[Topolino] Annata 2014

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • E questa settimana tocca a Casty/De Vita intrattenerci : prima parte di una storia sicuramente buona, ma senza guizzi particolari e abbastanza lineare. Vediamo se il secondo episodio saprà aggiungere qualcosa in più all'interessante spunto di partenza.

    Fantomius abbastanza meh, il filone continua ma ancora deve trovare la sua identità: il problema è capire se ci sia interesse a cercarla o se ci si accontenti delle storie vintage in quanto tali.
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    Già, è sabato, non ne abbiamo ancora parlato per bene, ma non dimentichiamo che questa settimana c'è Casty con una storia disegnata da De Vita che continuerà anche la prossima settimana. Non facciamocela scappare.
  • Valerio ha scritto: Già, è sabato, non ne abbiamo ancora parlato per bene, ma non dimentichiamo che questa settimana c'è Casty con una storia disegnata da De Vita che continuerà anche la prossima settimana. Non facciamocela scappare.
    Già, perché anche se per ora Casty ha solo preparato il terreno della sua nuova avventura, sfruttando il primo tempo solo per presentare la minaccia alla città e la nuova companion di Topolino e per lanciare i primi indizi, si avverte fin d’ora che Topolino e le Voragini Enigmatiche sarà nel complesso una bella storia. Probabilmente non epocale, ma le premesse per avere un giallo ben scritto, avventuroso e ben gestito, ci sono tutte. L’intreccio si presenta in modo classicamente castyano, interessante e avvincente, ma... la ciccia verrà tutta nella seconda parte, solo mercoledì potremo inquadrare del tutto la storia.
    De Vita alle matite poi è sempre un bel vedere. Forse non spicca per originalità la spalla femminile di turno, ma è comunque graficamente deliziosa.

    Il numero comunque vale il prezzo anche per il ritorno di Fantomius ad opera di Marco Gervasio: La Maledizione del Faraone è una buona storia, non la migliore tra quelle realizzate finora dall'autore romano sul ladro gentiluomo della Paperopoli che fu, ma l'atmosfera di queste avventure è sempre molto bella, e complici anche i disegni e i colori anche quest'ultima impresa di Fantomius avvince il lettore. Belle le citazioni a quel periodo storico, tra riscoperta dell'Egitto e il solito cammeo-parodia di un personaggio reale (a questo è ben servito l'articolo che approfondisce il mondo di Fantomius), e sempre gradite le strizzatine d'occhio nerdiche, come i riferimenti a Paperone.

    Per il resto, sempre divertente Bosco che analizza i generi cinematografici (stavolta tocca al Road Movie, con i disegni di un bellissimo Zironi), mentre la storia di Nonno Bassotto scritta da Massimiliano Valentini mi ha stranito non poco. La colpa non sta nella trama, piuttosto standard, quanto piuttosto nei disegni di Lavoradori, che prosegue qui il suo percorso cubista-astrattista che come un carro armato schiaccia qualunque estetica disneyana. L'originalità e la ricerca grafica all'interno del fumetto Disney è cosa apprezzabile, e quanto realizzato dall'autore negli anni '90 (penso a Evroniani, chiaramente, ma anche ad altre sue storie che in quel decennio apparivano su Topolino) era una variabile interessante. Ma quanto visto sull'ultimo Topo è qualcosa che va troppo oltre, sacrificando la comprensione e la chiarezza della storia in nome di una ricerca artistica più personale che comunicativa. I Bassotti con le facce a triangolo isoscele o il tipo che si vanta del furto, che pare un alieno e non si capisce perché, sono cose che lasciano a dir poco perplessi. Ma è proprio nel complesso, al di là dei dettagli, che tutta la resa estetica parte per la tangente.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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    PORTAMANTELLO ha scritto:sicuramente buona, ma senza guizzi particolari e abbastanza lineare
    ...stessa cosa per la seconda parte. Una storia che fila bene, ma che lascia poco. Carino il villain stronzone, un bel piano e lol per l'imitazione di [spoiler]Ignatz Mouse[/spoiler].
  • PORTAMANTELLO ha scritto:
    PORTAMANTELLO ha scritto:sicuramente buona, ma senza guizzi particolari e abbastanza lineare
    ...stessa cosa per la seconda parte. Una storia che fila bene, ma che lascia poco. Carino il villain stronzone, un bel piano e lol per l'imitazione di [spoiler]Ignatz Mouse[/spoiler].
    Eh, quoto. A conclusione di Topolino e le Voragini Enigmatiche posso effettivamente dire che le premesse che mi aveva creato il buon prologo non sono state completamente ripagate. Perché alla fine il lettore si trova effettivamente in mano con una storia che funziona, con un villain peraltro piuttosto realistico e attuale negli intenti, più terra-terra rispetto ad un supercattivo o a qualcuno che voglia dominare il mondo, ma anche più credibile. Le gag disseminate qua e là sono carine, poi. Ma la storia non colpisce, non rimane impressa, complice anche una risoluzione in cui il colpevole era forse un po' telefonato.
    Mi dispiace poi per la companion di turno, che influisce minimamente sulla trama, specie in questo secondo tempo, e che quindi a posteriori ha forse poco senso di esistere all'interno della trama.
    Peccato, la storia aveva delle potenzialità ma queste non sono state, a mio parere, espresse quanto avrebbero potuto.

    Buono Gervasio con il suo Fantomius. Personalmente ho preferito la storia della scorsa settimana a questa, ma anche questa Ottava Meraviglia del Mondo si fa leggere e guardare. Stavolta il protagonista è molto più paladino delle scorse occasioni, tanto che perfino Pinko approva l'impresa del rivale, e questo forse smorza un po' il pathos della storia. Ma anche così la sceneggiatura è interessante, e quando sono arrivato all'ultima tavola... ne volevo ancora! Mi sarebbe davvero piaciuto vedere Fantomius e Dolly sull'isola, mentre invece il finale rimane per così dire "aperto". Va bene anche così, e ho gradito le varie citazioni, tanto disneyane/donrosiane, quanto storico/cinematografiche. Molto bene la parte grafica, Dolly è sempre dotata di un fascino particolarissimo che mi schianta sempre, specie con quegli occhi blu :)
    Menzione d'onore anche al simil-Nautilus, perfettamente verniano :)

    Meno peggio del solito la danese, anche il disegno non era malissimo. Molto dolce e carina la storia di Paperino Paperotto :)
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    Numero molto importante questo, specialmente se si è un sollazziere! Infatti dentro ci trovate il famoso musical a fumetti firmato Radice e Turconi, anticipatoci da mesi (e citato anche nella nostra intervista), nonché una breve storia promozionale firmata dal nostro Vito. Ricordiamo che i Turchi sono assenti dal Topo da molto tempo, praticamente un anno, quindi il numero è quasi epocale!
  • Il musical sostanzialmente è un capolavoro, forse un paio di paginette in più per rendere più fluido qualche passaggio avrebbero fatto bene, ma è in ogni caso un qualcosa di eccezionale.

    Vito bufo è simpa, Brigittik = follia pura :rotfl: e Mangiatordi SBAV.

    Bel numero.
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    Ottimo lavoro.
  • Il Topolino di questa settimana rappresenta un altro ottimo esempio di quanto questi anni siano un periodo roseo per il settimanale Disney.
    Su cinque storie, solo una si presenta un po' debole, quella a firma di Panaro, che pur partendo da un'idea interessante non ha abbastanza spazio per sviluppare pienamente il soggetto. Prova ne è l'ultima tavola, dove il tentativo di mostrare il lato più umano di Paperone sulla falsariga di Barks e Scarpa si risolve in modo troppo frettoloso e quindi poco naturale. E ai disegni c'è la Migheli che realizza molte espressioni riuscite e belle, alternando ad esse però tavole più abbozzate e posture poco azzeccate.
    Per il resto, è tutto ottimo. Andiamo al Cinema di Bosco continua a far ridere, e toccando i film di supereroi fa quasi autoironia aziendale, e Gagnor torna ad utilizzare Brigittik nella storia forse meglio riuscita col personaggio, che oltre alle piacevoli citazioni a Boris e a Moffat costruisce una trama intanto divertentissima, con gag e battute molto riuscite, ma anche con una sua morale sul senso di esistere di certi prodotti televisivi. Tale conclusione non la condivido, ma la comprendo.
    Il numero è impreziosito anche da una nuova storia dell'amico Vito, che stavolta presta la penna per una buona causa, una storia che sensibilizzi sul consumo energetico, in occasione dell' annuale iniziativa di Caterpillar. Si è detto storia su commissione, forzata, penalizzata. Ma la bravura di un autore si vede anche da cosa riesce a tirar fuori da un soggetto che deve contenere un messaggio preciso. E sono davvero pochi quelli che non riescono andare oltre il compitino, scrivendo storie con poco mordente. Ricordo ancora con dispiacere il Macchetto della storia sul cibo.
    Qui siamo su un altro pianeta, Vito mette ancora una volta in primo piano i personaggi, facendoli recitare pienamente in parte e giustificando ogni passaggio, come quando non nasconde l'attitudine verso la natura che i nipotini hanno ma la spiega in relazione alla situazione descritta, in un'ottima dimostrazione di volontà di non lasciare nulla al caso.
    La storia risulta divertente, simpatica, godibile e rispettosa dei personaggi. Vito sta davvero dimostrando qualcosa di importante, anche con storie come questa.
    E dulcis in fundo, la storia di apertura è un gioiello, un capolavoro. Oh, Valerio l'aveva già notato come i disegni di Stefano Turconi siano quanto di più vicino all'animazione offre attualmente il fumetto Disney, ed ecco che la nuova storia scritta da Teresa Radice presta il fianco a tale andamento realizzando un musical a fumetti. Certo, l'omaggio è a Bollywood e non al musical animato di matrice disneyana, ma resta il fatto che i protagonist della storia e soprattutto i personaggi di contorno - penso alle ballerine/voci narranti - sembrano vivere e muoversi davvero sulle pagine.
    Dal punto di vista della trama, Teresa volutamente racconta una storia dallo sviluppo non certo originale, per aumentare la mimesi con le suggestioni di riferimento, e la bravura sta anche in questo. Ma non c'è da ignorare che i personaggi hanno la giusta caratterizzazione e che la forma in cui la storia è narrata, con le rime e l'andamento musicale, è suggestiva e per niente facile da realizzare.
    Questo ne fa probabilmente la loro opera più sperimentale, dove i coniugi rompono gli schemi preimpostati del linguaggio a fumetti. Complimenti davvero.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Tere! Ste! Ma che avete fatto? Wow! Premettiamo che era arduo, veramente arduo riprodurre il feeling di un musical a fumetti, e che posso perfettamente capire il punto di vista di chi senza musica ha sentito mancare qualcosa. Però...però...sarà stato un insieme di suggestioni, sensazioni o quel che è, ma io dentro di me un po' di musica l'ho sentita. Perché queste non sono state solamente filastrocche, avevano la struttura di canzoni con ritornelli, reprise ed erano collocati nei punti giusti della storia per spiegarla e oliarne i meccanismi, come nei classici Disney! E ovviamente anche il comparto grafico faceva il suo lavoro. Già lo stile del Turconi di base è molto dinamico e animato, ma il modo in cui le servette sono state disegnate, fatte danzare, collocate nella scena, riproduceva perfettamente il tipo di regia vista in sequenze tipo quelle delle Muse in Hercules. Si avvertiva energia, sembravano veramente singoli frame di sequenze che esistevano di per sé su schermo. E anche la gabbia mutevole, in corrispondenza dei brani cantati, contribuiva ad avvicinare i linguaggi espressivi dei due media.
    Per quanto riguarda la storia è più semplicina, ma va bene perché vuole riprodurre il tipo di trame presenti in quel tipo di film lì. Ecco, magari l'avrei alleggerita di una manciata di didascalie-dizionario, che per quanto culturalmente encomiabili, causavano qualche ridondanza percettiva. Il tutto però scompare di fronte ad uno dei meriti migliori della storia, che è quello di restituirci un Topolino in gran forma, quello "tenerello". L'uso che è stato fatto di Topolino, Minni, Pippo, Gamba mi ha ricordato non poco l'autenticità che questi personaggi sfoggiavano nell'animazione. Mi pareva veramente di star guardando l'adattamento a fumetti ben realizzato di un ipotetico mediometraggio dei WDAS. Bella, questa concezione dei personaggi. Ne voglio ancora.

    Poi veniamo a Vito. E togliamoci questo dente con relativo dolore. 'Sto giro ha confezionato quella che fra le sue ritengo la mia storia spreferita. Oh, succede. Credo di aver avuto qualche problema con la rappresentazione dei personaggi, che ho trovato una spanna sotto le recenti prove. Ma del resto è comprensibile, considerando che si tratta di una storia didattica su commissione, senza tema libero, oltretutto richiestagli in tutta fretta. Qualche vitata genuina dentro però ce l'ho pur sempre vista (ZP che fa le ombre cinesi, Archimede e la sveglia), per cui apprezzo che anche partendo da presupposti poco invoglianti ci siano autori che abbiano comunque voglia di fare quel miglio in più.
  • Ma é questo mercoledi`?
  • Nope, ma magari domani trovi ancora qualche copia invenduta. :martel:
  • Valerio ha scritto:Ecco, magari l'avrei alleggerita di una manciata di didascalie-dizionario, che per quanto culturalmente encomiabili, causavano qualche ridondanza percettiva.
    Sì, è l'unica critica che mi sentirei di muovere anche io. Sappiamo, anche grazie all'intervista al Sollazzo, che i BigTurks fanno molta attenzione al contesto in cui ambientano le proprie storie e questa cura costituisce indubbiamente un pregio: ma le dida qui sono un po' troppe e spezzano dal ritmo della storia, specie nelle sessioni musical. Per il resto quoto, la trama è bollywoodiana e quindi semplicissima ma l'esecuzione è ottima e pare la trasposizione cartacea di un WDAS. Bella Trudy disegnata ancor più grossa per far fede al nick elefantiaco!


    La storia di Vito indubbiamente è una storiella di poco conto, tutta la parte didattica finale è da ronfata clandestina all'ultimo banco... ma per fortuna la parte centrale ha saputo intrattenere degnamente, grazie al teatrino dei parenti. Credo se la sia già dimenticata anche lui che l'ha scritta, ma mettiamocela in saccoccia: è pur sempre una storia passabile, buona ad ingannare il tempo in attesa di qualche progetto autoriale più interessante. ;)
  • Per quanto riguarda il #3039, c'è da dire (come il banner ben fa notare) che la storia di rilievo è la terza di questa sorta di "seconda stagione" delle avventure di Fantomius, scritte e disegnate da Marco Gervasio.
    Fantomius sulla neve è un'avventuretta simpatica, sulla linea di quanto visto sinora in questo filone gervasiano... il vantaggio rispetto alla storia precedente è che il ladro gentiluomo della Paperopoli anni '20 torna a compiere un furto di preziosi, in pieno stile Diabolik e con un piano ben articolato che non manca di ingannare davvero anche il lettore, oltre che il povero Pinko!
    Sulle tracce di Fantomius comunque torna anche Hercule Paperot, che si conferma essere un buon personaggio, ben integrato nel cast della serie e dalla caratterizzazione interessante... ma quello, senza nulla togliere a Gervasio, è merito del personaggio originale della cara Zia Agatha ;)
    Ma evidentemente nemmeno il detective dalle celluline grigie è sufficiente a contrastare l'ispiratore di Paperinik, ed ecco che nell'ultima tavola, a mò di cliffhanger, l'autore inserisce la versione papera di un altro investigatore, che non mancherà di dar filo da torcere al protagonista nelle future storie.
    Il progetto di Gervasio, pur senza farmi strappare i capelli dall'entusiasmo, si conferma interessante e ben condotto, con un tocco autoriale determinante che sa contraddistinguere questa serie da altre cose presenti sul Topo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Molto bella la storia in stile Bollywoodiano del 3038.

    Quella di Vito stavolta è commissionata e quindi, decisamente meno interessante, però le gag nel mezzo, soprattutto quelle con Gastone, sono sempre divertenti.

    Riguardo all'ultimo Topo...bè, direi che la storia sanremese è una perla di rara bruttezza. Plot inesistente, personaggi come Paperino e Paperica totalmente inutili ai fini della "trama" (si fa per dire)...capisco le necessità di fare/farsi pubblicità, ma non sarebbe bastato un servizio con annessi disegni/caricature?
    Poi tutte quelle storpiature coi nomi, decisamente cacofoniche in certi casi, finiscono per dare la nausea..."paperiana" "paperèn" o addirittura "duckerto paperangela" (chi sarebbe?) non si possono sentire :D

    Fortuna che c'è Fantomius, che vale sempre la pena dell'acquisto.
  • Avviso alla clientela: è oggi in edicola su #Topolino #3040 l'articolo più lungo che io abbia mai scritto per il settimanale. Sei pagine in cui introduco "Saving Mr. Banks", dando spazio anche al documentario di Marco Spagnoli "Walt Disney e l'Italia". Si tratta dell'ennesimo segnale incoraggiante, divulgativamente parlando. Ve lo consiglio, considerando che è anche il numero che vede il ritorno di Fausto e di Topolinia 20802.

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  • Un bel po' di cose belle a Cartocomics: http://www.cartoomics.it/index.php/even ... cartoomics

    WOW Spazio Fumetto-Museo del Fumetto di Milano proporrà a Cartoomics 2014 W TOPOLINO, una retrospettiva sul celebre personaggio nato nel 1928 dalla inesauribile fantasia di Walt Disney e Ub Iwerks. La mostra racconterà l’avventura editoriale di Topolino, con una selezione delle storie che ne hanno creato il mito. Saranno esposti, inoltre, albi, libri e memorabilia disneyani per la golosità degli appassionati, come il rarissimo primo numero di Topolino formato giornale, il numero uno di Topolino formato libretto, il mitico numero 3000 e quello che ha segnato il recente passaggio a Panini, oltre a giornali e volumi d'epoca.

    Ma le proposte legate a Topolino e al magico mondo dei fumetti Disney in programma a Cartoomics 2014 non si fermano qui. In fiera sarà infatti possibile incontrare autori prestigiosi e partecipare a simpatiche iniziative. Ecco il programma:

    SILVIA ZICHE
    Dove: Stand Panini Disney
    Cosa: signing da venerdì 14 a domenica16 marzo
    La disegnatrice sarà presente a Cartoomics anche con l’anteprima del volume Che Aria Tira a… Paperopoli e Topolinia, la raccolta delle vignette pubblicate settimanalmente su Topolino da agosto 2007 a dicembre 2013.

    STEFANO INTINI
    Dove: Stand Panini Disney
    Cosa: signing da venerdì 14 a domenica16 marzo; sabato 15 con scuola di disegno
    A Cartoomics uno dei disegnatori dal tratto più esilarante e personale tra gli autori Disney sarà presente con l’anteprima volume compilation C.S.I.–Che Spasso Indagare, dalla scena del crimine al somaro conteso (e altri casi tutti da ridere).Sabato dalle 15 alle 16.30: scuola di disegno umoristico, aperta a tutti!

    WEB-TOPO-UACKCLAUDIO SCIARRONE (disegnatore) e ROBERTO GAGNOR (sceneggiatore)
    Dove: Stand Panini Disney
    Cosa: signing da venerdì 14 a domenica16 marzo;domenica laboratorio per ragazzi a tema Raceworld
    In contemporanea a Cartoomics sulle pagine di Topolino viene lanciata la nuova serie Raceworld. Allo stand possibilità di ritirare il “Certificato d’Ingaggio” per diventare parte del team di Raceworld. Domenica dalle 10.30 alle 12.30 laboratorio under 14 a tema Raceworld

    PRESENTAZIONE MENSILE UACK! Tutte le storie di Carl Barks
    Quando: sabato 15 marzo alle ore 13.15
    Dove: spazio incontri Agorà 2
    Cosa: incontro con LUCA BOSCHI e LIDIA CANNATELLA. Moderatore: GIANNI BONO
  • Valerio ha scritto:Avviso alla clientela: è oggi in edicola [..] #Topolino #3040
    Il ritorno di Fausto sul “Topo” non poteva che essere tramite un nuovo capitolo di un ciclo creato da lui, quel Topolinia 20802 che aveva diviso le opinioni ai tempi.
    Si torna con un mono-episodio, così come accaduto l’ultima volta nella storia disegnata da Mastantuono, e anche stavolta alle matite c’è un pezzo da novanta come il Pastro. Utile e ben composto l’articolo introduttivo per ricordare questo micro-mondo ai lettori, mentre Un gioco sporco è buona, ma non eccezionale. Da una parte Vitaliano spinge molto (e gli riesce assai bene) sul fatto che questa realtà per Topolino è più dura, e quindi realistica, della solita. Quindi è messo bene in luce che per ottenere risultati occorre essere scorretti e sporcarsi le mani, altrimenti vieni surclassato. Il messaggio che si vuole far passare però è che è invece bene che gli onesti rimangano tali anche quando tutto sembra remar loro contro, che è un buon proposito da mandare ai giovani lettori che sempre più vedono quanti ce la fanno tramite la via più facile, peccato che viene veicolato sfruttando il concetto di “Topolino perfettino” in modo poco calzante e attraverso una sceneggiatura buona ma che mostra alcune zone d’ombra, momenti poco chiari (come ha fatto Topolino non solo a registrare ma proprio a riprendere la confessione?) o come la sequenza da quando Topolino scende il sala macchine a quando viene colto in flagrante col dossier, in cui mi sono perso nell’ordine logico degli avvenimenti e dei movimenti del protagonista.
    Piccoli inconvenienti, in parte forse soggettivi, che non minano una storia comunque piacevole e dotata di quell’inconfondibile tocco vitalianesco. Pastro dal canto suo fa un bellissimo lavoro, riversando sempre grande cura nel rappresentare Mickey, dotato di espressioni irresistibili e di pose azzeccate.

    Spendo due parole anche sull’articolo di Valerio: carino. Ci sono più immagini che parole, ed è la pecca più grande perché di Saving Mr. Banks ce ne sarebbero di cose da dire. Ma l’essenziale viene comunicato, nel solito linguaggio che Valerio ha ormai verificato come adatto sia per comunicare ai lettori più giovani sia a quelli cresciuti e che anche questa volta riesce nell’intento di incuriosire il lettore sull’argomento senza mezzucci, ma semplicemente spiegando con passione i motivi per cui questo film è bello.
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    Ebbene sì, anche questo Topo è da prendere. Perché ritorna Casty...in coppia con Faccini, con una delle sue storie inquietanti e surreali: "Topolino e il Teatrino di Bambolier". Prendetelo.
  • Il binomio Casty/Faccini in passato ha offerte cose molto valide e sempre intriganti. Dalla Jellamolecola al Dottor Tick-Tock, quando i due autori si sono uniti noi lettori ne abbiamo sempre… lette delle belle!
    Così è anche in questo caso: la storia di Monsieur Bambolier, che apre Topolino #3041, è un giallo deliziosamente inquietante, dove non vengono lesinati colpi di scena, atmosfere leggermente orrori fiche e una narrazione tesa e angosciante. Gli elementi ci sono tutti: un piccolo borgo dimenticato, un personaggio bizzarro e con cui ci si sente poco a proprio agio, alcuni elementi che non tornano e che suggeriscono spiegazioni ben poco rassicuranti. Se ci sono pecche in questa avventura sono da addebitarsi alla lunghezza (con qualche tavola in più – o addirittura con due tempi – la storia avrebbe “respirato” meglio e non si sarebbe avuta una conclusione che appare un po’ affrettata) e alla risoluzione finale. Avrei infatti apprezzato una spiegazione razionale, alla fine, ma anche accettando quella proposta viene lasciato tutto nel vago, senza capir bene i perché e i percome. Chiaramente tale scelta contribuisce a rendere la storia ancora più spaventosa, con questi contorni indefiniti e con un cattivo le cui motivazioni sembrano essere solo… il proprio sollazzo personale!
    I disegni di Faccini sono efficaci: come già nella castyana Club degli Spettri e nell’opera da autore completo I Misteri di Borgospettro, il disegnatore dimostra di saper rendere il suo stile decisamente adatto a questo tipo di suggestioni, contribuendo non poco alla riuscita delle suddette prove e della storia di questa settimana.

    Spetta un applauso anche al doppio Cirillo di questa settimana. Paperino e la lettura obbligatoria è una riuscita storia satirica sui best-sellers del momento che tutti comprano e tutti leggono perché diventati per qualche motivo di moda. E esce fuori anche un bel Paperino amante della lettura ma dalle giornate incredibilmente impegnate, tanto da non rendergli possibile avere un po’ di tempo per leggere in pace. Ribalta la suggestione del Donald indolente a cui solitamente si pensa con le prove dei fatti: gli incarichi di Zio Paperone, gli impegni con Paperina, la casa a cui badare etc. Bello e bravo Gula.
    Un Bassotto in: fratelli, dove siete? punta tutto sull’umanità dei protagonisti, in questo caso i banditi più celebri di Paperopoli. Non è facile fare una storia degna con i Bassotti, ormai, e in tempi recenti ricordo solo un altro giovane autore, il nostro Vito, che ci era riuscito cavandosela molto bene; ma Cirillo è riuscito altrettanto bene, mostrando il legame di affetto che lega i 3 fratelli e creando una situazione interessante anche verso la fine. Certo, il mistero dietro all’assunto di base non è il massimo, ma quello che contava è stato espresso bene.
    Panaro con Zio Paperone e la voce dell’ignoto fa ravvedere Paperone riguardo una sua scelta affaristica non eticamente corretta. Lo scioglimento dell’intrigo risulta un po’ troppo irrealistico, ma anche qui la storia è ben raccontata e alla fine lascia un bel ricordo al lettore.
    La storia finale sul basket non lascia invece molto il segno: a parte un bel Pennino in scena, e i gradevolissimi disegni della Martusciello, per il resto è uno spottone sul gioco di squadra.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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