[Topolino] Annata 2014

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Mason ha scritto:
    Mela ha scritto:Il duo di Moby Dick continua e promette bene :D
    Ecco, speriamo che non ripetano gli errori di Moby Dick.
    Cosa intendi?
  • Mela ha scritto:
    Cosa intendi?

    Una prima parte pompissima seguita da una puntata finale scialbetta e stipata alla peggio in pochissime pagine, risolta con i peggiori stereotipi dei fumetti Disney (vabbé, è un'esagerazione, ma il concetto è quello).
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
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    Non di soli paperi vive il nostro Vito, ecco infatti debuttare la sua prima storia topesca all'insegna dell'amicizia, quella vera. Non perdete "Il mio amico Topolino", questa settimana su Topolino 3052, numero che si apre con l'inizio della divertente storia a puntate sui Mondiali scritta da Fausto Vitaliano.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • A 'sto giro Vito non mi ha convinto molto.
    Ho trovato alcuni passaggi ingenui (tipo il vicino stronzo che [spoiler]è stronzo perché non gli piacciono GLI STRAMBI[/spoiler]) ed in generale una certa esasperazione nell'affrontare tutta la classica commedia degli equivoci: mostrare la buona fede dei personaggi era doveroso, ma questa viene sovraesposta ("Insieme, come sempre!") fino al chiarimento finale che cade nello stucchevole (la [spoiler]"legittima vacanza con la tua fidanzata"[/spoiler] pare più una puntualizzazione per il lettore che un appianamento delle questioni fra i personaggi).
    Peccatone, anche perché per il resto il BROMANCE viene mostrato molto bene tanto nei flashback (dai, mitica [spoiler]la selezione all'ingesso fanculizzata[/spoiler]!) quanto nel finale e ci sono delle trovate comiche brillanti come Pippo che pensa di [spoiler]venire scaricato[/spoiler] o l'assurdissimo parco a tema.
    Nel complesso non si può dire che sia una brutta storia, ma la sensazione è che ci si sia concentrati più sul rapporto d'amicizia in sé che sulle dinamiche che presenta la trama, utilizzata come mero pretesto e come tale risolta, con la conseguenza che proprio l'espediente che mette in moto l'ottima esposizione di una bella amicizia è lo stesso che al contempo la ritrae in modo un po' banale.
  • Un numero con Vito non si salta! ;)
    Nella fattispecie, c'era parecchia curiosità in me nel vedere il ragazzo alle prese con la sua prima storia di Topi. Ma l'autore mostra polso fermo anche fuor da Paperopoli, e ancora una volta affronta la prova con piena consapevolezza dei caratteri dei personaggi che muove. In questo caso approfondisce l'amicizia tra Topolino e Pippo, un elemento costante nelle storie topolinesi ma su cui difficilmente ci si ferma a ragionare. È un dato di fatto, punto. Giusto Tito Faraci in passato ha provato ad andare più a fondo nel rapporto tra i due amici (L'Ultimo Caso), ma la scelta che differenzia Il Mio Amico Topolino da quella storia o da altre è il punto di vista, che è quello di Pippo. Goofy espone in prima persona al lettore i suoi pensieri riguardo all'amicizia che intercorre tra lui e Topolino, con tavole che intervallano la trama per presentarci aneddoti del rapporto tra i due.
    A ben vedere l'equivoco alla base della "crisi" tra i due non è molto originale, ma alla fine non è quello il cuore della storia, è solo il mezzo per mostrare la sensibilità di Pippo e nello stesso tempo mettere sotto una luce umana anche Topolino.
    Topesio come "motore immobile" della storia e la comparsata di Paperino in una splendida citazione d'epoca impreziosiscono una storia che non si può definire memorabile, ma che conferma l'abilità di Vito nel capire i personaggi Disney e nel saperli scrivere.
    Alle matite Mazzarello, che se la cava meglio con Topolino & co. rispetto ai Paperi, ma che non offre comunque un grande risultato, con personaggi un po' deformati e appiattiti e soluzioni grafiche esteticamente non molto convincenti.

    Buona anche la prima parte della storia vitalianesca sui Mondiali di Calcio. Gag e battutine non mancano, e anche le frecciate allo star system del mondo del pallone risultano simpatiche. L'idea di far fare agli Azzurri paperizzati una sorta di giro del mondo in occasione dei Mondiali è originale e simpatica :) Perina sempre molto bravo, regala delle tavole accoglienti e dinamiche e i suoi Paperi sono sempre bellissimi da vedere.
    La PIA dell'Antico Egitto è un tentativo malriuscito di portare avanti un filone che da 15 anni è ormai ripetitivo e noioso. L'Andiamo al Cinema di questa volta non mia divertito molto.
    Poi, a sorpresa, arriva Macchetto che ultimamente mi stava un po' deludente a suon di storie fiappe a sfondo sociale e ci piazza invece una bella storia, semplice semplice ma che proprio in questa umiltà trova tutte le sue carte vincenti. L'autore crea un contesto molto credibile di una scolaresca in gita, con tutto ciò che caratterizza un evento del genere (dai genitori preoccupati ai compagni di stanza che russano) e fa prendere una cotta a Quo. La sceneggiatura procede sicura e con mestiere, offrendo una storia godibile, simpatica e con un'ultima tavola assolutamente azzeccata. Questo è il Macchetto che mi piaceva molto negli anni '90, e che sono contento di sapere che ogni tanto ha modo di tornare. Specie se valorizzato da disegni come quelli di Palazzi, qui veramente in formissima. Qui Quo e Qua sono espressivissimi, e così anche i loro compagni di classe e il professore. Ma oltre agli sguardi anche le posture di tutto il corpo sono sempre curate e raffinate.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Va là, va là che è una gran bella storia questa di Pippo. Sentimento, tenerezza, cura per i personaggi, caratterizzazioni genuine e una trama tanto semplice da essere archetipica. Penso che la famosa tavola con il trio SPIEGHI opolino. E già che ci sono, giacché non l'ho ancora fatto, aggiungo l'apprezzamento per il ciclo di Paperetta, primo episodio specialmente, per quello che riesce a dire sul mondo in cui viviamo, e per la storia a bivi che è un concentrato di tocchi tali da offrire lo spaccato completo e totale di tutto ciò che quel personaggio jolly di Paperino è stato e sarà.
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    Numero speciale dedicato agli 80 anni di Paperino. Dentro ci trovate roba come Faraci, Ziche, omaggi di gente del calibro di Bruno Bozzetto, Zerocalcare, Silver e persino De Vita che torna a disegnare i paperi.

    Direi di prenderlo, ok?
  • Niente di eclatante, il #3054, ma siamo comunque di fronte a un numero più che buono e ad una celebrazione sobria ma elegante e sufficientemente curata per il compleanno che si va a festeggiare.
    Gli 80 anni di Paperino sono infatti celebrati dalle prime due storie che, senza troppe pretese di arrivare ad essere pietre miliari sul personaggio, riescono comunque a restituirci gran parte delle molteplici sfaccettature che Donald Duck ha mostrato nel corso dei decenni di storie a fumetti.
    Tito Faraci scrive, su soggetto del filosofo Giulio Giorello – che non è nuovo a incursioni più o meno di stampo “professionale” nel mondo Disney – La Filosofia di Paperino, che parte come una divertentissima commedia degli equivoci, dove Tito pare tornare lo sceneggiatore in forma e dalla battuta sempre fulminante. Le varie battute sulla filosofia, infatti, sono irresistibili e godibilissime, specie per uno come me che l’ha studiata all’università :P Poi ad un certo punto si prova ad approfondire, con un intermezzo che non si sviluppa bene come vorrebbe risultando forse un filo retorico, spezzando per di più il ritmo narrativo. In sostanza è una storia riuscita per 3 quarti, comunque la migliore del numero, e graziata dagli adattissimi disegni di Silvia Ziche, sempre in forma. Peccato si sia un po’ “sgonfiata” sul finale.
    Paperino 6 Unico è il contributo di Marco Bosco ai festeggiamenti, che pensa bene di utilizzare il meccanismo delle storie a bivi per indagare le tante caratteristiche del Papero. Alle matite si alternano Stefano Intini e Marco Gervasio, che trovano una buona mimesi stilistica pur rimanendo riconoscibili l’uno dall’altro. Nei bivi compaiono invece vari comprimari, dai più classici Paperoga e Gastone a quelli più inusuali come Kay K, e le situazioni in cui si trova Paperino riescono a metterne in luce le diverse tipologie di storie che interpreta solitamente. Caruccia negli intenti e piuttosto ben riuscita.
    La storia su Paperino Gran Mogol sa di già visto e non è niente di che: mi riesce difficile considerarla celebrativa, eccezion fatta per la Cortellesi come ideatrice del soggetto. Andrea Lucci offre una buona prova, minata però qua e là da vignette in cui i Paperi appaiono statici e poco armonici nell’estetica. Che abbia avuto tempi di consegna stretti, visto che le storie precedenti non soffrivano di tali problemi?
    La terza puntata della storia vitalianesca sui Mondiali… continua a non essere sui Mondiali, e va benissimo così. L’escamotage utilizzato da Fausto è adeguato e fonte di varie gag simpatiche. Una lettura che scivola via veloce, ma comunque in modo piacevole.

    Discorso a parte per gli omaggi da autori esterni al fumetto Disney, omaggi che costituiscono il vero piatto forte dell’albo, anche più delle prime due storie.
    Zerocalcare, Bevilacqua, Dell’Otto, Manara, Silver, Bacilieri, Villa, Baronciani… solo alcuni dei grandi nomi qui presenti, quelli più celebri tra gli appassionati di fumetto a tutto tondo, e che appartengono sia alla sfera del fumetto popolare sia a quella del fumetto più da “salotto buono”. Tutti offrono il loro particolare stile ad un’illustrazione che dica cosa rappresenta Paperino per loro, spesso con risultati interessanti e piacevolmente stranianti. Una ulteriore dimostrazione di come il settimanale Disney guardi sempre più spesso oltre i propri confini.
    E ci metto pure Massimo De Vita, tra gli special guest, perché anche se lui è un purosangue disneyano, il ritorno ai Paperi è un evento imprevedibile quanto piacevole. Il suo stile si è evoluto molto negli ultimi 10 anni, ed è interessante vederlo applicato a Paperino & co. Il risultato forse non è eccellente, ma è senz’altro gradevole e di qualità, e dopo anni di astinenza è comprensibile. I soggetti di Massimo Marconi invece sono davvero poca cosa, l’idea è buona (la stessa usata per le Ciak sul numero dei 70 anni di Mickey Mouse, alla fine) ma le gag e le battute difficilmente mi hanno saputo divertire. Premio l’intento, però!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Visioni dal futuro:

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  • C'è anche il video.

    Ancora Razziatore + Evroniani (e Superevroniani).
    Come in quel futuro distopico che si vedeva in Universo PK. Uhm.
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    Ottimo lavoro.
  • E c'è pure la preview del gadget estivo. Che pare essere nettamente meglio rispetto a quanto si era abituati negli ultimi anni: http://www.topolino.it/archivio-post/pk-blaster/
  • max brody ha scritto: Ancora Razziatore + Evroniani (e Superevroniani).
    Come in quel futuro distopico che si vedeva in Universo PK. Uhm.
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  • Ma su, il filone di storie sul topo sarà indipendente.

    D'altronde, è normale che nella pubblicità schiaffino Razzia ed Evroniani, essendo i beniamini dei fan. Certo, il problema sarebbero i superevroniani...
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Eddy ha scritto:
    max brody ha scritto: Ancora Razziatore + Evroniani (e Superevroniani).
    Come in quel futuro distopico che si vedeva in Universo PK. Uhm.
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    E allora leggi :P :
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    (dal Papersera)
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    Ottimo lavoro.
  • Tavola completa.

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    Assurancetourix
  • E mi sembra bellissima.
  • Psssst, ecco anche la seconda:

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  • Valerio ha scritto:E mi sembra bellissima.
    E forse Eddy può respirare.

    Due cose.
    Su FB dicono che il PkBlaster sarà meglio del Topobinocolo e del Topowalkie :P . E mi fa sperare in una nuova ActionHero.
    Il nuovo logo di Monteduro è quello coi tre cerchi. Uhm. Rettifico: Eddy, aspetta ancora un po'.
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    Ottimo lavoro.
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    Oggi è in edicola Topolino #3057. Dentro ci trovate una nuova storia di Casty, l'esordio del nostro utente RoM e... un mio articolo di quattro pagine in cui parlo di Hayao Miyazaki, della Città Incantata e di tutti i film dello Studio Ghibli.
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