[Allegati RCS] Le Grandi Storie Disney (Scarpa)

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • SpecialMongo ha scritto:Ancora co' 'sta cosa degli spoiler? Ma sono un vero tormentone... Non l'avete ancora capito che non rovinano le storie? E poi è notorio che la peggiore lettura di una storia è' sempre la prima, le migliori letture sono sempre dalla seconda in poi, quando si sa già tutto :asd:
    No.
    Valerio ha scritto:Quindi secondo questo ragionamento, la scelta di Scarpa di non mostrarci il contenuto della cassetta della Farfalla di Colombo è assolutamente irrilevante.

    Non dimentichiamoci mai che anche se questo materiale adesso è oggetto di studio, il suo uso primario e più genuino rimane comunque quello narrativo. Senza quello non sarebbe mai neanche diventato degno di esser studiato.
    Sì.
  • Ovvio che l'ho pensato. Ma la prima lettura quanto può valere nell'arco di una vita? Nulla! Io non mi ricordo quand'è la prima volta che ho letto l'Unghia di Kalì. Se non stessimo a rileggere le storie - e a rivedere i film - come potremmo parlare sempre della bellezza di una determinata opera? La prima lettura varia di persona in persona e da opera ad opera, ma è normale che la maggior parte delle volte la prima lettura è frettolosa, superficiale, che vuole arrivare subito al finale, che magari cerca troppo di capire l'intreccio e magari ci si perde... Poi si è più posati e riflessivi dalla seconda in poi. La prima lettura è quasi un passatempo.
    E inoltre, la faccenda dello spoiler va presa con le pinze: che ti importa di frasi recepite qua e là se la storia non la si è letta? Se la storia è bella appassiona comunque, è per questo che dico che è quasi irrilevante, perché la prima lettura dura una sola volta nella vita e poi si dimentica. Psyco sapevamo tutti come finiva perché ci martellavano sin da piccoli, ma era sempre una sorpresa quando lo vedemmo per la prima volta, perché durante la visione è come se uno si scorda quello che ha sentito in giro. Delle parole sentite qua e là non sono altro che parole, durante la visione o la lettura sopraggiungono nuovi dettagli. Poi, che io sia più particolare di altri in queste cose, non ci piove.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • Premettiamo che è un discorso puramente teorico, perché non penso che tu abbia fatto grossi spoiler. Né che il genere preso in esame si basi sui colpi di scena più di tanto (anche se talvolta ne ha, ed è bene non rovinarseli).

    Ma cmq ciò che dici è sbagliato. La fruizione di un racconto è in primis quella di raccontarti qualcosa, e ogni elemento della sua stessa costruzione da parte dell'autore punta a quello che proverai alla prima lettura. Poi ok, sappiamo tutti che l'opera se davvero buona avrà anche altro, che le permetterà di essere fruita ancora e ancora. Che sia per godimento estetico, studio o altro. Ma c'è un'unica cosa che nelle fruizioni successive non verrà riprodotta, ed è l'effetto emotivo del colpo di scena. Privarsene impoverisce l'esperienza in maniera innegabile e purtroppo irrecuperabile.

    E starei piuttosto attento anche a dire che se non conosci l'opera, poi gli spoiler te li scordi. Dipende. Le variabili sono tante. L'interesse verso l'opera, l'entità dello spoiler, il genere preso in esame e soprattutto la memoria dello spoilerato.
  • Maniac: si potrebbe andare sul tecnico e rispondere punto per punto a queste argomentazioni, e la discussione che ne uscirebbe, sulla natura e la modalità della fruizione, sarebbe affascinante.
    Ma c'è un'obiezione che ritengo definitiva sulla questione strettamente legata agli spoiler in sé.

    Non sai mai che cosa ne possa pensare il tuo interlocutore.

    Tu hai ammesso di essere particolare al riguardo, e hai spiegato su cosa si fonda la tua opinione. Bene, è praticamente certo che in una discussione, a maggior ragione se è un forum che può essere letto da molti, troverai persone che la pensano all'opposto di te sul ricevere spoiler. C'è chi all'uscita di un'opera molto attesa evita completamente internet. C'è chi tenta di evitare anticipazioni sulla trama anche non volendo arrivare a questi estremi. C'è anche chi ci prova e non ci riesce, cascandoci come un pollo e beccandosi la rivelazione, come a volte è successo a me.

    Ora, qui dopotutto la cosa non è gravissima trattandosi di storie molto vecchie, per cui c'è il dibattito se sia o no fair game parlare della trama. Anche qui discussione molto interessante, ma mi premeva il concetto in sé.
    Io di solito gli spoiler non li voglio ricevere e quindi cerco di non darne. Naturalmente nessuno è perfetto e quindi parlando mi è anche capitato di darne ad altri. Quando è successo, se la persona in questione mostrava di non gradire, l'ho considerato un mio errore. Questo perché troverei arrogante "dimostrare" che lui o lei si sbaglia perché la trama non è tutto ciò che conta. Che sarebbe anche vero, ma resta il fatto che la trama QUALCOSA conta. In più non possiamo sapere quanto conti per il nostro interlocutore, anche se in cuor nostro possiamo considerarlo ingenuo per questo.
    Lettere - Visioni - Lucidità - TAYLOR SWIFT SHAKIRA

    Immagine
  • Incredibile come basti un inciso messo tra parentesi per creare una pagina di discussione.

    Il mio problema con gli spoiler, è che quando sono frammentari, mi costringono a rimuginarci sopra e farmi idee sul resto della trama, che a volte sono esatte e rovinano la sorpresa, a volte sono sbagliate e fuorviano, lasciandomi con un senso di incompletezza;

    quando poi si tratta di spoileroni veri e propri, allora buonanotte, si arriva al punto in cui perdo addirittura la voglia di fruire l'opera, dal momento che so già dove vuole arrivare.


    Ora, ci sono casi e casi, e questo di Minni è uno di quelli trascurabili, però....


    ...e comunque, Maniac, Psyco sarà pure bello da vedere pur conoscendo la trama, ma cazzo, devi ammettere che senza conoscerlo in anteprima, il finale sarebbe tutta un'altra cosa :P

    (Per esempio, una delle poche opere che ho fruito senza spoiler è stata Dieci Piccoli Indiani, e posso dire che se ne avessi già conosciuto il finale, l'esperienza sarebbe stata molto più scialba)
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Poi ci sono anche situazioni che pensavamo impossibili.

    Ad esempio io mica lo so come finisce Psycho.

    Diciamo che se mi capitasse di leggerne qualcosa non mi arrabbierei più di tanto, ma segnalo che la certezza in quest'ambito non esiste quasi mai.
    Lettere - Visioni - Lucidità - TAYLOR SWIFT SHAKIRA

    Immagine
  • Chi è che chiamate Maniac?... Ma io sono il primo a non fare spoiler, proprio per non avere problemi con la gente. A parole, nella vita reale qualcuno mi scappa (specie per le cose che ormai fanno parte del proprio bagaglio da tempo), ma prima di scrivere dei post in un forum c'è tempo di rifletterci su di più. Quello che ho detto sul Canguro di Corallo, spoiler non lo è per niente.
    Ma allora, se saltate dei numeri, posso fare io le recensioni dell'interno per tappare i buchi.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • ...stavo per risponedere scrivendo il finale di Psycho, ma non ne ho avuto il cuore. :P

    Comunque, nessuno qui si arrabbia per uno spoiler, ci mancherebbe, non son mica Zerocalcare. :asd:


    Chi è che chiamate Maniac?...

    ocazz-----

    Niente, continuo a confondere i vostri nick. Pardon. -_-

    per tutto il resto, ci mancherebbe, Special ( :P ), la mia era una battuta tanto per.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Qui tutti possono recensire tutto, cmq.
  • Mason ha scritto:...stavo per risponedere scrivendo il finale di Psycho, ma non ne ho avuto il cuore. :P

    Comunque, nessuno qui si arrabbia per uno spoiler, ci mancherebbe, non son mica Zerocalcare. :asd:


    Chi è che chiamate Maniac?...

    ocazz-----

    Niente, continuo a confondere i vostri nick. Pardon. -_-

    per tutto il resto, ci mancherebbe, Special ( :P ), la mia era una battuta tanto per.
    Io SONO il vecchio Maniac. Ho scritto in quel modo ironicamente, perché continuo a chiedermi come facciano tutti - anche quelli che non conosco - a ricordarsi di quel vecchio nick, dato che non l'ho di certo adoperato qui. Sì, qualche notizia sull'interno dei volumi la darò: l'Inducks non dà l'idea delle particoloarità contenutistiche e strutturali dei singoli volumi.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • In chat ti ho visto parecchie volte. Non serve essere il mago dei log(TM) per sapere che Maniac = SpecialMongo.
    Lettere - Visioni - Lucidità - TAYLOR SWIFT SHAKIRA

    Immagine
  • SpecialMongo ha scritto:Io SONO il vecchio Maniac.

    Lo immaginavo, doppio fail. :P
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Immagine

    E' in edicola l'ottavo volume. Dopo la pausa col settimo volume, questo ho deciso di prenderlo, come anche i prossimi due, perché oltre ad esserci buone storie di altri autori, sono presenti anche tre storie dello Scarpa autore completo, di cui una (le lucciole industriali) storica perché introduce la collaborazione affaristica tra Brigitta e Filo Sganga.

    VOLUME 8 - ZIO PAPERONE E IL CLAVICEMBALO SCRIVANO E ALTRE STORIE

    Zio Paperone e il clavicembalo scrivano (Barosso)
    Zio Paperone e l'amuleto su misura (Chendi)
    Paperino e il premio di bontà (Chendi)
    Paperino e la gloria nazionale (Scarpa)
    Topolino e gli abeti himalayani (Barosso)
    Archimede e lo struzzicano trovarobe (Scarpa?)
    Zio Paperone e il petrolio proibito (Cimino)
    Zio Paperone e le lucciole industriali (Scarpa)
    Qui Quo Qua ricattatori ricattati (Dalmasso)
    I Sette Nani e la balza del lupo (Dalmasso)
  • Questa collana, che su questo argomento è ormai diventata una barzelletta, tocca purtroppo il fondo con questo volume. C'era chi diceva (forse Sprea, che ci teneva a difendere il buon nome della collana) che un po' di parole cambiate non ledono le sceneggiature. Che dire quando invece vengono cancellate materialmente le armi dalle mani dei personaggi? E' il caso delle Lucciole Industriali, in cui ai rapinatori vengono "tolte" dalle mani le pistole e gli vengono lasciate vuote, a volte sostituite con randelli ridisegnati ad hoc.
    C'è troppo squilibrio: risalta troppo come in questa collana l'apparato critico e la stampa delle storie siano 2 processi completamente slegati tra di loro, a differenza della sintonia massima ravvisabile nel tutto Gottfredson. L'apparato storico-critico del tutto Scarpa è buono anche se un po' striminzito, e anche qui si vede la differenza col tutto Gottfredson: lì c'erano le biografie dei collaboratori di Gottfredson, qui è da 3 numeri che ci sono altri sceneggiatori e non vi è stata una sola scheda su di loro. Ma comunque il problema non è questo, la collana la seguirò perché va fatta, il risultato è buono e utile: il problema sono queste stramaledette censure, e concordo con Andrea87 quando scrive che
    la Disney è l'unica azienda che non fa mai mea culpa
    Ultima modifica di SpecialMongo il lunedì 10 marzo 2014, 21:39, modificato 1 volta in totale.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • Hai ragione, che schifo.
  • Ho avuto modo di leggermi a tempo record questo primo volume "misto" e abbozzare un po' di valutazioni col senno di poi di quella che è la scuola italiana, posta a confronto con lo scarpa "puro".

    Dunque. Cominciamo col dire, che per quanta curiosità possa suscitare immergere il naso in quello che poteva essere il Topo anni 60, con tutti gli autori storici al lavoro allora, a conti fatti se la collana è dedicata a Scarpa un motivo c'è, e cioè che come tecnica e narrazione c'è un abisso. Un vero abisso con tutti loro, spiace dirlo.

    Cominciamo dalle due storie dei Barosso presenti nel numero. Il Clavicembalo Scrivano e gli Abeti Hymalaiani. Sono quelle che ne escono con le ossa rotte, a mio avviso. Ci sono guizzi umoristici, e i Paperi vengono caratterizzati bene (il montaggio incrociato con Paperino e Paperone nello stesso hotel con il primo che dà la mancia al fattorino e il secondo con la stretta di mano è geniale, va detto). Ma la narrazione è prolissa, piena di cose inutili, tagliabili, di giri a vuoto. L'oggetto buffo della storia è presente spesso solo nel titolo e potrebbe benissimo essere rimpiazzato con qualsiasi altra cosa, e l'esito di entrambe le storie è scontato e al giorno d'oggi inaccettabile (al finale del clavicembalo Barks aveva già pensato dai tempi dello Skirillione, prevenendolo). Coi paperi la cosa è anche sopportabile, visto che sono divertenti, ma il giallone di Topolino è davvero brutto, noioso e pesante. E non mi stupisco che storie di questo genere abbiano fatto male alla percezione del personaggio.

    Le due storie di Chendi sono un po' schizofreniche (in una ci sono gli zii che sfruttano i nipotini, nella seconda sono tutti buononi), ma divertenti. C'è tutt'altra padronanza del ritmo e della narrazione. Non saranno ricordabilissime, ma quella natalizia ha una componente satirica tipica della scuola Disney italiana che non è affatto male.

    Cimino è sempre simpatico. Anche se la storia in questione è abbastanza minore, con cose che succedono perché sì e il finale brusco.

    Poi c'è Dalmasso che boh. Sia nella storia di Qui Quo Qua che nei Sette Nani mette in scena malviventi credibili che rapiscono bambini, chiedono il riscatto, si dimostrano violenti con le donne, ma si tratta pur sempre di vicende dimenticabili.

    E infine ecco lo Scarpa completo. La Gloria Nazionale è simpatica ma si vede essere parte di una fase un po' calante. Anche se le sue belle Paperinate ci sono, perfettamente in linea con quanto visto in Paperino Agente dell'FBI. Quella davvero ma davvero notevole è Le Lucciole Industriali, che da sola meriterebbe l'acquisto del volume. E' una storia importantissima sia per il suo significato nell'opera scarpiana e disneyana in generale, visto che è qui che vediamo formarsi per la prima volta il rapporto affaristico tra Filo e Brigitta, sia per le dinamiche sottili e psicologiche che questo mette in moto. Una storia sul rosicamento di Paperone nelle sue infinite sfaccettature, sagace e ben riuscita. Wow!

    Lo Struzzicano Trovarobe di incerta attribuzione ha disorientato anche me. A occhio pareva di Scarpa, però le intro mettono in guardia. Il motivo per cui la sua attribuzione è incerta, dicono le note è perché i Bassotti chiamano Archimede "papero". Ma a me questo pare veniale. Sono altri i motivi per cui non è molto scarpiana. Ci sono leggerezze e stramberie (Archimede che vuole andare a casa di Clarabella?), una parte centrale al luna park sconclusionata e allungatissima, un finale troppo veloce e l'inutilità dello struzzicano del titolo, che mi pare una stramberia gratuita. Che sia dei Barosso? Sembra più nel loro stile.

    In definitiva? Consigliato? Bé La Gloria Nazionale e le Lucciole Industriali costituiscono motivo d'acquisto, perché importanti nel percorso dell'autore. Inoltre c'è una buona rosa di autori per rendersi conto di che aria si respirava all'epoca, tra cui Cimino e Chendi piuttosto godibili. Una cosa che mi è rimasta impressa è come sebbene Scarpa stacchi tutti, anche gli autori meno geniali mostrassero una certa conoscenza e rispetto dei personaggi che successivamente si perse. Diciamo che il livello medio dell'epoca non era male. La qualità delle trame non era chissà che, ma i personaggi c'erano. E non è poco.
  • Letto il nove.

    Alla fine del trio di storie sulla stracciapallaggine di Gastone e parenti vari, avevo perso la voglia di continuare la lettura. Poi ci credo che le storie del Topo oggi sono ridotte così.

    E dopo questo vomito di acido (ho appena finito di bestemmiare dietro alle equazioni esponenziali, che volete)...

    Nel riassunto in quarta di copertina, si parla di nove storie dove "sono di scena Zio Paperone e Brigitta, Pippo e Paperino, la Banda Bassotti e Gastone. E Paperina, titolare per la prima volta di una storia di Scarpa."

    Le nove storie ci sono, ma Brigitta no. Paperina sì, ma non è affatto titolare. Dove mi confondo?
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Mah, le riempitive di oggi non sono neanche lontanamente paragonabili alle storie italiane degli anni '60. Li' la scuola italiana era in formazione, era sincera e nessuno copiava niente. Oggi sono invece i soliti i canovacci strizzati a piu' non posso, per la maggior parte, poi ci sono le eccezioni. Almeno negli anni '60 si respirava ancora lo spirito Disney, per come lo respiravano appieno i lettori.
    "We Have All The Time In The World" George Lazenby (e Louis Armstrong) in Agente 007 - Al Servizio Segreto di Sua Maestà (1969)
  • Immagine

    E' uscito il nono volume, che è assolutamente imperdibile. Dentro ci sono due grosse storie in due tempi dello Scarpa puro che portano avanti l'epopea di Topolino, assieme ad una di Paperino. Oltre a questo ci sono storie di Catalano, Barosso, Chendi e Gazzarri.

    VOLUME 9 - TOPOLINO E L'UOMO DI ALCATRAZ E ALTRE STORIE

    Topolino e l'uomo di Altacraz (Scarpa)
    Zio Paperone e la sfortuna al 99% (Catalano)
    Paperino "fortunatissimo bis" (Barosso)
    Gastone e la crociera machiavellica (Barosso)
    Topolino & Pippo aggiustatori scatenati (Barosso)
    Topolino e il canguro di corallo (Scarpa)
    Paperino e gli anelli dei dogi (Chendi)
    Topolino e il finale giallo (Gazzarri)
    Paperino intelligentone a ondate (Scarpa)
    Ezechiele Lupo e il concorso di bellezza (Disney Studio Program)
  • Torna a “Fumetto Disney”