    È piacevole vedere comunque che prosegue l'idea di dare un tema al giornale, in cui rientrano la storia inedita e le rubriche ma, in buona parte, anche le storie ristampate. È una cosa mai palesata ufficialmente, ma ben presente, e stavolta si parla di videogiochi e realtà virtuale. L'articolo infatti si occupa di sviscerare la storia di Panini come se fosse un videogioco, con un risultato forse non proprio ottimale, e poi offre esempi di film, fumetti e... videogames che parlano di videogiochi. Ovviamente tutta roba made in Disney, ma vabbè, chiudendo un occhio fa piacere che si parli di Ralph :) Poi c'è Epic Mickey, e c'era da aspettarselo. Sono rimasto invece molto più sorpreso di trovare Speed Loop, che pensavo fosse un progetto che la Disney volesse solo dimenticare e far dimenticare.
    La pagina di posta stavolta è un po' vuota, il gioco si fa apprezzare per gli inside jokes per nerd (nel disegni di Blasco Pisapia ci sono personaggi Disney storici come Cuordipietra, il Marajà del Verdestan, Suinello ecc. L'oroscopo è sempre lolloso, anche se leggermente meno degli scorsi mesi.
    Le storie ristampate sono nella media: spicca Paperinik... un Eroe dell'Altro Mondo (Faraci/Cavazzano), che mi ha sempre fatto ridere un sacco oltre ad offrirmi spunti per l'articolo sull'autore per il Libro Papersera 2012. Per il resto un Panaro inaspettato (Paperinik e il Prestigio in Gioco la ricordavo come un storiellina e invece sempre di rileggere le prime storie con Paperinik vendicatore), Paperinik e il Ladro del Blackout carina davvero e Crimini alla Crema simpatica.
    La storia cult è Paperinik e la Scuola del Krimen (Martina/De Vita), che come ricordavo è ottima. L'idea del professore che di giorno insegna latino e di notte a rubare è vincente, e la faccia dei nipotini quando esclamano "Dovevano essere molto educativi gli insegnamenti di quel professore!" è impagabile. Lo svolgimento poi scorre via benissimo, e Paperinik è qui più in forma che mai. Sempre puntuale la scheda introduttiva di Valerio ;)
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  • Paperinik APPGrade #7

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    La sempre sfavillante cover (pur con qualche leggera riserva sul becco) ad opera di maestoso Freccero apre ad un numero non eccelso ma che rappresenta comunque una buona lettura. A partire dall'inedita, Paperinik e la Sovraesposizione Multipiattaforma, che immagina il nostro eroe alle prese con la "febbre" da social network. La trama non è niente di che ma la sceneggiatura di Panini regge comunque per la durata della storia e si fa leggere, per quanto il finale risulti indubbiamente veloce e con un'idea piuttosto banale e assurda [spoiler](la combriccola di geek che si radunano?!?)[/spoiler]. Buoni i disegni di Held. Come sempre, a seguire, un articolo che affronta il tema raccontato nella storia nuova: e accompagnati dalle sempre pregevoli illustrazioni di Faccini possiamo compiere un excursus piuttosto interessante tra le varie piattaforme digitale di aggregazione.
    Delle storie ristampate, sicuramente merita la citazione Paperinik e il Nemico Numero Uno (Concina/Chiercini), che si merita addirittura una paginetta introduttiva per spiegare la natura delle storie a bivi disneyane, ideate proprio da Bruno Concina stesso. Pur non essendo io un amante di questa tecnica narrativa, mi piace di quando in quando ritrovarmi a "giocarci", e anche stavolta devo dire di aver apprezzato l'inclusione di questa avventura nel mensile. Qualitativamente, comunque, le due storie migliori del numero sono sicuramente Paperinik e il Futuro Imperfetto, del mitico duo Leoni/Negrin, che gode dei sempre meravigliosi disegni di Lucio Leoni e ha una trama forte e avvincente come ossatura, e Paperinik e le Cattive Azioni (Sarda/Migheli), che ci mostra un Paperinik che, come agli inizi, agisce per aiutare il suo alter ego a stare un po' meglio.
    A proposito delle origini, come sempre fiore all'occhiello dell'albo è la storia cult: introdotta dall'attento articolo di Valerio, che mette in luce continuità, discontinuità ed evoluzioni rispetto alle precedenti avventure del papero mascherato, Paperinik e il Castello delle Tre Torri è una storia che mi è sempre piaciuta molto, qui Martina sembra trovare una sorta di equilibrio tra il vendicatore delle primissime avventure con l'eroe cittadino che diventerà in futuro, e la crasi rende il personaggio decisamente completo e sfaccettato, così che è ancora più facile affezionarvisi. De Vita è ancora lontano dai fasti che toccherà in futuro, e si nota che il suo stile è in evoluzione rispetto alle storie precedenti, ad ogni modo qui è già apprezzabile.
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  • Paperinik APPGrade #8

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    E' un bel numero quello uscito qualche settimana fa per il mensile dedicato a Paperinik.
    L'inedita mette subito in crisi: è una storia dal sapore fantascientifico/misterioso, con una seconda parte che strizza l'occhio a metà narrativa di stampo "invasione spaventosa!", ma questi elementi positivi vengono minati da alcune ingenuità e da una sceneggiatura che avrebbe probabilmente beneficiato di qualche tavola in più. Buoni e dinamici, però, i disegni di Held.
    Le ristampe tengono botta: si va da un bella storia di una decina d'anni fa dell'immarcescibile coppia romana Artibani/Gervasio (Paperinik e la rivincita di Cornelius Coot), divertente e avvincente, ad una inedita del mensile di Paperinik di metà anni '90, Paperino e il grande Jake, che lessi in diretta e che mi è entrata nel cuore fin da subito per via di una trama ben congegnata, una sceneggiatura pulita come Carlo Panaro ha quasi sempre fatto in quegli anni, e per i disegni splendidi di Leoni.
    Leoni ancora di scena, insieme alla compagna di sempre Negrin per un'altra storia notevole, Paperinik e i superpoteri problematici, in cui si assegna per una volta all'eroe di Paperopoli l'unica caratteristica da super che gli manca: i superpoteri, appunto.
    La storia cult del mese è Paperinik e la Bella Addormentata (Martina/De Vita), la prima di queste avventure storiche che non avevo mai letto: ne sono rimasto conquistato, prosegue e in taluni sensi migliora il trend positivo che all'ottava volta continuava a consegnare ai lettori belle storie con il personaggio. E certi "eccessi" assurdi di Martina sono tanto sconvolgenti al lettore d'oggi, quanto divertenti nella loro crudezza ostentata.

    Eccezion fatta per il sempre prezioso apporto di Valerio nell'introdurre la martiniana, le altre rubriche sono al di sotto degli standard: l'articolo principale è degno di menzione solo per i disegni del Pastro, e il resto si assesta un pelo sotto la media degli scorsi numeri.
    Il mensile resta comunque una lettura piacevole e che intrattiene in modo efficace.
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  • Paperinik APPGrade #9

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    I pregi e i difetti del nuovo mensile di Paperinik sono ormai noti a tutti: per i primi si fa riferimento alle inedite, alle storie cult, alle copertine, all'idea di presentare rubriche, approfondimenti ed editoriali che avvicinano la testata ad un magazine più che ad un albo di ristampe... i limiti stanno nel fatto che la maggior parte delle pagine siano dedicate perlappunto alle suddette ristampe, e il rischio di riproporre storie non proprio brillanti è sempre dietro l'angolo.
    Questo numero è un po' un simbolo di come far pendere la bilancia verso la qualità i pregi, mettendo in ombra i difetti.
    Partendo dalla storia inedita, forse la migliore in assoluto di questi nove numeri. Roberto Gagnor e Alberto Lavoradori firmano Paperinik contro... Capitan Paperopoli , una storia che fa citazionismo sfrenato in modo intelligente, costruendo una trama in cui le citazioni stesse sono parte integrante e motore del plot, con una dose di metanarrativa pesante e la passione dei due autori verso il medium fumetto. Le citazioni infatti sono tutte riferite al mondo dei supereroi dei fumetti americani (Marvel, perlopiù), con tanto di versione papera di Jack Kirby, in un'avventura allucinata dove Paperinik non esiste più nella realtà, ma solo in uno di questi comics. Gagnor, da lettore appassionato di quel tipo di narrativa, ne conosce stereotipi e metodi, e li prende beatamente in giro con battutine fulminanti e intelligenti, che fanno sorridere il lettore che le conosce a sua volta e le sa cogliere. Vedere Capitan Paperopoli che spiega a Paperinik come funzionano nei fumetti gli incontri tra supereroi, o che parla di team-up, sono cose che elevano una storiella di una ventina di tavole a qualcosa di più, un gioco metanarrativo che strizza l'occhio al lettore navigato e che sottolinea il salto di qualità della rivista da quando è rinata. Lavoradori ci mette tanto del suo, e realizza tavole fenomenali: io non sono uno che impazzisce per il tratto del disegnatore di PKNA Zero, ma ne ho sempre apprezzato la carica eversiva (e per questo ritengo che Evroniani con quei disegni ci stesse bene), pur non essendo un estimatore delle cose fatte da indipendente negli ultimi anni, dove il portare il suo stile geometrico alle estreme conseguenze, unito ad una narrativa fantascientifica piuttosto verbosa e tecnicistica, non ha secondo me fatto bene al suo stile che invece, in Disney, rende le storie cinetiche e godibilissime. Ottimo l'effetto "bollinato" tipico dei vecchi comics, come davvero bello è che a seguire la storia ci siano l'intervista a sceneggiatore e disegnatore per rendere ancora più palese la particolarità di questo progetto. Insomma, quel che aveva fatto Sisti nel secondo numero della testata qua viene rilanciato all'ennesima potenza :)

    Anche sul fronte delle ristampe c'è da star sereni, segno che una buona selezione può essere la killer application di una rivista già molto buona e ricca di potenzialità: al netto di alcune cose decenti e poco più come Il mondo di Welk e La tragica revisione, abbiamo quel gioiellino di Paperinik e l'inganno del successo, di Bruno Enna e Marco Gervasio, dove lo sceneggiatore sardo ripesca lo spirito delle prime storie del personaggio, quando spesso Rockerduck cercava di lucrare ai danni del papero mascherato, costruendo una trama credibile anche nella quotidianità che racconta (Paperina con il suo nuovo lavoro) e disseminando per le tavole alcune battute di quell'umorismo raffinato che Enna non ha mai lesinato e che danno un quid non da poco alla storia. Anche le due storie disegnate da Leoni, poi, non sono male.
    Ma inevitabilmente è ancora una volta la storia cult a ritagliarsi uno spazio importante: Paperinika e il filo d'Arianna (Martina/Cavazzano) è un classico esempio di storia martiniana in cui i paperopolesi sono un mezzo per raccontare l'attualità italiana del tempo. Il femminismo in quegli anni era diffuso e quindi dev'essere sembrato logico e stuzzicante rendere Paperina una paladina del gentil sesso. E dev'essersi divertito un mondo a far gridare a Paperone che le donne sono inferiori, o a dipingere Paperino come un farfallone che viene "adescato" da un paio di gambe fasciate in calze a rete e minigonna XD. Indispensabile come sempre l'introduzione di Valerio, che contestualizza l'avventura.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Paperinik AppGrade #10

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    Copertina hi-tech (forse troppo, a ‘sto giro?) per il decimo numero del mensile dedicato al Papero mascherato.
    Il filo conduttore, da cui stavolta è però stranamente esente proprio l’inedita in apertura, è quello delle vacanze estive, ma tale scelta – pur comprensibile – purtroppo non porta ad avere grandi storie in ristampa, visto il tema balneare. La peggiore in questo senso è Paperinik in: missione vacanze, dove i nipotini in spiaggia scambiano per giocattoli i congegni dell’eroe. Non che Il problema estivo o La vacanza di tutto riposo siano molto meglio, del resto (quest’ultima, peraltro, contenente un WTF grossissimo nel modo in cui Paperino dovrebbe riuscire a chiamare l’amico Paperinik…). Sia chiaro, io apprezzo anche le storie in cui Paperinik vive situazioni buffe e in cui si fa ironia sulla vita quotidiana di un supereroe, ma c’è modo e modo di farlo, e quelli citati sono esempi di storie che non riescono a trasmettere molto al lettore.
    Delle storie in ristampa si salva Paperinik e l’estate a Villa Lalla, scritta da un Michelini ispirato dalle atmosfere “alla vendicatore” e disegnata, non a caso, da Marco Gervasio, che sarà poi negli anni successivi il principale fautore di quel tipo di Paperinik sulle pagine di Topolino.
    La cult di turno, Paperinik allo sbaraglio (Martina/De Vita) è sicuramente il pezzo forte del numero, pur non discostandosi più di tanto come canovaccio da quanto già visto nelle precedenti martiniane: le atmosfere notturne e un Paperinik davvero figo e carogna però rimangono irresistibili, esattamente come alcuni dialoghi del Professore, come fa giustamente notare Valerio nella sempre competente scheda introduttiva.
    L’inedita, ad opera di Cirillo e Usai, si rivela una lettura simpatica e nulla più: La nuova vita di Paperinik ammicca, strizza l’occhio, presenta caricature papere di Joseph Gordon-Levitt e cita il Sundance Festival, ma tutto suona molto come un insieme di riferimenti senza un vero perché, inseriti perché sì, a corredo di una storia la cui trama non sembra avere molto da dire.
    I contenuti editoriali non sono molto degni di nota, infine: si salvano il sempre piacevole editoriale della De Poli e l’articolo principale, che perlomeno fa sorridere nella sua satira ai giornali di gossip che impazzano soprattutto nel periodo estivo.
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  • Paperinik AppGrade #11

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    Il numero estivo del mensile resta in equilibrio tra la tematica estiva e quella relativa allo scontro tra Paperinik e Paperinika.
    Per quanto riguarda il primo argomento, abbiamo l'inedita di turno (Paperinik e la gelida vacanza tropicale, a firma di Panini e Lucci), una storia piacevole e scorrevole, pur senza pretese, dove spicca però la scelta del disegnatore di dare in mano al protagonista nientemeno che una copia sputata-identica dello Scudo Extransformer. Niente più di un omaggio, chiaramente, a metà tra una simpatica strizzatina d'occhio ai pkers e un intelligente ripescaggio verso un'arma funzionale alla sceneggiatura, ma fa sicuramente piacere.
    Altre storie a tema vacanziero sono le ristampe di Paperinik e la crociera degli inganni, Agosto, Paperinik non ti conosco e Paperinik e i panni della sventura, storie prese dal Topo e dalle vecchie incarnazioni del mensile dedicato al papero mascherato, letture dimenticabili salvo per l'ultima citata, una simpatica commedia degli equivoci a firma di Bruno Enna.
    Su Paperinika invece abbiamo un'amena storia da Paperinik Cult di pochi anni fa, l'articolo dedicato all'eroina e al suo armamentario e soprattutto la storia cult del mese, Paperinik contro Paperinika, perfetto sequel (come fa notare anche Valerio nell'introduzione) del Filo di Arianna. Martina e Cavazzano ritornano a lavorare sull'alter ego di Paperina per scrivere una storia sotto alcuni punti di vista anche migliore dell'esordio del personaggio, più lunga, più elaborata e avventurosa, con la comparsa effettiva di Paperinik e perfino con l'utilizzo di un buon Paperoga.
    In sostanza è un numero nella media, che brilla soprattutto per la storia che chiude l'albo e per l'ennesimo richiamo pikappico che questa rivista non manca mai di lanciare.
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  • Paperinik AppGrade #12

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    Il numero non è così male come si dice sul Papersera, IMHO. Non abbiamo nulla di eccellente, questo è vero, ma nemmeno tonfi tali da rendere il n. 12 un brutto albo.
    I lati negativi ci sono, ovviamente, e si trovano nella storia inedita e in alcune delle storie ristampate. L’inedita di Macchetto non convince visto che il tema calcistico inserito in questo modo è forzoso e burlesco fino all’inverosimile, e quelle parata di assurdi supereroi non funziona e non diverte. La surrealtà che indica la De Poli nell’editoriale secondo me qui non centra l’obiettivo, e dato che l’articolo è una sorta di ampiamento della “mitologia” di questa avventura, anch’esso non soddisfa.
    Paperinik e il fuoriclasse del gol, Paperinik e l’intrigo sotterraneo e Paperinik e la forza del tifo sono 3 storie molto carine, e mi ha fatto piacere ritrovarle qua: anche i disegni di Palazzi e della Ziche fanno la loro parte, chiaramente, ma le sceneggiature non sono da buttare, al contrario forse delle altre ristampate.
    Fa eccezione e spicca decisamente dal mucchio La Minaccia di Dynamo: è un Faraci del 1997 questo, non so se mi spiego! Disegnato da un ottimo Perina abbiamo una storia ricca di didascalie introspettive, una lotta da classica storia da comics americani e un’atmosfera che sembra presa pari pari da PK. Meraviglia.
    La cult, infine, è decisamente godibile con testi e plot tipici di Martina, a suon di complotti, illegalità e travestimenti.
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  • Paperinik AppGrade #13

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    Lo scorso numero avrebbe dovuto essere l'ultimo della testata che avrei comprato: copertine a parte, il mensile non mi offriva più niente di allettante, visto che le inedite non sono sempre all'altezza, anzi quelle valide su questi 12 numeri non erano la maggioranza, e le cult stanno iniziando ad uscire dal loro periodo aureo. Le rubriche e l'impostazione da magazine continuo a reputarle cose molto buone, ma non abbastanza per me.
    Poi però, vuoi che è il primo numero targato Panini, vuoi che a Lucca esce il numero nuovo con variant cover e non volevo avere un buco nella processione degli albi... e allora l'ho preso.
    E mi trovo un'inedita in cui torna Sisti alla tastiera (Paperinik e PaperBat contro Kinirepap) in cui si cerca di rinfrescare l'aria riportando sulla scena l'alter ego di Paperoga, ma senza riuscirci molto. Le caratteristiche di PaperBat che mi hanno sempre conquistato nelle storie brasiliane qui vengono annacquate e sembra di vedere semplicemente Paperoga, indipendentemente dal costume che indossa. Se di rilancio si vuole parlare, ridatemi PBNA! :P (e la gag disegnata da Ferrario a fine albo m'ha fatto scendere la lacrimuccia in tal senso :) ).
    La cult non la conoscevo, ma ho gradito la solita cattiveria martiniana a base di illegalità, soprusi e vendette: Paperinik e l'oltraggioso sospetto non fa eccezione, le atmosfere notturne vivono, le schermaglie tra Paperone e Rockerduck pure, i sordidi tranelli del primo verso i secondo anche. Uno dice che ad una certa dovrebbe pure stancarsi, ma al ritmo di una al mese si godono bene :)
    Per il resto, solita slavina di ristampe più o meno azzeccate, più o meno in tema: le migliori sono Paperinik e l'anatema punitivo (una bella storia di Enna con i disegni fantastici e plastici di Celoni) e Paperinik e il duello dei maghi, una pezziniana dei tempi dei primi numeri di Paperinik e altri supereroi e come tale molto ben scritta, con i disegni di un validissimo Freccero ancora lontano dai virtuosismi futuri ma che già mostra talento :)
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  • Immenso Freccero.
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